Biaferone - Im Sc F1ml 1000000ui

Dettagli:
Nome:Biaferone - Im Sc F1ml 1000000ui
Codice Ministeriale:027929076
Principio attivo:Interferone Alfa
Codice ATC:L03AB01
Fascia:A
Prezzo:15.55
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Kedrion Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Preparazione iniettabile
Contenitore:Scatola
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +4 a +8 gradi
Scadenza:24 mesi

Formulazioni

Biaferone - Im Sc F1ml 1000000ui

Categoria farmacoterapeutica

Interferon alfa naturale da leucociti umani normali ad attivita' antivirale, immunomodulante, anti proliferativa.

Indicazioni

Neoplasie del sistema linfatico ed emopoietico: - Leucemia a cellule capellute (Tricoleucemia). - Mieloma multiplo: terapia di mantenimento per i pazienti in remissione obiettiva della malattia dopo trattamento di induzione. - Linfoma non Hodgkin: nel linfoma follicolare ad elevata massa neoplastica come integrazione della chemioterapia con doxorubicina, ciclofosfamide, teniposide e prednisolone. - Micosi fungoide. - Leucemia mieloide cronica. Neoplasie solide: - Sarcoma di Kaposi nei pazienti affetti da AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita) senza storia di infezioni opportunistiche. - Sensibile giovamento e' stato riscontrato in una parte di pazienti affetti da carcinoma renale e melanoma maligno. Malattie virali: - Epatite B: trattamento di pazienti adulti con epatite cronica attivaB che presentano marker di replicazione virale, ad esempio positivi p er HBV-DNA, DNA polimerasi o HBeAg. - Epatite cronica non-A non-B: riduzione a breve termine dell'attivita' della malattia in pazienti adulti con epatite cronica attiva non-A non-B con elevati enzimi epatici e senza scompenso epatico. Non sono dimostrati benefici a lungo termine sui quadri clinico ed istologico. - Condilomatosi acuminata.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' accertata all'interferon alfa o a qualsiasi componentla specialita'; preesistenza di grave malattia cardiaca; grave disfun zione renale o epatica; epilessia e/o compromissione della funzionalita' del sistema nervoso centrale (S.N.C.); epatite cronica con cirrosi avanzata e scompenso epatico; epatite cronica in pazienti in trattamento o che sono stati trattati recentemente con agenti immunosoppressori, con l'esclusione di una recente interruzione di un trattamento a breve termine con corticosteroidi; epatite autoimmune; malattia tiroidea preesistente non controllabile con terapia convenzionale. Deve essere somministrato durante la gravidanza solo se i benefici attesi possono giustificare i potenziali rischi per il feto. Una decisione circa l'eventuale sospensione dell'allattamento o del farmaco deve essere presa in base all'importanza della terapia per la madre.

Posologia

Per tutte le indicazioni Biaferone puo' essere somministrato sia per via intramuscolare che sottocutanea. LEUCEMIA A CELLULE CAPELLUTE (TRICOLEUCEMIA): il trattamento e' indicato in pazienti di eta' non inferiore ai 18 anni. Il dosaggio raccomandato e' di 3 milioni U.I. per via intramuscolare o sottocutanea 3 voltealla settimana. Prima di iniziare il trattamento e' consigliabile controllare nel sangue periferico il tasso di emoglobina ed il numero di piastrine, di granulociti e di cellule capellute. Il conteggio delle cellule capellute va eseguito anche nel midollo osseo. Questi parametri,controllati periodicamente, consentono di valutare la risposta al tra ttamento. Poiche' la normalizzazione completa dei parametri immunologici puo' richiedere alcuni mesi di terapia, il dosaggio deve essere mantenuto per almeno 6 mesi prima di decidere una eventuale sospensione del farmaco per mancata risposta al trattamento. In caso di rispostapositiva e' opportuno proseguire la terapia finche' si continuano ad osservare nuovi miglioramenti del quadro ematologico e poi, dopo che quest'ultimo si e' stabilizzato, per ulteriori 3 mesi. Non e' stata ancora stabilita l'opportunita' di prolungare il trattamento oltre questoperiodo. MIELOMA MULTIPLO: il trattamento va iniziato con una dose di 3 milioniU.I. somministrata per via sottocutanea o intramuscolare 3 volte la s ettimana. Tale dose va aumentata settimanalmente, in base alla tollerabilita' individuale, fino a raggiungere un massimo di 6-12 milioni U.I. 3 volte la settimana. Questo schema terapeutico va mantenuto indefinitamente a meno che la malattia progredisca rapidamente o insorgano gravi fenomeni di intolleranza. LINFOMI NON HODGKIN: il dosaggio consigliato e' di 5 milioni U.I. somministrati per via sottocutanea o intramuscolare 3 volte alla settimanaper la durata di 18 mesi. MICOSI FUNGOIDE: il trattamento va iniziato con una dose di 3 milioni U.I. al giorno per via intramuscolare o sottocutanea. Tale dose va aumentata settimanalmente, in base alla tollerabilita' individuale, fino a raggiungere un massimo di 9-12 milioni U.I. al giorno. Dopo 3 mesi si puo' attuare una terapia di mantenimento con 6-12 milioni di Unita' somministrate 3 volte la settimana. LEUCEMIA MIELOIDE CRONICA: il trattamento va iniziato con una dose di 3 milioni U.I. al giorno per via intramuscolare o sottocutanea. Tale dose va aumentata settimanalmente, in base alla tollerabilita' individuale, fino a raggiungere un massimo di 9 milioni U.I. al giorno. Una volta ottenuto il controllo dei globuli bianchi il dosaggio puo' essere somministrato 3 volte la settimana. Questo schema posologico puo' essere mantenuto indefinitamente a meno che la malattia progredisca rapidaente o insorgano gravi fenomeni di intolleranza. SARCOMA DI KAPOSI NEI PAZIENTI CON AIDS: il trattamento va iniziato con una dose di 3 milioni U.I. al giorno per via intramuscolare o sottocutanea. Tale dose va aumentata progressivamente, in base alla tollerabilita' individuale, fino a raggiungere un massimo di 9-12 milioni U.I.al giorno. Dopo 2 mesi si puo' attuare una terapia di mantenimento con9-12 milioni U.I. 3 volte la settimana. CARCINOMA RENALE: il trattamento va iniziato con una dose di 3 milioniU.I. al giorno per via intramuscolare o sottocutanea. Tale dose va au mentata settimanalmente, in base alla tollerabilita' individuale, finoa raggiungere 6-9 milioni U.I. al giorno. Dopo 3 mesi si puo' attuare una terapia di mantenimento con 6-9 milioni di Unita' somministrate 3 volte la settimana per un ulteriore periodo di 6 mesi. MELANOMA MALIGNO: il trattamento va iniziato con una dose di 3 milioniU.I. al giorno per via intramuscolare o sottocutanea. Tale dose va au mentata settimanalmente, in base alla tollerabilita' individuale, finoa raggiungere 6-9 milioni U.I al giorno. Dopo 3 mesi si puo' attuare una terapia di mantenimento con 6-9 milioni di Unita' somministrate 3 volte la settimana per un ulteriore periodo di 6 mesi. EPATITE CRONICA ATTIVA B: il dosaggio e' usualmente compreso tra 2,5 e5 milioni U.I./m2 di superficie corporea somministrati per via sottocutanea o intramuscolare 3 volte la settimana per un periodo da quattro a sei mesi. Se i marker di replicazione virale o HBeAg non dovessero diminuire dopo un mese di terapia, la dose puo' essere aumentata. Il dosaggio puo' essere ulteriormente modificato in rapporto alla tollerabita' individuale. Se non sara' osservato alcun miglioramento dopo tre oquattro mesi di trattamento, dovra' essere presa in considerazione l'interruzione della terapia. Lo schema terapeutico soprariportato e' applicabile anche nei casi di Epatite B cronica Delta positiva. EPATITE CRONICA NON-A NON-B: la dose ottimale e la durata della terapia non sono tuttora stabilite. La dose indicata e' di 3 milioni U.I. somministrata per via sottocutanea o intramuscolare 3 volte la settimanaper un periodo massimo di sei mesi. La maggior parte dei pazienti che rispondono alla terapia mostrano un miglioramento dei livelli di tran saminasi entro 16 settimane. Nei pazienti che non rispondono dopo 16 settimane di trattamento, dovra' essere presa in considerazione l'interruzione della terapia. CONDILOMATOSI ACUMINATA: il trattamento puo' essere effettuato sia pervia generale (sottocutanea o intramuscolare) che intralesionale. In determinati casi, soprattutto per lesioni numerose ed estese, puo' essere opportuno associare le due modalita' di somministrazione. Per il trattamento intralesionale si introduce con un ago sottile una dose compresa a seconda delle dimensioni della lesione, tra 0,1 e 1 milione di U.I. alla base di ciascuna lesione, valutando il numero di lesioni da trattare in modo che la dose totale somministrata in una singola sedutanon sia superiore a 3 milioni U.I. Ciascun ciclo di trattamento richi ede 3 somministrazioni alla settimana per almeno 3 settimane. Il miglioramento si verifica generalmente a distanza di 4-6 settimane dall'inizio del primo ciclo di trattamento. In alcuni casi puo' essere utile praticare un secondo ciclo di trattamento utilizzando gli stessi dosaggi.

Interazioni

Il trattamento determina una ridotta clearance ed un allungamento dell'emivita plasmatica della teofillina.

Effetti indesiderati

L'interferon alfa e' una sostanza biologicamente molto attiva e puo' causare effetti collaterali che sono comunque dose correlati e reversibili, poiche' si attenuano non appena viene ridotta la dose o interrotto il trattamento. Una sintomatologia similinfluenzale con febbre, brividi, cefalea, mialgie e astenia e' quasi costante durante i primi giorni di terapia e solitamente si attenua nei giorni successivi. Talvoltasi puo' avere perdita dell'appetito e nausea, meno frequentemente vomio e diarrea. Alcuni pazienti presentano un'astenia persistente che in alcuni casi puo' richiedere l'interruzione del trattamento. L'interferon alfa ha uneffetto mielodepressivo, particolarmente sulla serie granulocitaria, ma con terapie a dosi relativamente ridotte (3-6 milioni U.I. al gior-no) tale effetto raramente richiede l'interruzione del trattamento. Inalcuni soggetti con malattie cardiovascolari sono state segnalate ipo tensione ed aritmie in seguito alla terapia con interferon; si richiede quindi cautela nel trattamento di questi pazienti. In pochi pazientitrattati con alte dosi di interferon alfa sono stati descritti distur bi del S.N.C. (sonnolenza, confusione, atassia), talvolta associati adalterazioni elettroencefalografiche, completamente reversibili con la sospensione del trattamento. Ulteriori effetti indesiderati sono rapp resentati da modificazioni della funzionalita' epatica, lieve alopecia, secchezza della pelle, eritema e rash cutaneo. Sono state segnalate anche reazioni della pelle nel punto di iniezione. Contrariamente a quanto osservato nei pazienti trattati con interfe-ron ricombinanti, non e' mai stata segnalata la comparsa di anticorpi neutralizzanti nei pazienti trattati con interferon alfa da leucociti normali.