Fludarabina Act - Ev 5fl 50mg 2m

Dettagli:
Nome:Fludarabina Act - Ev 5fl 50mg 2m
Codice Ministeriale:038375022
Principio attivo:Fludarabina Fosfato
Codice ATC:L01BB05
Fascia:H
Prezzo:571.49
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Aurobindo Pharma Italia Srl
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Polvere per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Inferiore a +25 gradi
Scadenza:48 mesi

Denominazione

FLUDARABINA ACTAVIS 50 MG POLVERE PER SOLUZIONE INIETTBILE O INFUSIONE

Formulazioni

Fludarabina Act - Ev 5fl 50mg 2m

Categoria farmacoterapeutica

Agenti antineoplastici.

Principi attivi

Ogni flaconcino contiene 50 mg di fludarabina fosfato.

Eccipienti

Mannitolo, sodio idrossido (per adattamento del pH).

Indicazioni

Trattamento della leucemia linfatica cronica di linea B (LLC) in pazienti con riserve sufficienti di midollo osseo. Il trattamento di prima linea con il medicinale si deve iniziare solo in pazienti con malattiain stadio avanzato, stadi Rai III/IV (stadio C di Binet), o stadi Rai I/II (stadio A/B di Binet) in cui il paziente presenta sintomi colleg ati alla malattia o evidenze di malattia in progressione.

Controindicazioni / effetti secondari

Controindicato nei pazienti che sono ipersensibili al principio attivoo ad uno qualsiasi degli eccipienti; nei pazienti con alterazione del la funzione renale la cui clearance della creatinina e' < 30 ml/min; nei pazienti con anemia emolitica scompensata; in gravidanza e durante l'allattamento.

Posologia

Si raccomanda nel modo piu' assoluto di utilizzare il farmaco solo pervia endovenosa. Non sono stati segnalati casi in cui la fludarabina s omministrata per via paravenosa abbia portato a gravi reazioni avverselocali. Tuttavia, si deve evitare la somministrazione paravenosa invo lontaria. >>Adulti: lo schema posologico raccomandato e' 25 mg/die di fludarabina fosfato/m^2 di superficie corporea somministrati per 5 giorni consecutivi ogni 28 giorni per via endovenosa. Ciascun flaconcino si deve sciogliere in 2 ml di acqua per soluzione iniettabile. Ciascunml della risultante soluzione ricostituita conterra' 25 mg di fludara bina fosfato. La dose necessaria (calcolata in base alla superficie corporea del singolo paziente) di soluzione ricostituita viene introdotta in una siringa. Per l'iniezione del bolo endovenoso questa dose viene ulteriormente diluita in 10 ml di sodio cloruro 0,9%. Per l'infusione, invece, la dose richiesta, puo' venire diluita in 100 ml di sodio cloruro 0,9% e infusa nell'arco di circa 30 minuti. La durata ottimale del trattamento ancora non e' stata chiaramente stabilita. Tale duratadipende dal successo del trattamento e dalla tollerabilita' del farma co. Si raccomanda di somministrare il faramco finche' non si ottiene una risposta (solitamente dopo 6 cicli); poi il farmaco puo' essere sospeso. Insufficienza epatica Non sono disponibili dati sull'uso della fludarabina fosfato in pazienti con insufficienza epatica. In questo gruppo di pazienti, il medicinale deve essere usato con precauzione e somministrato quando i benefici previsti superano i potenziali rischi. Insufficienza renale La clearance totale del principale metabolita plasmatico, 2F-ara-A, mostra una correlazione con la clearance della creatinina, il che sta ad indicare l'importanza della via di escrezione renale per l'eliminazione del composto. I pazienti con funzione renale ridotta hanno mostrato una maggiore concentrazione in tutto l'organismo (AUC di 2F-ara-A). Sono disponibili limitati dati clinici relativi a pazienti con insufficienza renale. Pertanto, se vi e' un sospetto clinico di insufficienza renale, o se i pazienti hanno superato i 70 anni di eta', si deve misurare la clearance della creatinina. Se la clearance della creatinina e' compresa fra 30 e 70 ml/min, si deve ridurre la dose fino al 50% e si deve instaurare un attento monitoraggio ematologico per valutare la tossicita'. Se la clearance della creatinina e' <30 ml/min, il trattamento e' controindicato. Bambini: l'uso di fludarabina nei bambini non e' raccomandato, perche' mancano dati sulla sicurezza e l'efficacia di questo farmaco in questa fascia d'eta'.

Conservazione

Conservare a una temperatura inferiore a 25 gradi C.

Avvertenze

Quando e' stata usata a dosi elevate in studi su intervalli di dose inpazienti affetti da leucemia acuta, la fludarabina fosfato e' stata a ssociata a gravi effetti neurologici, comprendenti cecita', coma e morte. Questa grave tossicita' a carico del sistema nervoso centrale ha avuto luogo nel 36% dei pazienti trattati con dosi circa quattro volte superiori (96 mg/m^2/die per 5 7 giorni) alla dose raccomandata per iltrattamento della LLC. Nei pazienti trattati con dosi che rientravano nell'intervallo di dosi raccomandate per la LLC, una tossicita' grave a carico del sistema nervoso centrale e' comparsa raramente (coma, at tacchi epilettici e agitazione) o sporadicamente (confusione). I pazienti vanno osservati attentamente per individuare i segni degli effetticollaterali neurologici. Non e' conosciuto l'effetto della somministr azione cronica di fludarabina fosfato sul sistema nervoso centrale. Comunque, nell'ambito di alcuni studi clinici condotti per periodi di trattamento relativamente lunghi, i pazienti hanno tollerato la dose consigliata anche quando sono stati somministrati fino a 26 cicli di terapia. Nei pazienti con stato di salute deteriorato, FLUDARABINA ACTAVISdeve essere somministrato con precauzione e dopo un'attenta valutazio ne del rapporto rischio/beneficio. Cio' riguarda in particolare i pazienti con grave insufficienza della funzione midollare (trombocitopenia, anemia e/o granulocitopenia), immunodeficienza o anamnesi di infezioni opportunistiche. In pazienti trattati con fludarabina fosfato e' stata segnalata una grave depressione dell'attivita' del midollo osseo, in particolare anemia, trombocitopenia e neutropenia. In uno studio diFase I su pazienti con tumori solidi, il tempo mediano per il raggiun gimento dei valori minimi era 13 giorni (intervallo, 325) per i granulociti e 16 giorni (intervallo, 232) per le piastrine. La maggior partedei pazienti presentava un'alterazione ematologica alla valutazione b asale, come conseguenza della malattia o come conseguenza di una pregressa terapia mielosoppressiva. Si puo' osservare mielosoppressione cumulativa. Anche se la mielosoppressione indotta dalla chemioterapia e' spesso reversibile, la somministrazione di fludarabina fosfato richiede un attento monitoraggio dei valori ematologici. FLUDARABINA ACTAVIS e' un potente agente antineoplastico con effetti collaterali tossici potenzialmente gravi. I pazienti che si sottopongono a questa terapia devono essere tenuti sotto stretta osservazione per individuare eventuali segni di tossicita' ematologica e non ematologica. Si raccomanda una periodica valutazione delle conte ematiche periferiche per rilevare lo sviluppo di anemia, neutropenia e trombocitopenia. Come altri agenti citotossici, la fludarabina fosfato deve essere utilizzata con prudenza, quando si prende in considerazione un ulteriore prelievo di campioni di cellule staminali ematopoietiche. Dopo trasfusione di sangue non irradiato, in pazienti trattati con fludarabina fosfato e' stata osservata la comparsa di malattia da trapianto contro l'ospite associata a trasfusione (reazione verso l'ospite da parte dei linfociti immunocompetenti trasfusi). L'esito di fatale associato a tale malattia e' stato segnalato con frequenza elevata. Pertanto, i pazienti che richiedono trasfusioni e che siano o siano stati in trattamento con FLUDARABINAACTAVIS dovranno ricevere esclusivamente sangue irradiato. Sono stati segnalati un peggioramento o una riacutizzazione reversibili di prees istenti lesioni tumorali della cute in alcuni pazienti durante o dopo una terapia con fludarabina fosfato. E' stata segnalata sindrome da lisi tumorale associata al trattamento con fludarabina fosfato in pazienti con LLC in cui sono presenti grosse masse tumorali. Poiche' la fludarabina fosfato puo' gia' indurre una risposta nella prima settimana di trattamento, si devono prendere delle precauzioni per quei pazienti che sono a rischio di sviluppo di questa complicanza. Indipendentemente dalla presenza nell'anamnesi del paziente di processi autoimmuni o della risposta al test di Coombs, sono stati riferiti nel corso o successivamente al trattamento con fludarabina fosfato fenomeni di autoimmunita' (ad es. anemia emolitica autoimmune, trombocitopenia autoimmune,porpora trombocitopenica, pemfigo, sindrome di Evans) che hanno posto in pericolo la vita del paziente e qualche volta si sono rivelati fat ali. La maggior parte dei pazienti che hanno sofferto di anemia emolitica ha manifestato una ricomparsa del processo emolitico quando trattati nuovamente con fludarabina fosfato. Pertanto, i pazienti in trattamento con FLUDARABINA ACTAVIS. devono essere attentamente monitorati per i fenomeni emolitici. I pazienti sottoposti ad un trattamento con FLUDARABINA ACTAVIS devono essere attentamente sorvegliati per individuare eventuali segni di anemia emolitica autoimmune (diminuzione dell'emoglobina collegata all'emolisi e test di Coombs positivo). In caso di emolisi si raccomanda la sospensione della terapia con FLUDARABINA ACTAVIS. Le trasfusioni di sangue (irradiato, vedere sopra) ed i preparati corticossurrenali costituiscono le piu' comuni misure di trattamentodell'anemia emolitica autoimmune. Dal momento che esistono informazio ni limitate sull'uso della fludarabina fosfato nelle persone anziane (piu' 75 anni), FLUDARABINA ACTAVIS si deve somministrare con cautela in questi pazienti. Non ci sono informazioni sull'uso della fludarabinafosfato nei bambini, e pertanto si sconsiglia un trattamento con FLUD ARABINA ACTAVIS in eta' pediatrica. Le donne in eta' fertile, cosi' come gli uomini, devono usare metodiche contraccettive durante la terapia e per almeno 6 mesi dopo l'interruzione della stessa. Durante e dopoil trattamento con FLUDARABINA ACTAVIS si devono evitare vaccinazioni con vaccini vivi. Nei pazienti che non rispondono alla fludarabina fo sfato si eviti di passare da un trattamento iniziale con fludarabina fosfato al clorambucile poiche' la maggiorparte dei pazienti che hanno mostrato di resistere alla fludarabina fosfato hanno mostrato resistenza anche al clorambucile. Questo farmaco contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per ml dopo la ricostituzione, e' quindi essenzialmente "privo di sodio".

Interazioni

Negli studi clinici che hanno utilizzato fludarabina fosfato in associazione con pentostatina (deossicoformicina) per il trattamento della leucemia linfatica cronica (LLC) refrattaria, c'e' stata un'incidenza inaccettabilmente alta di tossicita' polmonare fatale; pertanto, si sconsiglia di utilizzare il medicinale in associazione con pentostatina. L'efficacia terapeutica della fludarabina fosfato puo' venire ridotta dal dipiridamolo e da altri inibitori della captazione di adenosina. E' stata osservata un'interazione farmacocinetica nei pazienti con LLC e AML in terapia di associazione con fludarabina fosfato e Ara-C. Studi clinici ed esperimenti in vitro con linee cellulari tumorali hanno evidenziato elevati livelli di Ara-CTP intracellulare nelle cellule leucemiche in termini di concentrazioni massime intracellulari e di esposizione intracellulare (AUC) associando un trattamento con fludarabina fosfato e un successivo trattamento con Ara-C. Le concentrazioni plasmatiche di Ara-C e il tasso di eliminazione di Ara-CTP non risultavano influenzati.

Effetti indesiderati

Qui di seguito sono presentate le reazioni avverse, raggruppate per classe sistemica organica secondo MedDRA e classificate in base alla loro frequenza di comparsa: molto comuni (>=1/10); comuni (da >=1/100 a <1/10); non comuni (da >=1/1000 a <=1/100); rari (da >=1/10.000 a <1/1000); molto rari (<1/10.000), non noti. Sono stati segnalati casi di mortalita' come conseguenza di eventi avversi gravi. Gli effetti indesiderati piu' comuni riguardano la mielosoppressione (neutropenia, trombocitopenia ed anemia), infezioni tra cui polmonite, febbre, nausea, vomito e diarrea. Altre reazioni comunemente segnalate sono affaticamento, debolezza, stomatite, malessere, anoressia, edema, brividi, neuropatia periferica, disturbi della vista e rash cutanei. In pazienti trattati con fludarabina fosfato si sono manifestate gravi infezioni opportunistiche. Sono stati segnalati casi di mortalita' come conseguenza di eventi avversi gravi. Patologie cardiache. Rari: insufficienza cardiaca ed aritmia. Patologie del sistema emolinfopoietico: sono state segnalate alterazioni dei valori ematici (neutropenia, trombocitopenia, e anemia) nella maggioranza dei pazienti trattati con fludarabina fosfato. La mielosoppressione puo' essere grave e cumulativa. L'effetto prolungato del medicinale sulla diminuzione del numero di linfociti T puo' tradursi in un rischio piu' elevato di infezioni opportuniste, comprese quelle dovute a una riattivazione virale latente, come l'Herpes zoster, il virus di Epstein-Barr (EBV) o la leucoencefalopatia multifocaleprogressiva. Nei pazienti immunodepressi e' stata osservata un'evoluz ione di una infezione/riattivazione da EBV in disturbi linfoproliferativi associati all'EBV. Occasionali: fenomeni autoimmuni clinicamente significativi. Rari: e' stata descritta la sindrome mielodisplasica (MDS) in pazienti trattati con fludarabina fosfato. La maggioranza di questi pazienti ha anche ricevuto un trattamento antecedente, concomitante o successivo con agenti alchilanti o irradiazioni. Fludarabina fosfato in monoterapia non e' stata associata ad un aumento di rischio di sviluppo di MDS. Patologie sistema nervoso. Frequenti: neuropatia periferica; occasionali: confusione; rari: coma, agitazione e attacchi epilettici. Patologie dell'occhio. Frequenti: Alterazioni della visione. Rari: nevrite ottica, neuropatia ottica e cecita'. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Frequenti: polmonite; occasionali: reazioni di ipersensibilita' polmonare (infiltrati polmonari/polmonite/fibrosi) associate a dispnea e tosse. Patologie gastrointestinali. Frequenti: disturbi gastrointestinali come nausea e vomito, diarrea, stomatite, e anoressia; occasionali: emorragie gastrointestinali, legate essenzialmente a trombocitopenia. Patologie renali e urinarie. Rari: cistite emorragica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Frequenti: rash cutanei; rari: sindrome di Stevens-Johnson o necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Frequenti: edema; occasionali: sindrome da lisi tumorale. Questa complicanza puo' comprendere iperuricemia, iperfosfatemia, ipocalcemia, acidosi metabolica, iperkaliemia, ematuria, cristalluria di urato e insufficienza renale. La comparsa di questa sindrome puo' essere preannunciata da dolore al fianco ed ematuria. Variazioni dei livelli enzimatici epatici e pancreatici. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Frequenti: infezione, febbre, affaticamento, debolezza, malessere e brividi.

Gravidanza e allattamento

Controindicato in gravidanza. E' opportuno raccomandare alle pazienti in eta' fertile di non intraprendere una gravidanza e di avvertire immediatamente il medico curante, qualora questo evento si verifichi. Glistudi animali di embriotossicita' che hanno dimostrato un potenziale embriotossico e/o teratogeno col farmaco assunto in dose terapeutica non sono confermati da sufficienti studi eseguiti sull'uomo. I dati degli studi preclinici sui ratti hanno dimostrato che la fludarabina fosfato e/o i suoi metaboliti attraversano la barriera fetoplacentare. L'allattamento deve essere interrotto per tutta la durata della terapia con il medicinale. Non e' noto se questo farmaco viene escreto nel latte umano. Tuttavia ci sono prove da dati preclinici che la fludarabina fosfato e/o i suoi metaboliti passano dal sangue materno al latte.