Avonex - Im 4sir 30mcg/0,5ml+4ag

Dettagli:
Nome:Avonex - Im 4sir 30mcg/0,5ml+4ag
Codice Ministeriale:033283033
Principio attivo:Interferone Beta 1a
Codice ATC:L03AB07
Fascia:A
Prezzo:1176.96
Produttore:Biogen Italia Srl
SSN:Concedibile extra farmacia
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Soluzione iniettabile
Contenitore:Siringa
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 gradi
Scadenza:36 mesi

Denominazione

AVONEX 30 MCG/0,5 ML SOLUZIONE INIETTABILE

Formulazioni

Avonex - Im 4sir 30mcg/0,5ml+4ag

Categoria farmacoterapeutica

Immunostimolanti.

Principi attivi

Interferone beta-1a.

Eccipienti

Sodio acetato triidrato; acido acetico glaciale; arginina cloridrato; polisorbato 20; acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Il medicinale e' indicato per il trattamento di: pazienti con diagnosidi sclerosi multipla recidivante (SM); negli studi clinici questa era caratterizzata da due o piu' esacerbazioni acute (recidive) nei tre a nni precedenti senza evidenza di una continua progressione tra le recidive; il medicinale rallenta la progressione della disabilita' e diminuisce la frequenza delle recidive; pazienti con un singolo evento demielinizzante con un processo infiammatorio in fase attiva, se tale evento e' di gravita' tale da rendere necessario il trattamento con corticosteroidi per via endovenosa, se sono state escluse altre diagnosi e se e' stato accertato che i pazienti sono ad alto rischio di sviluppareuna sclerosi multipla clinicamente definita; il farmaco deve essere i nterrotto nei pazienti che sviluppano SM progressiva.

Controindicazioni / effetti secondari

Inizio della terapia in gravidanza; pazienti con anamnesi di ipersensibilita' all'interferone beta naturale o ricombinante o a qualunque eccipiente elencato; pazienti con depressione grave e/o ideazione suicidaria in atto.

Posologia

Il trattamento deve essere iniziato sotto la supervisione di un medicoesperto nel trattamento della malattia. Adulti: la dose raccomandata per il trattamento delle forme recidivanti di SM e' di 30 mcg (0,5 ml di soluzione), somministrati tramite iniezione intramuscolare (i.m.) una volta alla settimana. Nessun ulteriore beneficio e' stato dimostrato somministrando una dose piu' elevata (60 mcg) una volta a settimana.Titolazione : per aiutare i pazienti a ridurre l'incidenza e la sever ita' dei sintomi simil- influenzali, all'inizio della terapia puo' essere effettuata la titolazione. La titolazione puo' essere ottenuta, sia con BIOSET che con la siringa preriempita, iniziando la terapia con incrementi settimanali di un quarto di dose fino a raggiungere la doseintera (30 mcg /settimana) entro la quarta settimana. Uno schema alte rnativo di titolazione puo' essere ottenuto iniziando la terapia con approssimativamente mezza dose di medicinale una volta a settimana prima di raggiungere la dose intera. Per ottenere un'adeguata efficacia della terapia, dopo il periodo iniziale di titolazione deve essere raggiunta e mantenuta una dose di 30 mcg a settimana. Il Kit di titolazioneAVOSTARTCLIP e' stato realizzato per essere utilizzato solo con la si ringa preriempita. Puo' essere usato per ottenere incrementi da un quarto di dose o mezza dose. Ogni AVOSTARTCLIP deve essere utilizzato unavolta e poi gettato assieme al contenuto di medicinale rimasto nella siringa. Prima dell'iniezione e per altre 24 ore dopo ciascuna iniezione, e' consigliato un analgesico antipiretico per diminuire i sintomi simil-influenzali associati con la somministrazione di medicinale. Questi sintomi sono di norma presenti durante i primi mesi di trattamento. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia del medicinale negli adolescenti di eta' compresa tra 12 e 16 anni non sono state ancora stabilite; non puo' essere fatta alcuna raccomandazione sulla posologia. La sicurezza e l'efficacia del prodotto nei bambini di eta' inferiore ai 12 anni non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili. Anziani: gli studi clinici non hanno incluso un numero sufficiente di pazienti di eta' pari o superiore a 65 anni da potere determinare se questi rispondano in maniera diversa rispetto ai soggetti piu'giovani. Tuttavia, sulla base della modalita' di clearance del princi pio attivo, non vi e' alcuna ragione teorica per cui sia necessario unaggiustamento del dosaggio nei pazienti anziani. Modo di somministraz ione: il sito dell'iniezione intramuscolare deve essere cambiato ogni settimana. Si puo' prescrivere un ago diametro 25 da 25 mm per i pazienti nei quali risulti appropriato l'uso di questo ago per la somministrazione di un'iniezione intramuscolare. Attualmente non e' noto per quanto tempo il paziente debba essere trattato. I pazienti devono esserevalutati clinicamente dopo due anni di trattamento e la decisione per un trattamento a piu' lungo termine va presa su base individuale medi ca. Il trattamento deve essere interrotto se il paziente sviluppa una SM cronica progressiva.

Conservazione

Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C); non congelare; il medicinale puo' essere conservato a temperatura ambiente (tra 15 gradi C e 30 gradi C) per un tempo fino ad una settimana. Conservare nella confezione originale (vaschetta di plastica sigillata) per tenere al riparo dalla luce.

Avvertenze

Il farmaco deve essere somministrato con prudenza ai pazienti con sindrome depressiva o altri disturbi dell'umore in atto o pregressi, in particolare ai pazienti con precedenti di ideazione suicidaria. E' noto che la depressione e l'ideazione suicidaria sono condizioni che si verificano con una maggiore frequenza nei pazienti affetti da sclerosi multipla ed in associazione all'uso dell'interferone. I pazienti devono essere avvertiti di riferire immediatamente qualunque sintomo di depressione e/o ideazione suicidaria al loro medico curante. I pazienti consegni di depressione devono essere strettamente monitorati durante la terapia e trattati in modo appropriato. La sospensione della terapia con il medicinale deve essere presa in considerazione. Il farmaco deveessere somministrato con prudenza ai pazienti con anamnesi di crisi c onvulsive ed in quelli trattati con farmaci antiepilettici, specialmente se la loro epilessia non e' adeguatamente controllata dagli antiepilettici. E' opportuno usare cautela e prendere in considerazione uno stretto monitoraggio quando si somministri il farmaco a pazienti con severa insufficienza renale ed epatica ed a pazienti con severa mielosoppressione. Microangiopatia trombotica (TMA): sono stati segnalati casidi TMA, che si manifesta come porpora trombotica trombocitopenica (TT P) o sindrome emolitico uremica (HUS), compresi casi fatali con prodotti a base di interferone-beta. Gli eventi sono stati segnalati in tempi diversi nel corso del trattamento e possono manifestarsi da diverse settimane a diversi anni dopo l'inizio del trattamento con interferone-beta. Le caratteristiche cliniche iniziali comprendono trombocitopenia, ipertensione di nuova insorgenza, febbre, sintomi a carico del sistema nervoso centrale (ad es. confusione, paresi) e funzione renale compromessa. I risultati di laboratorio che suggeriscono la presenza di TMA comprendono la riduzione delle conte piastriniche, l'aumento della lattato-deidrogenasi (LDH) nel siero dovuto a emolisi e la presenza dischistociti (frammentazione degli eritrociti) su uno striscio ematico . Di conseguenza, se si osservano le caratteristiche cliniche della TMA, si raccomanda l'effettuazione di ulteriori esami dei livelli delle piastrine nel sangue, della LDH nel siero, degli strisci ematici e della funzione renale. Nel caso di diagnosi di TMA, e' necessario un trattamento tempestivo (considerando lo scambio plasmatico) ed e' raccomandata l'interruzione immediata del farmaco. Sindrome nefrosica: duranteil trattamento con prodotti a base di interferone beta sono stati seg nalati casi di sindrome nefrosica con diverse nefropatie sottostanti, tra cui la glomerulosclerosi focale segmentaria collassante (FSGS), lamalattia a lesioni minime (MCD), la glomerulonefrite membrano-prolife rativa (MPGN) e la glomerulopatia membranosa (MGN). Gli eventi sono stati segnalati in tempi diversi nel corso del trattamento e possono verificarsi dopo diversi anni di trattamento con interferone beta. Si raccomanda il monitoriaggio periodico dei segni o sintomi precoci, quali ad esempio edema, proteinuria e compromissione della funzione renale, in particolare nei pazienti a maggiore rischio di malattia renale. La sindrome nefrosica deve essere trattata tempestivamente e deve essere presa in considerazione l'eventuale interruzione del trattamento con il medicinale. Dopo la commercializzazione, sono stati segnalati casi di danno epatico, inclusi elevati livelli degli enzimi epatici nel siero, epatite, epatite autoimmune ed insufficienza epatica associati all'uso di interferone beta. In alcuni casi, tali reazioni si sono verificate in presenza di altri medicinali che sono stati associati a danno epatico. Il potenziale di effetti aggiuntivi provocati dalla somministrazione di piu' medicinali o da altri agenti epatotossici, non e' statodeterminato. I pazienti devono essere monitorati per segni di danno e patico ed e' necessario usare cautela durante l'uso di interferoni contemporaneamente ad altri medicinali associati a danno epatico. I pazienti con malattie cardiache quali l'angina, l'insufficienza cardiaca congestizia o l'aritmia devono essere monitorati strettamente per il peggioramento delle loro condizioni cliniche durante il trattamento con il farmaco. I sintomi simil-influenzali associati alla terapia con il medicinale possono risultare stressanti per i pazienti con associate disfunzioni cardiache. Anormalita' nei dati di laboratorio si possono manifestare con l'uso degli interferoni. Percio', oltre a quegli esami di laboratorio normalmente richiesti per il monitoraggio di pazienti con SM, durante laterapia con il farmaco si raccomanda di eseguire contecomplete e differenziali di leucociti, conta piastrinica ed esami del sangue comprendenti i test di funzionalita' epatica. I pazienti con m ielosoppressione possono richiedere un monitoraggio piu' intensivo degli emocromi, con conte differenziali e conta piastrinica. I pazienti possono sviluppare anticorpi verso il farmaco. Gli anticorpi di alcuni di questi pazienti riducono l'attivita' dell'interferone beta-1a in vitro (anticorpi neutralizzanti). Gli anticorpi neutralizzanti sono associati ad una riduzione in vivo degli effetti biologici di medicinale epotenzialmente possono essere associati ad una riduzione dell'efficac ia clinica. E' stimato che il plateau di incidenza di formazione deglianticorpi neutralizzanti viene raggiunto dopo 12 mesi di trattamento. Recenti studi clinici eseguiti su pazienti trattati fino a tre anni c on il farmaco suggeriscono che approssimativamente dal 5% all'8% di essi sviluppa anticorpi neutralizzanti. L'uso di vari metodi per determinare gli anticorpi sierici all'interferone limita la capacita' di comparare l'antigenicita' tra differenti prodotti.

Interazioni

Non sono stati effettuati studi formali d'interazione nell'uomo. L'interazione del farmaco con i corticosteroidi o con ormone adrenocorticotropo (ACTH) non e' stata studiata in modo sistematico. Gli studi clinici indicano che i pazienti con SM possono ricevere il medicinale e corticosteroidi o ACTH durante le recidive. E' stato riportato che gli interferoni riducono l'attivita' degli enzimi epatici dipendenti dal citocromo P450 nell'uomo e negli animali. L'effetto della somministrazione di alte dosi di medicinale sul metabolismo dipendente dal P450 nellescimmie e' stato valutato e non si sono osservate variazioni nella ca pacita' metabolizzante del fegato. Deve essere usata cautela quando ilfarmaco e' somministrato in combinazione con medicinali che hanno un ristretto indice terapeutico e la cui "clearance" e' largamente dipendente dal sistema del citocromo P450 epatico, ad esempio alcune classi di antiepilettici e di antidepressivi.

Effetti indesiderati

L'incidenza piu' elevata di reazioni avverse associate con la terapia con il medicinale e' correlata ai sintomi simil-influenzali. I sintomisimil-influenzali piu' comunemente riportati sono: dolori muscolari, febbre, brividi, sudorazione, astenia, mal di testa e nausea. La titolazione del medicinale all'inizio della terapia ha dimostrato una riduzione della severita' e dell'incidenza dei sintomi simil-influenzali. Isintomi simil-influenzali tendono ad essere piu' evidenti all'inizio della terapia e diventano meno frequenti con la prosecuzione del trattamento. Dopo l'iniezione del prodotto, possono manifestarsi sintomi neurologici transitori, che possono sembrare simili ad un'esacerbazione della SM. In qualsiasi momento del trattamento possono insorgere episodi transitori di ipertonia e/o severa debolezza muscolare che impediscono movimenti volontari. Questi episodi sono di durata limitata, temporalmente correlati alle iniezioni e possono ripresentarsi dopo successive iniezioni. In alcuni casi questi sintomi sono associati ai sintomisimil- influenzali. Le frequenze delle reazioni avverse osservate son o espresse in pazienti-anni, secondo le seguenti categorie: molto comune (>=1/10 anni-paziente); comune (>=1/100, <1/10 anni-paziente); non comune (>=1/1.000, <1/100 anni-paziente); raro (>=1/10.000, <1/1.000 anni-paziente); molto raro (<1/10.000 anni-paziente); non nota. L'indice tempo-paziente rappresenta la somma delle singole unita' di tempo incui il paziente dello studio e' stato esposto al farmaco prima di man ifestare la reazione avversa. Ad esempio, 100 anni-persone puo' indicare 100 pazienti trattati per un anno oppure 200 pazienti trattati per meta' anno. Nella seguente tabella sono riportate le reazioni avverse rilevate tramite studi (studi clinici ed osservazionali, con un periodo di follow-up compreso fra due e sei anni) e altre reazioni avverse identificate attraverso segnalazioni spontanee degli utilizzatori, con frequenza imprecisata. Esami diagnostici. Comune: diminuzione dei valori della conta dei linfociti, dei leucociti, dei neutrofili, dell'ematocrito, aumento dei valori ematici del potassio e dell'azoto ureico; non comune: diminuzione della conta delle piastrine; non nota: diminuzione o aumento del peso corporeo, anomalie nei test di funzionalita' epatica. Patologie cardiache. Non nota: cardiomiopatia, insufficienza cardiaca congestizia, palpitazioni, aritmia, tachicardia. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non nota: pancitopenia, trombocitopenia; raro: microangiopatia trombotica, comprendente porpora trombotica trombocitopenica/sindrome emolitico uremica. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea; comune: ipoestesia, spasticita' muscolare; non nota: sintomi neurologici, sincope, ipertonia, capogiro, parestesia, convulsioni, emicrania. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: rinorrea; raro/non nota: dispnea ipertensione arteriosa polmonare. Patologie gastrointestinali. Comune: vomito, diarrea, nausea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea, aumento della sudorazione, ecchimosi; non comune: alopecia; non nota: edema angioneurotico, prurito, esantema vescicolare, orticaria, peggioramento della psoriasi. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: crampi muscolari, dolore cervicale, mialgia, artralgia, dolore alle estremita', mal di schiena, rigidita' muscolare, rigidita' muscolo-scheletrica; non nota: lupus eritematoso sistemico, debolezza muscolare, artrite. Patologie renali e urinarie. Raro: sindrome nefrosica, glomerulosclerosi. Patologie endocrine. Non nota: ipotiroidismo, ipertiroidismo. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: anoressia. Infezioni e infestazioni. Non nota: ascesso nel sito di iniezione. Patologie vascolari. Comune: vampate; non nota: vasodilatazione. Patologie sistemiche e condizioni relative allasede di somministrazione. Molto comune: sintomi simil-influenzali, pi ressia, brividi, sudorazione; comune: dolore nel sito d'iniezione, eritema nel sito d'iniezione, ecchimosi nel sito d'iniezione, astenia, dolore, senso di affaticamento, malessere, sudorazione notturna; non comune: senso di bruciore nel sito d'iniezione; non nota: reazione nel sito d'iniezione, infiammazione nel sito d'iniezione, cellulite nel sitod'iniezione, necrosi nel sito d'iniezione, sanguinamento nel sito d'i niezione, dolore toracico. Disturbi del sistema immunitario. Non nota:reazione anafilattica, shock anafilattico, reazioni d'ipersensibilita ' (angioedema, dispnea, orticaria, eruzione cutanea, esantema pruriginoso). Patologie epatobiliari. Non nota: insufficienza epatica, epatite, epatite autoimmune. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: metrorragia, menorragia. Disturbi psichiatrici. Comune: depressione, insonnia; non nota: suicidio, psicosi, ansia, confusione, labilita' emotiva. Ipertensione arteriosa polmonare: casi di ipertensione arteriosa polmonare (IAP) sono stati segnalati con i medicinali contenenti interferone beta. Gli eventi sono stati segnalati in tempi diversi, anche diversi anni dopo l'inizio del trattamento con interferone beta. Popolazione pediatrica: i pochi dati pubblicati suggeriscono che il profilo di sicurezza negli adolescenti di eta' compresa tra 12 e 16 anni, che ricevono il farmaco 30 mcg per via intramuscolare(IM) una volta alla settimana, e' simile a quello osservato negli adu lti. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificanodopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permett e un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

Esistono dati limitati sull'uso del medicinale in gravidanza. I dati disponibili indicano un possibile aumentato rischio di aborto spontaneo. L'inizio del trattamento e' controindicato in gravidanza. Le donne in eta' fertile devono adottare metodi contraccettivi adeguati. Le pazienti che rimangono gravide e quelle che programmano una gravidanza durante la terapia con il farmaco devono essere informate sui rischi potenziali e la sospensione della terapia con il medicinale deve essere presa in considerazione. Nelle pazienti con un'elevata incidenza di recidive prima dell'inizio della terapia, occorre valutare il rischio di una recidiva seria in seguito alla sospensione del prodotto a causa di una gravidanza rispetto ad un possibile aumentato rischio di aborto spontaneo. Non e' noto se il medicinale sia escreto nel latte materno. Acausa della possibilita' di reazioni avverse gravi nei bambini allatt ati al seno, occorre decidere se sospendere l'allattamento al seno o la terapia con il farmaco. Sono stati condotti studi, con una forma correlata di interferone beta-1a, di fertilita' e di sviluppo nelle scimmie Rhesus. A dosi molto alte sono stati osservati effetti anovulatori e abortivi negli animali in studio. Non sono disponibili informazioni sugli effetti dell'interferone beta-1a sulla fertilita' maschile.