Oxaliplatino Sand - Ev 1fl 150mg

Dettagli:
Nome:Oxaliplatino Sand - Ev 1fl 150mg
Codice Ministeriale:037876036
Principio attivo:Oxaliplatino
Codice ATC:L01XA03
Fascia:H
Prezzo:610.84
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Sandoz Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Polvere per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

OXALIPLATINO SANDOZ GMBH 5 MG/ML

Formulazioni

Oxaliplatino Sand - Ev 1fl 50mg
Oxaliplatino Sand - Ev 1fl 100mg
Oxaliplatino Sand - Ev 1fl 150mg

Categoria farmacoterapeutica

Antineoplastici.

Principi attivi

Oxaliplatino.

Eccipienti

Lattosio monoidrato.

Indicazioni

Oxaliplatino, in combinazione con 5-fluorouracile (5-FU) e acido folinico (AF) e' indicato nel: trattamento adiuvante del cancro del colon allo stadio III (C di Duke) dopo asportazione completa del tumore primario; trattamento del cancro colorettale metastatico.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti; allattamento al seno; mielodepressione presente prima dell'inizio del primo ciclo, quale documentata da un numero di leucociti neutrofili<2 x 10^9 /L e/o di piastrine <100 x 10^9 /L; neuropatia periferica s ensitiva con compromissione funzionale, presente prima del primo ciclo; funzione renale gravemente compromessa (creatinina clearance <30 mL/min).

Posologia

Adulti: la dose raccomandata di oxaliplatino in ambito adiuvante e' di85 mg/m^2 somministrati endovena, ripetuti ogni 2 settimane per 12 ci cli (6 mesi). La dose raccomandata di oxaliplatino nel trattamento delcancro colorettale metastatico e' di 85 mg/m^2 somministrati endovena , ripetuti ogni 2 settimane. La posologia va aggiustata a seconda della tollerabilita'. Oxaliplatino va somministrato sempre prima delle fluoropirimidine. Oxaliplatino viene somministrato come infusione endovenosa della durata di 2-6 ore in 250-500 mL di soluzione di glucosio 5%,per avere una concentrazione compresa tra 0,2 e 0,7 mg/mL; nella prat ica clinica, 0,7 mg/mL e' la concentrazione massima per una dose di oxaliplatino di 85 mg/m^2. Oxaliplatino era usato principalmente in regimi di combinazione a base di infusione continua di 5- fluorouracile. Per gli schemi di trattamento ogni 2 settimane, venivano impiegati regimi di 5- fluorouracile in bolo e in infusione endovenosa continua. Compromissione renale: oxaliplatino non e' stato studiato in pazienti congrave compromissione renale. In pazienti con compromissione renale di grado moderato, il trattamento puo' essere iniziato alla dose normalm ente raccomandata. Nella disfunzione renale lieve non sono necessari aggiustamenti posologici. Compromissione epatica: in uno studio di faseI che comprendeva pazienti con vari gradi di compromissione epatica, la frequenza e la gravita' delle affezioni epato-biliari sembravano essere correlata alla progressione della malattia e alla alterazione deitest di funzione epatica nelle condizioni basali. Nel corso dello svi luppo clinico non e' stato eseguito alcuno specifico aggiustamento posologico per i pazienti con test di funzione epatica anormali. Pazientianziani: nessun aumento delle tossicita' severe e' stato osservato qu ando l'oxaliplatino era usato in monoterapia o in combinazione con 5-fluorouracile in pazienti ultrasessantacinquenni. Di conseguenza, nei pazienti anziani non e' necessario alcuno specifico aggiustamento posologico. Modalita' di somministrazione: oxaliplatino viene somministratoper infusione endovenosa. La somministrazione dell'oxaliplatino non r ichiede iperidratazione. Oxaliplatino diluito in 250-500 mL di soluzione di glucosio 5% per dare una concentrazione non minore di 0,2 mg/mL,deve essere infuso in una linea venosa centrale o in una vena perifer ica in 2-6 ore. L'infusione di oxaliplatino deve precedere sempre quella di 5-fluorouracile. In caso di stravaso, la somministrazione deve essere immediatamente interrotta. La preparazione delle soluzioni iniettabili di agenti citotossici deve essere eseguita da personale specializzato addestrato con conoscenze sui farmaci usati, in condizioni che garantiscano l'integrita' del prodotto medicinale, la protezione dell'ambiente, e in particolare quella del personale che li manipola, in accordo con la politica dell'ospedale. Essa richiede un'area riservata destinata a questo scopo. In questa area e' proibito fumare, mangiare obere.

Conservazione

Farmaco come confezionato per la vendita: per la conservazioni di questo farmaco non e' richiesta alcuna condizione particolare.

Avvertenze

Oxaliplatino deve essere impiegato soltanto in reparti specializzati in oncologia, e somministrato sotto la supervisione di un oncologo esperto. A causa delle limitate informazioni sulla sicurezza nei pazienti con compromissione renale di grado moderato, la somministrazione va presa in considerazione dopo adeguata valutazione del rapporto rischio/beneficio per il paziente. In tale situazione, la funzione renale deve essere accuratamente monitorata, e la posologia aggiustata in rapportoalla tossicita'. I pazienti con trascorsi di reazione allergica a com posti del platino vanno monitorati per i sintomi allergici. In caso direazione simil-anafilattica all'oxaliplatino, occorre sospendere imme diatamente l'infusione e iniziare un appropriato trattamento sintomatico. La risomministrazione del farmaco e' controindicata. In caso di stravaso dell'oxaliplatino, l'infusione va immediatamente arrestata, e iniziato l'usuale trattamento sintomatico locale. La tossicita' neurologica dell'oxaliplatino va accuratamente monitorata, specialmente nel caso di co-somministrazione di altri farmaci con tossicita' neurologicaspecifica. Un esame neurologico deve essere eseguito prima di ogni so mministrazione, e periodicamente in seguito. Nei pazienti che sviluppano una disestesia laringofaringea acuta durante o nelle 2 ore che seguono l'infusione, la durata della somministrazione successiva deve essere di 6 ore. Se si verificano sintomi neurologici (parestesie, disestesie), l'aggiustamento raccomandato della posologia dell'oxaliplatino deve basarsi sulla durata e la gravita' di tali sintomi, come di seguito indicato: se i sintomi durano piu' di 7 giorni e sono fastidiosi, ledosi successive di oxaliplatino devono essere ridotte da 85 mg/m^2 a 65 mg/m^2 (ambito metastatico) o 75 mg/m^2 (ambito adiuvante); se le parestesie senza compromissione funzionale persistono fino al ciclo seguente, la posologia successiva dell'oxaliplatino deve essere ridotta da 85 mg/m^2 a 65 mg/m^2 (ambito metastatico) o 75 mg/m^2 (ambito adiuvante); se le parestesie con compromissione funzionale persistono fino al ciclo seguente, l'oxaliplatino deve essere sospeso; se questi sintomi migliorano dopo la sospensione della terapia con l'oxaliplatino, puo' essere presa in considerazione la ripresa della terapia. I pazientidevono essere informati della possibilita' che i sintomi della neurop atia periferica sensitiva persistano anche dopo la fine del trattamento. Le parestesie localizzate di grado moderato o quelle che possono interferire con le attivita' funzionali possono persistere per periodi di tempo fino a 3 anni dopo la cessazione del trattamento adiuvante. Latossicita' gastrointestinale, che si manifesta con nausea e vomito, g iustifica il trattamento anti-emetico profilattico e/o terapeutico. Diarrea/vomito possono causare disidratazione, ileo paralitico, occlusione intestinale, ipopotassiemia, acidosi metabolica e compromissione renale, specialmente quando l'oxaliplatino e' combinato con il 5-flruorouracile. Sono stati riportati casi isolati di pancreatite. Se si verifica tossicita' ematologica (leucociti neutrofili <1,5 x 10^9/L o piastrine <50 x 10^9 /L), la somministrazione del successivo ciclo deve essere differita fino a quando i valori non siano tornati a livelli accettabili. Un esame emocromocitometrico completo con conta differenziale dei globuli bianchi deve essere eseguito prima dell'inizio della terapia e prima di ogni ciclo successivo. I pazienti devono essere adeguatamente informati dei rischi, dopo la somministrazione di oxaliplatino e5-fluorouracile, di diarrea/vomito, mucosite/stomatite e neutropenia, in modo che possano contattare urgentemente il proprio medico curante per un adeguato trattamento. Se si verificano mucosite/stomatite, con o senza neutropenia, il trattamento successivo deve essere differito fino a che queste non siano regredite al grado 1 o inferiore e/o fino a quando il numero di neutrofili non sia >=1,5 x 10^9/L. Per il trattamento combinato dell'oxaliplatino con il 5-fluorouracile (con o senza acido folinico), si devono operare gli usuali aggiustamenti posologiciper le tossicita' associate al 5-fluorouracile. Se riverificano una d iarrea di grado 4, una neutropenia di grado 3-4 (leucociti neutrofili <1,0 x 10^9/L), una piastrinopenia di grado 3-4 (piastrine <50 x 10^9 /L), la dose di oxaliplatino deve essere ridotta da 85 mg/m^2 a 65 mg/m^2 (ambito metastatico) o 75 mg/m^2 (ambito adiuvante), oltre alle necessarie riduzioni posologiche del 5-fluorouracile. In caso di risultati anormali dei test di funzione epatica o di ipertensione portale chenon siano evidentemente la conseguenza di metastasi epatiche, vanno p resi in considerazione i rarissimi casi di vasculopatia epatica indotta da farmaci. In caso di sintomi respiratori inspiegati, quali tosse non-produttiva, dispnea, rantoli o infiltrati polmonari all'esame radiografico, l'oxaliplatino deve essere sospeso fino a quando ulteriori indagini pneumologiche non escludano una polmonite interstiziale. Effetti genotossici sono stati osservati con l'oxaliplatino negli studi preclinici. Pertanto, ai pazienti di sesso maschile trattati con oxaliplatino si raccomanda di non avere figli durante il trattamento e nei successivi 6 mesi e di chiedere consigli, prima dell'inizio della terapia,sulla conservazione dello sperma, perche' l'oxaliplatino puo' avere u n effetto anti-fertilita' che potrebbe essere irreversibile. Le donne non devono rimanere incinte durante il trattamento con oxaliplatino, edevono usare un metodo efficace di contraccezione. Adeguate misure co ntraccettive devono essere prese durante la terapia dopo la sua cessazione, per 4 mesi nelle donne e per 6 negli uomini.

Interazioni

Nei pazienti che hanno ricevuto un'unica dose di 85 mg/m^2 di oxaliplatino immediatamente prima della somministrazione di 5-fluorouracile, non sono stati osservati cambiamenti nel livello di esposizione a quest'ultimo composto. In vitro, non e' stato osservato alcun significativospostamento dell'oxaliplatino legato alle proteine plasmatiche, da pa rte dei seguenti farmaci: eritromicina, salicilati, granisetron, paclitaxel e valproato di sodio.

Effetti indesiderati

I piu' frequenti effetti avversi dell'oxaliplatino in combinazione con5-fluorouracile/acido folinico (5-FU/AF) erano quelli gastrointestina li, ematologici e neurologici. Complessivamente, questi eventi avversierano piu' frequenti e severi con la combinazione dell'oxaliplatino c on 5-FU/AF che con 5-FU/AF da soli. Le frequenze riportate nella tabella che segue sono derivate dai trial clinici condotti in ambito metastatico e adiuvante e dall'esperienza post-marketing. Le frequenze sono definite usando la seguente convenzione: molto comuni (>1/10), comuni (>1/100, <=1/10), non comuni (>1/1.000, <=1/100), rari (>1/10.000, <=1/1.000), molto rari (<=1/10.000), inclusi le segnalazioni isolate. Effetti avversi per classe di sistemi d'organo. Infezioni e infestazioni.Molto comuni: infezioni; comuni: neutropenia febbrile/sepsi neutropen ica (cioe', neutropenia di grado 3,4 e infezioni documentate), rinite,infezione delle vie respiratorie superiori. Patologie del sistema emo linfopoietico. Molto comuni: anemia, neutropenia, piastrinopenia, leucopenia, linfopenia; rari: trombocitopenia immunoallergica, anemia emolitica. Disturbi del sistema immunitario. Molto comuni: allergia/reazione allergica. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comuni: anoressia, anomalie della glicemia, ipopotassiemia, anomalie della natriemia; comuni: disidratazione; non comuni: acidosi metabolica. Disturbi psichiatrici. Comuni: depressione, insonnia; non comuni: nervosismo. Patologie del sistema nervoso. Molto comuni: neuropatia periferica sensitiva, cefalea, disturbo sensitivo, perversione del gusto; comuni: vertigini, neurite motoria, meningismo; rari: disartria. Patologie dell'occhio. Comuni: congiuntivite, visione anormale; rari: diminuzione transitoria dell'acuita' visiva, disturbi del campo visivo, neurite ottica. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comuni: ototossicita'; rari: sordita'. Patologie vascolari. Molto comuni: epistassi; comuni: emorragia, tromboflebite profonda, embolia polmonare, rettorragia, vampate. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto comuni: dispnea, tosse; comuni: dolore toracico, singhiozzo; rari: polmonite interstiziale, fibrosi polmonare. Patologie gastrointestinali. Molto comuni: diarrea, nausea, vomito, stomatite/mucosite, dolori addominali, stipsi; comuni: dispepsia, reflusso gastroesofageo; non comuni:ileo, occlusione intestinale; rari: colite, inclusa diarrea da Clostr idium difficile; molto rari: pancreatite. Patologie epatobiliari. Molto comuni: aumento di fosfatasi alcalina,incremento di bilirubina,incremento di LDH, incremento di enzimi epatici (SGPT/ALT, SGOT/AST); moltorari: sindrome da ostruzione dei sinusoidi epatici. Patologie della c ute e del tessuto sottocutaneo. Molto comuni: patologie della pelle, alopecia; comuni: esfoliazione cutanea (cioe', sindrome mano-piede), eruzione eritematosa, aumentata sudorazione, patologia delle unghie. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comuni: mal di schiena; comuni: artralgie, dolori scheletrici. Patologie renali e urinarie. Comuni: disuria, anormale frequenza delle minzioni, aumento della creatinina, ematuria; molto rari: nefropatia tubulo-interstiziale acuta. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comuni: febbre, senso di affaticamento,astenia, dolore, incremento ponderale (in ambito adiuvante), reazioni nel sito di iniezione; comuni: calo ponderale (ambito metastatico). P rofilassi e/o trattamento con potenti farmaci antiemetici sono indicati: disidratazione, ileo paralitico, occlusione intestinale, ipopotassiemia, acidosi metabolica e compromissione renale possono essere causate da diarrea/vomito gravi, specialmente con la combinazione di oxaliplatino e 5- fluorouracile. In casi isolati viene riportata pancreatite.Sistema nervoso: la tossicita' dose-limitante dell'oxaliplatino e' ne urologica. Essa comporta una neuropatia periferica sensitiva caratterizzata da disestesie e/o parestesie degli arti, accompagnata o meno da crampi e spesso scatenata dal freddo. La durata di questi sintomi, chedi solito regrediscono nell'intervallo tra i cicli di trattamento, au menta con il numero dei cicli. La comparsa di dolore e/o di un disturbo funzionale costituiscono indicazioni, a seconda della durata dei sintomi, per l'aggiustamento della posologia, o finanche per l'interruzione del trattamento. Esse cominciano entro alcune ore dalla somministrazione e spesso si verificano per esposizione al freddo. Si presentano come parestesie, disestesie o ipoestesie transitorie. Una sindrome acuta di disestesia faringolaringea si verifica nell'1-2% dei pazienti ede' caratterizzata da sensazioni soggettive di disfagia o dispnea/sens o di soffocamento, senza che siano evidenti segni oggettivi di distress respiratorio (assenza di cianosi o ipossia) o di laringospasmo o broncospasmo (non stridor o sibili). Sebbene in tali casi siano stati somministrati antistaminici e broncodilatatori, i sintomi sono rapidamente reversibili anche in assenza di trattamento. Il prolungamento dell'infusione contribuisce a ridurre l'incidenza di questa sindrome. Tra gli altri sintomi a volte osservati vi sono spasmi muscolari della mandibola, spasmi-muscolari, contrazioni involontarie/mioclono, anormale coordinazione/deambulazione anormale/atassia/disturbi dell'equilibrio, stretta/senso di oppressione/fastidio/dolore alla gola o al torace. Inoltre, disfunzioni dei nervi cranici possono esservi associate o verificarsi sotto forma di eventi isolati, quali ptosi, diplopia, afonia/disfonia/raucedine, descritta a volte come paralisi delle corde vocali, sensazione abnorme a carico della lingua o disartria, descritta talora come afasia, nevralgia trigeminale/dolore facciale/dolore oculare, ridotta acuita' visiva, alterazioni del campo visivo. Altri sintomi neurologici, come perdita dei riflessi osteotendinei e segno di Lhermitte, sono stati riportati durante il trattamento con oxaliplatino. Patologie epatobiliari: sono state descritte anche la sindrome da occlusione dei sinusoidi epatici, nota anche come malattia veno-occlusiva del fegato, o manifestazioni patologiche a essa correlate, tra cui peliosi epatica, iperplasia rigenerativa nodulare, fibrosi perisinusoidale. Manifestazioni cliniche possono essere l'ipertensione portale e/o l'aumentodelle transaminasi. Patologie renali ed urinarie: e' stata descritta una nefropatia acuta tubulo-interstiziale con esito in insufficienza renale acuta.

Gravidanza e allattamento

Fino ad oggi non sono disponibili informazioni sulla sicurezza di impiego nelle donne gravide. Negli studi sugli animali e' stata osservata tossicita' riproduttiva. Di conseguenza, l'oxaliplatino e' sconsigliato durante la gravidanza e nelle donne in eta' fertile che non adottanomisure contraccettive. L'uso dell'oxaliplatino deve essere preso in c onsiderazione soltanto dopo avere debitamente informato la paziente del rischio per il feto, e averne ottenuto il consenso. Appropriate misure contraccettive devono essere prese durante e dopo la cessazione deltrattamento per altri 4 mesi per le donne e 6 mesi per gli uomini. L' escrezione nel latte non e' stata studiata. L'allattamento al seno e' controindicato durante la terapia con oxaliplatino. L'oxaliplatino ha un effetto anti-fertilita'.