Simvastatina Ang - 28cpr 40mg

Dettagli:
Nome:Simvastatina Ang - 28cpr 40mg
Codice Ministeriale:037528395
Principio attivo:Simvastatina
Codice ATC:C10AA01
Fascia:A
Prezzo:8.81
Rimborso:8.81
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Angenerico Spa
SSN:Concedibile esente per patologia
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse rivestite divisibili
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +30, conservare il prodotto nella confezione originale
Scadenza:36 mesi

Denominazione

SIMVASTATINA ANGENERICO COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

Formulazioni

Simvastatina Ang - 10cpr 20mg
Simvastatina Ang - 28cpr 20mg
Simvastatina Ang - Fl10cpr 20mg
Simvastatina Ang - Fl28cpr 20mg
Simvastatina Ang - 10cpr 40mg
Simvastatina Ang - 28cpr 40mg
Simvastatina Ang - Fl28cpr 40mg

Categoria farmacoterapeutica

Inibitori dell'HMG-CoA riduttasi.

Principi attivi

Simvastatina.

Eccipienti

Nucleo della compressa: amido pregelatinizzato, lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, butilidrossianisolo (E320), acido ascorbico(E300), acido citrico monoidrato (E330), magnesio stearato. Rivestime nto: ipromellosa, talco, titanio diossido (E171). Le compresse dda 10 mg e 20 mg contengono inoltre ferro ossido rosso (E172) e ferro ossidogiallo (E172). Le compresse da 40 mg contengono inoltre ferro ossido rosso (E172).

Indicazioni

Trattamento dell'ipercolesterolemia primaria o della dislipidemia mista, in aggiunta alla dieta, quando la risposta alla dieta o ad altri trattamenti non farmacologici (come l'eserciziofisico, la riduzione del peso corporeo) e' inadeguata. Trattamento dell'ipercolesterolemia familiare omozigote in aggiunta alla dieta e ad altri trattamenti ipolipemizzanti (es. LDL aferesi) o se tali trattamenti non sono appropriati. Riduzione della mortalita' e della morbilita' cardiovascolare in pazienti con malattia aterosclerotica cardiovascolare manifesta o diabete mellito, con livelli di colesterolo normali o aumentati, come coadiuvante per la correzione di altri fattori di rischio e di altre terapie cardioprotettive.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' alla simvastatina o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Epatopatia in fase attiva o innalzamenti persistenti delle transaminasi sieriche senza causa evidente. Gravidanza ed allattamento. Somministrazione concomitante di potenti inibitori di CYP3A4 (quali itraconazolo, ketoconazolo, posaconazolo, inibitori della proteasi dell'HIV (es. nelfinavir), eritromicina, claritromicina, telitromicina e nefazodone.

Posologia

L'intervallo di dosi e' di 5-80 mg/die assunti per via orale, in dose singola la sera. Aggiustamenti della dose, se richiesti, devono esserefatti ad intervalli non inferiori a 4 settimane, sino a un massimo di 80 mg/die somministrati in una singola dose alla sera. I dosaggi di 6 0 e 80 mg sono raccomandati solo nei pazienti adulti con ipercolesterolemia di grado severo e ad alto rischio di complicazioni cardiovascolari. Ipercolesterolemia: porre il paziente in regime di dieta standard ipocolesterolemica e continuare questa dieta anche durante il trattamento con simvastatina. La dose iniziale abituale e' 10-20 mg/die somministrata in dose singola alla sera. I pazienti per i quali e' necessaria un'ampia riduzione del C-LDL (superiore al 45%) possono iniziare la terapia con 20-40 mg/die somministrati in dose singola alla sera. Eseguire gli aggiustamenti della dose, se necessari, come specificato precedentemente. Ipercolesterolemia familiare omozigote: sulla base dei risultati di uno studio clinico controllato, il dosaggio raccomandato disimvastatina e' di 40 mg/die alla sera o 80 mg/die suddivisi in due d osi singole da 20 mg e una dose alla sera da 40 mg. La simvastatina vautilizzata in aggiunta ad altri trattamenti ipolipemizzanti (es. LDL aferesi), o nel caso in cui questi trattamenti non siano disponibili. Prevenzione cardiovascolare: la dose abituale di simvastatina e' da 20a 40 mg/die somministrati in dose singola alla sera in pazienti ad al to rischio di cardiopatia coronarica (CHD, con o senza iperlipidemia).La terapia farmacologica puo' essere iniziata in concomitanza alla di eta e all'esercizio fisico. Gli aggiustamenti della dose, se necessari, devono essere eseguiti come specificato precedentemente. Terapia concomitante: la simvastatina e' efficace sia in monoterapia, sia in associazione ai sequestranti degli acidi biliari. La somministrazione deveavvenire o 2 ore prima o non meno di 4 ore dopo la somministrazione d i un sequestrante degli acidi biliari. Nei pazienti in trattamento conciclosporina, danazolo, gemfibrozil o altri derivati dell'acido fibri co (escluso il fenofibrato) in concomitanza alla simvastatina, la dosedi quest'ultima non deve superare i 10 mg/die. Nei pazienti che assum ano amiodarone o verapamil in concomitanza con la simvastatina, la dose di quest'ultima non deve superare i 20 mg/die. Insufficienza renale:non sono necessarie modificazioni posologiche in pazienti con insuffi cienza renale moderata. In pazienti con insufficienza renale di grado severo (clearance della creatinina <30 ml/min), dosi superiori a 10 mg/die devono essere valutate attentamente e, se ritenuto necessario, somministrate con cautela. Uso nei pazienti anziani: non sono necessari aggiustamenti della dose. Uso in bambini e adolescenti (10-17 anni di eta'): per i bambini e gli adolescenti (ragazzi in stadio di Tanner IIe stadi superiori e ragazze in post-menarca da almeno un anno di eta' compresa tra i 10-17 anni) con ipercolesterolemia familiare eterozigo te, la dose iniziale abituale raccomandata e' 10 mg una volta al giorno somministrata la sera. I bambini e gli adolescenti devono essere posti in regime di dieta standard ipocolesterolemica prima di iniziare l'assunzione di simvastatina e devono continuare questa dieta anche durante il periodo di trattamento. L'intervallo di dosi raccomandato e' di10-40 mg/die; la dose massima raccomandata e' 40 mg/die. Le dosi devo no essere individualizzate in base all'obiettivo terapeutico raccomandato secondo le raccomandazioni per il trattamento pediatrico. Gli aggiustamenti di dose devono essere fatti ad intervalli di 4 o piu' settimane. L'esperienza con simvastatina nei bambini in eta' pre-puberale e'limitata.

Conservazione

Blister: non conservare a temperatura superiore a 30 gradi C. Tenere iblister all'interno della scatola per proteggerli dalla luce. Conteni tore per compresse: non conservare a una temperatura superiore a 30 gradi C. Conservare nella confezione originale per tenerlo al riparo dalla luce.

Avvertenze

La simvastatina puo' occasionalmente causare miopatia. La miopatia si manifesta a volte come rabdomiolisi, con o senza insufficienza renale acuta secondaria a mioglobinuria, molto raramente con esiti fatali. Ilrischio di miopatia aumenta con livelli elevati di attivita' inibitor ia dell'HMG-CoA riduttasi nel plasma. Il rischio di miopatia/rabdomiolisi e' correlato alla dose. Infatti, negli studi clinici, l'incidenza di miopatia e' aumentata con l'aumentare del dosaggio. Non misurare i livelli di creatinchinasi (CK) dopo esercizio intenso o in presenza diuna qualsiasi causa che giustifichi il loro incremento, in quanto cio ' rende difficile l'interpretazione dei dati. Se i livelli di CK sono significativamente aumentati rispetto ai valori basali, di oltre 5 volte il limite superiore della norma (ULN), questi vanno rimisurati dopo5/7 giorni per confermare i risultati. Tutti i pazienti che stiano in iziando una terapia con simvastatina o che aumentano la dose della stessa vanno avvertiti del rischio di miopatia e informati della necessita' di riferire prontamente la comparsa di dolori, dolorabilita' e debolezza muscolare non spiegabili. Va prestata cautela in caso di pazienti con fattori predisponenti per la rabdomiolisi. Per poter stabilire un valore basale di riferimento, i livelli di CK vanno misurati prima di iniziare il trattamento in caso di pazienti anziani (eta' superiore ai 70 anni), disfunzione renale, ipotiroidismo non controllato, storiapersonale o familiare di disturbi muscolari ereditari, anamnesi di to ssicita' muscolare associata all'impiego di una statina o di un fibrato, abuso di alcool. In questi casi, occorre tener conto del rapporto rischio/beneficio e si raccomanda il monitoraggio clinico del paziente.Se il paziente ha precedentemente manifestato un qualche tipo di dist urbo muscolare associato all'impiego di una statina o di un fibrato, il trattamento con un farmaco diverso appartenente alla medesima classeva iniziato con estrema cautela. Se i livelli di CK sono significativ amente elevati rispetto ai valori basali (>5 x ULN), non iniziare il trattamento. Se si manifestano dolori, debolezza o crampi muscolari durante il trattamento, misurare i livelli di CK. Se questi livelli, in assenza di esercizio fisico intenso, risultano significativamente aumentati (>5 x ULN), il trattamento va interrotto. Se i sintomi muscolari sono di grado severo e creano disagio quotidiano, anche se i livelli di CK risultano <5 x ULN, considerare l'interruzione. Se, per un qualsiasi altro motivo, si sospetta una miopatia, interrompere il trattamento. Sospendere temporaneamente la simvastatina pochi giorni prima di interventi di chirurgia maggiore di elezione e nel caso sopraggiungano condizioni medico-chirurgiche importanti. Il rischio di miopatia e di rabdomiolisi risulta significativamente incrementato dall'uso contemporaneo di simvastatina e di potenti inibitori del CYP3A4 (come itraconazolo, ketoconazolo, posaconazolo, eritromicina, claritromicina, telitromicina, inibitori della proteasi dell'HIV, (es.nelfinavir), nefazodone), cosi' come di gemfibrozil, ciclosporina e danazolo. Il rischio di miopatia e di rabdomiolisi risulta, inoltre, incrementato dall'utilizzoconcomitante di altri fibrati o dall'assunzione contemporanea di di a miodarone o verapamil con dosi elevate di simvastatina. Esiste anche un leggero incremento del rischio quando il diltiazem viene assunto insieme a simvastatina 80 mg. Il rischio di miopatia, inclusa la rabdomiolisi, puo' aumentare a seguito dell'assunzione concomitante di acido fusidico con le statine. Quindi, per quanto riguarda gli inibitori del CYP3A4, l'utilizzo contemporaneo di simvastatina e itraconazolo, ketoconazolo, posaconazolo, inibitori della proteasi dell'HIV (es. nelfinavir), eritromicina, claritromicina, telitromicina e nefazodone risulta controindicato. Se il trattamento con itraconazolo, ketoconazolo, posaconazolo, eritromicina, claritromicina o telitromicina e' inevitabile,sospendere la simvastatina durante il trattamento stesso. Inoltre, pr estare cautela nei casi di associazione tra simvastatina ed altri inibitori del CYP3A4 meno potenti: fluconazolo, ciclosporina, verapamil, diltiazem. Evitare l'assunzione concomitante di succo di pompelmo. Non eccedere i 10 mg/die di simvastatina nei pazienti in terapia concomitante con ciclosporina, danazolo o gemfibrozil. L'utilizzo combinato di simvastatina e gemfibrozil deve essere evitato, a meno che non sia probabile che il beneficio superi l'incremento di rischio derivante da tale associazione di farmaci. I benefici prodotti dall'utilizzo combinato di simvastatina 10 mg/die in associazione ad altri derivati dell'acido fibrico (escluso il fenofibrato), niacina o ciclosporina o danazolovanno attentamente valutati rispetto ai rischi potenziali di queste c ombinazioni. Prestare cautela nei casi in cui fenofibrato o niacina (>= 1g/die) sono prescritti insieme alla simvastatina, poiche' entrambi gli agenti, somministrati da soli, possono provocare miopatia. Evitarel'utilizzo combinato di simvastatina a dosi >20 mg/die e amiodarone o verapamil a meno che i benefici non superino verosimilmente il rischi o incrementato di miopatia. Se la combinazione e' necessaria, monitorare attentamente i pazienti che assumono acido fusidico e simvastatina.Puo' essere considerata la momentanea sospensione della simvastatina. Negli studi clinici, in un numero ristretto di pazienti adulti che ha nno assunto simvastatina, si e' verificato un incremento persistente (fino a >3 x ULN) delle transaminasi sieriche. Quando tali pazienti hanno interrotto o sospeso la simvastatina, i livelli delle transaminasi solitamente sono tornati lentamente a quelli pre-trattamento. Effettuare test di funzionalita' epatica prima di iniziare il trattamento e, successivamente, nei casi in cui sia clinicamente indicato. In caso di aumento della dose a 60 o 80 mg, sottoporre i pazienti a un test aggiuntivo prima dell'aumento, 3 mesi dopo tale aumento e, successivamente,a intervalli periodici (ad esempio ogni 6 mesi) nel corso del primo a nno di trattamento. Prestare particolare attenzione ai pazienti che sviluppino livelli elevati di transaminasi sieriche: in tali pazienti, le rilevazioni vanno prontamente ripetute e quindi effettuate con maggiore frequenza. Se i livelli delle transaminasi mostrano un progressivoinnalzamento, soprattutto se questi aumentano fino a 3 x ULN e sono p ersistenti, sospendere la simvastatina. Usare con cautela dai pazientiche consumano notevoli quantita' di alcool. A seguito della la terapi a con simvastatina e' stato riportato un moderato (<3 x ULN) aumento delle transaminasi. Tali alterazioni si sono manifestate subito dopo l'inizio della terapia con simvastatina, spesso sono risultate transitorie, non accompagnate da alcuna sintomatologia e non hanno richiesto l'interruzione. Contiene lattosio.

Interazioni

Sono stati effettuati studi di interazione soltanto sugli adulti. >>Interazioni farmacodinamiche. Il rischio di miopatia, inclusa la rabdomiolisi, aumenta in caso di assunzione contemporanea di fibrati e niacina (acido nicotinico, >=1 g/die). Inoltre, esiste un'interazione farmacocinetica con il gemfibrozil che si traduce in un aumento dei livelli plasmatici di simvastatina. Quando simvastatina e fenofibrato sono assunti insieme, non vi e' evidenza che il rischio di miopatia sia superiore alla somma dei rischi individuali connessi a ciascuno dei farmaci.Con altri fibrati (escluso fenofibrato), non superare i 10 mg/die di simvastatina. >>Interazioni farmacocinetiche. La simvastatina e' un substrato del citocromo P450 3A4. Potenti inibitori del citocromo P450 3A4 aumentano il rischio di miopatia e rabdomiolisi incrementando la concentrazione dell'attivita' inibitoria dell'HMG-CoA riduttasi nel plasma in corso di terapia. Tali inibitori includono itraconazolo, ketoconazolo, posaconazolo, eritromicina, claritromicina, telitromicina, inibitori della proteasi dell'HIV (es. nelfinavir) e nefazodone. L'assunzione contemporanea di itraconazolo aumenta di piu' di 10 volte l'esposizione al metabolita acido della simvastatina (il metabolita attivo beta-idrossiacido). La telitromicina aumenta di 11 volte l'esposizione almetabolita acido della simvastatina. Per questi motivi, l'associazion e con itraconazolo, ketoconazolo, posaconazolo, inibitori della proteasi dell'HIV (es. nelfinavir), eritromicina, claritromicina, telitromicina e nefazodone e' controindicata. Se il trattamento con itraconazolo, ketoconazolo, posaconazolo, eritromicina, claritromicina o telitromicina e' inevitabile, sospendere la simvastatina durante il trattamento. Prestare cautela nei casi di associazione con altri inibitori del CYP3A4 meno potenti: fluconazolo, ciclosporina, verapamil o diltiazem. Sono stati segnalati rari casi di rabdomiolisi in associazione con fluconazolo. Il rischio di miopatia/rabdomiolisi e' aumentato in associazione a ciclosporina, soprattutto con dosaggi elevati di simvastatina. Pertanto, non superare i 10 mg/die di simvastatina in co-somministrazione con ciclosporina. La ciclosporina incrementa l'AUC degli inibitori dell'HMG-CoA riduttasi. L'aumento dell'AUC per il metabolita acido della simvastatina e' presumibilmente dovuto in parte all'inibizione del CYP3A4. Il rischio di miopatia/rabdomiolisi e' incrementato dall'assunzione contemporanea di danazolo, soprattutto con dosi piu' elevate di simvastatina; non superare i 10 mg/die di simvastatina. Il gemfibrozilaumenta di 1,9 l'AUC del metabolita acido della simvastatina, probabi lmente a causa dell'inibizione della via di glucuronidazione. Evitare,ma se necessario non superare i 10 mg/die di simvastatina. La co-somm inistrazione con amlodipina ha portato ad un aumento di 1.4 volte della Cmax e di 1.3 volte nell'esposizione totale (AUC) al metabolita attivo della simvastatina, senza influenzare il suo effetto ipocolesterolemico; non superare i 40 mg/die di simvastatina. Il rischio di miopatiae rabdomiolisi aumenta in associazione con amiodarone o verapamil e d osi piu' elevate di simvastatina. La co-somministrazione di verapamil ha aumentato di 2,3 volte l'esposizione al metabolita acido della simvastatina, probabilmente in parte a causa dell'inibizione del CYP3A4. Pertanto, non superare i 20 mg/die di simvastatina nei pazienti in terapia concomitante con amiodarone o verapamil, a meno che il beneficio clinico non sia verosimilmente superiore all'aumento del rischio di miopatia e rabdomiolisi. Il rischio di miopatia nei pazienti in trattamento con simvastatina 40 mg non e' risultato aumentato dalla co-somministrazione con diltiazem. La co-somministrazione di diltiazem ha aumentato di 2,7 volte l'esposizione al metabolita acido della simvastatina, probabilmente a causa dell'inibizione del CYP3A4. Pertanto, non deve superare i 40 mg/die di simvastatina nei pazienti in terapia concomitante con diltiazem, a meno che il beneficio clinico non sia verosimilmente superiore all'aumento del rischio di miopatia e rabdomiolisi. Il rischio di miopatia puo' aumentare in associazione con acido fusidico. Sono stati segnalati rari casi di rabdomiolisi associati alla simvastatina. Valutare la possibilita' di sospendere temporaneamente il trattamento. Se l'associazione si dimostra necessaria, tenere sotto stretto monitoraggio i pazienti trattati con acido fusidico e simvastatina. Il succo di pompelmo inibisce il citocromo P450 3A4. L'assunzione concomitante di notevoli quantita' (piu' di un litro al giorno) di succo di pompelmo e di simvastatina aumenta di 7 volte l'esposizione al metabolita acido della simvastatina. L'assunzione di 240 ml di succo di pompelmo al mattino e di simvastatina alla sera aumenta di 1,9 volte tale esposizione. Pertanto, l'assunzione di succo di pompelmo durante la terapia con simvastatina e' sconsigliata. Sono stai riportati casi di miopatia e rabdomiolisi associati alla co-somministrazione con colchicina in pazienti con insufficienza renale; tenere sotto stretto monitoraggio i pazienti. Poiche' la rifampicina e' un potente induttore del CYP3A4, esiste la possibilita' che nei pazienti in trattamento a lungo termine con questo farmaco si verifichi una perdita di efficacia della simvastatina. In uno studio condotto su volontari sani, l'area sotto la curva della concentrazione plasmatica (AUC) per il metabolita acido della simvastatina si e' ridotta del 93% con l'associazione con rifampicina. In due studi clinici, uno su volontari sani e l'altro su pazienti ipercolesterolemici, simvastatina 20-40 mg/die ha determinato un modesto potenziamento dell'effetto degli anticoagulanti cumarinici: il tempo di protrombina, espresso in INR, e' aumentato rispetto al basale di 1,7-1,8 e di 2,6-3,4 nei volontari sani e nei pazienti ipercolesterolemici, rispettivamente. Sono stati segnalati casi molto rari di INR elevato. In pazienti che assumono anticoagulanti cumarinici, determinare il tempo di protrombina prima di iniziare la somministrazione di simvastatina e durante il periodo iniziale di terapia, con una frequenza tale da assicurarsi che non si verifichino alterazioni significative deltempo di protrombina. Una volta documentata la stabilita' del tempo d i protrombina, l'esame potra' essere monitorato con la periodicita' disolito raccomandata per i pazienti trattati con anticoagulanti cumari nici. Ripetere la stessa procedura nel caso in cui si modifichi il dosaggio o si sospenda la simvastatina. Nei pazienti non in trattamento con anticoagulante, la terapia con simvastatina non e' stata associata a sanguinamenti o alterazioni del tempo di protrombina. La simvastatina non ha un effetto inibitorio sul citocromo P450 3A4. Pertanto, non e' attesa un'azione sulle concentrazioni plasmatiche delle sostanze metabolizzate attraverso quest'ultimo.

Effetti indesiderati

La frequenza dei seguenti effetti avversi segnalati nel corso di studiclinici e/o dell'uso post-marketing, e' classificata sulla base di un a valutazione del loro grado di incidenza in studi clinici su vasta scala, a lungo termine, controllati con placebo, inclusi gli studi HPS e4S. Per quanto riguarda lo studio HPS sono stati registrati unicament e gli effetti avversi gravi, cosi' come i casi di mialgia e di aumentodelle transaminasi sieriche e dei livelli di CK. Per quanto riguarda invece lo studio 4S, sono stati registrati tutti gli eventi avversi elencati di seguito. Se il grado di incidenza degli eventi avversi legati alla simvastatina, in queste sperimentazioni, risultava inferiore o simile a quello relativo al placebo, ed erano presenti simili segnalazioni spontanee di eventi ragionevolmente classificabili come associaticon rapporto di casualita', tali eventi avversi sono stati classifica ti come "rari". Nello studio HPS i profili di sicurezza sono risultatiparagonabili fra pazienti trattati con simvastatina 40 mg e pazienti trattati con placebo nei 5 anni di durata media dello studio. le percentuali di interruzione del trattamento a causa di effetti indesideratisono risultate paragonabili (4,8% nei pazienti trattati con simvastat ina 40 mg rispetto a 5,1% nei pazienti trattati con placebo). L'incidenza di miopatia e' risultata <0,1% nei pazienti trattati con simvastatina 40 mg. Nello 0,21% dei pazienti trattati con simvastatina 40 mg e nello 0,09 % dei pazienti trattati con placebo si e' manifestata un aumento delle transaminasi (>3 x ULN confermata nel test ripetuto). La frequenza degli effetti avversi e' classificata secondo la seguente convenzione: molto comune (>1/10), comune (>=1/100 <1/10), non comune (>=1/1000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1/1000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati dsponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: anemia. Disturbi psichiatrici. Molto raro: insonnia; non nota: depressione. Patologie del sistema nervoso. Raro: cefalea, parestesia, capogiri, neuropatiaperiferica; molto raro: compromissione della memoria. Patologie respi ratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: malattia polmonare interstiziale. Patologie gastrointestinali. Raro: stipsi, dolore addominale, flatulenza, dispepsia, diarrea, nausea, vomito, pancreatite. Patologie epatobiliari. Raro: epatite/ittero; molto raro: insufficienza epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Raro: eruzione cutanea, prurito, alopecia. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Raro: miopatia (inclusa miosite), rabdomiolisi con o senza insufficienza renale acuta, mialgia, crampi muscolari. In uno studio clinico, la miopatia si e' manifestata comunemente nei pazienti trattati con simvastatina 80 mg/die rispetto ai pazienti trattaticon simvastatina 20 mg/die (1,0% vs 0,02%, rispettivamente). Patologi e dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non nota: disfunzione erettile. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Raro: astenia, apparente sindrome di ipersensibilita' (associata ad alcuni sintomi come angioedema, sindrome simil-lupoide, polimialgia reumatica, dermatomiosite, vasculite, trombocitopenia, eosinofilia, aumento della VES, artrite e artralgia, orticaria, fotosensibilita', febbre, vampate, dispnea e malessere). Esami diagnostici. Raro: aumenti delle transaminasi sieriche (alanina aminotransferasi, aspartato aminotransferasi, gamma-glutamil-transpeptidasi), effetti epatici, aumento della fosfatasi alcalina, incremento dei livelli sierici dellaCK. Con alcune statine sono stati segnalati i seguenti ulteriori even ti avversi: disturbi del sonno (compresi incubi), perdita di memoria, disfunzioni sessuali. >>Bambini e adolescenti (10-17 anni di eta'). Inuno studio di 48 settimane condotto su bambini e adolescenti (ragazzi in stadio di Tanner II e stadi superiori e ragazze in post-menarca da almeno un anno) di eta' compresa tra 10 e 17 anni con ipercolesterole mia familiare eterozigote, il profilo di sicurezza e tollerabilita' del gruppo trattato con simvastatina si e' rivelato, in generale, similea quello trattato con placebo. Gli effetti a lungo termine sulla matu razione fisica, intellettiva e sessuale sono sconosciuti. Non sono al momento disponibili dati sufficienti oltre l'anno di tarttamento.

Gravidanza e allattamento

>>Gravidanza. La simvastatina e' controindicata durante la gravidanza.La sicurezza del prodotto nelle donne in gravidanza non e' stata stab ilita. Non sono stati condotti studi clinici controllati con la simvastatina in donne in gravidanza. Ci sono state segnalazioni rare di anomalie congenite a seguito di esposizione intrauterina agli inibitori dell'HMG-CoA riduttasi. Tuttavia, in un'analisi prospettiva di circa 200gravidanze, esposte nel corso del primo trimestre alla simvastatina o ad altro inibitore dell'HMG-CoA riduttasi strettamente correlato, l'i ncidenza di anomalie congenite e' risultata paragonabile a quella osservata nella popolazione generale. Questo numero di gravidanze e' statostatisticamente sufficiente ad escludere un incremento delle anomalie congenite pari a 2,5 volte o superiore all'incidenza di base. Sebbene non ci siano evidenze che l'incidenza delle anomalie congenite nei fi gli di pazienti trattati con simvastatina o altri inibitori dell'HMG-CoA riduttasi strettamente correlati, differisca da quella osservata nella popolazione generale, il trattamento con simvastatina seguito dalla madre potrebbe ridurre i livelli fetali di mevalonato, un precursoredella biosintesi del colesterolo. L'aterosclerosi e' un processo cron ico e, solitamente, l'interruzione nell'assunzione di farmaci ipolipemizzanti durante la gravidanza dovrebbe avere un impatto minimo sul rischio a lungo termine associato all'ipercolesterolemia primaria. Per tali motivi, la simvastatina non deve essere assunta dalle donne in gravidanza, che stiano pianificando una gravidanza o che sospettino uno stato di gravidanza. Il trattamento con simvastatina deve essere sospesoper tutta la durata della gravidanza o finche' non sia stato accertat o che la donna non e' incinta. >>Allattamento. Non e' noto se la simvastatina o i suoi metaboliti vengano escreti nel latte materno. Poiche'molti farmaci vengono escreti nel latte materno e data la potenzialit a' di reazioni avverse serie causate dalla simvastatina, le donne che assumono quest'ultima non devono allattare al seno.