Sandimmun Neoral - 50cps 25mg

Dettagli:
Nome:Sandimmun Neoral - 50cps 25mg
Codice Ministeriale:029453014
Principio attivo:Ciclosporina
Codice ATC:L04AD01
Fascia:A
Prezzo:56.48
Rimborso:25.41
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Novartis Farma Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RNR - ricetta non ripetibile art.89 DL 219/06 (ex senza formalismi)
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Capsule molli
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi
Scadenza:18 mesi

Denominazione

SANDIMMUN NEORAL

Formulazioni

Sandimmun Neoral - 50cps 25mg
Sandimmun Neoral - 50cps 50mg
Sandimmun Neoral - 30cps 100mg
Sandimmun Neoral - 50ml 100mg/Ml
Sandimmun Neoral - 50cps 10mg

Categoria farmacoterapeutica

Sostanze immunosoppressori, inibitori della calcineurina.

Principi attivi

Ciclosporina.

Eccipienti

>>Capsule di gelatina. Soluzione di riempimento: DL-a-tocoferolo, etanolo assoluto, glicole propilenico, olio di ricino poliossietilenato idrogenato, mono-, di- e trigliceridi di olio di mais. Costituenti dellacapsula: ossido di ferro nero (per le capsule da 25 e 100 mg), titani o diossido, glicerolo 85%, glicole propilenico, gelatina, etanolo, acqua. >>Soluzione orale. DL-a-tocoferolo, etanolo assoluto, glicole propilenico, olio di ricino poliossietilenato idrogenato, mono-, di- e trigliceridi di olio di mais.

Indicazioni

>>Trapianto d'organo. Prevenzione del rigetto del trapianto allogenicodi rene, fegato, cuore, cuore-polmone, polmone e pancreas. Trattament o del rigetto di trapianto in pazienti che hanno ricevuto precedentemente altre terapie immunosoppressive. >>Ttapianto di midollo osseo. Prevenzione del rigetto del trapianto di midollo osseo. Profilassi e trattamento della "malattia da trapianto verso ospite" ("graft versus host-disease" o GVHD). >>Uveite endogena. Trattamento dell'uveite posteriore o intermedia di origine non infettiva, in fase attiva, a rischio digrave perdita della funzione visiva, quando le terapie convenzionali non sono risultate efficaci o provocano effetti indesiderati inaccettabili. Trattamento dell'uveite in morbo di Behcet, con ripetuti attacchi infiammatori a carico della retina. >>Sindrome nefrosica. Sindrome nefrosica steroido-dipendente e steroido-resistente in adulti e bambini, dovuta a glomerulopatie quali glomerulonefrite a lesioni minime, glomerulosclerosi focale e segmentaria e glomerulonefrite membranosa. Il prodotto e' efficace nell'indurre la remissione della malattia ed e' utilizzato anche cometerapia di mantenimento. Risulta inoltre efficace nel mantenere la remissione indotta dai corticosteroidi, consentendoneil loro risparmio e/o sospensione. >>Artrite reumatoide. Trattamento dell'artrite reumatoide severa in fase attiva, in pazienti in cui i classici farmaci antireumatici a lenta azione risultano inappropriati o inefficaci. >>Psoriasi. Trattamento della psoriasi grave in pazienti in cui le terapie convenzionali sono inefficaci o inappropriate. >>Dermatite atopica. Il prodotto e' indicato nei pazienti con dermatite atopica grave, quando e' richiesta una terapia sistemica.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo, ad uno qualsiasi degli eccipienti, o a sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico. Generalmente controindicato in gravidanza. Allattamento. Preparazioni a base di Hypericum perforatum non devono essere assunte in contemporaneacon medicinali contenenti ciclosporina, a causa del rischio di decrem ento dei livelli plasmatici e di diminuzione dell'efficacia terapeutica di ciclosporina.

Posologia

>>Trapianto d'organo. Il trattamento dovrebbe iniziare 12 ore prima dell'intervento con 10-15 mg/kg. Somministrare la stessa dose dopo l'intervento per una o due settimane, poi ridurla gradualmente in base ai livelli ematici fino a 2-6 mg/kg di mantenimento. In associazione ad altri preparati immunosoppressori possono essere impiegate dosi piu' basse. >>Trapianto di midollo osseo. Somministrare la dose iniziale il giorno precedente il trapianto. Si preferisce usare il concentrato per infusione endovenosa a 3-5 mg/kg/die come dose iniziale e nel periodo dopo il trapianto, per non piu' di due settimane, per poi passare a circa 12,5 mg/kg/die di mantenimento orali con il prodotto per almeno 3 mesi, prima di ridurre gradatamente fino alla sospensione entro un annodal trapianto. Se la terapia iniziale fosse effettuata con il prodott o, la dose consigliata e' 12,5-15 mg/kg/die. In caso di complicanze gastrointestinali puo' essere necessaria una dose piu' elevata o la somministrazione per via e.v. Alla sospensione puo' instaurarsi GVHD; si ottiene generalmente una risposta positiva con la ripresa della terapia. Basse dosi possono essere impiegate per controllare una lieve GVHD di tipo cronico. >>Uveite endogena. Induzione della remissione: dose iniziale 5 mg/kg/die orali fino alla remissione dell'infiammazione attiva dell'uvea e al miglioramento dell'acuita' visiva. Nei casi piu' refrattari si puo' aumentare a 7 mg/kg/die per un limitato periodo di tempo. Per ottenere la remissione iniziale o controllare ripetuti attacchiinfiammatori oculari, possono essere somministrati in concomitanza co rticosteroidi per via sistemica qualora il prodotto non sia sufficiente. Terapia di mantenimento: diminuire gradatamente fino alla minima dose efficace non superiore a 5 mg/kg/die durante la fase di remissione.>>Sindrome nefrosica. Induzione della remissione: 5 mg/kg/die negli a dulti e 6 mg/kg/die nei bambini a condizione che, ad eccezione della proteinuria, la funzionalita' renale sia nella norma. In pazienti con funzionalita' renale ridotta la dose iniziale non deve superare i 2,5 mg/kg/die. Associare a basse dosi di corticosteroidi per uso orale in caso di risposta non soddisfacente. Se non si osserva alcun miglioramento dopo 3 mesi, interrompere la terapia. Adeguare le dosi a seconda dell'efficacia e della sicurezza. Nel bambino si potranno impiegare dosisuperiori, monitorando i livelli di ciclosporinemia pre-dose per evit are il sovradosaggio. Terapia di mantenimento: ridurre gradualmente fino alla dose minima efficace. >>Artrite reumatoide. Prime 6 settimane:3 mg/kg/die orali. Se la risposta e' insufficiente, la dose puo' esse re aumentata gradualmente, senza problemi di tollerabilita', senza superare i 5 mg/kg. Per ottenere la piena efficacia possono essere necessarie fino a 12 settimane. Terapia di mantenimento: adattare al singolopaziente secondo la tollerabilita'. Puo' essere associato a basse dos i di corticosteroidi e/o antiinfiammatori non steroidei. Puo' essere associato a basse dosi settimanali di metotrexato in pazienti con risposta non soddisfacente alla monoterapia con quest'ultimo farmaco, iniziando con 2,5 mg/kg/die e aumentando a seconda della tollerabilita'. >>Psoriasi. Individualizzare la terapia. Induzione della remissione: dose orale minima giornaliera di 2,5 mg/kg/die. Se non si osserva un miglioramento in un mese, aumentare gradualmente senza superare i 5 mg/kg/die. Interrompere in caso di risposta non adeguata entro 6 settimane a5 mg/kg/die o di dose non compatibile con le norme per la sicurezza. Dosi iniziali di 5 mg/kg/die sono giustificate nei pazienti la cui condizione clinica richiede un rapido miglioramento. Una volta raggiunta una risposta soddisfacente, il trattamento puo' essere interrotto gradualmente ed una successiva recidiva puo' essere trattata alla precedente dose efficace. Puo' essere necessario il mantenimento continuativo della terapia. Terapia di mantenimento: stabilire la minima dose efficace, non superiore a 5 mg/kg/die. >>Dermatite atopica. Individualizzare la terapia. L'intervallo consigliato e' 2,5-5 mg/kg/die. Se una doseiniziale di 2,5 mg/kg/die non determina una risposta soddisfacente en tro 2 settimane, la dose puo' essere rapidamente aumentata fino a 5 mg/kg. In casi molto gravi, e' piu' probabile che si verifichi un controllo rapido ed adeguato con una dose iniziale di 5 mg/kg/die. Una voltaraggiunta una risposta soddisfacente ridurre gradualmente e, se possi bile, interrompere. Una ricaduta successiva puo' essere trattata con un ulteriore ciclo. Sebbene un ciclo di 8 settimane possa bastare per portare alla remissione, il trattamento fino a un anno e' efficace e ben tollerato. >>Passaggio da Sandimmun al farmaco. I pazienti che abbiano iniziato il trattamento con il prodotto devono passare ad un'altra formulazione monitorando di ciclosporinemia, creatininemia e pressionearteriosa. In pazienti sottoposti a trapianto il prodotto sostituisce Sandimmun alla stessa dose. Controllare i livelli pre-dose di ciclosp orina nel sangue intero entro 4-7 giorni dal passaggio e i parametri clinici indicativi della sicurezza nei primi due mesi dopo il passaggio. Se i livelli ematici pre-dose di ciclosporina sono fuori dall'intervallo terapeutico e/o si verifica il peggioramento dei parametri clinici adeguare la posologia. In pazienti affetti da malattie autoimmuni ilprodotto sostituisce Sandimmun alla stessa dose. Controllare la creat inina sierica e la pressione arteriosa dopo 2, 4 e 8 settimane dal passaggio. Se queste aumentano significativamente oltre i valori precedenti il passaggio, o se la creatinina sierica aumenta di oltre il 30% rispetto al basale pre-terapia in piu' di una misurazione, ridurre la dose. In caso di tossicita' inattesa o di assenza di efficacia della ciclosporina controllare i livelli ematici pre-dose. >>Corrispondenza traformulazioni orali. Introdurre la nuova formulazione monitorando i li velli di ciclosporina nel sangue per raggiungere i livelli precedenti al cambiamento. >>Modo di somministrazione. Controllare regolarmente ilivelli ematici di ciclosporina per determinare il dosaggio individua le e raggiungere le concentrazioni desiderate. Somministrare in due dosi refratte. Inghiottire le capsule intere. Diluire la soluzione oralecon succo d'arancia, di mela o altre bevande come gli analcolici. Agi tare la soluzione orale appena prima dell'uso. Evitare il succo di pompelmo. La siringa per il dosaggio del farmaco non deve entrare in contatto con la bevanda. Non sciacquare la siringa, ma pulire solo la parte esterna con un panno asciutto. Non usare se la ghiera di alluminio e' rotta o e' stata rimossa. >>Pazienti anziani. Individuare la dose con attenzione iniziando di solito con il livello piu' basso dell'intervallo terapeutico. >>Uso pediatrico. Pazienti pediatrici hanno richiesto e tollerato dosi piu' elevate.

Conservazione

>>Capsule molli. Lasciare le capsule nel blister fino all'assunzione. All'apertura del blister si puo' rilevare un odore caratteristico: cio' e' normale e non pregiudica l'utilizzo del farmaco. Conservare a temperatura non superiore a 25 gradi C. >>Soluzione orale. Dopo l'apertura il contenuto del flacone deve essere utilizzato entro 2 mesi. Non conservare il flacone in frigorifero. Al di sotto di 20 gradi C puo' presentarsi una formazione gelatinosa, e si possono osservare leggeri flocculi e un lieve sedimento, la cui formazione e' tuttavia reversibile alla temperatura di 25-30 gradi C. Questi fenomeni non compromettono l'efficacia e la sicurezza del prodotto; il dosaggio mediante la pipetta risulta comunque preciso. Conservare tra 15 gradi C e 30 gradi C.

Avvertenze

La ciclosporina aumenta il rischio di insorgenza di linfomi e altre neoplasie maligne. Puo' portare a patologie immunoproliferative e neoplasie d'organo, alcune delle quali con esito mortale. Evitare l'esposizione eccessiva ai raggi ultravioletti. Non esporsi a raggi ultravioletti B o fotochemioterapia con PUVA. La ciclosporina predispone i pazienti allo sviluppo di diverse infezioni batteriche, micotiche, parassitarie e virali, spesso con intervento di patogeni opportunisti. E' stata osservata l'attivazione di infezioni latenti da Poliomavirus che possono condurre a nefropatia associata a Poliomavirus, soprattutto nefropatia da virus BK o a leucoencefalopatia progressiva multifocale associata a virus JC. Sono stati riportati esiti gravi e/o fatali. Puo' aumentare la creatininemia o l'uremia. Queste alterazioni sono dose-dipendenti, reversibili e normalmente rispondono ad una riduzione della dose.Durante una terapia a lungo termine, alcuni pazienti potrebbero svilu ppare alterazioni strutturali del Puo' aumentare la bilirubinemia e gli enzimi epatici; anche queste modificazioni sono dose-dipendenti e reversibili. Ci sono stati case segnalazioni di epatotossicita' e danno epatico, anche con esiti fatali. Controllare i parametri e, se necessario, ridurre la dose. Nel periodo iniziale post-trapianto di fegato, valutare i livelli ematici e impiegarli come guida alla determinazione del dosaggio. Durante la terapia, monitorare la pressione arteriosa; in caso di riscontro di ipertensione, adottare un'adeguata terapia antiipertensiva. Puo' indurre un aumento lieve e reversibile dei trigliceridi plasmatici. In caso di aumento significativo, e' consigliabile l'assunzione di una dieta ipolipidica e, se necessario, la riduzione del dosaggio di ciclosporina. La ciclosporina aumenta il rischio di iperkaliemia. La ciclosporina incrementa la clearance del magnesio e cosi' puo' determinare ipomagnesiemia sintomatica. Porre attenzione nei pazienti con iperuricemia. Durante il trattamento, le vaccinazioni possono essere meno efficaci e l'impiego di vaccini vivi attenuati deve essereevitato. Prestare attenzione quando lercanidipina e' somministrata co ntemporaneamente a ciclosporina. La ciclosporina puo' aumentare i livelli ematici di terapie concomitanti che sono substrati di glicoproteine-P (Pgp). Contiene etanolo. Contiene olio di ricino poliossietilenatoche puo' causare disturbi gastrici e diarrea. >>Indicazioni diverse d a trapianto. Non somministrare a pazienti con funzionalita' renale compromessa (eccetto pazienti affetti da sindrome nefrosica con insufficienza renale non grave), ipertensione non controllata, infezioni non trattate o qualsiasi tipo di neoplasia maligna. >>Uveite endogena. Poiche' puo' alterare la funzionalita' renale, valutare frequentemente taleparametro e ridurre la dose del 25-50% se, in piu' di una misurazione , la creatinina sierica e'aumentata del 30% rispetto al valore basale.>>Sindrome nefrosica. Valutare frequentemente la funzionalita' renale , e ridurre la dose del 25-50% se la creatinina sierica risulta aumentata di oltre il 30% rispetto al basale in piu' di una misurazione. Tratatre inizialmente i pazienti con disfunzione renale al basale con 2,5mg/kg/die ed effettuare frequenti controlli della funzionalita' renal e. Considerare una biopsia renale per pazienti con lievi lesioni nefropatiche steroido-dipendenti in cui e' stato somministrato il prodotto per piu' di un anno. Sono stati riportati casi di neoplasie maligne. >>Srtrite reumatoide. Determinare la creatinina sierica pre-trattamentoalmeno due volte; durante i primi tre mesi monitorare i livelli sieri ci della creatinina ogni due settimane, poi una volta al mese. Dopo 6 mesi di terapia misurare la creatinina sierica ogni 4-8 settimane. Monitorare piu' frequentemente se si aumenta la dose o si inizia un trattamento concomitante con un FANS o se ne incrementi il dosaggio. Se la creatinina sierica supera del 30% i valori basali in piu' di una determinazione, ridurre il dosaggio. Se aumenta di oltre il 50%, ridurre del 50%. Se la riduzione non e'sufficiente a diminuire la creatinina sierica entro un mese, interrompere il trattamento. In caso di ipertensione non controllabile, interrompere il trattamento. Si ha un aumento del rischio di malattie linfoproliferative. Occorre attenzione quando e'somministrato con metotrexato. >>Psoriasi. Misurare i livelli basali della creatinina sierica almeno 2 volte prima del trattamento e ogni 2settimane per i primi tre mesi di terapia. Se la concentrazione della creatinina rimane stabile, controllare ogni mese. Ridurre la dose del 25-50% se la creatinina sierica risulta aumentata del 30% rispetto al basale in piu' di una misurazione. Se tale riduzione non porta ad una correzione entro un mese, interrompere il trattamento. In caso di ipe rtensione non controllabile, interrompere il trattamento. Trattare glianziani solo in caso di psoriasi invalidante. E' stata segnalata la c omparsa di neoplasie maligne. Sottoporre a biopsia lesioni cutanee nontipiche della psoriasi, che potrebbero far pensare a lesioni neoplast iche o pre-neoplastiche maligne, prima del trattamento. I pazienti chepresentano alterazioni cutanee neoplastiche o pre-neoplastiche malign e possono iniziare il trattamento solo dopo un adeguato trattamento ditali lesioni e se non esistono alternative terapeutiche. Si e' osserv ata una malattia linfoproliferativa, reversibile alla sospensione. >>Dermatite atopica. Misurare i livelli basali della creatinina sierica almeno 2 volte prima del trattamento e ogni 2 settimane per i primi tremesi di terapia. Se la creatinina sierica rimane stabile, controllare ogni mese. Ridurre la dose del 25-50% se la creatinina sierica risult a aumentata oltre il 30% in piu' di una misurazione. Se tale riduzionenon corregge il parametro entro un mese, sospendere il trattamento. I n caso di ipertensione non controllabile interrompere il trattamento. Non usare in in soggetti pediatrici con dermatite atopica. Trattare i pazienti anziani solo in caso di dermatite atopica invalidante. Una eventuale linfoadenopatia benigna si puo' associare ad una riacutizzazione della dermatite atopica, e scompare sempre spontaneamente o con il miglioramento generale della malattia. Controllare la linfoadenopatia,e nel caso persistesse effettuare una biopsia linfonodale per accerta re l'assenza di un linfoma. Iniziare il trattamento in assenza di infezioni in atto dovute a Herpes simplex; tuttavia, a meno di infezioni gravi, non occorre interrompere il prodotto in caso di insorgenza durante il trattamento. Le infezioni cutanee da Staphylococcus aureus non sono una controindicazione, ma vanno trattate con agenti antibatterici idonei. Evitata la somministrazione orale di eritromicina. Controllareattentamente i livelli ematici di ciclosporina, la funzionalita' rena le, ed eventuali effetti indesiderati.

Interazioni

Le concentrazioni plasmatiche e nel sangue in toto di ciclosporina possono essere ridotte dall'associazione con preparazioni a base di Hypericum perforatum. Pertanto, non somministrare tali preparazioni con ciclosporina. L'effetto di induzione puo' persistere per almeno 2 settimane dopo l'interruzione dei prodotti a base di Hypericum perforatum. Seun paziente sta assumendo in contemporanea prodotti a base di Hyperic um perforatum, controllare i livelli ematici di ciclosporina e interrompere i prodotti a base di Hypericum perforatum. I livelli ematici di ciclosporina potrebbero aumentare con l'interruzione di Hypericum perforatum. Il dosaggio di ciclosporina potrebbe richiedere un aggiustamento. La contemporanea assunzione di succo di pompelmo aumenta la biodisponibilita' della ciclosporina. Vari farmaci sono in grado di aumentare o diminuire le concentrazioni plasmatiche o ematiche di ciclosporina, agendo per inibizione competitiva o induzione degli enzimi epatici coinvolti nel suo metabolismo, in particolare il CYP3A4. La ciclosporina e' anche un inibitore del CYP3A4 e della glicoproteina- P, trasportatore di efflusso multifarmaco e puo' aumentare i livelli plasmatici difarmaci concomitanti che sono substrati dell'enzima CYP3A4 e/o del tr asportatore. Medicinali che diminuiscono le concentrazioni di ciclosporina: barbiturici, carbamazepina, oxcarbazepina, fenitoina, nafcillina, sulfadimidina e.v., rifampicina, octreotide, probucolo, orlistat, Hypericum Perforatum, ticlopidina, sulfinpirazone, terbinafina, bosentan. Medicinali che aumentano le concentrazioni di ciclosporina: antibiotici macrolidici (eritromicina, azitromicina e claritromicina), ketoconazolo, fluconazolo, itraconazolo, voriconazolo, diltiazem, nicardipina, verapamil, metoclopramide, contraccettivi orali, danazolo, metilprednisolone (dosi elevate), allopurinolo, amiodarone, acido colico e derivati, inibitori delle proteasi, imatinib, colchicina, nefazodone. Porre attenzione nell'associare con farmaci con effetti nefrotossici noti.Evitare l'associazione con tacrolimus per l'aumento potenziale della nefrotossicita'. L'associazione con nifedipina puo' aumentare l'incidenza di iperplasia gengivale. Dopo l'associazione con lercanidipina, sie' osservato un aumento nell'AUC di lercanidipina di tre volte e nell 'AUC di ciclosporina del 21%. Si raccomanda cautela quando la ciclosporina e' somministrata contemporaneamente a lercanidipina. La ciclosporina e' un inibitore altamente potente delle Pgp e puo' aumentare i livelli ematici di terapie concomitanti che sono substrati delle Pgp comealiskiren. In seguito a somministrazione concomitante di ciclosporina con aliskiren, la Cmax di aliskiren era aumentata di circa 2,5 volte e l'AUC di circa 5 volte. Comunque, il profilo farmacocinetico di ciclosporina non si era alterato significativamente. Porre attenzione in associazione con aliskiren. L'associazione con diclofenac puo' alterarereversibilmente la funzionalita' renale in seguito ad un notevole aum ento della biodisponibilita' del diclofenac, dovuta molto probabilmente alla riduzione dell'effetto di primo passaggio al quale e' sottoposta la molecola. La somministrazione contemporanea di ciclosporina e FANS con effetto di primo passaggio ridotto non dovrebbe aumentare la biodisponibilita'. Puo' ridurre la clearance di digossina, colchicina, prednisolone, degli inibitori dell' HMG-CoA reduttasi e di etoposide. Inpazienti in trattamento con digitale e' stata osservata severa tossic ita' da digitale nei primi giorni di trattamento con ciclosporina. Ci sono anche segnalazioni in merito alla potenzialita' della ciclosporina di amplificare gli effetti tossici della colchicina come miopatia e neuropatia. In caso di somministrazione concomitante con digossina o colchicina, monitorare per rilevare precocemente qualunque manifestazione di tossicita' da digossina o colchicina, dopo una riduzione del dosaggio o dalla sospensione del farmaco stesso. Sono stati segnalati casi di tossicita' muscolare con l'associazione di ciclosporina e lovastatina o atorvastatina, pravastatina e raramente fluvastatina. Ridurre il dosaggio di queste statine in caso di associazione con ciclosporina.In pazienti con segni e sintomi di miopatia o in presenza di fattori di rischio che predispongono ad un grave danno renale, sospendere temporaneamente o interrompere le statine. Everolimus o sirolimus in combinazione con ciclosporina in microemulsione a dose piena e' stato osservato un aumento della creatinina sierica, spesso reversibile con la riduzione della ciclosporina. Everolimus e sirolimus hanno influito solominimamente sulla farmacocinetica della ciclosporina. L'associazione con ciclosporina aumenta in modo significativo i livelli ematici di everolimus e di sirolimus. E' richiesta cautela nell'uso concomitante difarmaci risparmiatori di potassio o farmaci contenenti potassio poich e' potrebbero portare ad aumenti significativi del potassio sierico. Puo' aumentare le concentrazioni plasmatiche di repaglinide e pertanto aumentare il rischio di ipoglicemia. >>Raccomandazioni. Durante la somministrazione contemporanea di un farmaco potenzialmente nefrotossico controllare attentamente la funzionalita' renale. In caso di grave alterazione della funzionalita' renale ridurre il dosaggio del farmaco concomitante o considerare un trattamento alternativo. Nei pazienti trapiantati ci sono state segnalazioni isolate di considerabile ma reversibile insufficienza della funzionalita' renale dopo la somministrazioneconcomitante di derivati dell'acido fibrico. In questi pazienti contr ollare la funzione renale. In caso di significativa insufficienza renale interrompere il trattamento concomitante. Nei pazienti sottoposti atrapianto misurare frequentemente la concentrazione di ciclosporina n el sangue e, se necessario, correggerne il dosaggio, soprattutto durante l'inizio o l'interruzione del farmaco concomitante. Qualora venganocontemporaneamente somministrati farmaci in grado di aumentare le con centrazioni ematiche di ciclosporina, una frequente valutazione della funzionalita' renale e un attento monitoraggio degli effetti collaterali correlati alla ciclosporina potrebbero essere piu' appropriati della misurazione dei livelli ematici. Evitare l'associazione con nifedipina in pazienti che hanno manifestato iperplasia gengivale in seguito all'uso di ciclosporina. Somministrare i FANS che sono soggetti a un metabolismo di primo passaggio a dosi inferiori a quelle che verrebbero usate in pazienti che non assumono ciclosporina. In caso di uso concomitante di ciclosporina e digossina, colchicina, inibitori dell' HMG-CoA reduttasi o prednisolone, e' necessario un attento controllo clinicoche permetta un rilevamento precoce di eventuali effetti tossici caus ati dal farmaco, che dovranno essere contrastati con la riduzione o l'interruzione del farmaco stesso.

Effetti indesiderati

Molti effetti indesiderati associati alla terapia con ciclosporina sono dose-dipendenti e regrediscono con la riduzione della dose. In tuttele indicazioni il profilo di effetti collaterali complessivo e' essen zialmente lo stesso; esistono tuttavia differenze di incidenza e gravita'. A causa delle dosi iniziali piu' elevate e della maggiore durata della terapia di mantenimento necessaria dopo trapianto, gli effetti indesiderati sono piu' frequenti e comunemente piu' gravi in soggetti sottoposti a trapianto che in pazienti trattati per altre indicazioni. Reazioni anafilattoidi sono state osservate dopo somministrazione i.v.I pazienti in trattamento con terapie immunosoppressive, ciclosporina e regimi contenenti ciclosporina inclusi, sono ad aumentato rischio d i infezioni (virali, batteriche, micotiche, parassitarie). Possono insorgere infezioni di tipo generalizzato e di tipo localizzato. Le infezioni preesistenti possono anche aggravarsi e la riattivazione delle infezioni da Poliomavirus puo' condurre a nefropatia associata a Poliomavirus (PVAN) o a leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML) associata a virus JC. Sono stati riportati esiti gravi e/o fatali. I pazienti in trattamento con terapie immunosoppressive, ciclosporina e regimi contenenti ciclosporina inclusi, sono ad aumentato rischio di sviluppare linfomi o disordini linfoproliferativi e altri tumori, in particolare della pelle. La frequenza di tumori aumenta con l'intensita' e ladurata della terapia. Alcuni tumori possono avere un esito fatale. >> Riassunto delle reazioni avverse. Le reazioni avverse sono elencate sulla base della frequenza, la piu' frequente per prima, e utilizzando la seguente convenzione: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000) incluse segnalazioni isolate. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: anemia, trombocitopenia; raro: anemia emolitica microangiopatica, sindrome uremica-emolitica. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: iperlipidemia; comune: anoressia, iperuricemia, iperkaliemia, ipomagnesemia; raro: iperglicemia. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: tremore, cefalea inclusa emicrania; comune: parestesia; non comune: segni di encefalopatia quali convulsioni, confusione, disorientamento, iporeattivita' agli stimoli,agitazione, insonnia, disturbi della visione, cecita' corticale, coma , paresi e atassia cerebellare; raro: polineuropatia motoria; molto raro: edema della papilla ottica, incluso papilloedema, con possibile disturbo visivo, secondario ad ipertensione intracranica benigna. Patologie vascolari. Molto comune: ipertensione. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito, dolore addominale, diarrea, iperplasia gengivale; raro: pancreatite. Patologie epatobiliari. Comune: funzione epatica anormale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune:ipertricosi; non comune: eritemi allergici. Patologie del sistema mus coloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: crampi muscolari, mialgia; raro: debolezza muscolare, miopatia. Patologie renali e urinarie. Molto comune: disfunzione renale. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Raro: disturbi mestruali, ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento; non comune: edema, aumento di peso. >>Altre reazioni avverse dall'esperienza postmarketing. Ci sono stati casi da studi clinici e segnalazioni postmarketing spontanee di epatotossicita' e danno epatico incluse colestasi, ittero, epatite ed infarto epatico in pazienti trattati con ciclosporina. Molte segnalazioni includevano pazienti con co-morbidita' significative, condizioni sottostanti ed altri fattori confondenti incluse complicanze infettive e terapie concomitanti con potenziale epatotossico. In alcuni casi, principalmente nei pazienti trapiantati, sono stati segnalati esiti fatali. In alcuni pazienti sono state osservate neoplasie maligne o malattie linfoproliferative, ma la loro incidenza e distribuzione sono simili a quelle in pazienti sottoposti a terapia immunosoppressiva tradizionale.

Gravidanza e allattamento

>>Gravidanza. Gli studi condotti negli animali hanno mostrato tossicita' riproduttiva nel ratto e nel coniglio. L'esperienza con il medicinale in donne in gravidanza e' limitata. Le donne gravide sottoposte a trapianto in trattamento con terapie immunosoppressive, ciclosporina e regimi contenenti ciclosporina compresi, sono a rischio di parto prematuro (<37 settimane). Ad oggi e' disponibile una casistica limitata diosservazione su bambini di eta' fino a 7 anni che sono stati esposti a ciclosporina nella fase di vita uterina. In questi bambini la funzione renale e la pressione sanguigna sono risultati nella norma. Non sono tuttavia stati condotti studi adeguati e controllati in donne gravide, pertanto, il medicinale non puo' essere utilizzato in gravidanza a meno che il potenziale beneficio per la madre giustifichi il potenziale rischio fetale. >>Allattamento. La ciclosporina passa nel latte materno. Le madri in trattamento con il prodotto non devono quindi allattare al seno.