Emtriva - 1blist 30cps 200mg

Dettagli:
Nome:Emtriva - 1blist 30cps 200mg
Codice Ministeriale:036585038
Principio attivo:Emtricitabina
Codice ATC:J05AF09
Fascia:H
Prezzo:266.54
Produttore:Gilead Sciences Srl
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP2 - prescrizione med.limitativa, utilizzabile in ambiente ospedaliero o extraosped., secondo disposizioni regionali
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Capsule
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

EMTRIVA 200 MG CAPSULE RIGIDE

Formulazioni

Emtriva - 1fl 30cps 200mg
Emtriva - 1blist 30cps 200mg

Categoria farmacoterapeutica

Nucleosidi e nucleotidi inibitori della transcrittasi inversa.

Principi attivi

Ogni capsula rigida contiene 200 mg di emtricitabina.

Eccipienti

Contenuto delle capsule: crospovidone, magnesio stearato (E572), cellulosa microcristallina (E460), povidone (E1201). Involucro delle capsule: gelatina, indigotina (E132), titanio biossido (E171). Inchiostro per la stampa contenente: ossido di ferro nero (E172), gomma lacca (E904).

Indicazioni

Il prodotto e' indicato, in combinazione con altri medicinali antiretrovirali, per il trattamento di adulti e bambini di eta' pari o superiore a 4 mesi infetti da HIV-1. Questa indicazione si basa sugli studi condotti su pazienti mai sottoposti a trattamento e pazienti con precedente esperienza di trattamento con controllo virologico stabile. Non vi sono esperienze riguardo all'uso in pazienti che stanno fallendo il loro attuale regime o che hanno subito fallimenti terapeutici. Nel decidere un nuovo regime terapeutico per i pazienti che non hanno risposto alla terapia antiretrovirale, occorre considerare attentamente ancheil profilo delle mutazioni associato ai diversi medicinali e ai tratt amenti precedenti del singolo paziente. Ove disponibile, potrebbe essere indicato il test di resistenza.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Posologia

La terapia deve essere avviata da un medico esperto nel trattamento dell'infezione da HIV. >>Posologia. Il prodotto puo' essere assunto con o senza cibo. Per gli adulti, la dose raccomandata e' di una capsula da 200 mg, assunta per via orale, una volta al giorno. Se il paziente dimentica una dose entro 12 ore dall'ora abituale di assunzione, deve assumere il prodotto al piu' presto, con o senza cibo, e proseguire conlo schema di dosaggio abituale. Se il paziente dimentica una dose per oltre 12 ore ed e' quasi l'ora della dose successiva, non deve assume re la dose dimenticata e proseguire semplicemente con lo schema di dosaggio abituale. Se il paziente vomita entro un'ora dall'assunzione, deve assumere un'altra dose. Se il paziente vomita oltre un'ora dopo l'assunzione, non e' necessario che assuma un'ulteriore dose. >>Anziani. Non sono disponibili dati sulla sicurezza e l'efficacia nei pazienti di eta' superiore a 65 anni. Tuttavia non sono raccomandati adeguamentinella dose giornaliera per adulti a meno che non ci sia evidenza di i nsufficienza renale. >>Insufficienza renale. Emtricitabina viene eliminata per escrezione renale e l'esposizione a emtricitabina e' risultata significativamente aumentata in pazienti con insufficienza renale. Pertanto si richiede un adeguamento della dose o dell'intervallo di somministrazione in tutti i pazienti con clearance della creatinina <50 ml/min. Sono di seguito riportate le raccomandazioni per l'adattamento dell'intervallo di somministrazione secondo il grado di insufficienza renale. La sicurezza e l'efficacia di queste direttive per l'adeguamento dell'intervallo di somministrazione non sono state valutate clinicamente. Pertanto, in tali pazienti la risposta clinica al trattamento ela funzionalita' renale devono essere tenute sotto stretta osservazio ne. I pazienti con insufficienza renale possono essere gestiti con la somministrazione della soluzione orale 10 mg/ml per fornire una dose giornaliera ridotta di emtricitabina. Clearance della creatinina >=50 ml/min: una capsula da 200 mg ogni 24 ore. Clearance della creatinina 30-49 ml/min: una capsula da 200 mg ogni 48 ore. Clearance della creatinina 15-29 ml/min: una capsula da 200 mg ogni 72 ore. Clearance della creatinina <15 ml/min (anefrici funzionali, inclusi pazienti che necessitano occasionalmente di emodialisi): una capsula da 200 mg ogni 96 ore. Si presuppone una seduta di emodialisi di 3 ore, tre volte la settimana, con inizio almeno 12 ore dopo la somministrazione dell'ultima dose di emtricitabina. Non e' stata studiata e non puo' essere raccomandata una dose per i pazienti con insufficienza renale terminale (ESRD) trattata con altre forme di dialisi, quali dialisi peritoneale ambulatoriale. >>Insufficienza epatica. Non sono disponibili dati su cuibasare una raccomandazione di dosaggio per i pazienti con insufficien za epatica. Tuttavia sulla base del metabolismo minimo dell'emtricitabina e della via di eliminazione renale, e' improbabile che venga ad essere richiesto un adeguamento della dose in pazienti con insufficienzaepatica. Se la terapia viene interrotta in pazienti co-infetti da HIV e HBV, questi devono essere tenuti sotto stretta osservazione per ril evare eventuali esacerbazioni dell'epatite. >>Popolazione pediatrica. La dose raccomandata per i bambini di eta' pari o superiore a 4 mesi egli adolescenti fino a 18 anni di eta' che pesano almeno 33 kg in gra do di ingoiare capsule rigide e' di una capsula rigida da 200 mg, per via orale, una volta al giorno. Non sono disponibili dati sull'efficacia e sono disponibili solo dati molto limitati sulla sicurezza di emtricitabina in neonati di eta' inferiore a 4 mesi. Pertanto non e' raccomandato per l'uso in bambini di eta' inferiore a 4 mesi. Non ci sono dati disponibili su cui basare una raccomandazione di dosaggio in pazienti pediatrici con insufficienza renale. >>Modo di somministrazione. Assumere una volta al giorno, per via orale, con o senza cibo. Il prodotto e' anche disponibile come soluzione orale 10 mg/ml per l'uso in bambini di eta' pari o superiore a 4 mesi, nei bambini e pazienti che non sono in grado di ingoiare capsule rigide e nei pazienti con insufficienza renale. A causa delle differenze nella biodisponibilita' di emtricitabina tra le capsule rigide e la soluzione orale, 240 mg di emtricitabina somministrata in soluzione orale devono fornire livelli plasmatici simili a quelli osservati dopo la somministrazione di una capsularigida da 200 mg di emtricitabina.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Avvertenze

Non e' raccomandato come monoterapia per il trattamento dell'infezioneda HIV. Usare in combinazione con altri antiretrovirali. Non assumere con altri medicinali contenenti emtricitabina o medicinali contenenti lamivudina. I pazienti che ricevono emtricitabina o qualsiasi altra t erapia antiretrovirale possono continuare a sviluppare infezioni opportunistiche e altre complicazioni dell'infezione da HIV; tenere sotto osservazione. Non e' stato dimostrato che le terapie antiretrovirali, inclusa emtricitabina, prevengano il rischio di trasmissione dell'HIV attraverso il contatto sessuale o la contaminazione del sangue; continuare ad usare le opportune precauzioni. Informare i pazienti che non e'una cura per l'infezione da HIV. Emtricitabina viene eliminata princi palmente dal rene tramite filtrazione glomerulare e secrezione tubulare attiva. L'esposizione a emtricitabina puo' essere notevolmente aumentata in pazienti con insufficienza renale moderata o grave, a cui vengono somministrate dosi giornaliere di emtricitabina 200 mg come capsule rigide o 240 mg come soluzione orale. Adeguare l'intervallo di somministrazione con le capsule rigide o ridurre la dose giornaliera di emtricitabina con la soluzione orale in tutti i pazienti con clearance della creatinina <50 ml/min. La sicurezza e l'efficacia delle dosi ridotte non sono state valutate; monitorare la risposta al trattamento e lafunzionalita' renale. Porre cautela quando emtricitabina e' associata a medicinali eliminati attraverso secrezione tubulare attiva, poiche' possono aumentare le concentrazioni seriche sia di emtricitabina che del farmaco co-somministrato per la competizione per questa via di eliminazione. E' stata riferita acidosi lattica, solitamente associata a steatosi epatica, in relazione all'uso di analoghi nucleosidici. I primi sintomi (iperlactatemia sintomatica) comprendono sintomi digestivi benigni, malessere aspecifico, perdita dell'appetito, perdita di peso,sintomi respiratori o sintomi neurologici. L'acidosi lattica ha un el evato tasso di mortalita' e puo' essere associata a pancreatite, insufficienza epatica o insufficienza renale e si e' verificata dopo pochi o diversi mesi di trattamento. Interrompere il trattamento in caso di iperlactatemia sintomatica e acidosi metabolica/lattica, epatomegalia progressiva o innalzamento rapido dei livelli di aminotransferasi. Prestare cautela nella somministrazione di analoghi nucleosidici a pazienti (in particolare donne obese) con epatomegalia, epatite o altri fattori di rischio noti di una patologia epatica e steatosi epatica. I pazienti co-infetti da epatite C e trattati con alfa-interferone e ribavirina possono essere particolarmente a rischio e vanno seguiti. Nei pazienti affetti da HIV, la terapia antiretrovirale in combinazione (CART) e' stata associata a lipodistrofia. E' stata ipotizzata una relazione tra lipomatosi viscerale e inibitori della proteasi, e tra lipoatrofia e inibitori nucleosidici della transcrittasi inversa. Un maggiore rischio di lipodistrofia e' stato associato a fattori individuali (eta'avanzata) e collegati al farmaco (maggiore durata del trattamento ant iretrovirale e disturbi metabolici associati). Valutare i segnali fisici di ridistribuzione del grasso e considerare la misurazione dei lipidi serici a digiuno e della glicemia. Trattare i disturbi lipidici in modo clinicamente appropriato. I pazienti con disfunzione epatica pre-esistente presentano una maggiore frequenza di anomalie della funzionalita' epatica durante la CART; tenere sotto osservazione. I pazienti con epatite B o C cronica sottoposti a trattamento con CART presentano un rischio maggiore di eventi avversi epatici gravi e potenzialmente fatali. Qualora vi sia evidenza di un'esacerbazione della patologia epatica in tali pazienti, considerare l'interruzione o la sospensione deltrattamento. Emtricitabina e' attiva in vitro contro HBV. L'uso di em tricitabina in pazienti con epatite cronica B (HBV) induce lo stesso pattern di mutazioni nel motivo YMDD osservato con la terapia con lamivudina. La mutazione YMDD conferisce resistenza sia all'emtricitabina che alla lamivudina. Tenere sotto osservazione i pazienti co-infetti daHIV e HBV con un follow up sia clinico che di laboratorio, per almeno diversi mesi dopo l'interruzione di emtricitabina, per rilevare event uali esacerbazioni dell'epatite. Tali esacerbazioni sono state osservate a seguito della sospensione di emtricitabina in pazienti infetti daHBV senza concomitante infezione da HIV e sono state rilevate princip almente attraverso l'aumento dell'alanina aminotransferasi (ALT) sierico, in aggiunta a una ricomparsa dell'HBV DNA. In alcuni pazienti la riattivazione del virus HBV e' stata associata ad una patologia epaticapiu' grave, inclusi lo scompenso e l'insufficienza epatica. Non vi so no prove sufficienti per affermare che la ripresa della terapia con emtricitabina possa modificare il decorso dell'esacerbazione post-trattamento dell'epatite. Nei pazienti con malattia epatica avanzata o cirrosi, l'interruzione non e' raccomandata in quanto le esacerbazioni dell'epatite post-trattamento possono condurre a scompenso epatico. Gli analoghi nucleosidici e nucleotidici causano gradi variabili di danno mitocondriale. Ci sono state segnalazioni di disfunzioni mitocondriali in neonati HIV negativi esposti, in utero e/o dopo la nascita, ad analoghi nucleosidici. I principali eventi avversi riportati sono disordiniematologici e disordini metabolici, sono spesso transitori. Sono stat i riportati come episodi tardivi alcuni disordini neurologici, ma non e' noto se siano transitori o permanenti. Per qualsiasi bambino esposto in utero ad analoghi nucleosidici o nucleotidici, anche se HIV negativo, eseguire un follow up clinico e di laboratorio e, nel caso di segni e sintomi rilevanti, un'indagine completa per rilevare possibili disfunzioni mitocondriali. In pazienti affetti da HIV con deficienza immunitaria grave al momento dell'istituzione della CART, puo' insorgere una reazione infiammatoria a patogeni opportunisti asintomatici o residuali e causare condizioni cliniche serie, o il peggioramento dei sintomi. Tali reazioni sono state osservate entro le primissime settimane o mesi dall'inizio della CART. Esempi rilevanti di cio' sono le retiniti da citomegalovirus, le infezioni micobatteriche generalizzate e/o focali e la polmonite da Pneumocystis jirovecii. Valutare e trattare, se necessario, ogni sintomo infiammatorio. Sebbene l'eziologia sia considerata multifattoriale sono stati riportati casi di osteonecrosi soprattutto nei pazienti con malattia da HIV in stadio avanzato e/o esposti per lungo tempo alla CART. Usare con cautela negli anziani.

Interazioni

Sono stati effettuati studi di interazione solo negli adulti. In vitroemtricitabina non ha inibito il metabolismo mediato da una qualsiasi delle seguenti CYP450 isoforme umane: 1A2, 2A6, 2B6, 2C9, 2C19, 2D6 e 3A4. Emtricitabina non ha inibito l'enzima responsabile della glucuronidazione. Sulla base dei risultati di questi esperimenti in vitro e delle vie di eliminazione note dell'emtricitabina, il potenziale di interazioni mediate da CYP450 tra emtricitabina e altri medicinali e' basso. Non esistono interazioni clinicamente significative quando emtricitabina e' co-somministrata con indinavir, zidovudina, stavudina, famciclovir o tenofovir disoproxil fumarato. Emtricitabina viene eliminata principalmente attraverso filtrazione glomerulare e secrezione tubulareattiva. Con l'eccezione di famciclovir e tenofovir disoproxil fumarat o, non e' stato valutato l'effetto della co-somministrazione di emtricitabina con medicinali escreti per via renale, o altri medicinali notiper influire sulla funzionalita' renale. La co-somministrazione di em tricitabina e medicinali eliminati attraverso secrezione tubulare attiva puo' comportare un aumento delle concentrazioni seriche sia di emtricitabina che del farmaco co-somministrato, a causa della competizioneper questa via di eliminazione. Non ci sono ancora esperienze sulla c o-somministrazione con analoghi della citidina. Di conseguenza, non puo' per ora essere raccomandato l'uso di emtricitabina in combinazione con lamivudina o zalcitabina per il trattamento dell'infezione da HIV.

Effetti indesiderati

>>Reazioni principali. Negli studi clinici con adulti infetti da HIV, le reazione avverse ad emtricitabina che si sono verificate con maggiore frequenza sono state diarrea, cefalea, elevata creatinchinasi e nausea. Oltre alle reazioni avverse riportate negli adulti, anemia e alterazione del colorito cutaneo si sono verificate con maggior frequenza negli studi clinici con pazienti pediatrici infetti da HIV. Acidosi lattica, grave epatomegalia con steatosi e lipodistrofia sono associati ad emtricitabina. La terapia antiretrovirale di combinazione e' stata associata a ridistribuzione del grasso corporeo (lipodistrofia) nei pazienti affetti da HIV, inclusa la perdita di grasso sottocutaneo periferico e facciale, aumento del grasso intraddominale e viscerale, ipertrofia mammaria e accumulo di grasso dorsocervicale (gobba di bufalo). Nei pazienti co-infetti con HIV e HBV, l'interruzione della terapia puo' essere associata a gravi esacerbazioni acute dell'epatite. >>Riassunto delle reazioni. Nei pazienti adulti le reazioni avverse da studi clinici e dall'esperienza post-marketing con sospetta (almeno possibile) correlazione con il trattamento sono elencate di seguito, per classificazione degli organi umani e frequenza. All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravita'. Le frequenze sono definite come: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10) o non comune (>=1/1.000, <1/100). Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: neutropenia; non comune: anemia (comune nei pazienti pediatrici). Disturbi del sistema immunitario. Comune: reazione allergica. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: ipertrigliceridemia, iperglicemia. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia, incubi. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea; comune: capogiri. Patologie gastrointestinali. Molto comune: diarrea, nausea; comune: elevata amilasi inclusa elevata amilasi pancreatica, elevata lipasi sierica, vomito, dolori addominali, dispepsia. Patologie epatobiliari. Comune: elevata aspartato aminotrasferasi sierica (AST) e/o elevata alanina aminotransferasi (ALT), iperbilirubinemia. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash vescicolobolloso, rash pustoloso, rash maculopapuloso, rash, prurito, orticaria, alterazione del colorito cutaneo (aumento della pigmentazione, molto comune nei pazienti pediatrici); non comune: angioedema. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comune: elevata creatinchinasi. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: dolore, astenia. >>Descrizione di alcune reazioni avverse. Alterazione del colorito cutaneo (aumento della pigmentazione): l'alterazione del colorito cutaneo, che si manifesta come iperpigmentazione soprattutto sul palmo delle mani e sulla pianta dei piedi, e' stata generalmente di lieve entita', asintomatica e di scarsa rilevanza clinica. Il meccanismo non e' noto. Lipidi, lipodistrofia e alterazioni metaboliche: la terapia antiretrovirale dicombinazione e' stata associata ad anomalie metaboliche, quali ipertr igliceridemia, ipercolesterolemia, insulino-resistenza, iperglicemia eiperlactatemia. La terapia antiretrovirale di combinazione e' stata a ssociata a ridistribuzione del grasso corporeo (lipodistrofia) nei pazienti affetti da HIV, inclusa la perdita di grasso sottocutaneo periferico e facciale, aumento del grasso intraddominale e viscerale, ipertrofia mammaria e accumulo di grasso dorsocervicale (gobba di bufalo). Sindrome da riattivazione immunitaria: in pazienti affetti da HIV con deficienza immunitaria grave al momento dell'inizio della terapia antiretrovirale di combinazione (CART), puo' insorgere una reazione infiammatoria a infezioni opportunistiche asintomatiche o residuali. Osteonecrosi: casi di osteonecrosi sono stati riportati soprattutto in pazienti con fattori di rischio generalmente noti, con malattia da HIV in stadio avanzato e/o esposti per lungo tempo alla terapia antiretrovirale di combinazione (CART). La frequenza di tali casi e' sconosciuta. Acidosi lattica e epatomegalia grave con steatosi: acidosi lattica, usualmente associata con steatosi epatica, e' stata osservata con l'uso di analoghi nucleosidici. >>Popolazioni speciali. Non e' stato studiato nei pazienti di eta' superiore a 65 anni. E' piu' probabile che i pazienti anziani abbiano una funzione renale ridotta, pertanto usare con cautela nel trattamento di questi pazienti. Emtricitabina viene eliminataper escrezione renale e l'esposizione a emtricitabina e' risultata si gnificativamente aumentata in pazienti con insufficienza renale. Pertanto si richiede un adeguamento della dose o dell'intervallo di somministrazione in tutti i pazienti con clearance della creatinina <50 ml/min. Pazienti co-infetti HIV/HBV : Il profilo delle reazioni avverse in pazienti co-infetti da HBV e' simile a quello osservato in pazienti infetti da HIV senza co-infezione da HBV. Tuttavia, come previsto in questa popolazione di pazienti, l'innalzamento di AST e ALT si e' verificato piu' frequentemente che nella popolazione generale infetta da HIV.Nei pazienti infetti da HIV con co-infezione da HBV, possono verifica rsi esacerbazioni dell'epatite dopo interruzione del trattamento.

Gravidanza e allattamento

>>Gravidanza. Un moderato numero di dati in donne in gravidanza (tra 300 e 1.000 gravidanze esposte) indica che non vi sonomalformazioni o tossicita' fetale/neonatale associate a emtricitabina. Gli studi sugli animali non mostrano una tossicita' riproduttiva. L'uso di emtricitabina durante la gravidanza puo' essere considerato, se necessario. >>Allattamento. E' stato dimostrato che emtricitabina e' escreta nel latte materno. Esistono informazioni insufficienti relative agli effetti di emtricitabina su neonati/lattanti. Pertanto il medicinale non deve essere usato durante l'allattamento. Come regola generale, si raccomanda che le donne infette da HIV non allattino i propri neonati, in nessunacircostanza, per evitare la trasmissione del virus HIV al neonato. >> Fertilita'. Non sono disponibili dati sull'effetto di emtricitabina negli esseri umani. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosidi emtricitabina sulla fertilita'.