Myocet - Infus 2set 50mg

Dettagli:
Nome:Myocet - Infus 2set 50mg
Codice Ministeriale:035189012
Principio attivo:Doxorubicina Cloridrato
Codice ATC:L01DB01
Fascia:H
Prezzo:1573.9
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Teva Italia Srl
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Polvere e solvente per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 gradi
Scadenza:18 mesi

Denominazione

MYOCET 50 MG POLVERE

Formulazioni

Myocet - Infus 2set 50mg

Categoria farmacoterapeutica

Agenti antineoplastici, antracicline e sostanze correlate.

Principi attivi

Complesso di doxorubicina citrato incapsulato all'interno di liposomi,che corrisponde a 50 mg di doxorubicina cloridrato (HCl).

Eccipienti

Doxorubicina HCl: lattosio. Liposomi: fosfatidilcolina, colesterolo, acido citrico, sodio idrossido, acqua per preparazioni iniettabili. Tampone: sodio carbonato, acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Il farmaco, in associazione con la ciclofosfamide, e' indicato per il trattamento di prima linea del cancro metastatizzato della mammella nelle donne adulte.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo, a una delle sostanze additive o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Posologia

Quando il medicinale e' somministrato insieme alla ciclofosfamide (600mg/m^2), la dose iniziale e' di 60-75 mg/m^2 ogni tre settimane. Pazi enti anziani (eta' compresa e superiore ai 60 anni): l'efficacia e la sicurezza cardiaca in questa popolazione sono paragonabili a quelle osservate nei pazienti di eta' inferiore ai 65 anni. Pazienti con compromissione della funzionalita' epatica: poiche' la doxorubicina viene metabolizzata ed escreta principalmente tramite la via epatobiliare, la valutazione della funzionalita' epatobiliare deve essere eseguita prima e durante la terapia. Alla luce dei dati limitati disponibili in pazienti con metastasi epatiche, si consiglia di diminuire la dose iniziale del farmaco. >>Test di funzionalita' epatica. Bilirubina < ULN e AST normale: dose standard di 60-75 mg/m^2; bilirubina < ULN e AST innalzata: ridurre la dose del 25%; bilirubina > ULN ma < 50 mcmol/l: ridurre la dose del 50%; bilirubina > 50 mcmol/l: ridurre la dose del 75%. Considerato che queste raccomandazioni sono basate su estrapolazioni, evitare, se possibile, di somministrare il prodotto a pazienti con livelli di bilirubina > 50 mcmol/l. Pazienti con compromissione della funzionalita' renale: la doxorubicina viene metabolizzata principalmente dal fegato ed escreta nella bile. Non e' dunque necessario modificare la dose nei pazienti con alterata funzionalita' renale. La sicurezza ed efficacia nei bambini di eta' fino a 17 anni non sono state accertate. Non sono disponibili dati. Il prodotto deve essere ricostituito e diluito ulteriormente prima della somministrazione. La concentrazione finale deve essere tra 0,4-1,2 mg/mL di doxorubicina HCl. Il medicinaleva somministrato come infusione endovenosa della durata di 1 ora. Non deve essere somministrato per via intramuscolare o sottocutanea o com e iniezione in bolo.

Conservazione

Conservare in frigorifero (2 gradi C-8 gradi C).

Avvertenze

La terapia provoca mielosoppressione. Non somministrare a persone con una conta assoluta di neutrofili (ANC) inferiore a 1500 cellule/mcl o con piastrine al di sotto di 100000/mcl prima del ciclo successivo. Siconsiglia di monitorare attentamente i parametri ematologici. Non son o state identificate differenze significative nella comparsa di anemia, piastrinopenia ed episodi di neutropenia febbrile. Oltre ad altre forme di tossicita', la tossicita' ematologica puo' richiedere una riduzione della dose oppure un suo posticipo. Si consigliano le seguenti modifiche delle dosi durante la terapia, che devono essere eseguite contestualmente per il farmaco e per la ciclofosfamide. >>Tossicita' ematologica. Grado 1 e 2: nessuna modifica; grado 3: aspettare che l'ANC raggiunga i 1500 o piu' e/o che le piastrine giungano a 100000 o piu' quindi ridosare riducendo la dose del 25%; grado 4: aspettare che l'ANC raggiunga i 1500 e/o che le piastrine giungano a 100000 o piu', quindiridosare riducendo la dose del 50%. Se il trattamento e' posticipato di oltre 35 giorni dopo la prima dose del ciclo precedente a causa della mielotossicita', si deve considerare l'interruzione del trattamento. >>Mucosite. Grado 1: nessuna modifica; grado 2: aspettare una settimana e se i sintomi migliorano ridosare al 100% della dose; grado 3: aspettare una settimana e se i sintomi migliorano ridosare riducendo la dose del 25%; grado 4: aspettare una settimana e se i sintomi migliorano ridosare riducedo la dose del 50%. La doxorubicina ed altre antracicline possono causare cardiotossicita'. Analisi della cardiotossicita'hanno dimostrato una riduzione statisticamente significativa negli ev enti cardiaci nelle pazienti trattate con il farmaco, rispetto alle pazienti trattate con la stessa dose in mg di doxorubicina tradizionale.Una meta-analisi ha dimostrato un tasso inferiore statisticamente sig nificativo di insufficienza cardiaca sia clinica, che clinica e subclinica combinate nelle pazienti trattate rispetto a quelle trattate con doxorubicina convenzionale. Il rischio ridotto di cardiotossicita' e' stato dimostrato anche in un'analisi retrospettiva, in pazienti che avevano ricevuto un precedente trattamento adiuvante con doxorubicina. In associazione con la ciclofosfamide (CPA) in cui si e' confrontato ilmedicinale + CPA con la doxorubicina + CPA, ha sviluppato una riduzio ne significativa della frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF). Il farmaco in monoterapia con la doxorubicina in monoterapia ha presentato una riduzione significativa della LVEF. La dose cumulativa mediana totale del farmaco associato alla CPA risultante in un evento cardiaco e' risultata > 1260 mg/m^2 rispetto a 480 mg/m^2 per la doxorubicina associata alla CPA. Bisogna prestare particolare attenzione nelle pazienti affette da insufficienza cardiaca. La funzione cardiaca delle pazienti contemporaneamente trattate con il farmaco e trastuzumab deve essere adeguatamente monitorata. La dose totale deve anche tenere in considerazione qualsiasi terapia precedente o concomitante con altri composti cardiotossici, incluse le antracicline e gli antrachinoni. Prima di iniziare la terapia, si raccomanda di misurare la frazione dieiezione ventricolare sinistra (LVEF), tramite arteriografia a porte multiple (MUGA) o ecocardiografia. Questi esami devono anche essere eseguiti regolarmente durante la terapia. E' obbligatorio valutare la funzione ventricolare sinistra prima di ciascuna somministrazione ulteriore, dopo che il paziente supera la dose cumulativa totale di antraciclina 550 mg/m^2 nell'arco di tutta la vita o quando si sospetta la presenza di cardiomiopatia. Tutte le pazienti devono anche essere monitorate regolarmente con un ECG. Le alterazioni transitorie dell'ECG, quali l'appiattimento dell'onda T, una depressione del segmento S-T e le aritmie benigne, non indicano obbligatoriamente la necessita' di interrompere la terapia. In ogni caso, la riduzione del tratto QRS e' considerata piu' indicativa di tossicita' cardiaca. L'insufficienza cardiacacongestizia causata dalla cardiomiopatia puo' insorgere inaspettatame nte e anche dopo sospensione della terapia. Nelle pazienti trattate con il farmaco, rispetto a quelle trattate con doxorubicina convenzionale, e' stato dimostrato un tasso inferiore statisticamente significativo di nausea/vomito e di diarrea. Reazioni nel sito d'iniezione: il medicinale va considerato come un irritante e si deve prestare attenzionead evitare lo stravaso. Nel caso di stravaso, sospendere immediatamen te l'infusione. In seguito, riprendere l'infusione usando una vena diversa da quella dove si e' verificato lo stravaso. Puo' essere somministrato in una vena centrale o periferica. Reazioni associate all'infusione: reazioni acute associate alle infusioni liposomiali quando questeultime vengono somministrate rapidamente. Nei campi precedentemente i rradiati puo' verificarsi il fenomeno del "radiation recall". L'efficacia e la sicurezza del prodotto nel trattamento coadiuvante del cancrodel seno non sono state determinate. Non e' stata chiarita la rilevan za delle differenze apparenti nella distribuzione tissutale tra il medicinale e la doxorubicina tradizionale rispetto all'efficacia antitumorale a lungo termine.

Interazioni

Non sono stati condotti studi clinici sulla compatibilita' del medicinale specifico con il farmaco. Il medicinale potrebbe interagire con sostanze che interagiscono notoriamente con la doxorubicina tradizionale. I livelli plasmatici della doxorubicina e del suo metabolita, il doxorubicinolo, possono aumentare quando si somministra la doxorubicina assieme a ciclosporina, verapamil, paclitaxel od altri agenti inibitoridella glicoproteina-P (P-gP). Sono anche state riferite interazioni t ra doxorubicina e streptozocina, fenobarbital, fenitoina e warfarin. Inoltre, non sono disponibili studi sull'interazione del prodotto con altre sostanze. Tuttavia, la doxorubicina potrebbe potenziare la tossicita' di altri agenti antineoplastici. La terapia concomitante con altre sostanze cardiotossiche o cardiologicamente attive puo' aumentare ilrischio di cardiotossicita'. La terapia concomitante con altre sostan ze liposomiche, o contenenti complessi lipidici, oppure con emulsioni adipose endovenose, potrebbe alterare il profilo farmacocinetico del medicinale.

Effetti indesiderati

Infezioni ed infestazioni: neutropenia febbrile, infezioni, herpes zoster, sepsi, infezione nel sito d'iniezione. Patologie del sistema emolinfopoietico: neutropenia, piastrinopenia, anemia, leucopenia, linfopenia, pancitopenia, sepsi neutropenica, porpora. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: anoressia, disidratazione, ipopotassemia, iperglicemia. Disturbi psichiatrici: agitazione. Patologie del sistema nervoso: insonnia, andatura anormale, disfonia, sonnolenza. Patologie cardiache: aritmia, cardiomiopatia, insufficienza cardiaca congestizia, versamento pericardico. Patologie vascolari: vampate di calore, ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: dolori al petto, dispnea, epistassi, emottisi, faringite, versamento pleurico, polmonite. Patologie gastrointestinali: nausea/vomito, stomatite/mucosite, diarrea, stipsi, esofagite, ulcera gastrica. Patologie epatobiliari: aumento delle transaminasi epatiche, aumento della fosfatasi alcalina, ittero, aumento della bilirubinemia. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: alopecia, rash, onicopatie, prurito, follicolite, cutesecca. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connett ivo: mal di schiede, mialgia, debolezza muscolare. Patologie renali e vie urinarie: cistite emorragica, oliguria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: astenia/fatica, febbre, dolore, brividi, senso di instabilita', cefalea, calo ponderale, reazione nel sito d'iniezione, malessere.

Gravidanza e allattamento

Le donne in eta' fertile devono usare una contraccezione efficace durante il trattamento fino a 6 mesi dopo la sua interruzione. Date le note proprieta' citotossiche, mutagene e embriotossiche della doxorubicina, il farmaco non deve essere assunto durante la gravidanza salvo in casi di assoluta necessita'. Le donne trattate non devono allattare.