Tensiblock - 42cpr 100mg

Dettagli:
Nome:Tensiblock - 42cpr 100mg
Codice Ministeriale:036541011
Principio attivo:Atenololo
Codice ATC:C07AB03
Fascia:A
Prezzo:5.53
Rimborso:5.53
Doping:Proibito solo in particolari sport
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Epifarma Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse divisibili
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:A temperatura ambiente
Scadenza:36 mesi

Denominazione

TENSIBLOCK

Formulazioni

Tensiblock - 42cpr 100mg

Categoria farmacoterapeutica

Beta-bloccanti, selettivi, non associati.

Principi attivi

Atenololo.

Eccipienti

Magnesio carbonato pesante, amido di mais, sodio laurilsolfato, magnesio stearato.

Indicazioni

Ipertensione arteriosa, compresa quella di origine renale. Angina pectoris. Aritmie. Intervento precoce nell'infarto miocardico acuto.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; bradicardia; shock cardiogeno; ipotensione; acidosi metabolica; gravi disturbi della circolazione arteriosa periferica; blocco atrioventricolare di II e III grado; malattie del nodo del seno; feocromocitomanon trattato; scompenso cardiaco non controllato da una terapia adegu ata. Non deve essere associato a terapia con verapamil o diltiazem.

Posologia

>>Adulti. Ipertensione arteriosa, compresa quella di origine renale: mezza o una compressa (50-100 mg) il giorno. Di solito il pieno effettoantipertensivo si raggiunge dopo una o due settimane di terapia. Se n ecessario, e' possibile ottenere un'ulteriore riduzione dei valori pressori associando il prodotto ad altri farmaci antipertensivi. In particolare, la somministrazione contemporanea con un diuretico determina un effetto antipertensivo superiore a quello prodotto dai singoli farmaci. Angina pectoris: la maggior parte dei pazienti risponde alla somministrazione di una compressa (100 mg) al giorno. Aumentando la posologia non si ottiene generalmente un ulteriore beneficio. Aritmie: dopo aver controllato le aritmie con una formulazione iniettabile di atenololo, si consiglia una posologia di mantenimento per via orale di 50-100mg/die. Intervento precoce nell'infarto miocardico acuto: il trattame nto con una formulazione iniettabile di atenololo deve essere iniziatoentro le 12h dall'insorgenza del dolore precordiale nell'infarto mioc ardico acuto. Dopo 15 minuti dall'iniezione in bolo, somministrare 50 mg (mezza compressa) per via orale seguiti da altri 50 mg dopo 12 ore dall'iniezione. Successivamente si consiglia una terapia di mantenimento per via orale alla dose di 100 mg/die che dovrebbe essere iniziata dopo altre 12 ore. Qualora compaia bradicardia e/o ipotensione (di entita' tale da richiedere un intervento terapeutico) o altri gravi effetti collaterali, il medicinale deve essere sospeso. >>Anziani: puo' rendersi necessario ridurre la posologia, particolarmente nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale. >>Bambini: non esistono esperienze cliniche relative all'impiego pediatrico; pertanto se ne sconsiglia la somministrazione. >>Insufficienza renale: poiche' viene escreto per via renale e' necessario ridurre il dosaggio nei pazienti congrave compromissione della funzionalita' renale. Non si verifica accu mulo significativo del prodotto nei pazienti che hanno una clearance della creatinina superiore a 35 ml/min/1,73m^2 (il limite normale e' di100-150 ml/min/1,73m^2). Nei pazienti con clearance creatininica di 1 5-35 ml/min/1,73m^2 (equivalente a 3,4-6,8 mg% di creatininemia) la posologia deve essere di 50 mg al giorno o 100 mg a giorni alterni. Per i pazienti con clearance creatininica <15 ml/min/1,73m^2 (equivalente a 6,8 mg% di creatininemia) la posologia deve essere di 50 mg a giornialterni o 100 mg ogni 4 giorni. Ai pazienti in emodialisi deve essere somministrato per via orale alla dose di 50 mg dopo ogni seduta; la s omministrazione deve essere effettuata in ambiente ospedaliero, in quanto possono verificarsi marcate riduzioni della pressione arteriosa.

Conservazione

Conservare nella confezione originale per tenerlo al riparo da luce e umidita'.

Avvertenze

Sebbene sia controindicato nello scompenso cardiaco non controllato dauna terapia adeguata puo' essere somministrato a pazienti i cui segni di insufficienza cardiaca risultino controllati e, con la dovuta caut ela, a pazienti con una riserva cardiaca scarsa. Nei pazienti affetti da angina di Prinzmetal, puo' aumentare il numero e la durata delle crisi anginose tramite vasocostrizione arteriosa coronarica mediata dagli alfa recettori. Tuttavia, seppur con la massima cautela, puo' essereconsiderato il suo impiego in questi pazienti, essendo un beta-blocca nte beta-1 selettivo. Non deve essere somministrato a pazienti affettida gravi disturbi della circolazione arteriosa periferica. Durante il suo impiego, in pazienti affetti da disordini vascolari periferici di modesta entita', si puo' anche verificare un aggravamento di tali dis turbi. Particolare cautela va rivolta ai pazienti con blocco atrioventricolare di I grado, a causa del suo effetto negativo sul tempo di conduzione. Puo' modificare la tachicardia indotta da ipoglicemia. Puo' mascherare i segni di tireotossicosi. La riduzione della frequenza cardiaca e' un'azione farmacologica indotta dal prodotto. Dovra' essere considerata una riduzione del dosaggio nei rari casi in cui compaiono sintomi attribuibili all'eccessiva riduzione della frequenza cardiaca. E' importante non interrompere bruscamente il trattamento, specialmentenei pazienti affetti da cardiopatia ischemica. Nei pazienti in terapi a e con una storia di reazioni anafilattiche a diversi allergeni, si puo' verificare un aggravamento delle reazioni allergiche in occasione di ripetuti stimoli da parte dell'allergene. Questi pazienti possono non rispondere adeguatamente alle dosi di adrenalina comunemente impiegate nel trattamento delle reazioni allergiche. Nei pazienti asmatici puo' indurre un aumento della resistenza delle vie respiratorie; tuttavia, seppur con la massima cautela, puo' essere considerato il suo impiego in questi pazienti, essendo un beta-bloccante beta-1 selettivo. Incaso di aumento della resistenza delle vie respiratorie, la somminist razione deve essere interrotta e, se necessario, deve essere instaurata una terapia con preparati broncodilatatori (come il salbutamolo).

Interazioni

Non deve essere somministrato a pazienti in terapia con calcio-antagonisti con effetto inotropo negativo (es. verapamil, diltiazem); e' necessario che siano trascorse almeno 48 ore dalla sospensione di uno di questi farmaci prima di iniziare l'altra terapia. L'uso concomitante con diidropiridine (es. nifedipina) puo' aumentare il rischio di ipotensione e possono verificarsi casi di insufficienza cardiaca in pazienti con insufficienza cardiaca latente. I farmaci glicosidi-digitalici, associati ai beta-bloccanti, possono provocare un aumento del tempo di conduzione atrioventricolare. I beta-bloccanti possono aggravare il brusco rialzo dei valori pressori che puo' verificarsi dopo la sospensione della clonidina. Se i due farmaci vengono somministrati contemporaneamente, il beta-bloccante deve essere sospeso parecchi giorni prima diinterrompere la terapia con clonidina. Se la terapia con beta-bloccan te deve sostituire quella con clonidina, e' necessario che l'inizio del trattamento con beta-bloccante avvenga parecchi giorni dopo l'interruzione della terapia con clonidina. Particolare cautela richiede la somministrazione a pazienti in trattamento con farmaci antiaritmici appartenenti alla I classe, come la disopiramide. I farmaci simpaticomimetici, come l'adrenalina, possono contrapporsi all'effetto dei beta-bloccanti se usati contemporaneamente. L'uso concomitante di farmaci inibitori la sintetasi prostaglandinica (ibuprofene, indometacina) puo' ridurre gli effetti ipotensivi dei beta-bloccanti. E' necessario porre particolare cautela nell'uso degli agenti anestetici in pazienti trattati. Occorre che l'anestesista sia informato di tale terapia e, in questo caso, deve essere impiegato un agente anestetico con una minima attivita' inotropa negativa. L'uso dei beta-bloccanti con agenti anestetici puo' provocare un'attenuazione della tachicardia riflessa e aumentare il rischio di ipotensione. E' da evitare l'uso di agenti anestetici che causano depressione miocardica.

Effetti indesiderati

E' ben tollerato. Negli studi clinici, gli eventi indesiderati segnalati sono generalmente attribuibili alle azioni farmacologiche dell'atenololo. I seguenti effetti indesiderati, elencati per sistema corporeo,sono stati riportati con le seguenti frequenze: molto comuni (>=10 %) , comuni (1 - 9,9%), non comuni (0,1 - 0,9%), rari (0,01% - 0,09%), molto rari (< 0,01 %) inclusi casi isolati. Disturbi cardiaci. Comuni: bradicardia. Rari: deterioramento della funzionalita' cardiaca; insorgenza di blocco cardiaco. Disturbi vascolari. Comuni: freddo alle estremita'. Rari: ipotensione posturale che puo' essere associata a sincope;aggravamento della claudicazione intermittente; nei pazienti sensibil i fenomeno di Raynaud. Disturbi del sistema nervoso. Rari: capogiri; cefalea; parestesia. Disturbi psichiatrici. Non comuni: disturbi del sonno similmente a quanto riportato da altri beta-bloccanti. Rari: cambiamenti dell'umore; incubi; psicosi o allucinazioni; aggravamento di sindromi nervose con depressione mentale, catatonia, confusione e turbe della memoria. Disturbi gastrointestinali. Comuni: disturbi gastrointestinali Rari: secchezza delle fauci. Esami di laboratorio. Comuni: aumenti dei livelli di transaminasi. Molto rari: e' stato osservato un incremento di anticorpi antinucleo, tuttavia non e' chiara la rilevanza clinica. Disturbi epatobiliari. Rari: tossicita' epatica, inclusa la colestasi intraepatica. Disturbi del sangue e del sistema linfatico. Rari: porpora; trombocitopenia. Disturbi della pelle e del tessuto sottocutaneo. Rari: alopecia; reazioni cutanee di tipo psoriasico; aggravamento della psoriasi; rash cutaneo. Disturbi oculari. Rari: secchezza agli occhi; disturbi della vista. Disturbi del sistema riproduttore e della mammella. Rari: impotenza. Disturbi respiratori, toracici e del mediastino. Rari: in pazienti con asma bronchiale o con una storia di problemi asmatici puo' verificarsi broncospasmo. Disturbi generali Comuni: affaticamento. Qualora, secondo il giudizio clinico, la qualita' di vita del paziente venisse negativamente interessata dalla presenza di un qualsiasi effetto indesiderato sopraelencato, deve essere considerata la sospensione del trattamento.

Gravidanza e allattamento

Attraversa la barriera placentare e si sono riscontrati livelli ematici nel cordone ombelicale. Non sono stati effettuati studi sull'impiegonel primo trimestre di gravidanza e pertanto non puo' essere esclusa la possibilita' di un danno fetale. E' stato impiegato, sotto stretto controllo medico, per il trattamento dell'ipertensione nel terzo trimestre. L'uso in donne gravide, per il trattamento dell'ipertensione lieve-moderata, e' stato associato a un ritardo della crescita intra-uterina. L'uso del farmaco, in donne che sono in gravidanza o che possono iniziarla, richiede un'attenta valutazione dei benefici indotti dalla terapia rispetto ai possibili rischi, particolarmente nel primo e secondo trimestre di gestazione. Si riscontra un accumulo significativo diprodotto nel latte materno. Deve essere adottata cautela quando viene somministrato a donne che allattano. I nati da madri che hanno assunt o il farmaco poco prima di partorire o durante l'allattameno possono essere a rischio di ipoglicemiae bradicardia. Bisogna porre attenzione quando viene assunto durante la gravidanza o l'allattamento.