Mirtazapina Sand - 30cpr Riv30mg

Dettagli:
Nome:Mirtazapina Sand - 30cpr Riv30mg
Codice Ministeriale:036736054
Principio attivo:Mirtazapina
Codice ATC:N06AX11
Fascia:A
Prezzo:16.17
Rimborso:16.17
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Sandoz Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse rivestite divisibili
Contenitore:Blister opaco
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

MIRTAZAPINA SANDOZ 30 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

Formulazioni

Mirtazapina Sand - 14cpr Riv30mg
Mirtazapina Sand - 30cpr Riv30mg

Categoria farmacoterapeutica

Antidepressivi.

Principi attivi

Mirtazapina.

Eccipienti

Nucleo della compressa: lattosio monoidrato; amido di mais; idrossipropilcellulosa; silice colloidale anidra; magnesio stearato. Film-rivestimento: idrossipropilcellulosa; ipromellosa; titanio diossido (E171); ferro ossido rosso (E 172); ferro ossido nero (E172).

Indicazioni

Episodi di depressione maggiore.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' a mirtazapina o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Posologia

Le compresse devono essere inghiottite intere senza masticare, con unasufficiente quantita' di liquidi. Le compresse possono essere assunte con o senza cibo. Adulti: la dose iniziale e' di 15 o 30 mg, assunta preferibilmente la sera. La dose di mantenimento e' di solito compresatra 15 mg e 45 mg al giorno. Pazienti anziani: come per gli adulti. M odifiche, soprattutto gli incrementi, del dosaggio devono essere effettuate con cautela e sotto stretto controllo. Bambini e adolescenti di eta' inferiore ai 18 anni: la mirtazapina non deve essere utilizzata per il trattamento di bambini ed adolescenti al di sotto dei 18 anni dieta'. Insufficienza renale o epatica: l'eliminazione di mirtazapina p uo' essere piu' lenta nei pazienti con insufficienza renale o epatica.Cio' deve essere tenuto in considerazione quando mirtazapina viene pr escritta a questi pazienti o quando si interpretano le risposte cliniche. Le compresse di mirtazapina sono disponibili nel dosaggio da 30 mg. Le compresse di mirtazapina possono essere assunte una volta al giorno, in quanto l'emivita di eliminazione e' compresa tra 20 e 40 ore. Il farmaco deve essere assunto preferibilmente in una dose singola immediatamente prima di coricarsi. La dose giornaliera puo' anche essere suddivisa in due dosi, da assumere al mattino e al momento di coricarsi. La dose maggiore deve essere assunta la sera. L'effetto antidepressivo di mirtazapina si manifesta in genere dopo 1-2 settimane di trattamento. Il trattamento con un dosaggio adeguato dovrebbe produrre una risposta positiva entro 2-4 settimane. In caso di risposta insufficiente, il dosaggio puo' essere aumentato fino alla dose massima. Dopo aver ottenuto un effetto clinico ottimale e se il paziente non presenta sintomi, il trattamento deve continuare per 4-6 mesi, fino a considerare un'eventuale sospensione graduale. Se non si osserva alcuna risposta clinica entro 2-4 settimane di trattamento con la dose massima, il trattamento deve essere gradualmente sospeso. E' necessaria una riduzione progressiva del dosaggio per evitare i sintomi da sospensione.

Conservazione

Blister in PVC/alluminio: questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione. Flacone in PP con chiusura in LDPE: non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C.

Avvertenze

La Mirtazapina non deve essere utilizzata per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di eta'. Comportamenti suicidari e ostilita' sono stati osservati con maggiore frequenza negli studiclinici effettuati su bambini ed adolescenti trattati con antidepress ivi rispetto a quelli trattati con placebo. Qualora, in base ad esigenze mediche, dovesse essere presa la decisione di effettuare il trattamento, il paziente deve essere sorvegliato attentamente per quanto concerne la comparsa di sintomi suicidari. Per di piu', non sono disponibili i dati sulla sicurezza a lungo termine per i bambini e gli adolescenti per quanto concerne la crescita, la maturazione e lo sviluppo cognitivo e comportamentale. La depressione e' associata ad aumentato rischio di pensieri suicidari, autolesionismo e suicidio (eventi correlatial suicidio). Tale rischio persiste fino a che si verifichi una remis sione significativa. Poiche' possono non verificarsi miglioramenti durante le prime settimane di trattamento o in quelle immediatamente successive, i pazienti devono essere attentamente controllati fino ad avvenuto miglioramento. E' esperienza clinica generale che il rischio di suicidio puo' aumentare nelle prime fasi di miglioramento. Pazienti conanamnesi positiva di eventi correlati al suicidio, o che manifestano un grado significativo di ideazione suicidaria prima dell'inizio del trattamento, sono a rischio maggiore di ideazione suicidaria o di tentativi di suicidio, e devono essere attentamente controllati durante il trattamento. Una metanalisi degli studi clinici condotti con farmaci antidepressivi in confronto con placebo in pazienti adulti con disturbipsichiatrici, ha mostrato un aumento del rischio di comportamento sui cidario nei pazienti di eta' inferiore a 25 anni trattati con antidepressivi rispetto a quelli trattati con placebo. La terapia farmacologica deve essere sempre associata ad una stretta sorveglianza dei pazienti, in particolare di quelli ad alto rischio, specialmente nelle fasi iniziali del trattamento e dopo cambiamenti di dose. I pazienti (o chi si prende cura di loro) devono essere avvertiti della necessita' di monitorare e di riportare immediatamente al proprio medico curante qualsiasi peggioramento del quadro clinico, comportamento o pensieri suicidari e insoliti cambiamenti comportamentali. Nei soggetti che fanno usodi mirtazapina sono stati riferiti casi di depressione midollare, che si manifesta solitamente con granulocitopenia o agranulocitosi. Quest o effetto si osserva in genere dopo 4-6 settimane di trattamento, ma scompare solitamente dopo la sospensione della terapia. In rari casi negli studi clinici sulla mirtazapina e' stata riferita anche agranulocitosi reversibile. Prestare attenzione in caso di febbre, mal di gola, stomatite e altri segni e sintomi di infezione. Se si manifestano talisintomi, il trattamento deve essere sospeso e deve essere eseguito il conteggio completo delle cellule ematiche. Il medicinale deve essere usato con cautela e i pazienti devono essere sottoposti a un attento monitoraggio in caso di: epilessia o sindrome cerebrale organica, sebbene l'esperienza clinica indichi che le crisi epilettiche sono rare durante il trattamento con mirtazapina; insufficienza epatica o renale; malattie cardiache, quali disturbi della conduzione, angina pectoris o recente infarto cardiaco, che richiedono le tradizionali precauzioni ecautela durante la concomitante somministrazione di altri farmaci; ip otensione. Come per altri antidepressivi, occorre prestare cautela nelsomministrare questo farmaco a pazienti con: disturbi della minzione, ad esempio nell'iperplasia prostatica (sebbene mirtazapina sia solo l eggermente anticolinergica); glaucoma acuto ad angolo stretto e aumentata pressione intraoculare (durante il trattamento con mirtazapina, ilrischio che insorgano questi problemi e' molto basso per via del rido tto effetto anticolinergico della mirtazapina); diabete mellito. Il trattamento deve essere sospeso in presenza di ittero. Come nel caso di altri antidepressivi si deve considerare quanto segue: puo' verificarsi un'esacerbazione dei sintomi psicotici quando i pazienti affetti da schizofrenia o altre psicosi vengono trattati con antidepressivi; anche l'ideazione paranoide puo' intensificarsi. Quando viene trattata la fase depressiva di un disturbo bipolare, puo' verificarsi il passaggioalla fase maniacale. A causa del rischio di suicidio, al paziente, so prattutto all'inizio del trattamento, deve essere fornito solo un numero limitato di compresse di mirtazapina. Sebbene gli antidepressivi non causino dipendenza, la brusca interruzione del trattamento a lungo termine puo' causare ansia, agitazione, nausea, mal di testa e malessere. I pazienti anziani sono spesso piu' sensibili soprattutto agli effetti indesiderati degli antidepressivi. Negli studi clinici con mirtazapina, l'incidenza riportata di effetti indesiderati non e' stata superiore nei pazienti anziani rispetto ad altre fasce d'eta'. L'esperienzae' tuttavia ancora limitata. I pazienti con rari problemi ereditari d i intolleranza al galattosio, deficit di Lapp-lattasi o malassorbimento del glucosio-galattosio non devono assumere questo farmaco, in quanto contiene lattosio.

Interazioni

Interazioni farmacodinamiche: mirtazapina non deve essere somministrata in concomitanza con MAO inibitori o entro due settimane dalla sospensione della terapia con inibitori delle MAO. Mirtazapina puo' aumentare le proprieta' sedative delle benzodiazepine e di altri sedativi. Occorre prestare cautela quando questi medicinali sono prescritti insiemea mirtazapina. Mirtazapina puo' potenziare l'effetto depressivo dell' alcool sul SNC. I pazienti devono essere quindi informati della necessita' di evitare bevande alcoliche. Qualora si utilizzino altri farmaciserotoninergici (ad es. SSRI) in concomitanza con mirtazapina, esiste un rischio di interazione che puo' portare allo sviluppo di sindrome da serotonina. Dall'esperienza di post- marketing risulta che la sindrome da serotonina si verifica molto raramente in pazienti trattati conmirtazapina, da sola o in combinazione con SSRI. Se la combinazione e ' considerata terapeuticamente necessaria, le modifiche del dosaggio devono essere effettuate con cautela e deve essere mantenuto un monitoraggio sufficientemente attento per verificare la comparsa di segnali di inizio di eccessiva stimolazione serotoninergica. Non sono stati osservati effetti clinici rilevanti o modificazioni nella farmacocineticanell'uomo, in caso di somministrazione contemporanea di mirtazapina e litio. Interazioni farmacocinetiche: mirtazapina e' quasi completamen te metabolizzata dagli enzimi CYP2D6 e CYP3A4 e in misura minore dall'enzima CYP1A2. In uno studio sulle interazioni, condotto su volontari sani, e' stato dimostrato che paroxetina, un inibitore del CYP2D6, nonha alcuna influenza sulla farmacocinetica della mirtazapina allo stat o stazionario (steady state). La co-somministrazione di ketoconazolo, un potente inibitore del CYP3A4, aumenta i livelli dei picchi plasmatici e l'AUC di mirtazapina rispettivamente del 40% e del 50% circa. Occorre prestare cautela quando, in concomitanza con mirtazapina, vengonosomministrati potenti inibitori del CYP3A4, inibitori della proteasi dell'HIV, antifungini azolici, eritromicina o nefazodone. La carbamazepina, un induttore del CYP3A4, ha aumentato circa del doppio la clearance di mirtazapina, provocando una riduzione del 45-60% della concentrazione plasmatica di mirtazapina. Quando la carbamazepina, o altro induttore del metabolismo epatico (quale rifampicina o fenitoina) vengonoaggiunti alla terapia con mirtazapina, puo' essere necessario aumenta re la dose di quest'ultima. Se si interrompe il trattamento con tale medicinale, puo' essere necessario ridurre la dose di mirtazapina. L'uso concomitante di cimetidina puo' aumentare la biodisponibilita' dellamirtazapima di oltre il 50%. Puo' essere necessario ridurre la dose d i mirtazapina quando viene iniziato un trattamento concomitante con cimetidina o aumentarla quando viene sospesa la terapia con cimetidina. Negli studi sulle interazioni in vivo, mirtazapina non ha influenzato la farmacocinetica di risperidone o paroxetina (substrati di CYP2D6), carbamazepina (substrato di CYP3A4), amitriptilina e cimetidina. Mirtazapina, somministrata a una dose di 30 mg una volta al giorno, ha causato un piccolo ma statisticamente significativo aumento dell'INR nei soggetti trattati con warfarin. A una dose piu' elevata di mirtazapina non e' possibile escludere un effetto piu' pronunciato. E' consigliabile controllare l'INR in caso di trattamento concomitante di warfarin con mirtazapina.

Effetti indesiderati

I pazienti depressi manifestano una serie di segni e di sintomi associati alla malattia stessa. Pertanto, e' talvolta difficile accertare quali sintomi siano il risultato della malattia stessa e quali il risultato del trattamento con mirtazapina. Patologie del sistema emolinfopoietico. Rare (>1/10.000, <1/1.000): depressione midollare acuta (eosinofilia, granulocitopenia, agranulocitosi, anemia aplastica e trombocitopenia). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comuni (>1/100, <1/10): aumento dell'appetito e del peso. Disturbi psichiatrici. Rari: mania, confusione, allucinazioni, ansia, insonnia, incubi notturni/sogni vividi, agitazione; frequenza non nota: casi di ideazione suicidaria e comportamento suicidario sono stati riportati durante la terapia con mirtazapina o all'inizio dell'interruzione del trattamento. Ansia einsonnia, che possono essere sintomi di depressione, possono sviluppa rsi e aggravarsi. Durante il trattamento con mirtazapina, lo sviluppo o l'aggravamento dell'ansia e dell'insonnia sono stati segnalati moltoraramente). Patologie del sistema nervoso. Comuni: sonnolenza (che pu o' compromettere la vigilanza), che di solito si manifesta durante le prime settimane di terapia (la riduzione della dose di solito non comporta una diminuzione della sedazione ma puo' compromettere l'efficaciaantidepressiva); vertigini e mal di testa; rare: convulsioni (crisi), tremore, mioclono, parestesia e irrequietezza alle gambe. Patologie c ardiache. Rare: ipotensione (ortostatica). Patologie gastrointestinali. Non comuni (>1/1000, <1/100): nausea; rare: secchezza delle fauci e diarrea. Patologie epatobiliari. Rare: aumento dei livelli delle transaminasi epatiche. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Rare: esantema. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Rare: artralgia e mialgia. Patologie sistemiche. Comuni: edema generalizzato o localizzato accompagnato da aumento di peso; rari: fatica. Sebbene mirtazapina non causi dipendenza, l'esperienza post- marketing dimostra che la brusca sospensione del trattamento, dopo la somministrazione a lungo termine, puo' talvolta provocare sintomi da sospensione. La maggior parte delle reazioni da sospensione e' di lieve entita' e auto-limitante. Tra i vari sintomi da sospensione riferiti, i piu' frequenti sono nausea, ansia e agitazione. Il trattamento con mirtazapina deve essere sospeso gradualmente.

Gravidanza e allattamento

Non esistono dati adeguati sull'uso di mirtazapina nella donna in gravidanza. Gli studi sugli animali non hanno dimostrato effetti teratogeni o tossicita' riproduttiva di rilevanza clinica. Non e' noto il rischio potenziale per l'uomo. Mirtazapina non deve essere utilizzata in gravidanza, se non chiaramente indicato, dopo un'attenta valutazione clinica dei rischi/benefici. Sebbene gli esperimenti sugli animali dimostrino che mirtazapina viene escreta in quantita' molto limitata nel latte materno, l'uso di mirtazapina durante l'allattamento e' sconsigliato. Non sono disponibili dati sull'uomo.