Quetiapina Doc - 60cpr 150mg Rp

Dettagli:
Nome:Quetiapina Doc - 60cpr 150mg Rp
Codice Ministeriale:043695117
Principio attivo:Quetiapina Fumarato
Codice ATC:N05AH04
Fascia:A
Prezzo:47.83
Rimborso:47.83
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Doc Generici Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse rilascio prolungato
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

QUETIAPINA DOC COMPRESSE A RILASCIO PROLUNGATO

Formulazioni

Quetiapina Doc - 60cpr 50mg Rp
Quetiapina Doc - 60cpr 150mg Rp
Quetiapina Doc - 60cpr 200mg Rp
Quetiapina Doc - 60cpr 300mg Rp
Quetiapina Doc - 60cpr 400mg Rp

Categoria farmacoterapeutica

Antipsicotici; diazepine, ossazepine e tiazepine.

Principi attivi

Quetiapina (come quetiapina fumarato).

Eccipienti

Nucleo: copolimero acido metacrilico - etil acrilato (1:1), tipo A; lattosio anidro; magnesio stearato; maltosio cristallino; talco. Rivestimento: copolimero acido metacrilico -etil acrilato (1:1), tipo A; trietil citrato.

Indicazioni

Trattamento della schizofrenia; trattamento del disturbo bipolare: peril trattamento degli episodi maniacali da moderati a gravi nel distur bo bipolare, per il trattamento degli episodi depressivi maggiori associati al disturbo bipolare, per la prevenzione delle recidive di episodi maniacali o depressivi nei pazienti affetti da disturbo bipolare che hanno risposto in precedenza al trattamento con quetiapina; trattamento aggiuntivo degli episodi depressivi maggiori nei pazienti con Disturbo Depressivo Maggiore (DDM) che hanno avuto una risposta sub- ottimale alla monoterapia antidepressiva. Prima di iniziare il trattamento,il medico deve prendere in considerazione il profilo di sicurezza del la quetiapina.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. La somministrazione concomitante di inibitori del citocromo P450 3A4, come gli inibitori dell' HIV-proteasi, gli antifungini azolici, l'eritromicina, la claritromicina e il nefazodone, e' controindicata.

Posologia

Esistono diversi schemi di dosaggio per ciascuna indicazione. Bisogna pertanto assicurarsi che i pazienti ricevano informazioni chiare sul dosaggio piu' appropriato per la loro patologia. Adulti. Trattamento della schizofrenia e degli episodi maniacali da moderati a gravi associati a disturbo bipolare: somministrare almeno un'ora prima dei pasti. La dose giornaliera all'inizio della terapia e' pari a 300 mg al giorno1 e a 600 mg al giorno La dose giornaliera raccomandata e' 600 mg; tu ttavia, se e' giustificato dalle condizioni cliniche, il dosaggio puo'essere aumentato a 800 mg al giorno. La dose deve essere aggiustata i n un intervallo di dosaggio efficace, compreso tra 400 mg e 800 mg al giorno, in funzione della risposta clinica e della tollerabilita' del paziente. Per la terapia di mantenimento della schizofrenia non e' necessario alcun aggiustamento del dosaggio. Per il trattamento degli episodi depressivi maggiori nel disturbo bipolare: somministrare prima dicoricarsi. La dose totale giornaliera per i primi quattro giorni di t erapia e' di 50 mg, 100 mg, 200 mg e 300 mg. La dose giornaliera raccomandata e' di 300 mg. Negli studi clinici, non e' stato osservato alcun beneficio aggiuntivo nel gruppo trattato con 600 mg, rispetto al gruppo trattato con 300 mg. Singoli pazienti possono trarre beneficio dalla somministrazione di una dose pari a 600 mg. Dosi superiori a 300 mgdevono essere somministrate da medici esperti nel trattamento del dis turbo bipolare. In singoli pazienti, nel caso si manifestassero problemi di tollerabilita', studi clinici hanno indicato che puo' essere considerata una riduzione della dose a un minimo di 200 mg. Per la prevenzione delle recidive nel disturbo bipolare: per prevenire le recidive di episodi maniacali, misti o depressivi nel disturbo bipolare, i pazienti che hanno risposto al farmaco per il trattamento acuto del disturbo bipolare devono proseguire con il farmaco allo stesso dosaggio somministrato alla sera prima di coricarsi. La dose puo' essere aggiustatain funzione della risposta clinica e della tollerabilita' individuale in un intervallo compreso tra 300 e 800 mg/die. E' importante utilizz are la dose minima efficace per la terapia di mantenimento. Per il trattamento aggiuntivo di episodi depressivi maggiori nel DDM: somministrare alla sera prima di coricarsi. All'inizio della terapia, la dose giornaliera e' pari a 50 mg nei giorni 1 e 2, e a 150 mg nei giorni 3 e 4. L'effetto antidepressivo e' stato osservato alle dosi di 150 e 300 mg/die in studi clinici a breve termine come terapia aggiuntiva (in associazione con amitriptilina, bupropione, citalopram, duloxetina, escitalopram, fluoxetina, paroxetina, sertralina e venlafaxina) e alla dose di 50 mg/die in studi clinici a breve termine condotti in monoterapia. A dosi superiori aumenta il rischio di eventi avversi. Accertarsi che venga utilizzata la dose minima efficace per il trattamento, iniziando con 50 mg/die. L'eventuale incremento del dosaggio da 150 a 300 mg/die deve essere effettuato in base alla valutazione del singolo paziente. Passaggio dalla terapia con quetiapina compresse a rilascio immediato: per un dosaggio piu' comodo, i pazienti attualmente trattati condosi suddivise di quetiapina compresse a rilascio immediato possono p assare al trattamento con il farmaco alla dose totale giornaliera equivalente da assumere una volta al giorno. Possono essere necessari aggiustamenti individuali del dosaggio. Persone anziane: somministrare concautela negli anziani. Puo' essere necessario che l'incremento progre ssivo della dose debba avvenire piu' lentamente e che la dose terapeutica giornaliera debba essere piu' bassa rispetto ai pazienti piu' giovani. Nei pazienti anziani la clearance plasmatica media di quetiapina e' risultata ridotta del 30%-50% in confronto ai pazienti piu' giovani. La dose iniziale per i pazienti anziani deve essere pari a 50 mg/die. La dose puo' essere aumentata con incrementi di 50 mg/die fino a raggiungere un dosaggio efficace, in funzione della risposta clinica e della tollerabilita' del singolo paziente. Nei pazienti anziani con episodi depressivi maggiori nel DDM, la dose iniziale deve essere di 50 mg/die ai giorni 1-3, aumentando a 100 mg/die al giorno 4 e a 150 mg/dieal giorno 8. Deve essere utilizzata la dose minima efficace, iniziand o con 50 mg/die. Qualora fosse richiesto un aumento della dose a 300 mg/die sulla base della valutazione del singolo paziente, questo incremento deve essere effettuato non prima del giorno 22 di trattamento. L'efficacia e la sicurezza non sono state valutate nei pazienti di eta' superiore ai 65 anni con episodi depressivi associati a disturbo bipolare. Popolazione pediatrica: non e' raccomandata per l'uso nei bambinie negli adolescenti di eta' inferiore a 18 anni, a causa della mancan za di dati che ne supportino l'uso in questa fascia d'eta'. Danno renale: non e' necessario un aggiustamento del dosaggio nei pazienti con danno renale. Compromissione epatica: quetiapina viene ampiamente metabolizzata a livello epatico. Pertanto deve essere impiegata con cautelain pazienti con compromissione epatica nota, particolarmente durante le fasi iniziali del trattamento. I pazienti con compromissione epatica devono cominciare con 50 mg/die. La dose puo' essere aumentata con incrementi giornalieri di 50 mg/die fino a raggiungere la dose efficace, in funzione della risposta clinica e della tollerabilita' di ogni singolo paziente. Modo di somministrazione: una volta al giorno, senza cibo. Le compresse devono essere inghiottite intere e non divise, masticate o frantumate.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Avvertenze

Tener conto del profilo di sicurezza del farmaco rispetto alla diagnosi del singolo paziente e alla dose da somministrare. L'efficacia e la sicurezza a lungo termine nei pazienti con DDM non sono state valutatecome trattamento aggiuntivo; tuttavia, l'efficacia e la sicurezza a l ungo termine sono state valutate in pazienti adulti in monoterapia. Non e' raccomandata per l'uso nei bambini e negli adolescenti di eta' inferiore a 18 anni. Le implicazioni a lungo termine relative allo sviluppo cognitivo e comportamentale non sono note. La depressione e' associata ad un aumentato rischio di ideazione suicidaria, autolesionismo esuicidio (eventi correlati al suicidio). Monitorare i pazienti fino a raggiungere il miglioramento. Considerare il rischio potenziale di ev enti correlati al suicidio dopo brusca interruzione del trattamento. Le stesse precauzioni osservate durante il trattamento di pazienti con episodi depressivi maggiori devono essere adottate durante il trattamento di pazienti affetti da altri disturbi psichiatrici. Monitorare i pazienti durante la terapia farmacologica. Avvertire i pazienti (e chi si prende cura di loro) di controllare qualsiasi peggioramento clinico. Dato il rischio osservato di peggioramento del profilo metabolico, incluse le variazioni del peso corporeo, del glucosio ematico e dei lipidi, che e' stato riscontrato nell'ambito di studi clinici, i parametri metabolici dei pazienti devono essere valutati all'inizio del trattamento e le variazioni di questi parametri devono essere controllate regolarmente durante il trattamento. Il peggioramento di questi parametri deve essere gestito in modo clinicamente appropriato. Nei pazienti adulti trattati per episodi depressivi maggiori correlati a disturbo bipolare e a disturbo depressivo maggiore, quetiapina e' associata ad unaumento dell'incidenza di sintomi extrapiramidali. Nei pazienti che s viluppano sintomi di acatisia l'aumento della dose potrebbe rivelarsi dannoso. Qualora si manifestassero segni e sintomi di discinesia tardiva, considerare una riduzione del dosaggio o l'interruzione della terapia con quetiapina. I sintomi di discinesia tardiva possono peggiorareo insorgere dopo l'interruzione del trattamento. Quetiapina e' stata associata a sonnolenza e sintomi ad essa correlati. I pazienti che sperimentano sonnolenza di grave intensita' possono richiedere controlli piu' frequenti per un periodo minimo di 2 settimane dall'insorgenza disonnolenza o fino al miglioramento dei sintomi, e considerare l'inter ruzione del trattamento. Quetiapina e' stata associata ad ipotensione ortostatica e capogiro correlato. Cio' puo' aumentare il verificarsi di lesioni accidentali (cadute). Usare con cautela nei pazienti con patologie cardiovascolari note, patologie cerebrovascolari o con altre condizioni predisponenti all'ipotensione. Una riduzione del dosaggio o una titolazione piu' graduale deve essere considerata se si verifica ipotensione ortostatica. Si raccomanda cautela nel trattamento di pazienti con storia di crisi epilettiche. In caso di comparsa manifestazionidi SNM, interrompere il trattamento ed instaurare un'appropriata tera pia medica. E' stata osservata grave neutropenia (alcuni casi hanno avuto un esito fatale). La somministrazione di quetiapina deve essere interrotta nei pazienti con una conta dei neutrofili <1.0 x 10^9. I pazienti devono essere controllati per possibili segni e sintomi di infezione e la conta dei neutrofili deve essere regolarmente monitorata (fino a quando superi valori di 1.5 x 10^9). La neutropenia deve essere tenuta in considerazione in pazienti con infezione o febbre e deve essere gestita in modo clinicamente appropriato. Avvisare i pazienti di riferire la comparsa di segni/sintomi compatibili con agranulocitosi o infezione. Tali pazienti devono avere una conta leucocitaria e una contaassoluta dei neutrofili (ANC) eseguita tempestivamente. Nei pazienti trattati con induttori enzimi epatici, il trattamento con quetiapina puo' essere iniziato solo se il medico ritiene che i benefici della terapia superino i rischi della sospensione degli induttori enzimatici epatici. E' importante che ogni variazione riguardante gli induttori siagraduale e, se necessario, sostituita da un farmaco non induttore. E' stato riportato un aumento del peso corporeo; monitorare i pazienti e trattarli in maniera clinicamente appropriata. Raramente sono stati s egnalati casi di iperglicemia e/o sviluppo o esacerbazione di diabete occasionalmente associato a chetoacidosi o coma, compresi alcuni casi con esito fatale. E' consigliabile un appropriato monitoraggio clinico. Monitorare i pazienti per possibili segni e sintomi di iperglicemia e i pazienti con diabete mellito o con fattori di rischio per diabete mellito devono essere regolarmente controllati. Controllare il peso. Le variazioni dei lipidi devono essere gestite in modo clinicamente appropriato. Il prolungamento dell'intervallo QT e' stato segnalato con quetiapina a dosi terapeutiche e nel sovradosaggio. Il trattamento con quetiapina deve essere rivalutato nei pazienti con sospetto di cardiomiopatia o miocardite. Dopo improvvisa sospensione del trattamento sonostati riportati sintomi da sospensione acuta. Si consiglia un'interru zione graduale, nell'arco di un periodo di almeno 1-2 settimane. La quetiapina non e' autorizzata per il trattamento di psicosi correlata alla demenza. E' stato osservato un aumento di circa 3 volte del rischiodi eventi cerebrovascolari. Il meccanismo di tale aumento del rischio non e' noto. Usare con cautela nei pazienti con fattori di rischio pe r ictus. In una meta-analisi eseguita su farmaci antipsicotici atipicie' stato riportato un incremento del rischio di morte rispetto al pla cebo nei pazienti anziani con psicosi correlata alla demenza. I pazienti in questi studi sono deceduti per varie cause in linea con quanto atteso per questa popolazione. Questi dati non hanno stabilito una relazione causale tra il trattamento con quetiapina e la morte in pazientianziani con demenza. E' stata segnalata disfagia; utilizzare con caut ela nei pazienti a rischio di polmonite da aspirazione. Sono stati segnalati stipsi e ostruzione intestinale (compresi casi fatali). I pazienti con ostruzione intestinale/ileo devono essere sottoposti a un attento monitoraggio e a cure urgenti. Sono stati segnalati casi di TEV. Identificare tutti i possibili fattori di rischio per VTE prima e durante il trattamento con quetiapina ed adottare appropriate misure preventive. E' stata segnalata pancreatite. I dati relativi all'uso di quetiapina in associazione con valproato di sodio o litio negli episodi maniacali acuti da moderati a gravi sono limitati; tuttavia la terapia combinata e' risultata ben tollerata. I dati hanno evidenziato un effetto additivo alla terza settimana. Contiene lattosio

Interazioni

Dato che la quetiapina esplica la sua attivita' primariamente sul sistema nervoso centrale, deve essere usata con cautela in associazione con altri farmaci ad attivita' centrale e con alcol. Il citocromo P450 (CYP) 3A4 e' l'enzima primariamente responsabile del metabolismo della quetiapina mediato dal citocromo P450. La somministrazione concomitante di quetiapina (dosaggio da 25 mg) con ketoconazolo ha prodotto un aumento da 5 a 8 volte dell'AUC della quetiapina. Su questa base, l'uso concomitante di quetiapina con inibitori del CYP3A4 e' controindicato.Si raccomanda inoltre di non consumare succo di pompelmo durante la t erapia con quetiapina. In uno studio a dose multipla sui pazienti svolto per valutare la farmacocinetica della quetiapina somministrata prima e durante il trattamento con carbamazepina (un noto induttore degli enzimi epatici), la co-somministrazione di carbamazepina ha significativamente aumentato la clearance della quetiapina. Questo aumento nellaclearance ha ridotto l'esposizione sistemica alla quetiapina (misurat a dall'AUC) ad una media del 13% dell'esposizione durante la somministrazione di sola quetiapina, benche' in alcuni pazienti si sia riscontrato un effetto superiore. Come conseguenza di questa interazione, possono aversi concentrazioni plasmatiche inferiori, che possono avere un'influenza sull'efficacia della terapia con quetiapina. La co- somministrazione di quetiapina e fenitoina (un altro induttore degli enzimi microsomiali) ha prodotto un notevole aumento della clearance della quetiapina, pari a circa il 450%. Nei pazienti che ricevevano un induttoredegli enzimi epatici, la terapia con quetiapina deve iniziare solo se il medico ritiene che i benefici di quetiapina superino i rischi dell a sospensione dell'induttore enzimatico epatico. E' importante che qualunque cambiamento nell'induttore sia graduale e che, se richiesto, esso sia sostituito con un non-induttore (es. sodio valproato). La farmacocinetica della quetiapina non e' significativamente modificata dallaco- somministrazione degli antidepressivi imipramina (un noto inibito re del CYP 2D6) o fluoxetina (un noto inibitore del CYP 3A4 e del CYP 2D6). La farmacocinetica della quetiapina non e' significativamente modificata dalla co- somministrazione degli antipsicotici risperidone o aloperidolo. L'uso concomitante di quetiapina e tioridazina ha provocato un aumento della clearance della quetiapina di circa il 70%. La farmacocinetica della quetiapina non e' modificata dalla co-somministrazione di cimetidina. La farmacocinetica del litio non viene modificata dalla co-somministrazione di quetiapina. Nell'ambito di uno studio clinico randomizzato, della durata di 6 settimane, che ha valutato l'impiego di litio e quetiapina versus placebo e quetiapina in pazienti adulti affetti da mania acuta, e' stata riscontrata un'incidenza piu' alta di eventi correlati extrapiramidali (in particolare tremore), sonnolenza e incremento ponderale nel gruppo di trattamento con l'aggiunta di litio, in confronto al gruppo di trattamento con l'aggiunta del placebo. Le farmacocinetiche del sodio valproato e della quetiapina non vengono alterate in modo clinicamente rilevante quando queste sono somministrate contemporaneamente. Uno studio retrospettivo su bambini e adolescenti che hanno ricevuto valproato, quetiapina o entrambi, ha evidenziato una maggiore incidenza di leucopenia e neutropenia nel gruppo cheha assunto la combinazione rispetto al gruppo in monoterapia. Non son o stati condotti studi formali di interazione con i farmaci cardiovascolari comunemente utilizzati. E' necessario usare cautela quando la quetiapina e' impiegata in concomitanza con medicinali noti per causare uno sbilanciamento elettrolitico o per aumentare l'intervallo QT. In pazienti che hanno assunto quetiapina, sono stati riportati risultati falsi positivi al metadone e agli antidepressivi triciclici con test immunologici enzimatici. Si raccomanda di confermare i risultati dubbi dei test di screening immunoenzimatici mediante appropriata tecnica cromatografica.

Effetti indesiderati

Frequenze reazioni avverse: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000) e non nota. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: diminuzione dell'emoglobina; comune: leucopenia, diminuzione della conta dei neutrofili, aumento degli eosinofili; non comune: trombocitopenia, anemia, diminuzione della conta delle piastrine; raro: agranulocitosi; non nota: neutropenia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilita' (incluse reazioni allergiche cutanee); molto raro: reazione anafilattica. Patologie endocrine. Comune: iperprolattinemia, diminuzione della T4 totale, diminuzione della T4 libera, diminuzione della T3 totale, aumento del TSH; non comune: diminuzione della T3 libera, ipotiroidismo; molto raro: secrezione inappropriata dell'ormone antidiuretico. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: aumento dei libelli di trigliceridi nel sangue, aumento del colesterolo totale (principalmente colesterolo LDL), diminuzione del colesterolo HDL, aumento di peso; comune: aumento dell'appetito, aumento della glicemia fino a livelli iperglicemici; non comune.iponatriemia, diabete mellito; raro: sindrome metabolica; molto raro: esacerbazione di diabete preesistente. Disturbi psichiatrici. Comune: sogni anormali ed incubi, ideazione suicidaria e comportamento suicid ario; raro: sonnambulismo ed altri eventi correlati come parlare nel sonno e disturbo dell'alimentazione correlato al sonno. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: capogiro, sonnolenza, cefalea, sintomi extrapiramidali; comune: disartria; non comune: crisi epilettiche, sindrome delle gambe senza riposo, discinesia tardiva, sincope. Patologie cardiache. Comune: tachicardia, palpitazioni; non comune. prolungamento dell'intervallo QT, bradicardia. Patologie dell'occhio. Comune: visione offuscata. Patologie vascolari. Comune: ipotensione ortostatica; non comune: tromboembolismo venoso. Patologie respiratorie, toraciche emediastiniche. Comune: dispnea; non comune: rinite. Patologie gastroi ntestinali. Molto comune: bocca secca; comune: stipsi, dispepsia, vomito; non comune: disfagia; raro: pancreatite, ostruzione intestinale/ileo. Patologie epatobiliari. Comune: aumento dei livelli sierici di alanina aminotransferasi (ALT), aumento dei livelli di gamma-GT; non comune: aumento dei livelli sierici di aspartato aminotransferasi; raro: ittero, epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Moltoraro: angioedema, sindrome di Stevens-Johnson; non nota: necrolisi to ssica epidermica, eritema multiforme. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto raro: rabdomiolisi. Patologierenali e urinarie. Non comune: ritenzione urinaria. Condizioni di gra vidanza, puerperio e perinatali. Non nota: sindrome da astinenza da farmaci neonatale. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: disfunzioni sessuali; raro: priapismo, galattorrea, tumefazione mammaria, disturbi mestruali. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: sintomi da astinenza (sospension); comune: astenia lieve, edema periferico, irritabilita', piressia; raro: sindrome maligna da neurolettici, ipotermia. Esami diagnostici. Raro: aumento della creatinfosfochinasi. Con l'uso dineurolettici sono stati segnalati casi di prolungamento del QT, aritm ia ventricolare, morte improvvisa inspiegabile, arresto cardiaco e torsioni di punta, che vengono considerati effetti di questa classe di farmaci. Popolazione pediatrica. Le stesse reazioni avverse sopra descritte per gli adulti devono essere considerate per i bambini e per gli adolescenti. Reazioni avverse che si verificano con frequenza maggiore nei pazienti bambini e adolescenti (di eta' tra 10 e 17 anni) rispettoalla popolazione adulta oppure che non sono state identificate nella popolazione adulta. Patologie endocrine. Molto comune: innalzamenti dei livelli di prolattina. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: aumento dell'appetito. Patologie del sistema nervoso. Molto comune. sintomi extrapiramidali; comune: sincope. Patologie vascolari. Molto comune: aumento della pressione arteriosa. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: rinite. Patologie gastrointestinali. Molto comune: vomito. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: irritabilita'. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.

Gravidanza e allattamento

Primo trimestre: la moderata quantita' di dati pubblicati da gravidanze esposte (tra 300 - 1000 esiti di gravidanza), comprendenti segnalazioni individuali e alcuni studi osservazionali non suggeriscono un aumento del rischio di malformazioni dovute al trattamento. Tuttavia, sulla base di tutti i dati disponibili, non puo' essere stabilita una conclusione definitiva. Studi su animali hanno mostrato tossicita' riproduttiva. Pertanto, la quetiapina deve essere usata durante la gravidanzasolo se i benefici giustificano i potenziali rischi. Terzo trimestre I neonati esposti agli antipsicotici (inclusa la quetiapina) durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di reazioni avverse, fra cui sintomi extrapiramidali e/o sintomi di astinenza che possono variare per gravita' e durata dopo la nascita. Ci sono state segnalazionidi di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, distress respiratorio o disturbi della nutrizione. Di conseguenza, i neonati devono essere attentamente monitorati. In base a un numero molto limitato di dati ricavati da segnalazioni pubblicate sull'escrezione di quetiapina nel latte materno umano, il grado di escrezione di quetiapina alle dosi terapeutiche non sembra essere costante. A causa della mancanza di dati robusti, bisogna decidere se interrompere l'allattamento al seno oppure sospendere la terapia con quetiapina, tenendo conto del beneficio dell'allattamento al seno per il bambino e del beneficio dellaterapia per la madre. Gli effetti di quetiapina sulla fertilita' uman a non sono stati valutati. Sono stati riscontrati effetti correlati a livelli elevati di prolattina nei ratti, benche' non siano direttamente rilevanti per l'uomo.