Samsca - 10cpr 30mg

Dettagli:
Nome:Samsca - 10cpr 30mg
Codice Ministeriale:039551039
Principio attivo:Tolvaptan
Codice ATC:C03XA01
Fascia:H
Prezzo:1222.94
Doping:Proibito in e fuori gara
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Otsuka Pharmaceutic.Italy Srl
SSN:Medicinale ospedaliero dispensabile in farmacia a totale carico del cittadino
Ricetta:RNRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco ospedaliero esitabile in farmacia
Forma:Compresse
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Al riparo da luce e umidità
Scadenza:48 mesi

Denominazione

SAMSCA 30 MG COMPRESSE

Formulazioni

Samsca - 10cpr 30mg

Categoria farmacoterapeutica

Diuretici.

Principi attivi

Tolvaptan.

Eccipienti

Amido di mais; idrossipropilcellulosa; lattosio monoidrato; magnesio stearato; cellulosa microcristallina; indigotina (E 132); lacca di alluminio.

Indicazioni

Trattamento di pazienti adulti con iponatremia secondaria a sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico (SIADH).

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; anuria; deplezione volemica; iponatremia ipovolemica; ipernatremia; pazienti non in grado di avvertire sete; gravidanza; allattamento.

Posologia

In base all'esigenza di una fase iniziale di aggiustamento della dose,con attento monitoraggio dei livelli di sodio plasmatico e della vole mia, il trattamento deve essere iniziato in ambito ospedaliero. Il trattamento con tolvaptan deve essere iniziato a una dose di 15 mg una volta al giorno. La dose puo' essere aumentata fino a un massimo di 60 mg una volta al giorno, in base alla tollerabilita', per raggiungere illivello desiderato di sodio. Durante l'aggiustamento della dose, moni torare lo stato dei pazienti relativamente al livello di sodio e alla volemia. In caso di insufficiente miglioramento dei livelli di sodio, si devono considerare altre opzioni terapeutiche, a sostituzione di tolvaptan o in aggiunta a tolvaptan. L'uso di tolvaptan in associazione con altre opzioni terapeutiche puo' aumentare il rischio di correzioneeccessivamente rapida del sodio nel siero. Per i pazienti con appropr iato aumento dei livelli di sodio, la patologia di base e il sodio plasmatico devono essere monitorati con frequenza regolare, per valutare l'ulteriore esigenza di trattamento con tolvaptan. Nel contesto dell'iponatremia, la durata del trattamento e' determinata dalla patologia di base e dalla sua terapia. Si prevede di proseguire la terapia con tolvaptan fino a trattare in misura adeguata la patologia di base, oppure fino a quando l'iponatremia cessa di essere un problema clinico. Nonprendere il medicinale con succo di pompelmo. Pazienti con compromiss ione renale: tolvaptan e' controindicato nei pazienti anurici. Tolvaptan non e' stato studiato in pazienti con grave compromissione renale. L'efficacia e la sicurezza in questa popolazione non sono state ben determinate. Sulla base dei dati disponibili, non e' necessario aggiustare la dose nei pazienti con compromissione renale da lieve a moderata.Pazienti con compromissione epatica: non sono disponibili informazion i su pazienti con grave compromissione epatica (classe C di Child-Pugh). In tali pazienti si deve gestire con cautela la posologia e monitorare lo stato dei pazienti relativamente a elettroliti e volemia. Non e' necessario aggiustare la dose in pazienti con compromissione epaticalieve o moderata (Classi A e B di Child-Pugh). Popolazione anziana: n on e' necessario aggiustare la dose nei pazienti anziani. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di tolvaptan nei bambini e negli adolescenti di eta' inferiore a 18 anni non sono state ancora stabilite. Il medicinale non e' raccomandato nei pazienti pediatrici. Modo di somministrazione: per uso orale. Da somministrare preferibilmente almattino, indipendentemente dai pasti. Le compresse devono essere inge rite con un bicchiere d'acqua, senza masticare.

Conservazione

Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce e dall'umidita'.

Avvertenze

Tolvaptan non e' stato studiato in situazioni in cui e' necessario conurgenza elevare i livelli di sodio plasmatico in acuto. Per tali pazi enti, si deve considerare un trattamento di tipo alternativo. Tolvaptan puo' causare reazioni avverse correlate a perdita idrica, come sete,secchezza delle fauci e disidratazione. Pertanto, i pazienti devono a vere accesso all'acqua ed essere in grado di bere quantita' sufficienti di acqua. Se pazienti soggetti a limitata assunzione di acqua vengono trattati con tolvaptan, si deve usare particolare cautela per evitare il rischio di iperdisidratazione. Lo stato volemico deve essere monitorato nei pazienti che assumono tolvaptan, poiche' il trattamento contolvaptan puo' causare grave disidratazione. Se i pazienti evidenzian o disidratazione, prendere le misure del caso, che possono includere la necessita' di interrompere o ridurre la dose di tolvaptan e accrescere l'assunzione di liquidi. Si deve assicurare l'efflusso urinario. I pazienti con parziale ostruzione dell'efflusso urinario, sono a maggior rischio di sviluppo di ritenzione acuta. Lo stato idroelettrolitico deve essere monitorato in tutti i pazienti, e specialmente nei pazienti con compromissione renale ed epatica. La somministrazione di tolvaptan puo' causare innalzamenti troppo rapidi del sodio plasmatico (>= 12mmol/l ogni 24 ore); pertanto, il monitoraggio dei livelli plasmatici di sodio in tutti i pazienti deve avvenire entro 4-6 ore dall'inizio del trattamento. Nei primi 1- 2 giorni e fino alla stabilizzazione della dose di tolvaptan, lo stato relativamente a livelli di sodio e a volemia deve essere monitorato almeno ogni 6 ore. I pazienti che presentano concentrazioni plasmatiche molto basse di sodio al basale possono essere maggiormente a rischio di una correzione troppo rapida del sodio. Se la velocita' di correzione dell'iponatremia e' eccessiva (aumento >= 12 mmol/l/24 ore) vi e' la possibilita' di demielinizzazione osmotica, con conseguente disartria, mutismo, disfagia, letargia, turbe della sfera affettiva, quadriparesi spastica, crisi convulsive, coma o decesso. Pertanto, dopo l'inizio del trattamento i pazienti devono essere attentamente monitorati per i livelli di sodio e la volemia. Per minimizzare il rischio di una correzione troppo rapida dell'iponatremia,l'aumento del sodio plasmatico deve essere inferiore a 10-12 mmol/l/2 4 ore, e inferiore a 18 mmol/l/48 ore. Pertanto, ai primi stadi della fase di trattamento vengono applicati limiti precauzionali piu' rigorosi. Se la correzione del sodio supera rispettivamente 6 mmol/l nelle prime 6 ore di somministrazione o 8 mmol/l durante le prime 6-12 ore, si deve considerare la possibilita' che tale correzione sia eccessivamente rapida. Si devono monitorare con maggiore frequenza i livelli plasmatici di sodio in questi pazienti e si raccomanda la somministrazionedi una soluzione ipotonica. In presenza di innalzamenti del sodio pla smatico >= 12 mmol/l entro 24 ore, o >= 18 mmol/l entro 48 ore, interrompere in modo temporaneo o permanente il trattamento con tolvaptan e somministrare una soluzione ipotonica. Nei pazienti a maggior rischio di sindromi demielinizzanti, puo' essere indicata una velocita' di correzione del sodio inferiore rispetto ai pazienti privi di fattori di rischio; tali pazienti devono essere gestiti con molta cautela. I pazienti che hanno ricevuto altri trattamenti per l'iponatremia o medicinali che aumentano la concentrazione plasmatica di sodio prima dell'inizio della terapia devono essere gestiti con molta cautela. Questi pazienti possono essere a rischio maggiore di sviluppare una correzione rapida del sodio plasmatico nei primi 1 -2 giorni di trattamento, a causa di possibili effetti additivi. La somministrazione concomitante del farmaco con altri trattamenti per l'iponatremia e medicinali che aumentano la concentrazione plasmatica di sodio non e' raccomandata durante il trattamento iniziale o per altri pazienti con concentrazioni iniziali di sodio nel siero molto basse. I pazienti diabetici con elevata concentrazione di glucosio possono presentare pseudoiponatremia. Questa condizione deve essere esclusa prima e durante il trattamento con tolvaptan. Tolvaptan puo' causare iperglicemia. Pertanto, si devono gestirecon cautela i pazienti diabetici trattati con tolvaptan. Questo vale in particolare per i pazienti con diabete di tipo II non adeguatamentecontrollato. Sono state osservate lesioni al fegato indotte dal medic inale in studi clinici relativi a una diversa indicazione con l'uso a lungo termine di tolvaptan a dosi superiori all'indicazione autorizzata. In questi studi clinici, aumenti clinicamente significativi (maggiori di 3 volte il limite superiore normale) nella alanina-aminotransferasi sierica (ALT), insieme ad aumenti clinicamente significativi (maggiori di 2 volte il limite superiore normale) nella bilirubina sierica totale sono stati osservati in 3 pazienti trattati con tolvaptan. Inoltre, una maggiore incidenza di aumenti significativi della ALT e' stata osservata in pazienti trattati con tolvaptan [4,4% (42/958)] rispetto ai soggetti trattati con placebo [1,0% (5/484)]. Un aumento (> 3 volte il limite superiore normale nella aspartato-aminotransferasi sierica (AST) e' stato osservato nel 3,1% (30/958) dei pazienti trattati contolvaptan e nello 0,8% (4/484) dei pazienti che hanno ricevuto placeb o. La maggior parte delle anomalie degli enzimi epatici e' stata osservata durante i primi 18 mesi di trattamento. Gli aumenti sono gradualmente migliorati dopo l'interruzione di tolvaptan. Questi risultati possono suggerire che tolvaptan puo' causare lesioni epatiche irreversibili e potenzialmente fatali. Prove di funzionalita' epatica devono essere tempestivamente eseguite in pazienti trattati con tolvaptan che riportano sintomi indicativi di lesione epatica. Se si sospetta una lesione epatica, tolvaptan deve essere tempestivamente interrotto, deve essere iniziato un trattamento adeguato ed eseguite indagini per determinare la causa probabile. Tolvaptan non deve essere ripreso nei pazientia meno che la causa della lesione epatica osservata non sia stata def initivamente stabilita come non correlata al trattamento con tolvaptan. Nell'esperienza post-marketing, molto raramente e' stata segnalata anafilassi, successivamente alla somministrazione del farmaco. I pazienti devono essere monitorati da vicino durante il trattamento. Nell'eventualita' di reazione anafilattica o di altre gravi reazioni allergiche, la somministrazione del medicinale deve essere immediatamente sospesa e deve essere istituita un'opportuna terapia. Il farmaco contiene lattosio.

Interazioni

Somministrazione concomitante con altri trattamenti per l'iponatremia e medicinali che aumentano la concentrazione di sodio nel siero. Non c'e' esperienza in studi clinici controllati relativamente all'uso concomitante del medicinale con altri trattamenti per l'iponatremia quali soluzione salina ipertonica, formulazioni orali di sodio e medicinali che aumentano la concentrazione di sodio nel siero. I medicinali ad elevato contenuto di sodio, come preparati analgesici effervescenti e alcuni trattamenti per la dispepsia contenenti sodio, possono anch'essi aumentare la concentrazione di sodio nel siero. L'uso concomitante delfarmaco con altri trattamenti per l'iponatremia o altri medicinali ch e aumentano la concentrazione di sodio nel siero puo' determinare un rischio maggiore di sviluppare una rapida correzione del sodio nel siero e pertanto non e' raccomandato durante il trattamento iniziale o peraltri pazienti con concentrazioni iniziali di sodio nel siero molto b asse nei quali la correzione rapida puo' rappresentare un rischio per la demielinizzazione osmotica. Inibitori del CYP3A4: le concentrazioniplasmatiche di tolvaptan sono state aumentate fino a 5,4 volte l'area sotto la curva concentrazione/tempo (AUC) in seguito alla somministra zione di forti inibitori del CYP3A4. Si deve usare cautela nel cosomministrare inibitori del CYP3A4 (ad es. chetoconazolo, antibiotici macrolidi, diltiazem) e tolvaptan. La somministrazione concomitante di succo di pompelmo e tolvaptan ha portato a un aumento di 1,8 volte nell'esposizione a tolvaptan. I pazienti che assumono tolvaptan devono evitare l'ingestione di succo di pompelmo. Induttori del CYP3A4: le concentrazioni plasmatiche di tolvaptan sono state ridotte fino a 87% (AUC) inseguito alla somministrazione di induttori del CYP3A4. Esercitare cau tela nella somministrazione concomitante di induttori del CYP3A4 (ad es. rifampicina, barbiturici) e tolvaptan. Substrati del CYP3A4: in soggetti sani tolvaptan, un substrato del CYP3A4, non ha avuto effetti sulle concentrazioni plasmatiche di alcuni altri substrati del CYP3A4 (ad es. warfarin o amiodarone). Tolvaptan ha aumentato di 1,3 - 1,5 volte i livelli plasmatici di lovastatina. Sebbene tale aumento non abbia rilevanza clinica, e' indicativo del potenziale di tolvaptan nell'aumentare l'esposizione ai substrati del CYP3A4. Diuretici: sebbene non sembri esservi un effetto sinergico o additivo con l'uso concomitante ditolvaptan e diuretici dell'ansa e tiazidici, ciascuna di queste class i di agenti puo' potenzialmente causare grave disidratazione, un fattore di rischio per la disfunzione renale. Se i pazienti evidenziano disidratazione o disfunzione renale, prendere le misure del caso, che possono includere la necessita' di interrompere o ridurre le dosi di tolvaptan e/o dei diuretici, accrescere l'assunzione di liquidi, valutare ed affrontare altre potenziali cause di disfunzione renale o disidratazione. Digossina: le concentrazioni di digossina allo steady-state sono state aumentate (aumento di 1,3 volte della concentrazione plasmatica massima osservata [C max ] e di 1,2 volte dell'area sotto la curva di concentrazione plasmatica-tempo nell'arco dell'intervallo di dosaggio [AUCtau]) quando cosomministrato con ripetute monosomministrazioni giornaliere di dosi da 60 mg di tolvaptan. Pertanto, i pazienti che ricevono digossina devono essere valutati per eccessivi effetti della digossina durante il trattamento con tolvaptan. Somministrazione concomitante con analoghi della vasopressina: oltre al suo effetto acquareticorenale, tolvaptan e' in grado di bloccare i recettori V2 della vasopr essina vascolari coinvolti nel rilascio di fattori della coagulazione (es. fattore di von Willebrand) dalle cellule endoteliali. Pertanto, l'effetto degli analoghi della vasopressina come la desmopressina puo' essere attenuato in pazienti che usano tali analoghi per la prevenzione delle emorragie, se somministrati in concomitanza con tolvaptan.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse piu' comuni e prevedibili dal punto di vista farmacodinamico sono: sete, bocca secca e pollachiuria, riportate approssimativamente nel 18%, 9% e 6% dei pazienti. Le frequenze delle reazioni avverse corrispondono a molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), rara (>=1/10.000, <1/1.000), molto rara (<1/10.000) e non nota. Disturbi del sistema immunitario. Non noto: shock anafilattico, rash generalizzato. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: polidipsia, disidratazione, iperkaliemia, iperglicemia, appetito ridotto. Patologie del sistema nervoso. Non comune: disgeusia. Patologie vascolari. Comune: ipotensione ortostatica. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea; comune: stipsi, secchezza delle fauci. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: ecchimosi, prurito. Patologie renali e urinarie. Comune: pollachiuria, poliuria; non comune: compromissione renale. Patologie sistemichee condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: se te; comune: astenia, piressia. Esami diagnostici. Comune: aumentata creatininemia. Procedure mediche e chirurgiche. Comune: rapida correzione dell'iponatremia, talvolta con conseguenti sintomi neurologici. In studi clinici su altre indicazioni sono stati osservati gli effetti indesiderati seguenti. Comune: aumento dell'alanina-aminotransferasi, aumento dell'aspartatoaminotransferasi, ipernatremia, ipoglicemia, iperuricemia, sincope, capogiri, cefalea, sensazione di malessere, diarrea, ematuria; non comune: aumento della bilirubina, rash pruriginoso. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

Non vi sono dati adeguati riguardanti l'uso di tolvaptan in donne in gravidanza. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Il farmaco non deve essere usato durante la gravidanza. Le donne in eta' fertile devono usare misure contraccettive adeguate durante l'uso di tolvaptan. Non e' noto se tolvaptan sia escreto nel latte materno umano. Studi condotti su ratti hanno mostrato l'escrezione di tolvaptan nel latte delle femmine. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Il medicinale e' controindicato durante l'allattamento. Due studi sulla fertilita' nei ratti hanno evidenziato effetti sulla generazione parentale (minor consumo di alimenti, aumento del peso corporeo e salivazione), ma tolvaptan non influenza le prestazioni riproduttive maschili. Inoltre non sono stati evidenziati effetti nei feti. In entrambi gli studi, nelle femmine sono stati osservati cicli estrali anomali. Il livello in cui non e' stato osservato alcun evento avverso (NOAEL) per quanto riguarda gli effetti sulla riproduzione nelle femmine (100 mg/kg/giorno) era circa 16 volte superiore alla dose massima raccomandata negli esseri umani su una base di mg/m^2.