Pradaxa - 10x1cps 110mg

Dettagli:
Nome:Pradaxa - 10x1cps 110mg
Codice Ministeriale:038451050
Principio attivo:Dabigatran Etexilato Mesilato
Codice ATC:B01AE07
Fascia:A
Prezzo:18.42
Produttore:Boehringer Ingelheim It.Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Capsule rigide
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Al riparo dall'umidità
Scadenza:36 mesi

Denominazione

PRADAXA 110 MG CAPSULE RIGIDE

Formulazioni

Pradaxa - 10x1cps 110mg
Pradaxa - 30x1cps 110mg
Pradaxa - 60x1cps 110mg
Pradaxa - Fl 60cps 110mg

Categoria farmacoterapeutica

Antitrombotici.

Principi attivi

Dabigatran etexilato (come mesilato).

Eccipienti

Contenuto della capsula: acido tartarico; gomma arabica; ipromellosa; dimeticone 350; talco; idrossipropilcellulosa. Capsula: carragenina; potassio cloruro; titanio diossido; indigo carminio (E132); giallo tramonto (E110); ipromellosa; acqua depurata. Inchiostro nero per stampa: gommalacca; alcool N-butilico; alcool isopropilico; etanolo denaturatoindustriale; ferro ossido nero (E172); acqua depurata; glicole propil enico.

Indicazioni

Prevenzione primaria di episodi tromboembolici in pazienti adulti sottoposti a chirurgia sostitutiva elettiva totale dell'anca o del ginocchio; prevenzione di ictus e embolia sistemica in pazienti adulti con fibrillazione atriale non valvolare con uno o piu' dei seguenti fattori di rischio: precedente ictus, attacco ischemico transitorio o embolia sistemica (ES); frazione di eiezione del ventricolo sinistro < 40 %; insufficienza cardiaca sintomatica, >= Classe 2 della classificazione della New York Heart Association (NYHA); eta' >= 75 anni; eta' >= 65 anni associata con una delle seguenti condizioni: diabete mellito, coronaropatia o ipertensione.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; pazienti con grave insufficienza renale (CLCr < 30 ml/min); sanguinamento attivo clinicamente significativo; lesioni o condizioni che comportino un rischio significativo di sanguinamento maggiore come ulcera gastrointestinale in corso o recente, presenza di neoplasie ad elevato rischio di sanguinamento, recente lesione cerebrale o spinale, recente intervento chirurgico a livello cerebrale, spinale od oftalmico, recente emorragia intracranica, varici esofagee accertate o sospette, malformazioni arterovenose, aneurismi vascolari o anomalie vascolari maggiori intraspinali o intracerebrali; trattamento concomitante con ogni altro anticoagulante come eparina non frazionata (ENF), eparine a basso peso molecolare (enoxaparina, dalteparina ecc.), derivati dell'eparina (fondaparinux ecc.), anticoagulanti orali (warfarin, rivaroxaban,apixaban ecc.) fatta eccezione per l'eventualita' di un cambio di ter apia a o da farmaco o quando l'ENF e' somministrata alle dosi necessarie per mantenere pervio un catetere centrale venoso o arterioso; insufficienza epatica o malattia epatica che possa avere un qualsiasi impatto sulla sopravvivenza; trattamento concomitante con ketoconazolo ad uso sistemico, ciclosporina, itraconazolo, tacrolimus e dronedarone; protesi valvolari cardiache che richiedano trattamento anticoagulante.

Posologia

>>Prevenzione di episodi di TEV. Pazienti sottoposti a chirurgia sostitutiva elettiva del ginocchio: 220 mg 1 volta al giorno (2 cps da 110 mg). Iniziare il trattamento per via orale entro 1-4 ore dalla conclusione dell'intervento con 1 cps e continuare dal giorno successivo con 2 cps 1 volta al giorno per 10 giorni. Pazienti sottoposti a chirurgiasostitutiva elettiva dell'anca: 220 mg 1 volta al giorno. Iniziare il trattamento per via orale entro 1-4 ore dalla conclusione dell'interv ento con 1 cps e continuare dal giorno successivo con 2 cps 1 volta algiorno per un totale di 28-35 giorni. Per i seguenti gruppi la dose g iornaliera raccomandata e' 150 mg 1 volta al giorno (2 cps da 75 mg): pazienti con insufficienza renale moderata; pazienti che ricevono contestualmente verapamil, amiodarone, chinidina; pazienti di eta' >=75 anni. Per entrambi gli interventi, se l'emostasi non fosse normale, rimandare l'inizio del trattamento. Se il trattamento non viene iniziato il giorno dell'intervento, cominciare con 2 cps 1 volta al giorno. Valutazione della funzione renale: calcolare la clcr prima dell'inizio deltrattamento per escludere i pazienti con insufficienza renale grave; monitorare la funzionalita' renale durante il trattamento. Pazienti con insufficienza renale moderata: usare con cautela alla dose di 150 mg1 volta al giorno. Uso concomitante con inibitori della P-gp da debol i a moderati: ridurre la dose a 150 mg 1 volta al giorno, in pazienti che ricevano contemporaneamente dabigatran etexilato e amiodarone, chinidina o verapami; nei pazienti con compromissione renale moderata considerare una riduzione della dose a 75 mg al giorno. Pazienti anziani (> 75 anni): 150 mg 1 volta al giorno; trattare i pazienti con cautelamonitorando la funzionalita' renale durante il trattamento, al fine d i prevederne un declino o un deterioramento. E' controindicato in casodi insufficienza epatica o di malattia epatica che possa avere un qua lsiasi impatto sulla sopravvivenza. Pazienti con peso corporeo < 50 kgo > 110 kg: non e' necessario un aggiustamento della dose, ma si racc omanda uno stretto controllo clinico. Switching: attendere 24 ore dall'ultima dose prima di passare dal farmaco ad un anticoagulante parenterale. Da anticoagulanti parenterali al farmaco: somministrare dabigatran etexilato 0-2 ore prima della prevista somministrazione della dose successiva della terapia originaria o al momento della sospensione in caso di trattamento continuo. Popolazione pediatrica: non c'e' un uso rilevante. Mancata assunzione di una dose: proseguire con le restanti dosi giornaliere alla stessa ora del giorno successivo. Non raddoppiare le dosi per compensare la dimenticanza della dose. >>Prevenzione di ictus e ES in pazienti adulti con fibrillazione atriale non valvolare con uno o piu' fattori di rischio: 300 mg (1 cps da 150 mg 2 volte al giorno). Continuare la terapia a lungo termine. Per i seguenti 2 gruppi la dose giornaliera e' di 220 mg (1 cps da 110 mg 2 volte al giorno): pazienti di eta' >=80 anni; pazienti in trattamento concomitante converapamil. Per i seguenti gruppi identificare la dose giornaliera di 300 mg o di 220 mg su base individuale valutando il rischio tromboembolico e il rischio di sanguinamento: pazienti di eta' compresa tra 75 e80 anni; pazienti con insufficienza renale moderata; pazienti con gas trite, esofagite o reflusso gastroesofageo; altri pazienti ad aumentato rischio di sanguinamento. Pazienti anziani (75-80 anni): 300 mg; a discrezione del medico puo' essere considerata una dose giornaliera di 220 mg, quando il rischio tromboembolico sia basso ed il rischio di sanguinamento elevato. Pazienti di eta' >=80 anni: una dose giornaliera di 220 mg. Negli anziani (eta' >75 anni), valutare la funzionalita' renale calcolando la CLCr prima dell'inizio del trattamento per escludere pazienti con grave insufficienza renale e monitorarla anche durante la terapia. Pazienti a rischio di sanguinamento: quando e' identificata un'eccessiva esposizione a dabigatran, si raccomanda una dose pari a220 mg. Quando si verifica un sanguinamento clinicamente rilevante, i nterrompere il trattamento. Per i soggetti con gastrite, esofagite o reflusso grastroesofageo, la dose di 220 mg puo' essere considerata a causa dell'elevato rischio di sanguinamento gastro-intestinale maggiore. Valutare la funzione renale prima dell'inizio e durante il trattamento, soprattutto nei pazienti anziani (>7 anni). Pazienti con insufficienza renale moderata: si raccomandano 300 mg. Per i pazienti ad elevato rischio di sanguinamento: considerare una riduzione della dose a 220mg. Pazienti con insufficienza renale: controindicato. Uso concomitan te con inibitori della P-gp da deboli a moderati: non e' necessario alcun aggiustamento della dose in caso di uso concomitante con amiodarone o chinidina. Nei pazienti in trattamento sia con dabigatran etexilato che con verapamil, ridurre la dose di dabigatran a 220 mg. In tal caso assumere insieme il farmaco e verapamil. Peso: non e' necessario unaggiustamento della dose, ma si raccomanda uno stretto controllo clin ico in pazienti con peso corporeo < 50 kg. Insufficienza epatica: e' controindicato in caso di insufficienza epatica o di malattia epatica che possa avere un qualsiasi impatto sulla sopravvivenza. Switching: attendere 12 ore dall'ultima dose prima di passare da dabigatran etexilato ad un anticoagulante parenterale. Da anticoagulanti parenterali al farmaco: somminitrare dabigatran etexilato 0-2 ore prima che sia dovuta la dose successiva della terapia originaria o al momento della sospensione in caso di trattamento continuo. Dal farmaco ad antagonisti della vitamina K(AVK): l'inizio della terapia con l'AVK deve essere stabilito sulla base della CLCr secondo le seguenti indicazioni: CLCr >=50 ml/min, iniziare l'AVK 3 giorni prima della sospensione di dabigatran etexilato; CLCr >=30-<50 ml/min, iniziare l'AVK 2 giorni prima della sospensione di dabigatran etexilato. Non effettuare il test di INR finche' non siano trascorsi almeno 2 giorni dalla sospensione del farmaco.Da AVK al prodotto: sospendere l'AVK. Dabigatran etexilato puo' esser e somministrato non appena l'INR sia < 2. Cardioversione: i pazienti sottoposti a cardioversione possono continuare il trattamento con dabigatran. Popolazione pediatrica: non c'e' un uso rilevante nella popolazione pediatrica. Mancata assunzione di una dose: la dose dimenticata puo' ancora essere assunta fino a 6 ore prima dell'assunzione della dose successiva. Dopo di che la dose dimenticata deve essere omessa. Non raddoppiare le dosi per compensare la dimenticanza della dose. Inghiottire il farmaco intero con acqua, con o senza cibo. Non aprire le capsule.

Conservazione

Blister: conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'. Flacone: conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'. Tenere il flacone ben chiuso.

Avvertenze

I pazienti con enzimi epatici elevati, sono stati esclusi negli studi clinici controllati in cui si valutava la prevenzione di TEV a seguitodi interventi di chirurgia sostitutiva elettiva totale dell'anca o de l ginocchio, come pure dagli studi in cui si investigava la prevenzione di ictus e embolia sistemica con fibrillazione atriale non valvolare. Non c'e' esperienza sul trattamento di questa sottopopolazione di pazienti e pertanto l'uso del farmaco non e' raccomandato. Utilizzare dabigatran etexilato con cautela in condizioni di aumentato rischio di sanguinamento ed in situazioni che prevedono l'uso concomitante con sostanze che alterano l'emostasi attraverso l'inibizione della aggregazione piastrinica. Un' immotivata caduta dei valori di emoglobina e/o dell'ematocrito o della pressione arteriosa deve indurre alla ricerca delsito di sanguinamento. Fattori quali una ridotta funzionalita' renale , eta' >= 75 anni, basso peso corporeo < 50 kg, co-somministrazione diinibitori della P-gp da deboli a moderati sono associati ad un aument o dei livelli plasmatici di dabigatran. L'uso concomitante di ticagrelor aumenta l'esposizione a dabigatran e puo' determinare interazione farmacodinamica, che puo' risultare in un aumentato rischio di sanguinamento. L'uso di acido acetilsalicilico (ASA), clopidogrel o antinfiammatori non steroidei (FANS), come anche la presenza di esofagite, gastrite o reflusso gastroesofageo aumentano il rischio di sanguinamento gastrointestinale. In questi pazienti con fibrillazione atriale considerare una dose di 220 mg assunti come una capsula da 110 mg due volte algiorno e eseguire la posologia raccomandata. Considerare la somminist razione di un IPP per prevenire il sanguinamento gastrointestinale. Ilrischio di sanguinamento puo' aumentare in pazienti trattati contestu almente con inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) o con inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina (SNRI). Si raccomanda un'attenta osservazione clinica, soprattutto se i fattori di rischio sono combinati. La presenza dilesioni, condizioni, procedure e/o trattamento con farmaci, che aumen tano significativamente il rischio di sanguinamento maggiore richiede un'accurata valutazione del rapporto rischio-beneficio. Di norma il farmaco non richiede un monitoraggio di routine dei parametri di coagulazione. Tuttavia puo' essere utile la valutazione dell'effetto anticoagulante correlato a dabigatran per evitare un'esposizione eccessivamente alta a dabigatran in presenza di ulteriori fattori di rischio. Il test INR non e' attendibile nei pazienti in trattamento e sono stati riportati falsi positivi di innalzamento dell'INR. Non effettuare pertanto il test INR. Il tempo di trombina su plasma diluito (dTT), il tempo di aggregazione dell'ecarina (ECT), il tempo di tromboplastina parziale attivata (aPTT) possono fornire informazioni utili, ma i test non sono standardizzati e i risultati devono essere interpretati con cautela. Di seguito vengono mostrati i valori limite di soglia al tempo di valle dei test di coagulazione che possono essere associati ad un aumentato rischio di sanguinamento. Prevenzione di TEV. dTT [ng/ml]: > 67; aPTT [x-volte maggiore del limite superiore della norma]: > 1,3; INR: non effettuare. >> Prevenzione di ictus e ES. dTT [ng/ml]: >200; ECT [x-volte maggiore del limite superiore della norma]: >3; aPTT [x-volte maggiore del limite superiore della norma]: >2; INR: non effettuare. I pazienti che sviluppano un'insufficienza renale acuta devono sospendere l'assunzione del farmaco. I dati in pazienti di peso < 50 kg sono limitati. Quando si verifica un grave sanguinamento sospendere il trattamento e l'origine del sanguinamento indagata. Non somministrare in concomitanza medicinali che possono accrescere il rischio di emorragia e somministrarli con cautela. Puo' essere considerato l'utilizzo di medicinali fibrinolitici per il trattamento dell'ictus ischemico acuto se il paziente presenta un dTT, ECT o un aPTT al di sotto del limite superiore dei valori normali, in accordo all'intervallo di riferimento locale. Con la cosomministrazione di induttori della P-gp si puo' prevedere una riduzione delle concentrazioni plasmatiche di dabigatran, pertanto deve essere evitata. I pazienti in trattamento con dabigatran etexilato che vengono sottoposti a intervento chirurgico o a procedure invasive sono esposti a un aumentato rischio di sanguinamento. Pertanto gli interventi chirurgici possono richiedere la sospensione temporanea del trattamento. Quando il trattamento viene sospeso temporaneamente si raccomanda cautela ed un monitoraggio dell'attivita' anticoagulante.La clearance di dabigatran in pazienti con insufficienza renale puo' richiedere maggior tempo. Valutare questo aspetto prima di ogni procedura. In tali casi un test di coagulazione puo' aiutare a determinare se la emostasi sia ancora compromessa. Fase pre-operatoria: se e' richiesto un intervento urgente, sospendere temporaneamente dabigatran etexilato. Rimandare l'operazione/intervento, se possibile, almeno fino a 12 ore dopo l'ultima dose assunta. Se l'intervento non puo' essere rimandato puo' verificarsi un maggior rischio di sanguinamento. Procedurequali l'anestesia spinale richiedono funzioni emostatiche normali. Il rischio di ematoma spinale o epidurale puo' essere aumentato nei casi di iniezione traumatica o ripetuta e dall'uso prolungato di cateteri epidurali. Dopo la rimozione di un catetere, deve trascorrere un intervallo di almeno 2 ore prima della somministrazione della prima dose didabigatran etexilato. Questi pazienti richiedono un'osservazione freq uente dei segni neurologici e sintomi di ematoma spinale o epidurale. I pazienti ad elevato rischio di sanguinamento o i pazienti a rischio di sovraesposizione, in particolare i pazienti con insufficienza renale moderata, devono essere trattati con cautela. Il trattamento puo' riprendere dopo che sia stata raggiunta una emostasi normale. I dati di efficacia e sicurezza disponibili per dabigatran in questi pazienti sono limitati e pertanto devono essere trattati con cautela. Non sono disponibili dati sull'uso del farmaco in pazienti sottoposti a intervento per frattura dell'anca. Pertanto il trattamento non e' raccomandato.Nello studio di fase III RE-LY l'incidenza totale di infarto miocardi co (IM) era rispettivamente 0,82, 0,81 e 0,64 % / anno per dabigatran etexilato 110 mg due volte al giorno, dabigatran etexilato 150 mg due volte al giorno e warfarin, con un aumento del rischio relativo per dabigatran del 29 % e 27 % rispetto a warfarin. Inoltre e' stato osservato un maggior rischio di IM nei pazienti che assumevano in concomitanza ASA piu' clopidogrel o clopidogrel solo. Il farmaco contiene il colorante giallo tramonto (E110) che puo' causare reazioni allergiche.

Interazioni

L'uso concomitante di altri anticoagulanti orali o parenterali aumental'incidenza di sanguinamenti maggiori di circa 2,5 volte, sia con dab igatran etexilato che con warfarin, soprattutto durante il passaggio da un anticoagulante ad un altro. L'ENF puo' essere somministrata alle dosi necessarie per mantenere pervio un catetere centrale venoso o arterioso. L'uso concomitante di antiaggreganti, ASA o clopidogrel, approssimativamente raddoppia l'incidenza di sanguinamenti maggiori sia condabigatran etexilato che con warfarin. La cosomministrazione di dabig atran etexilato e clopidogrel non determinava un ulteriore prolungamento dei tempi di sanguinamento capillare rispetto a clopidogrel in monoterapia. L'effetto della cosomministrazione di dabigatran etexilato e ASA sul rischio di sanguinamento e' stato studiato in pazienti con fibrillazione atriale in uno studio di fase II nel quale era applicata una co-somministrazione randomizzata di ASA. I FANS somministrati come analgesici a breve durata d'azione nel periodo perioperatorio hanno mostrato di non essere associati ad un aumentato rischio di sanguinamentoquando associati a dabigatran etexilato. L'uso cronico di FANS aument ava il rischio di sanguinamento di circa il 50 % sia con dabigatran etexilato che con warfarin. Pertanto, a causa del rischio di emorragia, si raccomanda la stretta osservazione di segni di sanguinamento. L'usoconcomitante di EBPM non e' stato valutato in modo specifico. Dopo il passaggio da un trattamento di 3 giorni con 40 mg di enoxaparina somm inistrati una volta giorno per via s.c., 24 ore dopo la somministrazione dell'ultima dose di enoxaparina l'esposizione a dabigatran era lievemente inferiore rispetto a quella successiva alla somministrazione didabigatran etexilato da solo (dose singola da 220 mg). E' stata osser vata una maggiore attivita' anti-FXa/FIIa dopo la somministrazione di dabigatran etexilato preceduta dal pre-trattamento con enoxaparina rispetto al trattamento con dabigatran etexilato da solo. I risultati di altri test di attivita' anti-coagulante correlata a dabigatran non erano modificati in modo significativo dal pre-trattamento con enoxaparina. Dabigatran etexilato e dabigatran non sono metabolizzati dal sistema del citocromo P450 e non hanno effetti in vitro sugli enzimi umani del citocromo P450. Dabigatran etexilato e' un substrato del trasportatore d'efflusso P-gp. La cosomministrazione con inibitori della P-gp e'probabile che determini un aumento delle concentrazioni plasmatiche d i dabigatran. Se non diversamente prescritto in modo specifico, e' richiesto uno stretto controllo clinico quando dabigatran sia co-somministrato con forti inibitori della P-gp. Un test di coagulazione aiuta adidentificare i pazienti con un maggior rischio di sanguinamento dovut o a un'aumentata esposizione a dabigatran. I seguenti potenti inibitori della P-gp sono controindicati: Il ketoconazolo somministrato per via sistemica, la ciclosporina, l'itraconazolo, il tacrolimus e il dronedarone. Utilizzare gli inibitori della P-gp da deboli a moderati con cautela. Ketoconazolo: l'uso concomitante con ketoconazolo sistemico e'controindicato. Dronedarone: il trattamento concomitante con dronedar one e' controindicato. Amiodarone: si raccomanda un attento controllo clinico quando dabigatran etexilato e' associato a amiodarone, particolarmente quando si verifichi un sanguinamento e con maggiore attenzione nel caso di pazienti con compromissione renale da lieve a moderata. Chinidina: si raccomanda un attento controllo clinico quando dabigatran etexilato e' associato a chinidina, particolarmente quando si verifichi un sanguinamento e con maggiore attenzione nel caso di pazienti con compromissione renale da lieve a moderata. Verapamil: l'aumento massimo di esposizione a dabigatran e' stato osservato con la prima dose di una formulazione a rilascio immediato di verapamil, somministrata un'ora prima dell'assunzione di dabigatran etexilato; si richiede un attento controllo clinico. Nei pazienti con funzionalita' renale normale dopo l'intervento chirurgico di sostituzione di anca o ginocchio, trattati con dabigatran etexilato e verapamil contemporaneamente, ridurre la dose deve a 150 mg assunti come 2 cps da 75 mg una volta al giorno.Valutare una riduzione della dose a 75 mg al giorno nei pazienti con compromissione renale moderata, trattati contemporaneamente con dabigatran etexilato e verapamil. Per i pazienti con fibrillazione atriale non valvolare, trattati per la prevenzione di ictus e ES con dabigatranetexilato e verapamil, ridurre la dose a 220 mg assunti come una caps ula da 110 mg due volte al giorno; si raccomanda un attento controllo clinico nel caso di un sanguinamento e in pazienti con compromissione renale da lieve a moderata. Non e' stata osservata un'interazione significativa quando verapamil e' stato somministrato 2 ore dopo l'assunzione di dabigatran etexilato. Cio' e' spiegato dall'assorbimento completo di dabigatran dopo 2 ore. Claritromicina: non puo' essere esclusa un'interazione clinicamente significativa quando associato a claritromicina; effettuare un attento controllo in caso di sanguinamento, in pazienti con compromissione renale da lieve a moderata. Ticagrelor: quando una dose singola di 75 mg di dabigatran etexilato e' stata cosomministrata a una dose iniziale di 180 mg di ticagrelor, l'AUC e la Cmax didabigatran sono aumentate rispettivamente di 1,73 e di 1,95 volte. I seguenti potenti inibitori della P-gp non sono stati studiati clinicamente, ma sulla base dei dati in vitro e' atteso un effetto simile a quello del ketoconazolo: itraconazolo, tacrolimus e ciclosporina, che sono controindicati. Non sono disponibili ne' dati clinici ne' dati in vitro per posaconazolo. Evitare la cosomministrazione di un induttore della P-gp puo' ridurre le concentrazioni di dabigatran. Rifampicina: l'effetto induttore era diminuito determinando un'esposizione a dabigatran vicina al valore di riferimento entro il settimo giorno successivoalla sospensione del trattamento con rifampicina. Gli inibitori della proteasi quali ritonavir e le sue associazioni con altri inibitori de lla proteasi influiscono sulla P-gp. Digossina: quando il farmaco e' stato somministrato in associazione a digossina non sono state osservate ne' modifiche sulla digossina ne' alterazioni cliniche significativedell'esposizione a dabigatran. Gli SSRI e gli SNRI hanno incrementato il rischio di sanguinamento in tutti i gruppi di trattamento dello st udio RE-LY. Pantoprazolo ed altri inibitori della pompa protonica (PPI) sono stati co-somministrati con il farmaco negli studi clinici e il trattamento concomitante con PPI non ha manifestato di ridurre l'efficacia del medicinale. Ranitidina: la somministrazione di con il farmaconon ha effetti clinicamente rilevanti sull'assorbimento di dabigatran .

Effetti indesiderati

>>Prevenzione primaria di TEV dopo chirurgia sostitutiva dell'anca o del ginocchio. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: anemia; comune: calo dell'emoglobina; raro: trombocitopenia; non comune: calo dell'ematocrito. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilita' al medicinale; raro: rash cutaneo, prurito, reazione anafilattica, angioedema, orticaria; non nota: broncospasmo. Patologie del sistema nervoso. Raro: emorragia intracranica. Patologie vascolari. Non comune: ematoma; raro: emorragia; non comune: emorragie dalle ferite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: epistassi; raro: emottisi. Patologie gastrointestinali. Non comune: emorragia gastrointestinale, diarrea, nausea, emorragia rettale, emorragia emorroidale, vomito; raro: dolore addominale, dispepsia, ulcera gastrointestinale, gastroesofagite, malattia da reflusso gastroesofageo, disfagia. Patologie epatobiliari. Comune: funzionalita' epatica alterata / Test di funzionalita' epatica alterati; non comune: aumento dell'alanina aminotransferasi, aumento dell'aspartato aminotransferasi, aumento degli enzimi epatici, iperbilirubinemia. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: emorragia cutanea. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: emartrosi. Patologie renali e urinarie. Non comune: emorragia genitourinaria, inclusa ematuria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sededi somministrazione. Raro: emorragia al sito di iniezione, emorragia al sito di inserzione del catetere, sanguinamento. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Non comune: emorragia traumatica, ematoma post-procedurale, emorragia post- procedurale, suppurazione post-procedurale, secrezione dalle ferite; raro: emorragia al sito di incisione, anemia post-operatoria. Procedure mediche e chirurgiche. Raro: drenaggio della ferita, drenaggio post-procedurale. >>Prevenzione di ictus e ES in pazienti con fibrillazione atriale. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia; non comune; calo dell'emoglobina, trombocitopenia; raro: calo dell'ematocrito. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilita' al medicinale, rash cutaneo, prurito; raro: reazione anafilattica, angioedema, orticaria; non nota:broncospasmo. Patologie del sistema nervoso. Non comune: emorragia in tracranica. Patologie vascolari. Non comune: ematoma, emorragia. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: epistassi; non comune: emottisi. Patologie gastrointestinali. Comune: emorragia gastrointestinale, dolore addominale, diarrea, dispepsia, nausea; non comune: emorragia rettale, emorragia emorroidale, ulcera gastrointestinale, gastroesofagite, malattia da reflusso gastroesofageo, vomito, disfagia. Patologie epatobiliari. Non comune: funzionalita' epatica alterata /Test di funzionalita' epatica alterati, aumento dell'alanina aminotra nsferasi, aumento dell'aspartato aminotransferasi; raro: aumento deglienzimi epatici, iperbilirubinemia. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: emorragia cutanea. Patologie del sistema muscol oscheletrico e del tessuto connettivo. Raro: emartrosi. Patologie renali e urinarie. Comune: emorragia genitourinaria, inclusa ematuria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione.Raro: emorragia al sito di iniezione, emorragia al sito di inserzione del catetere. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura . Raro: emorragia traumatica, emorragia al sito di incisione. >>Prevenzione di TEV. Sanguinamento. Le definizioni di reazioni avverse di sanguinamento maggiore negli studi RE-NOVATE e RE-MODEL erano le seguenti: sanguinamento fatale; sanguinamento clinicamente manifesto ed associato ad un calo di emoglobina >= 20 g/l (corrispondente a 1,24 mmoli/l)entrambi in eccesso rispetto a quanto atteso; sanguinamento clinicame nte manifesto in eccesso rispetto a quanto atteso e che ha richiesto una trasfusione >= 2 unita' di eritrociti o di sangue intero in eccessorispetto a quanto atteso; sanguinamento sintomatico retroperitoneale, intracranico, intraoculare o intraspinale; sanguinamento che abbia ri chiesto la sospensione del trattamento; sanguinamento che abbia richiesto un nuovo intervento. E' stato richiesto un test oggettivo per un sanguinamento retroperitoneale e per un sanguinamento intraspinale. >>Prevenzione di ictus e ES in pazienti adulti con fibrillazione atriale non valvolare con uno o piu' fattori di rischio. Sanguinamento. Il sanguinamento maggiore e' stato definito dalla rispondenza ad uno o piu' dei seguenti criteri: sanguinamento associato ad una riduzione dell'emoglobina di almeno 20 g/l o che ha richiesto una trasfusione di almeno2 unita' di eritrociti o di sangue intero. Sanguinamento sintomatico in un'area o organo critici: intraoculare, intracranica, intraspinale o intramuscolare con sindrome compartimentale, sanguinamento retroperitoneale, sanguinamento intra-articolare o sanguinamento pericardico. Isanguinamenti maggiori sono stati classificati come pericolosi per la vita del paziente se rispondenti ad uno o piu' dei seguenti criteri: sanguinamento fatale, sanguinamento intracranico sintomatico; riduzione dell'emoglobina di almeno 50 g/l; trasfusione di almeno 4 unita' di eritrociti o di sangue intero; sanguinamento associato ad ipotensione che abbia richiesto l'uso di medicinali inotropi somministrati per viaendovenosa; sanguinamento che abbia richiesto un intervento chirurgic o. I soggetti randomizzati a dabigatran etexilato 110 mg due volte al giorno o 150 mg due volte al giorno erano esposti a un rischio significativamente minore di sanguinamenti pericolosi per la vita e sanguinamenti intracranici rispetto ai soggetti trattati con warfarin [p< 0,05]. Entrambi i dosaggi di dabigatran etexilato mostravano anche un'incidenza di sanguinamento totale inferiore in modo statisticamente significativo. Questi effetti sono stati riscontrati principalmente in pazienti di eta' >= 75 anni. I benefici clinici di dabigatran etexilato riguardo alla prevenzione dell'ictus e della ES e alla riduzione del rischio di ICH rispetto a warfarin si mantengono nei vari sottogruppi individuali. Mentre certi sottogruppi di pazienti sono esposti ad un aumentato rischio di sanguinamento maggiore quando trattati con un anti-coagulante, il rischio di sanguinamento in eccesso per dabigatran etexilato e' dovuto al sanguinamento GI, tipicamente riscontrato entro i primi3-6 mesi successivi all'inizio della terapia. Infarto miocardico: nel lo studio RE-LY, in confronto a warfarin l'incidenza annuale di infarto miocardico per dabigatran etexilato era aumentate dal 0,64 % (warfarin) all'0,82 % (dabigatran etexilato 110 mg due volte al giorno) / 0,81 % (dabigatran etexilato 150 mg due volte al giorno).

Gravidanza e allattamento

Le donne in eta' fertile devono evitare una gravidanza durante il trattamento con dabigatran etexilato. E' disponibile un limitato numero didati riguardanti l'uso di dabigatran etexilato in donne in gravidanza . Gli studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Il medicinale non deve essere utilizzato durante la gravidanza se non quando chiaramente necessario. Non vi sono dati clinici riguardanti gli effetti di dabigatran sui lattanti durante l'allattamento. L'allattamentodeve essere sospeso durante il trattamento con il medicinale. Non son o disponibili dati nell'uomo. Negli studi condotti sugli animali e' stato osservato un effetto sulla fertilita' femminile in forma di diminuzione degli impianti e aumento di perdite pre-impianto ad una dose di 70 mg/kg (esposizione plasmatica 5 volte superiore rispetto a quella dei pazienti). Non sono stati osservati altri effetti sulla fertilita' femminile. Non e' stata riscontrata alcuna influenza sulla fertilita' maschile. A dosi tossiche per le madri (esposizione plasmatica da 5 a 10 volte superiore rispetto a quella dei pazienti), nei ratti e nei conigli e' stato osservato un calo del peso corporeo del feto e della vitalita' embriofetale con aumento delle modificazioni fetali. Negli studi pre e post-natali e' stato osservato un aumento della mortalita' fetale a dosi che erano tossiche per le madri (una dose corrispondente ad un'esposizione plasmatica 4 volte superiore rispetto a quella dei pazienti).