Ammonaps - Grat 940mg/G Fl 266g

Dettagli:
Nome:Ammonaps - Grat 940mg/G Fl 266g
Codice Ministeriale:034701033
Principio attivo:Sodio Fenilbutirrato
Codice ATC:A16AX03
Fascia:A
Prezzo:1809.09
Produttore:Swedish Orphan Biovitr.Int.Ab
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RNRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Granulato
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi
Scadenza:24 mesi

Denominazione

AMMONAPS 940 MG/G DI GRANULATO

Formulazioni

Ammonaps - Grat 940mg/G Fl 266g

Categoria farmacoterapeutica

Farmaci dell'apparato gastrointestinale e del metabolismo.

Principi attivi

Fenilbutirrato sodico.

Eccipienti

Calcio stearato; silice colloidale anidra.

Indicazioni

Il farmaco e' indicato come terapia adiuvante nel trattamento di lungadurata dei disturbi del ciclo dell'urea, compresa la carenza della si ntetasi carbamilfosfatica, della transcarbamilasi dell'ornitina o della sintetasi arginino-succinica; indicato per tutti i pazienti con comparsa neonatale (mancanza totale di enzimi, che si manifesta nei primi 28 giorni di vita); indicato anche in pazienti con manifestazione tardiva della malattia (carenza enzimatica parziale, che si presenta dopo il primo mese di vita) e che hanno una storia di encefalopatia iperammonemica.

Controindicazioni / effetti secondari

Gravidanza; allattamento; ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati.

Posologia

Il trattamento a base di farmaco deve essere seguito sotto il controllo di un esperto nella cura di disturbi del ciclo dell'urea. Il granulato deve essere somministrato per via orale (a neonati e bambini che non sono in grado di inghiottire le compresse e a pazienti con disfagia)oppure mediante gastrostomia o un sondino nasogastrico. La dose giorn aliera deve essere adeguata individualmente in base al grado di tolleranza alle proteine del paziente e all'assunzione proteica giornaliera nella dieta, necessaria per facilitare la crescita e lo sviluppo. Nella pratica clinica la dose usuale totale giornaliera di fenilbutirrato sodico e' di: 450-600 mg/kg/giorno in bambini di peso inferiore ai 20 kg; 9,9-13,0 g/m^2 al giorno in bambini di peso superiore ai 20 kg, adolescenti e adulti. La sicurezza e l'efficacia di dosi che superano i 20 g al giorno non sono ancora state stabilite. Monitoraggio terapeutico: i livelli plasmatici di ammoniaca, arginina, amminoacidi essenziali (in special modo aminoacidi a catena ramificata), carnitina e proteine sieriche devono essere mantenuti entro i limiti normali. La glutamina plasmatica deve essere mantenuta a livelli inferiori a 1000 mcmol/l. Trattamento nutritivo: il medicinale deve essere associato ad una dieta a restrizione proteica e, in alcuni casi, con l'integrazione di aminoacidi essenziali e carnitina. Ai pazienti a cui e' stata diagnosticata una forma a insorgenza neonatale di carenza di sintetasi carbamilfosfatica o di transcarbamilasi dell'ornitina deve essere somministratacitrullina o arginina ad una dose di 0,17 g/kg/giorno o di 3,8 g/m^2/ giorno. Ai pazienti a cui e' stato diagnosticato un deficit di sintetasi arginino-succinica si consiglia di somministrare arginina a una dose di 0,4-0,7 g/kg/giorno o di 8,8-15,4 g/m^2/giorno. Qualora sia indicata una supplementazione calorica, si raccomanda un prodotto non proteico. La dose totale giornaliera deve essere suddivisa in parti uguali e presa ad ogni pasto o poppata (ad esempio, 4-6 volte al giorno per ibambini piccoli). Se assunto per via orale, il granulato deve essere mescolato con cibi solidi (come pure' di patate o salsa di mele) o cibi liquidi (come acqua, succo di mela, succo di arancia o alimenti per lattanti privi di proteine). Sono forniti tre misurini per somministrare 1,2 g, 3,3 g o 9,7 g di fenilbutirrato sodico. Agitare leggermente il flacone prima della somministrazione.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C.

Avvertenze

Il granulato del medicinale contiene 124 mg (5,4 mmol) di sodio per grammo di fenilbutirrato sodico, corrispondenti a 2,5 g (108 mmol) di sodio per 20 g di fenilbutirrato sodico, che rappresenta la dose massimagiornaliera. Il farmaco deve quindi essere usato con cautela nei pazi enti affetti da insufficienza cardiaca congestizia o grave insufficienza renale, come pure in condizioni cliniche in cui si riscontri ritenzione di sodio con edema. Poiche' il metabolismo e l'escrezione del fenilbutirrato sodico interessano il fegato e i reni, il prodotto deve essere somministrato con cautela in pazienti affetti da insufficienza epatica o renale. I livelli sierici di potassio devono essere monitoratidurante la terapia, dal momento che l'escrezione renale di fenilaceti lglutamina puo' indurre la perdita di potassio per via urinaria. Anchein corso di terapia, l'encefalopatia acuta da iperammoniemia puo' pre sentarsi in diversi pazienti. Il medicinale non e' raccomandato per iltrattamento dell'iperammoniemia acuta, che e' un'emergenza medica.

Interazioni

La somministrazione concomitante di probenecid puo' influenzare l'escrezione renale del prodotto di coniugazione del fenilbutirrato sodico. Da alcune pubblicazioni e' emerso che aloperidolo e valproato indurrebbero iperammoniemia. I corticosteroidi possono causare la dissociazione delle proteine dell'organismo e quindi aumentare i livelli di ammoniaca nel plasma. Si consiglia di controllare piu' frequentemente i livelli di ammoniaca nel plasma quando si devono usare questi farmaci.

Effetti indesiderati

Nelle sperimentazioni cliniche con il medicinale, il 56 % dei pazientiha avuto almeno un evento avverso e il 78 % di questi eventi avversi e' stato considerato non correlato al farmaco. Le reazioni avverse hanno interessato principalmente l'apparato riproduttivo e gastrointestinale. Queste reazioni avverse sono elencate nella tabella sottostante, per classificazione sistemica-organica e per frequenza. La frequenza e' definita in questo modo: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), rara (>=1/10.000, <1/1.000), molto rara (<1/10.000), non nota. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia, trombocitopenia, leucopenia, leucocitosi, trombocitosi; non comune: anemia aplastica, ecchimosi. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: acidosi metabolica, alcalosi, diminuzione dell'appetito. Disturbi psichiatrici. Comune: depressione, irritabilita'. Patologie del sistema nervoso. Comune: sincope, mal di testa. Patologie cardiache. Comune: edema; non comune: aritmia. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale, vomito, nausea, stipsi, disgeusia; non comune: pancreatite, ulcera peptica, emorragia rettale, gastrite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash, odoreanomalo della cute. Patologie renali e urinarie. Comune: acidosi tubo lare renale. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Molto comune: amenorrea, mestruazioni irregolari. Esami diagnostici. Comune: diminuizione nel sangue del potassio, dell'albumina, delle proteine totali e del fosfato. Aumento nel sangue della fosfatasi alcalina, delle transaminasi, della bilirubina, dell'acido urico, del cloruro, del fosfato e del sodio. Aumento ponderale. Un probabile caso di reazione tossica al farmaco (450 mg/kg/giorno) e' stato segnalato in una paziente anoressica di 18 anni, che aveva sviluppato un'encefalopatia metabolica associata ad acidosi lattica, grave ipokaliemia, pancitopenia,neuropatia periferica e pancreatite. La paziente si e' ripresa dopo l a riduzione della dose, eccetto per episodi ricorrenti di pancreatite che hanno indotto infine alla sospensione del trattamento. Le segnalazioni delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto rischio/beneficio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

La sicurezza d'uso di questo medicinale in donne in gravidanza non e' stata stabilita. Studi su animali da laboratorio hanno rivelato fenomeni di tossicita' riproduttiva, vale a dire effetti sullo sviluppo dell'embrione o del feto. L'esposizione prenatale di neonati di ratto al fenilacetato (il metabolita attivo del fenilbutirrato) ha causato lesioni nelle cellule cortico-piramidali; le spine dendritiche erano piu' lunghe e sottili del normale e meno numerose. La significativita' di questi dati per le donne in gravidanza non e' nota, pertanto l'uso del farmaco durante la gravidanza e' controindicato. Le donne in eta' fertile devono utilizzare metodi contraccettivi efficaci. In seguito alla somministrazione per via sottocutanea di elevate dosi di fenilacetato (190-474 mg/kg) a neonati di ratto, si sono osservate una diminuita proliferazione e una maggiore perdita di neuroni, nonche' una riduzione della mielina del SNC. La maturazione delle sinapsi cerebrali e' stata ritardata ed e' stato ridotto il numero delle terminazioni nervose cerebrali funzionanti, ostacolando in tal modo lo sviluppo cerebrale. None' ancora stato stabilito se il fenilacetato venga escreto nel latte umano, per cui l'uso del farmaco e' controindicato durante l'allattamento.