Metotressato Teva - Fl 1g 10ml

Dettagli:
Nome:Metotressato Teva - Fl 1g 10ml
Codice Ministeriale:026544041
Principio attivo:Metotrexato
Codice ATC:L01BA01
Fascia:H
Prezzo:83.7
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Teva Italia Srl
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Soluzione iniettabile
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Al riparo da luce e a temperatura ambiente
Scadenza:36 mesi

Denominazione

METOTRESSATO TEVA

Formulazioni

Metotressato Teva - Fl 50mg 2ml
Metotressato Teva - Fl 500mg20ml
Metotressato Teva - Fl 1g 10ml
Metotressato Teva - Fl 5g 50ml

Categoria farmacoterapeutica

Antimetaboliti.

Principi attivi

Ogni ml di soluzione da 25 mg/ml contiene 25 mg di metotressato. Ogni ml di soluzione da 100 mg/ml contiene 100 mg di metotressato.

Eccipienti

Ogni ml di soluzione da 25 mg/ml contiene sodio cloruro, sodio idrossido, acido cloridrico, acqua per iniettabili. Ogni ml di soluzione da 100 mg/ml contiene sodio idrossido, sodio idrossido 1 N q.b., acido cloridrico 1 N q.b., 1 ml di acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Il medicinale e' indicato nel trattamento del coriocarcinoma, del corionadenoma destruente e della mola vescicolare o idatiforme. L'uso del farmaco sia da solo che in polichemioterapia induce remissioni sui principali tumori solidi (sarcomi, linfomi, carcinomi cervico-facciali, carcinoma della mammella, del polmone e della cervice dell'utero) riuscendo a mantenere tali remissioni anche per lunghi periodi. Il medicinale trova anche indicazione nelle leucemie acute. Studi recenti hanno evidenziato l'ottima risposta terapeutica indotta dal metotressato nella leucemia linfoblastica del bambino. Il metotressato ha inoltre dimostrato validita' terapeutica anche nel linfosarcoma del bambino in III e IV stadio.

Controindicazioni / effetti secondari

Il farmaco non puo' essere somministrato in pazienti affetti da gravi malattie renali o epatiche e in pazienti con preesistenti discrasie ematiche, quali ipoplasia del midollo osseo, trombocitopenia, anemia grave. L'uso del farmaco e' controindicato in gravidanza, in quanto il suo uso puo' causare gravi malformazioni congenite del nascituro, e durante l'allattamento.

Posologia

Il dosaggio si basa sul peso o sulla superficie corporea eccetto che per la somministrazione intratecale o intraventricolare nei quali casi occorre una dose massima di 15 mg. Ridurre le dosi in caso di deficienze ematiche o disfunzioni epatiche e renali. Per infusione diluire solo con una soluzione salina. Dosi > 100 mg sono di solito somministrateper infusioni endovenose per periodi < 24 ore. Parte della dose puo' essere somministrata inizialmente per iniezione endovenosa rapida. E' stato impiegato con effetti positivi in una grande varieta' di malattie neoplastiche, da solo o in associazione con altri agenti citotossici, ormoni, immunoterapia, radioterapia o chirurgia. L'associazione con folinato di calcio puo' preservare le cellule normali dagli effetti tossici. >>Coriocarcinoma ed altri tumori trofoblastici. Per via intramuscolare in dosi di 15-30 mg al giorno per cicli di 5 giorni. Questi cicli sono di solito ripetuti 3-5 volte a seconda dei casi, con periodi di riposo di una o piu' settimane fra i cicli, fino alla diminuzione di ogni sintomo di tossicita'. L'efficacia e' valutata nelle 24 ore conl'analisi delle HCG, che dovrebbero tornare ai valori normali o < 50I U/24 ore di solito dopo il III o il IV ciclo, e dovrebbero seguire unacompleta risoluzione delle lesioni rilevabili in 4 o 6 settimane. Di solito occorrono uno o due cicli dopo la normalizzazione delle HCG. Prima di ogni ciclo eseguire una valutazione clinica. Dosi > 60 mg intramuscolo ogni 48 ore possono essere somministrate per 4 volte, seguite da una terapia con calcio folinato. Ripetere questo ciclo ad intervalli di almeno 7 giorni finche' il livello delle HCG urinarie ritorna normale. Sono di solito necessari almeno 4 cicli. Pazienti con complicazioni come estese metastasi possono essere trattati con l'associazione con altri farmaci citotossici. >>Corionadenoma destruente e mola idatidea. Si raccomanda una terapia profilattica. Somministrare dosi simili a quelle per il coriocarcinoma. >>Leucemia acuta linfatica (linfoblastica) nei bambini e nei giovani adolescenti. Il farmaco a dosi di 3,3 mg/mq in associazione con 60 mg/mq di prednisone, somministrato per viagenerale, viene usato come terapia induttiva. Il prodotto da solo o c on altri agenti puo' mantenere la remissione indotta dal farmaco. Quando si ha la remissione e la terapia di supporto produce miglioramenti clinici generali, iniziare la terapia di mantenimento con 30 mg/mq intramuscolo due volte la settimana. E' stato anche impiegato un dosaggiodi 2.5 mg/kg in vena ogni 14 giorni. In caso di recrudescenza della m alattia si puo' ottenere di nuovo reinduzione o remissione ripetendo la terapia induttiva iniziale. >>Leucemia meningea. Esaminare il FCS nei pazienti leucemici per diagnosticare una eventuale invasione leucemica del SNC. Dato che il passaggio di metotressato dal plasma al FCS e'minimo in una terapia adeguata, somministrare in dosi intratecali di 12 mg/mq o in dosi massime di 15 mg ad intervalli di 2-5 giorni. Di solito si ripete tale terapia fino a che il conteggio delle cellule del FCS ritorna ai livelli normali, poi si consiglia un'ulteriore dose. Unsecondo ciclo e' costituito da 12 mg/mq una volta la settimana per du e settimane e poi una volta al mese. A causa dei frequenti casi di leucemia meningea, si puo' somministrare il prodotto per via intratecale in dosi uguali. Dosi dell'ordine di 500 mg/mq producono livelli citotossici di metotressato nel FCS. Questa terapia e' stata usata per brevetempo, seguita da una somministrazione di folinato di calcio, come te rapia iniziale di mantenimento per prevenire invasione leucemica del SNC in bambini con leucemia linfocitica. >>Linfoma. Linfomi non-Hodgkin's sono stati trattati con 3-30 mg/kg (circa 9-900 mg/mq) per iniezione endovenosa e infusione, seguita da folinato di calcio alle dosi piu'alte. Alcuni casi di linfoma di Burkitt, se trattati nel primo stadio con cicli di 15 mg/mq al giorno per 5 giorni, hanno mostrato remissio ni prolungate. Una chemioterapia combinata viene anche usata in tutti gli stadi della malattia e un ciclo di 15 mg/giorno intratecalmente per 4 giorni puo' controllare episodi di invasione del SNC. >>Tumore della mammella. Somministrare in dosi endovenose di 10-60 mg/mq. E' di solito incluso in regimi di combinazioni con altri citotossici nel trattamento del cancro della mammella in stadio avanzato. Un regime simile e' anche usato come terapia adiuvante in casi primari seguiti da mastectomia e/o radioterapia. >>Sarcoma ostegenico. Il prodotto da solo o in associazione e' stato introdotto come terapia adiuvante al trattamento primario del sarcoma ostegenico. Cio' ha comportato l'uso di infusioni endovenose di 20-300 mg/kg (circa 600-9000 mg/mq) seguite da folinato di calcio come sostegno. Puo' essere usato come unico trattamento in casi di metastasi del sarcoma ostegenico. >>Carcinoma broncogeno. Infusioni endovenose di 20-100 mg/mq sono state incluse in regimi di combinazioni cicliche nel trattamento dei tumori in stato avanzato. Altedosi del prodotto con folinato di calcio possono essere usate come tr attamento unico. >>Tumore della testa e del collo. Infusioni endovenose di 240-1080 mg/mq con folinato di calcio possono essere usate come terapia pre-operatoria adiuvante nel trattamento di tumori in stadio avanzato. Le infusioni endoarteriose sono indicate per certi tumori della testa e del collo. >>Carcinoma della vescica. Possono essere usate iniezioni endovenose o infusioni con il farmaco a dosi > 100 mg ogni 1 o 2 settimane. Diuretici e idratanti riducono l'eccessiva tossicita' del farmaco che puo' manifestarsi in casi di alterazioni renali. >>Terapia di sostegno con folinato di calcio. In generale quantita' > 120 mgdi folinato sono somministrate in dosi frazionate nelle 14-24 ore per iniezione intramuscolare, in bolo endovenoso o in infusione endovenos a in soluzione salina, seguita da 12-15 mg i.m. o 15 mg per via orale,ogni 6 ore per le successive 48 ore. La terapia di sostegno di solito si inizia dopo 25 ore dall'inizio dell'infusione con il farmaco. Il d osaggio di 15 mg per via orale ogni 6 ore per 48-72 ore puo' bastare con dosaggi del farmaco < 100 mg. Alte dosi di metotressato associato afolinato di calcio come terapia di sostegno di molti tumori precedent emente resistenti sono rischiose. I pazienti con un ritardo nella fasedi eliminazione precoce del metotressato sono piu' a rischio di insuf ficienza renale oligurica irreversibile. In aggiunta ad un'appropriataterapia con calcio I-folinato, eseguire una continua idratazione ed a lcalinizzazione delle urine e monitorare lo stato dei fluidi e degli elettroliti, fino a che i livelli sierici di metotressato non siano scesi sotto le 0,05 micromoli/l e l'insufficienza renale non si sia risolta. Se necessario, in questi pazienti puo' essere utile un'emodialisi intermittente con un dializzatore ad alto flusso.

Conservazione

Il prodotto deve essere conservato a temperatura ambiente al riparo dalla luce diretta del sole. Dovrebbe essere diluito solo con soluzione fisiologica normale per infusione, cosi' diluito e' stabile per almeno24 ore.

Avvertenze

Deve essere usato solo da medici con esperienza in chemioterapia antimetabolica. A causa delle possibilita' di fatali o gravi reazioni tossiche, il paziente deve essere tenuto sotto costante controllo medico. Modificazioni patologiche possono verificarsi anche senza che prima siano stati notati segni di tossicita' gastrointestinale o ematologica. E' percio' indispensabile che la funzionalita' epatica sia controllata prima di iniziare il trattamento e monitorizzata regolarmente durante tutta la terapia. Particolare attenzione va posta in presenza di preesistenti danni epatici o funzionalita' epatica alterata. Diarree e stomatiti ulcerose sono frequenti effetti tossici e richiedono l'interruzione della terapia altrimenti possono esitare in enteriti emorragiche emorte per perforazione intestinale. Il metotressato ha un'alta tossic ita' potenziale generalmente correlata alla dose, i medici dovrebbero avere familiarita' con le varie caratteristiche del farmaco e gli usi stabiliti. I pazienti sottoposti a terapia devono essere soggetti ad appropriati controlli cosi' che segni e sintomi di possibili effetti tossici o reazioni avverse possano essere rilevati e valutati tempestivamente. A causa della frequente insorgenza di depressione emopoietica, che puo' essere precoce e manifestarsi anche con dosaggi apparentemente sicuri, controlli ematologici pre-trattamento e periodici sono indispensabili nell'uso del medicinale in chemioterapia. Ogni notevole diminuzione nel conteggio delle cellule ematiche indica la necessita' di un'immediata cessazione della terapia e di appropriate misure. Metotressato e' escreto principalmente attraverso i reni. Il suo uso in presenza di disfunzioni renali puo' causare un accumulo di quantita' tossiche ed ulteriori danni al rene stesso. Le condizioni renali del pazientedovrebbero essere determinate prima e durante la terapia con il prodo tto. La dose del farmaco dovrebbe essere ridotta o la somministrazionesospesa fino a che le funzioni renali siano migliorate o ripristinate . Alti dosaggi possono causare la precipitazione del metotressato o dei suoi metaboliti nei tubuli renali. L'alcalinizzazione delle urine a pH 6,5 - 7 per somministrazione orale o endovenosa di sodio bicarbonato (5 x 625 mg tavolette ogni 3 ore) od acetazolamide (500 mg per via orale 4 volte al giorno) viene raccomandata come misura preventiva. In generale sono raccomandati, come parte essenziale della valutazione clinica e dell'appropriato monitoraggio dei pazienti scelti per essere trattati con il prodotto o gia' in corso di trattamento, i seguenti esami di laboratorio: esame emocromocitometrico completo, esame delle urine, prove di funzionalita' renale ed epatica. E' raccomandato anche uncontrollo radiografico del torace. Lo scopo e' di stabilire che non e sista alcuna disfunzione d'organo o alterazione sistemica. Gli esami devono essere eseguiti prima dell'inizio della terapia, ad opportuni intervalli di tempo durante la terapia ed al termine di questa. Puo' essere utile ed importante eseguire una biopsia del fegato o studi sull'aspirato del midollo osseo qualora siano usati alti dosaggi o in caso di terapia a lungo termine. Usare con estrema cautela in presenza di infezioni, ulcera peptica, coliti ulcerose, debilitazione e in soggetti molto giovani o molto anziani. Se si verifica durante la terapia una grave leucopenia, questa aumenta il rischio di insorgenza di infezioni batteriche. In questi casi si consiglia di sospendere la somministrazione del farmaco e di intraprendere un'appropriata terapia antibiotica.In caso di una grave depressione del midollo osseo possono essere nec essarie trasfusioni di sangue o di piastrine. Poiche' e' noto che il metotressato puo' avere un'azione immunosoppressiva, questo fattore dev'essere tenuto in considerazione nel valutare l'uso del farmaco quandonel paziente la risposta immunitaria puo' essere importante o essenzi ale. In tutti i casi in cui il medicinale e' impiegato in chemioterapia, il medico deve valutare la necessita' o l'utilita' del farmaco in confronto ai rischi degli effetti tossici e delle reazioni secondarie. Spesso queste reazioni sono reversibili se scoperte tempestivamente. Quando si osservano effetti tossici o reazioni secondarie, il dosaggio dev'essere ridotto o la somministrazione sospesa ed appropriate misurecorrettive devono essere intraprese secondo il parere clinico del med ico. La ripresa della terapia con il prodotto deve essere attuata con cautela, considerando adeguatamente il nuovo bisogno di farmaco e vigilando, per quanto possibile, sulla ricomparsa dei fenomeni di tossicita'. Il metotressato, somministrato contemporaneamente alla radioterapia, puo' aumentare il rischio di necrosi dei tessuti molli e di osteonecrosi. La maggior parte delle reazioni avverse sono reversibili se diagnosticate per tempo. Quando si verificano tali reazioni occorre ridurre la dose o interrompere il farmaco ed intraprendere delle cure appropriate. Se necessario, tali cure possono comprendere l'uso del calcio I-folinato e/o l'emodialisi intermittente con un dializzatore ad alto flusso.

Interazioni

Alcuni farmaci quali salicilati, sulfonamidi (antibatterici, ipoglicemici, diuretici) difenilidantoine e alcuni antibatterici quali tetraciclina, cloramfenicolo ed acido p-aminobenzoico, possono rimuovere il metotressato dalla albumina serica con il risultato di un aumento di tossicita'. Analogamente va considerata la possibilita' che gli acidi organici deboli, compresi i salicilati, possono ritardare l'escrezione renale del metotressato ed aumentare l'accumulo. Farmaci con attivita' farmacologica simile, come la pirimetamina, non devono essere somministrati a pazienti in cura con metotressato. Si deve inoltre evitare l'uso concomitante di farmaci con potenziale tossicita' epatica (compreso l'alcool). Preparazioni vitaminiche contenenti acido folico o suoi derivati possono alterare la risposta al metotressato. Il metotressato haazione immunosoppressiva e percio' si devono evitare vaccinazioni poi che' queste possono provocare una forte reazione antigenica. Il potenziale aumento di epatotossicita' legato alla somministrazione contemporanea del metotressato con altri agenti epatotossici non e' stato valutato. In tali casi, comunque, e' stata riportata epatotossicita'. Pertanto pazienti che ricevono metotressato con altri farmaci potenzialmente epatotossici (p. es. leflunomide, aziatoprina, retinoidi, sulfasalazina) devono essere monitorati accuratamente per un possibile rischio di epatotossicita'.

Effetti indesiderati

Le piu' comuni reazioni secondarie comprendono leucopenia, nausea, stomatiti ulcerose e dolori addominali. Altri effetti sono malessere, eccessiva stanchezza, brividi, febbre, capogiro e diminuzione della resistenza alle infezioni. In generale l'incidenza e l'intensita' degli effetti collaterali sono correlate col dosaggio impiegato. >>Reazioni secondarie a carico dei vari sistemi. Sangue: depressione del midollo osseo, leucopenia, trombocitopenia, anemia, ipogammaglobulinemia, emorragie, setticemia. Apparato digerente: gengiviti, faringiti, stomatiti, anoressia, vomito, diarrea, ematemesi, melena, ulcerazioni gastrointestinali ed emorragie, enteriti, tossicita' epatica con atrofia acuta, necrosi, degenerazione grassa, fibrosi periportale o cirrosi epatica. Pelle: esantema eritematoso, prurito, orticaria, depigmentazione, fotosensibilita', alopecia, ecchimosi, teleangiectasia, acne, foruncolosi. Lesioni di psoriasi possono essere aggravate dalla concomitante esposizione a radiazioni ultraviolette. Sistema urogenitale: insufficienza renale, azotemia, cistiti, ematuria, alterazioni della spermatogenesi odoogenesi, oligospermia transitoria, disfunzioni mestruali, infertilit a', aborto, anomalie fetali, nefropatie gravi. Sistema nervoso centrale: cefalea, sonnolenza, deficit visus. Afasia, emiparesi, plegie e crisi convulsive possono seguire la somministrazione di metotressato. Sono stati segnalati casi di leucoencefalopatie in seguito a somministrazione endovenosa di metotressato in pazienti che hanno avuto irradiazioni craniospinali. Dopo l'uso intratecale di metotressato la tossicita'del sistema nervoso centrale puo' essere classificata come segue: ara cnoidite chimica associata a sintomi quali mal di testa, dolori al rachide, rigidita' nucale e febbre. Paresi, generalmente transitoria, associata a paraplegia con coinvolgimento di una o piu' radici del nervo spinale. Leucoencefalopatia associata a confusione, irritabilita', sonnolenza, atassia, demenza ed occasionali convulsioni di maggiore importanza. Si possono verificare altre reazioni correlate od attribuite all'uso del metotressato come polmoniti, modificazioni metaboliche, diabete, effetti osteoporotici, modificazioni anomale delle cellule tissutali ed anche morte improvvisa. Raramente possono comparire erosioni dolorose delle placche psoriasiche, necrosi dei tessuti molli e osteonecrosi. Molto raramente sono stati segnalati pericardite, polmonite interstiziale e leucoencefalopatia.

Gravidanza e allattamento

Metotressato causa morte del feto o anomalie congenite e percio' non deve essere somministrato alle donne gravide a meno che non ci siano appropriate evidenze mediche che indichino che i benefici della terapia sono superiori ai rischi considerati. Il concepimento dovrebbe essere evitato per almeno tre mesi dalla cessazione del trattamento con il prodotto. Non dev'essere somministrato alle donne che allattano.