Olanzapina Doc - 28cpr Riv 5mg

Dettagli:
Nome:Olanzapina Doc - 28cpr Riv 5mg
Codice Ministeriale:039949021
Principio attivo:Olanzapina
Codice ATC:N05AH03
Fascia:A
Prezzo:19.5
Rimborso:19.5
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Doc Generici Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Al riparo da luce e umidità
Scadenza:36 mesi

Denominazione

OLANZAPINA DOC GENERICI

Formulazioni

Olanzapina Doc - 28cpr Riv 2,5mg
Olanzapina Doc - 28cpr Riv 5mg
Olanzapina Doc - 28cpr Riv 10mg

Categoria farmacoterapeutica

Diazepine, ossazepine e tiazepine.

Principi attivi

Olanzapina.

Eccipienti

Nucleo della compressa: lattosio anidro; cellulosa microcristallina; crospovidone; magnesio stearato. Rivestimento della compressa: polivinil alcol; titanio biossido (E171); talco; lecitina di soia (E322); gomma xantan (E415); rosso indigotine (E132; solo nella compressa rivestita con film da 15 mg); ferro ossido rosso (E172; solo nella compressa rivestita con film da 20 mg).

Indicazioni

Trattamento della schizofrenia; proseguimento della terapia per mantenere il miglioramento clinico nei pazienti che hanno dimostrato risposta positiva al trattamento iniziale; trattamento dell'episodio di maniada moderato a grave; prevenzione dei nuovi episodi di malattia in paz ienti con disturbo bipolare nei pazienti in cui l'episodio maniacale ha risposto al trattamento con olanzapina.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; rischio noto di glaucoma ad angolo chiuso.

Posologia

Schizofrenia: il dosaggio iniziale e' 10 mg/die. Episodio di mania: ildosaggio iniziale e' 15 mg un'unica dose giornaliera in monoterapia o 10 mg/die in terapia combinata. Prevenzione di nuovi episodi di malat tia nel disturbo bipolare: il dosaggio iniziale e' 10 mg/die. Nei pazienti che stanno ricevendo olanzapina per il trattamento dell'episodio maniacale, continuare la terapia allo stesso dosaggio per la prevenzione di nuovi episodi di malattia. Se si verifica un nuovo episodio depressivo, maniacale, o misto, il trattamento con olanzapina deve essere continuato (ottimizzando la dose in base alle necessita'), con una terapia supplementare per trattare i disturbi dell'umore, come clinicamente indicato. Durante il trattamento della schizofrenia, dell'episodio di mania e della prevenzione di nuovi episodi di malattia nel disturbobipolare, in base alla condizione clinica del paziente il dosaggio gi ornaliero puo' successivamente essere aggiustato entro un intervallo di 5-20 mg. L'incremento a una dose superiore al dosaggio inizialmente raccomandato e' consigliato solo dopo un adeguato periodo di osservazione clinica e deve generalmente attuarsi ad intervalli di tempo non inferiori alle 24 ore. Olanzapina puo' essere somministrata indipendentemente dall'assunzione dei pasti poiche' l'assorbimento non e' influenzato dal cibo. Quando si interrompe la somministrazione di olanzapina si deve prendere in considerazione una riduzione graduale della dose. Popolazione pediatrica: olanzapina non e' raccomandato nei bambini e adolescenti <18 anni a causa della mancanza di dati di sicurezza e di efficacia. Negli studi a breve termine su pazienti adolescenti e' stata riportata un'entita' maggiore di aumento di peso, di alterazioni dei lipidi e della prolattina rispetto agli studi su pazienti adulti. Pazienti anziani (>=65 anni): generalmente, non e' richiesto un dosaggio iniziale piu' basso (5 mg/die), anche se una riduzione della dose dovrebbe essere presa in considerazione quando le situazioni cliniche lo consigliano. Pazienti con insufficienza renale e/o epatica: si deve prendere in considerazione un dosaggio iniziale piu' basso (5 mg). In caso di insufficienza epatica di grado moderato (cirrosi di classe A o B secondo la classificazione di Child-Pugh), il dosaggio iniziale e' di 5 mg ed ogni incremento di dose deve essere effettuato con cautela. Variazioni posologiche legate al sesso: di solito, non e' necessario apportare variazioni alla dose iniziale ed all'intervallo di dosaggio per pazienti di sesso femminile rispetto a quelli di sesso maschile. Fumatori: di solito, non e' necessario apportare variazioni alla dose iniziale ed all'intervallo di dosaggio nei fumatori rispetto ai non fumatori. Quando sono presenti piu' fattori in grado di rallentare il metabolismo (pazienti di sesso femminile, anziani, non fumatori), si deve considerare la possibilita' di diminuire la dose iniziale. L'aumento di dosaggio, quando necessario, deve essere effettuato con cautela in questi pazienti.

Conservazione

Blister: conservare nella confezione originale per tenerlo al riparo dalla luce e dall'umidita'.

Avvertenze

Durante il trattamento, il miglioramento della condizione clinica del paziente puo' richiedere da diversi giorni ad alcune settimane; in tale periodo monitorare strettamente i pazienti. Psicosi e/o disturbi comportamentali correlati a demenza: olanzapina non e' raccomandata a causa di un aumento della mortalita' e del rischio di eventi avversi cerebrovascolari (EACV), anche fatali. I fattori di rischio sono eta' >65 anni, demenza vascolare/mista, disfagia, sedazione, malnutrizione e disidratazione, malattie polmonari (ad es. polmonite anche ab ingestis) o l'uso concomitante di benzodiazepine. In tutti di EACV, i pazienti presentavano fattori di rischio preesistenti. Malattia di Parkinson: non e' raccomandato l'uso di olanzapina nel trattamento della psicosi indotta da agonisti della dopamina. Durante gli studi clinici, con la piu' bassa dose efficace, sono stati riferiti peggioramento dei sintomi di Parkinson e allucinazioni. Olanzapina era somministrata inizialmente a dosi di 2,5 mg/die con un aumento graduale fino a 15 mg/die in base al giudizio del medico. Sindrome Maligna da Neurolettici: condizionepotenzialmente a rischio di vita associata, in rari casi, a olanzapin a. Le manifestazioni cliniche sono iperpiressia, rigidita' muscolare, alterazione dello stato mentale e instabilita' del sistema nervoso autonomo (irregolarita' del polso o della pressione sanguigna, tachicardia, diaforesi ed aritmia cardiaca), aumento della creatinfosfochinasi, mioglobinuria ed insufficienza renale acuta. In caso di segni e sintomi di SMN, o di inspiegabile febbre elevata senza altre manifestazioni cliniche, interrompere il trattamento. Iperglicemia e diabete: raramente sono stati riportati iperglicemia e/o sviluppo o esacerbazione di un diabete occasionalmente associato a chetoacidosi o coma, con qualchecaso fatale. In alcuni casi un precedente aumento della massa corpore a poteva costituire un fattore predisponente. Si suggerisce la misurazione della glicemia al basale, dopo 12 settimane dall'inizio del trattamento e annualmente, e il monitoraggio del peso al basale dopo 4, 8 e12 settimane dall'inizio del trattamento e ogni tre mesi. Controllare l'insorgenza di segni e sintomi di iperglicemia (come polidipsia, pol iuria, polifagia e debolezza) e monitorare regolarmente i pazienti confattori di rischio per il peggioramento del controllo glicemico. Alte razioni dei lipidi: reazioni osservate durante studi clinici. Trattarein maniera appropriata, particolarmente nei pazienti dislipidemici e nei pazienti con fattori di rischio. Monitorare i pazienti per i valori lipidici, ad esempio al basale, dopo 12 settimane dall'inizio del trattamento e successivamente, ogni 5 anni. Attivita' anticolinergica: anche se olanzapina ha dimostrato attivita' anticolinergica in vitro, l'esperienza durante studi clinici ha rivelato una bassa incidenza di effetti ad essa correlati. Si consiglia cautela nella prescrizione a pazienti con ipertrofia prostatica, ileo paralitico e patologie correlate. Funzione epatica: comunemente sono stati osservati aumenti transitori ed asintomatici delle aminotransferasi epatiche, ALT e AST, specie nelle fasi iniziali del trattamento. Si consigliano cautela e controlli periodici in pazienti con ALT e/o AST elevate, segni e sintomi di insufficienza epatica, preesistenti situazioni associate ad una limitatariserva funzionale epatica, e nei casi di associazione con medicinali potenzialmente epatotossici. Nei casi in cui sia stata emessa diagnos i di epatite (intesa come danno epatocellulare, colestatico, o di entrambi), il trattamento deve essere sospeso. Neutropenia: si consiglia cautela nei pazienti con leucopenia e/o neutropenia di qualsiasi origine, nei pazienti che assumono medicinali noti per causare neutropenia, nei pazienti con anamnesi di mielotossicita'/mielodepressione su base iatrogena, nei pazienti con mielodepressione dovuta ad una malattia concomitante, a radioterapia od a chemioterapia ed infine nei pazienti con situazioni di ipereosinofilia o con malattia mieloproliferativa. Laneutropenia e' stata riportata frequentemente quando olanzapina e val proato sono combinazione. Interruzione del trattamento: possono presentarsi sintomi acuti come sudorazione, insonnia, tremore, ansia, nauseao vomito. Intervallo QT: negli studi clinici i prolungamenti clinicam ente significativi dell'intervallo QT corretto secondo Fridericia (QTcF >=500 msec in qualsiasi momento dopo la misurazione del valore basale in pazienti con valore basale di QTcF <500 msec) sono risultati non comuni. Comunque, si consiglia cautela in caso di associazione con medicinali noti per prolungare l'intervallo QT corretto, specie nei soggetti anziani, nei pazienti con sindrome congenita del QT lungo, insufficienza cardiaca congestizia, ipertrofia cardiaca, ipopotassiemia o ipomagnesemia. Tromboembolismo: riportato non comunemente in associazioneal trattamento; non e' stata stabilita una relazione causale. Comunqu e, dal momento che pazienti con schizofrenia si presentano spesso con fattori di rischio acquisiti per il VTE, occorre identificarli e adottare misure preventive. Attivita' generale del Sistema Nervoso Centrale: a causa degli effetti primari di olanzapina sul SNC, si raccomanda cautela quando il medicinale viene assunto contemporaneamente ad alcoole ad altri medicinali ad azione centrale. Poiche' olanzapina dimostra di possedere in vitro un'attivita' dopamino-antagonista, questo medic inale puo' antagonizzare gli effetti di agonisti dopaminergici direttie indiretti. Convulsioni: occorre cautela in pazienti con anamnesi di convulsioni o che sono soggetti a fattori che possono abbassare la so glia epilettica. In questi pazienti la comparsa di crisi epilettiche e' stata riscontrata raramente. Discinesia tardiva: un'incidenza statisticamente significativa e' stata riscontrata negli studi della durata di un anno o men. Comunque, il rischio aumenta nel lungo termine; pertanto, se si manifestano segni o sintomi di discinesia tardiva, occorreprendere in considerazione una riduzione del dosaggio o la sospension e del medicinale. Tali sintomi possono peggiorare o addirittura insorgere dopo la sospensione del trattamento. Ipotensione posturale: osservata talvolta in studi clinici su pazienti anziani; controllare periodicamente la pressione sanguigna. Morte cardiaca improvvisa: evento riportato nelle segnalazioni postmarketing. In uno studio osservazionale retrospettivo di coorte, nei pazienti trattati con olanzapina il rischio di morte cardiaca improvvisa presunta e' stato circa 2 volte quello riscontrato nei pazienti non in trattamento con antipsicotici. Popolazione pediatrica: olanzapina non e' indicata nei bambini e adolescenti;sono comparse reazioni avverse come aumento di peso, alterazioni dei parametri metabolici ed aumenti dei livelli di prolattina. Le compresse contengono lattosio e lecitina di soia.

Interazioni

Studi di interazione sono stati effettuati solo negli adulti. Potenziali interazioni che riguardano olanzapina: dal momento che olanzapina e' metabolizzato dal CYP1A2, le sostanze che possono specificatamente indurre o inibire questo isoenzima possono influenzare la farmacocinetica di olanzapina. Induzione del CYP1A2: il metabolismo di olanzapina puo' essere accelerato dal fumo e dalla carbamazepina, che possono portare ad una riduzione delle concentrazioni di olanzapina. E' stato osservato solo un incremento da lieve a moderato nella clearance di olanzapina. Le conseguenze sul piano clinico sono verosimilmente limitate, ma si raccomanda un monitoraggio clinico e se necessario puo' essere preso in considerazione un aumento del dosaggio di olanzapina. Inibizione del CYP1A2: e' stato dimostrato che la fluvoxamina, uno specifico inibitore dell'attivita' del CYP1A2, inibisce significativamente il metabolismo di olanzapina. Dopo somministrazione di fluvoxamina l'incremento medio della Cmax di olanzapina e' stato del 54% nelle donne non fumatrici e del 77% nei maschi fumatori, mentre l'incremento medio dell'AUC di olanzapina e' stato, rispettivamente, del 52% nelle donne non fumatrici e del 108% nei maschi fumatori. Nei pazienti che stanno usandofluvoxamina o un qualsiasi altro inibitore del CYP1A2, cosi' come cip rofloxacina, il trattamento con olanzapina dovrebbe iniziare a dosi piu' basse. Se si inizia un trattamento con un inibitore del CYP1A2, deve essere valutata una riduzione del dosaggio di olanzapina. Diminuita biodisponibilita': il carbone attivo riduce la biodisponibilita' di olanzapina per via orale del 50-60% e deve essere preso almeno 2 ore prima o dopo olanzapina. La fluoxetina (un inibitore del CYP2D6), dosi singole di un antiacido (alluminio, magnesio) o di cimetidina non influenzano significativamente la farmacocinetica di olanzapina. Potenziale capacita' di olanzapina di influire su altri medicinali: olanzapina puo' opporsi agli effetti dei dopamino agonisti diretti e indiretti. Olanzapina non inibisce in vitro i principali isoenzimi del CYP450 (ad esempio 1A2, 2D6, 2C9, 2C19, 3A4). Pertanto non c'e' da aspettarsi nessuna particolare interazione come verificato dagli studi in vivo in cui non fu trovata alcuna inibizione del metabolismo delle seguenti sostanze attive: antidepressivo triciclico (rappresentante per lo piu' la via CYP2D6), warfarin (CYP2C9), teofillina (CYP1A2) o diazepam (CYP3A4 e2C19). Olanzapina non ha mostrato interazione farmacologica quando so mministrata contemporaneamente a litio o a biperidene. Il monitoraggioterapeutico dei livelli plasmatici di valproato non ha indicato che s ia richiesto un aggiustamento della dose di valproato dopo la contemporanea somministrazione di olanzapina. Attivita' generale del SNC Si deve usare cautela nei pazienti che consumano alcool o ricevono medicinali che possono causare depressione del SNC. In pazienti con malattia di Parkinson e demenza l'uso contemporaneo di olanzapina con medicinalianti-Parkinson non e' raccomandato. Intervallo QT: si deve usare caut ela se olanzapina viene somministrata contemporaneamente con medicinali noti per determinare un aumento dell'intervallo QT.

Effetti indesiderati

Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: eosinofilia; non comune: leucopenia, neutropenia; non nota: trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazione allergica. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: aumento di peso; comune: aumentati livelli di colesterolo, aumentati livelli di glucosio, aumentati livelli di trigliceridi, glicosuria, aumento dell'appetito; non nota: sviluppo o esacerbazione del diabete occasionalmente associato con chetoacidosi o coma, includendo qualche caso fatale, ipotermia. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: sonnolenza; comune: capogiro, acatisia, parkinsonismo, discinesia; non nota: crisi epilettiche in cui, nella maggior parte dei casi, venivano segnalate una storia di crisi epilettiche o la presenza di fattori di rischio per la comparsa di crisi epilettiche, sindrome maligna da neurolettici, distonia, discinesia tardiva, sintomi da sospensione. Patologie cardiache. Non comune: bradicardia, prolungamento dell'intervallo QTc; non nota: tachicardia/fibrillazione ventricolare, morte improvvisa. Patologie vascolari. Comune: ipotensione ortostatica; non comune: tromboembolismo (comprendente l'embolia polmonare e la trombosi venosa profonda). Patologie gastrointestinali. Comune: lievi, transitori effetti anticolinergici comprendenti stipsi e bocca secca; non nota: pancreatite. Patologie epatobiliari. Comune: aumenti transitori ed asintomatici delle aminotransferasi epatiche (ALT, AST), specie nelle fasi iniziali del trattamento; non nota: epatite (intesa come danno epatocellulare, colestatico o di entrambi). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea; non comune: reazione di fotosensibilita', alopecia. Patologie delsistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: rabdom iolisi. Patologie renali e urinarie. Non comune: incontinenza urinaria, ritenzione urinaria; non nota: difficolta' ad iniziare la minzione. Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali. Non nota. sindrome da astinenza neonatale. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: disfunzione erettile nei maschi, diminuzione della libido nei maschi e nelle femmine; non comune: amenorrea, aumento di volume mammario, galattorrea nelle femmine, ginecomastia/aumento di volumemammario nei maschi; non nota: priapismo. Patologie sistemiche e cond izioni relative alla sede di somministrazione. Comune: astenia, affaticamento, edema. Esami diagnostici. Non comune: aumento della creatinfosfochinasi, aumento della bilirubina totale; non nota: aumento della fosfatasi alcalina. Esposizione a lungo termine (almeno 48 settimane): la percentuale dei pazienti che avevano variazioni avverse clinicamente significative nell'aumento di peso, di glucosio, di colesterolo totale/LDL/HDL o di trigliceridi aumentava col tempo. Nei pazienti adulti che avevano completato 9-12 mesi di terapia, la percentuale di aumentodella glicemia media si riduceva dopo circa 6 mesi. Particolari categ orie di popolazioni: in studi clinici su pazienti anziani con demenza,il trattamento con olanzapina e' stato associato con una piu' alta in cidenza di decessi e di reazioni avverse cerebrovascolari rispetto al placebo. In questo gruppo di pazienti reazioni avverse molto comuni associate con l'uso di olanzapina sono state i disturbi della deambulazione e le cadute. Comunemente sono stati osservati polmonite, aumento della temperatura corporea, letargia, eritema, allucinazioni visive ed incontinenza urinaria. In studi clinici su pazienti con psicosi iatrogena (agonisti della dopamina) associata a malattia di Parkinson, il peggioramento della sintomatologia parkinsoniana e le allucinazioni sonostate riferite molto comunemente e con maggior frequenza che con plac ebo. In uno studio clinico in pazienti con mania bipolare, la terapia combinata di valproato ed olanzapina ha determinato un'incidenza di neutropenia del 4,1%; gli elevati livelli plasmatici di valproato potrebbero essere un potenziale fattore contribuente. Olanzapina somministrata con litio o valproato ha dato luogo ad un'aumentata incidenza (>=10%) di tremore, secchezza della bocca, aumento dell'appetito ed aumentodi peso. Frequentemente e' stato riportato anche disturbo del linguag gio. Durante il trattamento con olanzapina in associazione a litio o valproato, in caso di trattamento acuto (fino a 6 settimane) si e' verificato un aumento >=7% del peso corporeo iniziale nel 17,4% dei pazienti. Nei pazienti con disturbo bipolare il trattamento a lungo termine con olanzapina (fino a 12 mesi) per la prevenzione di nuovi episodi dimalattia e' stato associato ad un aumento >=7% del peso corporeo iniz iale nel 39,9% dei pazienti. Popolazione pediatrica: olanzapina non e'indicato nel trattamento di bambini e adolescenti <18 anni. Sebbene n on siano stati effettuati studi clinici progettati per confrontare gliadolescenti con gli adulti, i dati ottenuti dagli studi su soggetti a dolescenti sono stati confrontati con quelli ottenuti da studi sull'adulto. >>Reazioni avverse segnalate con maggiore frequenza nei pazientiadolescenti (13-17 anni) rispetto ai pazienti. Disturbi del metabolis mo e della nutrizione. Molto comune: aumento di peso, aumentati livelli di colesterolo. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: sedazione (che comprende ipersonnia, letargia, sonnolenza). Patologie gastrointestinali. Comune: secchezza della bocca. Patologie epatobiliari. Molto comune: aumenti delle aminotransferasi epatiche (ALT, AST). Esami diagnostici. Molto comune: riduzione della bilirubina totale, aumento delle GGT, aumentati livelli di prolattinemia.

Gravidanza e allattamento

Non esistono studi adeguati e ben controllati su donne in stato di gravidanza. Le pazienti devono essere avvertite sulla necessita' di informare il proprio medico in caso di gravidanza in atto o programmata in corso di trattamento con olanzapina. Tuttavia, poiche' l'esperienza nell'uomo e' limitata, olanzapina deve essere usata in gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica un potenziale rischio per il feto. I neonati esposti agli antipsicotici (inclusa olanzapina) durante ilterzo trimestre di gravidanza sono a rischio di reazioni avverse che includono sintomi extrapiramidali e/o da astinenza che potrebbero variare in gravita' e durata in seguito al parto. Si sono verificate segnalazioni di irrequietezza, ipertonia, ipotonia, tremore,sonnolenza, difficolta' respiratoria, o disturbi dell'alimentazione. Di conseguenza, i neonati devono essere monitorati attentamente. In uno studio effettuato su donne sane durante il periodo di allattamento al seno, olanzapina e' stata eliminata nel latte materno. Allo steady state l'esposizione media del lattante (in mg/kg) e' stata valutata essere l'1,8% delladose materna di olanzapina (in mg/kg). Le pazienti devono essere avve rtite di non allattare al seno mentre sono in terapia con olanzapina.