Pegintron - Sc 1fl 100mcg+1f

Dettagli:
Nome:Pegintron - Sc 1fl 100mcg+1f
Codice Ministeriale:034852119
Principio attivo:Interferone Alfa 2b Pegilato
Codice ATC:L03AB10
Fascia:A
Prezzo:252.9
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Msd Italia Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Polvere e solvente per soluzione iniettabile
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 gradi
Scadenza:36 mesi

Denominazione

PEGINTRON 100 MCG POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE

Formulazioni

Pegintron - Sc 1fl 100mcg+1f

Categoria farmacoterapeutica

Immunostimolanti.

Principi attivi

Peginterferone alfa-2b misurati su base proteica.

Eccipienti

Polvere per soluzione iniettabile: sodio fosfato dibasico anidro; sodio fosfato monobasico diidrato; saccarosio; polisorbato 80. Solvente: acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Adulti (triplice terapia): il farmaco in associazione con ribavirina eboceprevir (triplice terapia) e' indicato per il trattamento dell'inf ezione da epatite C cronica (ECC) di genotipo 1 in pazienti adulti (dieta' uguale e superiore a 18 anni) con malattia epatica compensata ch e non sono stati trattati in precedenza o che non hanno risposto ad una precedente terapia. Fare riferimento al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto (RCP) di ribavirina e boceprevir quando il farmaco e'utilizzato in associazione con questi medicinali. Adulti (duplice ter apia e monoterapia): trattamento di pazienti adulti (di eta' uguale e superiore a 18 anni) affetti da ECC che siano positivi per l'RNA del virus dell'epatite C (HCV-RNA), incluso pazienti con cirrosi compensatae/o co-infetti con HIV clinicamente stabile. Il medicinale in associa zione con ribavirina (duplice terapia) e' indicato per il trattamento dell'infezione da ECC in pazienti adulti che non sono stati trattati in precedenza incluso pazienti con co-infezione da HIV clinicamente stabile ed in pazienti adulti in cui un precedente trattamento di associazione con interferone alfa (pegilato o nonpegilato) e ribavirina o la monoterapia con interferone alfa hanno fallito. L'interferone in monoterapia, incluso il farmaco, e' indicato principalmente in caso di intolleranza o controindicazioni alla ribavirina. Fare riferimento al RCP di ribavirina quando il medicinale e' utilizzato in associazione con ribavirina. Popolazione pediatrica (duplice terapia): il farmaco e' indicato, in regime di associazione con ribavirina, per il trattamento dibambini di 3 anni e piu' e adolescenti, affetti da epatite cronica C, non trattati in precedenza, senza scompenso epatico, e con presenza d i HCV-RNA. Al momento di decidere di non rinviare il trattamento primadell'eta' adulta, e' importante considerare che la terapia di associa zione ha indotto una diminuzione della crescita. La reversibilita' dell'inibizione della crescita non e' certa. La decisione di trattare deve essere presa caso per caso. Quando il medicinale e' utilizzato in associazione con ribavirina va fatto riferimento al RCP di ribavirina capsule e soluzione orale.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo, ad un qualsiasi interferone o aduno qualsiasi degli eccipienti; una anamnesi positiva di grave malatt ia cardiaca pre-esistente, inclusa malattia cardiaca instabile o non controllata nei sei mesi precedenti; condizioni cliniche gravi e debilitanti; epatite autoimmune o anamnesi positiva di malattia autoimmune; disfunzione epatica grave o cirrosi scompensata del fegato; patologia tiroidea pre-esistente in mancanza di un suo controllo con la terapia convenzionale; epilessia e/o funzionalita' del sistema nervoso centrale (SNC) compromessa; nei pazienti con HCV/HIV con cirrosi e un punteggio Child-Pugh >= 6. >>Associazione del medicinale con telbivudina. Pazienti pediatrici: evidenza o anamnesi di grave condizione psichiatricain particolare depressione grave, ideazione suicidaria o tentativo di suicidio. Terapia di associazione: se il medicinale deve essere sommi nistrato in terapia di associazione in pazienti con epatite cronica C,vedere anche il RCP di ribavirina e di boceprevir.

Posologia

Il trattamento deve essere iniziato e monitorato solo da un medico esperto nel trattamento di pazienti affetti da epatite C. Somministrare come iniezione sottocutanea una volta alla settimana. >>Adulti, dupliceterapia. La dose e' di 1,5 mcg/kg in associazione a ribavirina. Il nu mero di capsule giornaliere di ribavirina da 200 mg dipende dal peso. Peso <64 kg: 2 al mattino, 2 alla sera. Peso di 65-80 kg: 2 al mattino, 3 alla sera. Peso di 81-105 kg: 3 al mattino, 3 alla sera. Peso >105kg: 3 al mattino, 4 alla sera. Sono di seguito riportate le durate de l trattamento per pazienti mai trattati in precedenza. I pazienti infetti con il virus genotipo 1 che falliscono nel raggiungere un HCV-RNA non rilevabile o nel dimostrare un'adeguata risposta virologica alla settimana 4 o 12, hanno una scarsissima probabilita' di ottenere una risposta virologica sostenuta; valutare l'interruzione. Genotipo 1: in pazienti con HCV-RNA non rilevabile alla settimana 12 di terapia continuare il trattamento per un periodo di altri nove mesi; in pazienti conlivelli di HCV-RNA rilevabili ma con una diminuzione del log >= 2 ris petto al basale alla settimana 12, rivalutare alla settimana 24, se l'HCV-RNA non e' rilevabile, continuare l'intero ciclo di terapia (in totale di 48 settimane). Se l'HCV-RNA e' ancora rilevabile alla settimana 24 considerare l'interruzione. In un sottogruppo di pazienti con genotipo 1 e con bassa carica virale (< 600.000 UI/ml) che sono diventatinegativi per HCV-RNA dopo 4 settimane e sono rimasti negativi per HCV -RNA alla settimana 24, il trattamento puo' essere interrotto dopo 24 settimane oppure essere proseguito per ulteriori 24 settimane. Un trattamento della durata totale di 24 settimane puo' essere associato ad un piu' alto rischio di recidiva rispetto a un trattamento della duratadi 48 settimane. Genotipi 2 e 3: trattare per 24 settimane, tranne i pazienti co-infettati con HCV/HIV che richiedono 48 settimane. Genotipo 4: compatibili con la durata del trattamento per il genotipo 1. Co-infezione da HCV/HIV: trattare per 48 settimane. Una risposta virologica precoce entro la settimana 12, definita come una diminuzione della carica virale di 2 log o livelli non rilevabili di HCV-RNA, si e' dimostrata predittiva per una risposta sostenuta. Ritrattamento: tutti i pazienti che hanno evidenziato un HCV-RNA sotto i limiti di rilevabilita' alla settimana 12, devono ricevere 48 settimane di duplice terapia. I pazienti ritrattati che non hanno ottenuto una risposta virologica alla settimana 12 difficilmente ottengono una risposta virologica sostenuta dopo 48 settimane. >>Popolazione pediatrica. La dose raccomandatae' 60 mcg/m^2/settimana per via sottocutanea in associazione con riba virina 15 mg/kg/giorno per via orale in due dosi separate da assumersicon il cibo (mattino e sera). Genotipo 1 e 4: la durata raccomandata e' di 1 anno. Interrompere se alla settimana 12 il loro HCV-RNA e' diminuito <2log10 in confronto al pretrattamento, o se hanno HCV-RNA rilevabile alla settimana 24. Genotipi 2 o 3: 24 settimane. >>Adulti, monoterapia. Il regime posologico e' di 0,5 o 1,0 mcg/kg/settimana. I pazienti a cui sono stati prescritti 0,5 mcg/kg/settimana, aggiustare le dosi in base al volume da somministrare. Per i pazienti che hanno evidenziato una risposta virologica alla settimana 12, continuare per almeno altri tre mesi. Basare la decisione di prolungare la terapia per un anno su fattori prognostici. >>Aggiustamento posologico per l'associazione. Se durante il trattamento insorgono gravi reazioni avverse o anormalita' dei valori di laboratorio, modificare i dosaggi del farmaco e/o ribavirina fino a risoluzione delle reazioni avverse. Non e' raccomandata una riduzione della dose di boceprevir. Non somministrare boceprevir senza il farmaco e ribavirina. Poiche' l'aderenza alla terapia puo' essere importante per il suo esito, la dose da assumere di PegIntron e ribavirina deve essere piu' vicina possibile a quella standard raccomandata. Ridurre solo ribavidina se: emoglobina <10 g/dl o diminuzione dell'emoglobina in adulti con anamnesi positiva di malattia cardiaca stabile >=2 g/dl durante un qualsiasi periodo di 4 settimane di trattamento (riduzione permanente della dose), bilirubina indiretta >5 mg/dl. Ridurre solo il farmaco se: diminuzione dell'emoglobina in adulticon anamnesi positiva di malattia cardiaca stabile >=2 g/dl durante u n qualsiasi periodo di 4 settimane di trattamento (riduzione permanente della dose), leucociti <1,5x10^9/l, neutrofili <0,75x10^9/l, piastrine <50x10^9/l (adulti) o <70x 10^9/l (bambini e adolescenti). Sospendere l'associazione se: emoglobina <8,5 g/dl, emoglobina in adulti con anamnesi positiva di malattia cardiaca stabile <12 g/dl dopo 4 settimane di riduzione della dose, leucociti <1,0x10^9/l, neutrofili <0,5x10^9/l, piastrine <25x10^9/l (adulti) o <50x10^9/l (bambini e adolescenti), bilirubina diretta 2,5xULN, bilirubina indiretta >4 mg/dl (per >4 settimane), creatinina sierica >2,0 mg/dl, ALT o AST 2 x basale e >10xULN, interrompere ribavirina con una ClCr <50 ml/min. Negli adulti la prima riduzione della ribavirina e' di 200 mg/die (per i pazienti che ricevono 1.400 mg, ridurre di 400 mg/die). Se necessario, effettuare unaseconda riduzione di ulteriori 200 mg/die. Se la ribavirina e' ridott a a 600 mg/die, somministrare 1 caspula da 200 mg al mattino 2 alla sera. Nei bambini e negli adolescenti la prima riduzione della dose di ribavirina e' a 12 mg/kg/die, la seconda a 8 mg/kg/die. Nei pazienti adulti la prima riduzione del prodotto e' di 1 mcg/kg/settimana. Se necessario, una seconda riduzione e' a 0,5 mcg/kg/die. Nei bambini e negliadolescenti la prima riduzione del farmaco e' a 40 mcg/m^2/settimana, la seconda riduzione e' a 20 mcg/m^2/settimana. La riduzione della do se del farmaco nei bambini e negli adolescenti e' realizzata modificando la dose raccomandata in un processo a due fasi a partire dalla doseiniziale di 60 mcg/m^2/settimana, a 40 mcg/m^2/settimana, poi se nece ssario 20 mcg/m^2/settimana. >>Riduzione della dose in monoterapia negli adulti. Dimezzare la dose se si riscontrano neutrofili <0,75x10^9/lo piastrine <50x10^9/l, sospendere se si riscontrano neutrofili <0,5x 10^9/l o piastrine <25x10^9/l. >>Particolari tipi di pazienti. Non usare in pazienti con funzionalita' epatica alterata. Non sono necessari aggiustamenti a causa dell'eta'. Monotarapia: iniziare con cautela neipazienti con danno renale moderato o grave. Ridurre la dose iniziale del 25% in caso di disfunzione renale moderata e del 50% se grave. Monitorare i pazienti con grave alterazione della funzionalita' renale. Se la funzionalita' renale diminuisse durante il trattamento, interrompere la terapia. Associazione: non trattare i pazienti con clearance della creatinina < 50 ml/minuto. Osservare i pazienti con insufficienza renale attentamente per l'insorgenza di anemia.

Conservazione

Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C).

Avvertenze

Sono stati osservati gravi effetti sul SNC, depressione, ideazione suicidaria e tentato suicidio, anche dopo l'interruzione. Considerare la necessita' di un'adeguata gestione terapeutica. Se i sintomi peggiorano, interrompere il farmaco e, se necessario, un trattamento psichiatrico. Bambini/adolescenti: e' controindicato in caso di presenza o anamnesi di condizioni psichiatriche gravi; ideazione suicidaria o tentato suicidio; sono stati riportati altri effetti indesiderati psichiatrici. Pazienti con infezione da HCV che presentano un disturbo concomitante da uso di sostanze: aumento del rischio di disturbi psichiatrici o esacerbare disturbi psichiatrici gia' esistenti. Se il trattamento e' necessario, valutare attentamente e gestire in modo adeguato la presenza di comorbilita' psichiatriche e il potenziale di uso di altre sostanze; monitorare durante la terapia e dopo l'interruzione. Si raccomandaun intervento precoce per la ricomparsa o per lo sviluppo di disturbi psichiatrici e uso di sostanze. Bambini: possibile ritardo sostanzial e della crescita; trattare dopo la puberta'. Sono stati osservati effetti piu' significativi (ottundimento e coma, compresi casi di encefalopatia) solitamente in anziani, trattati a dosi piu' alte per indicazioni oncologiche (completa risoluzione fino a tre settimane). Molto raramente si sono verificate convulsioni con alti dosaggi. Tutti i pazienti selezionati con epatite cronica C, venivano sottoposti a biopsia epatica prima dell'inclusione ma, in alcuni casi (ad es. genotipo 2 e 3),il trattamento e' attuabile senza conferma istologica. Raramente si r iportano reazioni di ipersensibilita' acuta; qualora si sviluppasse interrompere la terapia. Rash cutanei transitori non necessitano dell'interruzione. Controllare i pazienti adulti con anamnesi positiva di scompenso cardiaco congestizio, infarto miocardico e/o con aritmie pregresse o in atto. Si raccomandano controlli elettrocardiografici prima enel corso del trattamento. Le aritmie cardiache di solito rispondono alla terapia convenzionale ma possono richiedere l'interruzione. Sospendere il farmaco in pazienti che sviluppano un prolungamento dei marcatori della coagulazione che puo' essere indicativo di scompenso della funzionalita' epatica. La comparsa di piressia puo' essere correlata alla sindrome di tipo influenzale molto spesso osservata durante la terapia con l'interferone; in presenza di piressia persistente escludere altre cause. Mantenere i pazienti in trattamento in buone condizioni di idratazione (si riportano casi di ipotensione). Puo' essere necessario l'apporto sostitutivo di liquidi. Infiltrati polmonari, polmonite interstiziale e polmonite (occasionalmente fatale), sono stati osservati raramente. Sottoporre ogni paziente ad una radiografia del torace; se questa evidenzia infiltrati o alterazioni polmonari, monitorare il paziente e, se necessario, interrompere il farmaco. L'immediata interruzione e il trattamento con corticosteroidi sembra correlato alla risoluzione degli eventi avversi polmonari. Si segnala la possibilita' di sviluppo di auto-anticorpi e patologie autoimmuni. In pazienti con epatite cronica C sono stati riportati casi di sindrome di Vogt- Koyanagi-Harada (VKH). Se si sospetta tale sindrome, interrompere gli antivirali e discutere una terapia corticosteroidea. Si riportano raramente disturbi oftalmici dopo trattamento. Se si sviluppano o peggioramento disturbi oftalmici, considerare l'interruzione. In rari casi, pazienti adulti trattati per epatite cronica C hanno manifestato alterazioni tiroidee. Alcuni bambini trattati con farmaco/ribavirina hanno sviluppato incremento dell'ormone stimolatore della tiroide (TSH), altri hanno mostrato un decremento transitorio al di sotto del limite normale inferiore. Prima dell'inizio della terapia, valutare i livelli di TSH e trattare anomalie tiroidee. Se nel corso della terapia si manifestano sintomi compatibili con disfunzione tiroidea, verificare i livelli di TSH.In presenza di disfunzione tiroidea, il trattamento puo' essere conti nuato se i livelli di TSH possono essere mantenuti entro i limiti dei valori normali con adeguata terapia. Sono stati osservati casi o aggravamento di ipertrigliceridemia, a volte gravi; monitorare i livelli dilipidi. I pazienti co-infettati con HIV e che ricevono una terapia an ti-retrovirale molto attiva (HAART) presentano un aumentato rischio disviluppo di acidosi lattica; usare cautela. I pazienti co-infettati c on cirrosi avanzata sottoposti a terapia HAART possono presentare un maggior rischio di scompenso epatico e morte; l'aggiunta di un trattamento con interferone alfa puo' aumentare il rischio. Trattamento con didanosina ed elevata concentrazione plasmatica di bilirubina possono aumentare il rischio di scompenso epatico. Monitorare i pazienti co-infettati che ricevono sia una terapia antiretrovirale (ARV) sia un trattamento anti-epatite, valutando il loro punteggio Child-Pugh durante la terapia. Se i pazienti progrediscono fino ad uno scompenso epatico, sospendere immediatamente la terapia anti-epatite e rivalutare il trattamento antiretrovirale. I pazienti co-infettati con HCV/HIV trattati con farmaco/ribavirina e HAART potrebbero essere a rischio maggiore di sviluppare alterazioni ematologiche rispetto ai pazienti infettati soloda HCV. Sebbene la maggior parte di queste potrebbe essere risolta co n una riduzione di dose, garantire uno stretto monitoraggio dei parametri ematologici. E' vietata l'associazione con farmaco/ribavirina e zidovudina (rischio anemia). In pazienti co-infettati con HCV/HIV, sono disponibili limitati dati di efficacia e sicurezza in soggetti con conta CD4 <200 cell/mcl; usare con cautela. Con il farmaco/ribavirina sono stati riportati disturbi dentali e periodontali che possono causare perdita dei denti. La secchezza della bocca potrebbe avere un effetto dannoso su denti e mucose orali durante il trattamento a lungo termine; e' stato riscontrato vomito. La tollerabilita' e l'efficacia per il trattamento dell'epatite C in pazienti che abbiano ricevuto un trapianto di fegato o di altri organi non sono state studiate. La terapia puo' essere associata ad un incremento percentuale del rigetto di rene trapiantato. Prima dell'inizio della terapia effettuare esami ematologici ed ematochimici standard ed un test di funzionalita' tiroidea. Misurare HCV-RNA periodicamente durante il trattamento. Contiene saccarosioe meno di 1mmol di sodio. Una bassa dose (0,5 mcg/kg/settimana) non e ' efficace in monoterapia di mantenimento a lungo termine per la prevenzione della progressione della malattia nei pazienti non responder con cirrosi compensata. Non si riporta alcun effetto significativo sul tempo di sviluppo del primo evento clinico (scompenso epatico, carcinoma epatocellulare, morte e/o trapianto di fegato). Non usare come monoterapia di mantenimento a lungo termine.

Interazioni

I risultati di uno studio esplorativo a dosaggi ripetuti in cui venivano determinati i substrati del P450 in pazienti con epatite cronica C trattati con il farmaco una volta alla settimana (1,5 mcg/kg) per 4 settimane hanno dimostrato un aumento dell'attivita' di CYP2D6 e CYP2C8/9. Non e' stata osservata alcuna modifica nell'attivita' di CYP1A2, CYP3A4 o N- acetiltransferasi. Opportune precauzioni devono essere presequando si somministra peginterferone alfa-2b insieme a medicinali met abolizzati da CYP2D6 e CYP2C8/9, in particolare quelli con ristretto indice terapeutico, come warfarin, fenitoina (CYP2C9) e flecainide (CYP2D6). Questi riscontri possono essere parzialmente correlati a un'aumentata capacita' metabolica derivata da una ridotta infiammazione epatica in pazienti sottoposti a trattamento con il farmaco. Si raccomanda cautela quando viene iniziato il trattamento per epatite cronica con il medicinale in pazienti trattati con medicinali con un ristretto indice terapeutico e sensibili a lievi disturbi metabolici del fegato. In uno studio di farmacocinetica a dose multipla, non sono state riscontrate interazioni farmacocinetiche fra il farmaco e ribavirina. Metadone: nei pazienti con epatite cronica C in trattamento stabile di mantenimento con metadone e mai trattati con Peginterferone alfa-2b, l'aggiunta di 1,5 mcg /kg alla settimana di farmaco per via sottocutanea per quattro settimane, ha aumentato l'AUC di R-metadone di circa il 15 % (95 % IC per un rapporto stimato di AUC di 103 - 128 %). La rilevanza clinica di questi risultati non e' conosciuta; tuttavia i pazienti devono essere monitorati per i segni e i sintomi di un aumentato effetto sedativo oltre a depressione respiratoria. Il rischio di un prolungamento dell'intervallo QTc, deve essere preso in considerazione in particolare nei pazienti trattati con alte dosi di metadone. >>Co-infezione daHCV/HIV. Analoghi nucleosidici: l'uso di analoghi nucleosidici, in mo noterapia o in associazione con altri nucleosidi, ha condotto ad acidosi lattica. Dal punto di vista farmacologico, in vitro la ribavirina aumenta i metaboliti fosforilati dei nucleosidi purinici. Questa attivita' potrebbe potenziare il rischio di acidosi lattica indotta da analoghi nucleosidici delle purine (ad esempio didanosina o abacavir). La somministrazione concomitante di ribavirina e didanosina non e' raccomandata. Sono stati riportati casi di tossicita' mitocondriale, in particolare acidosi lattica e pancreatite, di cui alcuni fatali. Esacerbazione di anemia dovuta alla ribavirina e' stata riportata quando nel regime terapeutico per il trattamento di infezione da HIV era compresa anche la zidovudina, sebbene l'esatto meccanismo sia ancora da chiarire.L'uso concomitante di ribavirina e zidovudina non e' raccomandato a c ausa di un aumentato rischio di anemia. Deve essere considerata la possibilita' di sostituire la zidovudina in un regime terapeutico antiretrovirale combinato (ART) gia' stabilito. Questo sarebbe particolarmente importante per quei pazienti con una storia conosciuta di anemia indotta da zidovudina. Uno studio clinico sulla associazione di telbivudina, 600 mg al giorno, con interferone alfa-2a pegilato, 180 mcg somministrati per via sottocutanea una volta a settimana, indica che questa associazione e' correlata ad un aumento del rischio di sviluppare neuropatia periferica. Il meccanismo alla base di questi eventi non e' noto. Tuttavia, la sicurezza e l'efficacia di telbivudina in associazionecon interferoni per il trattamento della epatite B cronica non sono s tate dimostrate. Pertanto, l'associazione del medicinale con telbivudina e' controindicata.

Effetti indesiderati

Monoterapia o associazione con ribavirina. Infezioni ed infestazioni: infezione virale, faringite; infezione batterica, infezione fungina, influenza, infezione delle alte vie respiratorie, bronchiti, herpes simplex, sinusite, otite media, rinite; infezione al sito di iniezione, infezione delle basse vie respiratorie. Sistema emolinfopoietico: anemia, neutropenia; anemia emolitica, leucopenia, trombocitopenia, linfoadenopatia; anemia aplastica; aplasia delle cellule della serie rossa. Sistema immunitario: ipersensibilita' acuta; sarcoidosi. Endocrine: ipotiroidismo, ipertiroidismo. Metabolismo e nutrizione: anoressia; ipocalcemia, iperuricemia, disidratazione, aumento dell'appetito; diabete mellito, ipertrigliceridemia; chetoacidosi diabetica. Psichiatrici: depressione, ansieta', labilita' emotiva, concentrazione ridotta, insonnia; aggressione, agitazione, rabbia, umore alterato, comportamento anormale, nervosismo, disturbi del sonno, diminuzione della libido, apatia, sogni insoliti, pianto; suicidio, psicosi, allucinazioni, attacchi di panico; disturbo bipolare; ideazione omicida, mania. Sistema nervoso: cefalea, capogiri; amnesia, diminuzione della memoria, sincope, emicrania atassia, confusione, nevralgia, parestesia, ipoestesia, iperestesia, ipertonia, sonnolenza, disturbi dell'attenzione, tremori, disgeusia; neuropatia, neuropatia periferica; convulsione; emorragia cerebrovascolare, ischemia cerebrovascolare, encefalopatia; paralisi facciale,mononeuropatie. Occhi: disturbi visivi, visione offuscata, fotofobia, congiuntivite, irritazione agli occhi, disordine lacrimale, dolore ag li occhi, occhio secco; essudati retinici; perdita dell'acuita' visivao del campo visivo, emorragie retiniche, retinopatie, occlusione arte riosa o venosa retinica, nevrite ottica, papilledema, edema maculare. Orecchio e labirinto: diminuzione/perdita dell'udito, tinnito, vertigini; dolore all'orecchio. Cardiache: palpitazioni, tachicardia; infartodel miocardio; insufficienza cardiaca congestizia, cardiomiopatia, ar itmia, pericarditi; ischemia cardiaca; effusione pericardica. Vascolari: ipotensione, ipertensione, vampate di calore; vasculiti. Respiratorie, toraciche e mediastiniche: dispnea, tosse; disfonia, epistassi, disturbi respiratori, congestione del tratto respiratorio, congestione dei seni, congestione nasale, rinorrea, aumento della secrezione delle alte vie, dolore faringolaringeo; malattia polmonare interstiziale. Gastrointestinali: vomito, nausea, dolore addominale, diarrea, secchezzadella bocca; dispepsia, malattia da reflusso gastroesofageo, stomatit e, ulcerazioni della bocca, glossodinia, sanguinamento gengivale, costipazione, flatulenza, emorroidi, cheiliti, distensione addominale, gengivite, glossite, disturbi dentali; pancreatite, dolore del cavo orale; colite ischemica; colite ulcerativa. Epatobiliari: iperbilirubinemia, epatomegalia. Cute e tessuto sottocutaneo: alopecia, prurito, secchezza della pelle, rash; psoriasi, reazione di fotosensibilita', rash maculopapulare, dermatiti, rash eritematoso, eczema, sudorazione notturna, iperidrosi, acne, foruncolosi, eritema, orticaria, alterazione della consistenza del capello, alterazioni alle unghie; sarcoidosi cutanea; sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi tossica epidermica, eritema multiforme. Sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: mialgia, artralgia, dolore muscoloscheletrico; artrite, dolore alla schiena,spasmi muscolari, dolore alle estremita'; dolore alle ossa, debolezza muscolare; rabdomiolisi, miosite, artrite reumatoide. Renali e urinar ie: minzione frequente, poliuria, anomalie urinarie; danno renale, insufficienza renale. Apparato riproduttivo e della mammella: amenorrea, dolore al seno, menorragia, disturbi mestruali, disturbi ovarici, disturbi vaginali, disfunzione sessuale, prostatite, disfunzione erettile.Sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: reazi one e dolore al sito di iniezione, infiammazione al sito di iniezione,affaticamento, astenia, irritabilita', brividi, piressia, sintomi di tipo influenzale, dolore; dolore e fastidio toracico, malessere, edemafacciale, periferico, sensazione di malessere, sete; necrosi al sito di iniezione. Esami diagnostici: calo ponderale. Bambini e adolescentiin associazione con ribavirina. Infezioni ed infestazioni: infezione fungina, influenza, herpes orale, otite media, faringite streptococcica, nasofaringite, sinusite; polmonite, ascariasi, enterobiasi, herpes zoster, cellulite, infezione del tratto urinario, gastroenterite. Sistema emolinfopoietico: anemia, leucopenia, neutropenia; trombocitopenia, linfadenopatia. Endocrine: ipotiroidismo. Metabolismo e nutrizione: anoressia, diminuzione dell'appetito. Psichiatrici: ideazione suicidaria, depressione, aggressivita', labilita' affettiva, rabbia, agitazione, ansia, umore alterato, irrequietezza, nervosismo, insonnia; comportamento anormale, umore depresso, disturbi emotivi, paura, incubo. Sistema nervoso: mal di testa, capogiri; disgeusia, sincope, disturbi dell'attenzione, sonnolenza, scarsa qualita' del sonno; nevralgia, letargia, parestesia, ipoestesia, iperattivita' psicomotoria, tremore. Occhi:dolore agli occhi; emorragia congiuntivale, prurito oculare, cheratit e, visione offuscata, fotofobia. Orecchio e labirinto: vertigini. Cardiache: palpitazioni, tachicardia. Vascolari: vampate, ipotensione, pallore. Respiratorie, toraciche e mediastiniche: tosse, epistassi, dolore laringofaringeo; dispnea, fastidio nasale, rinorrea. Gastrointestinali: dolore addominale, addome superiore, vomito, nausea; diarrea, stomatite aftosa, cheilosi, ulcerazione della bocca, disturbi di stomaco, dolore orale; dispepsia, gengivite. Epatobiliari: epatomegalia. Cute etessuto sottocutaneo: alopecia, pelle secca; prurito, rash, rash erit ematoso, eczema, acne, eritema; reazione di fotosensibilita', rash maculo-papulare, esfoliazione della pelle, disturbi della pigmentazione, dermatite atopica, scoloramento della pelle. Sistema muscoloscheletrico e tessuto connettivo: mialgia, artralgia; dolore muscoloscheletricoealle estremita', alla schiena; contrattura muscolare, spasmi muscolar i. Renali e urinarie: proteinuria. Apparato riproduttivo e della mammella: dismenorrea (Femmine). Sistemiche e condizioni relative alla sededi somministrazione: eritema al sito di iniezione, stanchezza, piress ia, rigidita', malattia simil-influenzale, astenia, dolore, malessere,irritabilita'; reazione, prurito, rash, secchezza e dolore al sito di iniezione, sensazione di freddo; dolore e fastidio toracico, dolori f acciali. Esami diagnostici: diminuzione del tasso di crescita; aumentodei valori nel sangue dell'ormone stimolante la tiroide, aumentata ti ro globulina; anticorpo anti-tiroide positivo. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura: contusione.

Gravidanza e allattamento

Donne potenzialmente fertili/contraccezione negli uomini e nelle donne: l'uso del farmaco e' raccomandato nelle donne in eta' fertile solo quando sia adottato un efficace metodo contraccettivo durante il trattamento. Terapia di associazione con ribavirina: le pazienti di sesso femminile o le partner di pazienti maschi che assumono il farmaco in associazione a ribavirina devono porre estrema attenzione nell'evitare lagravidanza. Le donne potenzialmente fertili devono utilizzare un cont raccettivo efficace durante il trattamento e nei 4 mesi dopo il termine del trattamento. I pazienti di sesso maschile o le loro partner devono ricorrere ad un adeguato metodo contraccettivo durante il trattamento e per 7 mesi dopo la conclusione del trattamento. Non vi sono dati adeguati provenienti dall'uso dell'interferone alfa2-b in donne in gravidanza. Gli studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva. Interferone alfa-2b si e' dimostrato induttore di aborto nei primati. Anche il medicinale potrebbe causare questo effetto. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Il farmaco deveessere utilizzato durante la gravidanza solo se il beneficio atteso g iustifichi il potenziale rischio per il feto. Terapia di associazione con ribavirina: la ribavirina causa gravi anomalie alla nascita se somministrata durante la gravidanza, percio' la terapia con ribavirina e'controindicata in donne in gravidanza. Non e' noto se i componenti de l medicinale vengano escreti nel latte materno. A causa delle potenziali reazioni avverse nei bambini allattati al seno, l'allattamento deveessere interrotto prima dell'inizio del trattamento. Non ci sono dati disponibili sugli effetti potenziali del trattamento con il medicinal e sulla fertilita' maschile o femminile.