Ibuprofene C Erba - 12cpr 200mg

Dettagli:
Nome:Ibuprofene C Erba - 12cpr 200mg
Codice Ministeriale:029129018
Principio attivo:Ibuprofene Sale Di Lisina
Codice ATC:M01AE01
Fascia:C
Prezzo:4.28
Produttore:Carlo Erba Otc Srl
SSN:Non concedibile
Ricetta:OTC - libera vendita art.96 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco da banco
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi
Scadenza:36 mesi

Denominazione

IBUPROFENE CARLO ERBA 200 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

Formulazioni

Ibuprofene C Erba - 12cpr 200mg

Categoria farmacoterapeutica

Analgesici, antipiretici.

Principi attivi

Ogni compressa contiene 342 mg di ibuprofene sale di lisina, pari a 200 mg di ibuprofene acido libero.

Eccipienti

Polivinilpirrolidone, cellulosa microcristallina, magnesio stearato, metilidrossiipropil cellulosa, idrossipropilcellulosa, titanio biossidoE171.

Indicazioni

Sollievo dal dolore di entita' lieve-moderata, inclusi mal di testa, mal di denti, dolori mestruali, dolori muscolari e dolori articolari diminore intensita'. Febbre.

Controindicazioni / effetti secondari

Eta' inferiore ai 12 anni. Ipersensibilita' al principio attivo, ad uno qualsiasi degli eccipienti. Storia di ipersensibilita' o verso acidoacetilsalicilico o qualsiasi altro farmaco antinfiammatorio non stero ideo (FANS). Con questa classe farmacologica possono verificarsi reazioni crociate. Ulcera gastroduodenale attiva o grave o altre gastropatie. Storia di emorragia gastrointestinale o perforazione relativa a precedenti trattamenti attivi o storia di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o piu' episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento). Insufficienza cardiaca severa (IV classe NYHA). Gravidanza e allattamento. Insufficienza renale o epatica grave. Prima o dopo interventi chirurgici cardiaci.

Posologia

Utilizzare la piu' bassa dose efficace per il piu' breve tempo di trattamento possibile. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzaticon l'uso della dose minima efficace per la durata di trattamento piu ' breve possibile necessaria per controllare i sintomi. Negli adulti enegli adolescenti con piu' di 12 anni di eta' , 1 compressa ogni 4 - 6 ore finche' persistono i sintomi. Se il dolore o la febbre non rispondono al dosaggio di una compressa, si puo' assumere una seconda compressa. Non assumere piu' di 6 compresse al giorno. Nel caso l'uso del medicinale sia necessario per piu' di 3 giorni negli adolescenti, o nelcaso di peggioramento della sintomatologia deve essere consultato il medico. Gruppi particolari di pazienti Anziani Gli anziani devono iniziare il trattamento con la piu' bassa dose disponibile. Pazienti con comprimissione della funzione renale: pazienti con compromissione dellafunzione renale significativa possono richiedere una riduzione del do saggio. Modo di somministrazione: uso orale. Per una azione rapida ingerire le compresse con del liquido; in caso di disturbi gastrici assumere le compresse con del cibo.

Conservazione

Conservare a temperatura inferiore a 25 gradi C.

Avvertenze

Non deve essere assunto, senza consultare un medico, per piu' di 10 giorni per il dolore o per piu' di 3 giorni per la febbre. Se il dolore o la febbre persistono o peggiorano, o compaiono nuovi sintomi, i pazienti devono consultare un medico. L'ibuprofene puo' causare gravi reazioni allergiche, specialmente in pazienti allergici all'acido acetilasalicilico. I sintomi possono includere orticaria, gonfiore del viso, asma (dispnea), shock, arrossamento della cute, eruzione cutanea o vesciche. Se si verifica una reazione allergica, si deve interrompere l'utilizzo e si deve consultare immediatamente il medico. L'ibuprofene deve essere assunto con cautela dagli asmatici e, piu' in particolare da quei soggetti che abbiano manifestato broncospasmo dopo l'impiego di acido acetilsalicilico o altri FANS. L'uso concomitante del prodotto e altri FANS, inclusi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2 (COX-2), deve essere evitato. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della dose minima efficace per la durata del trattamento piu' breve possibile che occorre per controllare i sintomi. Pazienti con compromissione renale significativa possono richiedere una riduzione del dosaggio. Negli adolescenti disidratati esiste il rischiodi alterazione della funzionalita' renale. Anziani: i pazienti anzian i hanno un aumento della frequenza di reazioni avverse ai FANS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali. I FANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con una storia di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poiche' tali condizioni possono essere esacerbate. I FANS devono essere usati con cautela in pazienti con patologie renali, patologieepatiche, ritenzione di liquidi, patologie cardiache. Gravi reazioni cutanee alcune delle quali fatali, includenti dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica, sono state riportate molto raramente in associazione con l'uso dei FANS. Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere piu' a alto rischio:l'insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. Il medicinale deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilita'. L'uso e' sconsigliato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza. La somministrazione dovrebbe essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilita' o che sono sottoposte a indagini sulla fertilita'. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della piu' bassa dose efficace per la piu' breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi. Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione: durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazionee perforazione, che possono essere fatali. Negli anziani e in pazient i con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione, il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione e' piu' alto con dosi aumentate di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la piu' bassa dose disponibile. L'uso concomitante di agenti protettori (misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti e anche per pazienti che assumono basse dosi di aspirina o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestestinali. Pazienti con storiadi tossicita' gastrointestinale, in particolare anziani, devono rifer ire qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. Il rischio puo' essere maggiore in pazienti che assumono farmaci concomitanti che possono aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come l'aspirina e con l'uso di alcool. Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono il farmaco il trattamento deve essere sospeso. Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari Cautela e' richiesta (discutere con il proprio medico o farmacista) prima di iniziare il trattamento nei pazienti con anamnesi positiva per ipertensione e/o insufficienza cardiaca poiche' in associazione al trattamento con i FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi, ipertensione ed edema. Studi clinici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg/die), puo' essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infartodel miocardio o ictus). In generale, gli studi epidemiologici non sug geriscono che basse dosi di ibuprofene (es. <=1200 mg/die) siano associate ad un aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi. I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia (II-III classe NYHA), cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattaticon ibuprofene soltanto dopo attenta considerazione e si devono evita re dosi elevate (2400 mg/die). Attenta considerazione deve essere esercitata anche prima di avviare al trattamento a lungo termine i pazienti con fattori di rischio per eventi cardiovascolari (es. ipertensione,iperlipidemia, diabete mellito, abitudine al fumo di sigaretta), sopr attutto se sono necessarie dosi elevate (2400 mg/die) di ibuprofene. IFANS possono ridurre l'effetto dei diuretici e di altri farmaci antii pertensivi. L'ibuprofene puo' diminuire l'attivita' cardioprotettiva eantiaggregante dell'acido acetilsalicilico.

Interazioni

E' consigliabile ricorrere al consiglio del medico in caso di qualunque concomitante terapia prima della somministrazione del medicinale. Sono qui riassunte le interazioni farmacologiche gia' identificate per l'ibuprofene acido e che possono essere anticipate per l'ibuprofene sale di lisina. L'uso di alcool puo' incrementare il rischio di sanguinamento gastrointestinale in concomitanza con l'uso di FANS, incluso ibuprofene. Si deve prestare cautela durante l'uso concomitante di ibuprofene con alcool. I livelli sierici del litio possono aumentare. Corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazione o emorragia gastrointestinale. L'uso deve essere evitato in concomitanza di FANS inclusi gli inibitori selettivi della COX-2 e l'acido acetilsalicilico, a causa del potenziale incremento delle reazioni avverse. Acido acetilsalicilico: la somministrazione concomitante di ibuprofene e acido acetilsalicilico non e' generalmente raccomandata a causa del potenziale aumento di effetti indesiderati. Dati sperimentali suggeriscono che l'ibuprofene puo' inibire competitivamente l'effetto dell' acido acetilsalicilico a basse dosi sull'aggregazione piastrinica quando i farmaci vengono somministrati contemporaneamente. Sebbene vi siano incertezze riguardanti l'estrapolazione di questi dati alla situazione clinica, non si puo' escludere la possibilita' che l'uso regolare, a lungo termine di ibuprofene possa ridurre l'effetto cardioprotettivo dell'acido acetilsalicilico a basse dosi. Nessun effetto clinico rilevante e' considerato probabile in seguito a un uso occasionale di ibuprofene. Anticoagulanti: iFANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warf arin. Agenti antiaggreganti e inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): aumento del rischio di emorragia gastrointestinale.La secrezione tubulare del methotrexate puo' essere ridotta. In alcun i pazienti l'effetto natriuretico della furosemide e dei diuretici tiazidici puo' essere ridotto. Diuretici, ACE inibitori e antagonisti dell'angiotensina II: i FANS possono ridurre l'effetto dei diuretici e dialtri farmaci antiipertensivi. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (per esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa) la co-somministrazione di un ACE inibitore o di un antagonista dell'angiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della ciclo-ossigenasi puo' portare a un ulteriore deterioramento della funzione renale, che comprende una possibile insufficienza renale acuta, generalmente reversibile. Queste interazioni devono essere considerate in pazienti che assumono il medicinale in concomitanza con ACE inibitori o antagonisti dell'angiotensina II. Quindi, la combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l'inizio della terapia concomitante.

Effetti indesiderati

l'uso di ibuprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg/die), puo' essere associato a un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus). Frequenze eventi avversi:molto comune >= 1/10, comune >= 1/100, < 1/10, non comune >= 1/1.000, < 1/100, raro >= 1/10.000, < 1/1.000, molto raro < 1/10.000. Patologi e sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: astenia, affaticamento; raro: edema; molto raro: ipotermia. Patologie del sistema nervoso. Comune: sonnolenza, capogiro, cefalea; raro: ictus; molto raro: iperattivita' psicomotoria. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale superiore, dolore addominale, dispepsia, diarrea, flatulenza, costipazione, nausea; non comune: ulcera peptica, melena, ematemesi, stomatite aftosa, esacerbazione di colite; raro: perforazione gastrointestinale, emorragia gastrointestinale; molto raro: gastrite, vomito, Morbo di Crohn, fastidio orale (sensazione di bruciore locale, irritazione), pancreatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea; molro raro: prurito, eritema, eritema multiforme, eruzione bollosa (includenti sindrome di Stevens-Johnson e Necrolisi Tossica Epidermica). Disturbi del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilita' (gonfiore e orticaria); molroraro: gravi reazioni allergiche, reazione anafilattica. Infezioni ed infestazioni. Non comune: rinite; raro: meningite asettica (generalmente in pazienti con malattia autoimmune). Disturbi psichiatrici. Non comune: insonnia; raro: depressione. Molto raro: stato confusionale, allucinazione. Patologie dell'occhio. Non comune: visione offuscata; molto raro: compromissione della visione. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: disturbi dell'udito. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: leucopenia, trombocitopenia; molto raro: agranulocitosi, anemia aplastica, anemia emolitica, depressione del midollo osseo, eosinofilia. Patologie epatobiliari. Raro: epatotossicita' (funzioneepatica anormale, aumento delle transaminasi); molto raro: epatiti, i ttero. Patologie renali e urinarie. Raro: alterazione della funzione renale e insufficienza renale; molto raro: nefrite, sindrome nefrotica,necrosi papillare renale. Patologie cardiache. Raro: insufficienza ca rdiaca, infarto miocardico; molro raro: palpitazioni. Patologie vascolari. Molto raro: ipertensione, sanguinamento (non gastrointestinale). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto raro: condizione simil-asmatica, broncospasmo. Segnalare qualsiasi reazione avversasospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.

Gravidanza e allattamento

Il medicinale e' controindicato in caso di gravidanza accertata e presunta, e durante l'allattamento. L'inibizione della sintesi di prostaglandine puo' interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle primefasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell' 1%, fino a circa l'1,5 %. E' stato ritenuto c he il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandineha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre- e post-impi anto e di mortalita' embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenzadi varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e' stato ripo rtato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, il farmaco non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se il prodotto e' usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le piu' basse possibili. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo' progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che puo'occorrere anche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uter ine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.