Prialt - Infus 1fl 20ml 25mcg/Ml

Dettagli:
Nome:Prialt - Infus 1fl 20ml 25mcg/Ml
Codice Ministeriale:037310024
Principio attivo:Ziconotide
Codice ATC:N02BG08
Fascia:H
Prezzo:2780.52
Produttore:Eisai Srl
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Soluzione per infusione
Contenitore:Scatola
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 e al riparo dalla luce
Scadenza:48 mesi

Denominazione

PRIALT 25 MCG/ML SOLUZIONE PER INFUSIONE

Formulazioni

Prialt - Infus 1fl 20ml 25mcg/Ml

Categoria farmacoterapeutica

Analgesici ed antipiretici.

Principi attivi

Ziconotide (acetato).

Eccipienti

Metionina; sodio cloruro; acqua per preparazioni iniettabili; acido cloridrico (aggiustatore pH); aodio idrossido (aggiustatore pH).

Indicazioni

Ziconotide e' indicato per il trattamento del dolore severo, cronico, negli adulti che richiedono analgesia intratecale.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; associazione con la chemioterapia intratecale.

Posologia

Il trattamento con ziconotide deve essere praticato soltanto da parte di medici esperti nella somministrazione di medicinali per via intratecale. Adulti (inclusi pazienti anziani con eta' >= 65 anni): la somministrazione di ziconotide deve essere iniziata al dosaggio di 2,4 mcg/die, e adattata a ciascun paziente in base alla sua risposta analgesicaed alle reazioni avverse presentate. Il dosaggio deve essere aggiusta to con incrementi <= 2,4 mcg/die, fino ad un massimo di 21,6 mcg/die. L'intervallo minimo fra i singoli incrementi della dose deve essere di24 ore; l'intervallo consigliato, per motivi di sicurezza, deve esser e di 48 ore o piu'. In caso di necessita' la dose puo' essere diminuita in qualsiasi misura (compresa la sospensione dell'infusione) per il trattamento delle reazioni avverse. Circa il 75% dei pazienti che rispondono in maniera soddisfacente alla terapia richiede una dose <= 9,6 mcg/die. Alterata funzionalita' renale: non sono stati effettuati studi su pazienti con alterata funzionalita' renale. Si deve usare cautelanel somministrare ziconotide a pazienti con alterata funzionalita' re nale. Alterata funzionalita' epatica: non sono stati effettuati studi su pazienti con alterata funzionalita' epatica. Si deve usare cautela nel somministrare ziconotide a pazienti con alterata funzionalita' epatica. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di ziconotidenei bambini di eta' compresa tra 0 e 18 anni non sono state stabilite . Non ci sono dati disponibili. Modo di somministrazione: uso intratecale. Ziconotide deve essere somministrato sotto forma di infusione continua attraverso un catetere intratecale mediante una pompa meccanica d'infusione esterna o impiantata internamente, capace di erogare un volume di soluzione accurato. Poiche' il rischio di meningite provocata da una cateterizzazione prolungata dello spazio intratecale e' superiore con un sistema di infusione con catetere esterno, si raccomanda l'uso di sistemi interni per la somministrazione di ziconotide per tempi prolungati. Un sistema con catetere esterno deve essere utilizzato soltanto nei casi in cui non sia possibile impiantare un sistema con catetere interno. In caso di necessita' di dosi piccole di ziconotide, ad esempio durante l'adattamento iniziale del dosaggio, prima dell'uso, il medicinale deve essere diluito con una soluzione di cloruro di sodio9 mg/ml (0,9%) per uso iniettabile priva di conservanti.

Conservazione

Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C); non congelare; conservare il flaconcino nella confezione esterna per proteggere il medicinale dalla luce.

Avvertenze

Sebbene ziconotide sia stato studiato mediante studi clinici in apertod'efficacia e di sicurezza a lungo termine, non sono stati condotti s tudi controllati di durata superiore a 3 settimane. Non si escludono possibili effetti tossici locali a carico del midollo spinale ed i datipreclinici a tale riguardo sono limitati. Quindi e' necessario essere prudenti in caso di trattamento a lungo termine. La somministrazione di medicinali per via intratecale comporta un rischio di infezioni potenzialmente gravi, come la meningite, che possono mettere in pericolo la vita del paziente. La meningite provocata dalla penetrazione di microrganismi nel punto d'ingresso del catetere o per contaminazione accidentale del sistema di infusione, rappresenta una complicazione nota della somministrazione di medicinali per via intratecale, specialmente con sistemi esterni. Occorre vigilare per i sintomi ed i segni tipici di meningite. Il posizionamento intratecale ottimale della punta del catetere non e' stato stabilito. Un posizionamento piu' in basso della punta del catetere, ad esempio a livello lombare, puo' ridurre l'incidenza di reazioni avverse di tipo neurologico legate a ziconotide. Percio' si deve valutare attentamente il posizionamento della punta del catetere in modo da consentire un accesso adeguato ai segmenti nocicettivi spinali, riducendo al minimo, le concentrazioni del medicinale a livello cerebrale. Soltanto un piccolo numero di pazienti e' stato sottoposto a chemioterapia sistemica e ziconotide per via intratecale. Si deve usare cautela nel somministrare ziconotide a pazienti sottoposti achemioterapia sistemica. Aumenti dei valori della creatin-chinasi, ge neralmente asintomatici, sono comuni nei pazienti trattati con ziconotide intratecale. Un aumento progressivo della creatin-chinasi non e' comune. Tuttavia, si raccomanda di monitorare i livelli della creatin-chinasi. In caso di un aumento progressivo, o di un aumento clinicamente significativo associato a caratteristiche cliniche di miopatia o rabdomiolisi, si deve considerare la sospensione di ziconotide. Nelle sperimentazioni cliniche non sono state osservate reazioni di ipersensibilita' fra cui anafilassi, e l'immunogenicita' di ziconotide somministrato per via intratecale appare bassa. Tuttavia, non si puo' escludere la possibilita' di reazioni allergiche gravi. Reazioni avverse di tipocognitivo e neuropsichiatrico, specialmente confusione, sono comuni n ei pazienti trattati con ziconotide. Il deficit cognitivo compare tipicamente dopo varie settimane di trattamento. In pazienti trattati con ziconotide sono stati segnalati episodi di disturbi psichiatrici acuti, quali allucinazioni, reazioni paranoidi, atteggiamento ostile, aggressivita', delirio, psicosi e reazioni maniacali. La dose di ziconotidedeve essere diminuita o sospesa in caso di presenza di segni o sintom i di deficit cognitivo o di reazioni avverse di tipo psichiatrico, ma devono essere prese in considerazione anche altre cause contribuenti. Gli effetti di ziconotide a livello cognitivo sono tipicamente reversibili entro 1 - 4 settimane dalla sospensione del medicinale, ma in alcuni casi questi possono persistere. Si raccomanda di sottoporre i pazienti a una valutazione neuropsichiatrica prima e dopo l'inizio del trattamento con ziconotide intratecale. Nei pazienti con dolore cronico severo esiste una piu' elevata incidenza di suicidi e di tentativi di suicidio rispetto alla popolazione generale. Ziconotide puo' provocare o peggiorare la depressione con rischio di suicidio nei pazienti predisposti. Alcuni pazienti hanno presentato un abbassamento dei livelli di coscienza durante il trattamento con ziconotide. Abitualmente il paziente rimane cosciente e la respirazione non risulta depressa. L'episodio puo' autolimitarsi, tuttavia ziconotide deve essere sospeso fino alla cessazione dell'episodio stesso. In tali pazienti si sconsiglia lareintroduzione di ziconotide. Si deve anche considerare la sospension e di altri medicinali che deprimono il SNC somministrati contemporaneamente, poiche' questi possono contribuire al livello ridotto di reattivita'.

Interazioni

Non sono stati effettuati studi clinici specifici d'interazione tra ziconotide e altri medicinali. Tuttavia, le basse concentrazioni di ziconotide nel plasma, il metabolismo da parte di peptidasi ubiquitarie edil legame relativamente basso alle proteine del plasma rendono improb abili interazioni di tipo metabolico o quelle del tipo di spiazzamentodelle proteine del plasma tra ziconotide ed altri medicinali. Non son o disponibili dati clinici sulle interazioni fra chemioterapia intratecale e la somministrazione di ziconotide intratecale. L'uso di ziconotide e' controindicato in associazione con la chemioterapia intratecale. Soltanto un piccolo numero di pazienti e' stato trattato con chemioterapia sistemica e ziconotide intratecale. Si deve usare cautela nel somministrare ziconotide a pazienti sottoposti a chemioterapia sistemica. Non si prevede che i medicinali che agiscono su peptidasi/proteasi specifiche possano avere qualche effetto sull'esposizione plasmatica aziconotide. Sulla base di studi clinici molto limitati, ne' gli inibi tori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (quali benazepril, lisinopril e moexipril) ne' gli inibitori della proteasi dell'HIV (quali ritonavir, saquinavir, indinavir), hanno alcun effetto immediatamente evidente sull'esposizione del plasma a ziconotide. Ziconotide non interagisce con i recettori degli oppiati. In caso di interruzione dellasomministrazione di oppiati in occasione dell'inizio della terapia co n ziconotide, la loro sospensione deve essere graduale. Per i pazientiin cui viene sospesa la somministrazione di oppiati per via intrateca le, l'infusione di oppiati per via intratecale deve essere diminuita gradualmente nell'arco di poche settimane, sostituendo il prodotto con una dose farmacologicamente equivalente di oppiati per via orale. L'aggiunta di ziconotide per via intratecale a dosi stabili di morfina intratecale e' possibile ma richiede una particolare attenzione, in quanto nello Studio 202 e' stata osservata una percentuale elevata di reazioni avverse neuropsichiatriche (confusione/difficolta' di concentrazione, reazioni paranoidi e allucinazioni, andatura anomala), alcuni di questi gravi, nonostante una bassa dose di ziconotide. Sono stati osservati anche vomito e anoressia, ed edema periferico quando veniva aggiunto ziconotide per via intratecale a morfina intratecale. L'aggiunta di morfina intratecale a dosi stabili di ziconotide per via intratecalee' meglio tollerata (e' stato riportato prurito). E' stato osservato un aumento dell'incidenza di sonnolenza nei pazienti dopo la contemporanea somministrazione di ziconotide con baclofene, clonidina, bupivacaina o propofol per via sistemica; pertanto, per il momento l'uso concomitante e' sconsigliato. Non sono disponibili dati sull'uso contemporaneo di agonisti parziali degli oppioidi (es. buprenorfina) con ziconotide.

Effetti indesiderati

La sicurezza di ziconotide somministrato sotto forma di infusione intratecale continua e' stata valutata in piu' di 1400 pazienti che hanno partecipato a sperimentazioni cliniche sul dolore acuto e cronico. La durata del trattamento variava da un'infusione di un'ora di un bolo intratecale ad un uso continuo per oltre 6 anni. Il tempo medio di esposizione e' stato di 43 giorni. Il dosaggio dell'infusione era compreso fra 0,03 e 912 mcg/die con un dosaggio finale medio pari a 7,2 mcg/die. Nelle sperimentazioni cliniche, l'88% dei pazienti ha presentato reazioni avverse. Tutte le reazioni avverse segnalate nelle sperimentazioni cliniche con ziconotide somministrato per via intratecale (esposizione sia a breve sia a lungo termine) sono riportate di seguito in ordine di frequenza. Molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1.000, < 1/100); raro (>= 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000). Infezioni ed infestazioni. Non comune: sepsi, meningite. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: diminuzione dell'appetito, anoressia. Disturbi psichiatrici. Molto comune: stato confusionale; comune: ansia, allucinazioni uditive, insonnia, agitazione, disorientamento, allucinazioni, allucinazioni visive, depressione, paranoia, irritabilita', aggravamento di una depressione, nervosismo, alterazioni dell'emotivita', alterazioni dello stato mentale, aggravamento dell'ansia e degli stati confusionali; non comune: delirio, disturbi psicotici, ideazioni suicidarie, tentativi di suicidio, blocco delpensiero, sogni anomali, aggressivita'. Patologie del sistema nervoso . Molto comune: capogiro, nistagmo, deficit della memoria, cefalea, sonnolenza; comune: disartria, amnesia, disgeusia, tremore, alterazione dell'equilibrio, atassia, afasia, sensazione di bruciore, sedazione, parestesie, ipoestesia, disturbi dell'attenzione, disturbi del linguaggio, areflessia, anomalie del coordinamento, vertigine posturale, disturbi cognitivi, iperestesia, iporeflessia, ageusia, depressione del livello di coscienza, disestesia, parosmia, deficit mentale; non comune: incoerenza, perdita di coscienza, coma, stupore, convulsioni, ictus, encefalopatia. Patologie dell'occhio. Molto comune: offuscamento della vista; comune: diplopia, disturbi visivi, fotofobia. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: vertigine, tinnito. Patologie cardiache. Non comune: fibrillazione atriale. Patologie vascolari. Comune: ipotensione ortostatica, ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche emediastiniche. Comune: dispnea; non comune: disturbo respiratorio. Pa tologie gastrointestinali. Molto comune: nausea, vomito; comune: diarrea, secchezza delle fauci, stipsi, aggravamento della nausea, dolore all'addome superiore; non comune: dispepsia. Patologie della cute e deltessuto sottocutaneo. Comune: prurito, aumentata sudorazione; non com une: rash cutaneo. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: dolore agli arti, mialgia, spasmi muscolari, crampi muscolari, debolezza muscolare, artralgia, edema periferico; noncomune: rabdomiolisi, miosite, mal di schiena, contrazioni muscolari, dolore al collo. Patologie renali e urinarie. Comune: ritenzione urin aria, difficolta' della minzione, disuria, incontinenza urinaria; non comune: insufficienza renale acuta. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: andatura anomala, astenia; comune: spossatezza, febbre, letargia, edema periferico, rigidita', cadute, dolore toracico, sensazione di freddo, dolori, stato di tensione nervosa, esacerbazione del dolore; non comune: difficolta'deambulatorie. Esami diagnostici. Comune: aumento dei valori della cr eatin fosfochinasi nel sangue, diminuzione del peso corporeo; non comune: anomalie elettrocardiografiche, aumento dell'aminotransferasi-aspartato, della creatin fosfochinasi MM ematica e della temperatura corporea. Meningite: la somministrazione di medicinali per via intratecale comporta un rischio di infezioni potenzialmente gravi, come la meningite, che possono mettere in pericolo la vita del paziente. I pazienti ed i medici devono vigilare per rilevare i sintomi ed i segni tipici dimeningite. Aumento dei valori della creatinfosfochinasi: aumenti dei valori della creatinfosfochinasi sono stati generalmente asintomatici.Si raccomanda di monitorare i livelli della creatinfosfochinasi. In c aso di un aumento progressivo o clinicamente significativo della creatinfosfochinasi, associato a caratteristiche cliniche di miopatia o rabdomiolisi, si deve considerare la sospensione di ziconotide. Reazioni avverse a carico del SNC: reazioni avverse di tipo cognitivo e neuropsichiatrico sono comuni nei pazienti trattati con ziconotide. Il deficit cognitivo compare tipicamente dopo varie settimane di trattamento. In pazienti trattati con ziconotide sono stati segnalati episodi di disturbi psichiatrici acuti, quali allucinazioni, reazioni paranoidi, atteggiamento ostile, aggressivita', delirio, psicosi e reazioni maniacali. La dose di ziconotide deve essere diminuita o sospesa se compaiono segni o sintomi di deficit cognitivo o reazioni avverse di tipo neuropsichiatrico, ma devono essere prese in considerazione anche altre cause concomitanti. Gli effetti di ziconotide a livello cognitivo sono tipicamente reversibili entro 1- 4 settimane dalla sospensione del medicinale, ma in alcuni casi possono persistere. Si raccomanda di sottoporre i pazienti a una valutazione neuropsichiatrica prima e dopo l'iniziodel trattamento con ziconotide intratecale. La segnalazione delle rea zioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo delrapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

I dati relativi all'uso di ziconotide in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicita' riproduttiva. Ziconotide non e' raccomandato durante lagravidanza e in donne in eta' fertile che non usano misure contraccet tive. Non e' noto se ziconotide/metaboliti siano escreti nel latte materno. Il rischio per i neonati/lattanti non puo' essere escluso. Deve essere presa la decisione se interrompere l'allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con ziconotide tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna. Non sono stati condotti studi specifici conziconotide nell'uomo per valutare gli effetti sulla fertilita'. Uno s tudio sulla fertilita' maschile e femminile nel ratto non ha evidenziato alcun effetto nei maschi, mentre nelle femmine sono state osservateriduzioni dei corpi lutei, dei siti di impianto e del numero di embri oni vivi.