Migpriv - Os Polv 6bust 900+10mg

Dettagli:
Nome:Migpriv - Os Polv 6bust 900+10mg
Codice Ministeriale:029474018
Principio attivo:Lisina Acetilsalicilato/Metoclopramide Monoidrocloridrato
Codice ATC:N02BA51
Fascia:C
Prezzo:12.5
Glutine:Senza glutine
Produttore:Sanofi Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Polvere per soluzione orale
Contenitore:Bustina
Iva:10%
Temp. Conservazione:Inferiore a +25 gradi
Scadenza:12 mesi

Denominazione

MIGPRIV 900 MG + 10 MG

Formulazioni

Migpriv - Os Polv 6bust 900+10mg

Categoria farmacoterapeutica

Analgesici ed antipiretici.

Principi attivi

Acetilsalicilato di D,L-lisina 1620 mg (equivalenti a 900 mg di acido acetilsalicilico); metoclopramide (I.N.N.) monoidrocloridrato 10,5 mg (equivalenti a 10 mg di prodotto anidro).

Eccipienti

Aspartame, glicina, aroma di limone (olio essenziale di limone adsorbito su supporto di maltodestrina).

Indicazioni

Trattamento sintomatico degli attacchi di emicrania. Questo prodotto permette un rapido controllo del dolore, nonche' del vomito e della nausea ad esso associati durante gli attacchi di emicrania.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Per la presenza dei due principi attivi il prodotto e' controindicato in: ipersensibilita' verso i componenti o verso altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico; pazienti affetti da glaucoma, feocromocitoma, malattia epilettica, morbo di Parkinson e altre affezioni extrapiramidali conclamate o in corso di terapia con anticolinergici; pazienti con ulcera gastrica o duodenale; pazienti con precedenti manifestazioni di ipersensibilita' ai salicilati; pazienti conmalattia emorragica congenita o acquisita; bambini al di sotto dei 16 anni; pazienti gottosi; casi in cui la stimolazione della motilita' i ntestinale possa rivelarsi pericolosa, per esempio in presenza di emorragia gastrointestinale, perforazione, ostruzione meccanica; pazienti con precedenti manifestazioni di discinesia tardiva; pazienti affetti da feocromocitoma noto o presunto; gravidanza e allattamento; pazienticon grave insufficienza epatica. Dose > 100 mg/die durante il terzo t rimestre di gravidanza.

Posologia

Prendere una bustina all'apparizione dei sintomi premonitori della crisi, e se necessario, ripetere la somministrazione nelle ore successive. Non superare le 3 bustine nelle 24 ore. Non superare le dosi raccomandate e non proseguire la terapia per periodi prolungati senza prima un consultato medico. Versare il contenuto della bustina in un bicchiere d'acqua naturale; in tal modo si ottiene rapidamente una totale dissoluzione della polvere. Il medicinale non deve essere utilizzato nei bambini al di sotto dei 16 anni di eta'. L'uso del farmaco in bambini ed adolescenti fra i 16 e i 18 anni di eta' non e' raccomandato.

Conservazione

Conservare a temperatura inferiore a 25 gradi C.

Avvertenze

Per la presenza dei due principi attivi il prodotto deve essere usato con cautela in: pazienti con precedenti manifestazioni di ulcera gastroduodenale o di emorragia del tratto gastrointestinale; pazienti con grave insufficienza renale; pazienti con insufficienza epatica lieve e moderata; pazienti asmatici; pazienti che utilizzano dispositivi intrauterini a scopo contraccettivo; pazienti anziani; soggetti con deficitdi G6PD (glucosio-6-fosfato deidrogenasi); pazienti con ipoprotrombin emia; pazienti con deficit di vitamina K; pazienti con malattie allergiche; pazienti con menorragia; pazienti che assumono contemporaneamente elevate quantita' di bevande alcoliche. L'uso del farmaco e' riservato al soggetto adulto in ragione del dosaggio di acido acetilsalicilico per singola somministrazione. Si possono manifestare disturbi extrapiramidali, in particolare nei bambini e nei giovani adulti e/o in casodi dosi elevate. Questo medicinale contiene aspartame, una fonte di f enilalanina. Puo' essere dannoso al paziente se e' affetto da fenilchetonuria.

Interazioni

I due principi attivi possono interagire con: altri farmaci antinfiammatori non steroidei; anticoagulanti orali; antidiabetici orali: aumento dell'effetto ipoglicemizzante; glucocorticoidi: diminuzione della concentrazione plasmatica di salicilati durante il trattamento e rischiodi sovradosaggio dopo l'interruzione del trattamento stesso; eparina: aumento del rischio di emorragia; antiacidi; interferone a: l'azione del quale puo' essere inibita dai salicilati; ticlopidina: aumento delrischio di emorragia; diuretici ed uricosurici: tenuto conto che tale prodotto richiede un trattamento di breve durata, le precauzioni abit uali di impiego dell'acido acetilsalicilico in tal caso non sono necessarie; metotressato; neurolettici: effetto sinergico a livello del sistema nervoso centrale; anticolinergici: possibile inibizione dell'attivita' della metoclopramide a livello gastrointestinale; antiparkinsoniani: potenziale inibizione della loro attivita'; l'assorbimento gastrico di alcuni farmaci, per esempio la digossina, puo' essere diminuito da un trattamento concomitante con metoclopramide. Dati sperimentali suggeriscono che ibuprofene puo' inibire l'effetto dell'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'aggregazione piastrinica quando i farmaci sono somministrati in concomitanza. Tuttavia, l'esiguita' dei dati e le incertezze relative alla loro applicazione alla situazione clinica nonpermettono di trarre delle conclusioni definitive per l'uso continuat ivo di ibuprofene; sembra che non vi siano effetti clinicamente rilevanti dall'uso occasionale dell'ibuprofene.

Effetti indesiderati

Le frequenze non possono essere stimate in modo attendibile sulla basedei dati disponibili. Pertanto le frequenze sono elencate come "non n ote". Disturbi del sistema immunitario: i salicilati possono indurre fenomeni di ipersensibilita', asma. Patologie del sistema nervoso e disturbi psichiatrici: sebbene si siano osservati fenomeni di sonnolenza e reazioni distoniche, tali effetti sono reversibili, risolvendosi di solito spontaneamente e completamente 24 ore dopo la sospensione del trattamento. Possono comparire, a seguito di un uso prolungato del farmaco, discinesie tardive, spasmi ritmici o costanti a carico della muscolatura facciale, extraoculare o cervicale. Inoltre si puo' verificareun aumento generalizzato del tono muscolare. Farmaci antiparkinsonian i di tipo anticolinergico possono essere utilizzati per contrastare questi effetti. >>Emorragia intracranica. Sintomi extrapiramidali: distonia acuta e discinesia, sindrome parkinsoniana, acatisia anche in seguito alla somministrazione di una dose singola del farmaco, in particolare nei bambini e nei giovani adulti. Patologie gastrointestinali: i salicilati possono indurre emorragie gastrointestinali; nausea. Patologie epatobiliari: i salicilati possono indurre disturbi epatobiliari (aumento degli enzimi epatici, danno epatico principalmente epatocellulare). Patologie sistemiche: la metoclopramide puo' provocare una risposta ipertensiva acuta, in pazienti affetti da feocromocitoma. Patologierenali e urinarie: i salicilati possono indurre formazione di calcoli renali. Patologie endocrine: possono comparire, a seguito di un uso p rolungato del farmaco, disordini a livello dell'apparato endocrino. Patologie dell'orecchio e del labirinto: i salicilati possono indurre ronzio auricolare. Patologie del sistema emolinfopoietico: metaemoglobinemia che puo' essere correlata ad un deficit della NADH citocromo b5 reduttasi, particolarmente nei neonati. L'acetilsalicilato di lisina, grazie alla sua solubilita' in acqua, aiuta a ridurre l'incidenza deglieffetti indesiderati conseguenti al danno gastrico. Sono stati eviden ziati: una bassa incidenza di effetti indesiderati associati all'uso di metoclopramide, assenza di effetti gravi e buona tollerabilita' per via orale.

Gravidanza e allattamento

Sebbene effetti teratogeni siano stati osservati con l'acido acetilsalicilico nell'animale, nessun effetto simile e' stato osservato nell'uomo. Alcun effetto teratogeno e' stato messo in evidenza con la metoclopramide. L'uso del prodotto nel primo trimestre di gravidanza e' controindicato. Per quanto riguarda l'impiego del prodotto nell'ulteriore periodo si tenga presente che prodotti antiemetici (come metoclopramide) in genere devono essere somministrati in gravidanza soltanto nei casi di sintomatologia conclamata, per la quale non sia possibile un intervento alternativo e non nei frequenti e semplici casi di emesi gravidica e tanto meno con fini preventivi di essa. Basse dosi (fino a 100 mg/die): gli studi clinici indicano che le dosi fino a 100 mg/die possono essere considerate sicure limitatamente ad un impiego in ambito ostetrico, che richiede un monitoraggio specialistico. Dosi di 100-500 mg/die: ci sono insufficienti dati clinici relativi all'uso di dosi superiori a 100 mg/die fino a 500 mg/die. Quindi, le raccomandazioni di seguito riportate per le dosi di 500 mg/die ed oltre si applicano anche a questo range di dosaggio. Dosi di 500 mg/die ed oltre: l'inibizione della sintesi di prostaglandine puo' interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine, nelle prime fasi della gravidanza. E' stato stimato cheil rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli anima li, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post- impianto e di mortalita' embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e' stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori della sintesidelle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante il p rimo e il secondo trimestre di gravidanza, l'acido acetilsalicilico non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se l'acido acetilsalicilico e' usato da una donna in attesa di concepimento o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le piu' basse possibili. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo' progredire in insufficienzarenale con oligo-idroamnios; la madre e il neonato, alla fine della g ravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che puo' occorrere anche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Conseguentemente, l'acido acetilsalicilico alle dosi > 100 mg/die e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. L'acetilsalicilato e la metoclopramide sono escreti nel latte materno, quindi il medicinale non dovrebbe essere somministrato durante l'allattamento, a meno che, i benefici per la madre siano prevalenti rispetto ai potenziali rischi per il neonato. In alternativa, ricorrere all'allattamento artificiale.