Celecoxib Pfi - 20cps 200mg

Dettagli:
Nome:Celecoxib Pfi - 20cps 200mg
Codice Ministeriale:040788198
Principio attivo:Celecoxib
Codice ATC:M01AH01
Fascia:A
Prezzo:7
Rimborso:7
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Pfizer Italia Srl
SSN:Concedibile esente per patologia
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Capsule rigide
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non conservare al di sopra di +30 gradi centigradi
Scadenza:36 mesi

Denominazione

CELECOXIB PFIZER CAPSULE RIGIDE

Formulazioni

Celecoxib Pfi - 20cps 200mg

Categoria farmacoterapeutica

Farmaci antiinfiammatori ed antireumatici non steroidei.

Principi attivi

Celecoxib.

Eccipienti

Contenuto delle capsule: lattosio monoidrato; sodio laurilsolfato; povidone; croscarmellosa sodica; magnesio stearato. Involucro delle capsule: gelatina; titanio diossido E171; sodio laurilsolfato; sorbitano monolaurato. Inchiostro di stampa: indigotina E132 (solo per le capsule da 100 mg); ossido di ferro E172 (solo per le capsule da 200 mg); gomma lacca; glicole propilenico.

Indicazioni

Trattamento sintomatico dell'osteoartrosi, dell'artrite reumatoide e della spondilite anchilosante. La decisione di prescrivere un inibitoreselettivo della COX-2 deve essere basata su una valutazione dei risch i globali del singolo paziente.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti; ipersensibilita' nota alle sulfonamidi; ulcera peptica attiva o sanguinamento gastrointestinale; pazienti nei quali si sono verificati accessi asmatici, rinite acuta, polipi nasali, edema angioneurotico, orticaria o reazioni di tipo allergico dopo l'assunzione di acido acetilsalicilico o di farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) inclusi gli inibitori della COX-2 (ciclo-ossigenasi-2); gravidanza e donne in eta' fertile che non fanno uso di adeguate misure contraccettive; sono state osservate malformazioni nelle due specie animali studiate con celecoxib; il potenziale rischio per la donna in gravidanza e' sconosciuto, ma non puo' essere escluso; allattamento; grave insufficienza epatica (albumina sierica < 25 g/l o punteggio Child-Pugh 10); pazienti con clearance renale stimata della creatinina < 30 ml/min; infiammazionecronica dell'intestino; insufficienza cardiaca congestizia (NYHA II-I V); cardiopatia ischemica stabilita, arteriopatia periferica e/o malattia cerebrovascolare accertate.

Posologia

Poiche' i rischi cardiovascolari di celecoxib possono aumentare con ildosaggio e con la durata dell'esposizione, la durata del trattamento deve essere la piu' breve possibile e deve essere utilizzato il dosaggio giornaliero minimo efficace. La necessita' del paziente di un trattamento per il sollievo sintomatico e la risposta alla terapia devono essere rivalutati periodicamente, specialmente nei pazienti con osteoartrosi. Osteoartrosi: la dose giornaliera raccomandata e' di 200 mg unavolta al giorno o in due dosi refratte. In alcuni pazienti in cui il sollievo dei sintomi non si e' dimostrato sufficiente, una dose da 200mg due volte al giorno puo' aumentare l'efficacia. Dopo due settimane di trattamento, in assenza di un aumento del beneficio terapeutico, s i devono valutare altre alternative terapeutiche. Artrite reumatoide: la dose giornaliera iniziale raccomandata e' di 200 mg in due dosi refratte. Se necessario, la dose puo' essere successivamente incrementatafino a 200 mg due volte al giorno. Dopo due settimane di trattamento, in assenza di un aumento del beneficio terapeutico, si devono valutar e altre alternative terapeutiche. Spondilite anchilosante: la dose giornaliera raccomandata e' di 200 mg una volta al giorno o in due dosi refratte. In alcuni pazienti, in cui il sollievo dai sintomi non si e' dimostrato sufficiente, una dose da 400 mg una volta algiorno o in duedosi refratte puo' aumentare l'efficacia. Dopo due settimane di tratt amento, in assenza di un aumento del beneficio terapeutico, si devono valutare altre alternative terapeutiche. La dose massima giornaliera raccomandata e' pari a 400 mg per tutte le indicazioni. Persone anziane(>65 anni): si devono inizialmente utilizzare 200 mg al giorno. Se ne cessario, la dose puo' essere successivamente incrementata fino a 200 mg due volte al giorno. Si richiede particolare attenzione nei pazienti anziani con peso corporeo inferiore ai 50 kg. Popolazione pediatrica: l'uso di celecoxib non e' indicato nei bambini. Scarsi metabolizzatori del CYP2C9: ai pazienti che presentano una riduzione, accertata o sospetta, dell'attivita' metabolica del CYP2C9, sulla base del genotipoo di storia/esperienza precedente con altri substrati del CYP2C9, cel ecoxib deve essere somministrato con cautela, poiche' il rischio di effetti indesiderati dose-dipendenti e' aumentato. In questi casi si deve considerare di dimezzare la dose minima raccomandata. Alterata funzionalita' epatica: in pazienti con moderata alterazione della funzionalita' epatica accertata, con albumina sierica compresa tra 25-35 g/l, il trattamento deve essere iniziato con meta' della dose raccomandata. L'esperienza clinica in questo gruppo e' limitata ai pazienti con cirrosi epatica. Alterata funzionalita' renale: l'esperienza clinica in pazienti con alterazione lieve o moderata della funzionalita' renale trattati con celecoxib e' limitata; pertanto si consiglia di trattare concautela questa categoria di pazienti. Modo di somministrazione: celec oxib puo' essere assunto con o senza cibo.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C.

Avvertenze

Complicazioni a carico del tratto gastrointestinale superiore (perforazioni, ulcere o sanguinamenti), alcune delle quali fatali, sono state riscontrate in pazienti trattati con celecoxib. Si consiglia cautela nel trattamento di pazienti che presentano un rischio maggiore di complicanze gastrointestinali associate all'impiego di FANS; gli anziani, ipazienti che assumono contemporaneamente qualsiasi altro FANS o acido acetilsalicilico o i pazienti con anamnesi positiva per malattie gast rointestinali, quali ulcere e sanguinamento gastrointestinale. Quando celecoxib viene assunto insieme all'acido acetilsalicilico (anche a basse dosi), si osserva un ulteriore aumento del rischio di eventi avversi gastrointestinali. Negli studi clinici a lungo termine non e' statadimostrata una differenza significativa nella sicurezza gastrointesti nale tra inibitori selettivi della COX-2+acido acetilsalicilico e FANS+ acido acetilsalicilico. L'uso concomitante di celecoxib e FANS dive rsi dall'aspirina deve essere evitato. In uno studio clinico a lungo termine controllato verso placebo in pazienti con poliposi adenomatosa sporadica trattati con celecoxib alle dosi di 200 mg BID e 400 mg BID e' stato osservato un aumento rispetto al placebo del numero degli eventi cardiovascolari gravi, in particolar modo di infarto del miocardio. Poiche' i rischi cardiovascolari di celecoxib possono aumentare con la dose e con la durata dell'esposizione, la durata del trattamento deve essere la piu' breve possibile e deve essere utilizzato il dosaggiogiornaliero minimo efficace. La necessita' del paziente di un trattam ento per il sollievo sintomatico e la risposta alla terapia devono essere rivalutati periodicamente, specialmente nei pazienti con osteoartrosi. I pazienti con fattori di rischio significativi per eventi cardiovascolari devono essere trattati con celecoxib solo dopo attenta valutazione. Gli inibitori selettivi della COX-2 non sono sostituti dell'acido acetilsalicilico per la profilassi delle malattie tromboemboliche di origine cardiovascolare perche' non hanno effetti antipiastrinici. Pertanto, la terapia antipiastrinica non deve essere interrotta. Analogamente a quanto riscontrato con altri medicinali che inibiscono la sintesi delle prostaglandine, sono stati riscontrati ritenzione di liquidi ed edemi in pazienti trattati con celecoxib. Pertanto, celecoxib deve essere usato con cautela nei pazienti con anamnesi positiva per insufficienza cardiaca, disfunzione ventricolare sinistra o ipertensione,e nei pazienti con edema preesistente di altra natura, poiche' l'inib izione delle prostaglandine puo' causare un peggioramento della funzionalita' renale e ritenzione di liquidi. E' inoltre richiesta cautela nei pazienti che assumono diuretici o che sono a rischio di ipovolemia.Analogamente agli altri FANS, celecoxib puo' portare alla comparsa di ipertensione o al peggioramento dell'ipertensione pre-esistente, che possono entrambe contribuire all'aumento dell'incidenza degli eventi cardiovascolari. La pressione arteriosa deve quindi essere monitorata attentamente all'inizio della terapia con celecoxib e durante tutto il corso del trattamento. Una compromissione della funzionalita' renale oepatica e, specialmente, un'alterata funzionalita' cardiaca sono piu' facilmente riscontrabili nei pazienti anziani, pertanto questi pazien ti devono essere tenuti sotto appropriato controllo medico. I FANS, incluso celecoxib, possono causare tossicita' renale. Studi clinici condotti con celecoxib hanno dimostrato effetti a carico della funzionalita' renale simili a quelli osservati con i FANS di confronto. I pazienti con rischio piu' elevato di tossicita' renale sono quelli con funzionalita' renale alterata, scompenso cardiaco, compromissione della funzionalita' epatica, pazienti in cura con diuretici, ACE inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II, e gli anziani. Tali pazienti devono essere attentamente monitorati durante il trattamento con celecoxib. Durante il trattamento con celecoxib sono stati segnalati alcuni casi di reazioni epatiche gravi, tra cui epatite fulminante (alcuni casi con esito fatale), necrosi epatica e insufficienza epatica (alcuni casi con esito fatale o che hanno richiesto trapianto del fegato).Tra i casi per i quali e' noto il tempo di insorgenza, la maggior par te degli eventi avversi epatici gravi si e' sviluppata entro un mese dall'inizio della terapia con celecoxib. Se nel corso del trattamento si verifica nei pazienti un peggioramento delle funzioni di uno qualsiasi dei sistemi d'organo descritti sopra, devono essere adottate misureappropriate e deve essere presa in considerazione l'interruzione dell a terapia con celecoxib. Celecoxib inibisce il citocromo CYP2D6. Sebbene non sia un forte inibitore di questo enzima, una riduzione della dose, su base individuale, puo' rendersi necessaria per i medicinali metabolizzati dal citocromo CYP2D6. I pazienti che hanno un'attivita' metabolica ridotta per il CYP2C9 devono essere trattati con cautela. Gravi reazioni cutanee, alcune delle quali fatali, tra cui dermatiti esfoliative, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica sono state segnalate molto raramente in associazione all'uso di celecoxib. I pazienti sembrano essere maggiormente a rischio per queste reazioni avverse nelle fasi iniziali del trattamento: nella maggior parte deicasi l'insorgenza dei sintomi si verifica entro il primo mese di trat tamento. In pazienti in trattamento con celecoxib, sono state segnalate gravi reazioni di ipersensibilita' (inclusi anafilassi, angioedema erash farmacologico con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS, sindro me da ipersensibilita')). I pazienti con anamnesi positiva di allergiaalle sulfonamidi o altre allergie da farmaci possonopresentare un ris chio maggiore di reazioni cutanee gravi o reazioni di ipersensibilita'. Il trattamento con celecoxib deve essere interrotto alla comparsa dei primi segni di eruzione cutanea, lesioni a livello delle mucose o diqualsiasi altro segno di ipersensibilita'. Celecoxib puo' mascherare gli stati febbrili e altri segni di infiammazione. In pazienti in trattamento concomitante con warfarin, si sono verificati gravi episodi disanguinamento. Si raccomanda cautela in caso di somministrazione cont emporanea di celecoxib con warfarin e altri anticoagulanti orali. Le capsule contengono lattosio.

Interazioni

Interazioni farmacodinamiche: l'attivita' anticoagulante deve essere monitorata particolarmente nei primi giorni successivi all'inizio del trattamento o alla modifica della dose di celecoxib in pazienti che assumono warfarin o altri anticoagulanti, poiche' questi pazienti presentano un rischio maggiore di complicanze da sanguinamento. Pertanto, i pazienti in trattamento con anticoagulanti orali devono essere attentamente monitorati per il tempo di protrombina (INR), in particolare nei primi giorni di terapia quando inizia il trattamento con celecoxib o quando la dose di celecoxib viene modificata. Sono stati segnalati episodi di sanguinamento, alcuni dei quali fatali, associati ad incrementidel tempo di protrombina, soprattutto in pazienti anziani trattati co n celecoxib in concomitanza con warfarin. I FANS possono ridurre l'effetto dei diuretici e degli antipertensivi. Il rischio di insufficienzarenale acuta, che generalmente e' reversibile, puo' aumentare in alcu ni pazienti con funzionalita' renale compromessa quando gli ACE inibitori o gli antagonisti dei recettori dell'angiotensina II vengono associati ai FANS, incluso celecoxib. Pertanto, la somministrazione di questi farmaci in associazione deve essere effettuata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere idratati in modo adeguato e si deve prendere in considerazione il monitoraggio della funzionalita' renale dopo l'inizio del trattamento e successivamente su base periodica. In uno studio clinico di 28 giorni effettuato su pazienti con ipertensione di stadio I e II controllata con lisinopril, la somministrazione di 200 mg BID di celecoxib non ha portato, rispetto alplacebo, ad aumenti clinicamente significativi dei valori medi giorna lieri della pressione arteriosa sistolica o diastolica, come risulta dal controllo pressorio ambulatoriale nelle 24 ore. Tra i pazienti trattati con celecoxib 200 mg BID, il 48% e' stato considerato non rispondente al lisinopril alla visita clinica finale (pazienti che presentavano o una pressione arteriosa diastolica > 90 mmHg oppure un aumento della pressione arteriosa diastolica > 10% rispetto al basale), in confronto al 27% dei pazienti trattati con placebo; questa differenza e' risultata statisticamente significativa. E' ipotizzabile che la co- somministrazione di FANS e ciclosporina o tacrolimus possa aumentare l'effetto nefrotossico di ciclosporina e tacrolimus. La funzionalita' renale deve essere monitorata quando il celecoxib viene somministrato insieme a uno di questi farmaci. Celecoxib puo' essere utilizzato in associazione a bassi dosaggi di acido acetilsalicilico, ma non e' un sostituto dell'acido acetilsalicilico per la profilassi cardiovascolare. Negli studi registrativi, cosi' come con altri FANS, la somministrazione concomitante di bassi dosaggi di acido acetilsalicilico ha evidenziato un aumento del rischio di ulcere gastrointestinali o di altre complicanze gastrointestinali, se confrontata all'uso di celecoxib da solo. >>Interazioni farmacocinetiche. Effetti di celecoxib su altri farmaci: celecoxib e' un inibitore del citocromo CYP2D6. Durante il trattamento con celecoxib, le concentrazioni plasmatiche del destrometorfano, substrato del citocromo CYP2D6, sono aumentate del 136 %. Le concentrazioni plasmatiche dei farmaci che sono substrati di questo enzima possono aumentare in caso di somministrazione contemporanea di celecoxib. Gli antidepressivi (triciclici e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI)), i neurolettici, gli antiaritmici, ecc. costituiscono esempi di farmaci metabolizzati dal CYP2D6. La dose determinataindividualmente di tali medicinali, substrati del citocromo CYP2D6, p uo' richiedere una riduzione quando il trattamento con celecoxib e' iniziato, o un aumento quando viene interrotto. Studi in vitro hanno dimostrato che celecoxib possiede un certo potenziale di inibizione nei confronti del metabolismo catalizzato dal citocromo CYP2C19. La rilevanza clinica di tale fenomeno, rilevato in vitro, non e' nota. Diazepam,citalopram ed imipramina sono esempi di farmaci metabolizzati dal cit ocromo CYP2C19. Nel corso di uno studio di interazione, celecoxib non ha evidenziato alcun effetto clinicamente significativo sulla farmacocinetica dei contraccettivi orali (1 mg noretisterone/35 mcg etinilestradiolo). Celecoxib non altera in misura clinicamente rilevante la farmacocinetica di tolbutamide (substrato del citocromo CYP2C9) o di glibenclamide. In pazienti con artrite reumatoide, celecoxib non ha alterato in misura statisticamente significativa la farmacocinetica (clearance plasmatica o renale) del metotressato (alle dosi utilizzate in questa patologia). Tuttavia, un adeguato monitoraggio della tossicita' del metotressato deve essere considerato in caso di associazione con celecoxib. Nel volontario sano la co- somministrazione di celecoxib 200 mg due volte al giorno e di litio 450 mg due volte al giorno ha comportato un incremento medio dei valori della C max e della AUC del litio rispettivamente del 16% e del 18%. Pertanto, i pazienti in terapia con litio devono essere strettamente monitorati quando viene iniziato o sospeso il trattamento con celecoxib. Effetti di altri farmaci su celecoxib: nei pazienti che presentano una riduzione dell'attivita' metabolicadel CYP2C9 e che mostrano un aumento dell'esposizione sistemica al ce lecoxib, il trattamento concomitante con gli inibitori del CYP2C9 puo'aumentare ulteriormente l'esposizione al celecoxib. Nei pazienti con accertata riduzione dell'attivita' metabolica per il CYP2C9 bisogna evitare queste associazioni. Poiche' celecoxib viene metabolizzato principalmente dal citocromo CYP2C9, i pazienti in trattamento con fluconazolo devono essere trattati con un dosaggio pari alla meta' di quello raccomandato. L'uso concomitante di una dose singola di celecoxib 200 mg e di 200 mg una volta al giorno di fluconazolo, un potente inibitoredel CYP2C9, ha causato un aumento medio della C max e della AUC di ce lecoxib rispettivamente del 60% e del 130%. L'uso concomitante degli induttori del citocromo CYP2C9 quali rifampicina, carbamazepina e barbiturici puo' ridurre le concentrazioni plasmatiche di celecoxib. Il ketoconazolo o gli antiacidi non hanno prodotto alcuna alterazione della farmacocinetica di celecoxib. Popolazione pediatrica: sono stati effettuati studi d'interazione solo negli adulti.

Effetti indesiderati

Reazioni avverse negli studi clinici con Celecoxib e nella Farmacovigilanza post-marketing (Terminologia MedDRA). Infezioni ed infestazioni.Comune: sinusite, infezioni delle alte vie respiratorie, infezioni de lle vie urinarie. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: anemia; raro: leucopenia, trombocitopenia; molto raro: pancitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Comune: peggioramento delle allergie (ipersensibilita'); molto raro: shock anafilattico, anafilassi (Reazione anafilattica). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: iperkaliemia. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia; non comune: ansia, depressione, stanchezza; raro: confusione (stato confusionale), allucinazioni. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiri, ipertonia, cefalea; non comune: infarto cerebrale, parestesia, sonnolenza; raro: atassia, alterazioni del gusto; molto raro: emorragia intracranica fatale, meningite asettica, epilessia aggravata, ageusia, anosmia. Patologie dell'occhio. Non comune: visione offuscata, congiuntivite;raro: emorragia oculare; molto raro: occlusione delle arterie o delle vene della retina. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comun e: tinnito, ipoacusia. Patologie cardiache. Comune: infarto del miocardio; non comune: scompenso cardiaco, palpitazioni, tachicardia; raro: aritmia. Patologie Vascolari. Molto comune: ipertensione (inclusa ipertensione aggravata); raro: embolia polmonare, vampate; molto raro: vasculite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: faringite, rinite, tosse, dispnea; non comune: broncospasmo. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, dolore addominale, diarrea, dispepsia, flatulenza, vomito, disfagia; non comune: stipsi, gastrite, stomatite, peggioramento delle infiammazioni gastrointestinali, eruttazione; raro: Emorragia gastrointestinale, ulcerazioni duodenali, gastriche, esofagee, intestinali e del colon; perforazione intestinale; esofagite, melena; pancreatite, colite/colite aggravata. Patologie epatobiliari. Non comune: alterata funzionalita' epatica, aumento degli enzimi epatici, (incluso aumento di SGOT e SGPT); raro: epatite; molto raro: insufficienza epatica (talvolta fatale o che ha richiesto trapianto del fegato), epatite fulminante (talvolta con esito fatale), necrosi epatica,colsestasi, epatite colestatica, ittero. Patologie della cute e del t essuto sottocutaneo. Comune: rash, prurito (incluso prurito generalizzato); non comune: orticaria, ecchimosi; raro: angioedema, alopecia, fotosensibilita'; raro: dermatite esfoliativa, eritema multiforme, sindrome di Stevens- Johnson, necrolisi epidermica tossica, rash farmacologico con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) o sindrome da ipersensibilita' acuta, pustolosi acuta generalizzata e esantematica (AGEP), eruzione bollosa (dermatite bollosa). Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: artralgia; non comune: crampi agli arti inferiori; molto raro: miosite. Patologie renali e urinarie. Non comune: aumento della creatinina, aumento dell'azotemia; raro: insufficienza renale acuta, iponatriemia; molto raro: nefrite interstiziale, sindrome nefrosica, malattia a lesioni minime. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Raro: disturbi mestruali (non altrimenti definiti); non nota: fertilita' femminile ridotta. Patologiesistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comun e: sintomi influenzali, (malattia simil- influenza), edema periferico/ritenzione di liquidi; non comune: edema del volto, dolore toracico. Lesioni, avvelenamento e condizioni procedurali. Comune: lesione accidentale (lesione). Nei dati finali (aggiudicati) risultanti dagli studiAPC e PreSAP nei pazienti trattati con dosi giornaliere di 400 mg di celecoxib per un periodo massimo di 3 anni, l'incidenza maggiore di infarto miocardico rispetto al placebo era pari a 7,6 eventi per 1.000 pazienti (non comune), e non e' stata riscontrata incidenza maggiore diictus rispetto al placebo (tipologie non differenziate). La segnalazi one delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggiocontinuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

Studi negli animali (ratti e conigli) hanno evidenziato tossicita' riproduttiva, incluse malformazioni. L'inibizione della sintesi delle prostaglandine potrebbe avere effetti avversi sulla gravidanza. I dati derivanti dagli studi epidemiologici evidenziano un rischio maggiore di aborto spontaneo a seguito dell'utilizzo di farmaci inibitori della sintesi delle prostaglandine nei primi mesi di gravidanza. Il rischio potenziale per la donna in gravidanza e' sconosciuto, ma non puo' essereescluso. Analogamente ad altri farmaci inibitori della sintesi delle prostaglandine, celecoxib puo' causare inerzia uterina e chiusura prematura del dotto arterioso durante l'ultimo trimestre di gravidanza. Celecoxib e' controindicato in donne con gravidanza accertata o che possono restare incinta. In caso di gravidanza nel corso del trattamento, celecoxib deve essere sospeso. Celecoxib viene escreto nel latte di ratto in fase di allattamento in concentrazioni simili a quelle riscontrabili nel plasma. La somministrazione di celecoxib a un numero ristretto di donne in allattamento ha dimostrato un'escrezione molto bassa dicelecoxib nel latte materno. Le donne in trattamento con celecoxib no n devono allattare. A causa del meccanismo d'azione, l'utilizzo dei FANS, compreso celecoxib, puo' ritardare o impedire la rottura dei follicoli ovarici, evento associato a infertilita' reversibile in alcune donne.