Naglazyme - Iv 1f 5mg 5ml

Dettagli:
Nome:Naglazyme - Iv 1f 5mg 5ml
Codice Ministeriale:037173010
Principio attivo:Galsulfase
Codice ATC:A16AB08
Fascia:H
Prezzo:2219.34
Produttore:Biomarin Europe Ltd
SSN:Medicinale ospedaliero dispensabile in farmacia a totale carico del cittadino
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco ospedaliero esitabile in farmacia
Forma:Concentrato per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 gradi
Scadenza:36 mesi

Denominazione

NAGLAZYME 1 MG/ML CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE (Medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale).

Formulazioni

Naglazyme - Iv 1f 5mg 5ml

Categoria farmacoterapeutica

Farmaci dell'apparato gastrointestinale e del metabolismo.

Principi attivi

Galsulfase.

Eccipienti

Sodio cloruro, sodio fosfato monobasico monoidrato, sodio fosfato bibasico eptaidrato, polisorbato 80, acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Il medicinale e' indicato per la terapia enzimatica sostitutiva a lungo termine in pazienti con una diagnosi confermata di Mucopolisaccaridosi VI (MPS VI; deficit di N-acetilgalattosammina-4-solfatasi; sindromedi Maroteaux-Lamy). E' un punto chiave trattare i pazienti giovani, d i eta' <5 anni affetti da una forme grave della malattia, sebbene i bambini di questa fascia di eta' non siano stati compresi nello studio principale di fase 3. Sono disponibili dati limitati riguardo a pazienti < 1 anno di eta'.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' grave o potenzialmente fatale al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti, se tale ipersensibilita' non e' controllabile.

Posologia

Come per tutte le disfunzioni lisosomiali genetiche, e' di fondamentale importanza, specialmente nelle forme piu' severe, intraprendere il trattamento il piu' precocemente possibile, prima della comparsa di manifestazioni cliniche non reversibili della malattia. Il trattamento con il farmaco deve essere effettuato sotto il controllo di un medico esperto nel trattamento di pazienti affetti da MPS VI o da altre malattie metaboliche ereditate. La somministrazione del medicinale deve essere eseguita in un appropriata struttura clinica nella quale siano prontamente disponibili attrezzature per la rianimazione in caso di emergenza. Il regime di dosaggio raccomandato per galsulfase e' di 1 mg/kg dipeso corporeo da somministrare una volta a settimana sotto forma di i nfusione endovenosa in un arco di 4 ore. Anziani: la sicurezza e l'efficacia del farmaco nei pazienti di eta' superiore ai 65 anni non sono state ancora stabilite e non puo' essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia. Insufficienza renale ed epatica: la sicurezza e l'efficacia del medicinale nei pazienti con insufficienza renale oepatica non sono state valutate e non puo' essere fatta alcuna raccom andazione riguardante una posologia alternativa. Popolazione pediatrica: non esiste alcuna indicazione per un uso specifico del prodotto nella popolazione pediatrica. Modo di somministrazione: la velocita' di infusione iniziale dev'essere regolata in modo da somministrare circa il 2,5% dell'intera soluzione nella prima ora, e la parte rimanente (circa il 97,5%) nelle 3 ore successive. Considerare l'impiego di sacche di infusione da 100 ml in pazienti soggetti a sovraccarico volemico e con peso inferiore ai 20 kg; in tal caso la velocita' di infusione (ml/min) deve essere ridotta in modo tale che la durata complessiva non sia inferiore alle 4 ore.

Conservazione

Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C); non congelare.

Avvertenze

Gestione di vie respiratorie compromesse: e' necessario prestare particolare attenzione nel trattamento e nella cura di pazienti con compromissione della vie respiratorie, limitando o controllando attentamente l'uso degli antistaminici e di altri medicinali ad azione sedativa. Sideve anche considerare l'applicazione di una pressione positiva nelle vie aeree durante il sonno oltre all'esecuzione di una tracheotomia i n situazioni clinicamente appropriate. Puo' essere necessario ritardare le infusioni del farmaco nei pazienti che presentano una malattia acuta febbrile o respiratoria. Gestione delle reazioni associate all'infusione I pazienti trattati con il medicinale hanno sviluppato reazioniassociate all'infusione (IAR), definite come qualsiasi reazione avver sa verificatasi durante un'infusione o entro la fine della giornata incui e' stata eseguita l'infusione stessa. Sulla base dei dati clinici ricavati durante le sperimentazioni cliniche con il prodotto, e' prev edibile che la maggior parte dei pazienti sviluppi anticorpi IgG versogalsulfase entro 4-8 settimane dall'inizio del trattamento. Nelle spe rimentazioni cliniche con il prodotto, le reazioni legate all'infusione sono generalmente state controllate interrompendo o rallentando la velocita' dell'infusione e (pre-) trattando il paziente con antistaminici e/o antipiretici (paracetamolo), consentendo cosi' la prosecuzione del trattamento. Poiche' l'esperienza sulla ripresa del trattamento dopo un'interruzione prolungata e' limitata, e' necessario prestare particolare cautela in questi casi a causa di un possibile aumentato rischio di una reazione da ipersensibilita'. Per ridurre al minimo la possibilita' di reazioni legate all'infusione, con la somministrazione del medicinale si raccomanda di somministrare ai pazienti un pre-trattamento (antistaminici con o senza antipiretici) circa 30-60 minuti prima dell'inizio dell'infusione. In caso di una reazione legata all'infusione di grado lieve o moderato, si deve considerare un trattamento con antistaminici e paracetamolo e/o una diminuzione della velocita' di infusione in misura della meta' della velocita' d'infusione alla quale si e' verificata la reazione. In caso di una reazione grave singola, e' necessario sospendere l'infusione fino alla risoluzione dei sintomi e si deve considerare un trattamento a base di antistaminici e paracetamolo. L'infusione potra' riprendere, diminuendo la sua velocita' del 50%- 25% della velocita' alla quale si e' verificata la reazione. In cas o di una reazione ricorrente moderata o di ripresa della somministrazione dopo una reazione grave singola, si deve considerare la somministrazione di un pretrattamento (antistaminici e paracetamolo e/o corticosteroidi) ed una riduzione della velocita' dell'infusione in misura del50% - 25% della velocita' alla quale si e' verificata la precedente r eazione. Come per qualsiasi altro prodotto a base di proteine per uso endovenoso, esiste la possibilita' che si manifestino gravi reazioni allergiche da ipersensibilita'. In tale caso e' necessario sospendere immediatamente la somministrazione del medicinale e iniziare una terapia medica appropriata. E' necessario osservare gli standard medici correnti per la terapia d'emergenza. In pazienti che hanno gia' subito reazioni allergiche durante un'infusione con il farmaco e' necessario usare prudenza nel riprendere la somministrazione; durante le infusioni devono essere disponibili personale con addestramento adeguato e strumenti per la rianimazione di emergenza (inclusa l'epinefrina). Un'ipersensibilita' grave o potenzialmente fatale costituisce una controindicazione alla ripresa del trattamento, se tale ipersensibilita' non e' controllabile. Questo medicinale contiene 0,8 mmol (18,4 mg) di sodio per flaconcino ed e' somministrato in soluzione di cloruro di sodio da 9mg/ml per iniezione. Da prendere in considerazione in pazienti in die ta controllata per il sodio. Compressione del midollo spinale o cervicale: la compressione del midollo spinale o cervicale (SCC) con conseguente mielopatia e' una complicanza nota e grave che puo' essere attribuita alla MPS VI. Vi sono state segnalazioni post-commercializzazione di pazienti trattati con il medicinale che hanno manifestato insorgenza o peggioramento di SCC con necessita' di chirurgia decompressiva. I pazienti devono essere monitorati per rilevare segni e sintomi di compressione del midollo spinale/cervicale (inclusi dolore dorsale, paralisi degli arti sotto il livello della compressione, incontinenza urinaria e fecale) e sottoposti a trattamenti clinici appropriati.

Interazioni

Non sono stati effettuati studi di interazione.

Effetti indesiderati

Dato il basso numero di pazienti partecipanti agli studi clinici, tutti i dati riguardanti gli eventi avversi (AE) raccolti negli studi condotti sul farmaco sono stati aggregati e valutati in un'unica, singola analisi sulla sicurezza negli studi clinici. Tutti i pazienti trattaticon il medicinale (59/59) hanno segnalato almeno un AE. La maggioranz a (42/59; 71%) dei pazienti ha subito almeno una Reazione Avversa da Farmaco (ADR). Le reazioni avverse piu' comuni sono state piressia, rash cutaneo, prurito, orticaria, brividi/rigidita', nausea, cefalea, dolore addominale, vomito e dispnea. Fra le reazioni avverse gravi vi sono stati edema laringeo, apnea, piressia, orticaria, distress respiratorio, angioedema, asma e reazione anafilattoide. Le reazioni da infusione, definite come reazioni avverse verificatesi durante un'infusione di medicinale o entro il giorno in cui e' stata praticata l'infusione, sono state osservate in 33 (56%) dei 59 pazienti trattati con il farmaco nell'ambito di cinque studi clinici. Le reazioni all'infusione sonoinsorte gia' alla settimana 1 e fino alla settimana 146 del trattamen to con il prodotto, e si sono verificate nel corso di piu' infusioni, sebbene non sempre in settimane consecutive. I sintomi piu' comuni di tali reazioni da infusione sono stati piressia, brividi/rigidita', rash cutaneo, orticaria e dispnea. Sintomi comuni di reazione da infusione sono stati prurito, vomito, dolore addominale, nausea, ipertensione,cefalea, dolore toracico, eritema, tosse, ipotensione, angioedema, di stress respiratorio, tremito, congiuntivite, malessere, broncospasmo ed artralgia. Le reazioni avverse molto comuni sono quelle verificatesicon una frequenza >=1/10. Le reazioni comuni sono quelle verificatesi con una frequenza da >=1/100 a <1/10. Dato il basso numero di pazient i, una reazione avversa verificatasi in un solo paziente e' classificata come comune. Le reazioni avverse segnalate durante il periodo di post marketing sono comprese nella categoria di frequenza "non nota". Intotale si e' verificato un unico caso di apnea durante il sonno in tu tti gli studi clinici. >>Frequenza di reazioni avverse da farmaco con il medicinale. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: anafilassi,shock. Infezioni ed infestazioni. Molto comune: faringite, gastroente rite. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: areflessia, cefalea; comune: tremore; non nota: parestesia. Patologie dell'occhio. Molto comune: congiuntivite, opacizzazione della cornea. Patologie cardiache. Non nota: bradicardia, tachicardia, cianosi. Patologie dell'orecchioe del labirinto. Molto comune: otalgia, menomazione dell'udito. Patol ogie vascolari. Molto comune: ipertensione; comune: ipotensione; non nota: pallore. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Moltocomune: dispnea, congestione nasale; comune: apnea, tosse, stress res piratorio, asma, broncospasmo; non nota: edema laringeo, ipossia, tachipnea. Patologie gastrointestinali. Molto comune: dolore addominale, ernia ombelicale, vomito, nausea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: angioedema, rash cutaneo, orticaria, prurito; comune: eritema. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: dolore, dolore toracico, rigidita', malessere, piressia. Patologie del sistema muscoloscheletrico e deltessuto connettivo. Molto comune: artralgia. Altre reazioni con frequ enza nota sono state segnalate da 59 pazienti trattati con il farmaco nell'ambito di tutti i cinque studi clinici. Le reazioni con frequenzanon nota sono quelle segnalate nel periodo post-marketing. In quattro pazienti <1 anno di eta', il profilo di sicurezza generale di una dos e maggiore (2 mg/kg/settimana) non differiva in maniera clinicamente significativa da quello della dose raccomandata di 1 mg/kg/settimana, ed era coerente con il profilo di sicurezza del medicinale in bambini piu' grandi. Immunogenicita' In 54 dei 59 pazienti trattati con il medicinale negli studi clinici, sono stati testati gli anticorpi IgG. Cinquantatre' (53) pazienti su 54 (98%) sono risultati positivi agli anticorpi IgG verso galsulfase. Un'analisi globale degli anticorpi, sulla base dei dati emersi da tre studi clinici, e' stata eseguita su 48 pazienti. Sebbene una maggiore percentuale di soggetti con valori elevati di anticorpi totali abbia manifestato ripetute reazioni alle infusioni, non e' stato possibile, sulla base dei valori degli anticorpi verso galsulfase, prevedere la frequenza o la gravita' di tali reazioni. Similmente, lo sviluppo di anticorpi non e' un predittore di una minore efficacia, sebbene i soggetti con una risposta limitata della resistenza o con valori ridotti dei glicosaminoglicani (GAG) urinari tendesseroa presentare picchi piu' elevati dei valori di anticorpi verso galsul fase rispetto ai soggetti che rispondevano bene. La segnalazione dellereazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

Non sono disponibili dati clinici su gravidanze esposte al farmaco. Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sugravidanza o sullo sviluppo embrionale e fetale. Il medicinale non de ve essere usato durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessita'. Non e' noto se galsulfase sia eliminato nel latte materno, quindi durante il trattamento con il farmaco e' necessario sospendere l'allattamento al seno. Studi sulla riproduzione sono stati condotti sui ratti e sui conigli a dosi fino a 3 mg/kg/die e non hanno rivelato alcuna evidenza di alterazioni nella fertilita' o Danni all'embrione o alfeto a causa del prodotto.