Prozin - Im 5f 2ml 50mg

Dettagli:
Nome:Prozin - Im 5f 2ml 50mg
Codice Ministeriale:010852010
Principio attivo:Clorpromazina Cloridrato
Codice ATC:N05AA01
Fascia:C
Prezzo:2.22
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Ist.Lusofarmaco D'italia Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:RNR - ricetta non ripetibile art.89 DL 219/06 (ex senza formalismi)
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Preparazione iniettabile
Contenitore:Scatola
Iva:10%
Temp. Conservazione:Al riparo dalla luce
Scadenza:60 mesi

Denominazione

PROZIN

Formulazioni

Prozin - Im 5f 2ml 50mg
Prozin - 25cpr Riv 25mg
Prozin - 20cpr Riv 100mg

Categoria farmacoterapeutica

Antipsicotici, fenotiazine con catena laterale alifatica.

Principi attivi

Clorpromazina cloridrato.

Eccipienti

Soluzione iniettabile: idrochinone, sodio metabisolfito, sodio solfitoanidro, sodio cloruro, acqua per preparazioni iniettabili. Gocce oral i, soluzione: colorante E150, acido citrico, saccarosio, metile p-idrossibenzoato, propile p-idrossibenzoato, alcool, acqua depurata. 25 mg compresse rivestite: lattosio, amido di mais, amido di patate, silice precipitata, acido stearico, talco, colorante E110, copolimeri dell'acido metacrilico, titanio biossido, polietilenglicole 6000, trietilcitrato. 100 mg compresse rivestite: lattosio, amido di mais, amido di patate, silice precipitata, acido stearico, talco, copolimeri dell'acido metacrilico, titanio biossido, polietilenglicole 6000, trietilcitrato.

Indicazioni

Trattamento delle schizofrenie, degli stati paranoidi e della mania. Psicosi tossiche (amfetamine, LSD, cocaina, ecc.). Sindromi mentali organiche accompagnate da delirio. Disturbi d'ansia se particolarmente gravi e resistenti alla terapia con ansiolitici tipici. Depressione se accompagnata da agitazione e delirio, per lo piu' in associazione con antidepressivi. Vomito e singhiozzo incoercibili. Trattamento dei dolori intensi generalmente in associazione con analgesici stupefacenti. Medicazione pre-anestetica.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Stati comatosi specie quelli causati da sostanze ad azione depressiva sul sistema nervoso centrale (alcool, barbiturici, oppiacei, ecc.). Pazienti con sospetto o riconosciuto danno cerebrale sottocorticale.Gravi stati di depressione, discrasie ematiche, affezioni epatiche e renali. Il prodotto non e' indicato nella prima infanzia. Feocromocitoma, miastenia grave e epilessia non trattata. Primo trimestre di gravidanza e durante l'allattamento al seno.

Posologia

Il dosaggio della clorpromazina deve essere strettamente individualizzato in rapporto all'eta' del paziente, alla natura e alla gravita' dell'affezione, alla risposta terapeutica e alla tollerabilita' del farmaco. E' sempre consigliabile iniziare con dosaggi bassi, aumentando progressivamente le dosi. Usualmente l'intervallo terapeutico e' di 6-8 ore. Nell'impiego parenterale non superare i 25 mg nelle prime 24 ore salvo nei casi in cui non sia strettamente indispensabile a giudizio dello specialista. A titolo di esempio si fornisce il seguente schema dimassima. Nel trattamento dei disordini psichiatrici il dosaggio e' es tremamente vario. In genere nei pazienti ambulatoriali e con sintomi di lieve o media gravita' sono necessari 30-75 mg per os suddivisi nel corso della giornata. Il dosaggio puo' essere quindi aumentato fino adottenere l'effetto terapeutico desiderato. Successivamente esso puo' essere gradualmente ridotto fino a determinare la dose di mantenimento. In caso di necessita' il trattamento puo' essere iniziato per via i.m. con 25 mg che puo' essere eventualmente ripetuto se necessario. Passare quindi alla via orale. Nei pazienti ospedalizzati possono essere necessarie, sia per os che per i.m., dosi sensibilmente superiori a seconda del giudizio dello specialista. Nei bambini il dosaggio consigliato e' di 1 mg/kg/die ripetuto se necessario, 2-3 volte al giorno. Vomito: 25-50 mg per via i.m. ripetuti eventualmente 2-3 volte al giorno.Ottenuto l'effetto terapeutico, la terapia, se necessaria, deve esser e continuata per via orale. Singhiozzo incoercibile: 25-50 mg 2-3 volte al giorno. Medicazione pre-anestetica: 25-50 mg per os, 12,5-25 mg per i.m. qualche ora prima dell'intervento. In caso di somministrazioneintramuscolare diluire il contenuto di una fiala con soluzione fisiol ogica sterile fino a portare la soluzione a 5-6 ml. Per la somministrazione endovenosa diluire il contenuto di una fiala nel liquido usato per la fleboclisi. In ogni caso passare appena possibile alla via orale. Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovra' valutare una eventuale riduzionedei dosaggi sopraindicati.

Conservazione

Tenere il contenitore ben chiuso per proteggere il medicinale dalla luce.

Avvertenze

Speciale attenzione richiede l'impiego di tale sostanza nei bambini soprattutto durante una malattia infettiva o in caso di intervento chirurgico o di vaccinazione, in quanto in tali condizioni e' stata riscontrata una piu' elevata incidenza di reazioni extrapiramidali. L'effettoantiemetico dei fenotiazinici puo' mascherare i segni di iperdosaggio di altri farmaci o puo' rendere piu' difficile la diagnosi di concomi tanti affezioni specie del tratto digerente o del SNC come l'ostruzione intestinale, i tumori cerebrali, la sindrome di Reye. Per questo motivo tali sostanze debbono essere usate con prudenza in associazione adantiblastici che a dosi tossiche possono provocare vomito. Poiche' il rischio di discinesie persistenti tardive e' stato correlato con la d urata della terapia, il trattamento cronico con neurolettici deve essere riservato a quei pazienti con affezioni che rispondano al farmaco eper i quali non e' possibile un'appropriata terapia alternativa. Le d osi e la durata del trattamento dovrebbero essere quelle minime per ottenere una soddisfacente risposta clinica. Se compaiono segni o sintomi della discinesia tardiva nel corso della terapia sospendere la somministrazione. In generale le fenotiazine non producono dipendenza psichica. Tuttavia, a seguito di brusca interruzione, possono comparire nausea, vomito, vertigini, tremori, irrequietezza motoria. Speciale attenzione va posta ai pazienti con depressione psichica ovvero durante la fase maniacale delle psicosi cicliche per la possibilita' di un rapidocambiamento del tono dell'umore verso la depressione. In corso di tra ttamento con farmaci antipsicotici e' stato riportato un complesso di sintomi, potenzialmente fatale, denominato Sindrome Neurolettica Maligna. Manifestazioni cliniche di tale sindrome sono: iperpiressia, rigidita' muscolare, acinesia, disturbi vegetativi; alterazioni dello statodi coscienza che possono progredire fino allo stupore e al coma. Il t rattamento della S.N.M. consiste nel sospendere immediatamente la somministrazione dei farmaci antipsicotici e di altri farmaci non essenziali e nell'istituire una terapia sintomatica intensiva. Qualora venisseritenuta indispensabile la ripresa del trattamento con antipsicotici, il paziente deve essere attentamente monitorato. In corso di terapia si informi il proprio medico nel caso si accerti uno stato di gravidanza; occorre altresi' consultarlo qualora si desideri procedere all'allattamento materno o si voglia iniziare una gravidanza. Nelle pazienti che allattano, occorre decidere se rinunciare a nutrire al seno il lattante ed iniziare il trattamento o viceversa, proseguire l'allattamento evitando la somministrazione del medicinale. I pazienti trattati conclorpromazina devono essere tenuti sotto diretto controllo medico. Pe r le sue proprieta' farmacologiche il medicinale deve essere usato conparticolare cautela negli anziani, nei soggetti portatori di affezion i cardiovascolari, malattie polmonari acute e croniche, glaucoma, ipertrofia prostatica ed altre malattie stenosanti dell'apparato digerenteed urinario e morbo di Parkinson. In caso di ipotensione non utilizza re adrenalina che puo' determinare un ulteriore abbassamento della pressione arteriosa. Usare con cautela nei pazienti con malattie cardiovascolari o con una storia famigliare di prolungamento QT. Evitare una terapia concomitante con altri neurolettici. Dosi protratte nel tempo determinano un aumento del livello plasmatico della prolattina con possibili effetti sugli organi bersaglio. I medicinali contenenti fenotiazine debbono pertanto essere usati con le opportune attenzioni nelle donne con neoplasie mammarie. Durante la terapia, specie se prolungata oad alte dosi, bisogna tenere sempre presente l'evenienza di effetti i ndesiderati a carico del SNC, del fegato, del midollo osseo, dell'occhio e dell'apparato cardiovascolare ed e' quindi necessario eseguire periodici controlli clinici e di laboratorio. In particolare dal momentoche con i derivati fenotiazinici sono state descritte alterazioni del la crasi ematica e' consigliabile durante la terapia cronica con il medicinale eseguire periodicamente un esame emocromocitometrico. Cosi' come sono opportuni ripetuti controlli della funzione renale ed epatica. I pazienti trattati con alte dosi di clorpromazina e che devono essere sottoposti ad interventi operatori necessitano di dosaggi inferioridi anestetici e di farmaci depressori del sistema nervoso centrale. G li effetti sulla crasi ematica debbono essere particolarmente seguiti tra la quarta e la dodicesima settimana. L'esordio di una discrasia puo' essere tuttavia improvviso e quindi la comparsa di manifestazioni infiammatorie a carico della bocca e delle prime vie aeree deve essere seguita immediatamente da opportuni controlli ematologici. Le fenotiazine aumentano lo stato di rigidita' muscolare in individui affetti da morbo di Parkinson o forme simili o da altri disturbi motori; esse possono inoltre abbassare la soglia convulsiva e facilitare la comparsa di crisi epilettiche. I pazienti in trattamento con fenotiazine debbonoevitare l'eccessiva esposizione alla luce solare, ricorrendo, se nece ssario, all'uso di speciali creme protettive. Usare con cautela in soggetti esposti a temperature particolarmente alte o basse in quanto le fenotiazine possono compromettere gli ordinari meccanismi di termoregolazione. In studi clinici randomizzati versus placebo condotti in una popolazione di pazienti con demenza trattati con alcuni antipsicotici atipici e' stato osservato un aumento di circa tre volte del rischio di eventi cerebrovascolari. Il meccanismo di tale aumento del rischio non e' noto. Non puo' essere escluso un aumento del rischio per altri antipsicotici o in altre popolazioni di pazienti. Usare con cautela in pazienti con fattori di rischio per stroke. Casi di tromboembolismo venoso (TEV) sono stati riportati con farmaci antipsicotici. Poiche' pazienti in trattamento con antipsicotici spesso presentano fattori di rischio acquisiti per il TEV; tutti i possibili fattori di rischio per il TEV devono essere identificati prima e durante il trattamento e devono essere intraprese opportune misure preventive. I pazienti anziani con demenza trattati con antipsicotici hanno un lieve aumento del rischio di morte. Il medicinale non e' autorizzato per il trattamento dei disturbi del comportamento correlati a demenza. Le fiale contengono potassio metabisolfito e sodio solfito. Le compresse contengono lattosio.Le gocce orali contengono saccarosio; inoltre contengono para-idrossi benzoati che possono causare reazioni allergiche (anche ritardate).

Interazioni

L'associazione con altri psicofarmaci richiede speciale cautela e vigilanza da parte del medico per evitare inattesi, indesiderati effetti da interazione. Tenuto conto delle loro proprieta' fondamentali, le fenotiazine possono variamente interferire con numerosi gruppi di farmaci. Sostanze che deprimono il SNC : barbiturici, ansiolitici, anestetici, antistaminici, analgesici, oppiacei. In caso di associazione evitaredosaggi elevati e controllare accuratamente il paziente per evitare u n'eccessiva sedazione o depressione centrale. Anticonvulsivanti: per il noto effetto delle fenotiazine sulla soglia convulsiva, nei soggettiepilettici puo' rendersi necessario un aggiustamento della terapia sp ecifica. Il rispettivo dosaggio dei farmaci in caso di associazione deve essere determinato essendo possibile tra l'altro, che le fenotiazine riducano il metabolismo della fenilidantoina, accentuandone la tossicita', e che i barbiturici, al pari di altri induttori enzimatici a livello microsomiale, possono accentuare il metabolismo delle fenotiazine. Litio: il litio puo' ridurre la concentrazione della clorpromazina nel plasma e inoltre aumentare il rischio di reazioni di tipo extrapiramidale. E' segnalato un caso di fibrillazione ventricolare in seguitoalla sospensione del litio nel corso di una terapia in associazione c on la clorpromazina. Sebbene raramente, l'associazione con fenotiazineha determinato una encefalopatia acuta. Se presente febbre di natura non determinata insieme ad effetti indesiderati di natura extrapiramidale la somministrazione del litio e del farmaco deve essere sospesa. Antiipertensivi: l'interazione con farmaci usati nella terapia dell'ipertensione comporta un aumento dell'effetto ipotensivo. Tuttavia le fenotiazine possono antagonizzare gli effetti della guanetidina e farmacisimili. Anticolinergici: cautela richiede l'associazione di fenotiazi ne e farmaci parasimpaticolitici che puo' favorire la comparsa di caratteristici effetti collaterali. Gli anticolinergici possono ridurre l'azione antipsicotica. Farmaci ad attivita' leucopenizzante: per il sinergico effetto depressivo sulla crasi ematica le fenotiazine non devono essere associate a fenilbutazone, derivati tiouracilici ed altri farmaci potenzialmente mielotossici. Metrizamide: aumenta il rischio di convulsioni da fenotiazina. E' necessario quindi sospendere la terapia almeno 48 ore prima di un esame mielografico e la somministrazione nondeve essere ripresa prima di 24 ore dall'esecuzione di questo. Alcool : e' sconsigliabile l'assunzione di alcool durante la terapia in quanto puo' facilitare gli effetti collaterali centrali da fenotiazine. Lisuride, Pergolide e Levodopa: gli effetti di tali sostanze sono specificatamente antagonizzati dalle fenotiazine; di cio' si tenga conto nei soggetti con morbo di Parkinson. Antiacidi: evitare l'ingestione del medicinale assieme ad antiacidi o altre sostanze che possano ridurre l'assorbimento delle fenotiazine. Interazioni con i tests di laboratorio: i metaboliti urinari delle fenotiazine possono impartire una colorazione scura alle urine e dare false risposte positive ai tests dell'amilasi, dell'urobilinogeno, delle uroporfirine, dei porfobilinogeni e dell'acido 5-idrossi-indolacetico. Nelle donne in trattamento con fenotiazine sono stati segnalati falsi positivi ai tests di gravidanza. Antidiabetici: poiche' la clorpromazina puo' causare iperglicemia il dosaggio degli ipoglicemizzanti orali o dell'insulina deve essere accuratamente determinato. Antiaritmici: i neurolettici possono indurre alterazioni del tracciato ECG come il prolungamento dell'intervallo QT. Quando i neurolettici sono somministrati in concomitanza con farmaci che prolungano il QT il rischio di insorgenza di aritmie cardiache aumenta. Pertanto, essi devono essere usati con cautela nei pazienti che assumono sostanze come gli antiaritmici che hanno effetti simili. Antidepressivi: l'associazione di fenotiazine e antidepressivi triciclici aumenta il rischio di effetti antimuscarinici. E' stato dimostrato che l'interazione tra clorpromazina e imipramina e' responsabile della formazione di stomatociti, sferostomatociti e sferociti, a causa di una perdita irreversibile dell'area e del volume degli eritrociti, probabilmentedovuta alla endo- vescicolazione. Deferossamina: la somministrazione della deferossamina e della proclorperazina ha determinato una encefalopatia metabolica transitoria. E' possibile che tale situazione possa verificarsi anche con la clorpromazina, poiche' questa mostra molte delle attivita' farmacologiche della proclorperazina. Antiepilettici: laclorpromazina inibisce il metabolismo dell'acido valproico e, pertant o, ne aumenta le sue concentrazioni. Farmaci anoressizzanti: i farmacianoressizzanti, quali i simpaticomimetici e gli stimolanti serotonine rgici, possono interagire con clorpromazina, con conseguente riduzionedel loro effetto anoressizzante e un aumento della sintomatologia psi cotica. Antibiotici: la clorpromazina puo' interagire sinergicamente con agenti antimicrobici quali streptomicina, eritromicina, oleandomicina, spectinomicina, azitromicina, amoxicillina-acido clavulanico e fluorochinoloni. La concentrazione minima inibente di questi antibiotici puo' essere ridotta fino a 8.000 volte, in presenza di clorpromazina. Gli agenti antimicrobici che non interagiscono sinergicamente con clorpromazina includono gentamicina, amoxicillina e ampicillina. Anticoaugulanti: la concomitante somministrazione di warfarin inibisce il metabolismo della clorpromazina. Farmaci antiemicranici: i derivati dell'ergot ed eletriptan possono interagire, potenziando i rispettivi effettiindesiderati. Antivirali: ritonavir puo' aumentare l'area sotto la cu rva concentrazione-tempo di clorpromazina. L'amantadina, farmaco antivirale e antiparkinsoniano, antagonizza l'effetto della clorpromazina sulla motilita'. Inibitori delle colinesterasi: l'azione della clorpromazina puo' essere antagonizzata da questi farmaci, che sono inibitori dell'acetilcolinesterasi con azione centrale reversibile, utilizzati nel trattamento della malattia di Alzheimer. Naltrexone: nei pazienti trattati con fenotiazine, sono state riportate sonnolenza intensa e letargia dopo somministrazione di naltrexone. Tamoxifene: e' stato dimostrato che clorpromazina, grazie alle sue proprieta' anti-proliferative,puo' incrementare l'effetto del tamoxifene attraverso un meccanismo m ediato dal recettore degli estrogeni. Non somministrare in concomitanza con farmaci che determinano alterazioni degli elettroliti. Studi sulmetabolismo di clorpromazina hanno individuato due isoenzimi CYP2D6 e CYP1A2 coinvolti nel metabolismo da clorpromazina a 7-idrossi-clorpro mazina.

Effetti indesiderati

Patologie del sistema nervoso: con l'uso di fenotiazine possono verificarsi sedazione e sonnolenza che per lo piu' scompaiono con la prosecuzione della cura o con una opportuna riduzione del dosaggio. Altri effetti comportamentali che si sono manifestati con varia frequenza sono insonnia, irrequietezza, ansia, euforia, agitazione psicomotoria, depressione dell'umore o aggravamento dei sintomi psicotici. All'attivita'anticolinergica delle fenotiazine e' dovuta l'eventuale comparsa di s ecchezza delle fauci, midriasi, turbe della visione, stipsi, ritenzione urinaria ed altri segni di ridotta attivita' parasimpatica. Sono inoltre possibili convulsioni e modificazioni della temperatura corporea.Un aumento significativo e non altrimenti spiegabile della temperatur a corporea puo' essere dovuto ad intolleranza verso il medicinale; in tal caso e' necessario interrompere la terapia. Per la depressione delcentro della tosse possono verificarsi affezioni ab ingestis. Reazion i di tipo extrapiramidale sono comuni durante il trattamento con fenotiazine. Esse sono ordinariamente rappresentate da distonie muscolari, acatisia, sindromi pseudo-parkinsoniane e discinesie persistenti tardive. Le distonie e l'acatisia sono piu' frequenti nei bambini, mentre isegni di parkinsonismo prevalgono negli anziani soprattutto se portat ori di lesioni organiche cerebrali. Le distonie comprendono spasmi deimuscoli del collo e del tronco fino al torcicollo e all'opistotono, c risi oculogire, trisma, protrusione della lingua e spasmi carpo-podalici. Queste reazioni compaiono molto precocemente e scompaiono entro 24-48 ore dalla sospensione della terapia. Molto raramente le distonie possono determinare laringospasmo associato a cianosi e asfissia. L'acatisia e' caratterizzata da irrequietezza motoria e talora da insonnia.Piu' frequente nei primi giorni di terapia, puo' comparire anche tard ivamente. I disturbi spesso regrediscono spontaneamente; in caso contrario possono essere ben controllati riducendo il dosaggio o associandoun anticolinergico antiparkinson. Le sindromi pseudo-parkinsoniane (a cinesia, rigidita', tremore a riposo, ecc.) sono per lo piu' sensibiliai farmaci specifici; nei casi persistenti puo' essere necessaria la riduzione del dosaggio o la sospensione del trattamento. Le discinesiepersistenti tardive si manifestano per lo piu' durante terapia a lung o termine e con alti dosaggi, anche nel periodo successivo alla sospensione del farmaco. Sono colpiti con maggiore frequenza gli anziani e le donne. Consistono in movimenti ritmici della lingua, delle labbra e del volto, piu' raramente delle estremita', e sono generalmente precedute da fini movimenti vermicolari della lingua. La sospensione della terapia puo' impedire lo sviluppo della sintomatologia, della quale nonsi conosce tuttavia una terapia specifica. La riduzione periodica del dosaggio dei neurolettici, se clinicamente possibile, puo' aiutare a riconoscere precocemente l'insorgenza di discinesia tardiva. Molto raramente puo' comparire distonia tardiva non associata con la discinesiatardiva. E' caratterizzata da movimenti coreici o movimenti distonici ad insorgenza ritardata, spesso persistente ed ha la potenzialita' di divenire irreversibile. Patologie cardiache: ipotensione, tachicardia , vertigini, manifestazioni sincopali sono abbastanza comuni in pazienti che assumono fenotiazine. Poiche' sono piu' frequenti e gravi per via parenterale, l'iniezione deve essere eseguita in clinostatismo, mantenendo il paziente in tale posizione da 30 a 60 minuti. Gli effetti ipotensivi sono piu' evidenti nei soggetti con feocromocitoma e insufficienza della mitrale. Sono possibili alterazioni del tracciato elettrocardiografico. Sono stati osservati casi rari di prolungamento del QT,aritmie atriali, blocco AV, aritmie ventricolari come torsione di pun ta, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare ed arresto cardiaco. Casi molto rari di morte improvvisa. Patologie del sistema emolinfopoietico: gli effetti sulla crasi ematica sono piuttosto rari, magravi. Essi comprendono leucopenia, agranulocitosi, trombocitopenia, porpora, anemia emolitica ed anemia aplastica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: sono possibili reazioni d'ipersensibilita' (generale o da contatto) e fotosensibilita', che per lo piu' sono rappresentate da eritemi, orticaria, eczemi, dermatiti esfoliative. Nelle terapie a lungo termine sono state segnalate pigmentazioni brune specienelle zone foto esposte. Patologie endocrine e disturbi del metabolis mo e della nutrizione: le fenotiazine possono provocare iperprolattinemia, riduzione degli estrogeni, del progesterone e delle gonadotropineipofisarie. Possono comparire nelle donne ingrossamento e tensione ma mmaria, lattazione abnorme, amenorrea e nell'uomo ginecomastia e riduzione del volume testicolare, impotenza. Altri effetti possibili sono un aumento del peso corporeo, edema periferico, iperglicemia e glicosuria. Disturbi del sistema immunitario ed esami diagnostici: oltre a quelle cutanee ed ematologiche si puo' verificare con varia frequenza un ittero colestatico, clinicamente simile ad una epatite infettiva e caratterizzato da iperbilirubinemia, ipertransaminasemia, aumento della fosfatasi alcalina ed eosinofilia. In caso di segni o sintomi di sofferenza epatica la terapia deve essere immediatamente sospesa. Altre reazioni d'ipersensibilita' sono rappresentate da edema laringeo o angioneurotico, laringospasmo, broncospasmo, reazioni anafilattiche, sindromitipo lupus eritematoso sistemico. Patologie dell'occhio: in caso di t erapia protratta e' stata segnalata la comparsa nella cornea e nel cristallino di materiale particellare di natura non determinata che in certi pazienti ha determinato deficit visivo. Retinopatia pigmentaria. Poiche' sembra che i danni oculari siano in relazione con il dosaggio ela durata della terapia si suggerisce che i pazienti in trattamento c on alte dosi o da lungo tempo siano controllati periodicamente. Gravidanza, puerperio e condizioni perinatali: sindrome da astinenza neonatale, frequenza non nota, sintomi extrapiramidali. Altro: sindrome Neurolettica Maligna. Danno epatico e renale: come con tutte le fenotiazinein pazienti in trattamento prolungato con clorpromazina si puo' svilu ppare "polmonite silente". Sono stati riportati casi di tromboembolismo venoso, inclusi casi di embolia polmonare e di trombosi venosa profonda, con farmaci antipsicotici (frequenza non nota).

Gravidanza e allattamento

Non somministrare nel primo trimestre di gravidanza. Nel secondo e terzo trimestre di gravidanza il medicinale deve essere usato solo quandoritenuto essenziale e sempre sotto il diretto controllo del medico in quanto il rischio di effetti dannosi a carico del feto, a seguito di somministrazione della clorpromazina, non e' escluso. I neonati esposti agli antipsicotici convenzionali o atipici incluso il medicinale durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di effetti indesiderati inclusi sintomi extrapiramidali o di astinenza che possono variare per gravita' e durata dopo la nascita. Ci sono state segnalazioni di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, stress respiratorio, disturbi dell'assunzione di cibo. Pertanto i neonati dovrebbero essere attentamente monitorati. Poiche' le fenotiazine passano nel latte materno, le donne in trattamento debbono essere avvertite di non intraprendere l'allattamento al seno. Quando impiegato come antiemetico il medicinale deve essere usato in gravidanza solo nei casi di sintomatologia conclamata per la quale non sia possibile un intervento alternativo e non nei frequenti e semplici casi di emesi gravidica e tantomeno ai fini preventivi di essa.