Haemate P - Fl 1000ui+fl15ml+set

Dettagli:
Nome:Haemate P - Fl 1000ui+fl15ml+set
Codice Ministeriale:026600078
Principio attivo:Fattore Viii Umano Di Coagulazione/Fattore Di Von Willebrand
Codice ATC:B02BD06
Fascia:A
Prezzo:768.07
Produttore:Csl Behring Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Polvere e solvente per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi, non congelare
Scadenza:36 mesi

Denominazione

HAEMATE P POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE PER INIEZIONE O INFUSIONE

Formulazioni

Haemate P - Fl 1000ui+fl15ml+set
Haemate P - Fl 500ui+fl10ml+set

Categoria farmacoterapeutica

Vitamina K ed altri emostatici.

Principi attivi

Fattore VIII umano della coagulazione (FVIII); fattore von Willebrand umano (VWF).

Eccipienti

Albumina umana; acido aminoacetico; sodio cloruro; sodio citrato; sodio idrossido o acido cloridrico (in piccole quantita' per la correzionedel pH). Solvente: acqua per preparazioni iniettabili, 10/15 ml.

Indicazioni

Emofilia A (carenza congenita di fattore VIII): trattamento e profilassi di sanguinamenti in pazienti con emofilia A (deficit congenito di fattore VIII). Questo prodotto puo' essere usato per trattamento di pazienti con carenza acquisita di fattore VIII e per il trattamento di pazienti con anticorpi anti-fattore VIII (inibitori). Malattia di von Willebrand (VWD): profilassi e trattamento delle emorragie o sanguinamenti chirurgici quando il solo trattamento con desmopressina (DDAVP) e' inefficace o controindicato.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Posologia

Il trattamento dell'emofilia A e della malattia di VWD deve essere effettuato sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento deidisordini dell'emostasi. Emofilia A: la dose e la durata della terapi a sostitutiva dipendono dalla gravita' della carenza di Fattore VIII, dalla localizzazione e dall'entita' dell'emorragia nonche' dalle condizioni cliniche del paziente. Il numero delle unita' di Fattore VIII dasomministrare e' espresso in Unita' Internazionali (U.I.), con riferi mento allo standard attualmente vigente dell'OMS (WHO) per prodotti a base di Fattore VIII. L'attivita' di Fattore VIII nel plasma e' espressa in percentuale (relativa al plasma umano normale) oppure in U.I. (in conformita' allo Standard Internazionale per il Fattore VIII nel plasma). Una unita' internazionale di attivita' di Fattore VIII e' equivalente alla quantita' di Fattore VIII in un ml di plasma umano normale.Trattamento su richiesta: il calcolo della dose necessaria di Fattore VIII e' basato sul dato empirico che 1 U.I. di Fattore VIII per kg di peso corporeo aumenta l'attivita' di fattore VIII nel plasma di circa il 2% (2 U.I./dl) dell'attivita' normale. La dose e la frequenza dell a somministrazione devono sempre essere basate sull'efficacia clinica ottenuta nei singoli casi. Nel caso dei seguenti episodi emorragici, l'attivita' del Fattore VIII non deve scendere al di sotto del livello di attivita' plasmatica indicato (in % del normale o in U.I./dl) nel periodo corrispondente. La tabella seguente puo' essere impiegata come riferimento per il dosaggio nel caso di eventi emorragici o di interventi chirurgici. >>Emorragia. Emartro in fase iniziale, emorragie intramuscolari o della cavita' orale. Livello richiesto di Fattore VIII: 20 - 40 % o U.I./dl. Ripetere l'infusione ogni 12-24 ore per almeno 1 giorno fino a risoluzione dell'episodio emorragico o cicatrizzazione, come indicato dalla risoluzione del dolore. Emartro in fase iniziale, emorragie intramuscolari o della cavita' orale. Livello richiesto di Fattore VIII: 30 - 60 % o U.I./dl. Ripetere l'infusione ogni 12-24 ore per 3-4 giorni o piu' fino alla risoluzione del dolore e dell'invalidita' acuta. Emorragie a rischio per la vita. Livello richiesto di Fattore VIII: 60 - 100 % o U.I./dl. Ripetere l'infusione ogni 8-24 ore, finoalla risoluzione dell'evento. >>Chirurgia. Chirurgia minore, estrazio ni dentarie incluse. Livello richiesto di Fattore VIII: 30 - 60 % o U.I./dl. Ogni 24 ore, per almeno 1 giorno, fino al raggiungimento della guarigione. Chirurgia maggiore. Livello richiesto di Fattore VIII: 80 - 100 (pre- e post-operatorio) % o U.I./dl. Ripetere l'infusione ogni 8-24 ore fino al raggiungimento di un'adeguata cicatrizzazione; successivamente continuare la terapia per almeno 7 giorni per mantenere una attivita' di Fattore VIII compreso tra il 30-60% (U.I./dl). Per la profilassi a lungo termine di emorragie in pazienti affetti da emofilia Agrave, le dosi usuali sono da 20 a 40 U.I. di Fattore VIII per kg di peso corporeo ad intervalli di 2-3 giorni. In alcuni casi, soprattuttonei pazienti piu' giovani, possono rendersi necessari intervalli piu' brevi o dosi piu' elevate. Nel corso del trattamento, e' consigliabil e eseguire un'appropriata determinazione dei livelli di Fattore VIII per stabilire la dose da somministrare e la frequenza di ripetizione delle infusioni. In particolare, in caso di interventi di chirurgia maggiore, e' indispensabile eseguire un attento monitoraggio della terapiasostitutiva per mezzo della determinazione dell'attivita' plasmatica del Fattore VIII. Singoli pazienti possono presentare variabilita' nella propria risposta al Fattore VIII, raggiungendo livelli differenti di recupero in vivo e differente emivita. I pazienti devono essere monitorati per lo sviluppo di inibitori del Fattore VIII. Pazienti non precedentemente trattati La sicurezza e l'efficacia del prodotto nei pazienti non precedentemente trattati non e' stata ancora stabilita. Popolazione pediatrica: non sono disponibili dati clinici relativi al dosaggio del farmaco nei bambini. Malattia di von Willebrand: la somministrazione di 1 U.I./kg di VWF:RCo determina, in genere, un aumento del titolo di VWF:RCo in circolo pari a 0,02 U.I./ml (2 %). Devono essere conseguiti livelli di VWF:RCo > 0,6 U.I./ml (60%) e di FVIII:C > 0,4 U.I./ml (40%). Di norma, per il conseguimento dell'emostasi si raccomandala somministrazione di 40-80 U.I./kg di Fattore von Willebrand (VWF:R Co) e di 20-40 U.I. di FVIII:C/kg di peso corporeo. La somministrazione di una dose iniziale di 80 U.I./kg di Fattore di von Willebrand puo'risultare necessaria soprattutto per pazienti con malattia di von Wil lebrand del Tipo 3: in questo caso, infatti, il mantenimento di titoliadeguati puo' richiedere il ricorso a dosi piu' elevate rispetto agli altri tipi di malattia di von Willebrand. Prevenzione dell'evento emo rragico in caso di intervento chirurgico o di grave episodio traumatico: per prevenire un eccessivo sanguinamento durante o dopo un intervento chirurgico, la somministrazione deve avvenire 1-2 ore prima dell'intervento stesso. Dosi adeguate devono poi essere successivamente somministrate ogni 12-24 ore. La dose da somministrare e la durata del trattamento dipendono dalla situazione clinica individuale, dal tipo e dalla gravita' dell'emorragia e dai livelli di VWF:RCo e di FVIII:C. Quando si usano preparati a base di Fattore von Willebrand contenenti Fattore VIII il medico deve tenere presente che un trattamento protratto puo' determinare un aumento eccessivo del titolo di FVIII:C. Per evitare un aumento eccessivo di FVIII:C, dopo 24-48 ore di trattamento deve essere considerata l'opportunita' di ridurre la dose e/o aumentare l'intervallo di tempo fra le somministrazioni. Popolazione pediatrica: nei bambini la dose e' correlata al peso corporeo e, in genere si seguono le stesse linee guida indicate per gli adulti. La frequenza di somministrazione deve essere sempre orientata all'efficacia clinica del singolo caso. Prima della somministrazione la preparazione ricostituita deve essere portata a temperatura ambiente o corporea. Iniettare lentamente per via endovenosa, ad una velocita' confortevole per il paziente. Una volta che il prodotto e' trasferito in siringa deve essere usatoimmediatamente. Nel caso in cui sia necessaria la somministrazione di dosi piu' elevate di Fattore VIII, si puo' procedere mediante infusio ne, trasferendo il prodotto ricostituito in un sistema per infusione appropriato. La velocita' di iniezione o di infusione non deve eccederei 4 ml/minuto. Tenere sotto osservazione il paziente per la comparsa di qualsiasi reazione immediata. Nel caso abbia luogo una qualsiasi reazione correlabile con la somministrazione del farmaco, ridurre la velocita' di infusione o interrompere la somministrazione a seconda dellecondizioni cliniche del paziente.

Conservazione

Il prodotto non deve essere conservato ad una temperatura superiore a +25 gradi C; non congelare; conservare il contenuto nella confezione.

Avvertenze

Reazioni di ipersensibilita' di tipo allergico sono possibili con il prodotto. I pazienti devono essere informati che, in caso di comparsa di questi sintomi, devono interrompere immediatamente l'utilizzo del prodotto. I pazienti devono essere informati di quali siano i primi segni di ipersensibilita', compresi: orticaria, orticaria generalizzata, senso di costrizione toracica, dispnea, ipotensione ed anafilassi. In caso di shock devono essere osservate le procedure mediche standard peril trattamento dello shock. Il medicinale contiene fino a 70 mg di so dio per 1000 U.I. Le misure standard per prevenire infezioni conseguenti all'uso di prodotti medicinali derivati da sangue o plasma umano comprendono la selezione dei donatori, il controllo delle donazioni individuali e dei pool di plasma per specifici marcatori di infezione e l'adozione di procedure di produzione efficaci per l'inattivazione/rimozione di virus. Cio' nonostante, quando si somministrano prodotti derivati da sangue o plasma umano, non puo' essere totalmente esclusa la possibilita' di trasmissione di agenti infettivi. Tale concetto si applica anche a virus sconosciuti o emergenti e ad altri patogeni. Le misure adottate sono considerate efficaci per i virus capsulati quali il virus dell'immunodeficienza umana (HIV), il virus dell'epatite B (HBV) edell'epatite C (HCV) e per il virus non-capsulato dell'epatite A (HAV ). Le misure adottate possono essere di limitato valore verso virus non- capsulati quali il parvovirus B19. Le infezioni da parvovirus B19 possono essere gravi per le donne in gravidanza (infezione fetale) e per gli individui con immunodeficienza o aumentata eritropoiesi (per esempio anemia emolitica). Per i pazienti che ricevono regolarmente/ripetutamente prodotti contenenti FVIII/VWF derivati da plasma umano, deve essere presa in considerazione l'opportunita' di procedere ad un'appropriata vaccinazione (epatite A ed epatite B). Emofilia A Inibitori: laformazione di anticorpi neutralizzanti (inibitori) il fattore VIII e' una complicanza nota nel trattamento di soggetti affetti da emofilia A. Questi inibitori sono generalmente immunoglobuline IgG, dirette contro l'attivita' procoagulante del fattore VIII e sono misurati in Unita' Bethesda (BU) per ml di plasma utilizzando il test modificato. Il rischio di sviluppare inibitori e' correlato all'esposizione al fattoreVIII ed e' piu' elevato entro i primi 20 giorni di esposizione. Raram ente gli inibitori possono svilupparsi dopo i primi 100 giorni di esposizione. Casi di ricorrenza di inibitori (a basso titolo) sono stati osservati dopo il passaggio da un prodotto con FVIII ad un altro, in pazienti precedentemente trattati, con piu' di 100 giorni di esposizionee con anamnesi positiva allo sviluppo di inibitori. Pertanto, tutti i pazienti devono essere monitorati attentamente per la comparsa di ini bitori a seguito di un cambio di prodotto. In generale, tutti i pazienti trattati con il fattore VIII umano della coagulazione devono essereattentamente monitorati, mediante appropriate osservazioni cliniche e indagini di laboratorio, per lo sviluppo di inibitori. Se non vengono raggiunti i livelli plasmatici attesi di attivita' di Fattore VIII o se l'emorragia non e' controllata con una dose adeguata, bisogna testare l'eventuale presenza di inibitori del FVIII. Nei pazienti con elevati livelli di inibitore, la terapia con FVIII puo' rivelarsi non efficace per cui devono essere prese in considerazione altre misure terapeutiche. Il trattamento di questi pazienti deve essere effettuato sotto la direzione di medici esperti nella cura di pazienti con emofilia A econ inibitori del fattore VIII. Malattia di von Willebrand: esiste il rischio che si verifichino episodi trombotici, inclusa embolia polmon are, in particolare in quei pazienti in cui sono noti fattori di rischio clinico o laboratoristico. Pertanto, i pazienti a rischio devono essere monitorati per accertare l'insorgenza dei primi segni di trombosi. Se e' il caso, deve essere instaurato un regime di profilassi controil tromboembolismo venoso, in conformita' alle vigenti raccomandazion i. In caso di impiego di prodotti contenenti fattore VIII e VWF, tenerpresente che un trattamento protratto puo' determinare un aumento ecc essivo del livello di FVIII:C. I pazienti che ricevono prodotti contenenti FVIII:C e VWF, devono essere attentamente monitorati per evitare un eccessivo aumento dei livelli plasmatici di FVIII:C, con conseguente aumento del rischio di eventi trombotici. I pazienti con malattia divon Willebrand, specialmente di Tipo 3, possono sviluppare anticorpi neutralizzanti il VWF (inibitori). Se non vengono raggiunti i livelli attesi di attivita' di VWF:RCo nel plasma o se la dose necessaria somministrata non e' in grado di controllare efficacemente l'emorragia, sara' opportuno effettuare un test appropriato in modo da accertare l'eventuale presenza di inibitori del VWF. Nei pazienti con un alto titolodi inibitori, la terapia puo' rivelarsi inefficace e sara' opportuno prendere in considerazione altre opzioni terapeutiche. Si raccomanda vivamente che ogni volta che il farmaco e' somministrato a un paziente sia registrato il nome e il numero di lotto del prodotto allo scopo dimantenere una correlazione tra il paziente ed il lotto del prodotto s omministrato.

Interazioni

Non sono note interazioni del FVIII e del VWF con altri farmaci.

Effetti indesiderati

Le seguenti reazioni avverse si basano sull'esperienza post-commercializzazione. La tabella presentata di seguito e' stata elaborata secondola classificazione per sistemi ed organi MedDRA. Le frequenze sono st ate valutate in base alla seguente convenzione: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100 a <1/10), non comune (>= 1/1.000 a <1/100), raro (>= 1/10.000 a <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota. Disturbi delsistema sanguigno e linfatico. Non nota: ipervolemia, emolisi; molto raro: inibizione del VWF, inibizione del FVIII. Disturbi in generale ealla sede di somministrazione. Molto rara: febbre. Disturbi del siste ma immunitario. Molto raro: ipersensibilita' (reazione allergica). Disturbi vascolari. Molto raro: trombosi, eventi trombembolici. Disturbi a carico del sistema sanguigno e linfatico: in caso siano necessarie somministrazioni di dosi molto elevate o frequentemente ripetute, quando sono presenti degli inibitori o se si attuano provvedimenti pre- e post-chirurgici, e' opportuno tenere sotto attento monitoraggio tutti ipazienti, allo scopo di osservare l'insorgenza dei primi segni di ipe rvolemia. Inoltre, i pazienti con gruppi sanguigni A, B e AB devono essere monitorati per accertare la presenza di eventuali segni di emolisi intravascolare e/o di riduzione del valore dell'ematocrito. Disturbidi carattere generale: in rare occasioni e' stato osservato un rialzo della temperatura corporea. Disturbi a carico del sistema immunitario : in casi molto rari sono state osservate reazioni da ipersensibilita'o di tipo allergico (che possono comprendere: angioedema, sensazione di bruciore e di puntura nel sito dell'iniezione, brividi, flush, orticaria generalizzata, cefalea, orticaria, ipotensione, letargia, nausea, sensazione di stanchezza, tachicardia, senso di costrizione toracica, formicolio, vomito, dispnea). In taluni casi e' stato osservato un progressivo peggioramento fino ad anafilassi grave (incluso lo shock). Popolazione pediatrica: e' atteso che la frequenza, il tipo e la gravita' delle reazioni avverse nei bambini siano le stesse degli adulti. >>Emofilia A. Disturbi a carico del sistema sanguigno e linfatico: pazienti con emofilia A possono sviluppare anticorpi (inibitori) neutralizzanti il Fattore VIII. La loro presenza sara' resa direttamente manifesta dall'inadeguatezza della risposta clinica al trattamento effettuato. In tal caso si raccomanda di contattare un centro specializzato neltrattamento dell'emofilia. >>Malattia di von Willebrand. Disturbi a c arico del sistema sanguigno e linfatico: in casi molto rari, pazienti con VWD, specialmente di Tipo 3, possono sviluppare anticorpi neutralizzanti il VWF (inibitori). La loro presenza sara' resa direttamente manifesta dall'inadeguatezza della risposta clinica al trattamento effettuato. Tali anticorpi precipitanti possono presentarsi in concomitanzaa reazioni anafilattiche. Pertanto, i pazienti che hanno avuto esperi enze di reazioni anafilattiche devono essere valutati per la presenza di inibitori. In tutti questi casi si raccomanda di contattare un centro specializzato nel trattamento dell'emofilia. Disturbi a carico del sistema vascolare: sussiste il rischio di eventi trombotici/tromboembolici (inclusa l'embolia polmonare). Nei pazienti sotto trattamento conprodotti contenenti fattore VIII e VWF, la presenza di elevati livell i plasmatici di FVIII:C puo' aumentare il rischio di eventi trombotici. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

Non sono stati condotti studi sulla riproduzione animale con il farmaco. Emofilia A: in considerazione della rarita' dell'occorrenza dell'emofilia A nella donna, non sono disponibili esperienze riguardanti l'impiego di Fattore VIII in gravidanza e nell'allattamento. Malattia di von Willebrand: la situazione e' differente per la malattia di von Willebrand, stante la sua ereditarieta' autosomica. Le donne affette, rispetto agli uomini, sono maggiormente soggette a rischi emorragici specifici, come mestruazioni, gravidanze, travaglio, parto e complicanze ginecologiche in genere. In base alle esperienze acquisite successivamente alla commercializzazione del prodotto, risulta che puo' essere raccomandata la sostituzione di VWF nel trattamento e nella prevenzione dieventi emorragici acuti. Non sono invece disponibili studi clinici co ncernenti la terapia sostitutiva con VWF durante la gravidanza o l'allattamento. Pertanto FVIII e VWF dovrebbero essere impiegati durante lagravidanza e l'allattamento soltanto se specificatamente indicati.