Novoseven - Iv 1mg(50kui)+1,1ml

Dettagli:
Nome:Novoseven - Iv 1mg(50kui)+1,1ml
Codice Ministeriale:029447048
Principio attivo:Eptacog Alfa Attivato (Fattore Vii Di Coagulazione Da Dna Ricombinante)
Codice ATC:B02BD08
Fascia:H
Prezzo:1079.12
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Novo Nordisk Spa
SSN:Medicinale ospedaliero dispensabile in farmacia a totale carico del cittadino
Ricetta:RNRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco ospedaliero esitabile in farmacia
Forma:Polvere e solvente per soluzione iniettabile
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Inferiore a +25 gradi
Scadenza:36 mesi

Denominazione

NOVOSEVEN 1 MG (50 KUI)

Formulazioni

Novoseven - Iv 1mg(50kui)+1,1ml

Categoria farmacoterapeutica

Vitamina K ed altri emostatici.

Principi attivi

Il medicinale si presenta come polvere e solvente per soluzione iniettabile contenente 1 mg di eptacog alfa (attivato) per flaconcino (corrispondente a 50 KUI/flaconcino).

Eccipienti

Polvere: sodio cloruro, calcio cloruro diidrato, glicilglicina, polisorbato 80, mannitolo, saccarosio, metionina, acido cloridrico (per aggiustamento del pH), sodio idrossido (per aggiustamento del pH). Solvente: istidina, acido cloridrico (per aggiustamento del pH), sodio idrossido (per aggiustamento del pH), acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Trattamento di episodi emorragici e nella prevenzione di sanguinamentidurante gli interventi chirurgici a cui ci si sta sottoponendo o proc edure invasive nei seguenti gruppi di pazienti: pazienti con emofilia congenita con inibitori verso i fattori VIII o IX della coagulazione >5 Unita' Bethesda (UB); pazienti con emofilia congenita che si preved e possano avere una risposta anamnestica intensa alla somministrazionedi fattore VIII o fattore IX; pazienti con emofilia acquisita; pazien ti con deficit del fattore VII congenito; pazienti con tromboastenia di Glanzmann con anticorpi verso GP IIb - IIIa e/o HLA e con refrattarieta' alla trasfusione piastrinica presente o passata.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo, o ad uno qualsiasi degli eccipienti o alle proteine bovine, di topo o di criceto.

Posologia

Il trattamento deve essere iniziato sotto il controllo di un medico esperto nel trattamento dell'emofilia e/o di disordini della coagulazione. Emofilia A o B con inibitori o quando si prevede una risposta anamnestica intensa: il medicinale deve essere somministrato al piu' prestodopo l'insorgenza di un episodio emorragico. Si raccomanda una dose i niziale di 90 mcg per kg di peso corporeo somministrato in bolo venoso. Dopo la dose iniziale, ulteriori iniezioni possono essere ripetute. La durata del trattamento e l'intervallo tra le somministrazioni variaa seconda della gravita' dell'emorragia, delle procedure invasive o d ell'intervento chirurgico eseguito. L'esperienza clinica attuale non giustifica in generale una differenza di dosaggio nei bambini rispetto agli adulti, sebbene la clearance nei bambini sia piu' rapida che negli adulti. Pertanto, nei pazienti pediatrici possono essere necessarie dosi di rFVIIa piu' elevate per ottenere concentrazioni plasmatiche simili a quelle dei pazienti adulti. Intervallo di somministrazione: inizialmente ogni 2 - 3 ore per ottenere l'emostasi. Se e' necessario continuare la terapia, una volta raggiunta un'emostasi efficace, l'intervallo di somministrazione puo' essere aumentato ad ogni 4, 6, 8 o 12 ore per il periodo di tempo in cui il trattamento e' indicato. Episodi emorragici da lievi a moderati (incluso trattamento domiciliare): l'intervento precoce e' risultato essere efficace nel trattamento degli episodi emorragici articolari, muscolari e mucocutanei, da lievi a moderati. Si possono raccomandare due regimi di dosaggio: da due a tre iniezioni di 90 mcg per kg di peso corporeo somministrate ad intervalli di tre ore. Se viene richiesto un trattamento ulteriore, puo' essere somministrata un'altra dose di 90 mcg per kg di peso corporeo; una singolainiezione di 270 mcg per kg di peso corporeo. La durata del trattamen to domiciliare non deve protrarsi oltre le 24 ore. Non vi e' esperienza clinica riguardo la somministrazione di una singola dose di 270 mcg per kg di peso corporeo in pazienti anziani. Episodi emorragici gravi:90 mcg per kg di peso corporeo che potrebbe essere somministrato dura nte il trasporto nell'ospedale presso il quale il paziente viene solitamente trattato. La successiva somministrazione varia secondo il tipo e la gravita' della emorragia. La frequenza di somministrazione dovrebbe essere inizialmente ogni 2 ore, sino al miglioramento clinico. Se e' opportuno prolungare la terapia, l'intervallo fra una somministrazione e l'altra puo' essere aumentato sino a 3 ore per 1 - 2 giorni. Successivamente, gli intervalli tra le somministrazioni possono essere aumentati a 4, 6, 8 o 12 ore per il periodo di tempo ritenuto idoneo. Unaemorragia estesa puo' essere trattata per 2 - 3 settimane, ma puo' an che essere ulteriormente prolungata se sussiste una giustificazione clinica. Procedura invasiva/intervento chirurgico: 90 mcg per kg di pesocorporeo va somministrato immediatamente prima dell'intervento. La do se va ripetuta dopo 2 ore e in seguito ad intervalli di 2 - 3 ore per le prime 24 - 48 ore, in relazione al tipo di intervento effettuato e allo stato clinico del paziente. Nelle chirurgie maggiori il trattamento dovrebbe protrarsi per 6 - 7 giorni con intervalli fra una dose e l'altra di 2 - 4 ore. Successivamente l'intervallo tra le somministrazioni puo' essere portato a 6-8 ore per ulteriori 2 settimane di trattamento. Nelle chirurgie maggiori la terapia puo' essere protratta per unperiodo di 2 - 3 settimane fino a completa guarigione chirurgica. >>E mofilia acquisita. Dose e intervallo tra le somministrazioni: il medicinale deve essere somministrato appena possibile dopo l'inizio dell'episodio emorragico. La dose iniziale raccomandata, somministrata per iniezione in bolo endovenoso, e' di 90 mcg per kg di peso corporeo. Dopola dose iniziale, possono essere somministrate ulteriori iniezioni, s e richieste. La durata del trattamento e l'intervallo tra le iniezionidipendono dalla gravita' dell'emorragia, dalle procedure invasive o d all'intervento chirurgico effettuato. L'intervallo iniziale tra le somministrazioni deve essere di 2 - 3 ore. Una volta ottenuta l'emostasi,l'intervallo tra le somministrazioni puo' essere portato progressivam ente a 4, 6, 8 o 12 ore per il periodo di tempo in cui si ritiene che il trattamento sia indicato. >>Deficit di fattore VII. Dose, range di dosaggio e intervallo di somministrazione: 15 - 30 mcg per kg di peso corporeo ogni 4 - 6 ore fino a raggiungere l'emostasi. La dose e la frequenza delle preparazioni iniettabili varia da paziente a paziente. >>Tromboastenia di Glanzmann Dose, range di dosaggio e intervallo di somministrazione: 90 mcg (range 80 - 120 mcg) per kg di peso corporeo, con intervalli di 2 ore (1,5 - 2,5 ore). Per garantire un'emostasi efficace, e' necessario somministrare un minimo di 3 dosi. La via di somministrazione raccomandata e' la somministrazione in bolo venoso poiche'puo' comparire una mancanza di efficacia in associazione all'infusion e continua. Per quei pazienti che non sono refrattari, le piastrine sono la prima linea di trattamento per la Tromboastenia di Glanzmann. Monitoraggio del trattamento - analisi di laboratorio: non e' necessariomonitorare la terapia con il prodotto. Il dosaggio deve essere stabil ito in base alla gravita' delle condizioni emorragiche e alla rispostaclinica alla somministrazione del medicinale. Dopo la somministrazion e di rFVIIa il tempo di protrombina (PT) e il tempo parziale di tromboplastina attivata (aPTT) si sono ridotti, ma non e' stata dimostrata alcuna correlazione tra PT e aPTT e l'efficacia clinica di rFVIIa.

Conservazione

Conservare polvere e solvente al di sotto di 25 gradi C; conservare polvere e solvente al riparo dalla luce; non congelare per prevenire danni al flaconcino di solvente; per le condizioni di conservazione del prodotto ricostituito.

Avvertenze

In condizioni patologiche nelle quali il fattore tissutale puo' essereespresso in modo piu' esteso del normale, vi puo' essere un potenzial e rischio di sviluppo di eventi trombotici o di induzione della coagulazione intravascolare disseminata (DIC) in associazione al trattamentocon il medicinale. Tali situazioni possono riguardare pazienti con at erosclerosi avanzata, lesione da schiacciamento, setticemia o DIC. A causa del rischio di complicazioni tromboemboliche, deve essere esercitata cautela nella somministrazione del farmaco in pazienti con una storia di patologia coronarica, di disturbi epatici, dopo interventi chirurgici, in neonati e in pazienti a rischio di eventi tromboembolici o coagulazione intravasale disseminata. In ognuna di queste situazioni, il potenziale beneficio del trattamento con il medicinale deve essere valutato rispetto al rischio di queste complicazioni. Poiche' il farmaco, come fattore VIIa della coagulazione ricombinante, puo' contenere tracce di IgG murine, IgG bovine ed altre proteine residue di coltura (proteine del siero di criceto e bovino), esiste la possibilita' remota che i pazienti trattati con questo prodotto possano sviluppare ipersensibilita' a queste proteine. In tali casi deve essere considerato iltrattamento con antistaminici e.v. Se si verificano reazioni allergic he o reazioni anafilattiche, la somministrazione deve essere immediatamente interrotta. In caso di shock, devono essere attuati i trattamenti medici standard. I pazienti devono essere informati dei primi segni di reazioni di ipersensibilita'. Se tali sintomi si verificano, si raccomanda di sospendere immediatamente l'uso del prodotto. In caso di gravi emorragie il prodotto deve essere somministrato preferibilmente incentri specializzati nel trattamento di pazienti emofiliaci con inibi tori ai fattori VIII o IX della coagulazione, o se cio' non e' possibile in stretta collaborazione con un medico specializzato nel trattamento dell'emofilia. Se l'emorragia non e' tenuta sotto controllo e' obbligatorio il trattamento ospedaliero. I pazienti o coloro che si occupano della loro assistenza devono informare il medico/l'ospedale di riferimento di tutti gli impieghi del medicinale non appena possibile. I pazienti con deficit di fattore VII devono essere controllati rispetto il tempo di protrombina e dell'attivita' coagulante del fattore VII prima e dopo la somministrazione del farmaco. Nel caso in cui l'attivita' del fattore VIIa non raggiunga i livelli attesi o l'emorragia non e'controllata dopo le dosi raccomandate, si puo' sospettare la formazio ne di anticorpi e deve essere eseguita un'analisi anticorpale. Il rischio di trombosi nei pazienti con deficit di fattoreVII trattati con ilfarmaco non e' noto. I pazienti con problemi ereditari rari di intoll eranza al fruttosio, malassorbimento del glucosio o deficit di saccarasi-isomaltasi non devono prendere questo medicinale.

Interazioni

Non e' noto il rischio di una potenziale interazione tra il medicinalee i concentrati dei fattori della coagulazione. L'uso contemporaneo d i concentrati del complesso protrombinico, attivati e non, deve essereevitato. E' stato riportato che gli antifibrinolitici riducono la per dita di sangue associata ad interventi chirurgici in pazienti emofilici, specialmente in chirurgia ortopedica e negli interventi che riguardano regioni ricche di attivita' fibrinolitica, come il cavo orale. Tuttavia, l'esperienza nella somministrazione di antifibrinolitici in concomitanza con il trattamento con rFVIIa e' limitata.

Effetti indesiderati

Le frequenze delle reazioni avverse al farmaco sia gravi che non gravisono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi nella t abella seguente. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: coagulazione intravascolare disseminata e relativi risultati di laboratorio compresi elevati livelli di D-dimero e diminuiti livelli di AT, coagulopatia. Disturbi del sistema immunitario. raro: ipersensibilita'; non nota: reazione anafilattica. Patologie del sistema nervoso. Raro: mal di testa. Patologie vascolari. Raro: eventi tromboembolici arteriosi (infarto miocardico, infarto cerebrale, ischemia cerebrale, occlusione dell'arteria cerebrale, accidente cerebrovascolare, trombosi arteria renale, ischemia periferica, trombosi arteriosa periferica e ischemia intestinale), angina pectoris; non comune: eventi tromboembolici venosi (trombosi venosa profonda, trombosi nella sede di iniezione e.v., embolia polmonare, eventi tromboembolici del fegato compresa trombosi della vena porta, trombosi venosa renale, tromboflebite, tromboflebite superficiale e ischemia intestinale); non nota: trombo intracardiaco. Patologie gastrointestinali. Raro: nausea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: eruzione cutanea (inclusi dermatite allergica ed eruzione cutanea eritematosa), prurito e orticaria; non nota: vampate, angioedema. Patologie sistemiche e condizioni relative allasede di somministrazione. Non comune: diminuita risposta terapeutica, piressia; raro: Reazione nella sede di iniezione incluso dolore al si to di iniezione. Esami diagnostici. Raro: aumento dei prodotti di degradazione della fibrina, aumento dei livelli di alanina aminotransferasi, fosfatasi alcalina, lattato deidrogenasi e protrombina. Pazienti con emofilia acquisita: eventi tromboembolici arteriosi (occlusione dell'arteria cerebrale, accidente cerebrovascolare), eventi tromboembolicivenosi (embolia polmonare e trombosi venosa profonda), angina pectori s, nausea, piressia, rash eritematoso ed esami diagnostici sui livelliaumentati di prodotti della degradazione della fibrina. Formazione di anticorpi inibitori: nell'esperienza post-marketing, non sono stati s egnalati anticorpi verso il farmaco o fattore VII in pazienti con emofilia A o B. Negli studi clinici in pazienti con deficit di fattore VII, la formazione di anticorpi verso il farmaco e fattore VII e' la solarezione avversa al farmaco segnalata (frequenza: comune (>= 1/100 e < 1/10)). In alcuni casi, gli anticorpi hanno mostrato un effetto inibi torio in vitro. Erano presenti fattori di rischio che possono aver contribuito allo sviluppo di anticorpi inclusi trattamenti precedenti conplasma umano e/o fattore VII plasma-derivato, grave mutazione del gen e del fattore VII e sovradosaggio del prodotto. I pazienti con deficitdi fattore VII trattati con il medicinale devono essere controllati r iguardo agli anticorpi verso il fattore VII. Eventi trombo embolici: gli eventi tromboembolici arteriosi sono comuni (>= 1/100 e <1/10) quando il medicinale e' somministrato a pazienti al di fuori delle indicazioni approvate. Un rischio maggiore di eventi avversi tromboembolici arteriosi e' stato osservato in una meta-analisi di dati raccolti da studi controllati con placebo condotti al di fuori delle indicazioni approvate in varie impostazioni cliniche, ciascuna delle quali prevedeva caratteristiche distinte del paziente e quindi diversi profili di rischio intrinseco. Al di fuori delle indicazioni approvate, la sicurezza e l'efficacia del medicinale non sono state stabilite pertanto il farmaco non deve essere usato in tali situazioni. Gli eventi tromboembolici possono portare ad arresto cardiaco.

Gravidanza e allattamento

In misura precauzionale, e' preferibile evitare l'uso del medicinale durante la gravidanza. Dati su un numero limitato di gravidanze espostesecondo indicazioni approvate indicano l'assenza di effetti negativi del rFVIIa sulla gravidanza o sulla salute del feto/neonato. Fino ad oggi, non sono disponibili altri dati epidemiologici. Studi compiuti sugli animali non indicano effetti dannosi diretti e indiretti sulla gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo postnatale. Non e' noto se rFVIIa venga escreto nel latte materno. L'escrezione di rFVIIa nel latte non e' stata studiata negli animali. La decisione se continuare/sospendere l'allattamento o continuare/sospendere la terapia con il farmaco deve essere presa considerando il beneficio dell'allattamento al seno per il bambino e il beneficio della terapia con il medicinale per la donna.