Chemicetina - 3 Ov 500mg

Dettagli:
Nome:Chemicetina - 3 Ov 500mg
Codice Ministeriale:002866174
Principio attivo:Cloramfenicolo
Codice ATC:G01AA05
Fascia:C
Prezzo:12
Produttore:Farmitalia Srl
SSN:Non concedibile
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Ovuli
Contenitore:Scatola
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi, al riparo dall'umidità
Scadenza:24 mesi

Denominazione

CHEMICETINA

Formulazioni

Chemicetina - 3 Ov 500mg
Chemicetina - 3 Ov 250mg

Categoria farmacoterapeutica

Antimicrobici ed antisettici, escluse le associazioni con corticosteroidi.

Principi attivi

Cloramfenicolo.

Eccipienti

250 mg ovuli: polietilenglicole 400, polietilenglicole 1500, polietilenglicole 6000. 500 mg ovuli: polietilenglicole 400, polietilenglicole 1500, polietilenglicole 6000.

Indicazioni

Infezioni ginecologiche sostenute da microrganismi sensibili al cloramfenicolo anche quando si tratti di flora batterica mista: vaginiti, cerviciti, cervico-endometriti.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Il cloramfenicolo e' controindicato nei pazienti con precedenti diinsufficienza midollare.

Posologia

1 ovulo una volta al giorno, al momento di coricarsi per circa 10 giorni.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Conservare in luogo asciutto.

Avvertenze

E' consigliabile non usare il cloramfenicolo nella chemioprofilassi o nella terapia di infezioni banali. Limitare la somministrazione dell'antibiotico al periodo strettamente necessario, possibilmente non oltre2 settimane. Nel corso del trattamento e' opportuno eseguire esami em atici mirati per mettere in luce le prime alterazioni che possono segnalare una depressione del midollo osseo. La somministrazione di cloramfenicolo, a dosi elevate e per terapie prolungate e ripetute, puo' infatti indurre l'insorgenza di una grave sindrome di anemia aplastica, rilevabile anche dopo settimane o mesi dalla sospensione del trattamento. E' possibile anche un abbassamento del tasso di protrombina per inibizione della flora batterica intestinale produttrice della vitamina K1. L'uso topico, specie se prolungato, puo' dare origine a fenomeni disensibilizzazione; in tale evenienza interrompere il trattamento ed a dottare una terapia idonea. Sono stati descritti rari casi di ipoplasia midollare in seguito ad impiego protratto di cloramfenicolo, per usotopico. Per tale motivo il prodotto va usato per brevi periodi salvo esplicita indicazione del medico. Nei pazienti con compromissione della crasi ematica, il cloramfenicolo va impiegato con notevole cautela: in ogni caso, nelle terapie prolungate o ripetute, sorvegliare frequentemente la crasi ematica, interrompendo immediatamente il trattamento se i leucociti diminuiscono al di sotto di 4000 per mm^3 e i granulociti del 40%; e' peraltro possibile la comparsa di complicanze tardive. Nei pazienti con insufficienza epatica o renale, in conseguenza delle ridotte capacita' di metabolizzare ed eliminare il farmaco, la posologia va adeguata caso per caso. Il trattamento con cloramfenicolo, come con altri antibiotici, puo' dare luogo a superinfezioni da agenti batterici insensibili o da miceti.

Interazioni

Evitare, per misura precauzionale, la contemporanea somministrazione di farmaci che si sospetta possano provocare depressione midollare. Sono sconsigliate le associazioni con: alcool (effetto abuso); anticoagulanti orali, il cui effetto viene potenziato. Se non e' possibile evitare l'associazione, controllare piu' frequentemente il tasso di protrombina e modificare adeguatamente la posologia dell'anticoagulante fino a 8 giorni dalla sospensione del trattamento con cloramfenicolo. Difenilidantoina o fenobarbital (rischio di sovradosaggio). Se non e' possibile evitare l'associazione, effettuare una stretta sorveglianza clinica con dosaggio dei livelli di difenilidantoina ematici e conseguente adattamento della posologia durante e dopo l'interruzione di cloramfenicolo. Sulfamidici ipoglicemizzanti (tolbutamide e farmaci simili). Per evitare il pericolo di ipoglicemia adattare la posologia dell'ipoglicemizzante sia durante il trattamento con cloramfenicolo che dopo la sua sospensione.

Effetti indesiderati

In corso di trattamento con cloramfenicolo possono manifestarsi alcunidei seguenti effetti collaterali: discrasie ematiche dovute a depress ione del midollo osseo: sono stati descritti casi di trombocitopenia, agranulocitosi, anemia ipoplastica o aplastica. Si tratta generalmentedi manifestazioni in rapporto alla dose e reversibili alla sospension e del trattamento; tuttavia, in rarissimi casi, tali manifestazioni possono presentarsi senza relazione ai dosaggi ed avere carattere irreversibile. Manifestazioni gastroenteriche: raramente possono comparire nausea, vomito, glossite, stomatite, diarrea, enterocolite. Manifestazioni neurotossiche: rarissimi casi di neurite, ottica o periferica, sono stati riportati in pazienti trattati per lungo tempo a dosi elevate.Reazioni di ipersensibilita': e' possibile l'insorgenza di febbre, er uzioni cutanee, fenomeni anafilattici. Sindrome grigia: nei prematuri e nei neonati e' stata descritta questa sindrome che si manifesta con distensione addominale e cianosi pallida progressiva e che puo' evolvere anche con gravi disfunzioni cardiocircolatorie ed exitus. Segnalarequalsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di s egnalazione.

Gravidanza e allattamento

Nelle donne in stato di gravidanza il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita' sotto il diretto controllo del medico. Al termine della gravidanza e durante il parto usare cautela in quanto l'antibiotico supera la barriera placentare e puo' talvolta esercitare effetti tossici sul feto (sindrome grigia). Particolari precauzioni devono essere adottate durante l'allattamento tenendo presente la possibilita' di effetti tossici sul lattante.