Tegretol - 30cpr 200mg Rm

Dettagli:
Nome:Tegretol - 30cpr 200mg Rm
Codice Ministeriale:020602049
Principio attivo:Carbamazepina
Codice ATC:N03AF01
Fascia:A
Prezzo:4.09
Rimborso:3.23
Glutine:Senza glutine
Produttore:Novartis Farma Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse rilascio modificato
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi, al riparo dall'umidità
Scadenza:12 mesi

Denominazione

TEGRETOL 200 MG COMPRESSE; TEGRETOL 400 MG COMPRESSE; TEGRETOL 200 MG COMPRESSE A RILASCIO MODIFICATO; TEGRETOL 400 MG COMPRESSE A RILASCIO MODIFICATO; TEGRETOL BAMBINI 20 MG/ML SCIROPPO; TEGRETOL 100 MG COMPRESSE MASTICABILI.

Formulazioni

Tegretol - 50cpr 200mg
Tegretol - 30cpr 400mg
Tegretol - Bb Scir 250ml 20mg/Ml
Tegretol - 30cpr 200mg Rm
Tegretol - 30cpr 400mg Rm

Categoria farmacoterapeutica

Antiepilettici, derivati della carbossamide.

Principi attivi

Carbamazepina.

Eccipienti

Compresse 200 mg e 400 mg: cellulosa microcristallina; carmellosa sodica; silice colloidale anidra; magnesio stearato. Sciroppo per bambini:polietilenglicole stearato; cellulosa microcristallina/sodio carmello sa; sorbitolo 70% (non cristallizzabile); metile paraidrossibenzoato; propile paraidrossibenzoato; saccarina sodica; idrossietilcellulosa; acido sorbico; glicole propilenico; aroma caramello; acqua depurata. Compresse a rilascio modificato da 200 mg e 400 mg: silice colloidale anidra; dispersione acquosa di etilcellulosa; cellulosa microcristallina; poliacrilato dispersione 30%; magnesio stearato; croscarmellosa sodica; talco; ipromellosa; olio di ricino poliossidrilato idrogenato; ferro ossido rosso; ferro ossido giallo; titanio diossido. Compresse masticabili da 100 mg: silice colloidale anidra; aroma menta-ciliegia; eritrosina; gelatina; glicerolo; magnesio stearato; amido di mais; carbossimetilamido sodico A; acido stearico; saccarosio per compressione.

Indicazioni

Compresse/Compresse a rilascio modificato/Compresse masticabili: epilessie (psicomotorie o temporali, crisi generalizzate tonico-cloniche, forme miste, crisi focali), nevralgie essenziali del trigemino, mania. Sciroppo: stati convulsivi dell'infanzia, epilessie con le stesse caratteristiche del farmaco in compresse (psicomotorie o temporali, crisi generalizzate tonico-cloniche, forme miste, crisi focali). Il farmaco puo' essere utilizzato sia in mono sia in politerapia. Di norma Tegretol non agisce sul piccolo male (assenze) e sugli attacchi mioclonici.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo, ad uno qualsiasi degli eccipienti o a farmaci a struttura simile (es. antidepressivi triciclici). Pazienti con blocco atrioventricolare. Pazienti con anamnesi di depressione midollare. Pazienti con anamnesi di porfirie epatiche (es. porfiria acuta intermittente, porfiria variegata, porfiria cutanea tarda). E' da evitarsi la contemporanea somministrazione di inibitori delle monoaminossidasi (IMAO) e farmaco. Prima di decidere di iniziare il trattamento, i pazienti di origine cinese di etnia Han o di origine tailandesedovrebbero, quando possibile, effettuare uno screening per HLA-B*1502 poiche' questo tipo di allele e' fortemente predittivo per una correl azione di rischio della grave sindrome di Stevens-Johnson indotta da carbamazepina. Generalmente controindicato in gravidanza e durante l'allattamento.

Posologia

Le compresse e lo sciroppo (il flacone deve essere agitato prima dell'uso) possono essere assunti prima, durante o dopo i pasti; le compresse devono essere assunte con un po' di liquido e gli eventuali residui delle compresse masticabili devono essere eliminati con un po' di liquido. Le compresse a rilascio modificato devono essere ingerite, senza masticare, con un po' di liquido. Lo sciroppo e le compresse masticabili sono particolarmente adatti per quei pazienti che hanno difficolta'ad inghiottire le compresse o che richiedono un attento adeguamento d ella posologia. In virtu' del rilascio lento e modificato della carbamazepina, le compresse a rilascio modificato sono formulate per essere assunte 2 volte al giorno. Poiche' la stessa dose del farmaco in sciroppo produce picchi plasmatici piu' alti rispetto a quelli di una compressa, si raccomanda di iniziare con dosi basse e di aumentarle lentamente onde evitare l'insorgenza di effetti collaterali. Nel caso in cui sia necessario passare da una terapia con compresse ad una con lo sciroppo si consiglia di somministrare lo stesso numero di mg al giorno, ma con somministrazioni piu' ravvicinate. Nel caso in cui si voglia passare dalle compresse normali a quelle a rilascio modificato, l'esperienza clinica dimostra che il dosaggio della forma a rilascio modificatopuo' necessitare un aumento. A causa delle interazioni farmacologiche e della differente farmacocinetica dei farmaci antiepilettici, nei pa zienti anziani il dosaggio di Tegretol deve essere individuato con cura. Dove possibile il farmaco deve essere somministrato in monoterapia.Il trattamento deve essere iniziato con basse dosi giornaliere, che d evono essere aumentate lentamente fino all'ottenimento dell'effetto ottimale. Dopo aver ottenuto un buon controllo delle crisi, il dosaggio puo' essere diminuito molto gradualmente fino al minimo livello efficace. La determinazione delle concentrazioni plasmatiche puo' aiutare a trovare la posologia ottimale. Quando il farmaco viene aggiunto ad unaterapia antiepilettica preesistente, bisogna farlo gradualmente, mant enendo la terapia iniziale e aggiustando il dosaggio, ove necessario, degli altri antiepilettici. Adulti: dose iniziale 100-200 mg 1-2 volteal giorno, poi aumentare lentamente fino a raggiungere la dose ottima le, che si aggira generalmente sui 400 mg 2-3 volte al giorno. In alcuni pazienti il dosaggio richiesto puo' essere di 1600 o anche 2000 mg al giorno. Bambini: nei bambini fino a 4 anni si raccomanda una dose iniziale di 20-60 mg/die, aumentata di 20-60 mg ogni 2 giorni. Per i bambini sopra i 4 anni la terapia puo' essere iniziata con 100 mg/die edaumentata di 100 mg settimanalmente. La dose giornaliera di mantenime nto consigliata nei bambini per il trattamento dell'epilessia (= 10-20mg/kg di peso corporeo, pro die in dosi separate) e' di meno di 1 ann o 100-200 mg (=1-2 misurini di sciroppo), da 1 a 5 anni 200-400 mg (=2x 1-2 misurini di sciroppo), da 6 a 10 anni 400-600 mg (=2 x 2-3 misu rini di sciroppo), da 11 a 15 anni 600-1000 mg (=3 x 2-3 misurini di sciroppo). Dai 200 mg pro die si consiglia di suddividere la dose nellagiornata in 2-3 somministrazioni. Nevralgie del trigemino: la dose in iziale di 200-400 mg al giorno viene aumentata lentamente fino alla scomparsa della sintomatologia dolorosa (in genere 200 mg 3 o 4 volte algiorno); quindi la dose viene ridotta gradualmente fino a raggiungere la dose di mantenimento minima efficace. Nelle persone anziane e nei malati particolarmente sensibili, iniziare con 100 mg 2 volte al giorno. Mania La posologia varia dai 400 mg ai 1600 mg al giorno; generalmente si somministrano 400-600 mg al giorno suddivisi in 2 -3 dosi. Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovra' valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.

Conservazione

Sciroppo: proteggere dal calore e dalla luce. Compresse convenzionali:proteggere dall'umidita'. Compresse a rilascio modificato: proteggere dall'umidita'; conservare a temperatura non superiore a 25 gradi C. C ompresse masticabili: conservare a temperatura non superiore a 25 gradi C.

Avvertenze

La terapia deve essere condotta sotto controllo medico. In pazienti con anamnesi di danni epatici, cardiaci o renali, effetti collaterali ematologici ad altri farmaci o a precedenti cicli di terapia con carbamazepina, il farmaco deve essere prescritto solo dopo aver valutato il rapporto rischio-beneficio e sotto stretto controllo. Sono stati riportati casi di anemia aplastica e agranulocitosi associati all'uso del farmaco. Nel corso del trattamento con il farmaco si puo' verificare unadiminuzione temporanea o persistente del numero delle piastrine e glo buli bianchi; nella maggior parte dei casi comunque questi effetti sono temporanei e non sono segnali di inizio di anemia aplastica o di agranulocitosi. Si consiglia tuttavia un esame completo del sangue prima del trattamento e periodicamente durante il trattamento. Se durante iltrattamento si osservano valori decisamente bassi di globuli bianchi o piastrine, devono essere tenuti sotto stretto controllo i parametri ematici del paziente. Il farmaco deve essere sospeso al comparire di un qualsiasi sintomo di depressione midollare. I pazienti devono essereinformati sui primi sintomi di tossicita' e sui potenziali problemi e matologici, cosi' come sulle reazioni epatiche o dermatologiche. Se dovessero comparire sintomi come febbre, gola infiammata, rash, ulcere in bocca, fragilita' capillare, petecchie o emorragie purpuree, il paziente deve comunicarlo immediatamente al suo medico curante. Molto raramente sono state segnalate in associazione all'uso del farmaco reazioni dermatologiche serie, compresa la necrolisi epidermica tossica e la sindrome di Stevens-Johnso. La maggior parte dei casi di SJS/TEN si manifesta nei primi mesi di trattamento con il farmaco. Se compaiono sintomi di gravi reazioni cutanee, il trattamento deve essere sospeso immediatamente e deve essere presa in considerazione una terapia alternativa. Negli individui di origine cinese di etnia Han o tailandese, e' stato dimostrato che la positivita' per HLA-B*1502 e' fortemente correlata con il rischio di sviluppare la Sindrome di Stevens-Johnson (SJS),in caso di trattamento con carbamazepina. Quando possibile, questi pa zienti dovrebbero essere sottoposti ad uno screening per questo alleleprima di iniziare il trattamento con carbamazepina. Si possono anche verificare reazioni cutanee lievi, che sono generalmente transitorie enon pericolose; queste solitamente scompaiono in pochi giorni o setti mane, sia continuando il trattamento sia riducendo le dosi. Tuttavia, poiche' potrebbe essere difficile distinguere i primi segni di reazioni cutanee piu' serie da quelli di reazioni lievi e transitorie, i pazienti devono essere strettamente controllati durante la terapia facendoattenzione ad interrompere immediatamente la terapia qualora, durante la somministrazione del medicinale, si fosse osservato un peggioramen to dei sintomi. Il farmaco puo' scatenare reazioni di ipersensibilita', incluse reazioni di ipersensibilita' a piu' organi, che possono interessare la cute, il fegato, gli organi emopoietici, il sistema linfatico o altri organi, sia singolarmente sia contemporaneamente nel contesto di una reazione sistemica. Si puo' verificare ipersensibilita' crociata anche tra carbamazepina e fenitoina. In generale, se si verificano segni e sintomi di reazioni di ipersensibilita', la terapia con il farmaco deve essere interrotta immediatamente. Il farmaco deve essere utilizzato con cautela in pazienti con attacchi misti, che includono assenze tipiche o atipiche. In questi casi il farmaco puo' esacerbare gli attacchi. Particolarmente in pazienti con disturbi del fegato e negli anziani devono essere effettuati controlli della funzionalita' epatica all'inizio e durante il trattamento. La somministrazione del farmaco deve essere sospesa immediatamente in caso di peggioramento della disfunzione epatica o di epatopatie attive. Il farmaco ha mostrato una debole attivita' anticolinergica; pertanto, i pazienti affetti da elevata pressione oculare devono essere strettamente controllati durante laterapia. Non bisogna dimenticare la possibilita' di attivazione di un a psicosi latente e, nei pazienti anziani, di confusione o agitazione.Casi di ideazione e comportamento suicidari sono stati riportati nei pazienti in trattamento con farmaci antiepilettici nelle loro diverse indicazioni. Una meta-analisi di trials clinici randomizzati verso placebo ha, inoltre, evidenziato la presenza di un modesto incremento delrischio di ideazione e comportamento suicidario. I pazienti dovrebber o essere monitorati per eventuali segni di ideazione e comportamento suicidari ed in tal caso dovrebbe essere preso in considerazione un appropriato trattamento. I pazienti (e chi ne ha cura) dovrebbero essere istruiti ad avvertire il proprio medico curante qualora emergano segnidi ideazione o comportamento suicidari. Sono state segnalate perdite ematiche in donne che assumono contraccettivi orali in concomitanza alfarmaco; la sicurezza dei contraccettivi orali puo' essere compromess a dall'uso del farmaco. Si consiglia pertanto alle donne in eta' fertile in trattamento con il farmaco di utilizzare metodi contraccettivi alternativi. Sebbene la correlazione tra dose di carbamazepina, livelliplasmatici ed efficacia clinica-tollerabilita' sia piuttosto debole, il controllo dei livelli plasmatici puo' essere utile nelle seguenti condizioni: rilevante aumento della frequenza degli attacchi, in gravidanza, nel trattamento di bambini e adolescenti, nei casi di sospetta anomalia nell'assorbimento, nei casi di sospetta tossicita' quando si stanno somministrando piu' farmaci. Preparazioni a base di Hypericum perforatum non dovrebbero essere assunte in contemporanea con medicinalicontenenti carbamazepina, a causa del rischio di un decremento dei li velli plasmatici e di diminuzione dell'efficacia terapeutica di carbamazepina. L'interruzione brusca del trattamento con il farmaco puo' scatenare attacchi epilettici. Se in un paziente epilettico il trattamento con il farmaco deve essere interrotto bruscamente, il passaggio ad un nuovo preparato antiepilettico deve essere effettuato utilizzando un'adeguata copertura farmacologica. Le compresse masticabili contengonosaccarosio quindi non sono indicate per i soggetti con intolleranza e reditaria al fruttosio, sindrome da malassorbimento di glucosio/galattosio o deficit di saccarasi-isomaltasi. Lo sciroppo contiene sorbitoloquindi non e' indicato per i soggetti con intolleranza ereditaria al fruttosio. Lo sciroppo contiene anche paraidrossibenzoati che possono causare reazioni allergiche. Le compresse a rilascio modificato contengono olio di ricino poliossidrilato idrogenato che puo' causare disturbi gastrici e diarrea.

Interazioni

Il citocromo P450 3A4 (CYP 3A4) e' il principale enzima che catalizza la formazione del metabolita attivo carbamazepina-10,11-epossido. La somministrazione contemporanea di sostanze ad attivita' inibitoria sull'enzima CYP 3A4 puo' portare ad un innalzamento dei livelli plasmaticidi carbamazepina con conseguente comparsa di eventi avversi. La sommi nistrazione contemporanea di induttori del CYP 3A4 e' potenzialmente in grado di aumentare il metabolismo della carbamazepina, riducendo cosi' i livelli serici di carbamazepina e l'effetto terapeutico. Analogamente, l'interruzione della somministrazione di un induttore del CYP 3A4 puo' ridurre il metabolismo della carbamazepina, determinando cosi' un incremento dei livelli plasmatici di carbamazepina. La carbamazepina e' un potente induttore del CYP 3A4 e di altri sistemi enzimatici epatici di fase I e II, e puo' pertanto, inducendone il metabolismo, ridurre le concentrazioni plasmatiche dei medicinali somministrati contemporaneamente che vengono metabolizzati principalmente dal CYP 3A4. L'enzima microsomiale umano epossido-idrolasi e' stato identificato come il responsabile della formazione del 10,11-transdiolo, derivato di carbamazepina-10,11-epossido. La co-somministrazione degli inibitori dell'enzima epossido- idrolasi microsomiale umano puo' risultare in un aumento delle concentrazioni plasmatiche di carbamazepina-10,11-epossido.Dal momento che livelli plasmatici aumentati di carbamazepina possono causare effetti collaterali, il dosaggio del farmaco va aggiustato di conseguenza e/o i livelli plasmatici monitorati qualora vengano sommi nistrati contemporaneamente i farmaci di seguito descritti. Analgesici, antinfiammatori: destropropossifene, ibuprofene. Androgeni: donazolo. Antibiotici: antibiotici macrolidi. Antidepressivi: probabilmente desipramina, fluoxetina, fluvoxamina, nefazodone, paroxetina, trazodone,viloxazina. Antiepilettici: stiripentolo, vigabatrin. Antimicotici: a zoli (es. itraconazolo, ketoconazolo, fluconazolo), voriconazolo. Antistaminici: loratidina, terfenadina. Antipsicotici: olanzapina. Antitubercolotici: isoniazide. Antivirali: inibitori delle proteasi dell'HIV (es. ritonavir). Inibitori dell'anidrasi carbonica: acetazolamide. Farmaci cardiovascolari: verapamil, diltiazem. Farmaci gastrointestinali:probabilmente cimetidina, omeprazolo. Rilassanti muscolari: oxibutini na, dantrolene. Inibitori dell'aggregazione piastrinica: ticlopidina. Altre interazioni: succo di pompelmo, nicotinamide. Poiche' elevati livelli plasmatici di carbamazepina-10,11-epossido possono determinare reazioni avverse, il dosaggio del farmaco deve essere aggiustato di conseguenza e/o i livelli plasmatici monitorati quando il farmaco viene somministrato in concomitanza con le sostanze sotto elencate: loxapina,quetiapina, primidone, progabide, acido valproico, valnoctamide e val promide. Il dosaggio del farmaco potrebbe necessitare un aggiustamentoquando vengono somministrati contemporaneamente i farmaci di seguito descritti. Antiepilettici : felbamato, mesuximide, oxcarbazepina, fenobarbitale, fensuximide, fenitoina e fosfenitoina, primidone e, sebbenei dati siano parzialmente contraddittori, anche clonazepam. Antineopl astici: cisplatino, doxorubicina. Antitubercolotici: rifampicina. Broncodilatatori o anti-asmatici: teofillina, aminofillina. Farmaci dermatologici: isotretinoina. Altre interazioni: i livelli sierici di carbamazepina possono essere ridotti dalla somministrazione contemporanea dipreparazioni a base di Hypericum perforatum. Cio' a seguito dell'indu zione degli enzimi responsabili del metabolismo dei farmaci da parte di preparazioni a base di Hypericum perforatum che, pertanto, non dovrebbero essere somministrate in concomitanza con carbamazepina. L'effetto di induzione puo' persistere per almeno 2 settimane dopo l'interruzione del trattamento con prodotti a base di Hypericum perforatum. Se unpaziente sta assumendo contemporaneamente prodotti a base di Hypericu m perforatum i livelli ematici di carbamazepina devono essere controllati e la terapia con prodotti a base di Hypericum perforatum deve essere interrotta. I livelli ematici di carbamazepina potrebbero aumentarecon l'interruzione dell'assunzione di Hypericum perforatum. La carbam azepina puo' determinare una diminuzione dei livelli plasmatici di certi farmaci, e puo' anche portare alla diminuzione o persino all'annullamento della loro attivita'. Il dosaggio dei seguenti farmaci puo' richiedere un aggiustamento in base alle specifiche esigenze cliniche: analgesici, antinfiammatori: buprenorfina, metadone, paracetamolo, fenazone (antipirina), tramadolo. Antibiotici: doxiciclina. Anticoagulanti:anticoagulanti orali. Antidepressivi: bupropione, citalopram, mianser ina, nefazodone, sertralina, trazodone, antidepressivi triciclici. Quando si inizia la terapia con il farmaco la somministrazione degli IMAOdeve essere stata sospesa da almeno 2 settimane, o anche per un perio do maggiore se la situazione clinica lo consente. Antiepilettici: clobazam, clonazepam, etosuccimide, felbamato, lamotrigina, oxcarbazepina,primidone, tiagabina, topiramato, acido valproico, zonisamide. I live lli plasmatici della fenitoina possono essere sia innalzati che abbassati dalla carbamazepina; raramente la carbamazepina ha innalzato i livelli plasmatici di mefenitoina. Antifungini: itraconazolo. Antiparassitari: praziquantel. Antineoplastici: imatinib. Antipsicotici: clozapina, aloperidolo e bromperidolo, olanzapina, quetiapina, risperidone, ziprasidone. Antivirali: inibitori delle proteasi dell'HIV. Ansiolitici:alprazolam, midazolam. Broncodilatatori o antiasmatici: teofillina. C ontraccettivi: contraccettivi ormonali. Farmaci cardiovascolari: calcioantagonisti es. felodipina, digossina. Corticosteroidi: corticosteroidi. Immunosoppressori: ciclosporina, everolimus. Preparati tiroidei: levotiroxina. Altre interazioni farmacologiche: prodotti contenenti estrogeni e/o progesterone. La concomitante somministrazione di carbamazepina e levetiracetam aumenta la tossicita' indotta dalla carbamazepina. La concomitante somministrazione di carbamazepina e isoniazide aumenta l'epatotossicita' indotta dall'isoniazide. La somministrazione di carbamazepina e litio o metoclopramide, oppure carbamazepina e neurolettici puo' determinare un incremento degli effetti collaterali neurologici. La somministrazione puo' portare ad una iponatremia sintomatica. La carbamazepina puo' antagonizzare l'effetto dei rilassanti muscolarinon depolarizzanti; il loro dosaggio deve essere aumentato e i pazien ti strettamente controllati per evitare che la risoluzione del blocco neuromuscolare avvenga troppo rapidamente. La carbamazepina, come altri farmaci psicoattivi, puo' ridurre la tollerabilita' all'alcol; e' quindi consigliabile per il paziente astenersi dal consumo di alcol.

Effetti indesiderati

Soprattutto all'inizio del trattamento con il farmaco, o se la dose iniziale e' troppo alta o nei pazienti anziani, alcuni effetti collaterali possono verificarsi molto frequentemente o frequentemente, ad esempio a carico del SNC (capogiri, cefalea, atassia, sonnolenza, affaticamento, diplopia), del tratto gastrointestinale (nausea, vomito) e reazioni allergiche cutanee. Gli effetti correlati alla dose solitamente scompaiono in pochi giorni, spontaneamente o dopo temporanea riduzione del dosaggio. Gli effetti collaterali sul SNC possono essere espressione di sovradosaggio e di fluttuazioni dei livelli plasmatici. In questicasi si suggerisce di controllare i livelli plasmatici. Gli effetti c ollaterali di seguito riportati sono elencati per frequenza. >>Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto frequente: leucopenia. Frequente: eosinofilia, trombocitopenia. Raro: leucocitosi, linfoadenopatia, carenza di acido folico. Molto raro: agranulocitosi, anemia aplastica, pancitopenia, aplasia dei globuli rossi, anemia, anemia megaloblastica, porfiria intermittente acuta, porfiria variegata, porfiria cutanea tarda, reticolocitosi, possibilita' di anemia emolitica. >>Disturbi delsistema immunitario. Raro: risposta di ipersensibilita' ritardata mul tipla a carico di piu' organi con disturbi, che si possono manifestarein combinazioni differenti, quali febbre, rash, vasculiti, linfoadeno patia, pseudolinfoma, artralgia, leucopenia, eosinofilia, epato- splenomegalia, alterazione dei test di funzionalita' epatica e sidrome del dotto biliare evanescente (distruzione e scomparsa dei dotti biliari intraepatici). Anche altri organi possono essere interessati, quali polmoni, reni, pancreas, miocardio, colon. Molto raro: meningite asetticacon mioclono ed eosinofilia periferica, reazioni anafilattiche, edema angioneurotico. >>Patologie endocrine. Frequente: edema, ritenzione i drica, aumento del peso corporeo, iponatriemia e riduzione dell'osmolarita' ematica dovuta ad un'azione simile all'ADH, che puo' portare in rari casi ad intossicazioni da acqua accompagnata da vomito, letargia,cefalea, stato confusionale, disturbi neurologici. Molto raro: aument o delle concentrazioni ematiche di prolattina con o senza manifestazioni cliniche quali ginecomastia e galatorrea, alterazione dei parametrifunzionali della tiroide: diminuzione della L-Tiroxina (tiroxina libe ra, tiroxina, triiodotiroxina) e aumento delle concentrazioni ematichedell'ormone stimolante la tiroide, di solito senza manifestazioni cli niche, disturbi del metabolismo osseo (diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di calcio e delle concentrazioni ematiche di 25- idrossi-colecalciferolo) che possono portare ad osteomalacia/osteoporosi, aumento dei livelli ematici di colesterolo (compreso il colesterolo HDL) e di trigliceridi. >>Disturbi psichiatrici. Raro: allucinazioni (visive o uditive), depressione, anoressia, irrequietezza. agitazione, aggressivita', stato confusionale. Molto raro: attivazione di psicosi. >>Patologie del sistema nervoso. Molto frequente: capogiri, atassia, sonnolenza, affaticamento. Frequente: cefalea, diplopia, disturbi dell'accomodazione (ad esempio visione offuscata). Non frequente: movimenti anormali involontari (tremore, asterissi, distonia, tics), nistagmo. Raro: discinesia orofacciale, disturbi della motilita' oculare, disturbi del linguaggio (disartria, linguaggio indistinto), coreoatelosi, nauropatie periferiche, parestesie, eparesi. Molto raro: alterazioni del gusto, sindrome neurolettica maligna. >>Patologie dell'occhio. Molto raro: congiuntiviti, opacita' del cristallino, aumento della pressione intraoculare. >>Patologie dell'orecchio e del labirinto. Molto raro: disturbi dell'udito (iperacusia, tinnito, percezione alterata del tono). >>Patologie cardiache. Raro: disturbi della conduzione cardiaca, ipertensione o ipotensione. Molto raro: bradicardia, aritmia, blocco atrioventricolare con sincope, collasso circolatorio, insufficienza cardiaca congestizia, aggravamento della arteriopatia coronarica, tromboflebite, tromboembolia (embolia polmonare). >>Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto raro: ipersensibilita' polmonare caratterizzata ad esempio da febbre, dismpnea, polmonite. >>Patologie gastrointestinali. Molto frequente: nausea, vomito. Frequente: secchezza delle fauci. Non frequente: diarrea, stipsi. Raro: dolori addominali. Molto raro: glossite, stomatite, pancreatite. >>Patologie epatobiliari. Molto frequente: innalzamento delle gamma-GT (dovuti all'induzione degli enzimi epatici), di solito clinicamente irrilevante. Frequente: innalzamento delle concentrazioni ematiche della fosfatasi alcalina. Non frequente: innalzamento delle transaminasi. Raro: epatite colestatica, parenchimale (epatocellulare) o di tipo misto, sindrome del dotto biliare evanescente, ittero. Molto raro: epatite granulomatosa, insufficienza epatica. >>Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto frequente: dermatiti allergiche, orticaria che puo' essere anche grave. Nonfrequente: dermatite esfoliativa, eritrodermia. Raro: lupus eritemato so sistemico, prurito. Molto raro: sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica, reazioni di fotosensibilita', eritema multiforme e nodoso, alterazione della pigmentazione cutanea, porpora, acne, iperidrosi, perdita dei capelli, irsutismo. >>Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Raro: debolezza muscolare. Molto raro: artralgia, dolori muscolari, spasmi muscolari. >>Patologie renali e urinarie. Molto raro: nefriti interstiziali, insufficienza renale, disfunzione renale (albuminuria, amturia, oliguria, aumento dei livelli di urea ematica/azotemia), pollachiuria, ritenzione urinaria. >>Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Molto raro: disfunzioni sessuali/impotenza, anomalie nella spermatogenesi (con diminuzione dek numero degli spermatozoi e/o della motilita'). >>Esami diagnostici. Molto raro: ipogammaglobulinemia.

Gravidanza e allattamento

Negli animali da laboratorio (ratto, topo, coniglio) la somministrazione orale di carbamazepina durante il periodo dell'organogenesi ha indotto un aumento della mortalita' embrionale a dosi tossiche per la madre. Nel ratto sono stati riportati aborti al dosaggio di 300 mg/kg die.Si sono anche osservati ritardi di crescita nei feti di ratto, sempre a dosi tossiche per la madre. Non e' stato dimostrato alcun effetto t eratogeno in queste tre specie animali, ma in uno studio condotto nel topo carbamazepina ha indotto alcune anomalie. E' noto che i figli di madri epilettiche sono piu' predisposti a disturbi dello sviluppo, incluse possibili malformazioni. Esiste la possibilita' che la carbamazepina, come tutti i maggiori farmaci antiepilettici, aumenti il rischio soprariportato, sebbene manchi una reale conferma derivante da studi controllati con carbamazepina somministrata in monoterapia. Tuttavia, in associazione all'uso del farmaco, sono stati riportati casi di disturbo dello sviluppo e malformazioni, inclusa la spina bifida, cosi' come altre anomalie congenite. Le pazienti con epilessia devono essere trattate con molta cautela durante la gravidanza. Se durante la terapia con il farmaco si dovesse pianificare o verificare una gravidanza, o se si verificasse la necessita' di assumere il farmaco durante una gravidanza, i possibili benefici devono essere attentamente soppesati insieme ai possibili rischi, in particolare nei primi 3 mesi di gravidanza. Nelle donne in eta' fertile il farmaco, ove possibile, dovrebbe essere prescritto in monoterapia, in quanto l'incidenza di anormalita' congenite nei figli di donne trattate con associazioni di farmaci antiepilettici e' maggiore che nelle madri trattate in monoterapia. Si raccomanda di somministrare la minima dose efficace e di controllare i livelli plasmatici. Le pazienti devono essere informate sulla possibilita' di un aumentato rischio di malformazioni ed e' opportuno consigliare loro l'effettuazione di una diagnosi prenatale. Durante la gravidanza una terapia antiepilettica efficace non deve essere interrotta, poiche'il peggioramento della malattia e' nocivo sia per la madre che per il feto. E' noto che durante la gravidanza si verifichi una carenza di a cido folico. E' stato dimostrato che i farmaci antiepilettici aggravano questa situazione. La carenza di acido folico puo' essere una delle cause dell'aumentata incidenza di malformazioni nei figli di madri epilettiche in trattamento. Pertanto si raccomanda una cura addizionale con acido folico prima e durante la gravidanza. Per prevenire eccessiveperdite di sangue, si raccomanda inoltre la somministrazione di vitam ina K 1 sia alla madre, durante le ultime settimane di gravidanza, cheal neonato. Si sono verificati alcuni episodi di crisi epilettiche e/ o depressione respiratoria in neonati le cui madri erano state trattate con il farmaco e contemporaneamente con altri farmaci anticonvulsivanti; in alcuni casi sono stati anche segnalati vomito, diarrea e/o minore assunzione di alimenti nel neonato. Queste reazioni potrebbero segnalare una sindrome da astinenza neonatale. La carbamazepina passa attraverso il latte materno. Il beneficio dell'allattamento al seno deve essere ben valutato verso il rischio, seppure remoto, di possibili effetti collaterali sul neonato. Le madri in trattamento con il farmaco possono allattare al seno purche' il neonato sia seguito con attenzioneper valutare l'insorgenza di eventuali reazioni avverse. Sono stati s egnalati casi molto rari di compromissione della fertilita' maschile e/o anomalie nella spermatogenesi.