Pamidronato B.Lim - 1fl 30mg+1fl

Dettagli:
Nome:Pamidronato B.Lim - 1fl 30mg+1fl
Codice Ministeriale:036868026
Principio attivo:Acido Pamidronico Sale Disodico
Codice ATC:M05BA03
Fascia:H
Prezzo:51.73
Produttore:Bioindustria L.I.M. Spa
SSN:Medicinale ospedaliero dispensabile in farmacia a totale carico del cittadino
Ricetta:RNRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Preparazione iniettabile
Contenitore:Scatola
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi
Scadenza:36 mesi

Denominazione

PAMIDRONATO BIOINDUSTRIA L.I.M.

Formulazioni

Pamidronato B.Lim - 2fl 15mg+2fl
Pamidronato B.Lim - 1fl 30mg+1fl
Pamidronato B.Lim - 1fl 60mg+1fl
Pamidronato B.Lim - 1fl 90mg+1fl

Categoria farmacoterapeutica

Farmaci per il trattamento delle malattie delle ossa. Bifosfonati.

Principi attivi

Polvere e solvente per concentrato per soluzione per infusione da 15 mg/5 ml: ogni flacone di polvere contiene 15 mg di pamidronato disodico. Polvere e solvente per concentrato per soluzione per infusione da 30mg/10 ml: ogni flacone di polvere contiene 30 mg di pamidronato disod ico. Polvere e solvente per concentrato per soluzione per infusione da60 mg/10 ml: ogni flacone di polvere contiene 60 mg di pamidronato di sodico. Polvere e solvente per concentrato per soluzione per infusioneda 90 mg/10 ml: ogni flacone di polvere contiene 90 mg di pamidronato disodico.

Eccipienti

Flacone di polvere: mannitolo, acido fosforico 85%. Flacone solvente: acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Metastasi ossee prevalentemente litiche e mieloma multiplo. Osteolisi neoplastica con ipercalcemia.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al pamidronato, ad altri bifosfonati o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Gravidanza e allattamento.

Posologia

Non somministrare mai in bolo, ma diluito in una soluzione per infusione priva di calcio (es. sodio cloruro 0.9%), infusa lentamente. La velocita' di infusione non deve mai superare i 60 mg/ora (1 mg/min) e la concentrazione del prodotto nella soluzione di infusione non deve essere superiore a 90 mg/250 ml. Normalmente una dose di 90 mg dovrebbe essere somministrata mediante infusione di 250 ml di soluzione per infusione della durata di 2 ore. Tuttavia nei pazienti affetti da mieloma multiplo e in quelli con ipercalcemia neoplastica, si raccomanda di nonsuperare la dose di 90 mg somministrata in 500 ml per 4 ore. Allo sco po di ridurre al minimo le reazioni al sito di infusione la cannula deve essere inserita con cura in una vena relativamente grande. >>Adultie anziani. Metastasi ossee prevalentemente litiche e mieloma multiplo : la dose raccomandata per il trattamento delle metastasi ossee e nel mieloma multiplo e' di 90 mg somministrati in singola infusione ogni 4settimane. Nei pazienti con metastasi ossee sottoposti a chemioterapi a ad intervalli di 3 settimane, anche con il prodotto usato alla dose di 90 mg, puo' essere somministrato ogni 3 settimane. Osteolisi neoplastica con ipercalcemia: prima o durante il trattamento, i pazienti devono essere adeguatamente reidratati. La dose totale del farmaco da utilizzare in corso di trattamento dipende dai livelli iniziali di calcemia del paziente. Sono di seguito riportate le indicazioni derivate da dati clinici sui valori di calcemia non corretti; il medesimo intervallo di dosi puo' essere utilizzato per valori di calcemia corretti in base alle proteine sieriche o all'albumina in pazienti reidratati. Con calcemia iniziale fino a 3.0 mmol/l (fino a 12.0 mg%) la dose totale consigliata e' di 15-30 mg; con calcemia iniziale 3.0- 3.5 mmol/l (12.0-14.0 mg%) la dose totale consigliata e' di 30-60 mg; con calcemia iniziale 3.5-4.0 mmol/l (14.0-16.0 mg%) la dose totale consigliata e' di 60-90 mg; con calcemia iniziale >4.0 mmol/l (>16.0 mg%) la dose totaleconsigliata e' di 90 mg. La dose totale del prodotto puo' essere somm inistrata sia in infusione singola sia in infusione multipla per 2-4 giorni consecutivi. La massima dose per ciclo di terapia e' di 90 mg sia per la somministrazione iniziale sia per quelle ripetute. Una significativa diminuzione della calcemia viene generalmente osservata dopo 24-48 ore dalla somministrazione del prodotto e la normalizzazione viene generalmente raggiunta entro 3 -7 giorni. Se la normocalcemia non viene raggiunta in questo periodo di tempo, puo' essere somministrata un'ulteriore dose. La durata della risposta puo' variare da paziente a paziente ed il trattamento puo' essere ripetuto qualora ricorra ipercalcemia. L'esperienza clinica raggiunta fino ad oggi suggerisce che il pamidronato puo' diminuire di efficacia all'aumentare dei trattamenti. >>Insufficienza renale. Non somministrare in pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina < 30 ml/min), salvo nei casi di ipercalcemia neoplastica che mettono a rischio la vita del paziente, per i quali il beneficio del trattamento supera il rischio potenziale. Come per altri bifosfonati, si raccomanda di seguire il monitoraggio renale, per esempio, la determinazione della creatinina sierica prima di ogni dose del prodotto. Nei pazienti in trattamento per le metastasi ossee o mieloma multiplo che mostrano segni di deterioramento della funzionalita' renale, il trattamento deve essere sospeso finche' la funzionalita' renale non rientri entro il 10% del valore basale. Tale raccomandazione e' basata sui risultati di uno studio clinico dove il peggioramento della funzionalita' renale e' stato cosi' definito: per pazienti con valori normali di creatinina basale, incremento di 0,5 mg/dl, per pazienti con valori anormali di creatinina basale, incremento di 1,0 mg/dl. I risultati di uno studio farmacocinetico, condotto in pazienti affetti da tumore e con funzionalita' renale normale o alterata, indicano che non e' necessario un aggiustamento posologico in presenza di insufficienza renale da lieve (clearance della creatinina 61-90 ml/min) a moderata (clearance della creatinina 30-60 ml/min). In questi pazienti la velocita' dell'infusione non deve superare 90 mg/4 h(circa 20-22 mg/h). >>Insufficienza epatica. Uno studio di farmacocin etica condotto con pamidronato ha indicato che non e' necessario alcunaggiustamento della dose nei pazienti con alterata funzionalita' epat ica da lieve a moderata. Il medicinale non e' stato studiato in pazienti con grave compromissione epatica. >>Bambini. Non esistono esperienze cliniche relativamente all'uso di pamidronato nei bambini.

Conservazione

Conservare a temperatura non superiore a 25 gradi C. Il prodotto, ricostituito con acqua per preparazioni iniettabili, deve essere diluito, con uno dei diluenti consigliati per infusione intravenosa, subito dopo la ricostituzione e deve essere usato subito dopo la preparazione. Eliminare le porzioni di soluzione non utilizzate.

Avvertenze

Non somministrare in bolo poiche' alte concentrazioni locali possono produrre reazioni in sede di infusione. Diluire e somministrare per infusione endovenosa lenta. Prima della somministrazione del farmaco valutare i pazienti per verificare che siano adeguatamente idratati. Cio' e' particolarmente importante per i pazienti in trattamento con diuretici. Una volta iniziata la terapia con pamidronato, monitorare attentamente i parametri metabolici correlati all'ipercalcemia, che includonogli elettroliti del siero, il calcio e i fosfati. I pazienti che hann o subito interventi chirurgici alla tiroide possono essere particolarmente suscettibili a sviluppare ipocalcemia conseguente ad ipoparatiroidismo. Nei pazienti con malattie cardiache (insufficienza ventricolaresinistra o insufficienza cardiaca congestizia), specialmente se anzia ni, un ulteriore carico salino puo' peggiorare il quadro clinico, cosi' come la potenziale iperpiressia (sintomi simil-influenzali). >>Insufficienza renale. Ai bifosfonati, compreso il pamidronato, e' stata associata una tossicita' renale che si manifesta come un peggioramento della funzionalita' renale ed una potenziale insufficienza renale. Peggioramento della funzionalita' renale, progressione verso l'insufficienza renale e dialisi sono stati riportati in pazienti dopo la dose iniziale o singola di pamidronato. E' stato anche segnalato un peggioramento della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale) a seguito di trattamento a lungo termine con pamidronato nei pazienti con mieloma multiplo. Il pamidronato e' escreto nella sua forma inalterata principalmente attraverso il rene, di conseguenza il rischio di insorgenza di eventi avversi renali potrebbe essere maggiore in pazienti con alterata funzionalita' renale. Per il rischio di deterioramento clinicamente significativo della funzionalita' renale che puo' portare ad insufficienza renale, dosi singole di pamidronato non devono superare i 90mg e deve essere rispettato il tempo di infusione raccomandato. Effet tuare il monitoraggio della funzionalita' renale, per esempio la determinazione della creatinina sierica prima di ogni dose di pamidronato. I pazienti che ricevono frequenti infusioni di pamidronato per periodidi tempo prolungati, specialmente se con malattie renali preesistenti o predisposizione all'insufficienza renale (es. pazienti con mieloma multiplo e/o ipercalcemia neoplastica), devono essere sottoposti a controlli dei parametri routinari clinici e di laboratorio, relativi allafunzionalita' renale prima della somministrazione di ogni dose. Nei p azienti in trattamento con pamidronato per le metastasi ossee o mieloma multiplo che mostrano un deterioramento della funzionalita' renale, la somministrazione della dose di pamidronato dovra' essere sospesa. Si consiglia di non somministrare pamidronato contemporaneamente ad altri bifosfonati poiche' il loro effetto combinato non e' ancora stato studiato. In alcuni pazienti affetti da tumori associati a ipercalcemia, le alterazioni elettrolitiche, conseguenti anche al trattamento, possono precipitare crisi convulsive. >>Insufficienza epatica. Poiche' non sono disponibili dati clinici in pazienti con grave insufficienza epatica, non possono essere fornite specifiche raccomandazioni per questa tipologia di pazienti. >>Integrazione di calcio e di vitamina D. In assenza di ipercalcemia, ai pazienti con metastasi ossee prevalentemente litiche o con mieloma multiplo, con potenziale rischio di carenza di calcio o di vitamina D, somministrare un supplemento di calcio e di vitamina D per via orale per ridurre il rischio di ipocalcemia. >>Osteonecrosi della mascella. L'osteonecrosi della mascella e' stata riportata principalmente in pazienti con cancro trattati con bifosfonati, pamidronato compreso. Molti di questi pazienti erano trattati anche con chemioterapia e corticosteroidi. La maggioranza delle segnalazioni e' stata associata a procedure di chirurgia dentale come estrazione dentaria. Molti hanno presentato segni di infezione locale inclusa osteomielite. Prima di iniziare il trattamento con i bifosfonati in pazienti con concomitanti fattori di rischio (come cancro, chemioterapia, corticosteroidi, scarsa igiene orale), sarebbe opportuno considerare la necessita' di un esame odontoiatrico con le appropriate procedure dentistiche preventive. Durante il trattamento, questi pazienti devono, se possibile, evitare procedure dentarie invasive. Nei pazienti che hanno sviluppato osteonecrosi della mascella durante la terapia con i bifosfonati, la chirurgia dentaria puo' esacerbare la condizione. Per i pazienti che necessitano di chirurgia dentale, non ci sono dati disponibili per suggerire che l'interruzione del trattamento con i bifosfonati riduca il rischio di osteonecrosi della mascella. Valutare la necessita' di trattamento di ciascun paziente, sulla base del rischio/beneficio individuale. >>Dolore muscoloscheletrico. E' stato riportato dolore alle ossa, alle articolazioni e/o ai muscoli grave ed occasionalmente invalidante. Tali segnalazioni sono state comunque non frequenti. Dopo l'inizio del trattamento il tempo di insorgenza dei sintomi variava da un giorno a diversi mesi. La maggior parte di pazienti ha mostrato un'attenuazione dei sintomi dopo l'interruzione del trattamento. Un sottogruppo e' andato incontro ad una recidiva dei sintomi quando veniva sottoposto ad un ulteriore trattamento con lo stesso farmaco o con un altro bifosfonato. >>Fratture atipiche del femore. Sono state riportate fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore, principalmente in pazienti in terapia da lungo tempo con bisfosfonati per l'osteoporosi. Queste fratture trasversali o oblique corte, possono verificarsi in qualsiasi parte del femore a partire da appena sotto il piccolo trocantere fino a sopra la linea sovracondiloidea. Queste fratture si verificano spontaneamente o dopo un trauma minimo e alcuni pazienti manifestano dolore alla coscia o all'inguine, spesso associato con reperti di diagnostica per immagini a evidenze radiografiche di fratture da stress, settimane o mesi prima del verificarsi di una frattura femorale completa. Le fratture sono spesso bilaterali; pertanto nei pazienti trattati con bisfosfonati che hanno subito una frattura della diafisi femorale deve essere esaminato il femore controlaterale. E' stata riportata anche una limitata guarigione di queste fratture. Nei pazienti con sospetta frattura atipica femorale considerare l'interruzione della terapia con bisfosfonati in attesa di una valutazione del pazientebasata sul rapporto beneficio rischio individuale. Durante il trattam ento con bisfosfonati i pazienti devono essere informati di segnalare qualsiasi dolore alla coscia, all'anca o all'inguine e qualsiasi paziente che manifesti tali sintomi deve essere valutato per la presenza diun'incompleta frattura del femore.

Interazioni

Il pamidronato per infusione endovenosa e' stato somministrato con i piu' comuni farmaci antitumorali senza dare luogo ad interazioni. Se somministrato in combinazione con calcitonina in pazienti con ipercalcemia grave e' stato osservato un positivo effetto sinergico risultante in una piu' rapida diminuzione della calcemia. Poiche' il pamidronato disodico si lega al tessuto osseo, puo' interferire con esami scintigrafici. Una particolare attenzione e' richiesta quando il pamidronato viene utilizzato con altri farmaci potenzialmente nefrotossici. In pazienti con mieloma multiplo, il rischio di disfunzione renale puo' esseremaggiore, quando il pamidronato e' utilizzato in combinazione con tal idomide.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse sono solitamente lievi e transitorie. Le reazioni avverse piu' comuni sono di ipocalcemia asintomatica e febbre (aumentodella temperatura corporea di 1-2 gradi C), che si manifesta generalm ente entro 48 ore dall'infusione. La febbre si risolve generalmente inmodo spontaneo e non richiede alcun trattamento. Stima della frequenz a: molto comune (>1/10), comune (>1/100, <1/10), non comune (>1/1000, <1/100), raro ( >1/10000, <1/1000), molto raro comprese segnalazioni isolate (<1/10000). Infezioni e infestazioni. Molto raro: riattivazionedell'herpes simplex o dell'herpes zoster. Patologie del sistema emoli nfopoietico. Comune: anemia, trombocitopenia, linfocitopenia; molto raro: leucopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazioniallergiche che comprendono reazioni anafilattoidi, broncospasmo/dispn ea, edema di Quincke (angioneurotico); molto raro: shock anafilattico.Patologie del sistema nervoso. Comune: ipocalcemia sintomatica (pares tesie, tetania), mal di testa, insonnia, sonnolenza; non comune: convulsioni, agitazione, vertigini, letargia; molto raro: confusione, allucinazioni visive. Organi di senso. Comune: congiuntivite; non comune: uveiti (irite, iridociclite); molto raro: sclerite, episclerite, xantopsia. Patologie cardiache/vascolari. Comune: ipertensione; non comune: ipotensione; molto raro: insufficienza ventricolare sinistra (dispnea,edema polmonare), insufficienza cardiaca congestizia (edema) da accum ulo di liquidi. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito, anoressia, dolore addominale, diarrea, costipazione, gastrite; non comune: dispepsia. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash; non comune: prurito. Patologie del sistema- muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo. Comune: dolore osseo transitorio, arrangia, mialgia, dolore generalizzato; non comune: crampi muscolari. Patologie renali e urinarie. Non comune: insufficienza renale acuta; raro: glomerulo sclerosi focale segmentarla che comprende il collassamento della struttura, sindrome nefrotica; molto raro: deterioramento delle condizioni renali preesistenti, ematuria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: febbre e sintomi simil-influenzali, talvolta accompagnati da malessere, brividi, stanchezza e vampate; comune: reazioni al sito di infusione (dolore, arrossamento, gonfiore, indurimento, flebite o tromboflebite). Esami diagnostici. Molto comune: ipocalcemia, ipofosfatemia; comune: ipokaliemia, ipomagnesemia, aumento della creatine mia; non comune: alterazione dei parametri di funzionalita' epatica, aumento dell'azotemia; molto raro: iperkaliemia, ipernatriemia. Molti di questi effetti indesiderati possono essere tuttavia ascrivibili alla malattia di base. In uno studio clinico in cui sono stati messi a confronto gli effetti dell'acido zoledronico (4 mg) e dell'acido pamidronico (90 mg), il numero di eventi avversi di fibrillazione atriale e' risultato piu' alto nel gruppo (12/556, 2,2%) trattato con acido pamidronico rispetto a quello trattato con acido zoledronico (3/563, 0,5%). Precedentemente, in uno studioclinico in cui sono stati arruolati pazienti con osteoporosi postmeno pausale, nei pazienti trattati con acido zoledronico (5 mg) e' stato osservato un aumento del tasso di eventi avversi gravi di fibrillazioneatriale rispetto al placebo (1,3% rispetto allo 0,6%). Il meccanismo relativo all'aumento dell'incidenza di fibrillazione atriale in associazione con il trattamento con acido zoledronico e pamidronico non e' noto. >>Esperienza postmarketing. Sono stati riportati, poco frequentemente, casi di osteonecrosi (principalmente alla mascella) in pazienti con cancro trattati con bifosfonati, incluso il pamidronato. Molti di questi pazienti hanno avuto evidenze di infezione localizzata inclusa osteomielite e la maggioranza delle segnalazioni riguarda pazienti concancro sottoposti ad estrazioni dentarie o a chirurgia dentale. L'ost eonecrosi della mascella ha diversi fattori di rischio ben documentatiche comprendono la diagnosi di carcinoma, le terapie concomitanti, (c ome chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi) e le malattie concomitanti (anemia, coagulopatie, infezione, malattia al cavo orale gia' in essere). Anche se non e' stato possibile stabilire una causalita', e' prudente evitare la chirurgia dentale poiche' la guarigione potrebberichiedere tempi piu' lunghi. Durante l'esperienza post-marketing son o state riportate (frequenza rara) fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore (reazione avversa di classe dei bisfosfonati).

Gravidanza e allattamento

Non sono stati condotti studi clinici controllati in donne in gravidanza e non e' attualmente disponibile una sufficiente esperienza clinicaper supportare l'impiego del pamidronato durante la gravidanza. E' co ntroindicato nelle donne in gravidanza e durante l'allattamento.