Lorazepam Ratio - 20cpr Riv2,5mg

Dettagli:
Nome:Lorazepam Ratio - 20cpr Riv2,5mg
Codice Ministeriale:035541022
Principio attivo:Lorazepam
Codice ATC:N05BA06
Fascia:C
Prezzo:4.35
Stupefacente:Tabella medicinali sez. E - DL 36 20/3/2014
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Ratiopharm Italia Srl
SSN:Non concedibile
Ricetta:RR - ricetta ripetibile valida 30 giorni dalla data del rilascio L 49/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi
Scadenza:24 mesi

Denominazione

LORAZEPAM RATIOPHARM COMPRESSE

Formulazioni

Lorazepam Ratio - 20cpr Riv 1mg
Lorazepam Ratio - 20cpr Riv2,5mg

Categoria farmacoterapeutica

Ansiolitici, derivati benzodiazepinici.

Principi attivi

Ogni compressa rivestita con film da 1 mg contiene: lorazepam 1 mg. Ogni compressa rivestita con film da 2,5 mg contiene: lorazepam 2,5 mg.

Eccipienti

Compresse rivestite con film da 1 mg: lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, polacrilin potassio, magnesio stearato. Film di rivestimento: ipromellosa, macrogol 6000, titanio diossido, talco. Compresse rivestite con film da 2,5 mg: lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, polacrilin potassio, magnesio stearato. Film di rivestimento: ipromellosa, macrogol 6000, titanio diossido, talco.

Indicazioni

Disturbi d'ansia. Insonnia.

Controindicazioni / effetti secondari

Miastenia gravis. Ipersensibilita' alle benzodiazepine. Grave insufficienza respiratoria. Grave insufficienza epatica. Sindrome da apnea notturna.

Posologia

Per le caratteristiche del Lorazepam, che alla buona tollerabilita' associa una notevole attivita', i risultati migliori saranno conseguiti adattando il dosaggio al singolo paziente ed alle caratteristiche del quadro clinico in atto. A titolo indicativo si consiglia. Disturbi d'ansia: 1 compressa da 1 mg, 1-3 volte al giorno. Oppure: mezza-1 compressa da 2,5 mg, 1-3 volte al giorno. Insonnia: da 1 a 2,5 mg alla sera.Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentam ente stabilita dal medico che dovra' valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati. Disturbi d'ansia Il trattamento deve essereil piu' breve possibile. Bisogna seguire il paziente con regolarita' valutando attentamente la necessita' di continuare il trattamento, in modo particolare quando il paziente diventa asintomatico. La durata complessiva del trattamento, generalmente, non dovrebbe superare le 8-12settimane, compreso il periodo di sospensione graduale. In determinat i casi, puo' essere necessaria l'estensione oltre il periodo massimo di trattamento; in tal caso, cio' non deve avvenire senza una rivalutazione della condizione del paziente da parte dello specialista. Insonnia: il trattamento deve essere il piu' breve possibile. In generale, ladurata del trattamento varia da pochi giorni a 2 settimane, fino ad u n massimo di 4 settimane, compreso il periodo di sospensione graduale.In determinati casi, puo' essere necessaria l'estensione oltre il per iodo massimo di trattamento; tale estensione, non deve avvenire senza un'accurata rivalutazione della condizione del paziente. Il trattamento deve essere iniziato con la dose piu' bassa indicata. Non si deve superare la dose massima.

Conservazione

Non conservare al di sopra di 25 gradi C.

Avvertenze

Per la reattivita' molto variabile agli psicofarmaci, pazienti anzianio debilitati e quelli con modificazioni organiche cerebrali (specie a rteriosclerotiche) devono essere trattati con bassi dosaggi. Le stessemisure prudenziali devono essere adottate per i pazienti con insuffic ienza cardio-respiratoria e bassa pressione arteriosa, i quali dovrebbero essere sottoposti a regolari controlli durante la terapia con lorazepam (cosi' come e' consigliato con le altre benzodiazepine e gli altri agenti psicofarmacologici). Nei pazienti trattati a lungo con benzodiazepine, e particolarmente negli epilettici, e' consigliabile sospendere con gradualita' la terapia somministrando dosi decrescenti del farmaco. In caso di trattamento prolungato, e' consigliabile procedere acontrolli del quadro ematico e della funzione epatica. Non e' consigl iabile l'uso del prodotto sotto i 15 anni di eta'. Le benzodiazepine sono indicate soltanto quando la sintomatologia e' grave, disabilitanteo sottopone il soggetto a grave malessere. Tolleranza Dopo un uso rip etuto per alcune settimane puo' manifestarsi una perdita di efficacia delle benzodiazepine relativamente agli effetti ipnotici. Dipendenza: l'uso di benzodiazepine puo' condurre allo sviluppo di dipendenza fisica e psichica da questi farmaci. Il rischio di dipendenza aumenta con la dose e la durata del trattamento; esso e' maggiore in pazienti con una storia di abuso di stupefacenti o alcool. Una volta che la dipendenza fisica si e' sviluppata, la sospensione brusca del trattamento sara' accompagnata dai sintomi da astinenza. Questi possono consistere incefalee, dolori muscolari, ansia di estrema gravita', tensione, irreq uietezza, confusione e irritabilita'. Nei casi gravi possono manifestarsi i seguenti sintomi: derealizzazione, depersonalizzazione, iperacusia, intorpidimento e formicolio alle estremita', ipersensibilita' allaluce, al rumore e al contatto fisico, allucinazioni o crisi epilettic he. Insonnia ed ansia rebound: sindrome transitoria in cui i sintomi che hanno condotto al trattamento con benzodiazepine ricorrono in formaaggravata; puo' manifestarsi all'interruzione del trattamento. Puo' e ssere accompagnata da altre reazioni, compresi cambiamenti di umore, ansia, irrequietezza o disturbi del sonno. Poiche' il rischio di sintomi da astinenza o da rebound e' maggiore dopo la sospensione brusca deltrattamento, si consiglia di diminuire gradualmente il dosaggio. Dura ta del trattamento La durata del trattamento deve essere la piu' brevepossibile a seconda dell'indicazione, ma non deve superare le 4 setti mane per l'insonnia e le 8 - 12 settimane per i disturbi d'ansia, compreso il periodo di sospensione graduale. L'estensione della terapia oltre questi periodi non deve avvenire senza un'accurata rivalutazione della situazione clinica. Puo' essere utile informare il paziente quando il trattamento e' iniziato che esso sara' di durata limitata e spiegare precisamente come il dosaggio deve essere diminuito progressivamente. Inoltre e' importante che il paziente sia informato della possibilita' di fenomeni di rebound, al fine di minimizzare la reazione ansiosa che l'eventuale comparsa di tali sintomi potrebbe scatenare alla sospensione del medicinale. E' accertato che, nel caso di benzodiazepine con una breve durata di azione, possono comparire sintomi da astinenzanell'intervallo tra una dose e l'altra, particolarmente per dosaggi e levati. Quando si usano benzodiazepine con una lunga durata di azione,e' importante avvisare il paziente che e' sconsigliabile il cambiamen to improvviso con una benzodiazepina a breve durata di azione, poiche'possono comparire sintomi da astinenza. Amnesia: le benzodiazepine po ssono indurre amnesia anterograda. Cio' accade piu' spesso parecchie ore dopo l'ingestione del farmaco e, quindi, per ridurre il rischio, ilpaziente dovrebbe accertarsi di disporre di un periodo ininterrotto d i 7-8 ore da trascorrere nel sonno. Reazioni psichiatriche e paradosse: e' noto che l'uso di benzodiazepine puo' indurre reazioni come irrequietezza, agitazione, irritabilita', aggressivita', delusione, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, alterazioni del comportamento. Se cio' dovesse avvenire, l'uso del medicinale deve essere sospeso. Tali reazioni sono piu' frequenti nei bambini e negli anziani. Gruppi specifici di pazienti: le Benzodiazepine devono essere somministrate ai bambini solo dopo una valutazione attenta dell'effettiva necessita' del trattamento; la durata del trattamento deve essere la piu' breve possibile. I dosaggi indicati per gli anziani sono piu' bassi rispetto a quelli per gli adulti. Egualmente, dosaggi ridotti sono indicati nei pazienti con insufficienza respiratoria cronica a causa del rischio di depressione respiratoria. Le Benzodiazepine non sono indicate nei pazienti con grave insufficienza epatica in quanto possono precipitare l'encefalopatia. Le Benzodiazepine non sono indicate come trattamento primariodella malattia psicotica. Le Benzodiazepine non devono essere usate c ome unico trattamento della depressione o dell'ansia associata alla depressione (aumentano il rischio di suicidio in questi pazienti). Le Benzodiazepine devono essere usate con estrema cautela in pazienti con una storia di abuso di stupefacenti o alcool.

Interazioni

L'assunzione concomitante di alcool va evitata. L'effetto sedativo puo' essere aumentato quando il medicinale e' assunto congiuntamente all'alcool. Cio' influenza negativamente la capacita' di guidare o di usa re macchinari. Associazione con farmaci che deprimono il SNC. L'effetto depressivo centrale puo' aumentare nei casi di uso concomitante di antipsicotici (neurolettici), ipnotici, ansiolitici/sedativi, antidepressivi, narcotici analgesici, antiepilettici, anestetici e antistaminici sedativi. Nel caso dei narcotici analgesici puo' verificarsi un aumento dell'effetto euforizzante del narcotico. Composti che inibiscono determinati enzimi epatici (specialmente il citocromo P450) possono aumentare l'attivita' delle benzodiazepine. In minor grado, questo si applica anche alle benzodiazepine metabolizzate soltanto per coniugazione.

Effetti indesiderati

Sonnolenza, riduzione delle risposte emotive e della vigilanza, confusione, affaticamento, cefalea, vertigini, debolezza muscolare, atassia,diplopia. Questi fenomeni si presentano principalmente all'inizio del la terapia e solitamente scompaiono con le successive somministrazioni. Sono state segnalate occasionalmente altre reazioni avverse quali: disturbi gastrointestinali, alterazioni della libido e reazioni cutanee. Altri effetti collaterali osservati occasionalmente sono: atassia (instabilita' nel camminare), disturbi visivi, secchezza della bocca, nausea, vomito, diarrea e irritabilita' paradossa. Eccezionalmente con l'uso di benzodiazepine sono stati riferiti pruriti, ipotensione, scialorrea, depressione, allucinazioni, variazioni dei tassi delle transaminasi, delle fosfatasi, della bilirubina. Amnesia: amnesia anterograda puo' verificarsi anche ai dosaggi terapeutici; il rischio aumenta ai dosaggi piu' alti. Gli effetti amnesici possono essere associati con alterazioni del comportamento. Depressione: uno stato depressivo preesistente puo' essere smascherato durante l'uso prolungato di benzodiazepine. Reazioni psichiatriche e paradosse Le benzodiazepine o i composti benzodiazepino-simili possono causare reazioni come: irrequietezza, agitazione, irritabilita', aggressivita', deliri, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, comportamenti inappropriati. Tali reazioni possono essere abbastanza gravi e sono piu' frequenti nei bambini e negli anziani. Dipendenza: l'uso di benzodiazepine (anche alle dosi terapeutiche) puo' condurre allo sviluppo di dipendenza: la sospensione della terapia puo' provocare fenomeni di rebound o di astinenza. E' stato segnalato abuso di benzodiazepine.

Gravidanza e allattamento

Non somministrare nel primo trimestre di gravidanza; nel periodo successivo il prodotto deve essere usato soltanto in caso di effettiva necessita' e sotto il diretto controllo del medico. Se il prodotto viene prescritto ad una donna in eta' fertile, la paziente deve essere avvertita dell'opportunita' di contattare il suo medico per interrompere l'assunzione del prodotto nel caso intenda iniziare una gravidanza o sospetti di essere incinta. Se, per gravi motivi medici, il prodotto e' somministrato durante l'ultimo periodo di gravidanza, o durante il travaglio a dosi elevate, possono verificarsi effetti sul neonato quali ipotermia, ipotonia e moderata depressione respiratoria dovuti all'azionedel farmaco. Inoltre, neonati nati da madri che hanno assunto benzodi azepine cronicamente durante le fasi avanzate della gravidanza possonosviluppare dipendenza fisica e possono presentare un certo rischio di sviluppare i sintomi di astinenza nel periodo postnatale. Poiche' le benzodiazepine sono escrete nel latte materno, esse non devono essere somministrate alle madri che allattano al seno.