Igroton Lopresor - 28cpr 25+200m

Dettagli:
Nome:Igroton Lopresor - 28cpr 25+200m
Codice Ministeriale:024769022
Principio attivo:Metoprololo/Clortalidone
Codice ATC:C07CB02
Fascia:A
Prezzo:6.37
Doping:Proibito in e fuori gara
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Daiichi Sankyo Italia Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse rivestite rilascio prolungato
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25, conservare il prodotto nella confezione originale
Scadenza:48 mesi

Denominazione

IGROTON LOPRESOR

Formulazioni

Igroton Lopresor - 28cpr 25+200m

Categoria farmacoterapeutica

Betabloccanti ed altri diuretici.

Principi attivi

Clortalidone 25 mg e metoprololo tartrato 200 mg.

Eccipienti

Cellulosa microcristallina; calcio fosfato dibasico diidrato; magnesio stearato; silice colloidale anidra; talco; titanio diossido; ferro ossido rosso; ipromellosa; poliacrilato dispersione 30%; gliceril palmitato stearato; olio di ricino poliossidrilato idrogenato; carbossimetilamido sodico A.

Indicazioni

Ipertensione arteriosa.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' ai principi attivi, ai derivati correlati (inclusi i betabloccanti diversi dal metoprololo), o ad uno qualsiasi degli eccipienti. >>Metoprololo. Blocco atrioventricolare di secondo o terzo grado; insufficienza cardiaca non compensata; bradicardia sinusale clinicamente rilevante (frequenza cardiaca inferiore a 45-50 battiti/minuto); sindrome del seno malato; gravi turbe del circolo arterioso periferico; shock cardiogeno; feocromocitoma non trattato; ipotensione; grave asma bronchiale o storia di grave broncospasmo. >>Clortalidone. Anuria; insufficienza renale con clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min; grave insufficienza epatica; ipopotassiemia refrattaria o condizioni che provochino un'aumentata perdita di potassio; iposodiemia; ipercalcemia; iperuricemia sintomatica (anamnesi di gotta o calcoli da acido urico); gravidanza.

Posologia

Le compresse non devono essere masticate. Esse sono frazionabili a meta' e consentono un adattamento posologico alle singole necessita' del paziente. La dose normale e' 1 compressa al giorno, al mattino presto. Se necessario puo' essere associato un altro farmaco antipertensivo, per esempio un vasodilatatore o un ACE inibitore. In genere, un aumento della posologia non da' migliore risultato e non e' consigliabile. Non sono state stabilite la sicurezza e l'efficacia del farmaco nei bambini.

Conservazione

Conservare a temperatura non superiore a 25 gradi C. Conservare le compresse nel contenitore originale per tenerle al riparo dall'umidita'.

Avvertenze

Il farmaco deve essere usato con cautela in pazienti con diabete mellito. Il clortalidone puo' influire negativamente sulla tolleranza al glucosio, sebbene il diabete mellito compaia molto raramente durante il trattamento con clortalidone. I betabloccanti possono alterare gli effetti dell'insulina e degli ipoglicemizzanti orali. I pazienti diabetici devono essere avvisati del fatto che i betabloccanti possono mascherare la tachicardia da ipoglicemia; comunque, altre manifestazioni dell'ipoglicemia, quali capogiri e sudorazione, possono non essere eliminati significativamente e la sudorazione puo' essere aumentata. Usare con cautela anche in pazienti con funzionalita' epatica compromessa o malattia epatica progressiva. Variazioni minime nel bilancio dei fluidi ed elettroliti, causati dai diuretici tiazidici, possono precipitare un coma epatico, specialmente in pazienti con cirrosi epatica. Il metoprololo subisce un significativo metabolismo epatico di primo passaggio e viene eliminato principalmente tramite il metabolismo epatico. Pertanto, una cirrosi epatica puo' aumentare la biodisponibilita' sistemica del metoprololo e puo' ridurre la sua clearance totale. >>Metoprololo. In generale non si dovrebbero somministrare betabloccanti a pazienti con affezioni broncospastiche. Tuttavia, grazie alla relativa cardioselettivita' del metoprololo, il farmaco puo' essere somministrato con cautela a pazienti con malattie broncospastiche lievi o moderate nei casi in cui altri farmaci indicati non vengano tollerati o non siano efficaci. Nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca congestizia non trattata non dovrebbero essere usati i betabloccanti; si dovrebbe stabilizzare prima lo scompenso. A causa del loro effetto negativo sulla conduzione atrioventricolare i betabloccanti dovrebbero essere usati solo nei pazienti con blocco atrioventricolare di primo grado. Se il paziente manifesta bradicardia progressiva, il dosaggio dovrebbe essere ridotto gradualmente, od il trattamento sospeso gradualmente. Usare con cautela in pazienti con turbe del circolo arterioso periferico, in quanto il trattamento con betabloccanti puo' aggravare tali condizioni. Nel caso in cui il farmaco venga prescritto a pazienti con feocromocitoma noto o sospetto, si deve sempre somministrare contemporaneamente un a-bloccante. Cautela nel trattamento di pazienti anziani. Una diminuzione eccessiva della pressione arteriosa o della frequenza cardiaca puo' causare una inadeguata irrorazione degli organi vitali. Prima di interventi chirurgici che richiedano anestesia generale, l'anestesista deve essere informato che il paziente e' in trattamento con un betabloccante. Deve essere utilizzato un anestetico con il minor effetto cardiodepressivo possibile. Se si pensa sia necessaria la sospensione del betabloccante prima dell'intervento chirurgico, essa deve avvenire gradualmente e completarsi circa 48 ore prima dell'anestesia generale. Evitare la brusca interruzione del trattamento, specialmente nei pazienti con malattie cardiache ischemiche. Per prevenire una esacerbazione dell'angina pectoris, sospendere gradualmente in un periodo di 1-3 settimane e, se necessario, deve essere contemporaneamente iniziata una terapia di sostituzione. Nei pazienti in trattamento con betabloccanti le reazioni anafilattiche causate da altri agenti possono essere particolarmente severe e resistere alle normali dosi di adrenalina. Quando possibile, si deve evitare l'uso di betabloccanti nei pazienti ad aumentato rischio di anafilassi. I betabloccanti possono aumentare il numero e la durata degli attacchi di angina nei pazienti con angina di Prinzmetal. Betabloccanti relativamente selettivi, come il metoprololo, possono essere utilizzati in tali pazienti, ma solo con estrema cautela. I betabloccanti mascherano alcuni dei sintomi clinici della tireotossicosi. Pertanto, quando il farmaco venga somministrato a pazienti con tireotossicosi accertata o sospetta, monitorare attentamente sia la funzionalita' tiroidea sia quella cardiaca. La sindrome oculomucocutanea non e' stata segnalata con metoprololo. Comunque, manifestazioni parziali di tale sindrome (occhi secchi e/o, occasionalmente, rash cutaneo) sono state descritte anche con metoprololo. Nella maggior parte dei casi i sintomi scomparivano con la sospensione del trattamento con metoprololo. I pazienti devono essere osservati attentamente per potenziali effetti a livello oculare. >>Clortalidone. Il trattamento con tiazidici e diuretici correlati e' stato associato ad alterazioni degli elettroliti sierici quali ipopotassiemia, ipomagnesiemia, ipercalcemia e iposodiemia. L'ipopotassiemia puo' sensibilizzare il cuore o aumentare enormemente la sua risposta agli effetti tossici della digitale. L'escrezione del potassio indotta dal clortalidone e' dose dipendente e varia di entita' da un soggetto all'altro. In caso di trattamento cronico, le concentrazioni sieriche di potassio devono essere monitorate all'inizio della terapia e successivamente dopo 3-4 settimane. In seguito i controlli devono essere effettuati ogni 4-6 mesi, se il bilancio elettrolitico del potassio non viene influenzato da fattori addizionali. Se necessario, il farmaco, puo' essere associato a una terapia orale di potassio o a un diuretico risparmiatore di potassio. In entrambi i casi devono essere monitorati i livelli sierici di potassio. Nel caso in cui l'ipopotassiemia sia accompagnata da segni clinici, il farmaco deve essere sospeso. Deve essere evitata l'associazione tra il prodotto e sali di potassio o diuretici risparmiatori di potassio in pazienti gia' in terapia con ACE inibitori. Il monitoraggio degli elettroliti sierici e' particolarmente importante nei pazienti anziani ed in quelli con cirrosi epatica. Il clortalidone puo' aumentare i livelli sierici di acido urico, tuttavia si osservano raramente attacchi di gotta durante un trattamento cronico. In pazienti in trattamento cronico con diuretici tiazidici o simil-tiazidici sono stati segnalati aumenti modesti e parzialmente reversibili delle concentrazioni plasmatiche di colesterolo totale, trigliceridi, o colesterolo-LDL. Il clortalidone deve essere utilizzato con cautela in pazienti con grave insufficienza renale. In tali pazienti i diuretici tiazidici possono far precipitare l'azotemia e gli effetti della somministrazione ripetuta possono essere cumulativi. Il clortalidone ed i diuretici tiazidici perdono il loro effetto diuretico quando la clearance della creatinina e' < 30 ml/min.

Interazioni

L'effetto del farmaco e degli altri antipertensivi sulla pressione arteriosa e' additivo. Nel trattamento dei diabetici e' indicata cautela, e va riadattata la posologia dell'antidiabetico. Nei pazienti diabetici che usano insulina il trattamento con betabloccanti puo' essere associato ad episodi di ipoglicemia piu' pronunciata o prolungata. I betabloccanti possono anche antagonizzare l'effetto ipoglicemizzante delle sulfaniluree. Il rischio di questi effetti e' minore con un farmaco b 1-selettivo come il metoprololo che con betabloccanti non cardioselettivi. I pazienti diabetici in trattamento con il farmaco devono essere attentamente sorvegliati per assicurare il controllo del diabete. Il contemporaneo trattamento con antinfiammatori non steroidei (per es. indometacina) puo' diminuire l'effetto antipertensivo del farmaco. Si sono verificati casi isolati di deterioramento della funzionalita' renale in pazienti predisposti in terapia associata con un diuretico ed un FANS. L'uso contemporaneo di glicosidi digitalici e betabloccanti puo' provocare una eccessiva bradicardia e/o un prolungamento del tempo di conduzione atrioventricolare. Inoltre, l'ipopotassiemia o l'ipomagnesiemia dovute ai diuretici tiazidici possono favorire la comparsa di aritmie cardiache indotte da digitale. Metoprololo: l'ipotensione posturale acuta che puo' far seguito alla prima dose di prazosin puo' essere accentuata nei pazienti gia' trattati con un betabloccante. I pazienti in trattamento concomitante con farmaci che provocano una deplezione delle catecolamine, altri betabloccanti (anche in forma di colliri) o farmaci inibitori delle monoaminossidasi (IMAO) devono essere mantenuti sotto sorveglianza. Se un paziente e' trattato contemporaneamente con clonidina e metoprololo ed il trattamento con clonidina deve essere interrotto, il betabloccante va sospeso parecchi giorni prima della clonidina. Cio' perche' l'ipertensione che puo' far seguito alla sospensione della clonidina puo' essere aumentata nei pazienti trattati contemporaneamente con betabloccanti. La nitroglicerina puo' aumentare l'effetto ipotensivo del metoprololo. Il metoprololo puo' modificare i parametri farmacocinetici dell'alcool. I calcio antagonisti del tipo verapamil e diltiazem possono potenziare gli effetti depressivi dei betabloccanti sulla pressione arteriosa, la frequenza e la contrattilita' cardiaca e la conduzione atrioventricolare. Un calcio antagonista del tipo verapamil (fenilalchilamina) non deve essere somministrato per via endovenosa a pazienti in terapia, in quanto esiste il rischio di arresto cardiaco. I pazienti in terapia orale con un calcio antagonista del tipo verapamil in associazione col farmaco in questione devono essere attentamente sorvegliati. Amiodarone, propafenone e altri antiaritmici di classe I possono potenziare l'effetto dei betabloccanti sulla frequenza cardiaca e la conduzione atrioventricolare. L'adrenalina o altre sostanze ad attivita' simpaticomimetica (per es. quelle contenute in antitosse o gocce nasali ed oftalmiche) possono provocare reazioni ipertensive se somministrate contemporaneamente a betabloccanti; comunque, cio' e' meno probabile con dosi terapeutiche di farmaci b 1 -selettivi che con betabloccanti non cardioselettivi. Gli induttori e inibitori enzimatici possono alterare le concentrazioni plasmatiche del metoprololo. Per esempio, la concentrazione plasmatica del metoprololo viene abbassata dalla rifampicina e puo' essere aumentata dalla cimetidina. Il metoprololo puo' ridurre la clearance della lidocaina, causando un aumento degli effetti della lidocaina. Alcuni anestetici per inalazione possono potenziare l'effetto cardiodepressivo dei betabloccanti. Clortalidone: poiche' i diuretici elevano la litiemia, questa va controllata nei pazienti in trattamento con litio associato al clortalidone. Dove il litio ha indotto poliuria, i diuretici possono determinare effetto antidiuretico paradosso. I diuretici potenziano l'azione dei derivati del curaro. L'effetto ipopotassiemico del clortalidone puo' venire aumentato da corticosteroidi, ACTH, beta 2 agonisti, amfotericina e carbenoxolone.La somministrazione concomitante di diuretici tiazidici puo' aumentare l'incidenza di reazioni di ipersensibilita' all'allopurinolo, aumentare il rischio che si verifichino eventi avversi causati da amantadina, accrescere l'effetto iperglicemizzante del diazossido e ridurre l'escrezione renale di agenti citotossici (es. ciclofosfamide, metotressato) e potenziare quindi i loro effetti mielosoppressivi. La biodisponibilita' di diuretici di tipo tiazidico puo' essere aumentata da agenti anticolinergici (es. atropina, biperidene), apparentemente a causa di una diminuzione della motilita' gastrointestinale e della velocita' di svuotamento dello stomaco. L'assorbimento dei diuretici tiazidici e' compromesso in presenza di resine a scambio anionico come la colestiramina. Ci si puo' attendere una diminuzione dell'effetto farmacologico. La somministrazione di diuretici tiazidici con Vitamina D o con sali di calcio puo' potenziare l'aumento dei livelli di calcio nel siero. Il trattamento concomitante con ciclosporina puo' aumentare il rischio di iperuricemia e complicanze tipo gotta.

Effetti indesiderati

Metoprololo. >>Sistema nervoso centrale e periferico. Comuni (da >= 1% a < 10%): affaticamento, capogiri, cefalea; Rari (da >= 0,01% a < 0,1%): parestesie, crampi muscolari. >>Sistema cardiovascolare. Comuni: bradicardia, ipotensione posturale (occasionalmente con sincope); Rari: insufficienza cardiaca, aritmie cardiache, edema, palpitazioni, fenomeno di Raynaud; Molto rari (< 0,01%): turbe della conduzione cardiaca, dolore precordiale, cancrena in pazienti con gravi disturbi circolatori periferici pregressi. >>Psiche. Rari: depressione, diminuzione della vivacita' mentale, sonnolenza o insonnia, incubi; Molto rari: disturbi della personalita', allucinazioni. >>Tratto gastrointestinale. Comuni: nausea, vomito, dolore addominale; Rari: diarrea, stipsi; Molto rari: secchezza della mucosa orale, anomalie nei test della funzionalita' epatica, epatite. >>Cute e annessi. Rari: rash cutaneo (in forma di orticaria, lesioni cutanee psoriasiformi e distrofiche); Molto rari: fotosensibilita', aumento della sudorazione, perdita di capelli, peggioramento della psoriasi. >>Tratto respiratorio. Comuni: dispnea da sforzo; Rari: broncospasmo (che puo' verificarsi in pazienti senza anamnesi di affezioni ostruttive polmonari); Molto rari: rinite. >>Sistema urogenitale. Molto rari: turbe della libido e della potenza sessuale, malattia di Peyronie (non e' stata definitivamente stabilita la relazione con metoprololo). >>Organi di senso. Molto rari: turbe della visione, irritazione e/o secchezza oculare, tinnito, difficolta' uditive in caso di superamento delle dosi consigliate. >>Sistema endocrino e metabolismo. Molto rari: aumento di peso. >>Sangue. Molto rari: trombocitopenia. >>Miscellanea. Molto rari: artrite, fibrosi retroperitoneale (non e' stata definitivamente stabilita la relazione con metoprololo). Clortalidone. >>Disordini elettrolitici e metabolici. Molto comuni (>= 10%): ipopotassiemia, soprattutto a dosi piu' elevate, iperuricemia ed aumento dei lipidi plasmatici; Comuni: iponatremia, ipomagnesiemia e iperglicemia; Rari: ipercalcemia, glicosuria, aggravamento del diabete metabolico e gotta; Molto rari: alcalosi ipocloremica. >>Tratto gastrointestinale. Comuni: anoressia e piccole sofferenza a livello gastrointestinale; Rari: nausea lieve e vomito, dolore gastrico, diarrea, stipsi, colostasi intraepatica, ittero; Molto rari: pancreatite. >>Sistema cardiovascolare. Comuni: ipotensione ortostatica, che puo' essere aggravata da alcool, anestetici o sedativi; Rari: aritmie cardiache. >>Cute. Comuni: orticaria e altre forme di eritema cutaneo; Rari: fotosensibilizzazione. >>Sistema nervoso centrale e periferico. Comuni: capogiri; Rari: mal di testa, parestesie. >>Sistema urogenitale. Comuni: impotenza. >>Organi di senso. Rari: disturbi della vista. >>Sangue. Rari: trombocitopenia, leucopenia, agranulocitosi ed eosinofilia. >>Miscellanea. Molto rari: edema polmonare idiosincratico, nefrite interstiziale allergica e vasculite.

Gravidanza e allattamento

Sia il clortalidone che il metoprololo possono provocare ipoperfusione placentare. I diuretici tiazidici, compreso il clortalidone, attraversano la barriera placentare e sono stati associati con trombocitopenia fetale o neonatale e possono essere associati con altri effetti indesiderati che si verificano negli adulti. Pertanto, il farmaco non va impiegato durante la gravidanza. Poiche' entrambi i suoi principi attivi passano nel latte materno, si dovra' optare tra la sospensione del farmaco o lo svezzamento.