Matever - 60cpr Riv 250mg

Dettagli:
Nome:Matever - 60cpr Riv 250mg
Codice Ministeriale:041466044
Principio attivo:Levetiracetam
Codice ATC:N03AX14
Fascia:A
Prezzo:18.84
Produttore:Ecupharma Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

MATEVER 250 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

Formulazioni

Matever - 60cpr Riv 250mg

Categoria farmacoterapeutica

Antiepilettici.

Principi attivi

Levetiracetam.

Eccipienti

Nucleo: calcio fosfato dibasico diidrato; cellulosa microcristallina; crospovidone tipo A; idrossipropilcellulosa (L). >>Rivestimento. Opadry 02H20569 (blu): ipromellosa (E464); titanio diossido (E171); talco; glicole propilenico (E1520); indigotina lacca di alluminio (E132); giallo tramonto FCF lacca di alluminio (E110); giallo chinolina lacca di alluminio (E104).

Indicazioni

Il medicinale e' indicato come monoterapia nel trattamento delle crisiad esordio parziale con o senza generalizzazione secondaria in adulti ed adolescentia partire dai 16 anni di eta' con epilessia di nuova di agnosi. Il farmaco e' indicato quale terapia aggiuntiva: nel trattamento delle crisi ad esordio parziale con o senza secondaria generalizzazione in adulti, adolescenti, bambini ed infanti a partire da 1 mese dieta' con epilessia; nel trattamento delle crisi miocloniche in adulti ed adolescenti a partire dai 12 anni di eta' con Epilessia Mioclonica Giovanile; nel trattamento delle crisi tonico-cloniche generalizzate primarie in adulti ed adolescenti a partire dai 12 anni di eta' con Epilessia Generalizzata Idiopatica.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad altri derivati pirrolidonicio ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati.

Posologia

Monoterapia per adulti ed adolescenti a partire dai 16 anni di eta': 250 mg due volte al giorno che deve essere incrementata fino ad una dose terapeutica iniziale di 500 mg due volte al giorno dopo due settimane. La dose puo' essere ulteriormente aumentata di 250 mg due volte al giorno ogni due settimane sulla base della risposta clinica. La dose massima e' di 1500 mg due volte al giorno. Terapia aggiuntiva per adulti ( >= 18 anni) ed adolescenti (da 12 a 17 anni) del peso di 50 kg o superiore: 500 mg due volte al giorno. Questa dose puo' essere iniziatadal primo giorno di trattamento. Sulla base della risposta clinica e della tollerabilita', la dose giornaliera puo' essere aumentata fino ad un massimo di 1500 mg due volte al giorno. Gli aggiustamenti posologici possono essere fatti con aumenti o diminuzioni di 500 mg due volteal giorno ogni due fino a quattro settimane. Anziani (> 65 anni): si raccomanda un aggiustamento della posologia nei pazienti anziani con ridotta funzionalita' renale. Compromissione renale: personalizzare la dose giornaliera in base alla funzionalita' renale. Per i pazienti adulti, fare riferimento alla successiva tabella e modificare la posologia come indicato. Per utilizzare questa tabella posologica e' necessario valutare la clearance della creatinina del paziente (CLcr) in ml/min. >>Aggiustamento posologico per pazienti adulti ed adolescenti di peso superiore a 50 kg con funzionalita' renale alterata. Clcr normale > 80 ml/min/1,73 m^2: da 500 a 1500 mg due volte al di'. Clcr lieve 50-79 ml/min/1,73 m^2: da 500 a 1000 mg due volte al di'. Clcr moderato 30-49 ml/min/1,73 m^2: da 250 a 750 mg due volte al di'. Clcr grave < 30ml/min/1,73 m^2: da 250 a 500 mg due volte al di'. Pazienti con malat tia renale allo stadio finale (ESRD) sottoposti a dialisi: da 500 a 1000 mg una volta al di'. Per i bambini con ridotta funzionalita' renale, adattare la dose di levetiracetam sulla base della funzionalita' renale dal momento che la clearance del levetiracetam e' correlata alla funzionalita' renale. Questa raccomandazione si basa su uno studio eseguito con pazienti adulti con ridotta funzionalita' renale. >>Aggiustamento posologico per infanti, bambini ed adolescenti di peso inferiore ai 50 kg con funzionalita' renale alterata. Clcr Normale > 80 ml/min/1,73m^2. Infanti da 1 mese a meno di 6 mesi: da 7 a 21 mg/kg (da 0,07 a0,21 ml/kg) due volte al giorno; infanti da 6 a 23 mesi, bambini ed a dolescenti di peso inferiore ai 50 kg: da 10 a 30 mg/kg (da 0,10 a 0,30 ml/kg) due volte al giorno. Clcr lieve 50-79 ml/min/1,73m^2. Infantida 1 mese a meno di 6 mesi: da 7 a 14 mg/kg (da 0,07 a 0,14 ml/kg) du e volte al giorno; infanti da 6 a 23 mesi, bambini ed adolescenti di peso inferiore ai 50 kg: da 10 a 20 mg/kg (da 0,10 a 0,20 ml/kg) due volte al giorno. Clcr moderato 30-49 ml/min/1,73m^2. Infanti da 1 mese ameno di 6 mesi: da 3,5 a 10,5 mg/kg (da 0,035 a 0,105 ml/kg) due volt e al giorno; infanti da 6 a 23 mesi, bambini ed adolescenti di peso inferiore ai 50 kg: da 5 a 15 mg/kg (da 0,05 a 0,15 ml/kg) due volte al giorno. Clcr grave < 30 ml/min/1,73m^2. Infanti da 1 mese a meno di 6 mesi: da 3,5 a 7 mg/kg (da 0,035 a 0,07 ml/kg) due volte al giorno; infanti da 6 a 23 mesi, bambini ed adolescenti di peso inferiore ai 50 kg: da 5 a 10 mg/kg (da 0,05 a 0,10 ml/kg) due volte al giorno. Pazienti con malattia renale allo stadio finale (ESRD) sottoposti a dialisi. Infanti da 1 mese a meno di 6 mesi: da 7 a 14 mg/kg (da 0,07 a 0,14 ml/kg) una volta al giorno; infanti da 6 a 23 mesi, bambini ed adolescenti di peso inferiore ai 50 kg: da 10 a 20 mg/kg (da 0,10 a 0,20 ml/kg)una volta al giorno. Compromissione epatica: non e' richiesto adeguam ento posologico nei pazienti con compromissione epatica di grado da lieve a moderato. In pazienti con grave compromissione epatica, la clearance della creatinina puo' far sottostimare il grado di insufficienza renale. Pertanto quando la clearance della creatinina e' < 60 ml/min/1,73 m2 si raccomanda una riduzione del 50 % della dose di mantenimentogiornaliera. Popolazione pediatrica: prescrivere la forma farmaceutic a e il dosaggio piu' appropriati in base all'eta', al peso e alla dose. La formulazione in compresse non e' adatta per l'uso negli infanti enei bambini di eta' inferiore ai 6 anni. Una soluzione orale e' la fo rmulazione preferibile per l'uso in questa popolazione. Inoltre, i dosaggi disponibili delle compresse non sono appropriati per il trattamento iniziale nei bambini di peso inferiore a 25 kg, per i pazienti incapaci di deglutire compresse o per la somministrazione di dosi al di sotto di 250 mg. In tutti i casi sopra citati si deve usare una soluzione orale. Monoterapia: la sicurezza e l'efficacia del farmaco somministrato in monoterapia a bambini ed adolescenti di eta' inferiore ai 16 anni non sono state stabilite. Non vi sono dati disponibili. Terapia aggiuntiva per infanti da 6 a 23 mesi di eta', bambini (da 2 a 11 anni) e adolescenti (da 12 a 17 anni) di peso inferiore ai 50 kg: una soluzione orale e' la formulazione preferibile per l'uso negli infanti e neibambini di eta' inferiore ai 6 anni. La dose terapeutica iniziale e' di 10 mg/kg due volte al giorno. Sulla base della risposta clinica e della tollerabilita', la dose puo' essere aumentata fino a 30 mg/kg duevolte al giorno. Gli aggiustamenti posologici non devono superare aum enti o diminuzioni di 10 mg/kg due volte al giorno ogni due settimane.Deve essere usata la dose efficace piu' bassa. La dose in bambini di 50 kg o piu' e' la stessa degli adulti. >>Dose raccomandata per infanti a partire da 6 mesi di eta', bambini ed adolescenti. Peso 6 kg. Doseiniziale 60 mg (0,6 ml) due volte al giorno; dose massima: 180 mg (1, 8 ml) due volte al giorno. Peso 10 kg. Dose iniziale: 100 mg (1 ml) due volte al giorno; dose massima: 300 mg (3 ml) due volte al giorno. Peso 15 kg. Dose iniziale: 150 mg (1,5 ml) due volte al giorno; dose massima: 450 mg (4,5 ml) due volte al giorno. Peso 20 kg. Dose iniziale: 200 mg (2 ml) due volte al giorno; dose massima: 600 mg (6 ml) due volte al giorno. Peso 25 kg. Dose iniziale: 250 mg due volte al giorno; dose massima: 750 mg due volte al giorno. Peso da 50 kg. Dose iniziale:500 mg due volte al giorno; dose massima: 1500 mg due volte al giorno . I bambini del peso di 25 kg o inferiore devono preferibilmente iniziare il trattamento con Levetiracetam 100 mg/ml soluzione orale. La dose in bambini ed adolescenti del peso di 50 kg o superiore e' la stessadegli adulti. Terapia aggiuntiva per infanti da 1 mese a meno di 6 me si di eta': la soluzione orale e' la formulazione da utilizzare negli infanti. Modo di somministrazione: somministrare le compresse rivestite con film per via orale, inghiottite con una sufficiente quantita' diliquido e possono essere assunte con o senza cibo. La dose giornalier a va ripartita a meta' in due somministrazioni.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Avvertenze

In accordo con la pratica clinica corrente, se si deve interrompere iltrattamento con il farmaco si raccomanda una sospensione graduale (ad es. negli adulti e negli adolescenti di peso superiore a 50 kg: dimin uzione di 500 mg due volte al giorno ad intervalli di tempo compresi tra due e quattro settimane; negli infanti di eta' superiore ai 6 mesi,nei bambini e negli adolescenti di peso inferiore a 50 kg: la diminuz ione della dose non deve superare i 10 mg/kg due volte al giorno ogni due settimane; negli infanti (di eta' inferiore ai 6 mesi): la diminuzione della dose non deve superare i 7 mg/kg due volte al giorno ogni due settimane). La somministrazione del farmaco in pazienti con compromissione renale puo' richiedere un aggiustamento posologico. In pazienti con funzionalita' epatica gravemente compromessa si raccomanda di valutare la funzionalita' renale prima di stabilire la posologia. Casi di suicidio, tentato suicidio, ideazione e comportamento suicida sono stati riportati in pazienti trattati con antiepilettici (incluso levetiracetam). Una meta- analisi di studi randomizzati e controllati verso placebo, condotti con medicinali antiepilettici, ha mostrato un lieve incremento del rischio di ideazione e comportamento suicida. Il meccanismo di tale rischio non e' noto. Di conseguenza, i pazienti devono essere monitorati per quanto riguarda la comparsa di segni di depressione e/o ideazione e comportamento suicida, e un trattamento appropriato deve essere preso in considerazione. I pazienti (e coloro che se ne prendono cura) devono essere avvisati che, nel caso in cui emergano segni di depressione e/o ideazione o comportamento suicida. Popolazione pediatrica: la formulazione in compresse non e' adatta per l'uso negli infanti e nei bambini di eta' inferiore ai 6 anni. Dai dati disponibilinei bambini non si evince una influenza sulla crescita e sulla pubert a'. Tuttavia, gli effetti a lungo termine sull'apprendimento, l'intelligenza, la crescita, la funzione endocrina, la puberta' e sul potenziale riproduttivo nei bambini non sono noti. La sicurezza e l'efficacia di levetiracetam non sono state valutate accuratamente negli infanti di eta' inferiore ad 1 anno con epilessia. Negli studi clinici, sono stati esposti al farmaco solo 35 infanti di eta' inferiore ad 1 anno concrisi ad esordio parziale, di cui solo 13 erano di eta' inferiore ai 6 mesi. Il farmaco 250 mg compresse rivestite con film contiene l'agente colorante E110 che potrebbe causare reazioni allergiche.

Interazioni

Medicinali antiepilettici: i dati provenienti da studi clinici pre-marketing, condotti negli adulti, indicano che levetiracetam non influenza le concentrazioni sieriche degli antiepilettici esistenti (fenitoina, carbamazepina, acido valproico, fenobarbital, lamotrigina, gabapentin e primidone) e che questi antiepilettici non influenzano la farmacocinetica di levetiracetam. Come negli adulti, nei pazienti pediatrici acui sono state somministrate dosi fino a 60 mg/kg/die di levetiraceta m, non c'e' evidenza di interazioni clinicamente significative con altri medicinali. Una valutazione retrospettiva di interazioni farmacocinetiche, in bambini ed adolescenti affetti da epilessia (da 4 a 17 anni), ha confermato che la terapia aggiuntiva con levetiracetam somministrato per via orale non aveva influenzato le concentrazioni sieriche allo steady-state di carbamazepina e valproato somministrati contemporaneamente. Tuttavia i dati hanno suggerito una clearance del levetiracetam del 20% piu' elevata nei bambini che assumono medicinali antiepilettici con un effetto di induzione enzimatica. Non e' richiesto un adattamento della dose. Probenecid (500 mg quattro volte al giorno), un agente bloccante della secrezione tubulare renale, ha mostrato di inibirela clearance renale del metabolita primario ma non di levetiracetam. Tuttavia, la concentrazione di questo metabolita rimane bassa. E' prevedibile che altri medicinali escreti con secrezione tubulare attiva possano ridurre la clearance renale del metabolita. L'effetto di levetiracetam sul probenecid non e' stato studiato e l'effetto di levetiracetam su altri medicinali secreti con meccanismo attivo, ad es . FANS, sulfamidici e metotrexato, e' sconosciuto. Contraccettivi orali e altre interazioni farmacocinetiche: levetiracetam 1000 mg al giorno non ha influenzato la farmacocinetica dei contraccettivi orali (etinilestradiolo e levonorgestrel); i parametri endocrini (ormone luteinizzante e progesterone) non sono stati modificati. Levetiracetam 2000 mg al giornonon ha influenzato la farmacocinetica di digossina e warfarin; i temp i di protrombina non sono stati modificati. La somministrazione concomitante di digossina, contraccettivi orali e warfarin non ha influenzato la farmacocinetica di levetiracetam. Antiacidi: non sono disponibilidati sull'influenza degli antiacidi sull'assorbimento di levetiraceta m. Lassativi: sono stati riportati casi isolati di diminuita efficaciadi levetiracetam quando il lassativo osmotico macrogol e' stato sommi nistrato in concomitanza con levetiracetam per via orale. Pertanto, macrogol non deve essere assunto per via orale da un'ora prima ad un'oradopo l'assunzione di levetiracetam. Cibo e alcol: il grado di assorbi mento di levetiracetam non e' stato modificato dal cibo, ma la quota di assorbimento era lievemente ridotta. Non sono disponibili dati sulleinterazioni di levetiracetam con alcol.

Effetti indesiderati

Il profilo degli eventi avversi di seguito presentato si basa sull'analisi degli studi clinici controllati verso placebo aggregati, relativia tutte le indicazioni studiate, per un totale di 3.416pazienti tratt ati con levetiracetam. Questi dati sono integrati con l'uso di levetiracetam in corrispondenti studi di estensione in aperto, cosi' come dall'esperienza post-marketing. Le reazioni avverse piu' frequentemente riportate sono state rinofaringite, sonnolenza, cefalea, affaticamento e capogiro. Il profilo di sicurezza del levetiracetam e' generalmente simile nell'ambito dei diversi gruppi di eta' (pazienti adulti e pediatrici) e delle indicazioni approvate nel trattamento dell'epilessia. Le reazioni avverse segnalate nel corso di studi clinici (adulti, adolescenti, bambini ed infanti di eta' superiore ad 1 mese) e nell'esperienza post-marketing sono elencate nella seguente tabella in base alla classificazione per sistemi e organi e alla frequenza. La frequenza e' cosi' definita: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1000) e molto raro (<1/10.000). Infezioni ed infestazioni. Molto comune: rinofaringite; raro: infezione. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: trombocitopenia, leucopenia; raro: pancitopenia, neutropenia, agranulocitosi.Disturbi del sistema immunitario. Raro: reazione a farmaco con eosino filia e sintomi sistemici (DRESS). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: anoressia; non comune: perdita di peso, aumento di peso; raro: iponatremia. Disturbi psichiatrici. Comune: depressione, ostilita'/aggressivita', ansia, insonnia, nervosismo/irritabilita'; non comune: tentato suicidio, idea suicida, disturbo psicotico, comportamento anormale, allucinazioni, collera, stato confusionale, attacco di panico, labilita' affettiva/sbalzi d'umore, agitazione; raro: suicidio,disturbo della personalita', pensiero anormale. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: sonnolenza, cefalea; comune: convulsione, dist urbo dell'equilibrio, capogiro, letargia, tremore; non comune: amnesia, compromissione della memoria, coordinazione anormale/atassia, parestesia, alterazione dell'attenzione; raro: coreoatetosi, discinesia, ipercinesia. Patologie dell'occhio. Non comune: diplopia, visione offuscata. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: vertigine. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale, diarrea, dispepsia, vomito, nausea; raro: pancreatite. Patologie epatobiliari. Non comune: test della funzionalita' epatica anormali; raro: insufficienza epatica, epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash;non comune: alopecia, eczema, prurito; non nota: necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme. Patologie d el sistema musculoscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: debolezza muscolare, mialgia. Patologie sistemiche e condizioni relativealla sede di somministrazione. Comune: astenia/affaticamento. Traumat ismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Non comune: traumatismo. Il rischio di anoressia e' piu' elevato quando il topiramato e' co- somministrato con levetiracetam. In numerosi casi di alopecia, e' stata osservata guarigione dopo la sospensione del trattamento con levetiracetam. In alcuni dei casi di pancitopenia e' stata identificata soppressione del midollo osseo. Popolazione pediatrica: in pazienti di eta' compresa tra 1 mese e meno di 4 anni, un totale di 190 pazienti e'stato trattato con levetiracetam in studi controllati con placebo ed in studi di estensione in aperto. Sessanta (60) di questi pazienti sono stati trattati con levetiracetam in studi controllati con placebo. In pazienti di eta' compresa tra 4 e 16 anni, un totale di 645 pazientie' stato trattato con levetiracetam in studi controllati con placebo ed in studi di estensione in aperto. 233 di questi pazienti sono statitrattati con levetiracetam in studi controllaticon placebo. In entram bi questi intervalli di eta' pediatrica, questi dati sono integrati con l'esperienza post marketing relativa all'uso di levetiracetam. Il profilo di eventi avversi del levetiracetam e' generalmente simile nell'ambito dei diversi gruppi di eta' e delle indicazioni approvate nel trattamento dell'epilessia. Negli studi clinici controllati con placebo,i risultati sulla sicurezza nei pazienti pediatrici sono stati coeren ti con il profilo di sicurezza di levetiracetam negli adulti, ad eccezione delle reazioni avverse comportamentali e psichiatriche che sono state piu' comuni nei bambini rispetto che negli adulti. Nei bambini e negli adolescenti di eta' compresa tra 4 e 16 anni, sono stati riportati piu' frequentemente che in altri gruppi di eta' o nel profilo di sicurezza complessivo vomito (molto comune), agitazione (comune), sbalzid' umore (comune), labilita' affettiva (comune), aggressivita' (comun e), comportamento anormale (comune) e letargia (comune). In infanti e bambini di eta' compresa tra 1 mese e meno di 4 anni, sono state riportate piu' frequentemente che in altri gruppi di eta' o nel profilo di sicurezza complessivo, irritabilita' (molto comune) e coordinazione anormale (comune). Uno studio di sicurezza sui pazienti pediatrici, condotto secondo un disegno di non inferiorita', in doppio cieco e controllato verso placebo, ha valutato gli effetti cognitivi e neuro-psicologici di Levetiracetam in bambini da 4 a 16 anni di eta' con crisi ad esordio parziale. Levetiracetam si e' dimostrato non differente (non inferiore) rispetto al placebo per quanto riguarda la modifica rispetto al basale nel punteggio ottenuto ai subtest "Attenzione e Memoria" della scala di Leiter-R (Memory ScreenComposite score) nella popolazione per-protocol. I risultati correlati alle funzioni comportamentali ed emozionali hanno indicato un peggioramento, nei pazienti trattati con Levetiracetam, del comportamento aggressivo misurato in maniera standardizzata e sistematica, con l'utilizzo di uno strumento validato (CBCL).Tuttavia, i soggetti che hanno assunto Levetiracetam nello studio in aperto di follow-up a lungo termine non hanno manifestato, mediamente,un peggioramento delle loro funzioni comportamentali ed emozionali; i n particolare, le valutazioni dell'aggressivita' nei comportamenti nonsono peggiorate rispetto al basale. La segnalazione delle reazioni av verse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

Dati post-marketing di diversi registri prospettici di gravidanza hanno documentato i risultati della esposizione a levetiracetam in monoterapia in piu' di 1000 donne durante il primo trimestre di gravidanza. Nel complesso, questi dati non suggeriscono un sostanziale aumento del rischio di malformazioni congenite maggiori, sebbene un rischio teratogeno non possa essere completamente escluso. La terapia con piu' farmaci antiepilettici e' associata ad un piu' alto rischio di malformazioni congenite rispetto allamonoterapia e pertanto la monoterapia deve essere presa in considerazione. Studi su animali hanno mostrato una tossicita' riproduttiva. Il farmaco non e' raccomandato, se non clinicamente necessario, durante la gravidanza e in donne in eta' fertile che non utilizzano metodi contraccettivi. Come per altri medicinali antiepilettici, le alterazioni fisiologiche associate con la gravidanza possono influenzare le concentrazioni plasmatiche di levetiracetam. Durante la gravidanza, e' stata osservata una riduzione delle concentrazioni plasmatiche di levetiracetam. Questa riduzione e' piu' pronunciata durante il terzo trimestre (fino al 60 % della concentrazione basale primadella gravidanza). Le donne in gravidanza trattate con levetiracetam devono essere accuratamente seguite dal punto di vista clinico. L'interruzione dei trattamenti antiepilettici puo' comportare una esacerbazione della malattia che puo' essere nociva per la madre e per il feto. Levetiracetam e' escreto nel latte materno umano. Pertanto, l'allattamento con latte materno non e' raccomandato. Tuttavia, se il trattamento con levetiracetam si rendesse necessario durante l'allattamento, il rapporto rischio/beneficio del trattamento deve essere valutato, tenendo in considerazione l'importanza dell'allattamento con latte materno.Non e' stato rilevato alcun impatto sulla fertilita' negli studi sugl i animali. Non sono disponibili dati clinici; il rischio potenziale nell'uomo e' sconosciuto.