Olanzapina Eg - 28cpr Riv 2,5mg

Dettagli:
Nome:Olanzapina Eg - 28cpr Riv 2,5mg
Codice Ministeriale:040089029
Principio attivo:Olanzapina
Codice ATC:N05AH03
Fascia:A
Prezzo:9.9
Rimborso:9.9
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Eg Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Conservare nella confezione originale
Scadenza:24 mesi

Denominazione

OLANZAPINA EG

Formulazioni

Olanzapina Eg - 28cpr Riv 2,5mg
Olanzapina Eg - 28cpr Riv 5mg
Olanzapina Eg - 28cpr Riv 10mg

Categoria farmacoterapeutica

Antipsicotici.

Principi attivi

Olanzapina.

Eccipienti

Nucleo della compressa: lattosio anidro; cellulosa microcristallina; crospovidone; magnesio stearato. Rivestimento della compressa: alcol polivinilico; titanio diossido (E171); talco; lecitina di soia (E322); gomma xantana (E415).

Indicazioni

Adulti: trattamento della schizofrenia; olanzapina e' efficace nel mantenimento dei progressi clinici nella terapia a lungo termine in pazienti che hanno mostrato una risposta al trattamento iniziale; trattamento di episodio di mania da moderato a grave. Nei pazienti per i quali l'episodio di mania ha risposto al trattamento con olanzapina, l'olanzapina e' indicata per la prevenzione della recidiva nei pazienti con disturbo bipolare.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati; pazienti a rischio riconosciuto di glaucoma ad angolo stretto.

Posologia

>>Adulti. Schizofrenia: 10 mg/die. Episodio di mania: 15 mg in unica soluzione giornaliera in monoterapia oppure 10 mg al giorno in terapia combinata. Prevenzione della recidiva nel disturbo bipolare: 10 mg al giorno. Nei pazienti che abbiano preso olanzapina nel trattamento dell'episodio di mania, deve essere proseguita la terapia per la prevenzione della recidiva alla stessa dose. Nel caso sopravvenga un nuovo episodio maniacale, misto o depressivo, il trattamento con olanzapina deveessere proseguito (al bisogno con ottimizzazione della dose) in abbin amento ad una terapia supplementare per il trattamento dei sintomi dell'umore, come da indicazione clinica. Durante il trattamento della schizofrenia, dell'episodio di mania e per la prevenzione di recidiva neldisturbo bipolare il dosaggio giornaliero puo' essere aggiustato in s eguito sulla base dello stato clinico individuale nell'ambito di 5/20 mg/die. Un incremento ad una dose maggiore di quella iniziale raccomandata viene consigliato solo dopo adeguata rivalutazione clinica ed avviene in genere ad intervalli non inferiori alle 24 ore. Olanzapina puo' venire somministrata dopo i pasti, in quanto il suo assorbimento nonviene influenzato dal cibo. Si tenga conto di una dismissione gradual e della dose nel caso di interruzione di olanzapina. Popolazione pediatrica: non si raccomanda l'impiego di olanzapina in bambini ed adolescenti con meno di 18 anni non essendo disponibili dati di sicurezza ed efficacia. In studi a breve termine su pazienti adolescenti sono statiravvisati un maggior numero di aumento di peso e di alterazioni dei l ipidi e della prolattina rispetto a studi su pazienti adulti. Pazientianziani: una dose iniziale inferiore (5 mg/die) non e' indicata di re gola, ma deve essere presa in considerazione per i pazienti di 65 annied oltre, quando fattori clinici lo giustifichino. Pazienti con compr omissione della funzionalita' renale e/o epatica: una dose iniziale piu' bassa (5 mg) deve essere presa in considerazione per questi pazienti. Nei casi di moderata insufficienza epatica (cirrosi, classificazione Child-Pugh A o B) la dose iniziale deve essere di 5 mg ed essere aumentata solo con prudenza. Sesso: la dose iniziale e l'estensione delladose di regola non ha bisogno di essere modificata nel sesso femminil e rispetto a quello maschile. Fumatori: la dose iniziale e l'estensione della dose di regola non ha bisogno di essere modificata nei non fumatori rispetto ai fumatori. Quando piu' di un fattore sia presente atto a procurare un metabolismo rallentato (sesso femminile, eta' geriatrica, stato di non fumatore), si consideri la diminuzione della dose iniziale. L'incremento posologico, quando indicato, in questi pazienti deve essere conservativo.

Conservazione

Confezioni blister: conservare nella confezione originale per proteggere il prodotto dalla luce e dall'umidita'. Contenitore per compresse: conservare nella confezione originale. Mantenere il contenitore per compresse ermeticamente chiuso per proteggere dalla luce e dall'umidita'.

Avvertenze

Nel trattamento antipsicotico il miglioramento della condizione clinica del paziente puo' necessitare da parecchi giorni ad alcune settimane. Olanzapina non e' omologata per il trattamento della psicosi correlata a demenza e/o dei disturbi comportamentali e non viene raccomandataa causa di un incremento della mortalita' e del rischio di evento cer ebrovascolare. La maggiore incidenza della mortalita' non e' stata associata alla dose di olanzapina o alla durata del trattamento. Sono stati riportati eventi avversi cerebrovascolari inclusi casi fatali. Tutti i pazienti trattati con olanzapina o placebo che avevano subito un evento cerebrovascolare, avevano fattori di rischio preesistenti. L'eta' > 75 anni e la demenza vascolare/di tipo misto sono state identificate come fattori di rischio per CVAE in combinazione al trattamento conolanzapina. L'efficacia di olanzapina non e' stata accertata. L'impie go di olanzapina nel trattamento della psicosi associata ad agonista dopaminergico in pazienti con morbo di Parkinson non viene raccomandato. La NMS e' una condizione potenzialmente a rischio di vita associata a farmaco antipsicotico. Casi rari riferiti come NMS sono anche stati riportati in associazione a olanzapina. Se un paziente sviluppa segni e sintomi indicativi di NMS o presenta febbre alta inspiegabile senza ulteriori manifestazioni cliniche di NMS, interrompere tutti i farmaciantipsicotici. Iperglicemia e/o sviluppo oppure esacerbazione di diab ete occasionalmente associati a chetoacidosi o coma sono stati riferiti raramente, incluso qualche caso mortale. In qualche caso e' stato riferito un antecedente aumento di peso, che puo' essere un fattore predisponente. Si raccomanda un adeguato monitoraggio clinico. Monitorare i pazienti in trattamento con agenti antipsicotici, per segni e sintomi di iperglicemia e i pazienti con diabete mellito o con fattori di rischio per lo sviluppo del diabete mellito monitorare regolarmente per un peggioramento del controllo glicemico. Monitorare il peso, ad esempio 4, 8 e 12 settimane dopo l'inizio del trattamento e successivamenteogni trimestre. Nel corso di studi clinici controllati verso placebo si sono osservate alterazioni indesiderate dei livelli lipidici in pazienti trattati con olanzapina. Trattare le alterazioni dei lipidi in maniera clinicamente adeguata, in particolare in pazienti dislipidemicied in pazienti con fattori di rischio per disturbi lipidici. Monitora re regolarmente i livelli lipidici in pazienti in trattamento con qualsiasi agente antipsicotico. Anche se olanzapina ha dimostrato attivita' anticolinergica in vitro, l'esperienza durante studi clinici ha rivelato una bassa incidenza di effetti ad essa correlati. Tuttavia, in considerazione della scarsa esperienza clinica con olanzapina in pazienti con malattie concomitanti, si consiglia cautela nella prescrizione apazienti con ipertrofia prostatica, ileo paralitico e patologie corre late. Frequentemente sono stati osservati aumenti transitori ed asintomatici delle aminotransferasi epatiche, alanina transferasi (ALT) ed aspartato transferasi (AST), specie nelle fasi iniziali del trattamento. Si consiglia cautela e di effettuare controlli periodici in pazienticon ALT e/o AST elevate, in pazienti con segni e sintomi di insuffici enza epatica, in pazienti con preesistenti situazioni associate ad unalimitata riserva funzionale epatica, cosi' come nei casi di trattamen to concomitante con farmaci potenzialmente epatotossici. Nei casi in cui sia stata emessa diagnosi di epatite sospendere il trattamento. Si consiglia cautela nei pazienti con bassa conta di leucociti e/o neutrofili di qualsiasi origine, nei pazienti che assumono farmaci notoriamente in grado di causare neutropenia, nei pazienti con anamnesi di mielotossicita'/mielodepressione su base iatrogena, nei pazienti con mielodepressione dovuta ad una malattia concomitante, a radioterapia o a chemioterapia ed infine nei pazienti con situazioni di ipereosinofilia ocon malattia mieloproliferativa. La neutropenia e' stata riportata fr equentemente quando olanzapina e valproato sono cosomministrati. In seguito alla sospensione improvvisa di olanzapina sono stati riportati molto raramente sintomi acuti quali sudorazione, insonnia, tremori, ansia, nausea o vomito. Negli studi clinici, in pazienti trattati con olanzapina i prolungamenti clinicamente significativi dell'intervallo QT corretto sono risultati infrequenti (0,1% - 1%), senza differenze importanti negli eventi cardiaci associati rispetto ai controlli con placebo. Comunque, si consiglia cautela quando olanzapina viene prescritta insieme con farmaci notoriamente in grado di determinare un aumento dell'intervallo QT corretto, specie nel soggetto anziano, nei pazienti con sindrome congenita del QT lungo, insufficienza cardiaca congestizia, ipertrofia cardiaca, ipopotassiemia o ipomagnesemia. Temporale associazione tra il trattamento con olanzapina e tromboembolismo venoso e' stato riportato con frequenza non comune. Non e' stata stabilita una causa tra la manifestazione di tromboembolismo venoso e il trattamento con olanzapina. Tuttavia, dal momento che pazienti con schizofrenia presentano spesso fattori di rischio acquisiti per il tromboembolismo venoso. A causa degli effetti primari di olanzapina sul Sistema Nervoso Centrale si raccomanda cautela quando il farmaco viene assunto contemporaneamente ad alcool e ad altri farmaci ad azione centrale. Poiche' olanzapina dimostra di possedere in vitro un'attivita' dopamino-antagonista, il farmaco puo' antagonizzare gli effetti di agonisti dopaminergici diretti e indiretti. Usare olanzapina con cautela in pazienti con anamnesi di convulsioni; la comparsa di crisi epilettiche e' stata riscontrata raramente. Negli studi di confronto, il trattamento con olanzapina ha determinato un'incidenza inferiore, statisticamente significativa, di discinesie tardive indotte dal trattamento. Comunque, il rischio di discinesia tardiva aumenta con il trattamento a lungo termine; considerare una riduzione del dosaggio o la sospensione del farmaco. Tali manifestazioni sintomatologiche possono temporaneamente peggiorareo addirittura insorgere dopo la sospensione del trattamento. In studi clinici con olanzapina condotti su pazienti anziani e' stata talvolta osservata ipotensione posturale. Si raccomanda di controllare periodi camente la pressione sanguigna in pazienti di oltre 65 anni di eta'. Durante segnalazioni post-marketing, e' stata riportata l'evento dellamorte cardiaca improvvisa. Olanzapina non e' indicata per l'uso nei b ambini e negli adolescenti. Gli studi condotti su pazienti con un'eta'compresa tra 13-17 anni hanno mostrato diverse reazioni avverse, tra cui aumento di peso, alterazioni dei parametri metabolici ed aumento dei livelli di prolattina. Il farmaco contiene lattosio e lecitina di soia.

Interazioni

Popolazione pediatrica: sono stati condotti studi di interazione solo con gli adulti. Potenziali interazioni con effetto sull'olanzapina: dal momento che olanzapina e' metabolizzato dal CYP1A2, le sostanze che possono specificatamente indurre o inibire questo isoenzima possono influenzare la farmacocinetica di olanzapina. Induzione del CYP1A2: il metabolismo di olanzapina puo' essere accelerato dal fumo e dalla carbamazepina, che possono portare ad una riduzione delle concentrazioni diolanzapina. E' stato osservato solo un incremento da lieve a moderato nella clearance di olanzapina. Le conseguenze sul piano clinico sono verosimilmente limitate, ma si raccomanda un monitoraggio clinico e senecessario puo' essere preso in considerazione un aumento del dosaggi o di olanzapina. Inibizione del CYP1A2: e' stato dimostrato che la fluvoxamina, uno specifico inibitore dell'attivita' del CYP1A2, inibisce significativamente il metabolismo di olanzapina. Dopo somministrazionedi fluvoxamina l'incremento medio della Cmax di olanzapina e' stato d el 54% nelle donne non fumatrici e del 77% nei maschi fumatori, mentrel'incremento medio dell'AUC di olanzapina e' stato, rispettivamente, del 52% nelle donne non fumatrici e del 108% nei maschi fumatori. Nei pazienti che stanno usando fluvoxamina o un qualsiasi altro inibitore del CYP1A2, cosi' come ciprofloxacina, il trattamento con olanzapina deve iniziare a dosi piu' basse. Se si inizia un trattamento con un inibitore del CYP1A2, deve essere valutata una riduzione del dosaggio di olanzapina. Diminuita biodisponibilita': il carbone attivo riduce la biodisponibilita' di olanzapina per via orale del 50-60% e deve essere preso almeno 2 ore prima o dopo olanzapina. La fluoxetina (un inibitore del CYP2D6), dosi singole di un antiacido (alluminio, magnesio) o dicimetidina non influenzano significativamente la farmacocinetica di o lanzapina. Potenziale capacita' di olanzapina di influire su altri medicinali: olanzapina puo' opporsi agli effetti di agonisti dopaminergici diretti e indiretti. Olanzapina non inibisce in vitro i principali isoenzimi del CYP450 (ad esempio 1A2, 2D6, 2C9, 2C19, 3A4). Pertanto non c'e' da aspettarsi nessuna particolare interazione come verificato dagli studi in vivo in cui non fu trovata alcuna inibizione del metabolismo delle seguenti sostanze attive: antidepressivi triciclici (rappresentanti per lo piu' la via CYP2D6), warfarin (CYP2C9), teofillina (CYP1A2) o diazepam (CYP3A4 e 2C19). Olanzapina non ha mostrato interazione farmacologica quando somministrata contemporaneamente a litio o a biperidene. Il monitoraggio terapeutico dei livelli plasmatici di valproato non ha indicato che sia richiesto un aggiustamento della dose di valproato dopo la contemporanea somministrazione di olanzapina. Attivita' generale del SNC: e' richiesta cautela nei pazienti che consumano alcool o sono in trattamento con farmaci che possono causare la depressione del sistema nervoso centrale. Non si raccomanda l'uso concomitante di olanzapina e farmaci antiparkinsoniani in pazienti con Morbo di Parkinson e demenza. Intervallo QTc: e' richiesta cautela nei casi in cui olanzapina viene somministrato contemporaneamente a farmaci noti per aumentare l'intervallo QTc.

Effetti indesiderati

Adulti: gli effetti indesiderati piu' comuni associati all'uso di olanzapina durante gli studi clinici, sono stati la sonnolenza, aumento ponderale, eosinofilia, aumento dei livelli di prolattina, colesterolo, glucosio e trigliceridi, glicosuria, aumento dell'appetito, capogiri, acatisia, parkinsonismo, discinesia, ipotensione ortostatica, effetti anticolinergici, aumento transitorio e asintomatico delle aminotranferasi epatiche, eruzione cutanea, astenia, affaticamento e edema. Le frequenze sono definite come segue: molto comune (>=1/10); comune (da >=1/100 a <1/10); non comune da (>=1/1.000 a <1/100); raro (da >=1/10.000a <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota. Patologie emolinfopoie tiche. Comune: eosinofilia; non comune: leucopenia, neutropenia; non nota: trombocitopenia. Patologie del sistema immunitario. Non nota: reazioni allergiche. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: aumento di peso. Comune: livelli elevati di colesterolo, elevati livelli di glucosio, elevati livelli di trigliceridi, glicosuria, aumento dell'appetito; non nota: sviluppo o esacerbazione di diabete occasionalmente associato a cheto acidosi o coma, incluso alcuni casi fatali, ipotermia. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: sonnolenza; comune: capogiri, acatisia, parkinsonismo, discinesia; non nota: convulsioni, per lo piu' in presenza di anamnesi di convulsione o fattori di rischio per le convulsioni, sindrome neurolettica maligna, distonia (incluso oculogiro), discinesia tardiva, sintomi da sospensione. Patologie cardiache. Non comune: bradicardia, prolungamento del QTc; nonnota: tachicardia ventricolare/fibrillazione, morte improvvisa. Patol ogie vascolari. Comune: ipotensione ortostatica; non nota: tromboembolismo (embolia polmonare e trombosi venosa profonda). Patologie gastrointestinali. Comune: effetti anticolinergici medi, transitori inclusi stipsi e bocca secca; non nota: pancreatite. Patologie epatobiliari. Comune: aumenti transitori ed asintomatici delle aminotransferasi epatiche (ALT, AST), specie nelle fasi iniziali del trattamento; non nota: epatite (danno epatico epatocellulare, colestatico o misto). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea; non comune: reazione di fotosensibilita', alopecia. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: rabdomiolisi. Patologie renali e urinarie. Non comune: incontinenza urinaria, ritenzione urinaria; non nota: esitazione urinaria, gravidanza, puerperio e condizioni perinatali; non nota: sindrome da sospensione neonatale del farmaco. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune:disfunzione erettile negli uomini, diminuzione della libido in donne e uomini; non comune: amenorrea, ingrossamento del seno, galattorrea nelle donne, ginecomastia/ingrossamento del seno negli uomini; non nota: priapismo. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: astenia, affaticamento, edema. Esami diagnostici. Molto comune: elevati livelli plasmatici di prolattina; non comune: creatinina fosfochinasi elevata, aumento della bilirubina totale Non nota: aumento della fosfatasi alcalina. Esposizione a lungo termine (almeno 48 settimane): la proporzione di pazienti che hanno sperimentato alterazioni clinicamente significative relativamente a peso, glucosio, colesterolo totale/LDL/HDL o trigliceridi e' aumentata con il tempo. Nei pazienti adulti che hanno completato un ciclo di terapia di 9-12 mesi, il tasso di crescita della glicemia media e' rallentato dopo circa 6 mesi. In studi clinici su pazienti anziani con demenza, il trattamento con olanzapina e' stato associato con una piu' alta incidenza di decessi ed eventi avversi cerebrovascolari rispetto al placebo. In questo gruppo di pazienti effetti indesiderati molto comuni associati con l'uso di olanzapina sono stati i disturbi della deambulazione e lecadute. Comunemente sono stati osservati polmonite, aumento della tem peratura corporea, letargia, eritema, allucinazioni visive ed incontinenza urinaria. In studi clinici su pazienti con psicosi iatrogena (agonisti della dopamina) associata a malattia di Parkinson, il peggioramento della sintomatologia Parkinsoniana e le allucinazioni sono state riferite molto comunemente e con maggior frequenza che con placebo. In pazienti con mania bipolare, la terapia combinata di valproato ed olanzapina ha determinato un'incidenza di neutropenia del 4,1%; gli elevati livelli plasmatici di valproato possono essere un potenziale fattorecontribuente. Olanzapina somministrata con litio o valproato ha dato luogo ad un'aumentata incidenza (>= 10%) di tremore, secchezza delle fauci, aumento dell'appetito ed aumento di peso. Comunemente e' stato riportato anche disturbo del linguaggio. Durante il trattamento con olanzapina in associazione a litio o divalproex, in caso di trattamento acuto (fino a 6 settimane) si e' verificato un aumento >= 7% del peso corporeo iniziale nel 17,4% dei pazienti. Nei pazienti con disturbo bipolare il trattamento a lungo termine con olanzapina (fino a 12 mesi) per la prevenzione di nuovi episodi di malattia e' stato associato ad un aumento >= 7% del peso corporeo iniziale nel 39,9% dei pazienti. Popolazione pediatrica: non e' indicata per l'uso nei bambini e negli adolescenti con meno di 18 anni di eta'. Benche' non siano stati condottistudi clinici di comparazione tra adolescenti ed adulti, i dati deriv anti da studi condotti su adolescenti sono stati comparati con quelli derivanti da studi condotti sulla popolazione adulta. Di seguito sono elencate le reazioni avverse riportate con maggiore frequenza nei pazienti adolescenti (dai 13-17 anni) rispetto ai pazienti adulti oppure le reazioni avverse identificate solo durante studi clinici a breve termine nei pazienti adolescenti. Un aumento di peso clinicamente significativo (>= 7%) sembra verificarsi piu' frequentemente nella popolazione adolescente rispetto a quella adulta in seguito ad esposizioni comparabili. La portata dell'aumento ponderale e la porzione di pazienti adolescenti che hanno sperimentato l'aumento di peso sono risultate maggiori dopo un'esposizione a lungo termine (almeno 24 settimane) piuttosto che dopo un'esposizione a breve termine. Le frequenze sono definitecome segue: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100 a < 1/10). Distu rbi del metabolismo e della nutrizione. molto comune: aumento di peso,elevati livelli di trigliceridi, aumento dell'appetito; comune: eleva ti livelli di colesterolo. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: sedazione (ipersonnia, letargia, sonnolenza). Patologie gastrointestinali. Comune: secchezza delle fauci. Patologie epatobiliari. Molto comune: aumento delle transaminasi epatiche (ALT/AST). Esami diagnostici. Molto comune: aumento della bilirubina totale, aumento GGT, elevati livelli di prolattina nel plasma.

Gravidanza e allattamento

Non sono stati condotti studi adeguati e ben controllati su donne in gravidanza. Le pazienti sono pregate di informare immediatamente il medico se restano incinte o intendono iniziare una gravidanza durante il trattamento con olanzapina. Tuttavia, poiche' l'esperienza nell'uomo e' limitata, olanzapina deve essere usata in gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica un potenziale rischio per il feto. I neonati esposti agli antipsicotici durante il terzo trimestre di gravidanzasono a rischio di effetti indesiderati tra cui sintomi extrapiramidal i e/o di astinenza che possono variare in gravita' durata dopo il parto. Sono state riportate segnalazioni di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, difficolta' respiratoria o disturbi nell'alimentazione. Di conseguenza, i neonati devono essere attentamente monitorati. In uno studio effettuato su donne sane durante il periodo di allattamento al seno, olanzapina e' stata eliminata nel latte materno. Allo steady state l'esposizione media del lattante (in mg/kg) e' stata valutata essere l'1,8% della dose materna di olanzapina (in mg/kg). Le pazienti devono essere avvertite di non allattare al seno mentre sono in terapia con olanzapina.