Levact - 5fl 25mg 2,5mg/Ml

Dettagli:
Nome:Levact - 5fl 25mg 2,5mg/Ml
Codice Ministeriale:040175010
Principio attivo:Bendamustina Cloridrato
Codice ATC:L01AA09
Fascia:H
Prezzo:535.05
Produttore:Astellas Pharma Gmbh
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Polvere per concentrato per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Al riparo dalla luce
Scadenza:36 mesi

Denominazione

LEVACT 2,5 MG/ML POLVERE PER CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE

Formulazioni

Levact - 5fl 25mg 2,5mg/Ml
Levact - 20fl 25mg 2,5mg/Ml
Levact - 5fl 100mg 2,5mg/Ml

Categoria farmacoterapeutica

Agenti antineoplastici, agenti alchilanti.

Principi attivi

Bendamustina cloridrato.

Eccipienti

Mannitolo.

Indicazioni

Trattamento di prima linea della leucemia linfatica cronica (stadio Binet B o C) in quei pazienti per i quali non e' appropriata una chemioterapia contenente fludarabina. Linfoma non-Hodgkin indolente come monoterapia in pazienti che hanno avuto una progressione di malattia durante o entro 6 mesi dal trattamento con rituximab o con un regime terapeutico contenente rituximab. Trattamento di prima linea del mieloma multiplo (stadio Durie - Salmon II con progressione o stadio III) in associazione con prednisone in pazienti oltre i 65 anni di eta' che non sono eleggibili a trapianto autologo di cellule staminali e che presentano neuropatia clinica al momento della diagnosi che precluda l'uso di un trattamento contenente talidomide o bortezomib.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Durante l'allattamento al seno. Insufficienza epatica severa (bilirubina sierica >3.0 mg/dl). Ittero. Severa soppressione midollare e severe alterazioni della conta ematica (valori di leucociti e piastrine scesi rispettivamente a <3,000/ mcl o <75,000/ mcl). Interventi di chirurgia maggiore entro 30 giorni dall'inizio del trattamento. Infezioni, soprattutto quando comportano leucopenia. Vaccinazione contro la febbre gialla.

Posologia

Per infusione endovenosa della durata di 30 - 60 minuti. L'infusione deve essere somministrata sotto la supervisione di un medico qualificato ed esperto nell'uso di agenti chemioterapici. La riduzione della funzione midollare e' correlata all'aumento della tossicita' ematologica indotta dai chemioterapici. Il trattamento non deve essere iniziato sei valori dei leucociti e/o delle piastrine scendono rispettivamente a < 3.000/mcl o < 75.000/mcl. Monoterapia per leucemia linfatica cronic a. 100 mg/m^2 di superficie corporea di bendamustina cloridrato nei giorni 1 e 2; ogni 4 settimane. Monoterapia per Linfoma non-Hodgkin indolente refrattario al rituximab. 120 mg/m^2 di superficie corporea di bendamustina cloridrato nei giorni 1 e 2; ogni 3 settimane. Mieloma multiplo 120 - 150 mg/m^2 di superficie corporea di bendamustina cloridrato nei giorni 1 e 2 e 60 mg/m^2 per superficie corporea di prednisone i.v o per os nei giorni da 1 a 4; ogni 4 settimane. Il trattamento deve essere interrotto o ritardato se i valori dei leucociti e/o delle piastrine scendono rispettivamente a < 3.000/mcl o < 75.000/mcl. Il trattamento puo' essere continuato dopo che i valori dei leucociti sono aumentati a >4.000/mcl e quelli delle piastrine a >100.000/ mcl. Il valore minimo (nadir) di leucociti e piastrine e' raggiunto dopo 14-20 giorni, con rigenerazione dopo 3-5 settimane. Si raccomanda un rigoroso monitoraggio della conta ematica durante gli intervalli liberi dalla terapia. In caso di tossicita' non ematologica le riduzioni di dose devono essere basate sul grado peggiore secondo i Criteri Comuni di Tossicita' (CTC) osservato nel ciclo precedente. Una riduzione del 50% delladose e' raccomandata in caso di CTC di grado 3. Si raccomanda l'inter ruzione del trattamento in caso di CTC di grado 4. Se il paziente richiede una variazione della dose, la dose ridotta calcolata individualmente deve essere somministrata nei giorni 1 e 2 del rispettivo ciclo ditrattamento. Insufficienza epatica: sulla base dei dati di farmacocin etica, non e' necessario un aggiustamento della dose nei pazienti con insufficienza epatica lieve (bilirubina sierica <1,2 mg/dl). Si raccomanda una riduzione della dose del 30% nei pazienti con insufficienza epatica moderata (bilirubina sierica 1,2 - 3,0 mg/dl). Non sono disponibili dati in pazienti con insufficienza epatica severa (bilirubina sierica >3,0 mg/dl). Insufficienza renale: sulla base dei dati di farmacocinetica, non e' necessario un aggiustamento della dose nei pazienti con clearance della creatinina > 10 ml/min. L'esperienza relativa a pazienti con insufficienza renale severa e' limitata. Pazienti pediatrici: non ci sono esperienze su bambini e adolescenti trattati con il farmaco. Pazienti anziani: non ci sono evidenze che aggiustamenti di dose siano necessari nei pazienti anziani.

Conservazione

Conservare il flaconcino nel cartone esterno al fine di proteggerla dalla luce.

Avvertenze

Mielosoppressione: i pazienti trattati con bendamustina cloridrato possono manifestare mielosoppressione. In caso di mielosoppressione dovuta al trattamento, leucociti, piastrine, emoglobina e neutrofili devonoessere controllati almeno settimanalmente. Prima di iniziare il ciclo di terapia, sono raccomandati i seguenti parametri: valori di leucoci ti e/o di piastrine rispettivamente >4.000/ mcl o >100.000 mcl. Infezioni: sono state segnalate infezioni, incluse polmoniti e sepsi. In rari casi l'infezione si e' associata ad ospedalizzazione, shock settico e morte. Pazienti con neutropenia e/o linfopenia dopo trattamento con bendamustina cloridrato sono piu' suscettibili alle infezioni. I pazienti con mielosoppressione dopo trattamento con bendamustina cloridratodevono essere avvisati di contattare un medico in caso abbiano sintom i o segni di infezione, inclusi febbre o sintomi respiratori. Reazionicutanee: e' stato riportato un certo numero di reazioni cutanee. Ques ti eventi hanno incluso rash, reazioni tossiche cutanee ed esantema bolloso. Alcuni eventi si sono manifestati quando bendamustina cloridrato e' stata somministrata in associazione con altri agenti anticancerogeni, e per questo motivo e' incerta la precisa correlazione. Quando insorgono reazioni cutanee, queste possono progredire e aumentare di gravita' con ulteriori trattamenti. Se le reazioni cutanee peggiorano, lasomministrazione va interrotta o sospesa. Per reazioni cutanee gravi dove si sospetta una relazione con bendamustina cloridrato, il trattamento deve essere sospeso. Pazienti con disturbi cardiaci: durante il trattamento con Bendamustina cloridrato, deve essere strettamente monitorata la concentrazione di potassio nel sangue, devono essere somministrati supplementi di potassio in presenza di valori di K+ < 3,5 mEq/l (o < 3,5 mmol/l), e vanno eseguite registrazioni ECG. Nausea, vomito: puo' essere somministrato un antiemetico per il trattamento sintomatico di nausea e vomito. Sindrome da lisi tumorale: nel corso delle sperimentazioni cliniche e' stata riportata sindrome da lisi tumorale associata al trattamento con il prodotto. La sindrome da lisi tumorale insorge generalmente entro le 48 ore dalla prima dose del medicinale e, senza interventi, puo' condurre ad insufficienza renale acuta e morte. Misure preventive includono un adeguato stato volemico, lo stretto monitoraggio degli esami ematochimici, in particolare potassiemia ed uricemia. L'uso di allopurinolo durante le prime due settimane di trattamento con Levact puo' essere preso in considerazione, ma non e' obbligatorio. Tuttavia, quando bendamustina e allopurinolo sono stati somministrati in concomitanza, sono stati segnalati sporadici casi di sindrome di Stevens - Johnson e di Necrolisi Epidermica Tossica. Anafilassi: negli studi clinici si sono verificate comunemente reazioni infusionali alla bendamustina cloridrato. I sintomi sono generalmente lievi e includono febbre, brividi, prurito e rash. Severe reazioni anafilattiche eanafilattoidi si sono verificate in rari casi. I pazienti devono esse re interrogati in merito a sintomi indicativi di reazioni infusionali dopo il primo ciclo di terapia. Si devono prendere in considerazione misure per prevenire reazioni severe, inclusi gli antistaminici, gli antipiretici e i corticosteroidi nei cicli successivi nei pazienti che hanno in precedenza manifestato reazioni infusionali. Pazienti che hanno manifestato reazioni di tipo allergico di grado 3 o maggiore, tipicamente non sono stati ritrattati. Contraccezione: bendamustina cloridrato e' teratogena e mutagena. Durante il trattamento le donne non dovrebbero iniziare una gravidanza. I pazienti maschi non devono concepire un figlio durante e nei 6 mesi successivi al trattamento. Devono essere informati in merito alla conservazione dello sperma prima del trattamento con bendamustina cloridrato, a causa di possibile infertilita' irreversibile. Stravaso infusionale: una iniezione extravasale deve essere interrotta immediatamente. L'ago deve essere rimosso dopo una breve aspirazione. Dopo cio', l'area tissutale coinvolta dallo stravaso deve essere raffreddata e il braccio sollevato. Trattamenti supplementari, come l'uso di corticosteroidi, non sono di chiaro beneficio.

Interazioni

Non sono stati condotti studi d'interazione in vivo. Quando il farmacoe' somministrato in associazione con agenti mielosoppressivi, l'effet to sul midollo osseo del farmaco e/o dei co-medicamenti puo' venire potenziato. Qualunque trattamento che riduca lo stato funzionale del paziente o che peggiori la funzione midollare puo' aumentare la tossicita' del medicianle. L'associazione con ciclosporina o tacrolimus puo' produrre una eccessiva immunosoppressione, con rischio di linfoproliferazione. I citostatici possono ridurre la formazione di anticorpi dopo vaccinazione con virus vivo, ed aumentare il rischio di infezioni ad esito fatale. Il rischio e' aumentato nei soggetti che sono gia' immunodepressi a causa della loro malattia di base. Il metabolismo di bendamustina coinvolge il citocromo P450(CYP) isoenzima 1A2. Pertanto esiste la possibilita' di interazione con gli inibitori CYP 1A2, quali fluvoxamina, ciprofloxacina, aciclovir, cimetidina.

Effetti indesiderati

Infezioni ed infestazioni. Molto comune >=1/10: infezione; raro >=1/10000, <1/1000: sepsi; molto raro <1/10000: polmonite primaria atipica. Tumori benigni, maligni. Comuni >=1/100, <1/10: sindrome da lisi tumorale. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: leucopenia,piastrinopenia; comune: emorragia, anemia, neutropenia; molto raro: e molisi. Disturbi del sistema immunitario. ipersensibilita'; raro: reazione anafilattica, reazione anafilattoide; molto raro: shock anafilattico. Patologie del sistema nervoso. Comune: insonnia; raro: sonnolenza, afonia; molto raro: disgeusia, parestesia, neuropatia sensoriale periferica, sindrome anticolinergica, patologie neurologiche, atassia, encefalite. Patologie cardiache. Comune: disfunzione cardiaca, come palpitazioni, angina pectoris, aritmia; non comune >=1/1000, <1/100: versamento pericardico; molto raro: tachicardia, infarto del miocardio, insufficienza cardiaca. Patologie vascolari. Comune: ipotensione, ipertensione; raro: insufficienza circolatoria acuta; molto raro: flebite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: disfunzione polmonare; molto raro: fibrosi polmonare. Patologie gastrointestinali. molto comune: nausea, vomito; comune: diarrea, stipsi, stomatite; molto raro: esofagite emorragica, emorragia gastrointestinale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: alopecia, patologie della cute; raro: eritema, dermatiti, prurito, rash maculo papulare, iperidrosi. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: amenorrea; molto raro: infertilita'. Patologie sistemiche e condizionirelative alla sede di somministrazione. Molto comune: infiammazione d elle mucose, affaticamento, piressia; comune: dolore, brividi, disidratazione, anoressia; molto raro: insufficienza multi-organo. Esami diagnostici. Molto comune: calo di emoglobina, aumento di creatinina, aumento di urea; comune: aumento di AST, aumento di ALT, aumento di fosfatasi alcalina, aumento di bilirubina, ipokaliemia. Sono stati osservatialcuni casi di sindrome di Stevens-Johnson e di Necrolisi Epidermica Tossica in pazienti che hanno usato bendamustina in associazione con allopurinolo, o con allopurinolo e rituximab. Il rapporto CD4/CD8 puo' essere ridotto. E' stata osservata una riduzione della conta dei linfociti. Nei pazienti immuno-soppressi potrebbe aumentare il rischio di infezione (es. herpes zoster). Ci sono stati casi isolati di necrosi inseguito a somministrazione accidentale extra - vascolare, necrosi epi dermica tossica, sindrome da lisi tumorale, e anafilassi. Ci sono segnalazioni di tumori secondari, inclusi sindrome mielodisplastica, malattie mieloproliferative, leucemia mieloide acuta e carcinoma bronchiale. Non e' stata accertata la correlazione con la terapia con il farmaco.

Gravidanza e allattamento

I dati sull'uso nelle donne gravide sono insufficienti. In studi non clinici, bendamustina cloridrato e' risultata embrio- e feto-letale, teratogenica e genotossica. Durante la gravidanza non deve essere usato,se non strettamente necessario. La madre deve essere informata sui ri schi per il feto. Se il trattamento con Levact e' assolutamente necessario durante la gravidanza o se la gravidanza si verifica durante il trattamento, la paziente deve essere informata sui rischi per il nascituro, e deve essere monitorata attentamente. Si deve considerare la possibilita' di una consulenza genetica. Donne in eta' potenzialmente fertile devono usare metodi di contraccezione, sia prima che durante la terapia con il farmaco. Agli uomini in trattamento con il farmaco si raccomanda di non concepire figli durante e sino a sei mesi dopo la cessazione del trattamento. Devono essere informati in merito alla conservazione dello sperma prima del trattamento, a causa della possibilita' di infertilita' irreversibile dovuta alla terapia con il medicinale. Non e' noto se bendamustina sia escreta nel latte materno, percio' e' controindicato durante il periodo di allattamento. L'allattamento deve essere interrotto durante il trattamento.