Enturen - 20cpr 400mg

Dettagli:
Nome:Enturen - 20cpr 400mg
Codice Ministeriale:019350026
Principio attivo:Sulfinpirazone
Codice ATC:B01AC
Fascia:C
Prezzo:16
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Medivis Srl
SSN:Non concedibile
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Lontano da fonti di calore
Scadenza:60 mesi

Denominazione

ENTUREN

Formulazioni

Enturen - 20cpr 400mg

Categoria farmacoterapeutica

Antitrombotici.

Principi attivi

Sulfinpirazone.

Eccipienti

Silice precipitata, cellulosa microcristallina, gelatina, magnesio stearato, amido di mais, sodio carbossimetilcellulosa, sodio carbossimetilamido, metilidrossipropilcellulosa, ferro ossido rosso, polisorbato 80, talco, titanio biossido.

Indicazioni

Stati tromboembolici legati ad un alterato comportamento dei parametripiastrinici che danno luogo alle seguenti manifestazioni: trombosi ve nosa ricorrente; tromboembolia nei pazienti portatori di protesi cardiache o vascolari; trombosi a livello degli shunts artero-venosi; trombosi coronarica (infarto miocardico); trombosi cerebrale.

Controindicazioni / effetti secondari

Attacchi acuti di gotta. Non dovrebbe essere iniziato durante un attacco acuto di gotta. Ulcera gastroduodenale (in atto o anamnestica). Ipersensibilita' gia' nota al sulfinpirazone o ad altri derivati pirazolici (fenilbutazone, ecc.). Pazienti nei quali attacchi di asma, orticaria, o rinite acuta vengono precipitati dall'acido acetilsalicilico o da altri farmaci con attivita' inibente la sintesi delle prostaglandine. Lesioni parenchimali gravi del fegato o dei reni (anche all'anamnesi). Porfiria. Discrasie ematiche (anche all'anamnesi). Diatesi emorragica (per es. disturbi nella coagulazione del sangue).

Posologia

In genere sono sufficienti 600-800 mg di sulfinpirazone suddivisi, a giudizio del medico nelle 24 ore. In caso di infarto miocardico, il trattamento non dovrebbe essere iniziato prima di 2 settimane dall'eventoacuto. Si dovrebbe iniziare con un dosaggio di 200 mg al giorno da au mentare gradualmente a 800 mg al giorno (dosaggio di mantenimento) nelcorso di una settimana. Assumere preferibilmente durante i pasti o co n un po' di latte. E' consigliabile mantenere un appropriato apporto di fluidi, specialmente durante I primi giorni di trattamento, e in aggiunta, se necessario, si deve prescrivere un agente alcalinizzante delle urine.

Conservazione

Proteggere dal calore.

Avvertenze

Il trattamento dovrebbe essere iniziato aumentando con cautela il dosaggio in pazienti con gastrite cronica, livelli plasmatici elevati di acido urico e/o nefrolitiasi o coliche renali, in atto o all'anamnesi, in pazienti in trattamento contemporaneo con diuretici, o anche nei casi in cui il trattamento viene ripreso dopo una interruzione. Come in tutti i casi di terapia a lungo termine con uricosurici, i test sulla funzionalita' renale dovrebbero essere fatti regolarmente, specialmente se il paziente ha una preesistente insufficienza renale. Dal momentoche puo' causare ritenzione di sali e acqua, e' richiesta cautela per quei pazienti con conclamata o latente insufficienza cardiaca. Nei ca si in cui si verificano reazioni allergiche della pelle, il trattamento dovrebbe essere sospeso. I pazienti dovrebbero essere tenuti sotto stretta sorveglianza medica, e si raccomanda che un esame emocromocitometrico venga fatto regolarmente, interrompendo il trattamento in caso di riduzione degli elementi cellulari ematici. Essendo un potente agente uricosurico, specialmente all'inizio del trattamento, puo' portare a calcolosi urinaria e a coliche renali; quindi e' consigliabile un adeguato apporto di fluidi e l'alcalinizzazione dell'urina con bicarbonato di sodio. Il sulfinpirazone, in soggetti con iperuricemia o gotta, puo', specie all'inizio della terapia precipitare un attacco acuto di artrite. Dal momento che il sulfinpirazone puo' potenziare l'effetto degli anticoagulanti orali, il dosaggio di questi deve essere riaggiustato, in base al tempo di protrombina, quando si incomincia o si interrompe il trattamento. A questo scopo, il tempo di protrombina dovrebbe essere controllato ogni giorno per alcuni giorni.

Interazioni

Anticoagulanti orali (specialmente i derivati della cumarina come l'acenocumarolo od il warfarin): l'inibizione degli enzimi microsomiali epatici ritarda il metabolismo degli anticoagulanti e potenzia il loro effetto, e come risultato puo' aumentare il rischio di emorragia. Sulfonilurea (per es. tolbutamide): lo spiazzamento della sulfonilurea dai legami con le proteine plasmatiche, come l'inibizione degli enzimi microsomiali epatici, ritarda il loro metabolismo, prolungando cosi' le loro concentrazioni plasmatiche, con il risultato che il loro effetto ipocalcemico puo' essere potenziato. Antidiabetici orali: il medicinaleintensifica l'azione degli antidiabetici orali. Tale possibilita' va tenuta presente in modo da adattare la posologia alle necessita' del paziente (sulla base dei controlli della glicemia). Sulfonamidi: lo spiazzamento delle sulfonamidi dai loro legami con le proteine plasmatiche puo' portare ad un aumento delle loro concentrazioni plasmatiche. Penicilline (per es. Penicillina G): l'inibizione della secrezione tubulare puo' aumentare le concentrazioni plasmatiche delle penicilline. Teofillina: l'attivazione degli enzimi microsomiali epatici e la conseguente accelerazione del metabolismo, diminuisce la concentrazione plasmatica della teofillina. Fenitoina: lo spiazzamento della fenitoina dailegami con le proteine plasmatiche e l'inibizione degli enzimi micros omiali epatici rallenta il metabolismo della fenitoina, prolungando cosi' la sua emivita aumentandone la concentrazione plasmatica. Salicilati: a causa dell'antagonismo tra salicilati e sulfinpirazone, l'effetto uricosurico di quest'ultimo e' diminuito; questa diminuzione puo' portare a ritenzione di acidoo urico e ad esacerbazione della gotta. Il sulfinpirazone puo' anche inibire la secrezione tubulare dei salicilati, e di conseguenza la loro concentrazione nel plasma puo' aumentare. Sostanze che agiscono sull'emostasi: tali sostanze, per es. farmaci antireumatici non steroidei, possono esercitare un effetto sinergico sulsistema di coagulazione del sangue e cosi' aumentare il rischio di em orragia.

Effetti indesiderati

Tratto gastrointestinale. Frequentemente: disturbi lievi e transitori del tratto gastrointestinale, come nausea vomito, diarrea, dolore epigastrico. In casi isolati: sanguinamento gastrointestinale e ulcere. Apparato urogenitale. Raramente: insufficienza renale acuta (per lo piu'reversibile), specialmente in caso di dosaggi iniziali alti. In casi isolati: ritenzione idrosalina. Cute. Raramente: reazioni allergiche (per es. esantema da farmaco, orticaria, eruzioni cutanee, che impongono l'interruzione del trattamento). Sangue. In casi isolati: leucopenia, anemia, trombocitopenia, agranulocitosi, anemia aplastica. Fegato. In casi isolati: disfunzione epatica (incremento delle transaminasi e della fosfatasi alcalina), ittero ed epatite.

Gravidanza e allattamento

Come regola generale non si dovrebbero assumere farmaci durante I primi tre mesi di gravidanza, e i benefici e i rischi dovrebbero essere attentamente considerati durante tutto il periodo di gravidanza. L'esperienza finora acquisita con l'usodel farmaco in gravidanza non e' sufficiente a garantire la sicurezza d'impiego. Dovrebbe quindi essere evitato durante la gravidanza salvo i casi in cui non esista una alternativa piu' sicura. Non e' noto se il principio attivodel farmaco e/o i suoi metaboliti passino nel latte materno. Per ragioni di sicurezza le madri che allattano dovrebbero evitare di assumere il prodotto.