Depakin Chrono - Fl30cpr500mg Rp

Dettagli:
Nome:Depakin Chrono - Fl30cpr500mg Rp
Codice Ministeriale:038485025
Principio attivo:Acido Valproico/Sodio Valproato
Codice ATC:N03AG01
Fascia:A
Prezzo:12.57
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Bb Farma Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse rilascio prolungato
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

DEPAKIN CHRONO

Formulazioni

Depakin Chrono - 30cpr 300mg Rp
Depakin Chrono - 30cpr 500mg Rp
Depakin Chrono - Fl30cpr500mg Rp

Categoria farmacoterapeutica

Antiepilettici derivati degli acidi grassi.

Principi attivi

Una compressa contiene: sodio valproato, acido valproico.

Eccipienti

Etilcellulosa, ipromellosa, silice colloidale idrata, saccarina sodica, poliacrilato dispersione 30%, macrogol 6000, talco, titanio diossido; silice colloidale anidra (compresse 500 mg).

Indicazioni

Nel trattamento dell'epilessia generalizzata, in particolare in attacchi di tipo: assenza, mioclonico, tonico-clonico, atonico, misto, e nell'epilessia parziale: semplice o complessa, secondariamente generalizzata, Nel trattamento di sindromi specifiche. Nel trattamento degli episodi di mania correlati al disturbo bipolare quando il litio e' controindicato o non tollerato. La continuazione della terapia dopo l'episodio di mania puo' essere presa in considerazione nei pazienti che hannorisposto al valproato per la mania acuta.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Epatite acuta. Epatite cronica. Anamnesi personale o familiare di grave epatopatia. Porfiria epatica. Emorragie in atto.

Posologia

>>Trattamento dell'epilessia. Prima di iniziare la terapia tenere presente che: in pazienti non trattati con altri farmaci antiepilettici, la posologia va preferibilmente aumentata per stadi successivi di 2-3 giorni, per raggiungere quella ottimale nel giro di una settimana circa; in pazienti gia' in trattamento con farmaci antiepilettici, la sostituzione con valproato deve essere graduale, raggiungendo la posologia ottimale in circa due settimane. I trattamenti concomitanti saranno progressivamente ridotti fino a essere interrotti; - l'aggiunta di un altro agente antiepilettico va fatta gradualmente. La posologia giornaliera deve essere stabilita in base all'eta' ed al peso corporeo; tuttavia deve anche essere presa in considerazione la sensibilita' individuale al valproato. La posologia ottimale deve essere determinata essenzialmente in base alla risposta clinica; la determinazione dei livelli plasmatici di acido valproico puo' essere presa in considerazione a complemento del monitoraggio clinico, quando non si arrivi ad ottenere unadeguato controllo degli attacchi o quando vi sia il sospetto di effe tti indesiderati. Le concentrazioni sieriche generalmente ritenute terapeutiche sono comprese tra 40 e 100 mg/l di acido valproico. Solitamente la posologia giornaliera iniziale e' di 10-15 mg/Kg, quindi le dosi vanno progressivamente aumentate fino a raggiungere la posologia ottimale che generalmente va dai 20 ai 30 mg/Kg. Tuttavia, quando non si ottiene un adeguato controllo degli attacchi con questa posologia, le dosi possono essere aumentate ancora; i pazienti devono essere tenuti sotto stretto controllo quando sono trattati con dosi giornaliere maggiori di 50 mg/Kg. In particolare: nei bambini, la posologia usuale e' di circa 30 mg/Kg/die; negli adulti, la posologia usuale va dai 20 ai 30 mg/Kg/die; negli anziani la posologia deve essere determinata in funzione della risposta clinica. L'uso della formulazione a rilascio prolungato permette di ridurre le somministrazioni del farmaco a 1-2 volte al giorno. Inoltre la possibilita' di frazionare le compresse consente una maggiore flessibilita' posologica. Il farmaco puo' essere utilizzato anche nei bambini, quando sono in grado di assumere la forma in compresse. >>Episodi di mania correlati al disturbo bipolare. Negli adulti il dosaggio giornaliero deve essere stabilito e controllato individualmente. La dose giornaliera iniziale e' di 750 mg. Inoltre, negli studi clinici una dose iniziale di 20 mg di valproato/kg di peso corporeo ha mostrato anch'essa un profilo di sicurezza accettabile. Le formulazioni a rilascio prolungato possono essere somministrate una o due volte al giorno. La dose deve essere aumentata il piu' rapidamente possibile in modo da raggiungere la dose terapeutica piu' bassa con cui si ottiene l'effetto clinico desiderato. La dose giornaliera deve essere adattata alla risposta clinica per stabilire la dose minima efficaceper il singolo paziente. La dose giornaliera media solitamente varia fra 1000 e 2000 mg di valproato. I pazienti che ricevono una dose giornaliera superiore a 45 mg/kg di peso corporeo devono essere attentamente monitorati. La continuazione del trattamento negli episodi di maniacorrelati al disturbo bipolare deve essere stabilita su base individu ale, alla dose minima efficace. La sicurezza e l'efficacia del farmaconel trattamento degli episodi di mania correlati al disturbo bipolare non sono state valutate nei pazienti di eta' inferiore ai 18 anni.

Conservazione

Non vi sono particolari precauzioni per la conservazione.

Avvertenze

Sono stati riportati casi di ideazione e comportamento suicidari: i pazienti devono essere monitorati per eventuali segni di ideazione e comportamento suicidari ed in tal caso deve essere preso in considerazione un appropriato trattamento. I pazienti (e chi li assiste) devono essere avvisati di informare subito il medico qualora emergano segni di ideazione o comportamento suicidari. E' stato eccezionalmente riportatoun grave danno epatico che talvolta si e' rivelato fatale. I pazienti piu' a rischio soprattutto in casi di terapia anticonvulsiva multipla sono i neonati ed i bambini sotto i 3 anni con gravi forme di epiless ia, in particolare quelli con danno cerebrale, ritardo psichico e (o) con malattia metabolica o degenerativa congenita. Nel caso si ritenesse indispensabile somministrare il farmaco a bambini al di sotto dei tre anni di eta' per il trattamento di un tipo di epilessia responsiva al valproato, l'utilizzo del farmaco deve avvenire in monoterapia per ridurre tale rischio. Dopo il compimento dei 3 anni l'incidenza si riduce significativamente e diminuisce progressivamente con l'eta'. I sintomi clinici sono essenziali per una diagnosi precoce. Devono essere prese in considerazione due tipi di manifestazioni che possono precederel'ittero: ricomparsa degli attacchi epilettici; sintomi non specifici , generalmente a rapida insorgenza, quali astenia, anoressia, letargia, sonnolenza, a volte associati a vomito ripetuto e dolore addominale.I pazienti (o i loro genitori, se si tratta di bambini) devono essere avvertiti di informare immediatamente il proprio medico qualora si ve rifichi uno qualsiasi dei segni soprariportati. Oltre ai controlli clinici dovra' essere intrapreso il controllo ematochimico immediato della funzionalita' epatica. La funzionalita' epatica deve essere controllata prima di iniziare la terapia e periodicamente durante i primi 6 mesi. Tra le analisi abituali, le piu' pertinenti sono quelle che riflettono la sintesi proteica. La conferma di una percentuale di attivita' protrombinica particolarmente bassa richiede l'interruzione della terapia con valproato. Come precauzione e in caso essi siano assunti contemporaneamente, devono essere interrotti anche i salicilati, poiche' metabolizzati per la stessa via. Sono state segnalate molto raramente pancreatiti gravi che possono avere esito fatale. Il rischio diminuisce con l'aumentare dell'eta'. Attacchi epilettici gravi, disturbi neurologici o politerapia anticonvulsivante possono essere fattori di rischio. La presenza di insufficienza epatica concomitante alla pancreatite aumenta il rischio di esito fatale. I pazienti che manifestano dolori addominali acuti devono essere immediatamente visitati. In caso di pancreatite, il valproato va sospeso. La decisione di usare il farmaco in donne in eta' fertile deve essere presa solo dopo una valutazione molto attenta volta a stabilire se i benefici derivanti dal suo utilizzo superino i rischi di anomalie congenite al feto. Prima dell'inizio della terapia devono essere eseguiti test di funzionalita' epatica, che periodicamente devono essere ripetuti durante i primi 6 mesi. Come per la maggior parte dei farmaci antiepilettici si possono notare aumenti degli enzimi epatici; essi sono transitori e isolati, non accompagnati da segni clinici. In questi pazienti si raccomandano indagini di laboratorio piu' approfondite, si puo' inoltre prendere in considerazione un aggiustamento della posologia e, se necessario, si devono ripetere le analisi. Nei bambini di eta' inferiore ai 3 anni la somministrazionedi depakin deve avvenire in monoterapia anche se il suo beneficio pot enziale deve essere valutato prima dell'inizio del trattamento, in confronto al rischio di danno epatico o di pancreatite in questi pazienti. L'uso concomitante di salicilati deve essere evitato nei bambini al di sotto dei 3 anni per il rischio di epatotossicita'. - Si raccomandadi eseguire le analisi del sangue prima dell'inizio della terapia o p rima di un intervento chirurgico, e nel caso di ematomi o sanguinamenti spontanei. Nei pazienti con insufficienza renale e' necessario diminuire la posologia. La posologia deve essere adeguata in base ad un monitoraggio clinico. E' bene considerare il potenziale beneficio del valproato rispetto al potenziale rischio in pazienti con lupus erythematosus sistemico. Pazienti con dolore addominale acuto devono venire immediatamente sottoposti a esame medico. In caso di pancreatite si deve interrompere la terapia. Qualora si sospetti un ciclo dell'urea alterato, prima del trattamento si deve valutare l'iperammoniemia poiche' convalproato e' possibile un peggioramento. Prima dell'inizio della tera pia i pazienti devono essere avvertiti del rischio di aumento del pesoe devono essere adottate le opportune misure per minimizzare tale ris chio. Non si consiglia l'uso concomitante di acido valproico/sodio valproato e medicinali contenenti carbapenemi. Tutte le donne con epilessia e in eta' fertile devono essere informate in modo adeguato riguardoai rischi associati alla gravidanza.

Interazioni

>>Effetti del valproato su altri farmaci. Il valproato puo' potenziarel'effetto di altri farmaci psicotropi come i neurolettici, gli anti-M AO, gli antidepressivi e le benzodiazepine; quindi si consiglia di eseguire un monitoraggio clinico e, quando necessario, un aggiustamento del dosaggio. Poiche' il valproato aumenta le concentrazioni plasmatiche di fenobarbital, puo' verificarsi sedazione. Si raccomanda quindi unmonitoraggio clinico per i primi 15 giorni del trattamento combinato, con immediata riduzione delle dosi di fenobarbital in caso di sedazio ne, e controllo eventuale dei livelli plasmatici di fenobarbital. Il valproato aumenta i livelli plasmatici di primidone con potenziamento dei suoi effetti indesiderati; questa interazione cessa con il trattamento a lungo termine. Si raccomanda il monitoraggio clinico specialmente all'inizio della terapia combinata con un aggiustamento del dosaggiodel primidone quando necessario. Inizialmente il valproato diminuisce la concentrazione plasmatica totale della fenitoina aumentandone pero ' la frazione libera, con possibili sintomi di sovradosaggio: si raccomanda il monitoraggio clinico; in caso di dosaggio plasmatico della fenitoina si deve tenere in considerazione soprattutto la frazione libera. Successivamente, in seguito a trattamento cronico, le concentrazioni di fenitoina tornano ai valori iniziali pre-valproato. E' stata riportata tossicita' a livello clinico in caso di somministrazione contemporanea di valproato e carbamazepina poiche' il valproato puo' potenziare la tossicita' della carbamazepina. E' quindi raccomandato un monitoraggio clinico soprattutto all'inizio del trattamento con l'associazione dei due farmaci, con un aggiustamento della posologia, se necessario. Il rischio di rash puo' essere aumentato dalla co-somministrazione di lamotrigina e acido valproico, quando lamotrigina e' aggiunta all'acido valproico. Il valproato puo' ridurre il metabolismo della lamotrigina e aumentare la sua emivita media, quindi quando necessario e' opportuno diminuire il dosaggio di quest'ultima. Il valproato puo' causare aumento delle concentrazioni plasmatiche della etosuccimide. Il valproato puo' aumentare la concentrazione plasmatica di zidovudina con ilconseguente aumento di rischi di tossicita' di quest'ultima. >>Effett i di altri farmaci sul valproato. Gli antiepilettici con effetto di induzione enzimatica diminuiscono le concentrazioni sieriche del valproato: i dosaggi vanno aggiustati in base ai livelli ematici. In caso di associazione di felbamato e valproato, si puo' osservare un aumento della concentrazione sierica di valproato. E' necessario un monitoraggiodei tassi plasmatici del valproato. La meflochina aumenta il metaboli smo dell'acido valproico ed ha effetto convulsivante; quindi nei casi di terapia combinata possono verificarsi attacchi epilettici. In caso di uso concomitante di valproato e di sostanze che si legano altamentealle proteine, i livelli sierici liberi di valproato possono aumentar e. Un attento monitoraggio del tempo di protrombina deve essere effettuato in caso di uso concomitante di fattori anticoagulanti vitamina K dipendenti. I livelli sierici di valproato possono aumentare in caso di uso concomitante di cimetidina o eritromicina. In caso di somministrazione concomitante con medicinali contenenti carbapenemi e' stata segnalata una diminuzione dei livelli ematici di acido valproic. Per la rapida insorgenza e per la notevole diminuzione, non si considera fattibile la somministrazione concomitante di medicinali contenenti carbapenemi in pazienti stabilizzati con acido valproico e pertanto deve essere evitata. La rifampicina puo' diminuire i livelli plasmatici del valproato portando all'interruzione dell'effetto terapeutico. Quindi puo'essere necessario, in caso di co-somministrazione con rifampicina, un aggiustamento del dosaggio del valproato. La co-somministrazione di v alproato e topiramato e' stata associata all'insorgenza di encefalopatia e/o iperammoniemia. I pazienti trattati con questi due farmaci devono essere monitorati con particolare attenzione per segni e sintomi diencefalopatia iperammoniemica. Il valproato generalmente non ha un ef fetto di induzione enzimatica; di conseguenza non riduce l'efficacia degli estroprogestinici in caso di contraccezione ormonale.

Effetti indesiderati

Patologie congenite, familiari e genetiche: rischio teratogeno. Patologie epatobiliari: rari casi di danno epatico. Patologie gastrointestinali si verificano frequentemente in alcuni pazienti all'inizio del trattamento, ma generalmente scompaiono dopo qualche giorno senza interrompere il trattamento. Casi molto rari di pancreatite, talvolta letale.Disturbi del metabolismo e della nutrizione: casi molto rari di ipona triemia. Sindrome da Inappropriata Secrezione di ADH (SIADH). Patologie del sistema nervoso: stati confusionali; pochi casi di stato stuporoso e letargia, che qualche volta hanno portato a coma transitorio; erano casi isolati o associati ad un aumento dell'incidenza di attacchi epilettici durante la terapia e sono regrediti con l'interruzione del trattamento o con la diminuzione del dosaggio. Questi casi sono stati riportati principalmente durante la terapia combinata o dopo un brusco aumento delle dosi di valproato. Sono stati riportati rarissimi casi di demenza reversibile associata ad atrofia cerebrale reversibile. E' stato segnalato parkinsonismo isolato reversibile. Sono stati segnalaticasi di atassia con frequenza non comune. Spesso sono stati riportati effetti indesiderati transitori e/o dose-dipendenti: fine tremore pos turale e sonnolenza. Sono stati segnalati sedazione e disturbi extrapiramidali. Puo' frequentemente presentarsi una moderata iperammoniemia isolata, senza alterazione dei test di funzionalita' epatica e cio' non deve essere causa di interruzione del trattamento. Tuttavia in corsodi monoterapia o di politerapia si puo' avere una sindrome acuta di e ncefalopatia iperammoniemica, con normale funzione epatica ed assenza di citolisi. La sindrome encefalopatica iperammoniemica indotta dal valproato si manifesta in forma acuta ed e' caratterizzata da perdita della coscienza, e segni neurologici focali e generali con incremento della frequenza degli attacchi epilettici. Puo' comparire dopo alcuni giorni o alcune settimane dall'inizio della terapia e regredisce con la sospensione del valproato. L'encefalopatia non e' dose-correlata, e i cambiamenti dell'EEG sono caratterizzati da comparsa di onde lente e incremento delle scariche epilettiche. Irritabilita'. Patologie del sistema emolinfopoietico: comparsa frequente di trombocitopenia, rari casi di anemia, leucopenia o pancitopenia, ipoplasia dei globuli rossi. Insufficienza midollare inclusa aplasia midollare pura a carico dei globuli rossi. Agranulocitosi. Sono stati riportati casi isolati di riduzione del fibrinogeno e di allungamento del tempo di sanguinamento. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: rash; molto raramente necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme. E' stata spesso riportata alopecia transitoria e (o) dose-correlata. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella: amenorreae dismenorrea. Patologie vascolari: e' stata riportata la comparsa di vasculiti. Patologie dell'orecchio e del labirinto: raramente e' stat a riportata sordita', sia reversibile che irreversibile. Patologie renali e urinarie: ci sono state segnalazioni isolate di sindrome di Fanconi reversibile. Sono stati segnalati casi molto rari di enuresi. Disturbi del sistema immunitario: angioedema, sindrome da Rush da Farmaci con Eosinofilia e Sintomi Sistemici (DRESS), reazioni allergiche. Sonostati riportati casi molto rari di edema periferico non grave. Aument o di peso. Poiche' l'aumento di peso costituisce un fattore di rischioper la sindrome dell'ovaio policistico deve venire attentamente monit orato. Per quanto riguarda gli effetti indesiderati relativi al S.N.C.e il possibile rischio teratogeno, questi potrebbero avere un'inciden za minore rispetto a quelli che si presentano dopo somministrazione diDepakin. Infatti il farmaco ha un profilo plasmatico piu' regolare, c on minori fluttuazioni delle concentrazioni di acido valproico per riduzione dei livelli dei picchi e con livelli di "cavo" immodificati.

Gravidanza e allattamento

Questo medicinale non deve essere usato durante la gravidanza e nelle donne in eta' fertile a meno che non sia strettamente necessario. Le donne in eta' fertile devono usare metodi contraccettivi efficaci durante il trattamento. Quando si ritiene necessario il trattamento con valproato si devono mettere in atto precauzioni per minimizzare il potenziale rischio teratogeno. In caso di disturbi bipolari, se si pianificauna gravidanza, si deve prendere in considerazione l'interruzione del la profilassi con valproato. Nei figli di madri epilettiche trattate con antiepilettici durante la gravidanza, il tasso globale di malformazioni risulta 2-3 volte superiore rispetto al tasso normale. E' stato riportato un aumento del numero di bambini con malformazioni nel caso di terapie con piu' farmaci. Le malformazioni riscontrate piu' frequentemente sono cheiloschisi e malformazioni cardiovascolari. Molto raramente sono stati riportati ritardi nello sviluppo di bambini nati da madri epilettiche. Nonostante questi potenziali rischi, non si deve decidere l'interruzione improvvisa della terapia antiepilettica che puo' condurre ad un notevole aumento degli attacchi epilettici con serie conseguenze sia per la madre che per il feto. Attacchi tonico-clonici e lostato di male epilettico con ipossia nella madre sono associati ad un particolare rischio di morte per la madre e per il feto. Il valproato e' l'antiepilettico di scelta in pazienti con alcuni tipi di epilessi a come quella generalizzata con o senza mioclono o fotosensibilita'. Per l'epilessia parziale il valproato dovrebbe essere usato solo in casi resistenti ad altri trattamenti. Nell'uomo: l'assunzione di valproato in gravidanza, in particolare nei primi 3 mesi, puo' causare un aumento del rischio di malformazioni al nascituro. Nei figli nati da madricon epilessia e trattate con valproato i dati disponibili suggeriscon o un aumento nell'incidenza di malformazioni minori o maggiori che comprendono difetti del tubo neurale, difetti craniofacciali, malformazioni agli arti, malformazioni cardiovascolari e anomalie multiple che coinvolgono diversi sistemi corporei. Alcuni dati suggeriscono un'associazione tra l'esposizione al valproato in utero e il rischio di ritardonello sviluppo, in particolare del QI verbale, nei bambini nati da ma dri con epilessia e trattate con valproato. Sono stati segnalati disturbi dello spettro autistico in bambini esposti al valproato nell'utero. Il valproato durante la gravidanza dovrebbe essere prescritto come monoterapia alla piu' bassa dose efficace, in dosi frazionate e se possibile in forme a rilascio prolungato. Esiti anomali della gravidanza tendono ad essere associati con dosi giornaliere piu' alte e con elevate dosi per ogni somministrazione. E' stato dimostrato che valori elevati di picco plasmatico ed elevate quantita' per ciascuna somministrazione sono associate con difetti del tubo neurale. L'incidenza dei difetti del tubo neurale aumenta con l'incremento del dosaggio, specialmente al di sopra di 1000 mg/die. L'integrazione dietetica con acido folico prima della gravidanza, puo' ridurre l'incidenza dei difetti del tubo neurale nei neonati di donne ad alto rischio. Le pazienti dovrebberoprendere in considerazione di assumere 5 mg di acido folico al giorno quando pianificano una gravidanza. Nelle donne che diventano gravide devono essere condotte indagini diagnostiche durante la gravidanza. Seuna donna pianifica una gravidanza, la terapia deve essere rivalutata per qualsiasi indicazione. Nell'indicazione dei disturbi bipolari, bi sogna prendere in considerazione l'interruzione della profilassi con il farmaco. Per tutte le indicazioni se si continua il trattamento si raccomanda di ricorrere alla monoterapia alla dose giornaliera minima efficace. E' preferibile la somministrazione in diverse dosi durante lagiornata. L'uso di una formulazione a rilascio prolungato puo' essere preferibile a ogni altra forma di trattamento. Il ricorso ad un suppl emento di folato deve iniziare prima della gravidanza e a idonei dosaggi (5 mg/die) che possono minimizzare il rischio di malformazioni a livello di tubo neurale. Durante la gravidanza il trattamento antiepilettico con valproato non deve essere interrotto senza aver rivalutato ilrapporto rischio/beneficio. Deve essere istituito un monitoraggio spe cialistico prenatale per rilevare l'eventuale presenza di anomalie nella chiusura del tubo neurale o di un'altra malformazione. Sono stati riportati casi molto rari di sindrome emorragica in neonati le cui madri hanno assunto valproato durante la gravidanza. Sono stati riportati anche casi di afibrinogenemia che possono essere fatali. Questi casi di ipofibrinogenemia sono probabilmente associati ad una diminuzione dei fattori della coagulazione. Tuttavia questa sindrome deve essere distinta da quella legata alla diminuzione dei fattori vitamina K dipendenti indotta dal fenobarbital e dagli induttori enzimatici. Pertanto nei neonati devono essere controllati: conta piastrinica, livello plasmatico del fibrinogeno, test di coagulazione e fattori della coagulazione. Il valproato e' escreto nel latte materno: e' necessario decidere se interrompere l'allattamento o il trattamento con il medicinale.