Iquor - 30cps 5mg+100mg

Dettagli:
Nome:Iquor - 30cps 5mg+100mg
Codice Ministeriale:040826099
Principio attivo:Bisoprololo Fumarato/Acido Acetilsalicilico
Codice ATC:C07AB57
Fascia:C
Prezzo:8
Doping:Proibito solo in particolari sport
Produttore:Bruno Farmaceutici Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Capsule rigide
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi
Scadenza:48 mesi

Denominazione

iQUOR CAPSULE 50 MG/100 MG

Formulazioni

Iquor - 30cps 5mg+100mg

Categoria farmacoterapeutica

Betabloccanti.

Principi attivi

Bisoprololo fumarato e acido acetilsalicilico.

Eccipienti

Compressa di aspirina: amido di mais; cellulosa, microcristallina; acido stearico. Pellicola di rivestimento: alcol polivinilico idrolizzato; titanio diossido(E171); talco; lecitina (di soia) (E322); gomma di xantano. Polvere di bisoprololo: cellulosa, microcristallina; magnesio stearato. Capsula: gelatina; titanio diossido (E171). Inchiostro usatoper la stampa: shellac, ossido di ferro nero (E172), glicole propilen ico, idrossido di ammonio.

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione nei pazienti precedentemente stabilizzati con i componenti somministrati singolarmente; trattamento dell'angina pectoris nei pazienti precedentemente stabilizzati con i componenti somministrati singolarmente.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al bisoprololo; ipersensibilita' ai composti dell'acido salicilico o agli inibitori della sintesi delle prostanglandine (es. alcuni pazienti asmatici possono avere attacco d'asma o svenire); ipersensibilita' ad uno qualsiasi degli eccipienti; insufficienza cardiaca acuta o durante episodi di insufficienza cardiaca scompensata che richiedono terapia inotropica via endovena; shock cardiogeno; blocco seno-atriale; blocco atrio-ventricolare di II e III grado, (senza pacemaker); bradicardia marcata (frequenza cardiaca con meno di 60 battiti/min. prima dell'inizio della terapia); ipotensione (pressione sistolica< 100mmHg); grave asma bronchiale o grave malattia polmonare ostrutti va cronica; stadio avanzato di occlusione arteriosa periferica e sindrome di Raynaud; feocromocitoma non trattato; acidosi metabolica; sintomi gastrici o pazienti che hanno sofferto di mal di stomaco in seguitoad un precedente utilizzo di questo medicinale; storia di accidente c erebrovascolare emorragico; ulcera peptica attiva e/o emorragia gastrointestinale; insufficienza epatica o renale grave; diatesi emorragica o disturbi della coagulazione come emofilia ed ipoprotrombinemia; carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6Pd); metotressato usato a dosi >15 mg/ settimana; allergie alla soia o alle arachidi.

Posologia

Capsule per uso orale. Una capsula al giorno. Anziani: non e' richiesto normalmente un aggiustamento del dosaggio; tuttavia, in alcuni pazienti, 5 mg/die puo' essere il dosaggio adeguato. Danno renale o epatico: a causa della componente acido acetilsalicilico, il medicinale e' controindicato nei pazienti affetti da insufficienza epatica o renale grave. Deve essere somministrato con cautela nei pazienti affetti da insufficienza epatica o renale lieve o moderata. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia del bisoprololo nei bambini e negli adolescenti non e' stata stabilita, dunque, le capsule di bisoprololo e acidoacetilsalicilico non devono essere usate in bambini e adolescenti. Il trattamento con bisoprololo e' generalmente una terapia a lungo termi ne. Il trattamento con bisoprololo non deve essere interrotto improvvisamente in quanto potrebbe causare un peggioramento transitorio delle condizioni. Il trattamento non deve essere interrotto improvvisamente soprattutto nei pazienti affetti da cardiopatia ischemica. Si raccomanda di ridurre la dose gradualmente.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C.

Avvertenze

>>Bisoprololo. Il bisoprololo deve essere usato con cautela nei seguenti casi: diabete mellito con ampie fluttuazioni dei valori glicemici; i sintomi dell'ipoglicemia (es.tachicardia, palpitazioni o sudorazione) potrebbero essere mascherati; rigoroso digiuno; terapia di desensibilizzazione in corso: come con altri beta-bloccanti, il bisoprololo puo' aumentare sia la sensibilita' verso gli allergeni che la gravita' delle reazioni anafilattiche; il trattamento con epinefrina puo' non sempre dare l'effetto terapeutico atteso; blocco atrioventricolare di primo grado; angina di Prinzmetal; patologia occlusiva delle arterie perifiche; si puo' verificare un aggravamento dei sintomi, soprattutto all'inizio della terapia. Il bisoprololo deve essere usato con cautela nei pazienti affetti da ipertensione o angina pectoris accompagnati da insufficienza cardiaca. I pazienti affetti da psoriasi o con una storiadi psoriasi devono assumere beta-bloccanti (come il bisoprololo) solo dopo un'attenta valutazione del rapporto rischi/benefici. Il trattame nto con bisoprololo puo' mascherare i sintomi di tireotossicosi. Nei pazienti con feocromocitoma il bisoprololo non deve essere somministrato fino al blocco degli alfa-recettori. Nei pazienti che si devono sottoporre ad anestesia generale il blocco dei recettori beta riduce l'incidenza di aritmie e ischemia miocardica durante l'induzione e l'intubazione e nel periodo post-operatorio. Attualmente e' raccomandato il mantenimento della terapia con beta-bloccanti in fase peri- operatoria. L'anestesista deve essere informato del fatto che il paziente e' in terapia con beta-bloccanti a causa di una potenziale interazione con altri farmaci che possono dar luogo a bradi-aritmie, attenuazione della tachicardia riflessa e ridotta capacita' riflessa di compensare perditadi sangue. Se si ritiene necessario interrompere la terapia con il be ta- bloccante prima dell'intervento chirurgico, cio' deve essere fattogradualmente e completato circa 48 ore prima dell'anestesia. Nell'asm a bronchiale o in altre pneumopatie croniche ostruttive che possono causare sintomi si raccomanda una terapia bronco-dilatatoria concomitante. Occasionalmente nei pazienti asmatici si puo' verificare un aumentodella resistenza delle vie aeree, dunque potrebbe essere necessario a umentare la dose di betastimolanti. L'associazione di bisoprololo con calcio-antagonisti tipo verapamil o diltiazem o con farmaci ipertensivi che agiscono a livello centrale non e' generalmente raccomandata. Come gli altri beta bloccanti, il bisoprololo puo' aumentare la sensibilita' verso gli allergeni e la gravita' delle reazioni anafilattiche. Il trattamento con adrenalina non da' sempre l'effetto terapeutico atteso. Acido acetilsalicilico: il trattamento concomitante con anticoagulanti (derivati dalla cumarina, eparina) non e' raccomandato e in genere deve essere evitato. Quando non sia possibile evitare il trattamentoconcomitante, si deve attuare un monitoraggio frequente dell'indice d i normalizzazione internazionale (INR) e si deve avvertire il pazientedi fare attenzione alla comparsa di segni di sanguinamento, soprattut to nel tratto gastrointestinale. E' necessario uno stretto monitoraggio medico anche per i pazienti affetti da asma bronchiale, rinite allergica (l'acido acetilsalicilico puo' causare orticaria grave, angioedema o broncospasmo). I pazienti con storia di ulcera peptica e/o emorragie gastrointestinali devono evitare di assumere acido acetilsalicilico(in quanto puo' causare irritazione e sanguinamento della mucosa gast rica). Se i segni e sintomi di sanguinamento continuano a causa del componente acido acetilsalicilico il medico potrebbe ordinare l'interruzione del trattamento con questo prodotto. Si deve esercitare cautela nei pazienti affetti da insufficienza epatica (in quanto l'acido acetilsalicilico viene metabolizzato principalmente attraverso il fegato) e nei pazienti affetti da insufficienza renale. La somministrazione di questo principio attivo in concomitanza con agenti uricosurici come il benzbromarone, il probenecid, il sulfinpirazone non e' raccomandata. L'acido acetilsalicilico deve essere usato con cautela nei casi di sanguinamento mestruale molto abbondante. E' preferibile interrompere l'uso di acido acetilsalicilico prima di un intervento chirurgico (compresa l'estrazione dentale) a causa del rischio di un tempo di sanguinamento prolungato o di un aggravamento del sanguinamento. La durata dell'interruzione del trattamento deve essere determinata caso per caso, ma in genere sara' di una settimana. Questo medicinale contiene lecitina di soia ed e' controindicato nei pazienti con allergia alla soia o alle arachidi. Gli atleti devono tenere presente che questo medicinale contiene un principio attivo in grado di dare risultato positivo nei test antidoping.

Interazioni

Non sono stati effettuati studi di interazione. >>Bisoprololo. Associazioni non raccomandate. Calcio-antagonisti tipo verapamil e, in misurainferiore, diltiazem: effetto negativo sulla contrattilita' e conduzi one atrioventricolare. La somministrazione endovenosa di verapamil in pazienti in trattamento con beta-bloccanti puo' condurre a grave ipotensione e blocco atrioventricolare. Farmaci antiipertensivi che agiscono a livello centrale (es. clonidina metildopa, mossonidina, rilmenidina): l'uso concomitante di farmaci antiipertensivi che agiscono a livello centrale puo' ridurre ulteriormente il tono simpatico centrale e quindi causare una riduzione della frequenza cardiaca e della gittata cardiaca, nonche' vasodilatazione. L'improvvisa interruzione, soprattutto se precedente all'interruzione della somministrazione di beta-bloccanti, puo' aumentare il rischio di ipertensione di rimbalzo. >>Associazione da usare con cautela. Farmaci antiaritmici di classe I (es. chinidina, disopiramide; lidocaina, fenitoina; flecainide, propafenone): l'effetto sul tempo di conduzione atrioventricolare puo' essere potenziato e l'effetto inotropo negativo aumentato. Calcio-antagonisti del tipo diidropiridina, quali felodipina e amplodipina: l'uso concomitante puo' aumentare il rischio di ipotensione e non si puo' escludere un aumento del rischio di ulteriore deterioramento della funzione della pompa ventricolare nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca. Farmaciantiaritmici di classe III (es. amiodarone): l'effetto sul tempo di c onduzione atrioventricolare puo' essere potenziato. Farmaci parasimpatomimetici: l'uso concomitante puo' aumentare il tempo di conduzione atrioventricolare e il rischio di bradicardia. I beta-bloccanti topici (es. collirio per il trattamento del glaucoma) possono avere un effettoadditivo sugli effetti sistemici del bisoprololo. Insulina e farmaci antidiabetici orali: aumento dell'effetto ipoglicemico. Il blocco dei beta-adrenorecettori puo' mascherare i sintomi dell'ipoglicemia. Agenti anestetici: attenuazione della tachicardia riflessa e aumento del rischio di ipotensione. Glicosidi digitalis: riduzione della frequenza cardiaca, aumento del tempo di conduzione atrioventricolare. Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS): i FANS possono ridurre l'effetto ipotensivo del bisoprololo. Agenti beta- simpatomimetici (es. isoprenalina, dobutamina): l'associazione con il bisoprololo puo' ridurre l'effetto di entrambi gli agenti. Simpatomimetici che attivano sia i beta-che gli alfa- adrenocettori (es. noradrenalina, adrenalina): l'associ azione con il bisoprololo puo' smascherare gli effetti vasocostrittoridi questi agenti mediati dagli alfa-adrenocettori provocando un aumen to della pressione sanguigna e ad un'esacerbazione della claudicatio intermittens. Si ritiene che tali interazioni siano piu' probabili con i beta-bloccanti non selettivi. L'uso concomitante di agenti antiipertensivi e di altri farmaci in grado di abbassare la pressione sanguigna(come gli antidepressivi triciclici, i barbiturici, le fenotiazine) p uo' aumentare il rischio di ipotensione. Associazioni da considerare Meflochina: maggior rischio di bradicardia. Inibitori della monoammino ossidasi (tranne gli inibitori MAO-B): aumento dell'effetto ipotensivodei beta-bloccanti viene aumentato, ma c'e' un rischio di crisi ipert ensiva. Rifampicina: leggera riduzione dell'emivita del bisoprololo probabilmente a causa dell'induzione degli enzimi epatici che metabolizzano il farmaco. Normalmente non e' necessario aggiustare la dose. Derivati dell'ergotamina: esacerbazione dei disturbi della circolazione periferica. >>Acido acetilsalicilico. L'uso di vari inibitori dell'aggregazione piastrinica, come l'acido acetilsalicilico, i FANS, la ticlopidina, il clopidogrel, il tirofiban e l'eptifibatide, aumenta il rischio di sanguinamento, cosi' come la loro associazione con l'eparina e i suoi derivati (irudina, fondaparinux), con gli anticoagulanti orali e con i trombolitici. I parametri clinici e biologici dell'emostasi devono essere regolarmente monitorati. >>Associazioni controindicate. Metotressato (usato a dosi > 15 mg/settimana): l'associazione tra metotressato e acido acetilsalicilico aumenta la tossicita' ematologica del metotressato a causa della riduzione della clearance renale del metotressato causata dall'acido acetilsalicilico. Dunque, l'uso concomitante di metotressato con questo medicinale e' controindicato. >>Associazioninon raccomandate. Agenti uricosurici (benzbromarone, probenecid e sul finpirazone): ridotta escrezione di acido urico dovuta a competizione con l'eliminazione dell'acido urico tubulare. Dunque, l'uso concomitante di questo medicinale con gli agenti uricosurici non e' raccomandato. >>Associazioni che richiedono precauzioni per l'uso. Diuretici: rischio di insufficienza renale acuta dovuta alla ridotta filtrazione glomerulare attraverso la minore sintesi delle prostaglandine renali. Idratare il paziente e monitorare la funzione renale all'inizio del trattamento. Corticosteroidi: la concomitante somministrazione di steroidi puo' aumentare il rischio di emorragia gastrointestinale o ulcerazione.Metotressato usato a dosi inferiori a 15 mg/settimana: l'associazione tra metotressato e acido acetilsalicilico ha aumentato la tossicita' ematologica del metotressato a causa della riduzione della clearance renale del metotressato causata dall'acido acetilsalicilico. Durante leprime settimane di trattamento con questa associazione e' necessario effettuare un esame emocromocitometrico ogni settimana. In presenza diuna funzione renale anche leggermente compromessa e nei pazienti anzi ani si raccomanda un monitoraggio piu' intenso. Eparina a dosaggi terapeutici o nel paziente anziano: quando si somministra acido acetilsalicilico in associazione con eparina a dosaggi terapeutici o nei pazienti anziani vi e' un maggior rischio di sanguinamento. In caso di somministrazione concomitante di entrambi i farmaci sara' necessario uno stretto monitoraggio dell'INR, dell'aPTT e/o del tempo di sanguinamento. >>Associazioni da prendere in considerazione. Altri anticoagulanti (derivati delle cumarine, eparina a dosaggi preventivi), altri antiaggreganti piastrinici ed altri trombolitici: maggior rischio di sanguinamento. FANS: maggior rischio di sanguinamento e di danneggiamento della mucosa gastrointestinale e prolungamento del tempo di sanguinamento. Antiacidi: gli antiacidi possono aumentare l'escrezione renale dell'acido acetilsalicilico alcalinizzando l'urina. Alcol: effetto additivo deidanni sulla mucosa gastrointestinale e prolungamento del tempo di san guinamento.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse sono classificate in base alla frequenza e alla classe sistemico-organica. Alla terminologia usata per la frequenza si applicano le seguenti definizioni: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, < 1/10); non comune (>=1/1.000, < 1/100); raro (>=1/10.000,< 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non noto. >>Bisoprololo. >>Esperienza post- commercializzazione. Patologie cardiache. Molto comune: bradicardia; comune: peggioramento di una insufficienza cardiaca pregressa; non comune: disturbi della conduzione atrioventricolare. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: deficit dell'udito. Patologie dell'occhio. Raro: lacrimazione ridotta (da tenere in considerazione se il paziente usa lenti a contatto); molto raro: congiuntivite. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito, diarrea, costipazione. Patologie sistemiche. Comune: astenia, affaticamento; non comune: debolezza muscolare e crampi. Patologie epatobiliari. Raro: aumento degli enzimi epatici (ALAT, ASAT), epatite. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Raro: aumento dei trigliceridi. Patologie del sistema nervoso. Comune: stanchezza, esaurimento, capogiro, cefalea; non comune: disturbi del sonno, depressione; raro: incubi, allucinazioni, sincope. Patologiedell'apparato riproduttivo e della mammella. Raro: disturbi della pot enza sessuale. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: broncospasmo in pazienti affetti da asma bronchiale o con una storia di patologia ostruttiva delle vie respiratorie; raro: rinite allergica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Raro: reazioni di ipersensibilita' (prurito, rossore, eruzioni cutanee); molto raro: i beta-bloccanti possono causare o peggiorare la psoriasi o indurreeruzioni simili alla psoriasi, alopecia. Patologie vascolari. Comune: sensazione di freddo o intorpidimento delle estremita'; non comune: i potensione ortostatica. >>Acido acetilsalicilico. Gli effetti indesiderati spesso dipendono dalla dose e sono dovuti all'effetto farmacologico dell'acido acetilsalicilico. La maggior parte degli effetti indesiderati di solito riguarda il tratto gastrointestinale. I pazienti con allergie note o asma corrono un maggior rischio di avere reazioni di ipersensibilita'. E' possibile che si sviluppi ipersensibilita' incrociata con altri FANS. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: prolungamento del tempo di sanguinamento. Questo effetto puo' persistere per vari giorni dopo l'interruzione del trattamento e puo' dar luogo arischi emorragici in caso di intervento chirurgico o a flusso mestrua le piu' abbondante; non comune: sanguinamento intracranico, sangue nell'urina; raro: sindrome emorragica (sangue dal naso, dalle gengive, nel vomito, nelle feci, ecc.). Patologie endocrine. Molto raro: ipoglicemia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto raro: l'acido acetilsalicilico a bassi dosaggi puo' ridurre l'escrezione di acido urico (che puo' dare gotta acuta nei pazienti predisposti). Patologie del sistema nervoso. Raro: capogiro, cefalea, tinnito. Queste di solito sono le prime indicazioni di sovradosaggio. Disturbi gastrointestinali. Molto comune: disturbi gastrici come iperacidita' e nausea; comune: vomito, gastrite, perdita di sangue lieve o moderata dal tratto gastrointestinale, diarrea. Nelle terapie di lunga durata o in caso di uso ripetuto del medicinale la perdita di sangue puo' condurre ad anemia; non comune: emorragia gastrica, ulcere gastriche; molto raro: perforazione gastrointestinale. Patologie epatobiliari. Molto raro: danno epatico. Patologie della pelle e del tessuto sottocutaneo. Molto raro: gravi reazioni cutanee (es. eritema essudativo polimorfo). Patologie renali e urinari. Molto raro: insufficienza renale acuta, soprattutto nei pazienti con insufficienza renale, scompenso cardiaco, sindrome nefrotica pregresse o in caso di trattamento concomitante con diuretici. Reazioni di ipersensibilita'. Non comune: orticaria, eruzione cutanea, angioedema, rinite, spasmi bronchiali; molto raro: shock anafilattico, peggioramento dei sintomi delle allergie alimentari.

Gravidanza e allattamento

Il medicinale non deve essere usato durante la gravidanza se non strettamente necessario. Non ci sono dati sull'uso del farmaco in donne in gravidanza. Il bisoprololo ha effetti farmacologici che possono avere effetti nocivi sulla gravidanza e/o sul feto/neonato. In genere, gli antagonisti del beta-adrenocettore riducono la perfusione placentare, cosa che e' stata associata con ritardo della crescita, morte intrauterina, aborto o travaglio precoce. Si possono avere effetti avversi (es.ipoglicemia e bradicardia) nel feto e nel neonato. Quando il trattame nto con gli antagonisti del beta-adrenocettore sia necessario, sono preferibili gli agenti adrenocettore bloccanti beta1-selettivi. Il bisoprololo non deve essere usato durante la gravidanza se non strettamentenecessario. Se si ritiene che il trattamento con bisoprololo sia nece ssario si dovranno monitorare la circolazione utero-placentare e la crescita fetale. In caso di effetti nocivi sulla gravidanza o sul feto, deve essere preso in considerazione un trattamento alternativo. Il neonato deve essere monitorato attentamente. I sintomi di ipoglicemia e bradicardia si manifestano generalmente entro i primi tre giorni. Gli effetti dell'acido acetilsalicilico possono comprendere l'inibizione del travaglio, la chiusura prematura (intrauterina) del dotto arterioso,ipertensione polmonare del neonato e insufficienza tricuspidale, dann o renale con possibile insufficienza renale e oligoidramnio e coagulazione del sangue. Non e' noto se il bisoprololo sia escreto nel latte umano. I salicilati e i loro metaboliti sono escreti nel latte umano inpiccole quantita'. Dunque, l'allattamento al seno non e' raccomandato durante la somministrazione di questo medicinale. Non ci sono dati su i possibili effetti di questo medicinale sulla fertilita' maschile o femminile.