Lisinopril Id San - 14cpr20+12,5

Dettagli:
Nome:Lisinopril Id San - 14cpr20+12,5
Codice Ministeriale:038535011
Principio attivo:Lisinopril Diidrato/Idroclorotiazide
Codice ATC:C09BA03
Fascia:A
Prezzo:2.8
Rimborso:2.8
Doping:Proibito in e fuori gara
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Sandoz Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

LISINOPRIL IDROCLOROTIAZIDE SANDOZ

Formulazioni

Lisinopril Id San - 14cpr20+12,5

Categoria farmacoterapeutica

ACE inibitori e diuretici tiazidici.

Principi attivi

Lisinopril diidrato 21,78 mg (corrispondente a lisinopril 20 mg) ed idroclorotiazide 12,5 mg.

Eccipienti

Calcio fosfato dibasico diidrato, croscarmellosa sodica, mannitolo, amido di mais, magnesio stearato, ferro ossido rosso (E172).

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione essenziale. Contenendo una dose fissa delle singole componenti (20 mg di lisinopril e 12,5 mg di idroclorotiazide), e' indicato in pazienti in cui la pressione sanguigna non e' adeguatamente controllata dal trattamento con lisinopril da solo (o con idroclorotiazide da solo).

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al lisinopril o ad uno degli eccipienti, o agli altriACE inibitori. Ipersensibilita' all'idroclorotiazide o ad altri medic inali sulfonamidici. Edema angioneurotico associato ad un precedente trattamento con ACE inibitori. Edema angioneurotico idiopatico ereditario. Grave insufficienza renale o epatica. Stenosi dell'arteria renale.Secondo e terzo trimestre di gravidanza. Allattamento.

Posologia

La scelta di una dose antiipertensiva appropriata di lisinopril e idroclorotiazide deve avvenire dopo aver valutato la risposta clinica del paziente. Somministrare una volta al giorno. La somministrazione dell'associazione fissa e', generalmente, consigliata solo dopo la titolazione dei singoli componenti. Solo quando la condizione clinica del paziente viene giudicata idonea, puo' avvenire il passaggio diretto dalla monoterapia all'associazione fissa. Le compresse da 10 mg/12,5 mg possono essere somministrate nei pazienti in cui la pressione sanguigna non e' adeguatamente controllata dall'assunzione di 10 mg di lisinopril da solo. Le compresse da 20 mg/12,5 mg possono essere somministrate nei pazienti in cui la pressione sanguigna non e' adeguatamente controllata dall'assunzione di 20 mg di lisinopril da solo. Non deve essere superata la dose massima giornaliera di 40 mg di lisinopril/25 mg di idroclorotiazide. >>Precedente trattamento con diuretici: dopo la dose iniziale si puo' verificare ipotensione sintomatica; cio' e' piu' probabile che accada in pazienti ipovolemici e/o che hanno subito perdita disodio in conseguenza di una precedente terapia diuretica. La terapia diuretica deve essere sospesa per 2-3 giorni prima di iniziare la terapia con l'associazione. Se cio' non fosse possibile, il trattamento deve essere iniziato con lisinopril da solo, alla dose di 2,5 mg. Questacategoria di pazienti deve essere attentamente monitorata per i sinto mi oggettivi e soggettivi di ipotensione, dopo l'assunzione della prima dose. >>Compromissione della funzione renale: e' controindicato nei pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina <30 ml/min). In pazienti con clearance della creatinina compresa tra 30e 80 ml/min, deve essere utilizzato solo dopo titolazione dei singoli componenti. La dose iniziale raccomandata di lisinopril in monoterapi a e' 5-10 mg. >>Anziani: l'eta' non e' associata a cambiamenti di efficacia e tollerabilita'. >>Bambini: la sicurezza e l'efficacia del farmaco nei bambini non sono state stabilite.

Conservazione

Nessuna speciale precauzione per la conservazione.

Avvertenze

Raramente e' stata osservata ipotensione sintomatica. E' piu' probabile in condizioni di squilibrio idrico o elettrolitico. Si deve fare particolare attenzione quando la terapia e' somministrata a pazienti con cardiopatia o cerebropatia ischemica, dato che una eccessiva caduta della pressione arteriosa potrebbe causare un infarto miocardico o un evento cerebrovascolare. Somministrare con cautela nei pazienti con stenosi aortica, stenosi mitrale o con cardiomiopatia ipertrofica. Non deve essere somministrato a pazienti con clearance della creatinina compresa tra 30 e 80 ml/min, finche la titolazione dei singoli componenti non abbia prima dimostrato la necessita' di somministrare la dose presente nell'associazione. In presenza di ipertensione renovascolare, il rischio di ipotensione grave e di insufficienza renale e' aumentato. Usare con cautela in pazienti con funzione epatica compromessa o con un'epatopatia progressiva, in quanto minime alterazioni del bilancio idro-elettrolitico possono evolvere in coma epatico. In pazienti sottoposti a interventi di alta chirurgia o durante anestesia con agenti che causano ipotensione, il lisinopril puo' bloccare la formazione di angiotensina secondaria al rilascio compensatorio di renina; cio' puo' essere corretto mediante espansione del volume plasmatico. La terapia con tiazidi puo' alterare la tolleranza al glucosio e puo' accrescere i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue. La glicemia deve essereattentamente monitorata nei pazienti precedentemente trattati con far maci antidiabetici orali o insulina, vale a dire durante il primo mesedi trattamento con l'ACE inibitore. Puo' rendersi necessario un aggiu stamento della dose degli antidiabetici, compresa l'insulina. I tiazidici possono ridurre l'escrezione urinaria di calcio e causare aumenti lievi e intermittenti dei livelli di calcio. Un'ipercalcemia marcata puo' svelare un iperparatiroidismo asintomatico. Il trattamento con tiazidici puo' causare iperuricemia e/o gotta. Il lisinopril puo', tuttavia, indurre un aumento dell'acido urico nelle urine e, di conseguenza,attenuare l'effetto iperuricemico dell'idroclorotiazide. Ad intervall i regolari si devono effettuare controlli periodici degli elettroliti sierici. Soprattutto durante le prime settimane di trattamento si puo'verificare angioedema delle estremita', del viso, delle labbra, delle membrane mucose, della lingua, della glottide e/o della laringe. I pa zienti che assumono tiazidici, anche se non hanno precedenti di episodi allergici o asma bronchiale, possono sviluppare reazioni di ipersensibilita'; con l'uso di tiazidici e' stata riportata esacerbazione o attivazione del lupus eritematoso sistemico. E' richiesta particolare cautela nei pazienti in trattamento con ACE inibitori che devono essere sottoposti a una terapia desensibilizzante in quanto sono state descritte reazioni anafilattiche intense, che potevano mettere in pericolo la vita del paziente. Sono state descritte reazioni anafilattiche in pazienti sottoposti a dialisi con membrane a elevato flusso o sottopostia LDL-aferesi mediante assorbimento con destrano solfato; si consigli a di utilizzare altre membrane o passare a un altro tipo di terapia. La perdita di potassio indotta dai diuretici tiazidici viene, in genere, attenuata dall'effetto risparmiatore di potassio del lisinopril. GliACE inibitori possono indurre tosse persistente. Il rischio di neutro penia e' in relazione alla dose e al tipo e dipende dallo stato clinico del paziente; questa e' reversibile dopo l'interruzione della terapia. Si puo' verificare proteinuria. Gli ACE inibitori provocano una piu' alta incidenza di angioedema nei pazienti di razza nera rispetto ai pazienti di razza bianca. Il lisinopril, un componente dell'associazione a dose fissa, se somministrato a pazienti di razza Afro-Caraibica, puo' mostrare una risposta terapeutica ridotta.

Interazioni

La riduzione del potassio causata dai diuretici tiazidici viene attenuata, in genere, dall'effetto risparmiatore di potassio del lisinopril.L'uso di diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio , o sostituti del sale contenenti potassio, puo' determinare un significativo aumento del potassio sierico. Se l'impiego concomitante con uno qualsiasi di questi agenti e' ritenuto appropriato, essi devono essere utilizzati con cautela e con frequenti controlli del potassio sierico. Litio Il litio, generalmente, non deve essere somministrato con i diuretici o con gli ACE inibitori. Entrambi, infatti, riducono la clearance renale del litio e comportano un elevato rischio di tossicita'. Se l'associazione si dimostra necessaria, devono essere attentamente monitorati i livelli sierici di litio. L'uso concomitante con antidiabetici puo' causare un aumento dell'effetto ipoglicemizzante, determinando un aumento del rischio di ipoglicemia. Questo fenomeno puo' verificarsi con maggiore probabilita' durante le prime settimane di trattamento e nei pazienti con compromissione renale. L'uso concomitante con FANS (es. inibitori selettivi della COX-2, acido acetilsalicilico (>3g/die) e FANS non selettivi) puo' ridurre l'effetto antiipertensivo e diuretico degli ACE inibitori e dei diuretici tiazidici. Nei pazienti condisfunzione renale in trattamento con FANS, la contemporanea somminis trazione di lisinopril puo' determinare un ulteriore deterioramento della funzione renale, inclusa la possibilita' di insufficienza renale acuta, e un aumento dei livelli di potassio sierico. L'associazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani.I pazienti devono essere adeguatamente reidratati e dovra' essere mon itorata la funzione renale sia all'inizio della terapia associata sia,successivamente, a intervalli periodici. L'uso concomitante con allop urinolo aumenta il rischio di insufficienza renale. L'uso concomitantecon ciclosporina aumenta il rischio di insufficienza renale e iperkal iemia. L'uso concomitante con lovastatina aumenta il rischio di iperkaliemia. Probenecid: l'uso concomitante puo' determinare un incremento dei livelli sierici di tiazide. Trimetoprim: l'uso concomitante aumenta il rischio di iperkaliemia. L'ipokaliemia indotta dal trattamento con tiazide puo' incrementare gli effetti dei glicosidi digitalici. L'ipokaliemia causata dal trattamento con tiazide puo' incrementare il rischio di aritmie indotte dal sotalolo. La somministrazione concomitantedi colestiramina o colestipolo riduce l'eliminazione della tiazide ri spettivamente dell'85% e del 43%. Se l'assunzione concomitante di colestiramina/colestipolo con il medicinale si rendesse necessaria, le duesomministrazioni devono essere distanziate di alcune ore. Antidepress ivi triciclici/antipsicotici: possono aumentare gli effetti ipotensividegli ACE inibitori. Farmaci che inducono torsioni di punta: non devo no essere utilizzati in associazione con idroclorotiazide. Corticosteroidi, amfotericina B (parenterale), carbenoxolone, corticotropina (ACHT) o lassativi stimolanti: l'idroclorotiazide puo' intensificare lo squilibrio elettrolitico e causare, in particolare, ipokaliemia. Altri antiipertensivi: possono verificarsi effetti additivi. Simpaticomimetici: possono ridurre gli effetti antiipertensivi degli ACE inibitori. Allopurinolo, procainamide, agenti citostatici o immunosoppressori: l'uso concomitante di ACE inibitori puo' aumentare il rischio di leucopenia. Sali di calcio: in seguito all'uso concomitante di diuretici tiazidici puo' verificarsi un aumento dei livelli serici di calcio dovuto a riduzione dell'escrezione. Le tiazidi possono incrementare la rispostaalla tubocurarina. Il farmaco non e' indicato nei pazienti che necess itano di dialisi poiche' e' stata segnalata un'alta incidenza di reazioni anafilattiche nei pazienti sottoposti a dialisi con membrane ad alto flusso e trattati, contemporaneamente, con ACE inibitori. Questa associazione, pertanto, deve essere evitata.

Effetti indesiderati

>>Studi clinici. COMUNI (>1/100 <1/10). Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: vertigine che, generalmente, scompare con la riduzione del dosaggio e, raramente, richiede la sospensione della terapia; mal di testa, senso di affaticamento. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: tosse secca e persistente che scompare dopo la sospensione della terapia. Patologie cardiovascolari: ipotensione, compresa ipotensione ortostatica. NON COMUNI (>1/1000 <1/100). Patologie gastrointestinali: diarrea, nausea, vomito, cattiva digestione, pancreatite, bocca secca. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: eruzione cutanea. Disturbi del metabolismo e dellanutrizione: gotta. Patologie cardiovascolari: palpitazioni, dolori to racici, crampi muscolari e debolezza muscolare. Patologie del sistema nervoso: parestesia, astenia. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella: impotenza. RARI (>1/10.000 <1/1000). Disturbi del sistema immunitario: edema angioneurotico del volto, delle estremita', delle labbra, della lingua, della glottide e/o della laringe. >>Altri: febbre, vasculite, mialgia, artralgia/artrite, test ANA-positivo, velocita' di eritrosedimentazione elevata, eosinofilia, leucocitosi, eruzionecutanea, fotosensibilita' o altre manifestazioni dermatologiche. >>Es ami diagnostici: raramente si sono verificate alterazioni, clinicamente rilevanti, dei parametri dei test di laboratorio. Occasionalmente, sono state osservate iperglicemia, iperuricemia, iperkaliemia o ipokaliemia. In seguito a trattamento con tiazidi, sono stati osservati aumenti dei livelli di colesterolo e di trigliceridi nel sangue. Di solito,nei pazienti che non presentano una preesistente compromissione renal e, e' stato osservato un ridotto aumento dell'urea nel sangue e della creatinina nel siero. Se tali aumenti persistono essi sono reversibili, solitamente, dopo la sospensione del trattamento. Sono stati segnalati effetti indesiderati a carico del midollo osseo che si manifestavano come anemia e/o trombocitopenia e/o leucopenia. Raramente e' stata segnalata agranulocitosi, ma non e' stato stabilita una relazione causale con il medicinale. Frequentemente, sono state riferite lievi diminuzioni dell'emoglobina e dell'ematocrito in pazienti ipertesi, ma raramente sono state clinicamente rilevanti, a meno che non coesistesse un'altra causa di anemia. Raramente si sono avuti innalzamenti degli enzimi epatici e/o della bilirubina sierica, ma non e' stata stabilita unareazione causale con il prodotto. Raramente e' stata segnalata anemia emolitica. >>Eventi segnalati con idroclorotiazide: anoressia, irrita zione gastrica, stipsi, ittero (ittero colestatico intraepatico), pancreatite, sialoadenite, vertigine, xantopsia, leucopenia, agranulocitosi, trombocitopenia, anemia aplastica, anemia emolitica, porpora, fotosensibilita', orticaria, vasculite necrotizzante (vasculite cutanea), febbre, difficolta' respiratoria inclusa polmonite ed edema polmonare, reazioni anafilattiche, iperglicemia, glicosuria, iperuricemia, squilibri elettrolitici incluso iponatriemia, spasmo muscolare, irrequietezza, offuscamento transitorio della vista, insufficienza renale, aritmiacardiaca, reazioni cutanee simili al lupus eritematoso, necrolisi epi dermica tossica e nefrite interstiziale. >>Eventi segnalati con lisinopril: infarto del miocardio o disfunzioni cerebrovascolari, possibilmente secondari ad un'eccessiva ipotensione nei pazienti ad alto rischio, tachicardia, angina pectoris, sincope, rossore, reazioni anafilattiche, sindrome di Reynaud, proteinuria, fotosensibilita', dolori addominali e dispepsia, alterazioni dell'umore, confusione mentale, vertigini. Si possono verificare disturbi del gusto e disturbi del sonno, broncospasmo, rinite, sinusite, alopecia, orticaria, sudorazione, prurito, psoriasi e lesioni cutanee gravi (inclusi pemfigo, necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson ed eritema multiforme), iponatriemia, uremia, oliguria/anuria, disfunzione renale, insufficienza renale acuta, pancreatite, epatite (epatocellulare o colestatica), ittero ed anemia emolitica.

Gravidanza e allattamento

Non deve essere utilizzato durante il primo trimestre di gravidanza. Qualora venga pianificata o confermata una gravidanza, deve essere intrapreso un trattamento alternativo, non appena possibile. Non sono stati condotti studi controllati con ACE inibitori negli esseri umani, ma nell'esiguo numero di soggetti esposti durante il primo trimestre di gravidanza non si e' verificata nessuna malformazione. E' controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza. L'utilizzo prolungato di lisinopril durante il secondo e il terzo mese di gravidanza determina tossicita' nel feto (riduzione della funzione renale, riduzione dei livelli di liquido amniotico, ritardo nella formazione delleossa del cranio) e nei neonati (insufficienza renale neonatale, ipote nsione, iperkaliemia). L'utilizzo prolungato di idroclorotiazide durante il terzo trimestre di gravidanza puo' causare ischemia feto-placentare e rischio di ritardo nella crescita. Inoltre, sono stati segnalatirari casi di ipoglicemia e trombocitopenia nei neonati in seguito a e sposizione in prossimita' del termine della gravidanza. L'idroclorotiazide puo' ridurre il volume del plasma come anche il flusso ematico uteroplacentare. In caso di utilizzo del farmaco a partire dal secondo trimestre di gravidanza e' necessario un controllo ecografico della funzione renale e delle ossa della testa. E' controindicato durante l'allattamento. Sia il lisinopril sia l'idroclorotiazide sono escreti nel latte materno. L'uso di tiazidi durante il periodo dell'allattamento puo' comportare una riduzione o una interruzione della montata lattea. Nel feto o nel neonato possono verificarsi ipersensibilita' ai derivatidelle sulfonamidi, ipokaliemia e ittero. A causa dei rischi potenzial i per il feto, dovuti alle reazioni avverse associate all'utilizzo di entrambe le sostanze, sara' necessario valutare, a seconda dell'importanza della terapia per la madre, se interrompere l'allattamento o sospendere la terapia stessa.