Medrol Vet - 30cpr 4mg

Dettagli:
Nome:Medrol Vet - 30cpr 4mg
Codice Ministeriale:102586043
Principio attivo:Metilprednisolone
Codice ATC:H02AB04
Fascia:n/a
Prezzo:14
Produttore:Zoetis Italia Srl
SSN:Veterinario
Ricetta:Ripetibile unico esemplare (veterinaria)
Tipo prodotto:Farmaco veterinario
Forma:Compresse
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi
Scadenza:60 mesi
Veterinario:

Denominazione

MEDROL VET

Formulazioni

Medrol Vet - 30cpr 4mg

Categoria farmacoterapeutica

Corticosteroidi sistemici. Glicocorticoidi.

Principi attivi

Metilprednisolone.

Eccipienti

Compresse 2 mg: lattosio 80 mg; saccarosio 1,5 mg; amido di mais 15,65mg; calcio stearato 0,8 mg; coloranti: amaranto (E132), eritrosina so dica (E127). Compresse 4 mg: lattosio 80 mg; saccarosio 1,5 mg; amido di mais 14,3 mg; calcio stearato 0,8 mg.

Indicazioni

E' indicato nei cani e nei gatti per il trattamento, o come parte integrante di un regime terapeutico, di processi infiammatori ed allergici, come processi allergici od infiammatori aspecifici cutanei, muscolo-scheletrici, oculo-auricolari ed altri processi allergico/infiammatoriche normalmente rispondono alla terapia corticosteroidea, per es. dis ordini autoimmunitari. Puo' essere usato per iniziare un trattamento antiinfiammatorio o per continuare la terapia dopo la somministrazione di un corticosteroide iniettabile.

Controindicazioni / effetti secondari

La terapia corticosteroidea sistemica e' generalmente controindicata nei pazienti affetti da malattie renali e diabete mellito. Come qualsiasi altro corticosteroide, il farmaco e' controindicato nei pazienti affetti da tubercolosi latente, ulcera peptica e sindrome di Cushing. Inpresenza di osteoporosi, predisposizione alla tromboflebite, ipertens ione, insufficienza cardiaca congestizia o infezioni microbiche, e' necessario usare i corticosteroidi con estrema cautela. Il prodotto non va impiegato in presenza di ulcere della cornea, nelle ulcere gastrointestinali, nel diabete mellito (il prodotto e' un antagonista diretto dell’insulina pertanto aggrava il diabete mellito).

Uso / Via di somministrazione

Orale.

Posologia

Il dosaggio necessario puo' variare a seconda delle circostanze cliniche individuali come la gravita' della malattia, la durata prevista della terapia ed anche tenendo conto della storia clinica del soggetto. Dose totale giornaliera media. Peso corporeo da 1 a 5 kg: 1 mg; peso corporeo da 5 a 9 kg: 2 mg; peso corporeo da 9 a 18 kg: da 2 a 4 mg; peso corporeo da 18 a 36 kg: da 4 a 8 mg. La dose giornaliera iniziale dovrebbe essere somministrata in due dosi equamente divise. Al fine di controllare i sintomi clinici di certi disordini autoimmunitari, per es. il Pemfigo volgare, e' possibile che il dosaggio iniziale debba essere superiore a quello sopra raccomandato. Appena si ottiene una risposta clinica soddisfacente, la dose giornaliera dovrebbe essere gradualmente ridotta fino a al termine del trattamento, nel caso di processi acuti o fino al dosaggio piu' basso che mantiene un'adeguata risposta clinica nel caso di processi cronici.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore a 25 gradi C.

Avvertenze

Gli animali in terapia corticosteroidea devono essere monitorati per sintomi di infezione e dove necessario, si deve adottare un'appropriataterapia antimicrobica. Come con tutti i corticosteroidi, il monitorag gio della possibile soppressione surrenale dovrebbe essere consideratodurante e successivamente un trattamento di lungo termine di processi cronici. Puo' rendersi necessaria una stimolazione della surrenale co n l'ormone adrenocorticotropo (ACTH), in particolare se l'animale e' stato sottoposto a particolari stress insoliti. La concomitante somministrazione di barbiturici, fenilbutazone, fenitoina o rifampicina puo' aumentare il metabolismo e ridurre gli effetti dei corticosteroidi. I corticosteroidi possono anche ridurre la risposta agli anticoagulanti.I corticosteroidi possono ritardare la cicatrizzazione di lesioni e l 'azione immunosoppressiva puo' indebolire la resistenza od aggravare infezioni esistenti. In corso di infezioni la terapia corticosteroidea deve essere associata ad un trattamento antibatterico eziologico. In presenza di infezioni virali, gli steroidi possono peggiorare od accelerare lo sviluppo della malattia.. Gli steroidi stessi, durante il trattamento, possono causare una notevole alterazione del metabolismo lipidico, glucidico, proteico e minerale, per es. puo' manifestarsi una ridistribuzione del grasso corporeo, debolezza muscolare, deperimento edosteoporosi. I corticosteroidi possono causare ingrossamento del fega to (epatomegalia), fare aumentare i livelli sierici degli enzimi epatici ed aumentare il rischio di pancreatiti acute. Durante la terapia, dosi effi caci sopprimono l'asse ipotalamo-ipofisi-surrene. Dopo il termine della terapia possono insorgere sintomi di insuffi cienza surrenalica che possono evolvere fi no ad atrofi a corticosurrenalica, e questo puo' rendere l'animale incapace di rispondere adeguatamente alle situazioni stressanti. Quindi, si dovrebbe considerare come minimizzare l'insufficienza surrenalica in seguito alla sospensione del trattamento, per es. mediante una riduzione graduale del dosaggio. Precauzioni speciali per chi somministra il prodotto agli animali: le persone con nota ipersensibilita' ai principi attivi o all'eccipiente devono evitare contatti con il medicinale veterinario. Sovradosaggio: le principalimanifestazioni di tossicita' acuta sono ipertensione, vomito ed edema . In caso di avvelenamento cronico, la dose dovrebbe essere ridotta adun dosaggio di mantenimento minimo al primo segno di tossicita'. Inco mpatibilita': non note.

Tempo di attesa

Non pertinente.

Specie di destinazione

Cani, gatti.

Interazioni

Per le malattie neoplastiche, come leucemia e linfoma, il metilprednisolone viene di solito usato come parte di un programma chemioterapico.Interazioni indesiderate: la combinazione dei glicocorticoidi con sal icilati e farmaci antiinfiammatori non steroidei aumenta il rischio per le complicazioni gastro-intestinali. La combinazione dei glicocorticoidi con diuretici del gruppo tiazidico aumenta il rischio di intolleranza al glucosio. In caso di diabete, i glicocorticoidi possono aumentare il fabbisogno di insulina o di farmaci ipoglicemizzanti orali.

Effetti indesiderati

Gli steroidi stessi, durante il trattamento, possono causare sintomi cushingoidi con una notevole alterazione del metabolismo lipidico, glucidico, proteico e minerale, per es. puo' manifestarsi una ridistribuzione del grasso corporeo, debolezza muscolare, deperimento ed osteoporosi.

Gravidanza e allattamento

L'uso dei corticosteroidi in gravidanza richiede un'attenta valutazione dei benefici clinici rispetto ai possibili rischi. E' stato notato che i corticosteroidi, quando somministrati nelle fasi iniziali della gravidanza, provocano malformazioni fetali in alcuni animali da laboratorio, ma non in altri. Non ci sono prove adeguate sulla sicurezza d'impiego del metilprednisolone nelle prime fasi della gravidanza della cagna e della gatta. Alcune classi di corticosteroidi, quando somministrati nelle ultime fasi della gravidanza, possono indurre parto prematuro o aborto. Questo fenomeno e' per lo piu' strettamente associato a quei corticosteroidi con metilazione in C-16, per es. betametazone, desametazone, flumetazone. Il metilprednisolone non e' un corticosteroide metilato in C-16 ed il rischio relativo, in merito all'aborto indotto o al parto prematuro, e' considerato minimo.