Ramipril Auro - 14cpr 5mg

Dettagli:
Nome:Ramipril Auro - 14cpr 5mg
Codice Ministeriale:039728035
Principio attivo:Ramipril
Codice ATC:C09AA05
Fascia:A
Prezzo:2.2
Rimborso:2.2
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Aurobindo Pharma Italia Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse divisibili
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25, conservare il prodotto nella confezione originale
Scadenza:24 mesi

Denominazione

RAMIPRIL AUROBINDO COMPRESSE

Formulazioni

Ramipril Auro - 14cpr 5mg
Ramipril Auro - 28cpr 10mg

Categoria farmacoterapeutica

ACE-inibitori, non associati.

Principi attivi

Ogni compressa contiene 5 mg o 10 mg di ramipril.

Eccipienti

Compresse da 5 mg: amido pregelatinizzato (di mais), lattosio monoidrato, carbonato acido di sodio (E500), croscarmellosa sodica (E468), ferro ossido rosso (E172), sodio stearil fumarato. Compresse da 10 mg: amido pregelatinizzato (di mais), lattosio monoidrato, carbonato acido di sodio (E500), croscarmellosa sodica (E468), sodio stearil fumarato.

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione. Prevenzione cardiovascolare: riduzione della morbilita' e mortalita' cardiovascolare in pazienti con patologie cardiovascolari aterotrombotiche conclamate (pregresse patologie coronariche o ictus, o patologie vascolari periferiche) o diabete con almeno un fattore di rischio cardiovascolare. Trattamento delle patologierenali: nefropatia glomerulare diabetica incipiente, definita dalla p resenza di microalbuminuria; nefropatia glomerulare diabetica conclamata, definita da macroproteinuria in pazienti con almeno un fattore di rischio cardiovascolare; nefropatia glomerulare non diabetica conclamata definita da macroproteinuria >=3 g/die. Trattamento dell'insufficienza cardiaca sintomatica. Prevenzione secondaria dopo infarto miocardico acuto: riduzione della mortalita' dopo la fase acuta dell'infarto miocardico in pazienti con segni clinici di insufficienza cardiaca quando iniziato dopo >48 ore dall'insorgenza dell'infarto miocardico acuto.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al ramipril, ad uno qualsiasi degli eccipienti o ad altri ACE-inibitori (inibitori dell'Enzima di Conversione dell'Angiotensina). Anamnesi di angioedema (ereditario, idiopatico o dovuto a pregresso angioedema con ACE inibitori o AIIRA). Trattamenti extracorporei che portano il sangue a contatto con superfici caricate negativamente.Stenosi bilaterale significativa dell'arteria renale o stenosi unilat erale in pazienti con rene unico funzionante. Secondo e terzo trimestre di gravidanza. il medicinale non deve essere usato in pazienti con ipotensione o emodinamicamente instabili.

Posologia

Uso orale. Le compresse da 5 mg non sono adatte per dosaggi inferiori a 2,5 mg, mentre quelle da 10 mg non sono adatte per dosaggi inferioria 5 mg. Per dosi <2,5 mg/die il medicinale non e' disponibile. Sono d isponibili altri medicinali a base di ramipril di concentrazione adeguata. Assumere il prodotto alla stessa ora ogni giorno. Puo' essere assunto prima, durante o dopo i pasti, perche' l'assunzione di cibo non modifica la sua biodisponibilita'. Deglutire le compresse con un liquido senza masticarle o sbriciolarle. Le seguenti raccomandazioni riguardano gli adulti. >>Pazienti in trattamento con un diuretico. Dopo l'inizio del trattamento con il medicinale si puo' verificare ipotensione; questa e' piu' probabile in pazienti trattati contemporaneamente con un diuretico. Per questi pazienti e' raccomandata quindi cautela in quanto possono presentare deplezione di volume plasmatico e/o di sali. Ildiuretico dovrebbe essere sospeso, se possibile, 2 o 3 giorni prima d ell'inizio della terapia con il medicinale. Nei pazienti ipertesi nei quali il diuretico non e' stato sospeso, iniziare la terapia con la dose di 1,25 mg. Si devono monitorare la funzione renale e il potassio sierico. Aggiustare la dose successiva del medicinale in base al valoredi pressione arteriosa che si vuole raggiungere. >>Ipertensione. Indi vidualizzare la dose in accordo con il profilo del paziente ed il controllo della pressione arteriosa. Puo' essere usato in monoterapia o incombinazione con altre classi di farmaci antipertensivi. Dose inizial e: il trattamento deve essere iniziato gradualmente, con una dose iniziale raccomandata di 2,5 mg al giorno. I pazienti con una iperattivazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone possono presentare un calo eccessivo della pressione arteriosa dopo l'assunzione della dose iniziale; inizare con 1,25 mg sotto controllo medico. Titolazione e dose di mantenimento: la dose puo' essere raddoppiata ad intervalli di 2-4 settimane in modo da raggiungere progressivamente il valore di pressione arteriosa richiesto; la dose massima e' di 10 mg al giorno. La dose viene di solito assunta in monosomministrazione giornaliera. >>Prevenzione cardiovascolare. Dose iniziale: la dose iniziale raccomandatae' di 2,5 mg una volta al giorno. Titolazione e dose di mantenimento: incrementare la dose gradualmente nel paziente sulla base della tolle rabilita' del principio attivo. Raddoppiare la dose dopo una o due settimane di trattamento e (dopo ulteriori due o tre settimane) incrementarla fino al raggiungimento della dose target di mantenimento di 10 mgdel medicinale una volta al giorno. >>Pazienti con diabete e microalb uminuria. Dose iniziale: 1,25 mg una volta al giorno. Titolazione e dose di mantenimento: incrementare la dose gradualmente sulla base dellatollerabilita' del principio attivo. Raddoppiare la dose singola gior naliera a 2,5 mg dopo due settimane e dopo ulteriori due settimane a 5mg. >>Pazienti con diabete ed almeno un fattore di rischio cardiovasc olare. Dose iniziale: 2,5 mg una volta al giorno. Titolazione e dose di mantenimento: la dose deve essere gradualmente incrementata nel paziente sulla base della tollerabilita' del principio attivo. Raddoppiarela dose singola giornaliera a 5 mg del farmaco dopo una o due settima ne e quindi a 10 mg dopo ulteriori due o tre settimane. La dose giornaliera target e' 10 mg. >>Pazienti con nefropatia non diabetica, definita da macroproteinuria >=3 g/die. Dose iniziale: 1,25 mg una volta al giorno. Titolazione e dose di mantenimento: la dose deve essere gradualmente incrementata nel paziente sulla base della tollerabilita' del principio attivo. Raddoppiare la dose singola giornaliera a 2,5 mg dopodue settimane e quindi a 5 mg dopo ulteriori due settimane. >>Insuffi cienza cardiaca sintomatica. Dose iniziale: in pazienti stabilizzati con terapia diuretica, la dose iniziale e' 1,25 mg al giorno. Titolazione e dose di mantenimento: il medicinale deve essere titolato medianteil raddoppio della dose ogni una o due settimane fino ad una dose mas sima giornaliera di 10 mg. Sono preferibili due somministrazioni al giorno. >>Prevenzione secondaria in pazienti con pregresso infarto miocardico acuto e con insufficienza cardiaca. Dose iniziale: dopo 48 ore dall'infarto del miocardio, in pazienti clinicamente ed emodinamicamente stabili, la dose iniziale e' 2,5 mg due volte al giorno per tre giorni. Se la dose iniziale da 2,5 mg non e' tollerata, deve essere somministrata una dose da 1,25 mg due volte al giorno per due giorni prima di aumentarla a 2,5 mg e a 5 mg due volte al giorno. Se la dose non puo' essere aumentata a 2,5 mg due volte al giorno il trattamento deve essere interrotto. Titolazione e dose di mantenimento: la dose giornaliera e' successivamente aumentata raddoppiandola ad intervalli da uno a tre giorni fino alla dose di mantenimento di 5 mg due volte al giorno.Quando possibile, la dose di mantenimento viene suddivisa in due somm inistrazioni al giorno. Se la dose non puo' essere aumentata a 2,5 mg due volte al giorno il trattamento deve essere interrotto. Non esiste ancora un'esperienza sufficiente nel trattamento di pazienti con un'insufficienza cardiaca grave (NYHA IV) immediatamente dopo infarto del miocardio. Se si decide di trattare questi pazienti si raccomanda di iniziare la terapia con una dose da 1,25 mg una volta al giorno e di esercitare particolare cautela in ogni incremento di dose. >>Popolazioni particolari. La dose giornaliera in pazienti con compromissione renaledeve essere basata sulla clearance della creatinina. Se la clearance della creatinina e' >=60 ml/min, non e' necessario aggiustare la dose iniziale (2,5 mg/die); la dose massima giornaliera e' di 10 mg; se la clearance della creatinina e' compresa tra 30-60 ml/min non e' necessario aggiustare la dose iniziale (2,5 mg/die); la dose massima giornaliera e' di 5 mg; se la clearance della creatinina e' compresa tra 10-30ml/min, la dose iniziale e' 1,25 mg /die e la dose massima giornalier a e' di 5 mg. In pazienti ipertesi in emodialisi: il ramipril e' scarsamente dializzabile; la dose iniziale e' 1,25 mg/die e la dose massimagiornaliera e' di 5 mg; la specialita' medicinale deve essere sommini strata poche ore dopo l'effettuazione della dialisi. Nei pazienti con compromissione epatica il trattamento deve essere iniziato solo sotto stretto controllo medico e la dose massima giornaliera del farmaco e' 2,5 mg. La dose iniziale deve essere la piu' bassa e la successiva titolazione della dose deve essere molto graduale a causa della maggiore probabilita' di effetti indesiderati in particolare in pazienti molto anziani o debilitati. Deve essere presa in considerazione una dose iniziale ridotta di ramipril di 1,25 mg. Non e' raccomandato l'uso in bambini e adolescenti sotto i 18 anni di eta' in mancanza di dati sufficienti di sicurezza ed efficacia.

Conservazione

Conservare a temperatura inferiore a 25 gradi C. Conservare nella confezione originale per tenerlo al riparo dall'umidita'.

Avvertenze

>>Gravidanza. La terapia con ACE inibitori, come il prodotto, o Antagonisti del Recettore dell'Angiotensina II (AIIRA) non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando unagravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi , con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore/AIIRA. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori/AIIRA deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa. >>Pazienti particolarmente a rischio di ipotensione. I pazienti con iperattivazione del sistema renina- angiotensina-aldosterone sono a rischio di un notevole calo acuto della pressione arteriosa e nel deterioramento della funzione renale dovuto all'inibizione dell'ACE, specialmente quando un ACE inibitore o un diuretico in associazione sono somministrati per la prima volta o al primo incremento della dose. Deve essere prevista un'attivazione rilevante del sistema renina- angiotensina-aldosterone ed e' necessaria una supervisione medica che includa il monitoraggio della pressione per esempio in pazienti con ipertensione grave, pazienti con scompenso cardiaco congestizio, pazienti con ostacoloemodinamicamente rilevante all'afflusso o al deflusso ventricolare si nistro (ad es. stenosi valvolare aortica o mitralica), pazienti con stenosi unilaterale dell'arteria renale con secondo rene funzionante, pazienti in cui vi e' o si puo' sviluppare deplezione di fluidi o di sali (inclusi i pazienti in trattamento con i diuretici), pazienti con cirrosi epatica e/o ascite, pazienti sottoposti a interventi di chirurgia maggiore o durante anestesia con farmaci che causano ipotensione. Ingenere si raccomanda di correggere la disidratazione, l'ipovolemia o la deplezione di sali prima di iniziare il trattamento (tuttavia nei pazienti con insufficienza cardiaca tale azione correttiva deve essere attentamente valutata per evitare il rischio di un sovraccarico di volume). Sono inoltre particolarmente a rischio di ipotensione i pazienticon insufficienza cardiaca transitoria o persistente post infarto mio cardico, i pazienti a rischio di ischemia cardiaca o cerebrale in casodi ipotensione acuta (la fase iniziale del trattamento richiede un at tento controllo medico) e i pazienti anziani. >>Chirurgia. Se possibile, si raccomanda di interrompere il trattamento con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina come ramipril un giorno prima dell'intervento chirurgico. >>Monitoraggio della funzione renale. La funzione renale deve essere valutata prima e durante il trattamento e la dose deve essere aggiustata in particolare nelle prime settimane di trattamento. In pazienti con insufficienza renale e' richiesto un monitoraggio particolarmente attento. C'e' il rischio di un danneggiamento della funzione renale, in particolare in pazienti con insufficienza cardiaca congestizia o dopo trapianto di rene. >>Angioedema. Sono stati segnalati casi di angioedema in pazienti in trattamento con ACE inibitori incluso il ramipril. In caso di angioedema, il prodotto deve essere interrotto. Deve essere prontamente istituito un trattamento di emergenza. I pazienti devono essere tenuti sotto osservazione per almeno 12-24 ore e dimessi solo dopo la completa risoluzione della sintomatologia. Nei pazienti in terapia con ACE inibitori, incluso il medicinale, e' stato riportato angioedema intestinale. Questi pazienti hanno presentato dolore addominale (con o senza nausea o vomito). >>Reazioni anafilattiche durante terapie desensibilizzanti. La probabilita' e la gravita' di reazioni anafilattiche o anafilattoidi in seguito a contatto con veleno di insetti o altri allergeni sono aumentate durante terapia con ACE inibitori. Prima della desensibilizzazione deve essere presa inconsiderazione una temporanea sospensione del medicinale. >>Iperkalie mia. Iperkaliemia e' stata osservata in alcuni pazienti trattati con ACE inibitori, incluso il priodotto. I pazienti a rischio di iperkaliemia includono i soggetti con insufficienza renale, eta' >70 anni, con diabete mellito non controllato o quelli che utilizzano sali di potassio, diuretici risparmiatori di potassio o altri principi attivi che fanno aumentare il livello plasmatico del potassio, o condizioni come disidratazione, scompenso cardiaco acuto, acidosi metabolica. Se l'uso diuna delle sopraccitate sostanze e' ritenuto necessario e' raccomandat o un regolare monitoraggio del potassio sierico. >>Neutropenia/agranulocitosi. Sono state osservate raramente neutropenia/agranulocitosi, cosi' come trombocitopenia e anemia, ed e' stata inoltre riportata depressione del midollo osseo. Si raccomanda di monitorare il numero dei globuli bianchi per permettere l'individuazione di una possibile leucopenia. Si consiglia un monitoraggio piu' frequente nella fase iniziale del trattamento e in pazienti con compromessa funzionalita' renale, neipazienti con concomitanti patologie del collagene (ad es. lupus erite matoso o sclerodermia) e in quelli trattati con farmaci che possono causare alterazioni del quadro ematico. >>Differenze etniche. Gli ACE inibitori causano una maggiore incidenza di angioedema nei pazienti neririspetto a quelli non neri. Come altri ACE inibitori, il ramipril puo ' essere meno efficace nell'abbassare la pressione nelle popolazioni nere rispetto a quelle non nere, probabilmente a causa di una maggiore prevalenza nelle popolazioni nere di ipertensione a basso livello di renina. >>Tosse. Con l'uso di ACE inibitori e' stata riportata tosse. Tipicamente, la tosse e' non produttiva, persistente e si risolve con l'interruzione della terapia. La tosse da ACE inibitori deve essere considerata nella diagnosi differenziale della tosse. Questo medicinale contiene lattosio monoidrato. I pazienti con rari problemi ereditari diintolleranza al galattosio, carenza di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

Interazioni

>>Associazioni controindicate. Trattamenti extracorporei che portano acontatto il sangue con superfici a carica negativa quali dialisi od e mofiltrazione con membrane ad alto flusso (ad esempio membrane poliacrilonitriliche) oppure aferesi delle lipoproteine a bassa densita' per mezzo di destrano solfato sono controindicati a causa dell'aumento delrischio di gravi reazioni anafilattoidi. Se e' richiesto questo tipo di trattamento, deve essere considerato l'uso di membrane per dialisi differenti o una classe di antipertensivi differente. >>Precauzioni per l'uso. Sali di potassio, eparina, diuretici risparmiatori di potassio e altri principi attivi che aumentano i livelli del potassio nel sangue (inclusi gli antagonisti dell'Angiotensina II, trimetoprim, tacrolimus, ciclosporina): puo' verificarsi iperkaliemia, quindi e' richiesto un monitoraggio attento dei livelli sierici del potassio. Farmaci antipertensivi (ad es. diuretici) ed altri farmaci a potenziale effetto antipertensivo (ad es. nitrati, antidepressivi triciclici, anestetici,assunzione di alcool, baclofene, alfuzosina, doxazosina, prazosina, t amsulosina, terazosina): si deve prevedere un possibile potenziamento del rischio di ipotensione. Vasopressori simpaticomimetici ed altre sostanze (ad es. isoproterenolo, dobutamina, dopamina, adrenalina) che possono ridurre l'effetto antipertensivo del prodotto: si raccomanda ilmonitoraggio della pressione arteriosa. Allopurinolo, immunosoppresso ri, corticosteroidi, procainamide, citostatici e altri farmaci che possono alterare il quadro ematico: aumentato rischio di reazioni ematologiche. Sali di litio: l'escrezione di litio puo' essere ridotta dagli ACE inibitori e quindi la tossicita' del litio puo' essere aumentata. I livelli sierici di litio devono essere controllati. Antidiabetici inclusa insulina: possono verificarsi reazioni ipoglicemiche. Pertanto si raccomanda uno stretto controllo della glicemia. Farmaci antinfiammatori non steroidei ed acido acetilsalicilico: deve essere prevista unapossibile riduzione dell'effetto antipertensivo del medicinale. Inolt re, una terapia concomitante con ACE inibitori e FANS puo' portare ad un aumentato rischio di peggioramento della funzionalita' renale e ad un aumento della kaliemia.

Effetti indesiderati

Il profilo di sicurezza di ramipril include tosse secca persistente e reazioni dovute all'ipotensione. Reazioni avverse gravi comprendono angioedema, iperkaliemia, danno epatico o renale, pancreatiti, reazioni cutanee gravi e neutropenia/agranulocitosi. La frequenza delle reazioni avverse e' definita utilizzando la seguente convenzione: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1/1000), molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). All'interno dei gruppi di frequenza, gli effetti indesiderati sono elencati inordine decrescente di gravita'. Patologie cardiache. Non comune: isch emia miocardica quale angina pectoris o infarto del miocardio, tachicardia, aritmia, palpitazioni, edema periferico. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: eosinofilia; raro: riminuzione del numerodei globuli bianchi (quale neutropenia o agranulocitosi), diminuzione del numero dei globuli rossi, diminuzione della concentrazione di emo globina, diminuzione del numero delle piastrine; non nota: depressionedel midollo osseo, pancitopenia, anemia emolitica. Patologie del sist ema nervoso. Comune: cefalea, capogiri; non comune: vertigini, parestesia, ageusia, disgeusia; raro: remore, disordini dell'equilibrio; nonnota: ischemia cerebrale quale ictus ischemico e attacco ischemico tr ansitorio, alterazioni delle capacita' psicomotorie, sensazione di bruciore, parosmia. Patologie dell'occhio. Non comune: disturbi della vista inclusa visione offuscata; raro: congiuntivite. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: anni all'udito, tinnito. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse secca non produttiva, bronchite, sinusite, dispnea; non comune: broncospasmo incluso asma aggravato, congestione nasale. Patologie gastrointestinali. Comune: infiammazione gastrointestinale, disturbi della digestione, disturbi addominali, dispepsia, diarrea, nausea, vomito; non comune: pancreatite (con gli ACE inibitori sono stati riportati molto eccezionalmente casi adesito fatale), aumento degli enzimi pancreatici, angioedema del picco lo intestino, dolore nella parte alta dell'addome quale gastrite, stipsi, secchezza delle fauci; raro: glossite; non nota: afte, stomatiti. Patologie renali e urinarie. Non comune: danno renale inclusa insufficienza renale acuta, aumento della produzione di urine, peggioramento di proteinuria preesistente, aumento dell'azotemia, aumento della creatininemia. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash in particolare maculo-papulare; non comune: angioedema, (in casi veramente eccezionali, l'ostruzione delle vie aeree dovuta all'angioedemapuo' avere esito fatale), prurito, iperidrosi; raro: dermatite esfoli ativa, orticaria, onicosi; molto raro: fotosensibilizzazione; non nota: necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, pemfigo, psoriasi aggravata, dermatite psoriasiforme, esantema o enantema pemfigoide o lichenoide, alopecia. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: spasmi muscolari, mialgia; non comune: artralgia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: aumento della kaliemia; non comune: anoressia, diminuzione dell'appetito; non nota: diminuzione della sodiemia. Patologie vascolari. Comune: ipotensione, ipotensione ortostatica, sincope; non comune: vampate; raro: stenosi vascolare, ipoperfusione, vasculite; non nota: fenomeno di Raynaud. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: dolore al petto, affaticamento; non comune: piressia; raro: astenia. Disturbi del sistema immunitario. non nota: reazioni anafilattiche o anafilattoidi, aumento degli anticorpi antinucleo. Patologie epatobiliari. Non comune: aumento degli enzimi epatici e/o della bilirubina coniugata; raro: ittero colestatico, danno epatocellulare; non nota: insufficienza epatica acuta, epatite colestatica o citolitica (l'esito fatale e' stato molto eccezionale). Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: impotenza erettile transitoria, diminuzione della libido; non nota: ginecomastia. Disturbi psichiatrici. Non comune: umore depresso, ansieta', nervosismo, irritabilita', disturbi del sonno inclusa sonnolenza; raro: stato confusionale; non nota: disturbi dell'attenzione.

Gravidanza e allattamento

L'uso non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza ed e' controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' a seguitodell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravi danza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un piccolo aumento del rischio. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza,a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della tera pia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione ad ACE inibitori/Antagonisti del Recettore dell'Angiotensina II (AIIRA) durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicita' fetale (ridotta funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devonoessere attentamente osservati per quanto riguarda l'ipotensione, l'ol iguria e l'iperkaliemia. Poiche' le informazioni sull'uso di ramipril durante l'allattamento sono insufficienti, il ramipril non e' raccomandato ed e' preferibile ricorrere a trattamenti alternativi con profilodi sicurezza meglio stabilito durante l'allattamento, specialmente qu ando si allatta un neonato o un neonato prematuro.