Oxaliplatino Sand - Inf Fl 100mg

Dettagli:
Nome:Oxaliplatino Sand - Inf Fl 100mg
Codice Ministeriale:040654042
Principio attivo:Oxaliplatino
Codice ATC:L01XA03
Fascia:H
Prezzo:407.23
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Sandoz Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Concentrato per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25, conservare il prodotto nella confezione originale
Scadenza:18 mesi

Denominazione

OXALIPLATINO SANDOZ 5 MG/ML

Formulazioni

Oxaliplatino Sand - Inf Fl 50mg
Oxaliplatino Sand - Inf Fl 100mg
Oxaliplatino Sand - Inf Fl 200mg
Oxaliplatino Sand - Inf Fl 150mg

Categoria farmacoterapeutica

Antineoplastici.

Principi attivi

Oxaliplatino.

Eccipienti

Lattosio monoidrato, acqua per iniezioni.

Indicazioni

Trattamento coadiuvante del tumore del colon di stadio III (stadio C di Dukes) in seguito alla completa resezione del tumore primario; trattamento del tumore colorettale metastatico.

Controindicazioni / effetti secondari

Controindicato nei pazienti che presentano un'anamnesi nota di ipersensibilita' all'oxaliplatino o a uno qualsiasi degli eccipienti; stanno allattando al seno; presentano mielosoppressione antecedente all'inizio del primo ciclo, evidenziata da una conta basale dei neutrofili <2 x10^9/l e/o da una conta piastrinica <100 x 10^9/l; soffrono di una ne uropatia sensoriale periferica con compromissione funzionale antecedente al primo ciclo; presentano una funzionalita' renale gravemente compromessa (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min).

Posologia

La preparazione di soluzioni iniettabili di agenti citotossici deve essere effettuata da personale qualificato dotato di adeguata conoscenzadel medicinale utilizzato, in condizioni che garantiscano l'integrita ' del prodotto medicinale e la protezione dell'ambiente di lavoro, in particolare quella del personale sanitario che manipola i medicinali, in conformita' con la politica ospedaliera. La preparazione del medicinale deve essere effettuata in un'area riservata a questo scopo. In quest'area e' vietato fumare, mangiare o bere. Adulti: 85 mg/m^2 somministrati per via endovenosa, da ripetersi ogni 2 settimane per 12 cicli (6 mesi). La dose raccomandato di oxaliplatino nel trattamento dei tumori colorettali metastatici e' 85 mg/m^2 somministrati per via endovenosa, da ripetersi ogni 2 settimane. La dose deve essere modificata in funzione della tollerabilita'. La somministrazione di oxaliplatino deve sempre precedere quella delle fluoropirimidine, per esempio 5-fluorouracile (5-FU). L'oxaliplatino deve essere somministrato mediante infusione endovenosa della durata di 2-6 ore in 250-500 ml di una soluzione di glucosio al 5% (50 mg/ml), al fine di ottenere una concentrazionecompresa tra 0,2 e 0,70 mg/ml; nella pratica clinica 0,7 mg/ml e' la concentrazione massima per una dose di oxaliplatino di 85 mg/m^2. L'oxaliplatino e' stato utilizzato in prevalenza in associazione a regimi basati sull'infusione continua di 5-fluorouracile. Per il trattamento ogni due settimane sono stati usati regimi di 5-fluorouracile costituiti da una combinazione di bolo e di infusione continua. Compromissionedella funzionalita' renale: l'oxaliplatino non e' stato studiato nei pazienti con insufficienza renale grave. Nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale moderata si deve iniziare il trattamentocon la dose normalmente raccomandata. Non e' necessario aggiustare la dose nei pazienti con disfunzione renale lieve. Compromissione della funzionalita' epatica: in uno studio di fase I condotto su pazienti affetti da diversi livelli di compromissione della funzionalita' epatica, la frequenza e la gravita' dei disturbi epato-biliari sono sembrate correlate alla progressione del disturbo e agli esami di compromissione della funzionalita' epatica al basale. Durante lo sviluppo clinico non e' stato effettuato alcun aggiustamento specifico della dose nei pazienti con esami della funzionalita' epatica anormali. Pazienti anziani: non e' stato osservato alcun aumento di tossicita' grave quando l'oxaliplatino e' stato usato, in monoterapia o in associazione a 5- fluorouracile, nei pazienti con piu' di 65 anni. Di conseguenza nei pazienti anziani non e' richiesto alcun adattamento specifico della dose. Popolazione pediatrica: non esiste alcuna indicazione rilevante relativaall'uso di oxaliplatino nei bambini. L'efficacia dell'oxaliplatino in monoterapia nella popolazione pediatrica con tumori solidi non e' sta ta stabilita. L'oxaliplatino deve essere somministrato mediante infusione endovenosa. La somministrazione di oxaliplatino non richiede iperidratazione. L'oxaliplatino, diluito in 250- 500 ml di soluzione di glucosio al 5% per ottenere una concentrazione non inferiore a 0,2 mg/ml,deve essere somministrato mediante infusione in una via venosa centra le o periferica per una durata di 2-6 ore. L'infusione di oxaliplatinodeve sempre precedere quella di 5- fluorouracile. In caso di stravaso , la somministrazione deve essere interrotta immediatamente. L'oxaliplatino deve essere ulteriormente diluito prima dell'uso. Per diluire ilconcentrato per soluzione per infusione deve essere utilizzata esclus ivamente una soluzione di glucosio al 5% .

Conservazione

Conservare il flaconcino nella confezione esterna per proteggere il medicinale dalla luce. Non congelare. Non conservare a temperatura superiore a 25 gradi C.

Avvertenze

L'uso dell'oxaliplatino e' riservato ai reparti specializzati di oncologia e deve essere somministrato sotto il controllo di un medico oncologo qualificato. Poiche' i dati di sicurezza nei pazienti con funzionalita' renale moderatamente compromessa sono limitati, la somministrazione deve essere subordinata a un'attenta valutazione del rapporto rischi/benefici per il paziente. In questa situazione si deve monitorare molto attentamente la funzionalita' renale e la dose deve essere aggiustata in base alla tossicita'. I pazienti con anamnesi di manifestazioni allergiche ai composti contenenti platino devono essere osservati per l'eventuale comparsa di sintomi allergici. In caso di reazioni di tipo anafilattico all'oxaliplatino e' necessario interrompere immediatamente l'infusione e iniziare un trattamento sintomatico appropriato. Inquesti pazienti, una nuova somministrazione di oxaliplatino e' contro indicata. In caso di stravaso, l'infusione deve essere interrotta immediatamente e si deve iniziare un normale trattamento sintomatico locale. La tossicita' neurologica dell'oxaliplatino deve essere monitorata attentamente, in particolare nel caso di somministrazione concomitantecon farmaci che presentano una specifica tossicita' neurologica. Prim a di ogni somministrazione, e in seguito periodicamente, deve essere effettuato un esame neurologico. Nei pazienti che sviluppano disestesiafaringolaringea acuta durante o nelle prime ore successive all'infusi one di 2 ore, la susseguente somministrazione di oxaliplatino deve essere effettuata nel corso di 6 ore. In caso di comparsa di sintomi neurologici (parestesia, disestesia), la dose di oxaliplatino deve essere aggiustata in funzione della durata e della gravita' di questi sintomi, con le seguenti raccomandazioni: nel caso in cui i sintomi durino piu' di 7 giorni e siano dolorosi, la dose di oxaliplatino per il trattamento seguente deve essere ridotta da 85 a 65 mg/m^2 (tumori metastatici) o a 75 mg/m^2 (terapia coadiuvante); se una parestesia senza disturbo funzionale persiste fino all'inizio del ciclo seguente, la dose successiva di oxaliplatino deve essere ridotta da 85 a 65 mg/m^2 (tumorimetastatici) o a 75 mg/m^2(terapia coadiuvante); se una parestesia co n disturbo funzionale persiste fino all'inizio del ciclo seguente, il trattamento con oxaliplatino deve essere interrotto; se questi sintomimigliorano dopo l'interruzione del trattamento con oxaliplatino, se n e puo' considerare la ripresa. I pazienti devono essere informati riguardo alla possibilita' di sintomi persistenti di neuropatia sensorialeperiferica dopo il termine del trattamento. Le parestesie locali mode rate o le parestesie che potrebbero interferire con le attivita' funzionali possono persistere fino a tre anni dopo il termine di un trattamento coadiuvante. Le manifestazioni di tossicita' gastrointestinale, quali nausea e vomito, garantiscano un trattamento antiemetico profilattico e/o terapeutico. Diarrea e vomito in forma grave possono causare disidratazione, ileo paralitico, occlusione intestinale, ipokaliemia, acidosi metabolica e compromissione della funzionalita' renale, in particolare in caso di somministrazione concomitante di oxaliplatino e 5-fluorouracile. In caso di tossicita' di tipo ematologico (neutrofili <1,5x10^9/l o piastrine <50x10^9/l), e' necessario ritardare il successivo ciclo di terapia finche' i valori ematologici non sono tornati a livelli accettabili. Si raccomanda di eseguire una conta ematica completa con differenziale dei globuli bianchi prima di iniziare il trattamento con oxaliplatino e prima di ogni nuovo ciclo. I pazienti devono essere informati in modo adeguato riguardo il rischio di diarrea/emesi, mucosite/stomatite e neutropenia dopo la somministrazione di oxaliplatino e di 5-fluorouracile. Se si manifesta mucosite/stomatite, con o senza neutropenia, il trattamento successivo deve essere ritardato finche' la mucosite/stomatite non regredisce fino al grado 1 o meno e/o la conta dei neutrofili e' >=1,5 x 10^9/l. Per l'oxaliplatino in associazione al 5-fluorouracile (con o senza acido folinico), e' necessario effettuare il normale aggiustamento della dose in relazione alla tossicita' del 5-FU. In caso di comparsa di diarrea di grado 4, di neutropenia di grado 3 o 4 (neutrofili <1,0x10^9/l) o di trombocitopenia di grado 3 o 4 (piastrine <50x10^9/l), e' necessario ridurre la dose di oxaliplatino da 85 a 65 mg/m^2(tumori metastatici) o a 75 mg/m^2(terapia coadiuvante), oltre a ridurre quella di 5-fluorouracile al bisogno. In caso di sintomi respiratori inspiegabili, quali tosse non produttiva, dispnea, crepitii o infiltrati polmonari radiologici, si deve interrompere il trattamento con oxaliplatino fino a quando ulteriori analisi polmonari escludano una malattia polmonare interstiziale. In caso di risultati anomali nelle analisi della funzionalita' epatica o di ipertensione portale non chiaramente dovuta alle metastasi nel fegato, e' necessario considerare la rara possibilita' di casi di disturbi vascolari epatici farmaco-indotti. Nel corso di studi preclinici con l'oxaliplatino sono stati osservati effetti genotossici; pertanto e' necessario istruire i pazienti maschi trattati con oxaliplatino affinche' non procreino durante e fino a 6 mesi dopo il trattamento e affinche' considerino l'opportunita' di ricorrere alla conservazione del seme prima dell'inizio della terapia, poiche' l'oxaliplatino puo' avere un effetto anti-fertilita' che puo' essere irreversibile. Le donne non devono entrare in gravidanza durante il trattamento con oxaliplatino e devono usare un metodo anticoncezionale efficace. Effetti immunosoppressori/aumento della sensibilita' alle infezioni: la somministrazione di vaccini vivi o vivi/attenuati nei pazienti immunocompromessi da agenti chemioterapici, incluso l'oxaliplatino, puo' provocare infezioni gravi o fatali. La vaccinazione con vaccini vivi deve essere evitata nei pazienti trattati con oxaliplatino. I vaccini uccisi o inattivati possono esseresomministrati; tuttavia la risposta a tali vaccini puo' risultare dim inuita.

Interazioni

Non e' stata osservata alcuna modifica del livello di esposizione a 5-fluorouracile nei pazienti che avevano ricevuto un'unica dose di 85 mg/m^2 di oxaliplatino immediatamente prima della somministrazione di 5-fluorouracile. In vitro non e' stato osservato alcuno spostamento significativo del legame dell'oxaliplatino alle proteine plasmatiche con iseguenti farmaci: eritromicina, salicilati, granisetron, paclitaxel e sodio valproato.

Effetti indesiderati

Le frequenze degli effetti indesiderati elencati di seguito vengono definite secondo la seguente convenzione: molto comuni (>=1/10); comuni (da >=1/100 a <1/10); non comuni (da >=1/1000 a <1/100); rari (da >=1/10.000 a <1/1000); molto rari (<1/10.000); frequenza sconosciuta. Infezioni e infestazioni. Molto comune: infezioni; comuni: rinite, infezioni del tratto respiratorio superiore, neutropenia febbrile/sepsi neutropenia. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comuni: anemia, neutropenia, trombocitopenia, leucopenia, linfopenia; rari: anemia emolitica, trombocitopenia immuno-allergica. Disturbi del sistema immunitario. Molto comuni: allergia/reazioni allergiche. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comuni: anoressia, anormalita' nella glicemia, ipokaliemia, anormalita' nella natremia; comuni: disidratazione; non comuni: acidosi metabolica. Disturbi psichiatrici. Comuni: depressione, insonnia; non comuni: nervosismo. Patologie del sistema nervoso. Molto comuni: neuropatia sensoriale periferica, cefalea, disturbi sensoriali, disgeusia; comuni: capogiri, nevrite motoria, meningismo; rari: disartria. Patologie dell'occhio. Comuni: congiuntivite, disturbi della vista; rari: riduzione transitoria dell'acutezza visiva, difetti del campo visivo, nevrite ottica, perdita transitoria della vista, reversibile all'atto della sospensione della terapia. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comuni: ototossicita'; rari: sordita'. Patologie vascolari. Molto comuni: epistassi; comuni: emorragie, vampate, trombosi venosa profonda, embolia polmonare, ipertensione. Patologierespiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto comuni: dispnea, tosse ; comuni: singhiozzo; rari: polmonite interstiziale, a volte fatale, fibrosi polmonare. Patologie gastrointestinali. Molto comuni: nausea, diarrea, vomito, stomatite/mucosite, dolori addominali, stipsi; comuni:dispepsia, reflusso gastroesofageo, emorragie gastrointestinali, emor ragie rettali; non comuni: ileo, occlusione intestinale; rari: colite,compresa diarrea da Clostridium difficile. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comuni: disturbi cutanei, alopecia; comun i: esfoliazione della cute (per esempio sindrome mano e piede), rash eritematoso, rash della pelle, iperidrosi, malattia delle unghie. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comuni: dolori alla schiena; comuni: artralgia, dolori ossei. Patologie renali e urinarie. Comuni: ematuria, disuria, frequenza anormale dellaminzione. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di som ministrazione. Molto comuni: febbre, reazioni nel sito di somministrazione, affaticamento, astenia, dolore. Esami diagnostici. Molto comuni:aumento della fosfatasi alcalina, aumento della bilirubina, aumento d ell'LDH, aumento degli enzimi epatici (SGPT/ALAT, SGOT/ASAT), aumento del peso corporeo (terapia coadiuvante); comuni: aumento della creatinina, diminuzione del peso corporeo (tumori metastatici). Patologie epatobiliari. Molto rari: sindrome sinusoidale ostruttiva del fegato, nota anche come malattia veno-occlusiva del fegato, o manifestazioni patologiche associate a tale disturbo epatico, comprese peliosi epatica, iperplasia rigenerativa nodulare, fibrosi perisinusoidale. Le manifestazioni cliniche possono essere ipertensione portale e/o aumento delle transaminasi. Patologie renali e urinarie. Molto rari: necrosi tubulareacuta, nefrite interstiziale acuta e insufficienza renale acuta. Espe rienza post-marketing con frequenza sconosciuta: sindrome uremica emolitica. Diarrea ed emesi in forma grave possono provocare disidratazione, ileo paralitico, occlusione intestinale, ipokaliemia, acidosi metabolica e compromissione della funzionalita' renale, specialmente quandol'oxaliplatino e' usato in associazione con 5-FU. Sistema nervoso: la tossicita' che limita la somministrazione di oxaliplatino e' di tipo neurologico. Si tratta di una neuropatia sensoriale periferica caratterizzata da disestesia e/o parestesia delle estremita' accompagnate o meno da crampi, spesso indotte dal freddo. La durata di questi sintomi,che in genere regrediscono tra un ciclo e l'altro, aumenta con il num ero dei cicli di trattamento. L'insorgenza di dolore e/o di un disturbo funzionale fornisce indicazioni relative all'aggiustamento della dose o perfino all'interruzione del trattamento, a seconda della durata dei sintomi. Questo disturbo funzionale comprende la difficolta' nell'esecuzione di movimenti delicati ed e' una possibile conseguenza della compromissione sensoriale. Nella maggioranza dei casi la sintomatologia neurologica migliora o scompare del tutto con l'interruzione del trattamento. Sono state segnalate reazioni neuro-sensoriali acute. Questereazioni iniziano entro poche ore dalla somministrazione e spesso si verificano a causa dell'esposizione al freddo. Si possono manifestare come parestesia transitoria, disestesia e ipoestesia o come sindrome acuta di disestesia faringolaringea. Questa sindrome acuta di disestesia faringolaringea, che si manifesta con un'incidenza stimata dell'1-2%, e' caratterizzata da sensazioni soggettive di disfagia o dispnea/impressione di soffocamento, senza evidenze oggettive di distress respiratorio (nessuna cianosi o ipossia) o di laringospasmo o broncospasmo (nessuno stridore o sibilo). Sebbene in questi casi siano stati somministrati antistaminici e broncodilatatori, anche senza trattamento i sintomi si sono dimostrati rapidamente reversibili. Il prolungamento dell'infusione aiuta a ridurre l'incidenza di questa sindrome. Durante la terapia con oxaliplatino sono stati occasionalmente osservati altri sintomi neurologici, ivi compresi spasmi della mascella, spasmi muscolari, contrazioni muscolari involontarie, mioclono, anomalie della coordinazione e dell'andatura, atassia, disturbi dell'equilibrio, oppressione/pressione/fastidio/dolore alla gola o al torace. A questi sintomi possono esserne associati altri, quali una disfunzione dei nervi cranici,che potrebbero tuttavia presentarsi anche in forma di eventi isolati, come ptosi, diplopia, afonia/disfonia/raucedine (a volte descritta co me paralisi delle corde vocali), sensazioni anomale nella lingua o disartria, a volte descritta come afasia, nevralgia del trigemino/dolore al viso/dolore agli occhi, diminuzione dell'acutezza visiva e difetti del campo visivo. In corso di trattamento con oxaliplatino sono stati segnalati anche altri sintomi neurologici, come disartria, perdita delriflesso tendineo profondo e segno di Lhermitte. Sono stati segnalati casi isolati di nevrite ottica.

Gravidanza e allattamento

Finora non sono disponibili informazioni sulla sicurezza di impiego dell'oxaliplatino in gravidanza. In studi sugli animali e' stata osservata tossicita' riproduttiva; di conseguenza l'oxaliplatino non e' raccomandato durante la gravidanza e nelle donne potenzialmente fertili chenon utilizzano misure anticoncezionali. L'uso di oxaliplatino deve es sere preso in considerazione solo con il consenso della paziente e dopo averla informata in modo adeguato sul rischio per il feto. Durante il trattamento e dopo il suo termine devono essere adottate opportune misure anticoncezionali per un periodo di 4 mesi (donne) e 6 mesi (uomini). L'oxaliplatino puo' avere un effetto anti-fertilita'. L'escrezione nel latte materno non e' stata studiata. L'allattamento e' controindicato durante la terapia con oxaliplatino.