Taloxa - 40cpr 600mg

Dettagli:
Nome:Taloxa - 40cpr 600mg
Codice Ministeriale:030822035
Principio attivo:Felbamato
Codice ATC:N03AX10
Fascia:A
Prezzo:79.11
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Msd Italia Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi, al riparo dall'umidità
Scadenza:60 mesi

Denominazione

TALOXA COMPRESSE

Formulazioni

Taloxa - 40cpr 600mg

Categoria farmacoterapeutica

Sistema nervoso, antiepilettici.

Principi attivi

Ogni compressa da 400 mg contiene 400 mg di felbamato. Ogni compressa da 600 mg contiene 600 mg di felbamato.

Eccipienti

Amido pregelatinizzato, cellulosa microcristallina, croscarmellosa sodica, lattosio monoidrato, magnesio stearato.

Indicazioni

Felbamato non e' indicato come trattamento antiepilettico di prima scelta. L'uso di felbamato e' raccomandato nelle indicazioni di seguito riportate, dopo un'accurata valutazione del rapporto rischio-beneficio in relazione alla discrasia ematica, in particolar modo alla anemia aplastica ed alla grave epatotossicita'. Il rischio potenziale associatoall'uso di felbamato deve essere valutato nei confronti dell'assenza di trattamenti medici alternativi. Terapia aggiuntiva per il trattamento di adulti e bambini di eta' pari o superiore a 4 anni portatori di sindrome di Lennox-Gastaut e che siano refrattari a tutti gli altri medicinali antiepilettici. Un'accurata valutazione dell'efficacia di felbamato deve essere eseguita dopo 2 o 3 mesi di trattamento. Solo i pazienti che hanno ottenuto significativi miglioramenti clinici nelle convulsioni (per esempio una notevole riduzione nella frequenza delle convulsioni oppure nella loro gravita') durante tale periodo di tempo devono continuare il trattamento con felbamato. I pazienti devono essere informati prima dell'inizio del trattamento dei potenziali rischi associati all'uso di felbamato. I pazienti devono essere informati del fatto che l'uso di felbamato e' stato associato ad anemia aplastica e insufficienze epatiche, entrambe condizioni potenzialmente fatali.

Controindicazioni / effetti secondari

Anamnesi di discrasia ematica o disfunzioni epatiche; ipersensibilita'al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Posologia

Felbamato deve essere usato solo sotto la sorveglianza di un neurologooppure di un pediatra con esperienza nel trattamento dell'epilessia. Sindrome di Lennox-Gastaut. Dosaggio negli adulti e negli adolescenti di eta' uguale o superiore a 14 anni. Terapia aggiuntiva con altri medicinali antiepilettici: felbamato somministrato in combinazione con carbamazepina, fenitoina, fenobarbital o acido valproico puo' aumentare l'incidenza delle loro reazioni avverse caratteristiche. Iniziare il trattamento con felbamato alla dose dai 600 mg/die ai 1.200 mg/die, suddivisa in 2 o 3 somministrazioni. All'inizio della somministrazione difelbamato, ridurre le dosi di carbamazepina, fenitoina, fenobarbital e/o acido valproico somministrate congiuntamente, inizialmente del 20-30%. La dose di felbamato puo' essere aggiustata con incrementi da 600mg/die a 1.200 mg/die ad intervalli di circa una settimana fino ad un massimo di 3.600 mg/die suddivisi in 3 o 4 somministrazioni giornalie re. E' necessario considerare l'aggiustamento delle dosi di carbamazepina, fenitoina, fenobarbital e valproato a seguito di incrementi delladose di felbamato. Tuttavia le interazioni sono dose-dipendenti e sog gette a variabilita' individuale. Pertanto tutti gli aggiustamenti delle dosi dei medicinali antiepilettici concomitanti devono basarsi non solo sulla concentrazione plasmatica allo steady-state, ma anche sulleosservazioni cliniche. Bambini da 4 a 11 anni e adolescenti da 12 a 1 4 anni. Terapia aggiuntiva con altri antiepilettici: felbamato in combinazione con carbamazepina, fenitoina, fenobarbital o acido valproico puo' aumentare l'incidenza delle loro caratteristiche reazioni avverse. Iniziare il trattamento con felbamato alla dose di 7,5 mg/kg/die fino a 15 mg/kg/die, suddivisi in 2 o 3 somministrazioni. All'inizio della terapia con felbamato, ridurre la dose di carbamazepina, fenitoina, fenobarbital e/o acido valproico somministrati congiuntamente, inizialmente del 20-30%. Ad intervalli di almeno 1 settimana, la dose di felbamato puo' essere aggiustata con incrementi da 7,5 mg/kg a 15 mg/kg fino ad un massimo di 45 mg/kg/die (non eccedere la dose giornaliera di 3.600 mg/die) suddivisi in 3 o 4 somministrazioni. Con l'aumentare delle dosi di felbamato e' necessario considerare aggiustamenti della dose di carbamazepina, fenitoina, fenobarbital e/o valproato. Tuttavia, le interazioni sono dose dipendenti e soggette a variabilita' individuale. Percio' tutti gli aggiustamenti delle dosi dei medicinali antiepilettici concomitanti non devono essere basati esclusivamente sulle concentrazioni plasmatiche allo steady-state, ma anche su osservazioni cliniche. Uso pediatrico: la sicurezza e l'efficacia di felbamato nei bambini di eta' inferiore ai 4 anni non sono ancora state definite. Popolazione geriatrica. Uso in pazienti geriatrici: basandosi sui dati clinici limitati in pazienti di eta' superiore a 65 anni trattati con felbamato, non sono necessarie restrizioni riguardo al trattamento dei pazienti anziani. Tuttavia, in generale, l'aggiustamento della dose nel paziente anziano deve essere cauto. Pazienti con danno renale. Dosaggioin pazienti con insufficienza renale: nei pazienti con valori di clea rance della creatinina < 50 ml/min., le dosi iniziali di felbamato devono essere dimezzate e il successivo aggiustamento della dose deve essere eseguito con cautela. Pazienti con compromissione epatica. Dosaggio in pazienti con disfunzione epatica: felbamato non deve essere usatoin pazienti con (una storia di) disfunzione epatica dato il rischio d i epatotossicita'.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Conservare il blister ben chiuso per proteggere il medicinale dall'umidita'. Conservare il blister nell'imballaggio esterno.

Avvertenze

Informazioni per i pazienti: prima di iniziare la terapia, i pazienti devono essere informati del fatto che l'uso di felbamato e' stato associato ad anemia aplastica e insufficienza epatica, entrambe condizionipotenzialmente fatali. Discrasie ematiche: in concomitanza con l'uso di felbamato sono stati riscontrati numerosi gravi effetti secondari di tipo ematologico, tra cui trombocitopenia, leucopenia, pancitopenia,anemia e anemia aplastica. La piu' grave di queste e' l'anemia aplast ica, che e' stata fatale nel 30 % dei casi. L'incidenza e' stata valutata all'incirca un caso su 4.000 pazienti trattati, che rappresenta unimportante incremento (100 volte maggiore) rispetto alla quota attesa (da 2 a 5 casi per un milione di persone all'anno). Di conseguenza, f elbamato dovrebbe essere usato solo in pazienti con sindrome di Lennox- Gastaut refrattaria, quando non sono disponibili trattamenti medici alternativi. I casi di anemia aplastica sono stati osservati dai 2 ai 12 mesi dopo l'inizio del trattamento con felbamato. Tuttavia, il danno alle cellule del midollo osseo che e' ritenuto essere il responsabile dell'aplasia puo' essere presente da settimane a mesi prima. Di conseguenza, anche i pazienti che hanno sospeso la terapia con felbamato permangono a rischio di sviluppo di anemia aplastica ancora per alcuni mesi dopo la sospensione del trattamento. Non e' ancora certo se il rischio di sviluppo dell'anemia aplastica cambi con la durata dell'esposizione. Percio', non puo' essere escluso che un paziente, che sia stato trattato con felbamato senza segni di anormalita' ematologiche per lunghi periodi di tempo, sia a rischio. Un emocromo completo con formula leucocitaria deve essere effettuato prima dell'inizio del trattamento con felbamato ed ogni 2 settimane durante il trattamento. Se il risultato dell'emocromo mostra neutropenia (neutrofili < 1.500/mm^3) e/o trombocitopenia (piastrine < 150.000/mm^3) felbamato deve essere sospeso e il paziente deve essere esaminato attentamente per una possibile anemia aplastica. Deve essere effettuato un accurato monitoraggio dei sintomi clinici quali ecchimosi, petecchie, sanguinamento o segni di infezione e/o anemia (stanchezza, debolezza, ecc.). Se questi sintomi sono presenti, deve essere effettuato immediatamente un emocromo completo. Epatotossicita': casi gravi di insufficienza epatica acuta (con esito fatale nel 30 % dei casi) sono stati riportati in pazienti che assumevano felbamato. I test di funzionalita' epatica (AST, ALT, bilirubina) devono essere effettuati prima del trattamento con felbamato. I pazienti che presentano un anormale livello di funzionalita' epatica non devono essere trattati con felbamato. Durante il trattamento con felbamato, test di funzionalita' epatica devono essere effettuati ogni 2 settimane. I pazienti che sviluppano disfunzioni epatiche clinicamente significative devono sospendere il trattamento con felbamato. I pazienti che mostrano sintomi quali ittero, anoressia, nausea, vomito e dolori addominali devono effettuare immediatamente i test di funzionalita' epatica. Le compresse contengono lattosio monoidrato. Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose, pertanto e' essenzialmente privo di sodio. I pazienti devono essere ben idratati durante l'assunzione di felbamato, per ridurre le probabilita' di cristalluria, che e' stata riportata molto raramente. Ipersensibilita': felbamato deve essere utilizzato con cautela in pazienti che hanno dimostrato reazioni da ipersensibilita' ad altri carbamati. Reazioni da ipersensibilita' grave, compresi shock anafilattico, sindrome di Stevens-Johnson, eruzioni cutanee bollose e necrolisi epidermica sono state riportate con la somministrazione di felbamato. Queste reazioni sono state osservate tipicamente da due a tre settimane dopo l'inizio del trattamento. I sintomi comprendevano rash, febbre, gonfiori delle mucose ed anafilassi, leucopenia, trombocitopenia, valori aumentati dei test di funzionalita' epatica, artralgia, mialgia e faringite. Nel caso di ipersensibilita' a felbamato, interrompere il trattamento ed iniziare una terapia sintomatica adatta. Interruzione di felbamato : i medicinali antiepilettici compreso felbamato generalmente non devono essere mai sospesi bruscamente a causa di un possibile aumento della frequenza delle crisi. Tuttavia, se la gravita' dell'evento(i) avverso(i) giustifica una sospensione immediata la si deve effettuare sotto un'attenta supervisione del medico. In pazienti in cui e' stato interrotto per grave(i) evento(i) avverso(i), felbamato non deve essere risomministrato. Aumento della frequenza delle convulsioni: alcuni pazienti possono andare incontro ad un aumento della frequenza delle convulsioni o all'insorgenza di nuovi tipi di convulsioni. Questi fenomeni possono essere la conseguenza di un sovradosaggio, di una diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di un medicinale antiepilettico concomitante od un effettoparadosso. Casi di ideazione e comportamento suicidari sono stati rip ortati nei pazienti in trattamento con medicinali antiepilettici nelleloro diverse indicazioni. Una meta-analisi di studi clinici controlla ti randomizzati verso placebo con medicinali antiepilettici ha, inoltre, evidenziato la presenza di un modesto incremento del rischio di ideazione e comportamento suicidario. Il meccanismo di tale rischio non e' stato stabilito e i dati disponibili non escludono la possibilita' di un incremento di rischio con felbamato. Pertanto i pazienti devono essere monitorati per eventuali segni di ideazione e comportamento suicidari ed in tal caso deve essere preso in considerazione un appropriato trattamento. I pazienti (e chi ne ha cura) devono essere istruiti adavvertire il medico qualora emergano segni di ideazione o comportamen to suicidari.

Interazioni

Felbamato altera le concentrazioni plasmatiche di carbamazepina, fenitoina, fenobarbital ed acido valproico e/o dei loro metaboliti. Per ridurre la probabilita' di possibili reazioni indesiderate dovute ad interazioni farmacologiche, le dosi di carbamazepina, fenitoina, fenobarbital ed acido valproico devono essere ridotte come necessario, basandosi sulle osservazioni cliniche e se possibile sulle concentrazioni plasmatiche allo steady-state. Effetti di felbamato su altri medicinali antiepilettici. Carbamazepina: felbamato diminuisce la concentrazione plasmatica di carbamazepina allo steady-state di circa il 25 %, mentre si osservano livelli crescenti di carbamazepina epossido di circa il 50%. Fenitoina: felbamato inibisce la clearance di fenitoina in modo do se-dipendente. La concentrazione plasmatica di fenitoina puo' aumentare dal 20% al 60%. Fenobarbital: felbamato alla dose di 1.200 mg BID aumenta l'AUC del fenobarbital del 25% circa. Acido valproico: felbamatoa dosi di 600 mg o 1.200 mg BID aumenta la concentrazione plasmatica allo steady-state di valproato in modo dose-dipendente, lineare. Con la dose inferiore di felbamato, la AUC e la concentrazione minima allo steady-state di valproato aumentavano rispettivamente del 28% e del 18%; questi valori aumentavano in modo proporzionale alla dose piu' elevata di felbamato. Clonazepam, oxcarbazepina, vigabatrin e lamotrigina:sebbene felbamato a dosi di 1.200 mg ogni 12 ore produceva variazioni statisticamente significative nella farmacocinetica di clonazepam, la motrigina e vigabatrin, queste modifiche erano minime e potevano non essere clinicamente rilevanti. Non e' stata osservata nessuna variazione della farmacocinetica del metabolita attivo monoidrossilato della oxcarbazepina. Poiche' una interazione farmacodinamica di felbamato con ognuno di questi medicinali non puo' essere esclusa, gli aggiustamentiposologici devono essere basati sempre su risposta clinica e tollerab ilita'. Effetti di altri medicinali antiepilettici su felbamato. Carbamazepina/Fenitoina/Fenobarbital: quando carbamazepina o fenitoina vengono co-somministrati con felbamato, la riduzione nella concentrazione plasmatica allo steady-state di felbamato puo' avvicinarsi al 20%. La somministrazione contemporanea di fenobarbital provoca la riduzione del 35% delle concentrazioni minime di felbamato allo steady-state. Acido valproico: valproato sembra dotato di effetti minimi sulla clearancedi felbamato; tuttavia in uno studio si sono rilevate concentrazioni minime allo steady-state di felbamato circa del 50% piu' elevate di quelle ottenute con felbamato in monoterapia. Interazioni fra felbamato e medicinali non-antiepilettici. Contraccettivi orali: felbamato riduceva del 42% l'AUC del gestodene e del 13% l'AUC dell'etinilestradiolo nelle donne trattate con un'associazione a basso dosaggio di contraccettivi orali. L'efficacia e la tollerabilita' di contraccettivi orali puo' essere alterata. Altre combinazioni non sono state studiate. Effetti di felbamato sul citocromo P450: e' stato dimostrato che il felbamato e' un substrato per CYP3A4 e CYP2E1, ma l'inibizione di queste vie di metabolizzazione minori non fa prevedere conseguenze sulla farmacocinetica.

Effetti indesiderati

Felbamato e' associato ad un'aumentata incidenza di discrasie ematiche, compresa l'anemia aplastica. Altri eventi avversi gravi di tipo ematologico includono rari casi di trombocitopenia, leucopenia, neutropenia, anemia o combinazioni delle stesse, inclusa la pancitopenia. Alcunidi questi sono stati riportati come parte di una reazione di ipersens ibilita' acuta. Con l'uso di felbamato sono stati riportati alcuni casi di epatite grave, inclusa insufficienza epatica acuta con esito fatale. Gli effetti indesiderati riportati durante gli studi clinici nei pazienti adulti trattati con felbamato come terapia aggiuntiva e considerati correlati alla terapia sono elencati nella tabella seguente, suddivisi per classe sistemica-organica e frequenza. Frequenze effetti indesiderati: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune(>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.0 00); non nota. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: trombocitopenia, leucopenia, neutropenia, anemia o loro combinazioni, compresa pancitopenia, discrasie ematiche, compresa anemia aplastica. Disturbi del sistema immunitario. Raro: shock anafilattico. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: diminuzione di peso, anoressia; non comune: ipofosfatemia. Disturbi psichiatrici. Non comune: difficolta' di parola, depressione, stupore, ansia. Patologie del sistema nervoso.Comune. insonnia, sonnolenza, atassia, capogiri, cefalea; raro: aumen to della frequenza delle crisi epilettiche. Patologie dell'occhio. Comune: diplopia, anomalie della visione. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito, dispepsia, dolore addominale, diarrea; molto raro: costipazione. Patologie epatobiliari. Molto raro: epatite grave, insufficienza epatica acuta (a volte con esito fatale). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: rash; raro: reazioni da ipersensibilita' (comprese sindrome di Stevens-Johnson, eruzioni cutanee bollose e necrolisi tossica epidermica). Patologie renali e urinarie. Molto raro: cristalluria. Patologie sistemiche e condizioni relativealla sede di somministrazione. Non comune: andatura anormale; comune: affaticamento. Popolazione pediatrica: nei pazienti pediatrici si son o osservati effetti indesiderati simili. Inoltre si sono osservate frequentemente infezioni delle vie aeree superiori. Tuttavia, la relazione con il trattamento non e' probabile. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.

Gravidanza e allattamento

La sicurezza d'uso di questo medicinale in gravidanza non e' stata stabilita. Gli studi di riproduzione nei ratti e nei conigli non hanno evidenziato alcun danno per il feto imputabile al felbamato, tuttavia sie' osservato passaggio placentare di felbamato. Poiche' gli studi di riproduzione negli animali non sono sempre predittivi della risposta negli esseri umani, e data la potenziale soppressione del midollo osseofetale, felbamato non deve essere utilizzato nel corso della gravidan za. Il felbamato viene escreto nel latte materno. Pertanto, a causa del potenziale rischio di soppressione del midollo osseo indotta da felbamato, nei bambini che ricevono latte materno, felbamato non deve essere somministrato a donne in allattamento. Studi di riproduzione nei ratti e nei conigli non hanno evidenziato compromissione della fertilita' imputabile al felbamato.