Alendronato Ranb - 4cpr 70mg

Dettagli:
Nome:Alendronato Ranb - 4cpr 70mg
Codice Ministeriale:038006108
Principio attivo:Acido Alendronico Sale Sodico
Codice ATC:M05BA04
Fascia:A
Prezzo:13.48
Rimborso:13.48
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Ranbaxy Italia Spa
SSN:Concedibile esente per patologia
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

ALENDRONATO RANBAXY ITALIA 70 MG COMPRESSE

Formulazioni

Alendronato Ranb - 4cpr 70mg

Categoria farmacoterapeutica

Farmaci che agiscono su struttura ossea e mineralizzazi.

Principi attivi

Ogni compressa contiene 70 mg di acido alendronico (equivalenti a 76,188 mg di alendronato sodico).

Eccipienti

Mannitolo (E421), croscarmellosa sodica, magnesio stearato, talco, silice colloidale anidra.

Indicazioni

Trattamento dell'osteoporosi post-menopausa. L'acido alendronico riduce il rischio di fratture sia delle vertebre che dell'anca.

Controindicazioni / effetti secondari

Anomalie dell'esofago o altri fattori che ne riducono lo svuotamento, ad es.: stenosi o acalasia. Impossibilita' a stare in piedi o seduti, in posizione eretta per almeno 30 minuti. Ipersensibilita' all'acido alendronico o ad uno o piu' dei suoi eccipienti. Ipocalcemia.

Posologia

La dose raccomandata e' di una compressa da 70 mg una volta alla settimana. Per consentire un adeguato assorbimento dell'acido alendronico: deve essere assunto almeno 30 minuti prima della prima assunzione di cibo, bevanda o medicinale della giornata, con acqua del rubinetto perche' altre bevande (inclusa l'acqua minerale), il cibo ed altri medicinali possono ridurre l'assorbimento dell'acido alendronico. Per facilitare il trasporto nello stomaco e ridurre il rischio potenziale di irritazione locale e dell'esofago/effetti collaterali: l'acido alendronicodeve essere assunto ingoiandolo con un bicchiere pieno d'acqua del ru binetto (non meno di 200 ml), solo dopo essersi alzati; i pazienti devono ingoiare l'acido alendronico solo intero, non devono spezzare o masticare o far sciogliere in bocca la compressa a causa del rischio di ulcerazioni oro-faringee; i pazienti non devono sdraiarsi fino a quando non hanno consumato il primo pasto della giornata, il che dovrebbe avvenire almeno mezz'ora dopo l'assunzione della compressa; i pazienti non devono sdraiarsi per almeno 30 minuti dopo aver preso l'acido alendronico; l'acido alendronico non deve essere assunto prima di coricarsi o il giorno prima di alzarsi. Uso negli anziani: non sono emerse differenze dovute all'eta' nell'efficacia e nel profilo di sicurezza dell'acido alendronico. Pertanto, non e' richiesto un aggiustamento della dose per i pazienti anziani. Uso nella compromissione renale: l'aggiustamento del dosaggio non e' necessario in pazienti con GFR >35 ml/min.A causa della mancanza di esperienza, l'acido alendronico non e' racc omandato in pazienti con GFR <35 ml/min. Uso nei bambini (al di sotto dei 18 anni di eta'): l'acido alendronico e' stato studiato in un piccolo numero di pazienti di eta' inferiore ai 18 anni di eta' affetti daosteogenesi imperfetta. I risultati non sono sufficienti per supporta re l'uso nei bambini.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna speciale precauzione per la conservazione.

Avvertenze

L'acido alendronico puo' causare irritazione locale delle membrane mucose della parte superiore del tratto gastrointestinale. Poiche' vi e' il rischio potenziale di un peggioramento della malattia concomitante,si deve usare cautela quando si somministra l'acido alendronico a paz ienti con malattie attive del tratto gastrointestinale superiore, comedisfagia, malattie esofagee, gastrite, duodenite, ulcere, o con anamn esi recente (entro l'anno precedente) di importanti malattie gastrointestinali, come ulcera peptica e sanguinamento gastro-intestinale attivo o a pazienti sottoposti ad operazioni chirurgiche del tratto gastrointestinale superiore, a parte la chirurgia piloroplastica. Reazioni esofagee (a volte gravi da richiedere l'ospedalizzazione), quali esofagite, ulcera ed erosione esofagea, raramente seguite da stenosi esofagea, sono state riportate in pazienti trattati con acido alendronico. Di conseguenza prestare attenzione ad ogni segno o sintomo indicativo di possibili effetti collaterali esofagei. I pazienti devono essere istruiti a sospendere il trattamento con acido alendronico e consultare il loro medico se presentano sintomi di irritazione esofagea, quali disfagia, dolore alla deglutizione o dolore retrosternale, comparsa o peggioramento di pirosi gastrica. Il rischio di gravi effetti collaterali all'esofago sembra maggiore nei pazienti che non assumono l'acido alendronico come prescritto e/o che continuano ad assumerlo dopo aver sviluppato sintomi di irritazione all'esofago. E' estremamente importante che i pazienti ricevano e capiscano completamente le informazioni sul dosaggio. I pazienti devono essere informati che il rischio di problemiall'esofago aumenta se essi non seguono queste istruzioni. Non e' sta to osservato un aumento del rischio, ma sono stati riportati rari casi(post-marketing) di ulcera gastrica e del duodeno, alcuni dei quali g ravi e con complicazioni. Si deve dare istruzione ai pazienti che se dimenticano una dose del medicinale, devono prenderne una compressa al mattino dopo che se ne sono ricordati. Essi non devono prendere due compresse nello stesso giorno ma devono tornare a prendere una compressaalla settimana, come originariamente programmato, nel giorno scelto. L'acido alendronico non e' raccomandato in pazienti con GFR < 35 ml/min. Devono essere considerate le cause di osteoporosi diverse dalla deficienza di estrogeni e dall'eta'. L'ipocalcemia deve essere corretta prima di iniziare la terapia con acido alendronico. Altri disturbi del metabolismo minerale (es. deficit della vitamina D e ipoparatiroidismo) devono pure essere trattati efficacemente. In pazienti con tali disturbi, il calcio sierico ed i sintomi di ipocalcemia devono essere monitorati durante il trattamento con acido alendronico. A causa del positivo effetto dell'acido alendronico sulla mineralizzazione ossea, possono comparire riduzioni del calcio e del fosforo sierici specialmente nei pazienti che assumono glucocorticoidi nei quali l'assorbimento del calcio puo' essere diminuito. Queste sono solitamente piccole ed asintomatiche. Tuttavia, vi sono state rare segnalazioni di ipocalcemia sintomatica che occasionalmente sono state gravi e spesso sono comparse in pazienti che presentavano condizioni predisponenti. Di conseguenza e' particolarmente importante assicurare un sufficiente apporto di calcio e vitamina D ai pazienti che ricevono glucocorticoidi. Osteonecrosidella mascella, in genere associata con estrazioni dentarie e/o infez ioni locali (inclusa l'osteomielite) e' stata riportata in pazienti con cancro che ricevevano regimi terapeutici comprendenti, principalmente, somministrazione endovenosa di bifosfonati. Molti di questi pazienti ricevevano anche chemioterapia e corticosteroidi. L'osteonecrosi della mascella e' stata riportata anche in pazienti con osteoporosi trattati con bifosfonati orali. Un esame dentale con appropriati interventidi odontoiatria conservativa, deve essere preso in considerazione pri ma del trattamento con bifosfonati nei pazienti con fattori di rischioconcomitanti (ad es. cancro, chemioterapia, radioterapia, corticoster oidi, scarsa igiene orale, malattia parodontale, fumo). Durante il trattamento, questi pazienti devono evitare, se possibile, procedure dentali invasive. Nei pazienti che sviluppano osteonecrosi della mascella durante la terapia con bifosfonati, la chirurgia dentale puo' acutizzare tale condizione. Per i pazienti che richiedono procedure dentali non vi sono dati disponibili per suggerire se la sospensione del trattamento con bifosfonati riduce il rischio di osteonecrosi della mascella.Il giudizio clinico del medico curante deve guidare il piano terapeut ico di ogni paziente, basandosi sulla valutazione individuale del beneficio/rischio. Fratture atipiche da stress Le fratture da stress delladiafisi prossimale del femore, sono state riportate nei pazienti trat tati a lungo termine con acido alendronico (trattamento, nella maggiorparte dei casi, da 18 mesi a 10 anni). Le fratture, spesso associate ad immagini diagnostiche delle fratture da stress, si sono presentate dopo un trauma minore o nessun trauma e alcuni pazienti hanno soffertodi dolore alla coscia per settimane/mesi prima di presentare una frat tura completa del femore. Spesso le fratture erano bilaterali; pertanto il femore controlaterale deve essere esaminato nei pazienti trattaticon bifosfonati e che hanno presentato una frattura della diafisi fem orale. E' stata anche riportata una scarsa guarigione di queste fratture. E' consigliabile l'interruzione della terapia con bifosfonati nei pazienti con fratture da stress in attesa di una valutazione del paziente, basata sul beneficio/rischio individuale. Dolore osseo, articolare e/o muscolare e' stato riportato in pazienti trattati con bifosfonati. Nell'esperienza di post-marketing, questi sintomi raramente sono stati gravi e/o invalidanti. Il tempo di insorgenza dei sintomi varia daun giorno a diversi mesi dopo l'inizio del trattamento. Nella maggior parte dei pazienti i sintomi regrediscono dopo la sospensione. Una po rzione di questi pazienti ha ripresentato i sintomi alla ripresa dellostesso farmaco o con altri bifosfonati. I pazienti devono essere info rmati che se dimenticano la dose di acido alendronico una volta alla settimana, devono prendere la compressa al mattino non appena se ne ricordano. Non devono assumere due compresse nello stesso giorno ma devono riprendere ad assumere una compressa una volta a settimana, nel giorno prescelto come prescritto inizialmente.

Interazioni

In caso di somministrazione concomitante e' probabile che cibo e bevande (inclusa l'acqua minerale), supplementi di calcio, antiacidi ed alcuni medicinali somministrati per via orale, possano interferire con l'assorbimento dell'acido alendronico. Pertanto, i pazienti devono attendere almeno mezz'ora dopo l'assunzione di acido alendronico prima di prendere altri farmaci orali. Non sono previste altre interazioni di significato clinico con prodotti medicinali. Numerosi pazienti in studi clinici hanno ricevuto estrogeni (per via intravaginale, transdermica o orale) mentre prendevano l'acido alendronico. Non sono state identificate reazioni avverse attribuibili al loro uso concomitante. Poiche' l'impiego di FANS e' stato associato ad irritazione gastrointestinale,si deve usare cautela durante l'uso in associazione con l'acido alend ronico. Benche' non siano stati condotti specifici studi di interazione, l'acido alendronico negli studi clinici e' stato associato a vari medicinali di uso comune senza segni di interazione clinica avversi.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse riportate dagli sperimentatori come di correlazione possibile, probabile o certa al farmaco, sono presentate qui sotto se la loro incidenza era >=1% in uno dei gruppi trattati nello studio ad un anno o se la loro incidenza era >=1% nei pazienti trattati con acido alendronico 10 mg/die ed a maggiore incidenza che nel gruppo trattato con placebo nello studio a tre anni. Patologie gastrointestinali: dolore addominale, dispepsia, rigurgito acido, nausea, distensione addominale, stitichezza, diarrea, disfagia, flatulenza, gastrite, ulcere gastrica, ulcera esofagea. Patologie muscoloscheletriche e del tessutoconnettivo: dolore muscoloscheletrico (ossa, muscoli, o articolazioni ), crampi muscolari. Patologie del sistema nervoso: cefalea. Le seguenti reazioni avverse sono state riportate in studi clinici e/o dopo la commercializzazione: comuni (>=1/100, <1/10), non comuni (>=1/1.000, <1/100), rare (>1/10.000, <1/1.000), molto rare (<1/10.000, incluse reazioni isolate) Patologie del sistema immunitario. Rari: reazioni da ipersensibilita' incluse orticaria ed angioedema. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Rari: ipocalcemia sintomatica, spesso in associazione con condizioni predisponenti. Patologie del sistema nervoso. Comuni: cefalea. Patologie dell'occhio. Rari: uveite, sclerite, episclerite. Patologie gastrointestinali. Comuni: dolore addominale, dispepsia, stitichezza, diarrea, flatulenza, ulcera esofagea, disfagia, distensione addominale, rigurgito acido; non comuni: nausea, vomito, gastrite, esofagite, erosioni esofagee, melena; rari: stenosi esofagea, ulcereoro-faringee, sintomi del tratto gastrointestinale superiore (perfora zione, ulcere, emorragia). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comuni: rash, prurito, eritema, alopecia; rari: rash con fotosensibilita'; molto rari e casi isolati: isolati casi di gravi reazioni allergiche incluse la sindrome di Stevens Johnson e la necrolisi epidermica tossica. Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e delle ossa. Comuni: dolori muscoloscheletrici (ossa, muscoli o articolazioni); rari: osteonecrosi della mascella e' stata riportata in pazienti trattati con bifosfonati. La maggior parte delle segnalazioni si riferisce a pazienti con cancro, ma tali casi sono statiriportati anche in pazienti trattati per l'osteoporosi. In genere l'o steonecrosi della mascella e' associata con estrazioni dentarie e/o con infezioni locali (inclusa l'osteomielite). Le diagnosi di cancro, lachemioterapia, la radioterapia, l'uso di corticosteroidi e la scarsa igiene orale e il fumo, sono considerati come fattori di rischio. Grave dolore muscolo-scheletrico (ossa, muscoli o articolazioni). Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Rari: sintomi transitori come in una fase di risposta acuta (mialgia, malessere e raramente febbre) tipicamente all'inizio della terapia. Esperienza post-marketing (frequenza non nota). Patologie del sistema nervoso: capogiri, disgeusia. Patologie dell'orecchio e del labirinto: vertigini. Patologie del sistema muscolo- scheletrico, del tessuto connettivo e delle ossa: gonfiore delle articolazioni, fratture da stress della diafisi prossimale del femore. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: astenia, edema periferico. Esami di laboratorio: negli studi clinici una riduzione asintomatica, lieve e transitoria del calcio e del fosfato sierici e' stata riportata in circa il 18 e 10% rispettivamente dei pazienti che assumevano acido alendronico 10 mg/die rispetto al 12% e 3% circa dei pazienti che prendevano placebo. Tuttavia, l'incidenza della riduzione del calcio sierico a < 8,0 mg/dl (2,0 mmol/l) e del fosfato sierico a <= 2,0 mg/dl (0,65 mmol/l) e' risultata simile in entrambi i gruppi.

Gravidanza e allattamento

Non si dispone di dati adeguati sull'uso di acido alendronico in donnein gravidanza. Studi sugli animali non indicano effetti dannosi diret ti sulla gravidanza, sullo sviluppo embrionale/fetale o sullo sviluppopost-natale. L'acido alendronico somministrato a ratti gravidi ha cau sato distocia correlata ad ipocalcemia. In considerazione della sua indicazione, l'acido alendronico non deve essere usato in gravidanza. Siignora se l'acido alendronico venga escreto nel latte materno. In con siderazione della sua indicazione, l'acido alendronico non deve essereusato da donne in allattamento.