Ditropan - 30cpr 5mg

Dettagli:
Nome:Ditropan - 30cpr 5mg
Codice Ministeriale:025190012
Principio attivo:Oxibutinina Cloridrato
Codice ATC:G04BD04
Fascia:C
Prezzo:18.5
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Sanofi Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Formulazioni

Ditropan - 30cpr 5mg

Categoria farmacoterapeutica

Antispastico urinario.

Indicazioni

Trattamento dei disturbi minzionali conseguenti ad iperattivita' del detrusore vescicale: vescica instabile, vescica neurologica, deficit del controllo della minzione nei pazienti anziani con deterioramento neuro-vascolare su base arteriosclerotica e nei pazienti diabetici, enuresi, "urge incontinence", pollachiuria diurna e notturna non su base ostruttiva, tenesmo e spasmi vescicali. Coadiuvante nel trattamento delle cistiti di varia natura, anche dopo trattamento radiante e delle prostatiti croniche. Disturbi psicosomatici della minzione (pollachiuria e cistalgie su base neuro-eretistica).

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti. Pazienti con uropatie da ostruzione che puo' precipitare in ritenzione urinaria. Ostruzione parziale o totale del tratto gastroenterico, atonia intestinale, ileo paralitico. Mega-colon, mega-colon tossico. Colite ulcerativa. Miastenia grave. Glaucoma ad angolo stretto o camera anteriore bassa. Pazienti in condizioni cardiovascolari instabili in presenza di emorragia acuta.

Posologia

Adulti: la dose normale e' di 1 compressa da 5 mg, due o tre volte al di'; la dose massima consigliata e' di 1 compressa da 5 mg, quattro volte al di'. Bambini oltre i 5 anni: la dose normale e' di 1 compressa da 5 mg, due volte al di'; la dose massima consigliata e' di 1 compressa da 5 mg, tre volte al di'.

Avvertenze

Nei bambini al di sotto dei 5 anni non essendo disponibili sufficienti dati clinici la somministrazione del prodotto non e' consigliabile. Puo' provocare colpo di calore (febbre e collasso dovuti a ridotta sudorazione) se somministrato in presenza di una elevata temperatura ambiente. La diarrea puo' costituire un sintomo precoce di ostruzione intestinale incompleta, specialmente nei pazienti portatori di ileostomia o colostomia; in questo caso, il trattamento non sarebbe appropriato e potrebbe risultare dannoso. Deve essere usato con precauzione negli anziani debilitati e nei bambini che possono essere piu' sensibili agli effetti del prodotto e nei pazienti con neuropatia a carico del sistema nervoso autonomo, con gravi distrurbi di motilita' gastrointestinale, con affezioni epatiche o renali. La somministrazione a pazienti con colite ulcerativa puo' annullare la motilita' intestinale fino al punto di produrre ileo paralitico e di scatenare o aggravare un megacolon tossico, che e' una grave complicanza dell'affezione. A seguito della somministrazione si puo' riscontrare un aggravamento dei sintomi di: ipertiroidismo, affezione cardiaca di origine coronarica, insufficienza cardiaca congestizia, aritmie cardiache, tachicardia, ipertensione e ipertrofia della prostata. E' necessario somministrare con precauzione a pazienti con ernia iatale associata a esofagite da reflusso poiche' questo disturbo puo' essere aggravato dai farmaci anticolinergici. Il medicinale contiene lattosio non e' quindi adatto per i soggetti con deficit di lattasi, galattosemia o sindrome da malassorbimento di glucosio/galattosio.

Interazioni

Si deve prestare attenzione nel caso in cui altri farmaci anticolinergici siano somministrati insieme a oxibutinina, poiche' si possono potenziare gli effetti anticolinergici. Sono stati segnalati casi occasionali di interazione tra anticolinergici e fenotiazine, amantadina, butirrofenoni, L-dopa, digitale e antidepressivi triciclici e quindi si deve prestare cautela se oxibutinina viene somministrata in concomitanza a tali farmaci. Riducendo la motilita' gastrica, oxibutinina puo' influire sull'assorbimento di altri farmaci. Nei soggetti normali il farmaco non modifica il metabolismo dei farmaci metabolizzati dagli enzimi microsomiali epatici (fenobarbitale, fenitoina, warfarin, fenilbutazone, tolbutamide).

Effetti indesiderati

Possono insorgere i sintomi riscontrabili con l'uso degli anticolinergici. Disturbi gastrointestinali: nausea, diarrea, costipazione, senso di gonfiore, secchezza delle fauci, disturbi addominali, anoressia, vomito, reflusso gastroesofageo. Disturbi psichiatrici e del Sistema Nervoso Centrale: agitazione, mal di testa, capogiri, vertigine, sonnolenza, insonnia, convulsioni, allucinazioni, incubi, disturbi cognitivi (confusione, ansia, paranoia). Disturbi cardiovascolari: tachicardia, aritmia cardiaca, palpitazioni. Disturbi visivi: offuscamento della vista, midriasi, ipertensione intraoculare, glaucoma ad angolo stretto in fase iniziale, secchezza oculare, cicloplegia. Disturbi renali e urinari: esitanza della minzione o ritenzione di urina. Cute e annessi: vampate al viso, secchezza cutanea, gravi reazioni allergiche o idiosincrasie a farmaci quali l'orticaria, rash, angioedema o altre manifestazioni cutanee. Disturbi del sistema riproduttivo e mammella: impotenza, sospensione della lattazione. Disturbi generali: ridotta sudorazione, debolezza.

Gravidanza e allattamento

Non ci sono dati sufficienti sull'uso di oxibutinina in donne in gravidanza. Gli studi nell'animale riguardanti gli effetti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto e sviluppo postnatale sono insufficienti; il rischio potenziale nelle donne gravide o in quelle in eta' fertile non e' noto. Non va somministrato a meno che i probabili benefici clinici non siano maggiori dei possibili rischi. Quando oxibutinina e' utilizzata durante l'allattamento, una piccola quantita' e' escreta nel latte materno pertanto e' necessario decidere se interrompere l'allattamento o il trattamento con il medicinale, tenendo in considerazione l'importanza del farmaco per la madre.