Meropur - Sc Im 5f 75ui+5f 75ui

Dettagli:
Nome:Meropur - Sc Im 5f 75ui+5f 75ui
Codice Ministeriale:036749012
Principio attivo:Menotropina
Codice ATC:G03GA02
Fascia:A
Prezzo:132.87
Doping:Proibito in e fuori gara
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Ferring Spa
SSN:Concedibile esente per patologia
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Preparazione iniettabile
Contenitore:Fiale
Iva:10%
Temp. Conservazione:Inferiore a +25 gradi, al riparo dalla luce, proteggere dal freddo
Scadenza:24 mesi

Denominazione

MEROPUR

Formulazioni

Meropur - Sc Im 5f 75ui+5f 75ui
Meropur - Sc Im 10f 75ui+10f 75u

Categoria farmacoterapeutica

Gonadotropine.

Principi attivi

Ogni flaconcino di polvere contiene menotropina altamente purificata (gonadotropina umana menopausale, HMG) corrispondente ad una attivita' ormone follicolo stimolante FSH di 75 UI ed un'attivita' ormone luteinizzante LH di 75 UI. La Gonadotropina Corionica Umana (hCG) e' un ormone naturalmente presente nelle urine di donne in post-menopausa, ed e'contenuta nel prodotto, contribuendo all'attivita' totale dell'ormone luteinizzante.

Eccipienti

Polvere: lattosio monoidrato, polisorbato 20, sodio idrossido, acido cloridrico. Solvente: sodio cloruro, acido cloridrico, acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Il prodotto e' indicato per il trattamento della sterilita' nelle seguenti situazioni cliniche. Anovulazione, inclusa la Sindrome dell'OvaioPolicistico (PCOD), in donne che non rispondono al trattamento con cl omifene citrato. Iperstimolazione ovarica controllata per l'induzione dello sviluppo follicolare multiplo durante tecniche di riproduzione assistita (ART), come fertilizzazione in vitro/trasferimento embrionale(FIVET), trasferimento di gameti all'interno delle tube (GIFT) e inie zione intracitoplasmatica di spermatozoi (ICSI).

Controindicazioni / effetti secondari

Il farmaco e' controindicato in donne con tumori della ghiandola ipofisaria o dell'ipotalamo, carcinoma uterino, mammario o ovarico, gravidanza e allattamento, emorragie ginecologiche ad eziopatogenesi sconosciuta, ipersensibilita' nota al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti del prodotto, cisti ovariche o ingrossamento ovarico non associato alla sindrome dell'ovaio policistico. Nelle condizioni seguenti essendo improbabile un esito favorevole del trattamento, non deve essere somministrato in caso di insufficienza ovarica primitiva, malformazioni degli organi sessuali incompatibili con una gravidanza, fibromi uterini incompatibili con una gravidanza.

Posologia

Il trattamento deve essere iniziato sotto la supervisione di un medicoesperto nel trattamento di problemi di fertilita'. >>Metodo di sommin istrazione. Il prodotto puo' essere somministrato per iniezione sottocutanea (SC) o intramuscolare (IM) dopo ricostituzione della polvere col solvente annesso alla confezione. La polvere deve essere ricostituita immediatamente prima dell'uso. Per evitare iniezione di volumi eccessivi, si possono ricostituire fino a 3 fiale di polvere in 1 ml di solvente. Evitare di scuotere con vigore. La soluzione deve essere scartata qualora contenga particelle o non sia limpida. >>Dosaggio. I regimiposologici descritti sono validi sia per iniezioni sottocutanee che i ntramuscolari. Esiste una grande variabilita' individuale nella risposta ovarica alle gonadotropine esogene. Cio' rende impossibile definireuno schema di dosaggio uniforme. Il dosaggio deve quindi essere stabi lito individualmente secondo la risposta ovarica. Il prodotto puo' essere somministrato da solo o in combinazione con altri agonisti o antagonisti dell'ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH). Le raccomandazioni sul dosaggio da utilizzare e la durata del trattamento possonovariare secondo il protocollo di trattamento adottato. Donne con anov ulazione (inclusa PCOD): l'obiettivo del trattamento e' quello di stimolare la maturazione di un singolo follicolo di Graaf da cui l'ovocitaverra' liberato dopo somministrazione di gonadotropina corionica uman a (hCG). La terapia con il prodotto deve iniziare entro i primi 7 giorni del ciclo mestruale. La dose iniziale raccomandata e' 75-150 UI al giorno, che deve essere mantenuta per almeno 7 giorni. La posologia vasuccessivamente adattata in base alla risposta individuale della pazi ente che va valutata con il monitoraggio clinico (inclusa ecografia ovarica sola o in associazione con la misurazione dei livelli di estradiolo). Gli aggiustamenti dei dosaggi non devono essere fatti ad intervalli inferiori ai 7 giorni. L'aumento della dose consigliata e' di 37,5UI per aggiustamento, e non deve superare 75 UI. La dose massima gior naliera non deve essere superiore a 225 UI. Se la paziente non risponde adeguatamente alla terapia dopo 4 settimane di trattamento il ciclo di terapia deve essere interrotto, e la paziente deve ricominciare un trattamento con una dose iniziale maggiore rispetto al ciclo precedente. Una volta raggiunta la risposta ottimale e' necessario somministrare da 5000 a 10000 UI di hCG in una singola iniezione, un giorno dopo l'ultima iniezione con il prodotto. E' preferibile che la paziente abbia rapporti sessuali sia il giorno della somministrazione di hCG che ilgiorno seguente. Alternativamente puo' essere praticata una inseminaz ione intrauterina (IUI). Se si ottiene una risposta eccessiva al prodotto, il trattamento deve essere interrotto, si deve rinunciare alla somministrazione di hCG e la paziente deve usare un metodo contraccettivo barriera o astenersi dai rapporti sessuali fino all'inizio della successiva mestruazione. Donne sottoposte a iperstimolazione ovarica per lo sviluppo follicolare multiplo in tecniche di riproduzione assistita(ART): in coerenza a quanto osservato negli studi clinici con il prod otto che includevano una down-regulation con agonisti del GnRH, la terapia deve essere iniziata circa 2 settimane dopo l'inizio del trattamento con l'agonista. La dose iniziale raccomandata e' di 150-225 UI al giorno per almeno i primi 5 giorni di terapia. Sulla base del monitoraggio clinico (che comprende un esame ecografico da solo o in associazione alla misurazione dei livelli ematici di estradiolo) il dosaggio successivo deve essere stabilito in base alla risposta individuale dellapaziente, e non deve superare le 150 UI per singolo adattamento. La d ose massima giornaliera somministrata non deve superare le 450 UI e nella maggior parte dei casi non e' raccomandata una durata superiore a 20 giorni. In protocolli che non prevedono una down-regulation con GnRH agonisti, la terapia deve essere iniziata il secondo o terzo giorno del ciclo mestruale. Si raccomanda l'utilizzo degli intervalli di dosaggio e di somministrazione suggeriti per i protocolli con down-regulation con GnRH agonisti sopra descritti. Per indurre una maturazione finale dei follicoli nella preparazione del recupero follicolare, una volta ottenuto un numero sufficiente di follicoli di dimensioni appropriate, devono essere somministrati fino a 10.000 UI di hCG in unica iniezione. Le pazienti devono essere strettamente monitorate almeno nelle due settimane successive la somministrazione di hCG. Se si osserva una risposta eccessiva al trattamento, si deve interrompere la somministrazione del farmaco, si deve rinunciare all'hCG e la paziente deve usareun metodo contraccettivo barriera o astenersi dai rapporti sessuali f ino alla successiva mestruazione. Insufficienza renale/epatica: questipazienti non sono stati inclusi negli studi clinici.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Non congelare. Conservare nel contenitore originale.

Avvertenze

Il farmaco e' una potente sostanza ad attivita' gonadotropa in grado di causare reazioni avverse da moderate a gravi e deve essere utilizzata solo da medici esperti nel trattamento di problemi di infertilita'. La terapia con gonadotropine richiede un certo impegno di tempo da parte del medico e supporto da parte dei professionisti sanitari, monitoraggio ecografico della risposta ovarica, da solo o preferibilmente in associazione al dosaggio dei livelli sierici di estradiolo a intervalli regolari. La variabilita' inter-individuale di risposta al trattamento con menotropina e' molto ampia, con una risposta molto scarsa in alcune pazienti. Deve essere utilizzata la dose minima efficace in relazione all'obiettivo del trattamento. La prima iniezione deve essere effettuata sotto il diretto controllo del medico. Prima di iniziare il trattamento, deve essere attentamente valutata l'infertilita' della coppia e devono essere valutate presunte controindicazioni alla gravidanza. In particolare si deve valutare la presenza di ipotiroidismo, insufficienza corticosurrenalica, iperprolattinemia, tumori ipofisari o ipotalamici, ed effettuare la terapia specifica adeguata. Le pazienti sottoposte a procedure di stimolazione dello sviluppo follicolare, sia nell'ambito di un trattamento per infertilita' anovulatoria che con procedure ART, possono sviluppare ingrossamento ovarico o iperstimolazione.L'osservanza del dosaggio raccomandato del prodotto, dello schema di somministrazione consigliato e il monitoraggio attento della terapia riducono al minimo l'incidenza di tali eventi. L'interpretazione acuta dell'indice di sviluppo follicolare e della sua maturazione richiede medici esperti nell'interpretazione dei relativi tests. La sindrome da iperstimolazione ovarica (OHSS) e' un evento medico distinto dall'ingrossamento ovarico non complicato. L'OHSS e' una sindrome che puo' manifestarsi con gradi crescenti di gravita'. Comprende marcato ingrossamento ovarico, elevati livelli di steroidi sessuali nel siero, ed un aumento della permeabilita' vascolare che puo' portare ad un accumulo di liquidi nel peritoneo, nelle pleure e raramente nel pericardio. Nei casi gravi di OHSS possono essere osservati i seguenti sintomi: dolore addominale, distensione addominale, grave ingrossamento delle ovaie, aumento di peso, dispnea, oliguria e sintomi gastrointestinali quali nausea, vomito e diarrea. La valutazione clinica puo' rivelare ipovolemia, emoconcentrazione, sbilanciamento degli elettroliti, ascite, emoperitoneo, effusione pleurica, idrotorace, insufficienza polmonare acuta, eventi tromboembolici. Una eccessiva risposta al trattamento con gonadotropine raramente porta a OHSS a meno che venga somministrato hCG perprovocare l'ovulazione. Percio' in caso di iperstimolazione ovarica e ' prudente rinunciare all'hCG ed avvisare la paziente di evitare il coito o di usare metodi contraccettivi di barriera per almeno 4 giorni. L'OHSS puo' progredire rapidamente (da 24 ore a diversi giorni) fino adiventare una condizione medica grave, percio' le pazienti devono ess ere seguite attentamente per almeno le due settimane successive la somministrazione di hCG. L'osservanza del dosaggio raccomandato e dello schema di somministrazione consigliato, e il monitoraggio attento dellaterapia riducono al minimo l'incidenza di iperstimolazione ovarica e di gravidanze multiple. Nelle tecniche ART, l'aspirazione di tutti i follicoli prima dell'ovulazione puo' ridurre il verificarsi di iperstimolazione. L'OHSS puo' essere piu' grave e prolungata se interviene unagravidanza. Piu' spesso, l'OHSS insorge dopo sospensione del trattame nto ormonale e raggiunge la sua massima gravita' circa sette-dieci giorni dopo il trattamento. Normalmente l'OHSS si risolve spontaneamente con la comparsa del mestruo. In caso di OHSS grave, si deve interrompere il trattamento con gonadotropine se in corso, la paziente deve essere ricoverata in ospedale per iniziare una terapia adeguata. Tale sindrome si presenta in percentuali elevate in pazienti con malattia dell'ovaio policistico. Le gravidanze multiple, specialmente se di numero elevato, comportano e aumentano il rischio di esiti materni e perinatali sfavorevoli. Nelle pazienti sottoposte ad induzione dell'ovulazione con gonadotropine, l'incidenza di gravidanze multiple e' maggiore rispetto ai concepimenti naturali. La maggior parte delle gravidanze multiple sono gemellari. E' raccomandato un attento monitoraggio della risposta ovarica per minimizzare il rischio di gravidanze multiple. Nelle pazienti sottoposte a procedure ART il rischio di gravidanze multiple e' legato principalmente al numero di embrioni impiantati, alla loro qualita' e all'eta' della paziente. La paziente deve essere informata del rischio di gravidanza multipla prima di iniziare il trattamento. L'incidenza di interruzioni di gravidanza per aborto e' piu' elevata in pazienti sottoposte a stimolazione per lo sviluppo follicolare con procedure ART che nella popolazione normale. Donne con anamnesi di malattie tubariche sono a rischio di gravidanza ectopica sia in caso di gravidanza spontanea che da trattamento per infertilita'. La prevalenza digravidanze ectopiche riportata dopo trattamento IVF e' stata da 2% a 5%, in confronto a quella della popolazione generale risultata da 1% a1,5%. Sono stati riportati casi di tumori, sia benigni che maligni, d elle ovaie o di altri organi del sistema riproduttivo, in donne sottoposte a regimi con piu' farmaci per il trattamento dell'infertilita'. Non e' ancora stato stabilito se il trattamento con gonadotropine aumenta il rischio basale di tali tumori in donne non fertili. La prevalenza di malformazioni congenite dopo ART puo' essere lievemente piu' elevata che dopo gravidanza spontanea. Si pensa che cio' sia dovuto a differenze nelle caratteristiche dei genitori (ad es. eta' materna, caratteristiche dello sperma) e a gravidanze multiple. Donne con fattori di rischio per eventi tromboembolici generalmente riconosciuti, sia personali che familiari, obesita' grave (Indice di Massa Corporea > 30 kg/m^2) o trombofilia, possono avere un aumento del rischio di eventi tromboembolici venosi o arteriosi, durante o dopo il trattamento con gonadotropine. In queste donne si deve valutare il beneficio atteso dalla somministrazione di gonadotropine in confronto al rischio. Si deve sottolineare tuttavia che anche la gravidanza stessa porta ad un aumento del rischio di comparsa di eventi tromboembolici.

Interazioni

Non sono stati condotti studi di interazione tra farmaci con il prodotto nell'uomo. Sebbene in assenza di studi clinici controllati, ci si attende che l'uso concomitante del prodotto e clomifene citrato possa aumentare la risposta follicolare. Nel caso si utilizzi un GnRH agonista per la desensibilizzazione ipofisaria, puo' essere necessario utilizzare dosaggi piu' elevati del farmaco per ottenere una risposta follicolare adeguata.

Effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati piu' gravi e frequentemente riportati duranteil trattamento negli studi clinici sono sindrome da iperstimolazione ovarica (OHSS), dolore addominale, cefalea, reazione al sito di iniezione e dolore al sito di iniezione, con una incidenza fino al 10%. Sonodi seguito riportati gli effetti collaterali principali in donne trat tate con il prodotto secondo classificazione organo sistemica (SOCs) efrequenza nel corso degli studi clinici. Le frequenza degli eventi av versi sono le seguenti: comune (>1/100 e <1/10), non comune (> 1/1000 e < 1/100). Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale, nausea, ingrossamento addominale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: reazione al sito di iniezione, dolore al sito di iniezione. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea. Patologie dell'apparato riproduttivo. Comune: OHSS, dolorepelvico. Patologie vascolari. Non comune: trombosi venosa profonda. I n seguito all'uso negli studi clinici sono stati riportati sintomi gastrointestinali associati a OHSS quali distensione addominale e malessere, nausea, vomito e diarrea. Come complicanza rara di OHSS si possonoverificare eventi tromboembolici venosi e torsione ovarica. Molto rar amente sono stati riportati casi di reazioni allergiche, localizzate ogeneralizzate, incluse reazioni anafilattiche, in seguito ad iniezion e del prodotto.

Gravidanza e allattamento

L'uso durante la gravidanza e il periodo di allattamento e' controindicato. A tutt'oggi non e' stato riportato nessun rischio teratogeno in seguito all'uso clinico di gondotropine per indurre iperstimolazione ovarica controllata. I dati sulle gravidanze esposte al trattamento sono insufficienti. Esperimenti su animali non hanno rivelato un effetto teratogeno del farmaco.