Signifor - Sc 60f 0,3mg 1ml

Dettagli:
Nome:Signifor - Sc 60f 0,3mg 1ml
Codice Ministeriale:042032045
Principio attivo:Pasireotide Diaspartato
Codice ATC:H01CB05
Fascia:A
Prezzo:5389.21
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Novartis Farma Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RNRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Soluzione iniettabile
Contenitore:Fiale
Iva:10%
Temp. Conservazione:Conservare nella confezione originale
Scadenza:24 mesi

Denominazione

SIGNIFOR 0,3 MG SOLUZIONE INIETTABILE (Medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale).

Formulazioni

Signifor - Sc 30f 0,3mg 1ml
Signifor - Sc 60f 0,3mg 1ml

Categoria farmacoterapeutica

Ormoni pituitari; ipotalamici ed analoghi; somatostatina ed analoghi.

Principi attivi

Pasireotide 0,3 mg/ml (come pasireotide diaspartato).

Eccipienti

Mannitolo; acido tartarico; idrossido di sodio; acqua per preparazioniiniettabili.

Indicazioni

Trattamento di pazienti adulti con malattia di Cushing per i quali l'intervento chirurgico non e' indicato o si e' rivelato inefficace.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; compromissione epatica severa (Child Pugh C).

Posologia

La dose iniziale raccomandata e' 0,6 mg due volte al giorno per iniezione sottocutanea. Due mesi dopo l'inizio della terapia, i pazienti devono essere valutati per il beneficio clinico. I pazienti che dimostrano una significativa riduzione dei livelli di cortisolo libero urinario[UFC] devono continuare a ricevere il farmaco finche' ottengono un be neficio. Un aumento della dose a 0,9 mg puo' essere considerato sulla base della risposta al trattamento, a condizione che la dose da 0,6 mgsia ben tollerata dal paziente. Per i pazienti che non rispondono al farmaco dopo due mesi di trattamento deve essere considerata l'interruzione. La gestione di sospette reazioni avverse in qualsiasi momento durante il trattamento puo' richiedere una temporanea riduzione della dose. Si suggerisce la riduzione della dose con decrementi di 0,3 mg due volte al giorno. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia nei bambini e negli adolescenti <18 anni non sono state stabilite. Nonci sono dati disponibili. Pazienti anziani (>=65 anni): i dati sono l imitati, ma non ci sono evidenze che suggeriscano che in questi pazienti sia necessario un aggiustamento della dose. Compromissione renale: non e' richiesto alcun aggiustamento della dose. Compromissione epatica: non e' richiesto un aggiustamento della dose nei pazienti con lievecompromissione epatica (Child Pugh A). La dose iniziale raccomandata per i pazienti con compromissione epatica moderata (Child Pugh B) e' di 0,3 mg due volte al giorno. La dose massima raccomandata per questi pazienti e' di 0,6 mg due volte al giorno. Il farmaco non deve essere usato in pazienti con compromissione epatica severa (Child Pugh C). Ilmedicinale deve essere somministrato con un'auto-iniezione sottocutan ea. Il personale medico o infermieristico deve istruire adeguatamente i pazienti su come iniettare il medicinale per via sottocutanea. Non e' raccomandato l'uso della stessa sede di iniezione per due iniezioni consecutive. Le sedi che mostrano segni di infiammazione o irritazionedevono essere evitate. Le sedi di iniezione preferibili per le iniezi oni sottocutanee sono la parte superiore delle cosce e l'addome (eccetto l'ombelico o il giro vita).

Conservazione

Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.

Avvertenze

Metabolismo del glucosio: sono state frequentemente riportate alterazioni nei livelli di glucosio nel sangue nei volontari sani ed in pazienti trattati con pasireotide. Iperglicemia e, meno frequentemente, ipoglicemia, sono state osservate in soggetti che hanno partecipato a studi clinici con pasireotide. Il grado di iperglicemia sembrava essere piu' elevato nei pazienti con condizioni pre-diabetiche o con diabete mellito concomitante. Durante lo studio registrativo i livelli di HbA 1caumentavano significativamente e si stabilizzavano ma non ritornavano ai valori basali. Nei pazienti trattati con la dose di 0,9 mg due vol te al giorno sono stati riportati piu' casi di interruzione e una percentuale maggiore di segnalazioni di eventi avversi severi causati da iperglicemia. L'insorgenza di iperglicemia sembra essere correlata alladiminuzione nella secrezione di insulina (in particolare dopo la somm inistrazione), delle incretine (ad esempio glucagon-like peptide-1 [GLP-1] e del glucose-dependent insulinotropic polypeptide [GIP]). Valutare lo stato glicemico (glicemia a digiuno/emoglobina A 1c [FPG/HbA 1c]) prima di iniziare il trattamento. Effettuare l'auto monitoraggio della glicemia e/o le valutazioni del FPG settimanalmente per i primi dueo tre mesi ed in seguito periodicamente in modo clinicamente appropri ato, cosi' come dopo ogni aumento della dose nel corso delle prime dueo quattro settimane. Inoltre, deve essere effettuato il monitoraggio di FPG 4 settimane dopo la fine del trattamento e dell'HbA 1c 3 mesi dopo la fine del trattamento. Se si sviluppa iperglicemia, iniziare o aggiustare il trattamento antidiabetico. Se non si riesce a controllarel'iperglicemia malgrado un'appropriata gestione medica, ridurre la do se o interrompere il trattamento. I pazienti con malattia di Cushing con scarso controllo glicemico (HbA 1c >8% durante la terapia antidiabetica) sono a maggior rischio di sviluppare una iperglicemia severa e complicanze associate (ad esempio chetoacidosi). In pazienti con scarsocontrollo glicemico, devono essere intensificati il monitoraggio e la gestione del diabete prima dell'inizio e durante la terapia. Test epa tici: in pazienti trattati con pasireotide sono stati comunemente osservati aumenti lievi e transitori delle aminotransferasi. Sono stati osservati anche rari casi di concomitanti aumenti dell'ALT (alanina aminotransferasi) superiori a 3 x ULN e di birilubina superiori a 2 x ULN.Monitorare la funzionalita' epatica prima del trattamento e dopo una, due, quattro, otto e dodici settimane durante il trattamento. Success ivamente monitorare la funzionalita' epatica come clinicamente indicato. I pazienti che manifestano aumenti dei livelli di transaminasi devono essere rivalutati per confermare il risultato. Se il risultato e' confermato, controllare i pazienti fino a che i valori non siano ritornati ai livelli pre-trattamento. La terapia deve essere interrotta se si manifesta ittero o altri segni che suggeriscono una disfunzione epatica significativa, nel caso di un aumento sostenuto di AST (aspartato aminotransferasi) o di ALT di 5 x ULN o superiore, o se un aumento di ALT o AST superiore a 3 x ULN si verifica in concomitanza con un aumento della birilubina superiore a 2 x ULN. Dopo l'interruzione del trattamento, i pazienti devono essere monitorati fino alla risoluzione. Il trattamento non deve essere ripristinato. Eventi cardiovascolari correlati: con pasireotide e' stata riportata bradicardia. Monitorare attentamente i pazienti con disturbi cardiaci e/o con fattori di rischio per la bradicardia, come una bradicardia pregressa significativa o infarto miocardico acuto, grave blocco cardiaco, insufficienza cardiaca congestizia (Classe NYHA III o IV), angina instabile, tachicardia ventricolare prolungata, fibrillazione ventricolare. Puo' essere necessario un aggiustamento della dose di medicinali come beta bloccanti, calcio- antagonisti o medicinali usati per il controllo dell'equilibrio elettrolitico. In due studi su volontari sani, pasireotide ha mostrato di prolungare l'intervallo QT dell'ECG; il significato clinico e' sconosciuto. Negli studi su pazienti con malattia di Cushing, e' stato osservato in due pazienti su 201 un QTcF >500 msec. Questi episodi sono stati sporadici e di singola insorgenza senza conseguenze cliniche. Non sonostati osservati episodi di torsione di punta sia in questi studi sia negli studi clinici in altre popolazioni di pazienti. Usare pasireotide con cautela e valutare attentamente il rapporto beneficio/rischio nei pazienti a rischio di sviluppare un prolungamento del QT, come quelli con sindrome congenita del QT lungo, con disturbi cardiaci non controllati o significativi, incluso recente infarto miocardico, insufficienza cardiaca congestizia, angina instabile o bradicardia clinicamente significativa, pazienti che assumono medicinali antiaritmici o altre sostanze note per causare un prolungamento del QT, con ipopotassiemia e/o ipomagnesia. Eseguire il monitoraggio per l'effetto sull'intervalloQTc e un ECG prima di iniziare la terapia, una settimana dopo l'inizi o e successivamente come clinicamente indicato. L'ipopotassiemia e l'ipomagnesia devono essere corrette prima della somministrazione del farmaco e devono essere monitorate periodicamente. Ipocortisolismo: il trattamento porta ad una rapida soppressione della secrezione di ACTH (ormone adrenocorticotropo) nei pazienti con malattia di Cushing. Una soppressione rapida, completa o quasi completa di ACTH puo' portare ad una diminuzione dei livelli di cortisolo in circolo e potenzialmente adun transitorio ipocortisolismo/iposurrenalismo. E' necessario quindi monitorare segni e sintomi associati all'ipocortisolismo (ad esempio debolezza, affaticamento, anoressia, nausea, vomito, ipotensione, iperpotassiemia, iponatremia, ipoglicemia); puo' essere necessaria una terapia sostitutiva con steroidi esogeni (glucocorticoidi) e/o una riduzione della dose o l'interruzione della terapia. Colecisti ed eventi correlati: la colelitiasi e' una reazione avversa nota associata all'uso prolungato degli analoghi della somatostatina ed e' stata frequentemente riportata negli studi clinici con pasireotide. Si raccomanda un'indagine ecografica della cistifellea prima e durante la terapia ad intervalli da 6 a 12 mesi. La presenza di calcoli biliari e' in gran parte asintomatica; i calcoli sintomatici devono essere gestiti in base alla pratica clinica. Ormoni pituitari: poiche' l'azione farmacologica di pasireotide imita quella della somatostatina, non si puo' escludere l'inibizione di ormoni ipofisari diversi dall'ACTH. Considerare il monitoraggio delle funzioni ipofisarie (ad esempio TSH/T 4 libero, GH/IGF-1)prima e periodicamente durante la terapia in modo clinicamente approp riato. Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, cioe' e' praticamente "senza sodio".

Interazioni

Interazioni farmacocinetiche attese con effetti su pasireotide: l'influenza del verapamil inibitore P-gp sulla farmacocinetica del pasireotide somministrato per iniezione sottocutanea e' stata studiata in uno studio di interazione farmaco-farmaco su volontari sani. Non sono stateosservate variazioni nella farmacocinetica del pasireotide (tasso o g rado di esposizione). Interazioni farmacocinetiche attese con effetti su altri medicinali: il pasireotide puo' diminuire la biodisponibilita' relativa della ciclosporina. La somministrazione concomitante di pasireotide e ciclosporina puo' richiedere un aggiustamento della dose diciclosporina per mantenere i livelli terapeutici. Interazioni farmaco dinamiche attese. Medicinali che prolungano l'intervallo QT: il pasireotide deve essere usato con cautela nei pazienti che stanno assumendo in concomitanza medicinali che prolungano l'intervallo QT, come antiaritmici di classe Ia (ad esempio chinidina, procainamide, disopiramide), antiaritmici di classe III (ad esempio amiodarone, dronedarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide), alcuni antibatterici (eritromicina endovena, pentamidina iniettabile, claritromicina, moxifloxacina), alcuni antipsicotici (ad esempio clorpromazina, tioridazina, flufenazina, pimozide, aloperidolo, tiapride, amilsulpride, sertindolo, metadone), alcuni antistaminici (ad esempio terfenadina, astemizolo, mizolastina), antimalarici (ad esempio clorochina, alofantrina, lumefantrina), alcuni antifungini (chetoconazolo, eccetto nello shampoo). Medicinali per la bradicardia: il monitoraggio clinico per la frequenza cardiaca, in particolare all'inizio del trattamento, e' raccomandato nei pazienti che ricevono in concomitanza con pasireotide medicinali come beta-bloccanti (ad esempio metoprololo, carteololo, propanololo, sotalolo), inibitori dell'acetilcolinesterasi (ad esempio rivastigmina, fisostigmina), alcuni calcio-antagonisti (ad esempio verapamil, diltiazem, bepridil), alcuni antiaritmici. Insulina e medicinali antidiabetici Puo' essere richiesto un aggiustamento della dose (diminuzione o incremento) di insulina e dei medicinali antidiabetici (ad esempio metformina, liraglutide, vildagliptin, nateglinide) quando sono somministrati in concomitanza con pasireotide.

Effetti indesiderati

Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: anemia. Patologie endocrine. Comune: insufficienza corticosurrenalica. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: iperglicemia, diabete mellito; comune: diminuzione dell'appetito, diabete mellito di tipo 2. Patologie del sistema nervoso. Comune: mal di testa. Patologie cardiache. Comune: bradicardia sinusale, prolungamento dell'intervallo QT. Patologie vascolari. Comune: ipotensione. Patologie gastrointestinali. Molto comune: diarrea, dolore addominale, nausea; comune: vomito, dolore addominale alto. Patologie epatobiliari. Molto comune: colelitiasi. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: alopecia, prurito.Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Co mune: mialgia, artralgia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: reazione alla sede di iniezione, affaticamento. Esami diagnostici. Molto comune: aumento dell'emoglobina glicosilata; comune: aumento della gamma-glutamiltransferasi,aumento dei livelli di alanina aminotransferasi, aumento della lipasi , aumento della glicemia, aumento dell'amilasi nel sangue, prolungamento del tempo di protrombina. Descrizione di reazioni avverse selezionate. Disturbi del metabolismo del glucosio: un'aumentata glicemia e' stata l'alterazione di laboratorio di grado 3 piu' frequentemente riportata (23,2% di pazienti) nello studio di fase III in pazienti con malattia di Cushing. L'aumento medio di HbA 1c era meno pronunciato nei pazienti con glicemia normale (n=62 in totale) all'inizio dello studio (5,29% e 5,22% al basale e 6,50% e 6,75% al mese 6 rispettivamente per igruppi con dose 0,6 e 0,9 mg due volte al giorno) rispetto ai pazient i pre-diabetici (n=38 in totale; 5,77% e 5,71% al basale e 7,45% e 7,13% al mese 6) o ai pazienti diabetici (n=54 in totale; 6,50% e 6,42% al basale e 7,95% e 8,30% al mese 6). Comunemente i livelli medi di glicemia a digiuno aumentavano entro il primo mese di trattamento, una diminuzione e una stabilizzazione erano osservate nei mesi seguenti. I valori della glicemia a digiuno e dell'HbA 1c generalmente diminuisconodopo i 28 giorni successivi all'interruzione del pasireotide ma riman gono al di sopra dei valori basali. Non sono disponibili dati di controlli a lungo termine. I pazienti con HbA 1c basale >=7% o che stavano assumendo farmaci antidiabetici prima della randomizzazione tendevano ad avere maggiori variazioni medie del glucosio nel plasma a digiuno el'HbA 1c relativamente ad altri pazienti. Reazioni avverse di ipergli cemia e diabete mellito hanno portato alla sospensione in 5 (3,1%) e 4(2,5%) pazienti, rispettivamente. Sono stati riportati un caso di che tosi e un caso di chetoacidosi durante l'uso compassionevole con il farmaco. E' raccomandato il monitoraggio della glicemia nei pazienti trattati con Signifor. Patologie gastrointestinali: sono state riportate frequenti patologie gastrointestinali, generalmente di basso grado, che non hanno richiesto interventi e sono migliorate con la continuazione del trattamento. Reazioni alla sede di iniezione: sono state riportate reazioni alla sede di iniezione nel 13,6% dei pazienti arruolati nello studio di fase III nella malattia di Cushing. Reazioni alla sede di iniezione sono state riportate anche in studi clinici in altre popolazioni. Le reazioni piu' frequentemente riportate sono state dolore localizzato, eritema, ematoma, emorragia e prurito. Queste reazioni si sono risolte spontaneamente e non hanno richiesto interventi. Enzimi epatici: transitori aumenti degli enzimi epatici sono stati riportati con l'uso degli analoghi della somatostatina e sono stati osservati anche in pazienti che hanno ricevuto pasireotide negli studi clinici. Gli aumenti sono stati in maggioranza asintomatici, di basso grado e reversibili durante la continuazione del trattamento. Sono stati osservati rari casi di aumenti concomitanti di ALT superiori a 3 x ULN e di birilubina superiori a 2 x ULN. Tutti i casi di aumenti concomitanti sono stati identificati entro dieci giorni dall'inizio del trattamento. I pazienti si sono ristabiliti senza conseguenze cliniche e i risultati dei test per la funzionalita' epatica sono ritornati ai valori basali dopo l'interruzione del trattamento. E' raccomandato il monitoraggio degli enzimi epatici prima e durante il trattamento come clinicamente appropriato. Enzimi pancreatici: nei pazienti in trattamento con pasireotide negli studi clinici sono stati osservati aumenti asintomatici dilipasi e amilasi. Gli aumenti erano per la maggior parte di basso gra do e reversibili durante la continuazione del trattamento. La pancreatite e' una potenziale reazione avversa associata all'uso degli analoghi della somatostatina dovuta all'associazione tra colelitiasi e pancreatite acuta. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quantopermette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.

Gravidanza e allattamento

Non esistono dati relativi all'uso di pasireotide in donne in gravidanza. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale per l'uomo non e' conosciuto. Il farmaco non deve essere usato durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessita'. Non e' noto se pasireotide sia escreto nel latte materno. I dati disponibili sui ratti hanno mostrato l'escrezione di pasireotide nel latte. L'allattamento deve essere interrotto durante il trattamento. Non e' noto se il pasireotide abbia effetti sulla fertilita' umana. Studi nei ratti hanno mostrato effetti sui parametri di riproduzione femminile.