Citalopram Eg - 14cpr Riv 40mg

Dettagli:
Nome:Citalopram Eg - 14cpr Riv 40mg
Codice Ministeriale:036503124
Principio attivo:Citalopram Bromidrato
Codice ATC:N06AB04
Fascia:A
Prezzo:6.8
Rimborso:6.29
Produttore:Eg Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse rivestite divisibili
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:60 mesi

Denominazione

CITALOPRAM EG

Formulazioni

Citalopram Eg - 28cpr Riv 20mg
Citalopram Eg - 14cpr Riv 40mg

Categoria farmacoterapeutica

Antidepressivi.

Principi attivi

Citalopram.

Eccipienti

Nucleo: mannitolo, cellulosa microcristallina, silice colloidale anidra, magnesio stearato. Rivestimento: ipromellosa, macrogol 6000, titanio diossido (E171).

Indicazioni

Trattamento degli episodi di depressione maggiore.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' verso il citalopram o uno degli eccipienti; inibitoridella monoaminossidasi (MAO inibitori). Alcuni casi presentavano cara tteristiche simili a quelle della sindrome serotoninergica. Il citalopram non si deve somministrare a pazienti che assumono inibitori delle monoaminoossidasi (IMAO) compresa la selegilina, in dosi giornaliere che superino i 10 mg. Il citalopram non si deve somministrare per 14 giorni dopo la sospensione di un IMAO irreversibile o per un determinatoperiodo dopo la sospensione di un IMAO reversibile (RIMA). Tra l'iniz io del trattamento con l'IMAO e la sospensione del citalopram devono intercorrere 7 giorni; e' controindicata la somministrazione concomitante di citalopram e linezolid, a meno che non siano disponibili le attrezzature necessarie per tenere monitorata la pressione sanguigna; trattamento concomitante con pimozide; citalopram e' controindicato in pazienti con noto prolungamento dell'intervallo QT o sindrome congenita del QT lungo; citalopram e' controindicato con medicinali noti per prolungare l'intervallo QT.

Posologia

Il citalopram viene somministrato per via orale una volta al giorno, di mattina o di sera. Le compresse si possono assumere indipendentemente dai pasti, ma sempre con del liquido. Una volta iniziato il trattamento, si devono aspettare almeno 2 settimane prima che si manifesti l'effetto antidepressivo. Il trattamento va continuato per 4-6 mesi, fintanto che il paziente non sia divenuto completamente asintomatico. Citalopram deve essere sospeso lentamente, si consiglia una riduzione graduale della dose nell'arco di 1-2 settimane. Adulti: 20 mg. In base alla risposta del singolo paziente la dose puo' essere aumentata fino ad un massimo di 40 mg al giorno. Pazienti anziani (> 65 anni di eta'): diminuire la dose a meta' della dose raccomandata, ovvero 10-20 mg al giorno. La dose massima raccomandata per gli anziani equivale a 20 mg al giorno. Bambini ed adolescenti di eta' inferiore ai 18 anni: il citalopram non deve essere usato. Ridotta funzione renale: non e' necessaria la regolazione della posologia se il paziente presenta una compromissione renale da lieve a moderata. Si raccomanda prudenza nei pazienticon compromissione renale grave (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min). Ridotta funzione epatica: e' raccomandata una dose iniz iale di 10 mg al giorno per le prime due settimane di trattamento in pazienti con compromissione epatica lieve o moderata. In base alla risposta individuale del paziente, la dose puo' essere aumentata fino a unmassimo di 20 mg al giorno. Si raccomanda cautela e una titolazione d el dosaggio estremamente accurata in pazienti con funzione epatica gravemente ridotta. Metabolizzatori lenti del CYP2C19: si raccomanda una dose iniziale di 10 mg al giorno durante le prime due settimane di trattamento per i pazienti noti per essere lenti metabolizatori del CYP2C19. In base all'esito del trattamento la dose puo' essere incrementatafino a un massimo di 20 mg. Interruzioni improvvise del trattamento d evono essere evitate. Alla sospensione del trattamento con citalopram la dose deve essere ridotta gradualmente in un arco di tempo da una a due settimane in modo da ridurre il rischio che si manifestino reazioni da sospensione. Nel causo in cui comparissero sintomi intollerabili a seguito della diminuzione del dosaggio oppure alla sospensione del trattamento si consideri la possibilita' di ricominciare ad assumere ladose precedentemente prescritta. Dopodiche' il medico curante continu era' a diminuire il dosaggio ma piu' lentamente.

Conservazione

Questo medicinale non richiede particolari condizioni di conservazione.

Avvertenze

Non usare il citalopram per il trattamento di bambini e adolescenti con meno di 18 anni di eta'. Comportamenti suicidari ed ostilita' sono stati osservati piu' frequentemente in studi clinici su bambini ed adolescenti trattati con gli antidepressivi rispetto a quelli trattati conplacebo. Gli effetti sulla sicurezza a lungo termine in bambini ed ad olescenti relativi alla crescita, alla maturazione e allo sviluppo cognitivo e comportamentale non sono ancora stati dimostrati. Alcuni pazienti con disturbo da panico sperimentano un aumento dei sintomi ansiosi all'inizio del trattamento con antidepressivi. Questa reazione paradossa scompare solitamente nel giro di 2 settimane dall'inizio del trattamento. Si consiglia la somministrazione di una dose iniziale bassa per ridurre la probabilita' che si manifesti un effetto ansiogeno paradosso. Iposodiemia, e' stata raramente segnalata in seguito all'uso di SSRI ed in genere si risolve alla sospensione della terapia. Pare che le pazienti anziane siano particolarmente a rischio. La depressione e'associata ad un aumentato rischio di ideazione suicida, autolesionism o e suicidio. Tale rischio persiste fino a che si verifichi una remissione significativa. L'uso di SSRI/SNRI e' stato associato allo sviluppo di acatisia, caratterizzata da una spiacevole o dolorosa sensazione interna di irrequietezza e dal bisogno di muoversi spesso accompagnatodall'impossibilita' di sedere o stare immobile. Cio' e' piu' probabil e che accada entro le prime settimane di trattamento. In pazienti che presentano tali sintomi, l'aumento del dosaggio puo' essere dannoso. Si consiglia prudenza nell'uso del citalopram anche in pazienti con un'anamnesi maniacale/ipomaniacale. In tutti i pazienti che entrano in fase maniacale sospendere il trattamento. Gli attacchi epilettici rappresentano un rischio potenziale con i farmaci antidepressivi. Sospendereil trattamento se il paziente sviluppa convulsioni. Evitare un tratta mento con citalopram nei pazienti con epilessia instabile e monitorareattentamente l'uso di questo farmaco nei pazienti con epilessia contr ollata. Si deve sospendere l'uso di citalopram se vi e' un aumento della frequenza delle convulsioni. In pazienti diabetici, il trattamento con un SSRI puo' alterare il controllo glicemico. Puo' rendersi necessaria una regolazione dell'insulina e/o dell'ipoglicemico orale. In rari casi e' stata segnalata sindrome serotoninergica in pazienti che facevano uso di SSRI. Lo sviluppo di quest'affezione puo' essere indicatoda un'associazione di sintomi quali agitazione, tremore, mioclono ed ipertermia; sospendere il trattamento e iniziare un trattamento sintomatico. Non somministrare il citalopram in associazione con altri medicinali aventi effetti serotoninergici. Ci sono state segnalazioni di lunghi tempi di sanguinamento e/o anomalie di sanguinamento quali ecchimosi, emorragie ginecologiche, sanguinamenti gastrointestinali ed altrisanguinamenti della cute o delle mucose nel corso del trattamento con alcuni SSRI. Si consiglia cautela nei pazienti che assumono SSRI, sop rattutto con l'uso concomitante di un principio attivo noto per il suoinflusso sulla funzione piastrinica o altri principi attivi che posso no aumentare il rischio di emorragia, come anche in pazienti con disturbi emorragici in anamnesi. Esiste una scarsa esperienza clinica circala somministrazione contemporanea di citalopram ed elettroshock, ed i n tali casi, pertanto, si consiglia prudenza. MAO-A inibitori reversibili, selettivi. L'associazione di citalopram e MAO-A inibitori e' generalmente sconsigliata a causa del rischio che si manifesti una sindrome da serotonina. E' possibile l'insorgenza di piu' frequenti effetti indesiderati durante l'uso concomitante di citalopram e preparati erboristici contenenti l'erba di San Giovanni (Hypericum perforatum). Percio' non assumere contemporaneamente citalopram e le preparazioni a basedi Erba di San Giovanni. I sintomi da sospensione osservati quando il trattamento e' interrotto sono comuni, in particolare in caso di brus ca interruzione. Il rischio di comparsa dei sintomi da sospensione puo' dipendere da diversi fattori, compresi la durata della terapia, il dosaggio e il tasso di riduzione della dose. Generalmente l'intensita' di tali sintomi e' da lieve a moderata, tuttavia in alcuni pazienti puo' essere grave. In genere compaiono entro i primi giorni di sospensione del trattamento, ma vi sono stati casi molto rari nei quali sono comparsi in pazienti che avevano inavvertitamente saltato una dose. Generalmente tali sintomi sono auto -limitanti, e di solito si risolvono entro due settimane, sebbene in alcuni individui possono durare piu' a lungo (2-3 mesi o piu'). Si consiglia pertanto di ridurre gradualmentela dose di citalopram, quando si sospende il trattamento, nel corso d i un periodo di diverse settimane o mesi, in base alle necessita' del paziente. Il trattamento di pazienti psicotici con episodi depressivi puo' far peggiorare i sintomi psicotici. E' stato dimostrato che citalopram causa un prolungamento dose-dipendente delle QT. Durante il periodo post-marketing sono stati riportati casi di prolungamento dell'intervallo QT e di aritmia ventricolare incluse torsioni di punta, prevalentemente in pazienti di sesso femminile, con ipopotassiemia, o con preesistente prolungamento dell'intervallo QT o altre malattie cardiache. Si consiglia cautela nei pazienti con bradicardia significativa; o in pazienti con recente infarto miocardico acuto o insufficienza cardiaca scompensata. Correggere alterazioni elettrolitiche come ipopotassiemia e ipomagnesiemia aumentano il rischio di gravi aritmie prima di iniziare il trattamento. Se si trattano pazienti con malattia cardiaca stabile, effettuare un esame ECG prima di iniziare il trattamento. Se si verificano segni di aritmia cardiaca durante il trattamento con citalopram, sospendere il trattamento ed eseguire un esame ECG. L'uso di citalopram in pazienti con grave compromissione renale (clearance dellacreatina inferiore ai 30 ml/min.) non e' raccomandato poiche' nessuna informazione e' disponibile sull'impiego in questi pazienti. In casi di compromissione della funzione epatica si raccomanda la riduzione della dose e la funzionalita' del fegato deve essere controllata con cura. Titolazione della dose All'inizio del trattamento, possono comparire insonnia ed agitazione. Una titolazione della dose puo' essere utile.

Interazioni

Sono stati segnalati casi di sindrome da serotonina a livello farmacodinamico in seguito alla somministrazione di citalopram con moclobemidee buspirone. L'uso simultaneo di citalopram e IMAO puo' dare luogo ad effetti indesiderati gravi, inclusa la sindrome da serotonina. Sono s tati segnalati casi di reazioni gravi e talvolta fatali in pazienti che assumevano un SSRI in associazione con un inibitore delle monoaminaossidasi (IMAO), inclusi l'IMAO irreversibile selegilina e gli IMAO reversibili l linezolide, moclobemide e in pazienti che avevano di recente interrotto una terapia con un SSRI e ne avevano iniziata una con un IMAO. Alcuni casi presentavano caratteristiche simili a quelle della sindrome serotoninergica. I sintomi di un'interazione tra principio attivo ed un IMAO includono: ipertermia, rigidita', mioclono, instabilita' autonomica con possibili rapide fluttuazioni delle funzioni vitali, cambiamenti dello stato mentale che includono confusione, irritabilita' ed estrema agitazione che puo' portare a delirio e coma. Non si puo'escludere un effetto ulteriore di citalopram e questi medicinali. Per tanto, e' controindicata la co-somministrazione di citalopram con medicinali che prolungano l'intervallo QT; e' richiesta cautela. Nonostante il minore incremento dei livelli plasmatici di pimozide, l'intervallo QTc risultava piu' prolungato dopo co-somministrazione di citaloprame pimozide (in media 10 ms) paragonato alla somministrazione di una s ingola dose di pimozide da solo (in media 2 ms). Dato che questa interazione era gia' stata osservata dopo somministrazione di una singola dose di pimozide, il trattamento concomitante con citalopram e pimozidee' controindicato. Uno studio di interazione farmacocinetica/farmacod inamica, nel quale venivano co-somministrati citalopram (20 mg/die) e selegilina (10 mg/die), ha dimostrato l'assenza di rilevanti interazioni cliniche. E' controindicato l'uso concomitante di citalopram e selegilina in dosi superiori a 10 mg/die. Non esiste alcuna interazione farmacocinetica fra litio e citalopram. Ci sono state tuttavia segnalazioni di un potenziamento degli effetti serotoninergici quando gli SSRI venivano somministrati in associazione con litio o triptofano. Si consiglia pertanto prudenza quando si usano questi principi attivi contemporaneamente al citalopram. Il routinario monitoraggio dei livelli di litio deve essere continuato come d'abitudine. La co-somministrazione di farmaci serotoninergici puo' potenziare gli effetti 5-HT associati. L'uso concomitante di citalopram e agonisti della 5-HT, non e' raccomandato. Possono comparire interazioni dinamiche tra SSRI e le preparazioni erboristiche contenenti l'Erba di S. Giovanni, con conseguente aumento degli effetti indesiderati. Non sono stati condotti studi circa le interazioni farmacocinetiche. Emorragia E' richiesta cautela nei pazienti che vengono trattati simultaneamente con anticoagulanti, farmaciche influiscono sulla funzione dei trombociti come i farmaci antiinfi ammatori non steroidei (FANS), l'acido acetilsalicilico, il dipiridamolo, e la ticlopidina o altri medicinali che possono aumentare il rischio di emorragia. Non sono stati condotti studi clinici per stabilire irischi o i benefici dell'uso concomitante di citalopram e terapia ele ttroconvulsiva (TEC). Non e' stata dimostrata alcuna interazione ne' farmacodinamica ne' farmacocinetica fra citalopram ed alcool. Tuttavia l'associazione di alcool e citalopram e' sconsigliabile. Gli SSRI possono abbassare la soglia epilettogena. E' necessaria prudenza quando siutilizzano altri farmaci in grado di abbassare la soglia epilettogena , i neurolettici, la meflochina, il brupropione ed il tramadolo. In uno studio farmacocinetico non e' stato dimostrato alcun effetto ne' suilivelli del citalopram ne' su quelli dell'imipramina, anche se il liv ello della desipramina, il metabolita principale dell'imipramina, risultava piu' alto. Quando la desipramina veniva associata al citalopram,e' stato osservato un aumento della concentrazione plasmatica di desi pramina. Puo' rendersi necessaria una riduzione della dose di desipramina. L'esperienza col citalopram non ha rivelato alcuna interazione clinicamente importante con i neurolettici. Non si puo' escludere la possibilita' di interazioni farmacodinamiche. La biotrasformazione di citalopram a demetilcitalopram e' mediata dagli isoenzimi del sistema delcitocromo P450, CYP2C19, CYP3A4 e CYP2D6. Il fatto che il citalopram sia metabolizzato da piu' di un CYP implica che l'inibizione della suabiotrasformazione sia meno probabile rispetto alla possibilita' che l 'inibizione di un enzima sia compensata da un altro. Non e' stata segnalata alcuna influenza dell'assunzione di cibo sull'assorbimento ne' su altre proprieta' farmacocinetiche del citalopram. La co- somministrazione con ketoconazolo non ha modificato la farmacocinetica del citalopram. La cimetidina ha causato un leggero aumento nei livelli medi dicitalopram allo steady-state. Si consiglia pertanto prudenza quando s i somministra citalopram in associazione con cimetidina. Si consiglia un aggiustamento della dose. La co-somministrazione di escitalopram con 30 mg di omeprazolo ha portato ad un aumento moderato delle concentrazioni plasmatiche di escitalopram. Si raccomanda pertanto cautela nell'uso concomitante di inibitori del CYP2C19 o cimetidina. Potrebbe essere necessario ridurre il dosaggio di escitalopram in base al monitoraggio degli effetti collaterali durante il trattamento concomitante. Escitalopram (enantiomero attivo di citalopram) e' un inibitore dell'enzima CYP2D6. Si raccomanda cautela nel co-somministrare escitalopram con prodotti medicinali che vengono metabolizzati prevalentemente da questo enzima e con un indice terapeutico piu' stretto, per esempio, flecainide, propafenone e metoprololo (quando usati nell'insufficienza cardiaca), o alcuni prodotti medicinali che agiscono a livello del SNC e che sono principalmente metabolizzati da CYP2D6. Un aggiustamento della dose puo' rendersi necessario. La co-somministrazione di metoprololoha determinato un raddoppio dei livelli plasmatici di metoprololo, se nza tuttavia influenzare in modo statisticamente significativo l'effetto del metoprololo sulla pressione sanguigna e sul ritmo cardiaco. Unostudio di interazione farmacocinetica/farmacodinamica che prevedeva l a co-somministrazione di citalopram e metoprololo ha mostrato un raddoppio delle concentrazioni di metoprololo, ma nessun aumento statisticamente significativo dell'effetto di metoprololo sulla pressione arteriosa e sulla frequenza cardiaca in volontari sani. Citalopram e demetilcitalopram sono inibitori trascurabili di CYP2C9, CYP2E1 e CYP3A4, e solo inibitori deboli di CYP1A2, CYP2C19 e CYP2D6 paragonati agli altrisignificativi inibitori SSRIs.

Effetti indesiderati

Le reazioni indesiderate osservate con citalopram sono in generale lievi e transitorie. Esse sono piu' rilevanti durante le prime settimane di trattamento e si attenuano generalmente in seguito. Le reazioni avverse vengono presentate raggruppate secondo il livello PT MedDRA. Le seguenti reazioni sono risultate dose-dipendenti: aumento della sudorazione, secchezza delle fauci, insonnia, sonnolenza, diarrea, nausea e affaticamento. Le frequenze sono definite come: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non nota: trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazioni allergiche ; molto raro: reazioni anafilattiche; non nota: ipersensibilita'. Patologie Endocrine. Raro: la sindrome da inappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico (SIADH) e' stata riferita prevalentemente negli anziani. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: aumento o diminuzione di peso, riduzione o aumento dell'appetito, anoressia; raro: iposodiemia e' stata riferita prevalentemente negli anziani; non nota: ipopotassiemia. DisturbiPsichiatrici. Molto comune: agitazione, nervosismo; comune: disturbi del sonno, alterazione della concentrazione, sogni strani, amnesia, ansia, diminuzione della libido, apatia, stato confusionale, orgasmo anormale (nelle donne); non comune: euforia, aumento della libido, aggressivita', depersonalizzazione, allucinazioni, mania; molto raro: attacchi di panico (questi sintomi possono anche essere dovuti alla malattiasottostante); non nota: ideazione e comportamento suicida, bruxismo, irrequietezza. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: sonnolenza, insonnia, cefalea, tremori capogiri; comune: emicrania, alterazione del senso del gusto, parestesia, disturbi dell'attenzione; non comune:disturbi extrapiramidali, convulsioni, sincope; raro: e' stata segnal ata sindrome serotoninergica in pazienti che facevano uso di SSRI. Convulsioni, grande male; non nota: agitazione psicomotoria/a catisia, disturbi del movimento. Patologie dell'occhio. Molto comune: accomodazione anormale della vista; comune: alterazioni della visione; non comune: midriasi. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: tinnito. Patologie Cardiache. Molto comune: palpitazioni; comune: tachicardia; non comune: bradicardia; molto raro: aritmie sopraventricolari e ventricolari; non nota: prolungamento dell'intervallo QT, aritmia ventricolare inclusa torsione di punta (Sono stati riportati casi di prolungamento dell'intervallo QT e aritmia ventricolare inclusa torsione di punta durante il periodo successivo alla commercializzazione del farmaco, soprattutto in pazienti di sesso femminile, con ipocaliemia, o con prolungamento dell'intervallo QT o malattia cardiaca pre-esistenti). Patologie Vascolari. Comune: ipotensione posturale, ipotensione, ipertensione; raro: emorragie (per esempio, emorragia ginecologica, emorragia gastrointestinale, ecchimosi ed altre forme di emorragia cutanea o sanguinamento delle mucose). Patologie respiratorie , toraciche e mediastiniche. Comune: rinite, sinusite, sbadigli; non comune: tosse; non nota: epistassi. Patologie Gastrointestinali. Molto comune: nausea, secchezza delle fauci, stipsi, diarrea; comune: dispepsia, vomito, dolore addominale, flatulenza, aumento della salivazione. Patologie Epatobiliari. Non comune: aumento dei valori degli enzimi epatici; raro: epatite;non nota: anormalita' nei test di funzionalita' epatica. Patologie de lla cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: sudorazione abbondante; comune: rash, prurito; non comune: reazioni di fotosensibilita', orticaria, alopecia, porpora; molto raro: angioedema; non nota: ecchimosi. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: mialgia, artralgia. Patologie renali ed urinarie. Comune: disturbi della minzione, poliuria; non comune: ritenzione urinaria. Patologie dell'apparat o riproduttivo e della mammella. Comune: mancata eiaculazione, disturbi dell'eiaculazio ne, nelle donne: menorragia, dismenorrea, impotenza; molto raro: galattorrea; non nota: metrorragia (nelle donne), priapismo (negli uomini). Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: astenia; comune: affaticamento; non comune: malessere, edema; raro: piressia. Effetti attribuibili alla classe farmacologica: gli studi epidemiologici, condotti principalmente su pazienti con 50 anni di eta' e piu' anziani, mostrano un aumento del rischio di fratture nei pazienti trattati con SSRI e TCA. Non e' noto il meccanismo che determina questo rischio. L'interruzione del trattamento con SSRI/SNRI (soprattutto se brusca) porta in genere a sintomi da sospensione. Per lo piu' sono stati riportati i seguenti effetti: vertigini, disturbi del sensorio (comprese parestesia e sensazione di scossa elettrica), disturbi del sonno (compresi insonnia e sogni vividi), agitazione o ansia, nausea e/o vomito, tremore, confusione, sudorazione, cefalea, diarrea, palpitazioni, instabilita' emotiva, irritabilita' e disturbi visivi. Generalmente tali eventisono da lievi a moderati ed auto- limitanti, tuttavia in alcuni pazie nti possono essere gravi e/o prolungati. Si consiglia pertanto, se none' piu' richiesto il trattamento con citalopram, una graduale interru zione, condotta tramite un decremento graduale della dose.

Gravidanza e allattamento

Una grande quantita' di dati sull'uso durante la gravidanza non indicaalcuna malformazione o tossicita' feto/neonatale. Citalopram puo' ess ere usato durante la gravidanza se clinicamente necessario, tenendo conto degli aspetti di seguito indicati. I dati epidemiologici hanno suggerito che l'uso di SSRI in gravidanza, soprattutto nelle ultime fasi della stessa, puo' aumentare il rischio di ipertensione polmonare persistente nel neonato (PPHN). Il rischio osservato ha riguardato circa 5casi ogni 1000 gravidanze. Nella popolazione generale si osservano 1- 2 casi di PPHN ogni 1000 gravidanze. Casi di sintomi da astinenza nel bambino neonato sono stati descritti dopo l'uso di SSRI alla fine della gravidanza. I neonati devono essere tenuti sotto osservazione se l'uso materno di citalopram continua negli stadi piu' avanzati della gravidanza, in particolare nel terzo trimestre. L'interruzione brusca del trattamento deve essere evitata durante la gravidanza. I neonati possono inoltre manifestare i seguenti sintomi in seguito all'uso materno di SSRI/SNRI negli stadi piu' avanzati della gravidanza: distress respiratorio, cianosi, apnea, convulsioni, temperatura instabile, difficolta' nell'alimentazione, vomito, ipoglicemia, ipertonia, ipotonia, iperreflessia, tremore, nervosismo, irritabilita', letargia, pianto costante, sonnolenza e difficolta' nell'addormentamento. Tale sintomatologia potrebbe essere dovuta o agli effetti serotoninergici o ai sintomi da sospensione. Nella maggior parte dei casi le complicazioni iniziano immediatamente al momento del parto o subito dopo (meno di 24 ore). Il citalopram viene escreto nel latte materno. L'esposizione del lattante e' stata valutata essere il 5% della dose giornaliera materna (in mg/kg). Negli infanti non sono stati osservati effetti, se non minimi. Nonsono tuttavia disponibili informazioni sufficienti per poter valutare il rischio per il bambino. E' pertanto richiesta prudenza.