Neorecormon - Iv Sc 1sir 2000ui

Dettagli:
Nome:Neorecormon - Iv Sc 1sir 2000ui
Codice Ministeriale:034430292
Principio attivo:Epoetina Beta
Codice ATC:B03XA01
Fascia:A
Prezzo:25.63
Doping:Proibito in e fuori gara
Produttore:Roche Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RNRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Soluzione iniettabile
Contenitore:Siringa
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 e al riparo dalla luce
Scadenza:24 mesi

Formulazioni

Neorecormon - Iv Sc 1sir 2000ui

Categoria farmacoterapeutica

Antianemico.

Indicazioni

Trattamento dell'anemia associata ad insufficienza renale cronica (anemia renale) in pazienti in trattamento dialitico. Trattamento dell'anemia renale sintomatica in pazienti non ancora sottoposti a dialisi. Prevenzione dell'anemia dei neonati prematuri con un peso alla nascita compreso tra 750 e 1500 g e con un periodo di gestazione inferiore a 34 settimane. Trattamento dell'anemia sintomatica in pazienti adulti con tumore non mieloide sottoposti a chemioterapia. Incrementare la quantita' di sangue autologo in pazienti facenti parte di un programma di predonazione. Il suo uso in questa indicazione deve essere compensato dal riportato aumentato rischio di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere riservato solo a pazienti con anemia di grado moderato (emoglobina 10-13 g/dl [6,21-8,07 mmol/l], in assenza di carenza di ferro) se le procedure di conservazione non sono disponibili o sono insufficienti quando l'intervento elettivo di chirurgia maggiore richiede un notevole volume di sangue (4 o piu' unita' di sangue per le donne o 5 o piu' unita' per gli uomini).

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Ipertensione scarsamente controllata. Nell'indicazione incremento della quantita' di sangue autologo: infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento, angina pectoris instabile, aumentato rischio di trombosi venose profonde come anamnesi di malattia venosa tromboembolica. Contiene alcool benzilico e quindi non deve essere usato nei neonati o nei bambini fino a 3 anni.

Posologia

Somministrare la prima dose sotto il controllo del medico. Questa preparazione multidose puo' essere utilizzata per piu' pazienti. Per evitare il rischio di infezioni crociate osservare sempre tecniche asettiche e impiegare siringhe e aghi sterili monouso per ogni somministrazione. Per favore assicurarsi che sia in uso (cioe' ricostituito) un solo flaconcino per volta. Trattamento di pazienti anemici con insufficienza renale cronica: La soluzione ricostituita puo' essere somministrata per via sottocutanea o endovenosa. In caso di somministrazione endovenosa, la soluzione deve essere iniettata in circa 2 minuti, nei pazienti emodializzati attraverso la fistola arterovenosa alla fine della dialisi. Nei pazienti non emodializzati, si deve sempre preferire la somministrazione sottocutanea, onde evitare punture delle vene periferiche. Lo scopo del trattamento consiste nell'aumentare il valore di ematocrito fino al 30 - 35 %, con un incremento settimanale minimo del volume 0,5 %. Non si deve superare un valore di ematocrito pari a 35 %. In presenza di ipertensione o di patologie cardiovascolari, cerebrovascolari o vascolari periferiche, l'incremento settimanale di ematocrito e il valore massimo da raggiungere, devono essere determinati su base individuale, considerando il quadro clinico. In alcuni pazienti il valore ottimale di ematocrito puo' essere inferiore a 30 %. Il trattamento e' diviso in due fasi: 1.Fase di correzione. Somministrazione sottocutanea: Il dosaggio iniziale e' di 3 x 20 UI/kg di peso corporeo alla settimana. Se l'aumento di ematocrito non fosse adeguato (<0,5 %/settimana), il dosaggio puo' essere aumentato ogni 4 settimane di 3 x 20 UI/kg alla settimana. Il dosaggio settimanale puo' essere ripartito in somministrazioni giornaliere. Somministrazione endovenosa: Il dosaggio iniziale e' di 3 x 40 UI/kg alla settimana. Il dosaggio puo' essere aumentato, dopo 4 settimane, a 80 UI/kg - tre volte alla settimana - e con ulteriori incrementi di 20 UI/kg, se necessario, tre volte alla settimana, ad intervalli mensili. Per entrambe le vie di somministrazione, non si deve superare la dose massima di 720 UI/kg alla settimana. 2.Fase di mantenimento. Per mantenere l'ematocrito entro un range compreso tra 30 - 35 %, la dose e' inizialmente ridotta alla meta' di quella precedentemente somministrata. Successivamente, la dose viene adattata su base individuale per paziente (dose di mantenimento) ad intervalli di una o due settimane. In caso di somministrazione sottocutanea, la dose totale settimanale puo' essere somministrata con un'unica iniezione settimanale o puo' essere divisa in tre o sette dosi settimanali. Pazienti stabili con un regime di singola somministrazione settimanale possono passare ad una somministrazione ogni due settimane. In tal caso potrebbe essere necessario incrementare la dose. I risultati emersi dagli studi clinici in bambini hanno dimostrato che, mediamente, piu' giovani sono i pazienti, piu' elevate sono le dosi di NeoRecormon necessarie. Tuttavia ci si deve attenere allo schema posologico raccomandato, in quanto la risposta individuale non puo' essere prevista. Il trattamento con NeoRecormon e' di norma a lungo termine. Tuttavia, qualora fosse necessario, puo' essere interrotto in ogni momento. I dati relativi allo schema posologico una volta alla settimana si basano su studi clinici della durata di 24 settimane di terapia. Trattamento dell'anemia sintomatica in pazienti con tumori: La soluzione ricostituita viene somministrata sottocute; la dose settimanale puo' essere fornita attraverso una unica somministrazione settimanale oppure attraverso 3-7 iniezioni settimanali. La dose iniziale raccomandata e' di 30.000 UI alla settimana (pari a circa 450 UI/kg di peso corporeo alla settimana, in base al peso corporeo del paziente). Il trattamento con NeoRecormon e' indicato se il valore di emoglobina e' <= 11 g/dl (6,83 mmol/l). Il valore di emoglobina non deve superare i 13 g/dl (8,07 mmol/l). Se, dopo 4 settimane di terapia, il valore emoglobinico e' aumentato di almeno 1 g/dl (0,62 mmol/l), deve essere mantenuta la dose corrente. Se il valore emoglobinico non e' aumentato di almeno 1 g/dl (0,62 mmol/l), si puo' considerare il raddoppio della dose settimanale. Se, dopo 8 settimane di terapia, il valore emoglobinico non e' aumentato di almeno 1 g/dl (0,62 mmol/l), e' improbabile che si verifichi una risposta e il trattamento deve essere interrotto. La terapia deve essere continuata per 4 settimane dopo la fine della chemioterapia. La dose massima non deve superare 60.000 UI a settimana. Una volta raggiunto l'obiettivo terapeutico per un paziente, la dose deve essere ridotta dal 25 al 50% al fine di mantenere l'emoglobina a quel livello. Se necessario, e' possibile ridurre ulteriormente la dose per evitare che il valore di emoglobina superi i 13 g/dl. Se l'aumento dell'emoglobina e' maggiore di 2 g/dl (1,3 mmol/l) in 4 settimane, la dose deve essere ridotta dal 25 al 50%. Trattamento per incrementare la quantita' di sangue autologo: La soluzione ricostituita viene somministrata per via endovenosa in circa 2 minuti o per via sottocutanea. NeoRecormon viene somministrato due volte alla settimana per 4 settimane. Nei casi in cui il valore di ematocrito sia tale da rendere possibile la donazione di sangue (Ht >= 33 %), NeoRecormon viene somministrato al termine della donazione di sangue. Durante l'intero ciclo di trattamento, l'ematocrito non deve superare il valore di 48 %. Il dosaggio deve essere determinato dall'e'quipe chirurgica su base individuale per ogni paziente in funzione della quantita' di sangue predonato richiesta e della riserva endogena eritrocitaria: 1.La quantita' richiesta di sangue predonato dipende dalla perdita di sangue prevista, dall'uso delle procedure impiegate per la conservazione del sangue e dalle condizioni fisiche del paziente. Tale quantita' di sangue dovrebbe essere quella prevista essere sufficiente per evitare trasfusioni omologhe di sangue. La quantita' di sangue predonato richiesta e' espressa in unita', dove una unita' nel nomogramma corrisponde a 180 ml di eritrociti. 2.La capacita' di donare il sangue dipende principalmente dal volume ematico del paziente e dal valore basale di ematocrito. Entrambe le variabili determinano la riserva endogena eritrocitaria che puo' essere calcolata in accordo alla seguente formula: Riserva eritrocitaria endogena = volume ematico [ml] x (Ht - 33): 100; donne: volume ematico [ml] = 41 [ml/kg] x peso corporeo [kg] + 1200 [ml]; uomini: volume ematico [ml] = 44 [ml/kg] x peso corporeo [kg] + 1600 [ml]; (peso corporeo >= 45 kg). La singola dose, cosi' determinata, viene somministrata 2 volte alla settimana per 4 settimane. La dose massima non deve superare 1600 UI/kg di peso corporeo alla settimana per la somministrazione endovenosa o 1200 UI/kg di peso corporeo alla settimana per la somministrazione sottocutanea.

Avvertenze

Deve essere usato con cautela in presenza di anemia refrattaria con eccesso di blasti in trasformazione, epilessia, trombocitosi, insufficienza epatica cronica. Deficit di acido folico e di vitamina B12 devono essere compensati poiche' riducono l'efficacia. Un grave sovraccarico di alluminio conseguente il trattamento dell'insufficienza renale, puo' compromettere l'efficacia. L'indicazione per il trattamento di pazienti con nefrosclerosi, non ancora sottoposti a dialisi, deve essere stabilita individualmente, dal momento che non puo' essere esclusa un'eventuale accelerazione nella progressione della insufficienza renale. E' stata segnalata aplasia specifica della serie rossa causata da anticorpi neutralizzanti anti-eritropoietina in associazione alla terapia con eritropoietina. E' stato dimostrato che questi anticorpi reagiscono in modo crociato con tutte le proteine eritropoietiche e i pazienti con sospetta o confermata presenza di anticorpi neutralizzanti anti-eritropoietina non devono passare al trattamento. In pazienti con insufficienza renale cronica si puo' osservare un moderato aumento dose-dipendente nella conta piastrinica all'interno dell'intervallo di normalita' durante il trattamento con NeoRecormon, soprattutto in seguito a somministrazione endovenosa. Questo fenomeno regredisce con il proseguimento della terapia. Si raccomanda di controllare regolarmente la conta piastrinica durante le prime 8 settimane di terapia. Effetto sulla crescita tumorale: Le eritropoietine sono fattori di crescita che stimolano principalmente la produzione di globuli rossi. I recettori dell'eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di diverse cellule tumorali. Come avviene con tutti i fattori di crescita, c'e' la possibilita' che le eritropoietine possano stimolare la crescita di qualsiasi tipo di tumore maligno. Due studi clinici controllati, in cui sono state somministrate eritropoietine a pazienti affetti da diversi tumori, tra cui tumori della testa e del collo e tumore della mammella, hanno mostrato un eccesso di mortalita' non spiegato. Anche la conta piastrinica e il valore di emoglobina devono essere controllati ad intervalli regolari nei pazienti con tumore. In pazienti coinvolti in un programma di predonazione di sangue autologo si puo' manifestare un aumento della conta piastrinica, prevalentemente all'interno dell'intervallo di normalita'. Percio' si raccomanda di misurare la conta piastrinica almeno una volta alla settimana in questi pazienti. Se il numero delle piastrine e' superiore a 150 x 109/l o supera i valori normali, il trattamento deve essere interrotto. In pazienti con insufficienza renale cronica un aumento della dose di eparina durante l'emodialisi e' spesso richiesto nel corso del trattamento con NeoRecormon a causa di un incremento del valore di ematocrito. E' possibile che si verifichi un'occlusione del sistema dialitico se l'eparinizzazione non e' ottimale. In pazienti con insufficienza renale cronica a rischio di trombosi dello shunt artero-venoso devono essere prese in considerazione una revisione precoce dello shunt ed una profilassi antitrombotica attraverso, ad esempio, la somministrazione di acido acetilsalicilico. Durante la terapia con NeoRecormon i livelli sierici di potassio devono essere regolarmente controllati. In un numero limitato di pazienti uremici in trattamento con NeoRecormon e' stato riportato un incremento del potassio, sebbene il rapporto di causalita' non sia stato stabilito. Nel caso in cui si osservi un valore elevato, o in aumento, di potassio si deve prendere in considerazione l'interruzione del trattamento con NeoRecormon fino al ripristino dei valori normali. Per l'impiego di NeoRecormon in un programma di predonazione autologa, si devono seguire le linee guida ufficiali sulla donazione di sangue, in particolare: possono sottoporsi a donazioni soltanto pazienti con un valore di Ht >= 33 % (emoglobina >= 11 g/dl [6.83 mmol/l]); speciale cautela deve essere osservata in pazienti di peso inferiore a 50 kg; il volume di un singolo prelievo non deve superare approssimativamente il 12 % del volume totale stimato di sangue del paziente. Il trattamento deve essere riservato a pazienti per i quali sia considerato di particolare importanza evitare trasfusioni di sangue omologo e sia stato valutato il rapporto rischio/beneficio derivante da trasfusioni omologhe. L'uso improprio da parte di soggetti sani puo' indurre un eccessivo aumento dell'ematocrito. Cio' puo' essere associato a complicazioni a carico del sistema cardiovascolare con rischio per la vita. NeoRecormon Multidose contiene fino a 5,0 mg di fenilalanina/flaconcino come eccipiente. Pertanto si deve tenere conto di cio' nei pazienti affetti da gravi forme di fenilchetonuria.

Interazioni

I risultati clinici ottenuti fino ad ora non hanno evidenziato alcuna interazione con altre sostanze. Esperimenti condotti su animali hanno dimostrato che epoetina beta non potenzia l'effetto mielotossico di farmaci citostatici quali etoposide, cisplatino, ciclofosfamide e fluorouracile.

Effetti indesiderati

Sulla base dei risultati degli studi clinici che hanno coinvolto 1725 pazienti, si prevede che circa l'8 % dei pazienti trattati sperimenti reazioni avverse. Effetti indesiderati nel corso del trattamento si osservano soprattutto in pazienti con insufficienza renale cronica o neoplasie sottostanti e sono rappresentati principalmente da aumento della pressione arteriosa, aggravamento di ipertensione preesistente e cefalea. SISTEMA CARDIOVASCOLARE. Pazienti anemici con insufficienza renale cronica: il piu' frequente effetto indesiderato durante il trattamento specie nei casi di aumento rapido del valore di ematocrito, e' rappresentato dall'aumento della pressione arteriosa o dall'aggravamento di uno stato ipertensivo preesistente. Questi aumenti di pressione possono essere trattati con prodotti medicinali. Qualora l'aumento della pressione non possa essere controllato farmacologicamente, si raccomanda l'interruzione temporanea del trattamento. Particolarmente all'inizio della terapia, si raccomanda il monitoraggio della pressione arteriosa, anche negli intervalli tra le dialisi. Crisi ipertensive accompagnate da sintomi analoghi a quelli dell'encefalopatia (es. mal di testa e stato confusionale, come disturbi sensorio-motori - disturbi della parola e della deambulazione - fino a convulsioni tonico-cloniche) possono anche insorgere in pazienti normotesi o ipotesi. Cio' richiede l'immediato intervento medico e il ricorso a terapia intensiva. Particolare attenzione deve essere posta all'insorgenza di emicrania acuta improvvisa che deve essere considerata come un possibile segno di allarme. Pazienti con tumori solidi, mieloma multiplo,linfoma non-Hodgkin o leucemia linfatica cronica: occasionalmente puo' insorgere un aumento della pressione arteriosa che puo' essere trattata farmacologicamente. Pertanto, particolarmente all'inizio della terapia, si raccomanda di monitorare la P.A. del sangue. Occasionalmente puo' verificarsi cefalea. SANGUE. Pazienti anemici con insufficienza renale cronica: puo' insorgere trombosi delle vie di accesso vascolari, soprattutto in pazienti con tendenza all'ipotensione o le cui fistole artero-venose presentano complicazioni (ad es. stenosi, aneurismi). In molti casi, si osserva una caduta dei valori sierici di ferritina contemporaneamente all' incremento di ematocrito. Pertanto, in tutti i pazienti con valori di ferritina sierica inferiori a 100 mcg/l o di saturazione di transferrina inferiori al 20 %, si raccomanda un'integrazione orale di 200-300 mg/die di Fe2+. Inoltre, in casi isolati, sono stati osservati transitori aumenti dei livelli sierici di potassio e fosfato. Questi parametri devono essere controllati regolarmente.In casi isolati, e' stata riportata aplasia specifica della serie rossa mediata da anticorpi neutralizzanti anti-eritropoietina associata alla terapia con NeoRecormon. Nel caso in cui sia diagnosticata la presenza di aplasia specifica della serie rossa mediata da anticorpi neutralizzanti anti-eritropoietina, laterapia deve essere interrotta ed i pazienti non devono passare al trattamento con un'altra proteina eritropoietica. Pazienti con tumori solidi, mieloma multiplo, linfoma non-Hodgkin o leucemia linfatica cronica: in alcuni pazienti si e' osservata una riduzione dei parametri sierici del ferro. Pertanto si raccomanda l'integrazione orale con 200 - 300 mg/die di Fe2+ in tutti i pazienti con valori di ferritina sierica inferiori a 100 mcg/l o con saturazione di transferrina inferiori al 20 %. In pazienti con mieloma multiplo, linfoma non-Hodgkin o leucemia linfatica cronica con valori di saturazione della transferrina inferiori al 25%, sono stati somministrati anche 100 mg di Fe3+ a settimana per via endovenosa. Gli studi clinici hanno mostrato una frequenza piu' elevata di eventi tromboembolici nei pazienti con tumore trattati con NeoRecormon rispetto ai pazienti dei gruppi di controllo trattati con placebo o non trattati. Nei pazienti trattati con NeoRecormon, questa incidenza e' del 5,9% rispetto al 4,2% nel gruppo di controllo; questo non e' associato con nessun aumento della mortalita' per eventi tromboembolici rispetto al gruppo di controllo. Pazienti in un programma di predonazione autologa di sangue: nei pazienti sottoposti ad un programma di predonazione autologa di sangue e' stata riportata una incidenza di episodi tromboembolici lievemente superiore. Tuttavia non e' stato stabilito un rapporto causale con la terapia con NeoRecormon. Dal momento che esistono indicazioni di un deficit temporaneo di ferro, tutti i pazienti devono essere trattati per via orale con 300 mg/die di Fe2+ dall'inizio del trattamento fino alla normalizzazione dei valori di ferritina. Se, nonostante l'integrazione orale di ferro, si sviluppasse una carenza di ferro (ferritina inferiore o uguale a 20 mcg/l, saturazione di transferrina inferiore al 20 %) si deve considerare l'eventualita' di una somministrazione addizionale endovenosa di ferro. ALTRI. Sono state osservate raramente reazioni cutanee, quali eruzione cutanea, prurito, orticaria o reazioni in sede di iniezione. In casi isolati sono state osservate reaz.anafilattoidi. Tuttavia in studi clinici controllati non si e' osservata una piu' elevata incidenza delle reaz.di ipersensibilita'. In casi isolati, in particolare all'inizio del tratt., sono stati riportati sintomi di tipo influenzale quali febbre, brividi, mal di testa, dolore agli arti, malessere e/o dolore alle ossa. Queste reaz.sono di grado lieve o moderato e scompaiono nell'arco di un paio di ore o giorni. Deve essere usato con cautela in presenza di anemia refrattaria con eccesso di blasti in trasformaz., epilessia, trombocitosi, insufficienza epatica cronica. Deficit di acido folico e di vit.B12 vanno compensati poiche' ne riducono l'efficacia. Un grave sovraccarico di alluminio conseguente il tratt.dell'insuff.renale, puo' comprometterne l'efficacia. Il tratt.di pazienti c/nefrosclerosi, non ancora in dialisi, va stabilito individualmente non potendo escludere un'eventuale accelerazione nella progressione dell'insuff.renale.

Gravidanza e allattamento

Per epoetina beta non sono disponibili dati clinici relativi a gravidanze esposte. Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post-natale. necessario essere prudenti nel prescrivere il medicinale a donne in stato di gravidanza.