Mononine - Ev F 500ui+f 5ml+kit

Dettagli:
Nome:Mononine - Ev F 500ui+f 5ml+kit
Codice Ministeriale:028142026
Principio attivo:Fattore Ix Di Coagulazione Del Sangue Umano Liofilizzato
Codice ATC:B02BD04
Fascia:A
Prezzo:412.6
Produttore:Csl Behring Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Polvere e solvente per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 gradi
Scadenza:24 mesi

Denominazione

MONONINE

Formulazioni

Mononine - Ev F 500ui+f 5ml+kit
Mononine - Ev F 1000ui+f10ml+kit

Categoria farmacoterapeutica

Antiemorragici.

Principi attivi

Un flacone contiene 500 UI di fattore IX della coagulazione umano in polvere. Dopo ricostituzione con 5 ml di acqua per iniezioni 1 ml contiene: 100 UI/ml di fattore IX umano della coagulazione.

Eccipienti

Istidina, mannitolo, sodio cloruro, HCl o NaOH (in piccole quantita' per aggiustamento del pH). Solvente fornito: acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Trattamento e profilassi di emorragie in pazienti con emofilia B (carenza congenita di fattore IX).

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualunque degli eccipienti. Reazione allergica nota alle proteine murine. Rischio elevato di trombosi o di coagulazione intravascolare disseminata (vedere anche 4.4).

Posologia

Il trattamento deve essere iniziato sotto la supervisione di un medicocon esperienza nel trattamento dell'emofilia. Il dosaggio e la durata della terapia sostitutiva dipendono dalla gravita' della carenza di f attore IX, dalla localizzazione e dall'entita' dell'emorragia e dalla condizione clinica del paziente. Il numero di unita' di fattore IX somministrate e' espresso in Unita' Internazionali (UI), correlate all'attuale standard WHO per i prodotti di fattore IX. L'attivita' di fattore IX nel plasma e' espressa o come percentuale (relativa al plasma umano normale) o in Unita' Internazionali (relative ad uno standard internazionale per il fattore IX plasmatico). Una Unita' Internazionale (UI) di attivita' di fattore IX e' equivalente alla quantita' di fattore IX presente in un ml di plasma umano normale. Il calcolo del dosaggio richiesto di fattore IX e' basato sul dato empirico che 1 UI di fattore IX per kg di peso corporeo aumenta l'attivita' del fattore IX plasmatico dell'1% dell'attivita' normale. Il dosaggio richiesto e' determinato usando la seguente formula: unita' richieste = peso corporeo (Kg) x aumento desiderato di fattore IX (% o UI/dl) x 1,0 La quantita' da somministrare, il modo come pure la frequenza di somministrazione devono sempre essere orientate all'efficacia clinica nel singolo caso. I prodotti contenenti fattore IX richiedono raramente di essere somministrati piu' di una volta al giorno quando somministrati per iniezione in bolo. Nel caso si verificassero gli eventi emorragici sottoelencati, l'attivita' del fattore IX nel periodo corrispondente non deve scenderesotto il livello di attivita' plasmatica indicato (in % della norma o UI/dl). Nel corso del trattamento, si raccomanda un'appropriata deter minazione dei livelli di fattore IX per regolare le dosi da somministrare e la frequenza delle ripetute infusioni. In particolare, in caso di interventi di chirurgia maggiore, e' indispensabile un preciso monitoraggio della terapia sostitutiva tramite il controllo dei parametri della coagulazione (attivita' del fattore IX plasmatico). Singoli pazienti possono rispondere in modo diverso al fattore IX, raggiungendo differenti livelli di recupero in vivo e mostrando differenti tempi di emivita. Per la profilassi a lungo termine di emorragie in pazienti con emofilia B grave, le dosi abituali sono di 20-40 UI di fattore IX per kg di peso corporeo ad intervalli di 3-4 giorni. In alcuni casi, specialmente per pazienti giovani, possono essere necessari intervalli piu'brevi di somministrazione o dosi piu' elevate. I pazienti devono esse re controllati per lo sviluppo di inibitori del fattore IX. Se non si ottengono gli attesi livelli di attivita' di fattore IX, o se l'emorragia non e' controllata con una dose adeguata, devono essere eseguite analisi per determinare la presenza di inibitori del fattore IX. In pazienti con elevati livelli di inibitore, la terapia con fattore IX puo'essere inefficace e altre terapie devono essere prese in considerazio ne. La gestione di questi pazienti deve essere effettuata da medici con esperienza nella cura di pazienti emofilici. Prima della somministrazione la preparazione deve essere portata a temperatura ambiente o corporea. Il farmaco va somministrato per via endovenosa a bassa velocita' di infusione in modo da consentire l'osservazione di ogni reazione improvvisa del paziente. Se insorge una reazione che potrebbe essere correlata alla somministrazione del farmaco la velocita' d'infusione deve essere diminuita o l'infusione interrotta, secondo le condizioni cliniche del paziente. Iniezione intravenosa singola: rffettuare l'iniezione endovenosa utilizzando allo scopo il set inserito nella confezione. Inserire la siringa all'attacco terminale del dispositivo per infusione venosa. Iniettare lentamente per via intravenosa a velocita' confortevole per il paziente (max. 2 ml/min). Infusione continua: ricostituire con acqua per preparazioni iniettabili. Dopo la ricostituzione, Mononine 500 puo' essere somministrato mediante infusione continua usando una pompa-siringa. La potenza della preparazione non diluita e' di 100 U.I./ml circa. Per ottenere una soluzione diluita, procedere come qui di seguito indicato: Diluire la soluzione ricostituita e filtrata, trasferendo la giusta quantita' del medicinale nel volume richiesto disoluzione salina normale, adottando allo scopo tecniche asettiche. Fi no ad una diluizione di 1:10 (concentrazione di 10 U.I. di Fattore IX/ml), l'attivita' di Fattore IX rimane stabile per 24 ore. In caso di diluizioni molto elevate puo' verificarsi una riduzione dell'attivita' del Fattore IX. Per mantenere la concentrazione ematica desiderata, e'opportuno monitorare l'attivita' del Fattore IX. Esempio per la dilui zione di 1.000 U.I. del farmaco ricostituito Si raccomanda l'impiego di sacche e cannule in polivinilcloruro (PVC) IV. Miscelare accuratamente e controllare che la sacca non perda. Si raccomanda di sostituire le sacche ogni 12-24 ore con una nuova diluizione del farmaco. La velocita' raccomandata per l'infusione continua del medicinale per mantenere un livello stabile di fattore IX di circa l'80% e' 4 UI/kg di peso corporeo/ora, ma dipendera' dal profilo farmacocinetico del paziente e dal livello di fattore IX che si vuole raggiungere. Per i pazienti di cui e' nota la clearance del fattore IX, la velocita' di infusione puo' essere calcolata individualmente. Velocita' (UI/kg di peso corporeo/ora) = Clearance (ml/ora/kg di peso corporeo) x aumento desiderato di fattore IX (UI/ml). Non sono disponibili studi clinici in merito alla sicurezza e all'efficacia con l'infusione continua nei bambini. Di conseguenza, nei bambini e negli adolescenti, l'infusione continua del prodotto va presa in considerazione solo se, per il calcolo del dosaggio, sono disponibili dati di farmacocinetica pre-operatori (ad es. recupero incrementale e clearance) e se i livelli, perioperativamente, sonostati accuratamente monitorati.

Conservazione

Conservare in frigorifero (tra +2 e +8 gradi C). Non congelare. Tenereil contenitore nell'imballaggio esterno. Nel periodo di conservazione il prodotto (se mantenuto nella confezione originale) puo' essere con servato a temperatura ambiente (fino a +25 gradi C) per una sola voltae per un periodo massimo di 1 mese. La data iniziale e finale del per iodo di conservazione a temperatura ambiente - 1 mese - devono essere annotate sulla scatola. Alla fine di questo periodo il prodotto non deve essere rimesso nel frigorifero ma utilizzato (infuso) o smaltito insicurezza.

Avvertenze

Come per qualunque proteina intravenosa, sono possibili reazioni allergiche da ipersensibilita'. Il farmaco contiene tracce di proteine murine (gli anticorpi murini monoclonali usati nel processo di purificazione). Benche' i livelli di proteine murine siano estremamente bassi (<=50 ng proteine murine/100 UI), la loro infusione potrebbe teoricament e indurre reazioni di ipersensibilita'. I pazienti devono essere informati dei segni precoci delle reazioni di ipersensibilita', comprese orticaria, orticaria generalizzata, difficolta' respiratoria, dispnea, ipotensione e anafilassi. Se questi sintomi si manifestano, i pazienti devono essere avvisati di interrompere immediatamente l'uso del prodotto e contattare il proprio medico. In caso di shock, devono essere osservate le indicazioni mediche correnti per il trattamento dello shock.Mononine 500 contiene fino a 10,2 mg di sodio per 500 UI. Mononine 10 00 contiene fino a 20,3 mg di sodio per 1000 UI. Si raccomanda di considerare questo dato se si sta seguendo una dieta per il controllo di sodio. Dopo trattamento ripetuto con fattore IX della coagulazione umano, i pazienti devono essere monitorati per lo sviluppo di anticorpi neutralizzanti (inibitori) che devono essere quantificati in Unita' Bethesda (BU) utilizzando appropriati test biologici. Ci sono state segnalazioni in letteratura che mostrano una correlazione tra la comparsa diinibitori del fattore IX e reazioni allergiche. Pertanto, pazienti co n esperienza di reazioni allergiche devono essere valutati per la presenza di inibitori. Si deve notare che pazienti con inibitori del fattore IX possono essere maggiormente a rischio di anafilassi in seguito ad una successiva esposizione al fattore IX. A causa del rischio di reazioni allergiche con concentrati di fattore IX, le somministrazioni iniziali di fattore IX devono, in accordo con il parere del medico curante, essere effettuate sotto osservazione medica dove possa essere fornito un adeguato trattamento medico per le reazioni allergiche. Dal momento che l'uso di concentrati di complessi di fattore IX e' stato storicamente associato con lo sviluppo di complicanze tromboemboliche, conaumento del rischio in preparazioni a bassa purezza, l'uso di prodott i contenenti fattore IX puo' essere potenzialmente pericoloso in pazienti con segni di fibrinolisi e in pazienti con coagulazione intravasale disseminata (CID). A causa del possibile rischio di complicanze trombotiche, deve essere avviata con appropriati test biologici una sorveglianza clinica per i sintomi precoci di coagulopatia da consumo e trombosi quando si somministra questo prodotto a pazienti con malattie delfegato, nella fase post-operatoria, a neonati o a pazienti a rischio di fenomeni trombotici o di CID. In ognuna di queste situazioni bisogna valutare i vantaggi del trattamento con il farmaco rispetto al rischio di queste complicanze. Non sono disponibili dati sulla sicurezza e sull'efficacia per l'adozione dell'infusione continua nei bambini ed in particolare, non sono note le possibilita' di sviluppo di inibitori.Sicurezza virale: le misure standard per prevenire infezioni consegue nti all'uso di prodotti medicinali preparati da sangue o plasma umano comprendono la selezione dei donatori, il controllo delle donazioni individuali e dei pool di plasma per specifici marcatori di infezione e l'adozione di procedure di produzione efficaci per l'inattivazione/rimozione di virus. Cio' nonostante, quando si somministrano prodotti derivati da sangue o plasma umano, non puo' essere totalmente esclusa la possibilita' di trasmissione di agenti infettivi. Tale concetto si applica anche a virus sconosciuti o emergenti e ad altri patogeni. Le misure adottate sono considerate efficaci per i virus capsulati quali HIV, HBV e HC. Le misure adottate possono essere di limitato valore nei confronti di virus non capsulati come HAV e parvovirus B19 Le infezionida parvovirus B19 possono essere gravi per le donne in gravidanza (in fezione fetale) e per gli individui con immunodeficienza o aumentata eritropoiesi (per esempio anemia emolitica). Per i pazienti che ricevono regolarmente/ripetutamente prodotti a base di fattore IX derivato daplasma umano, deve essere presa in considerazione in generale un'appr opriata vaccinazione (epatite A ed epatite B) Si raccomanda in modo particolare che, ogni qual volta si somministra il medicinale al paziente, si registrino il nome ed il numero di lotto del prodotto, in modo da stabilire un collegamento fra il paziente e il numero del lotto del prodotto.

Interazioni

Non sono note interazioni di prodotti a base di fattore IX della coagulazione umano con altri farmaci. Sono disponibili pochi dati sull'impiego dell'acido e-aminocaproico per la prevenzione o il trattamento di emorragie del cavo orale a seguito di traumi o di interventi dentali come le estrazioni dopo un'iniziale infusione del medicinale.

Effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati qui riportati si basano sulle esperienza post-marketing cosi' come dalla letteratura scientifica. Le categorie standard usate sono le seguenti: molto comune > 1/10, comune > 1/100 e < 1/10, non comune > 1/1.000 e < 1/100, raro > 1/10.000 e < 1/1.000, molto raro < 1/10.000 (incluse le segnalazioni dei singoli casi). Patologie renali ed urinarie: molto raramente sono stati riportati casi di sindrome nefrotica in seguito a tentativo di induzione di immunotolleranza in pazienti affetti da emofilia B con inibitori del fattore IX e anamnesi di reazione allergica. Patologie vascolari: esiste un potenzialerischio di episodi tromboembolici in seguito alla somministrazione di prodotti contenenti fattore IX, con un rischio piu' elevato per prepa razioni a bassa purezza. L'uso di prodotti contenenti fattore IX a bassa purezza e' stato associato a casi di infarto del miocardio, coagulazione intravasale disseminata, trombosi venosa e embolia polmonare. L'uso di prodotti a base di fattore IX ad alta purezza e' raramente associato a tali effetti collaterali. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: in rari casi e' stata osservata febbre. Disturbi del sistema immunitario: in pazienti trattati con prodotti contenenti fattore IX sono state osservate poco frequentemente ipersensibilita' o reazioni allergiche (che possono comprendere angioedema, dolore acuto, bruciore (irritazione) o flebiti nel sito di iniezione/infusione, brividi, vampate, orticaria generalizzata, cefalea, orticaria, ipotensione, letargia, nausea, irrequietezza, tachicardia, senso di oppressione toracica, formicolio, vomito, dispnea). In alcuni casi, queste reazioni hanno progredito sino ad anafilassi grave e si sono verificate in stretta associazione temporale con lo sviluppo di inibitori del fattore IX. L'esperienza post-marketing riporta che, molto raramente, i pazienti affetti da emofilia B sviluppano anticorpi neutralizzanti (inibitori) contro il fattore IX. La presenza di questi inibitori si manifesta con una insufficiente risposta clinica. In questi casi, si raccomanda di contattare un centro specializzato per l'emofilia. In uno studio clinico, 2 di 51 (4%) pazienti non trattati precedentemente (PUPs) hanno sviluppato inibitori e, in uno di questi pazienti, cio' si e' associato a una reazione anafilattoide in due occasioni.

Gravidanza e allattamento

Non sono stati condotti studi sulla riproduzione animale con il fattore IX. A causa della scarsa incidenza dell'emofilia B nelle donne, non sono disponibili informazioni sull'uso del fattore IX durante la gravidanza e l'allattamento al seno. Il fattore IX pertanto deve essere usato durante la gravidanza e l'allattamento solo se chiaramente indicato.