Ceftriaxone Alter - Im 500mg/2ml

Dettagli:
Nome:Ceftriaxone Alter - Im 500mg/2ml
Codice Ministeriale:036021020
Principio attivo:Ceftriaxone Disodico
Codice ATC:J01DD04
Fascia:A
Prezzo:4.46
Rimborso:3.8
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Laboratori Alter Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Polvere e solvente per soluzione iniettabile
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

CEFTRIAXONE ALTER

Formulazioni

Ceftriaxone Alter - Im 250mg/2ml
Ceftriaxone Alter - Im 500mg/2ml
Ceftriaxone Alter - Im 1g+3,5ml
Ceftriaxone Alter - Iv 1g/10ml+f
Ceftriaxone Alter - Inf Polv 2g

Categoria farmacoterapeutica

Antibatterici per uso sistemico.

Principi attivi

Polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare da250 mg/2 ml: ceftriaxone bisodico 3,5 H 2 O 298,2 mg pari a ceftriaxo ne 250 mg; polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare da 500 mg/2 ml: ceftriaxone bisodico 3,5 H 2 O 596,5 mg pari a ceftriaxone 500 mg; polvere e solvente per soluzione iniettabile peruso intramuscolare da 1 g/3,5 ml: ceftriaxone bisodico 3,5 H 2 O 1,19 3 g pari a ceftriaxone 1 g; polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso da 1 g / 10 ml: ceftriaxone bisodico 3,5 H 2 O 1,193 g pari a ceftriaxone 1 g; polvere per soluzione per infusione da 2 g: ceftriaxone bisodico 3,5 H 2 O 2,386 g pari a ceftriaxone 2 g.

Eccipienti

Polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare: la fiale solvente contiene lidocaina cloridrato, acqua per preparazioniinittabili. Polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endo venoso: la fiala solvente contiene acqua per preparazioni iniettabili

Indicazioni

Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertatao presunta origine da Gram-negativi "difficili" o da flora mista con presenza di Gram-negativi resistenti ai piu' comuni antibiotici. In particolare il prodotto trova indicazione, nelle suddette infezioni, in pazienti defedati e/o immunodepressi. Profilassi delle infezioni chirurgiche.

Controindicazioni / effetti secondari

Ceftriaxone e' controindicato nei pazienti con nota ipersensibilita' agli antibiotici beta-lattamici. Ipersensibilita' alle cefalosporine o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Nei pazienti ipersensibili alla penicillina, deve essere presa in considerazione la possibilita' di reazioni allergiche crociate. Nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita' e sotto il diretto controllo del medico. I neonati iperbilirubinemici e i prematuri non devono essere trattati con ceftriaxone. Studi in vitro hanno dimostrato che ceftriaxone puo' spostare la bilirubina dai suoi siti di legame all'albumina plasmatica ed e' possibile che in questi pazienti si sviluppi un'encefalopatia da bilirubina. Trattamento con calcio, a causa del rischio di formazione di precipitazionedi sali di calcio -ceftriaxone nei nati a termine. Il ceftriaxone e' inoltre controindicato nei: neonati prematuri fino ad una eta' corretta di 41 settimane (settimane di gestazione + settimane di vita); neonati a termine (fino a 28 giorni di eta'): con ittero o presenza di ipoalbuminemia o acidosi dato che queste sono condizioni nelle quali la bilirubina potrebbe essere alterata; se dovessero richiedere (o si pensache possano richiedere) un trattamento e.v con calcio o con infusioni che contengono calcio a causa del rischio di precipitazione del ceftr iaxone con il calcio. Quando si utilizza la lidocaina come solvente, se ne devono escludere le controindicazioni prima di somministrare l'iniezione intramuscolare di ceftriaxone.

Posologia

Non devono essere utilizzati diluenti contenenti calcio per ricostituire i flaconcini di ceftriaxone o per diluire ulteriormente i flaconcini ricostituite per la somministrazione e.v., dato che puo' formarsi unprecipitato. La precipitazione del ceftriaxone con il calcio puo' anc he avvenire quando il ceftriaxone e' mescolato con soluzioni contenenti calcio nella stessa linea di somministrazione e.v. Pertanto, il ceftriaxone e le soluzioni contenenti calcio non devono essere mescolate insieme o somministrate contemporaneamente. Schema posologico generale.Adulti e bambini oltre 12 anni: la dose consigliata e' di 1g una volt a al giorno (ogni 24 ore). Nei casi piu' gravi o in infezioni causate da microrganismi moderatamente sensibili, la dose puo' raggiungere i 4g somministrati in un'unica soluzione. Neonati (fino a 2 settimane): la dose giornaliera e' di 20-50 mg/kg di peso corporeo in monosomministrazione; a causa della immaturita' dei loro sistemi enzimatici non bisognerebbe superare i 50 mg/Kg. Bambini (da 3 settimane a 12 anni): ladose giornaliera puo' variare tra 20 e 80 mg/Kg. Per dosi endovenose pari o superiori a 50 mg/Kg si consiglia di utilizzare una perfusione della durata di almeno 30 minuti. Per i bambini di peso superiore a 50Kg andra' usato il dosaggio proprio degli adulti. Anziani: lo schema posologico degli adulti non richiede modificazioni nel caso di pazienti anziani. La durata della terapia e' in funzione del decorso dell'infezione. In generale la somministrazione va protratta per un minimo di 48-72 ore dopo lo sfebbramento o dopo la dimostrazione di completa eradicazione batterica. Profilassi delle infezioni chirurgiche: per la prevenzione delle infezioni post-operatorie verranno somministrati, in relazione a tipo e rischio di contaminazione dell'intervento, 1 g i.m. o 1-2 g e.v. in dose singola, un'ora prima dell'intervento. Posologia in particolari condizioni. Insufficienza renale: in soggetti con clearance della creatinina maggiore di 10 ml/min la posologia resta inalterata. In caso di clearance della creatinina uguale o minore di 10 ml/min si puo' somministrare fino ad un massimo di 2 g una volta al giorno.Insufficienza epatica: posologia normale. Insufficienza renale ed epa tica associate: controllare le concentrazioni plasmatiche del ceftriaxone. Prematuri: dose massima 50 mg/kg una volta al giorno Modo di somministrazione: da un punto di vista microbiologico il prodotto dovrebbeessere usato immediatamente dopo la ricostituzione. Se non utilizzato immediatamente, le condizioni e il periodo di conservazione prima del l'uso sono responsabilita' dell'utilizzatore. La stabilita' chimica e fisica del medicinale dopo ricostituzione e' stata dimostrata per 24 ore tra +2 gradi C e +8 gradi C e per 6 ore per il prodotto conservato a temperatura inferiore a 25 gradi C. Possono variare nella colorazione da giallo pallido ad ambra in funzione della concentrazione e del periodo di conservazione; tale caratteristica non ha influenza sull'efficacia o sulla tollerabilita' del farmaco. Soluzione per uso intramuscolare: per praticare l'iniezione intramuscolare, sciogliere la formulazione per uso intramuscolare con l'apposito solvente (soluzione di lidocaina 1%), iniettare profondamente la soluzione estemporanea cosi' ottenuta nel gluteo, alternando i glutei nelle successive iniezioni. La soluzione di lidocaina non deve essere somministrata endovena. Soluzione per uso endovenoso: per praticare l'iniezione e.v., sciogliere il prodotto con l'apposito solvente (acqua per preparazioni iniettabili). Soluzione per Infusione: per praticare la perfusione endovenosa sciogliere il farmaco in ragione di 2 g in 40 ml di liquido di perfusione privo di ioni di calcio (soluzione fisiologica, soluzione glucosata al 5%o al 10%, soluzione di levulosio al 5%, soluzione glucosata di destra no al 6%). La perfusione avra' una durata di almeno 30 minuti. Le soluzioni del prodotto non dovrebbero essere mescolate in soluzioni contenenti altri farmaci antimicrobici o con soluzioni diluenti diverse da quelle sopra elencate per possibile incompatibilita'.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Avvertenze

Non puo' essere escluso lo shock anafilattico, anche se si considera l'anamnesi del paziente. Ogni grammo del farmaco contiene 3,6x mmol di sodio. E' stata riportata diarrea associata a Clostridium difficile (CDAD), la cui gravita' puo' variare da una lieve diarrea a una colite fatale. Il trattamento con agenti antibatterici altera la normale floradel colon, causando la crescita eccessiva di C. difficile. C. diffici le produce le tossine A e B, che contribuiscono allo sviluppo di CDAD.I ceppi di C. difficile produttori di ipertossina provocano un aument o della morbilita' e mortalita', poiche' queste infezioni possono essere refrattarie alla terapia antimicrobica e potrebbero richiedere una colectomia. E' necessaria un' accurata anamnesi medica, poiche' sono stati riportati casi di CDAD verificatisi oltre due mesi dopo la somministrazione di agenti antibatterici. Se la CDAD e' sospettata o confermata, potrebbe essere necessario interrompere l'uso di antibiotici non direttamente in opposizione a C. difficile. Istituire una gestione adeguata dei liquidi e degli elettroliti, l'integrazione di proteine, il trattamento antibiotico di C. difficile e la valutazione chirurgica. Potrebbero verificarsi superinfezioni con i microrganismi non-sensibili. Nelle ecografie della cistifellea sono state individuate ombre che sono state scambiate per calcoli biliari. Queste ombre sono, tuttavia, precipitati di calcio-ceftriaxone, che scompaiono al termine o con la sospensione della terapia. Raramente questi risultati sono stati associati a sintomi. Nei casi sintomatici si raccomanda una gestione conservativa non chirurgica. Nei casi sintomatici l'interruzione del trattamento deve essere a discrezione del medico. Il prodotto viene eliminatoper il 56% circa attraverso le urine e per il restante 44% attraverso la bile in forma microbiologicamente attiva. Nelle feci e' presente p revalentemente in forma inattiva. In caso di ridotta funzionalita' renale e' eliminato in quota piu' elevata per via biliare, con le feci. Nella maggior parte dei casi non e' necessario ridurre la posologia, a condizione che la funzionalita' epatica sia normale. Solo in presenza di una gravissima insufficienza renale la dose di mantenimento ogni 24ore dovra' essere ridotta alla meta' rispetto alla dose abituale. Il ceftriaxone puo' parzialmente interferire con i siti di legame della biliribuna con l'albumina plasmatica. Le cefalosporine di terza generazione possono indurre resistenza microbica e tale evenienza e' maggioreverso organismi opportunisti specialmente Enterobactericeae e Pseudom onas, in soggetti immunodepressi e probabilmente, associando tra loro piu' betalattamine. In caso di trattamenti prolungati si dovranno effettuare regolari controlli della crasi ematica. In casi rari, in pazienti trattati con dosi elevate, l'ultrasuonografia della cistifellea ha messo in evidenza reperti interpretabili come ispessimento della bile.Tale condizione e' prontamente regredita all'interruzione o al termin e della terapia. Si raccomanda un trattamento puramente conservativo. Sono state segnalate in corso di trattamento con cefalosporine, positivita' dei test di Coombs (talora false). Somministrare con cautela in pazienti allergici alla penicillina poiche' sono descritti casi di ipersensibilita' crociata fra penicilline e cefalosporine. A causa dell'immaturita' delle funzioni organiche, i prematuri non dovrebbero esseretrattati con dosi superiori a 50 mg/Kg/die. L'impiego protratto puo' favorire lo sviluppo di batteri resistenti ed in caso di superinfezione occorre adottare le misure piu' appropriate. Reazioni acute di ipersensibilita' possono richiedere l'uso di adrenalina ed altre misure di emergenza. Non somministrare le preparazioni contenenti lidocaina per via endovenosa ed a pazienti allergici a questo anestetico locale. Se si evidenziano segni di infezione, il microrganismo responsabile dovrebbe essere isolato ed una opportuna terapia, basata sui test di sensibilita', dovrebbe venire adottata. Effettuare analisi su campioni raccolti prima dell'inizio della terapia per determinare la sensibilita' a ceftriaxone del microrganismo responsabile. La terapia puo' essere comunque iniziata in attesa dei risultati di queste analisi; ed il trattamento dovrebbe comunque essere, se il caso, successivamente modificatosecondo i risultati delle analisi. La funzionalita' renale dovrebbe e ssere controllata attentamente. Coliti pseudomembranose sono state riportate a seguito dell'uso di cefalosporine. Interazioni con prodotti contenenti calcio: sono stati descritti casi di reazioni fatali con precipitati di calcio-ceftriaxone nei polmoni e nei reni nei nati prematuri e nei neonati a termine di eta' inferiore ad 1 mese. Almeno uno di loro aveva ricevuto ceftriaxone e calcio in tempi diversi e attraversodifferenti linee di somministrazione endovenosa. Non esistono segnala zioni di precipitazione intravascolare confermate nei pazienti, che non fossero neonati, trattati con ceftriaxone e soluzioni contenenti calcio o qualsiasi altro prodotto contenente calcio. I neonati presentanoun rischio aumentato di formazione di precipitazione di-calcio- ceftr iaxone rispetto ad altri gruppi d'eta'. Non miscelare o somministrare il farmaco contemporaneamente con soluzioni endovenose contenenti calcio. Tuttavia, nei pazienti di eta' > 28 giorni, ceftriaxone e le soluzioni contenenti calcio possono essere somministrati in sequenza, purche' vengano utilizzate linee di infusione in siti diversi oppure se, tra un'infusione e l'altra, le linee di infusione vengono sostituite o lavate a fondo con una soluzione fisiologica salina, per evitare precipitazioni. Nei pazienti che richiedono infusione continua di soluzioni TPN contenenti calcio, gli operatori sanitari possono prendere in considerazione l'uso di trattamenti antibatterici alternativi, che non comportano un simile rischio di precipitazione. Se l'uso e' considerato necessario nei pazienti che necessitano alimentazione continua, la soluzione TPN e ceftriaxone possono essere somministrati contemporaneamente, purche' attraverso linee di infusione diverse in siti differenti. In alternativa e' possibile interrompere l'infusione di soluzioni TPN per il periodo di infusione di ceftriaxone, osservando l'accorgimento di lavare le linee di infusione tra una somministrazione e l'altra. Sono stati raramente osservati casi di pancreatite, forse dovuti a ostruzione biliare. Nei casi di insufficienza renale ed epatica grave, ridurre il dosaggio. Ceftriaxone puo' rimuovere la bilirubina dall'albuminasierica. Non usare nei neonati a rischio di sviluppare encefalopatia da bilirubina. Durante il trattamento prolungato eseguire ad intervalli regolari la conta ematica completa. Se la lidocaina viene usata comediluente, somministrare le soluzioni di ceftriaxone somministrate sol o per iniezione intramuscolare.

Interazioni

La contemporanea somministrazione di alte dosi del farmaco con diuretici ad elevata attivita' (es. furosemide) a forti dosaggi non ha sinoraevidenziato disturbi della funzionalita' renale. Non c'e' alcuna evid enza che il prodotto aumenti la tossicita' renale degli aminoglicosidi. L'ingestione di alcool successiva alla somministrazione del prodottonon da' effetti simili a quelli del disulfiram; il ceftriaxone, infat ti, non contiene il gruppo N-metiltiotetrazolico ritenuto responsabilesia della possibile intolleranza all'alcool sia delle manifestazioni emorragiche verificatesi con altre cefalosporine. L'eliminazione non e' modificata dal probenecid. In uno studio in vitro con la combinazione di cloramfenicolo e ceftriaxone sono stati osservati effetti antagonisti. E' stato dimostrato in condizioni sperimentali sinergismo d'azione tra il prodotto e aminoglicosidi nei confronti di molti Gram-negativi. Il potenziamento di attivita' di tali associazioni, sebbene non sempre predicibile, dovra' essere tenuto in considerazione in tutte quelle infezioni gravi, resistenti ad altri trattamenti, dovute ad organismi quali Pseudomonas aeruginosa. A causa di incompatibilita' fisiche idue farmaci vanno somministrati separatamente alle dosi raccomandate. Il medicinale non deve essere aggiunto a soluzioni che contengono cal cio, quali soluzioni Hartmann e Ringer. Non utilizzare diluenti contenenti calcio come la soluzione di Ringer o la soluzione di Hartmann, per ricostituire le fiale o per diluire ulteriormente le fiale ricostituite per la somministrazione e.v., poiche' puo' formarsi del precipitato. La precipitazione di calcio-ceftriaxone puo' verificarsi anche quando il prodotto viene miscelato con soluzioni contenenti calcio nella stessa linea di somministrazione e.v. Non somministrare contemporaneamente con soluzioni endovenose contenenti calcio, comprese le infusioni continue contenenti calcio, come quelle usate per la nutrizione parenterale attraverso una linea a Y. Tuttavia, nei pazienti che non siano neonati, il medicinale e le soluzioni contenenti calcio possono essere somministrati in sequenza, uno dopo l'altro, purche' tra un'infusione e l'altra le linee vengono lavate a fondo con un liquido compatibile. Studi in vitro effettuati con plasma di adulti e plasma di neonati provenienti dal cordone ombelicale hanno dimostrato che i neonati hanno un rischio aumentato di precipitazione di calcio-ceftriaxone. Sulla base dei rapporti presenti in letteratura, ceftriaxone e' incompatibile con amsacrina, vancomicina, fluconazolo e aminoglicosidi. In rari casi nei pazienti trattati con il medicinale il test di Coombs puo' produrre falsi-positivi. Il farmaco, puo' causare falsi positivi nei test perla galattosemia. Parimenti, i metodi non enzimatici per la determinaz ione del glucosio nelle urine possono produrre risultati falsi positivi. Per questo motivo la determinazione dei livelli di glucosio nelle urine durante la terapia con il medicinale deve essere effettuata in modo enzimatico. Ceftriaxone puo' compromettere l'efficacia dei contraccettivi ormonali orali. Durante il trattamento e nel mese successivo altrattamento e' pertanto consigliabile adottare misure contraccettive supplementari (non-ormonali).

Effetti indesiderati

>>Effetti indesiderati sistemici. Disturbi gastrointestinali: feci molli o diarrea, nausea, vomito, stomatite, glossite, raramente inspessimento della bile. Alterazioni ematologiche: eosinofilia, leucopenia, granulocitopenia, anemia emolitica, trombocitopenia. Frequenza non nota:sono stati segnalati agranulocitosi (<500/mm^3), la maggior parte dop o 10 giorni di trattamento in seguito a dosi di 20 grammi o piu'. Reazioni cutanee: esantema, dermatite allergica, prurito, orticaria ed edema. Frequenza non nota: sono stati segnalati casi di gravi reazioni avverse cutanee (eritema multiforme, sindrome di Stevens Johnson o sindrome di Lyell / necrolisi epidermica tossica). Altri effetti indesiderati rari: cefalea, vertigini e capogiri, precipitazione sintomatica di sale di calcio-ceftriaxone nella cistifellea, aumento degli enzimi epatici, glicosuria, ematuria, oliguria, aumento della creatinina sierica, micosi genitale, febbre, brividi e reazioni anafilattiche o anafilattoidi, per esempio broncospasmo. Ceftriaxone non deve essere miscelatoo somministrato contemporaneamente con soluzioni o prodotti contenent i calcio, anche se attraverso linee di infusione diverse. Raramente, sono state riportate reazioni avverse gravi, e in alcuni casi a esito fatale, nei nati prematuri e nei neonati a termine (eta' <28 giorni) che erano stati trattati con ceftriaxone e calcio per via endovenosa. Nei polmoni e nei reni sono state osservate post-mortem precipitazioni di sali di calcio-ceftriaxone. L'elevato rischio di precipitazione nei neonati e' dovuto al loro ridotto volume plasmatico e alla piu' lunga emivita di ceftriaxone rispetto agli adulti. Puo' svilupparsi superinfezioni causate da microrganismi non sensibili al ceftriaxone (candida,funghi o altri microrganismi resistenti). Un raro effetto indesiderat o causato da infezione da Clostridium difficile in corso di trattamento con il farmaco e' la colite pseudomembranosa. Pertanto nei pazienti che presentano diarrea in seguito all'uso di un agente antibatterico e' necessario considerare la possibilita' di sviluppo di questa patologia. Sono stati segnalati casi molto rari di precipitazione renale, in particolare nei bambini di eta' superiore a 3 anni e che erano stati trattati con elevate dosi giornaliere (per esempio >= 80 mg/kg/die) o con dosi totali superiori a 10 grammi e che presentavano elevati fattori di rischio (per esempio restrizioni di liquidi, relegazione a letto ecc). Il rischio di formazione di precipitati aumenta nei pazienti disidratati o immobilizzati. Questo evento puo' essere sintomatico o asintomatico, puo' provocare insufficienza renale e anuria ed e' reversibile con l'interruzione del prodotto. E' stata osservata precipitazione di sali di calcio-ceftriaxone nella cistifellea, in prevalenza nei pazienti trattati con dosi superiori a quella standard raccomandata. Nei bambini gli studi prospettici hanno mostrato un'incidenza variabile diprecipitazione con la somministrazione per via endovenosa, che in alc uni studi e' risultata superiore al 30%. L'incidenza sembra essere inferiore con l'infusione lenta (20-30 minuti). Questo effetto e' in genere asintomatico, ma in rari casi le precipitazioni sono state accompagnate da sintomi clinici, come dolore, nausea e vomito. In questi casi si raccomanda il trattamento sintomatico. Le precipitazioni sono generalmente reversibili dopo la sospensione di ceftriaxone. Sono stati riportati casi isolati di pancreatite. Sono stati segnalati disturbi della coagulazione come effetti indesiderati molto rari. >>Effetti indesiderati locali: in rari casi dopo somministrazione e.v si sono verificate reazioni flebitiche. Queste possono essere ridotte al minimo praticando un' iniezione lenta (2-4 minuti). L'iniezione intramuscolare senzasoluzione di lidocaina e' dolorosa. In soggetti predisposti possono m anifestarsi reazioni di ipersensibilita'. Influenza sui test diagnostici: nei pazienti trattati con il farmaco il test di Coombs puo' raramente produrre risultati falsi positivi. Il medicinale puo' produrre risultati falsi positivi nei test per la galattosemia. Parimenti, i metodi non enzimatici per la determinazione del glucosio nelle urine possono produrre risultati falsi- positivi. Per questo motivo la determinazione dei livelli di glucosio nelle urine durante la terapia con il prodotto deve essere effettuata in modo enzimatico.

Gravidanza e allattamento

Ceftriaxone attraversa la barriera placentare. La sua sicurezza durante la gravidanza umana non e' stata stabilita. Gli studi sulla riproduzione negli animali non hanno mostrato alcuna prova di embriotossicita', fetotossicita' o teratogenicita', ne' effetti negativi sulla fertilita' maschile o femminile, sul parto o sullo sviluppo perinatale e postnatale. Nei primati non e' stata osservata embriotossicita' o teratogenicita'. Basse concentrazioni di ceftriaxone sono escreti nel latte materno umano. Si deve pertanto procedere con cautela quando si somministra il farmaco a donne che allattano al seno. Nelle donne in stato di gravidanza, durante l'allattamento e nella primissima infanzia, il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita' e sotto il diretto controllo del medico.