Depamide - 30cpr Gastrores 300mg

Dettagli:
Nome:Depamide - 30cpr Gastrores 300mg
Codice Ministeriale:023105036
Principio attivo:Valpromide
Codice ATC:N03AG02
Fascia:A
Prezzo:4.88
Glutine:Senza glutine
Produttore:Sanofi Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse gastroresistenti
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non conservare al di sopra di +30 gradi centigradi
Scadenza:36 mesi

Denominazione

DEPAMIDE 300 MG COMPRESSE GASTRORESISTENTI

Formulazioni

Depamide - 30cpr Gastrores 300mg

Categoria farmacoterapeutica

Antiepilettici, derivati degli acidi grassi.

Principi attivi

Una compressa contiene: valpromide 300 mg.

Eccipienti

Sodio docusato, carbossimetilamido sodico (tipo A), silice colloidale anidra, talco, magnesio stearato, acido metacrilico/etile acrilato copolimero (1:1), sodio idrossido, trietile citrato, titanio diossido, ferro ossido giallo.

Indicazioni

Epilessia generalizzata e focalizzata, piccolo male tipo assenza, piccolo male mioclonico, epilessia psicomotoria, turbe del carattere. Coadiuvante negli stati depressivi e nella agitazione psicomotoria primaria o secondaria a stati tossici endogeni ed esogeni (alterazioni cerebrali senili, tossicomanie). Trattamento degli episodi di mania correlati al disturbo bipolare quando il litio e' controindicato o non tollerato. La continuazione della terapia dopo l'episodio di mania puo' essere presa in considerazione nei pazienti che hanno risposto alla valpromide per la mania acuta.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno dei suoi metaboliti o aduno qualsiasi degli eccipienti; epatite acuta; epatite cronica; anamn esi personale o familiare di grave epatopatia, soprattutto indotta da farmaci; porfiria epatica; emorragie in atto; generalmente controindicato nei neonati e nei bambini al di sotto dei tre anni di eta'.

Posologia

Epilessia; turbe del carattere; utilizzata come coadiuvante Da 2 a 6 compresse rivestite al giorno, secondo prescrizione medica. Prima di iniziare la terapia tenere presente che: se il medicinale viene prescritta da sola, la posologia va aumentata per stadi successivi di 2-3 giorni, per raggiungere quella ottimale nel giro di una settimana circa. Nel caso in cui il paziente sia gia' in trattamento con altri farmaci psicotropi, occorre aumentare la dose del farmaco progressivamente, in modo da raggiungere quella ottimale nel giro di due settimane circa e contemporaneamente, se necessario, ridurre gradualmente la posologia degli psicotropi associati per portarla alla meta' o anche ad un terzo delle dosi iniziali. Il farmaco per la sua forma di presentazione in compresse rivestite di 300 mg, e' indicata essenzialmente nel trattamento degli adolescenti e degli adulti. Non e' raccomandato nei bambini. Episodi di mania correlati al disturbo bipolare. Negli adulti: il dosaggio giornaliero deve essere stabilito e controllato individualmente dal medico. La dose giornaliera iniziale raccomandata e' di 750 mg. Inoltre, negli studi clinici una dose iniziale di 20 mg di valpromide/kg di peso corporeo ha mostrato anch'essa un profilo di sicurezza accettabile. Le formulazioni a rilascio prolungato possono essere somministrate una o due volte al giorno. La dose deve essere aumentata il piu' rapidamente possibile in modo da raggiungere la dose terapeutica piu' bassa con cui si ottiene l'effetto clinico desiderato. La dose giornaliera deve essere adattata alla risposta clinica per stabilire la dose minima efficace per il singolo paziente. La dose giornaliera media solitamente varia fra 1000 e 2000 mg di valpromide. I pazienti che ricevonouna dose giornaliera superiore a 45 mg/kg di peso corporeo devono ess ere attentamente monitorati. La continuazione del trattamento negli episodi di mania correlati al disturbo bipolare deve essere stabilita subase individuale, alla dose minima efficace. Nei bambini e negli adol escenti: la sicurezza e l'efficacia di Depamide nel trattamento degli episodi di mania correlati al disturbo bipolare non sono state valutate nei pazienti di eta' inferiore ai 18 anni.

Conservazione

Conservare a temperatura non superiore a 30 gradi C.

Avvertenze

Casi di ideazione e comportamento suicidari sono stati riportati nei pazienti in trattamento con farmaci antiepilettici nelle loro diverse indicazioni. Una meta-analisi di studi clinici randomizzati verso placebo ha, inoltre, evidenziato un modesto aumento del rischio di ideazione e comportamento suicidari. I pazienti devono essere monitorati per eventuali segni di ideazione e comportamento suicidari ed in tal caso deve essere preso in considerazione un appropriato trattamento. I pazienti (e chi li assiste) devono essere avvisati di informare subito il medico qualora emergano segni di ideazione o comportamento suicidari. E' stato eccezionalmente riportato un grave danno epatico che talvolta si e' rivelato fatale. I pazienti piu' a rischio soprattutto in casi di terapia anticonvulsiva multipla sono i neonati ed i bambini sotto i 3 anni con gravi forme di epilessia, in particolare quelli con danno cerebrale, ritardo psichico e (o) con malattia metabolica o degenerativa congenita. Dopo il compimento dei 3 anni l'incidenza si riduce significativamente e diminuisce progressivamente con l'eta'. Nella maggior parte dei casi il danno epatico si e' verificato durante i primi 6 mesi di terapia. I sintomi clinici sono essenziali per una diagnosi precoce. In particolare, soprattutto nei pazienti a rischio, devono essere prese in considerazione due tipi di manifestazioni che possono precedere l'ittero: ricomparsa degli attacchi epilettici; sintomi non specifici, generalmente a rapida insorgenza, quali astenia, anoressia, letargia, sonnolenza, a volte associati a vomito ripetuto e dolore addominale. I pazienti (o i loro genitori, se si tratta di bambini) devono essere avvertiti di informare immediatamente il proprio medico qualora si verifichi uno qualsiasi dei segni soprariportati. Oltre ai controlli clinici dovra' essere intrapreso il controllo ematochimico immediato della funzionalita' epatica. Rilevazione: la funzionalita' epatica deve essere controllata periodicamente durante i primi 6 mesi di terapia. Tra le analisi abituali, le piu' pertinenti sono quelle che riflettono la sintesi proteica, soprattutto il tempo di protrombina. La conferma di una percentuale di attivita' protrombinica particolarmente bassa, soprattutto se associata ad altri rilievi biologici anormali (significativa diminuzione del fibrinogeno e dei fattori della coagulazione; aumento dei livelli di bilirubina e aumento delle transaminasi) richiede l'interruzione della terapia con valproato. Come precauzione e in casoessi siano assunti contemporaneamente, devono essere interrotti anche i salicilati, poiche' metabolizzati per la stessa via. Pancreatiti: s ono state segnalate molto raramente pancreatiti gravi che possono avere esito fatale. Precauzioni per l'uso: i pazienti anziani e i pazienticon malattie organiche gravi possono presentare scarsa tollerabilita' a valpromide. Pertanto e' necessario un monitoraggio speciale di ques ti pazienti, in particolare quando valpromide viene somministrata a dosi relativamente alte o in associazione con alte dosi di altri psicotropi o antiepilettici. Valpromide potenzia gli effetti dell'alcol. L'uso di bevande alcoliche e' quindi formalmente sconsigliato. Poiche' il principale metabolita attivo della valpromide e' l'acido valproico, leprecauzioni da adottare sono le stesse raccomandate per l'acido valpr oico o i valproati. Prima dell'inizio della terapia devono essere eseguiti test di funzionalita' epatica, che periodicamente devono essere ripetuti durante i primi 6 mesi, soprattutto nei pazienti a rischio. Sipossono notare aumenti degli enzimi epatici, particolarmente all'iniz io della terapia; essi sono transitori e isolati, non accompagnati da segni clinici. In questi pazienti si raccomandano indagini di laboratorio piu' approfondite (compreso il tempo di protrombina), si puo' inoltre prendere in considerazione un aggiustamento della posologia e, se necessario, si devono ripetere le analisi. La prescrizione di una monoterapia e' raccomandata nei bambini al di sotto dei 3 anni, ma il beneficio potenziale deve essere valutato prima dell'inizio della terapia in confronto al rischio di danno epatico o di pancreatite in questi pazienti. L'uso concomitante di salicilati deve essere evitato nei bambini al di sotto dei 3 anni per il rischio di epatotossicita'. Si raccomanda di eseguire le analisi del sangue (emocromo completo con conta delle piastrine, tempo di sanguinamento e prove di coagulazione) prima dell'inizio della terapia o prima di un intervento chirurgico, e nel caso di ematomi o sanguinamenti spontanei. Nei pazienti con insufficienza renale puo' essere necessario diminuire il dosaggio. Poiche' il monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche puo' indurre in errore, il dosaggio deve essere adattato in accordo al monitoraggio clinico. Sebbene siano state solo eccezionalmente riscontrate malattie immunitarie durante l'uso di valproato, e' bene considerare il potenziale beneficiodel valproato rispetto al potenziale rischio in pazienti con lupus er ythematosus sistemico. Poiche' sono stati riportati dei casi eccezionali di pancreatite, i pazienti con dolore addominale acuto devono venire immediatamente sottoposti a esame medico. In caso di pancreatite si deve interrompere il trattamento. Qualora si sospetti un ciclo dell'urea alterato, prima del trattamento si deve valutare l'iperammoniemia poiche' con valproato e' possibile un peggioramento. Prima dell'inizio della terapia i pazienti devono essere avvertiti del rischio di aumento del peso e devono essere adottate le opportune misure per minimizzare tale rischio. Non si consiglia l'uso concomitante di acido valproico/sodio valproato e medicinali contenenti carbapenemi.

Interazioni

Poiche' il principale metabolita attivo della valpromide e' l'acido valproico, possono presentarsi le stesse interazioni che si hanno con l'acido valproico o i valproati. Effetti della valpromide su altri farmaci. Neurolettici, anti-MAO e antidepressivi e benzodiazepine. Valpromide puo' potenziare l'effetto di altri farmaci psicotropi come i neurolettici, gli anti-MAO, gli antidepressivi e le benzodiazepine; quindi si consiglia di eseguire un monitoraggio clinico e, quando necessario, un aggiustamento del dosaggio. Litio: sembra che l'associazione di valpromide ad un trattamento con sali di litio non determini interazioni in grado di modificare i livelli sierici del litio. Fenobarbital: poiche' il valproato aumenta le concentrazioni plasmatiche di fenobarbital(per inibizione del catabolismo epatico) puo' verificarsi sedazione s oprattutto nei bambini. Si raccomanda quindi un monitoraggio clinico per i primi 15 giorni del trattamento combinato, con immediata riduzione delle dosi di fenobarbital in caso di sedazione, e controllo eventuale dei livelli plasmatici di fenobarbital. Primidone: il valproato aumenta i livelli plasmatici di primidone con potenziamento dei suoi effetti indesiderati (sedazione); questa interazione cessa con il trattamento a lungo termine. Si raccomanda il monitoraggio clinico specialmente all'inizio della terapia combinata con un aggiustamento del dosaggiodel primidone quando necessario. Fenitoina: inizialmente valpromide d iminuisce la concentrazione plasmatica totale della fenitoina aumentandone pero' la frazione libera, con possibili sintomi di sovradosaggio (l'acido valproico sposta la fenitoina dai suoi siti di legame proteico e rallenta il suo catabolismo epatico). Si raccomanda pertanto il monitoraggio clinico; in caso di dosaggio plasmatico della fenitoina si deve tenere in considerazione soprattutto la frazione libera. Successivamente, in seguito a trattamento cronico, le concentrazioni di fenitoina tornano ai valori iniziali pre-valproato. Carbamazepina: e' stata riportata tossicita' a livello clinico in caso di somministrazione contemporanea di valpromide e carbamazepina poiche' la valpromide puo' potenziare la tossicita' della carbamazepina (aumento del livello plasmatico del metabolita attivo della carbamazepina). E' quindi raccomandato un monitoraggio clinico soprattutto all'inizio del trattamento con l'associazione dei due farmaci, con un aggiustamento della posologia, se necessario. Lamotrigina: il valproato puo' ridurre il metabolismo della lamotrigina e aumentarne l'emivita media, quindi quando necessarioe' opportuno diminuire il dosaggio di quest'ultima. Ci sono indicazio ni, che devono ancora essere dimostrate, che il rischio di rash possa aumentare in seguito alla somministrazione concomitante di lamotriginae valproato. Etosuccimide: il valproato puo' causare aumento delle co ncentrazioni plasmatiche della etosuccimide. Zidovudina: la valpromidepuo' aumentare la concentrazione plasmatica di zidovudina con il cons eguente aumento di rischi di tossicita' di quest'ultima. Effetti di altri farmaci sulla valpromide: gli antiepilettici con effetto di induzione enzimatica (in particolare fenitoina, fenobarbital e carbamazepina) diminuiscono le concentrazioni sieriche del valproato. Nel caso di terapia combinata i dosaggi vanno aggiustati in base ai livelli ematici. In caso di associazione di felbamato e valproato, si puo' osservare un aumento della concentrazione sierica di valproato. E' necessario unmonitoraggio dei tassi plasmatici del valproato, principale metabolit a della valpromide. La meflochina aumenta il metabolismo dell'acido valproico ed ha effetto convulsivante; quindi nei casi di terapia combinata possono verificarsi attacchi epilettici. In caso di uso concomitante di valpromide e di sostanze che si legano altamente alle proteine (acido acetilsalicilico), i livelli sierici liberi di valproato possonoaumentare. Un attento monitoraggio dell'attivita' protrombinica deve essere effettuato in caso di uso concomitante di fattori anticoagulanti vitamina K dipendenti. I livelli sierici di valproato possono aumentare (per effetto di un metabolismo epatico ridotto) in caso di uso concomitante di cimetidina o eritromicina. In caso di somministrazione concomitante con medicinali contenenti carbapenemi e' stata segnalata una diminuzione dei livelli ematici di acido valproico, che si e' evidenziata con una riduzione del 60-100% di tali livelli ematici in circa due giorni. Per la rapida insorgenza e per la notevole diminuzione, nonsi considera fattibile la somministrazione concomitante di medicinali contenenti carbapenemi in pazienti stabilizzati con acido valproico e pertanto deve essere evitata. Altre interazioni: il valproato general mente non ha un effetto di induzione enzimatica; di conseguenza non riduce l'efficacia degli estroprogestinici in caso di contraccezione ormonale.

Effetti indesiderati

Patologie congenite, familiari e genetiche. Patologie epatobiliari: rari casi di disfunzione epatica: si puo' notare un lieve aumento degli enzimi epatici, soprattutto all'inizio della terapia; tale aumento e' transitorio e isolato, senza evidenze cliniche. Sono stati riportati anche casi di epatite. Patologie del sistema nervoso: stati confusionali; qualche caso di stato stuporoso o letargia, che qualche volta ha portato a coma transitorio (encefalopatia) e' stato descritto anche durante la terapia con sodio valproato; erano casi isolati o associati ad un aumento dell'incidenza di attacchi epilettici durante la terapia e sono regrediti con l'interruzione del trattamento o con la diminuzionedel dosaggio. Questi casi sono stati riportati soprattutto durante la terapia combinata (in particolare con fenobarbital) o dopo un brusco aumento delle dosi di valproato. Sono stati descritti durante la terapia ipotonia, tremore, sedazione e disturbi extrapiramidali. Puo' frequentemente presentarsi una moderata iperammoniemia isolata, senza alterazione dei test di funzionalita' epatica e cio' non deve essere causa di interruzione del trattamento. Tuttavia in corso di monoterapia o dipoliterapia (fenobarbitale, carbamazepina, fenitoina, topiramato) si puo' avere una sindrome acuta di encefalopatia iperammoniemica, con normale funzione epatica ed assenza di citolisi. La sindrome encefalopatica iperammoniemica indotta dal valproato si manifesta in forma acuta ed e' caratterizzata da perdita della coscienza, e segni neurologici focali e generali con incremento della frequenza degli attacchi epilettici. Puo' comparire dopo alcuni giorni o alcune settimane dall'inizio della terapia e regredisce con la sospensione del valproato. L'encefalopatia non e' dose-correlata, e i cambiamenti dell'EEG sono caratterizzati da comparsa di onde lente e incremento delle scariche epilettiche. Sono stati segnalati casi molto rari di demenza reversibile associata ad atrofia cerebrale reversibile. E' stato segnalato parkinsonismo isolato reversibile. Spesso sono stati riportati effetti indesiderati transitori e/o dose-dipendenti: fine tremore posturale e sonnolenza. Irritabilita' (occasionalmente aggressivita', iperattivita' e disturbi comportamentali). Patologie gastrointestinali (nausea, gastralgia) si verificano frequentemente in alcuni pazienti all'inizio del trattamento, ma generalmente scompaiono dopo qualche giorno senza interrompere iltrattamento. Diarrea. Sono stati occasionalmente riportati casi di pa ncreatite, talvolta letale. Patologie del sistema emolinfopoietico: sono stati riportati casi isolati di riduzione del fibrinogeno o di allungamento del tempo di sanguinamento, generalmente senza segni clinici associati e in particolare con alte dosi (il valproato ha un effetto inibitore sulla seconda fase dell'aggregazione piastrinica). Comparsa frequente di trombocitopenia, rari casi di anemia, leucopenia o pancitopenia, ipoplasia dei globuli rossi. Patologie della cute e del tessutosottocutaneo: con valpromide possono presentarsi reazioni cutanee, co me rash exantematoso. Eccezionalmente sono stati segnalati necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme. Patologie sistemiche: possono verificarsi perdita transitoria dei capelli e aumento di peso. Inoltre con valpromide possono verificarsi i seguenti effetti avversi osservati con valproato, uno dei principali metaboliti attivi di valpromide. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella: sono state riportate amenorrea e mestruazioni irregolari.Patologie vascolari: e' stata riportata la comparsa di vasculiti. Pat ologie dell'orecchio e del labirinto: raramentee' stata riportata perdita dell'udito, sia reversibile che irreversibile; comunque non e' stato stabilito un rapporto causa - effetto. Patologie renali ed urinarie: ci sono state segnalazioni isolate di sindrome di Fanconi reversibile, associata a terapia con valproato, ma il meccanismo di azione non e' ancora chiaro. Disturbi del sistema immunitario: sono state riportate reazioni allergiche. Patologie sistemiche e condizioni relative allasede di somministrazione: sono stati riportati casi molto rari di ede ma periferico non grave. Puo' verificarsi aumento di peso. L'aumento di peso costituisce un fattore di rischio per la sindrome dell'ovaio policistico e quindi deve venire attentamente monitorato.

Gravidanza e allattamento

Questo medicinale non deve essere usato durante la gravidanza e nelle donne in eta' fertile a meno che non sia strettamente necessario (ad esempio in situazioni in cui altri trattamenti sono inefficaci o non tollerati). Le donne in eta' fertile devono usare metodi contraccettivi efficaci durante il trattamento. Ad oggi non esistono dati sicuri sull'uso di valpromide in gravidanza. Poiche' il principale metabolita attivo della valpromide e' l'acido valproico, le avvertenze da seguire sono le stesse segnalate per l'acido valproico o i valproati. Non ci sono prove che suggeriscano che le madri che assumono valproato non debbano allattare. Dall'esperienza derivante dal trattamento di madri epilettiche, il rischio associato all'uso di valproato durante la gravidanza e' stato descritto nel modo seguente. Rischio associato all'epilessia e agli antiepilettici: nei figli di madri epilettiche trattate con antiepilettici durante la gravidanza, il tasso globale di malformazionirisulta 2-3 volte superiore rispetto al tasso normale (circa 3%). Seb bene sia stato riportato un aumento del numero di bambini con malformazioni nel caso di terapie con piu' farmaci, non e' stato realmente stabilito quanto nell'insorgenza delle malformazioni dipenda dai trattamenti e quanto dalla malattia. Le malformazioni riscontrate piu' frequentemente sono cheiloschisi e malformazioni cardiovascolari. Molto raramente sono stati riportati ritardi nello sviluppo di bambini nati da madri epilettiche. Non e' possibile distinguere quanto dipenda da fattori genetici, sociali, ambientali, dal fatto che la madre sia epiletticao dai trattamenti antiepilettici. Sono stati segnalati disturbi dello spettro autistico in bambini esposti alla valpromide nell'utero. Nono stante questi potenziali rischi, non deve essere intrapresa una interruzione improvvisa della terapia antiepilettica poiche' questo fatto puo' condurre ad un notevole aumento degli attacchi epilettici con serieconseguenze sia per la madre che per il feto. Rischio associato al so dio valproato: il valproato e' l'antiepilettico di scelta in pazienti con alcuni tipi di epilessia come quella generalizzata con o senza mioclono o fotosensibilita'. Per l'epilessia parziale il valproato dovrebbe essere usato solo in casi resistenti ad altri trattamenti. Nell'animale: nel topo, nel ratto e nel coniglio sono stati dimostrati effettiteratogeni. Nell'uomo: l'assunzione di valproato in gravidanza, in pa rticolare nei primi 3 mesi, puo' causare un aumento del rischio di malformazioni al nascituro. Una maggiore incidenza di anomalie congenite comprese ipospadia, dismorfia facciale e malformazioni degli arti, e' stata riportata nella prole nata da madri con epilessia che sono statetrattate con il valproato rispetto al trattamento con altri farmaci a ntiepilettici. La frequenza di questi effetti non e' ancora stata chiaramente stabilita. Tuttavia il sodio valproato determina soprattutto anomalie nella chiusura del tubo neurale: mielomeningocele, spina bifida.. L'uso del valproato e' associato con difetti del tubo neurale con incidenza dall'1% al 2%. Il valproato durante la gravidanza dovrebbe essere prescritto come monoterapia alla piu' bassa dose efficace, in dosi frazionate e se possibile in forme a rilascio prolungato. Esiti anomali della gravidanza tendono ad essere associati con dosi giornalierepiu' alte e con elevate dosi per ogni somministrazione. E' stato dimo strato che valori elevati di picco plasmatico ed elevate quantita' perciascuna somministrazione sono associate con difetti del tubo neurale . L'incidenza dei difetti del tubo neurale aumenta con l'incremento del dosaggio, specialmente al di sopra di 1000 mg/die. L'integrazione dietetica con acido folico prima della gravidanza, puo' ridurre l'incidenza dei difetti del tubo neurale nei neonati di donne ad alto rischio.Le pazienti dovrebbero prendere in considerazione di assumere 5 mg di acido folico al giorno quando pianificano una gravidanza. Nelle donne che diventano gravide devono essere condotti indagini diagnostiche du rante la gravidanza come ad esempio ecografie o altre tecniche appropriate. In considerazione dei dati soprariportati Nelle indicazioni psichiatriche: i benefici della terapia devono essere attentamente valutati rispetto al rischio per quanto riguarda il trattamento di donne in eta' fertile. La paziente deve essere informata del potenziale rischio per il feto nel caso in cui questo farmaco venga utilizzato durante lagravidanza o qualora la gravidanza sopraggiunga. Se la terapia con va lpromide non viene interrotta durante la gravidanza, si consiglia la monoterapia e si deve usare il dosaggio minimo efficace giornaliero; sideve anche prendere in considerazione un supplemento di folato. Tutta via si deve anche effettuare un monitoraggio specialistico prenatale, per rilevare la possibile presenza di anomalie nella chiusura del tuboneurale o di altre malformazioni (vedi sopra). Nell'epilessia: una gr avidanza programmata puo' offrire l'opportunita' di valutare di nuovo se la terapia antiepilettica e' indicata; puo' essere preso in considerazione un supplemento di folato. Durante la gravidanza il trattamentoantiepilettico con valproato non deve essere interrotto se e' risulta to efficace. In questi casi si raccomanda la monoterapia e il dosaggiominimo efficace giornaliero deve essere somministrato in varie dosi s uddivise durante la giornata. Tuttavia, deve essere istituito un monitoraggio specialistico prenatale per rilevare l'eventuale presenza di anomalie nella chiusura del tubo neurale o di un'altra malformazione. Rischio nel neonato: sono stati riportati casi molto rari di sindrome emorragica in neonati le cui madri hanno assunto valproato durante la gravidanza. Questa sindrome e' correlata alla ipofibrinogenemia. Sono stati riportati anche casi di afibrinogenemia che possono essere fatali. Questi casi di ipofibrinogenemia sono probabilmente associati ad unadiminuzione dei fattori della coagulazione. Tuttavia questa sindrome deve essere distinta da quella legata alla diminuzione dei fattori vitamina K dipendenti indotta dal fenobarbital e dagli induttori enzimatici. Pertanto nei neonati devono essere controllati: conta piastrinica,livello plasmatico del fibrinogeno, test di coagulazione e fattori de lla coagulazione.